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LA NUOVA FOCACCIA DI TABIANO: SOLO DIECI ZUCCHERI NATURALI BIOLOGICI
No al saccarosio. Solo zuccheri naturali e biologici. Questa è la nuova sfida che lancia Claudio Gatti per il Natale 2017. Il dolce a pasta lievitata con 36 ore di lievitazione, che già è povero di grassi (solo l'11,3% contro il disciplinare del 16% minimo di contenuto lipidico per l'uso del termine Panettone) oggi è anche senza zucchero raffinato. Solo dieci zuccheri biologici selezionati nella ricetta: zucchero di canna biologico, zucchero moscovado, sciroppo di agave, miele, sciroppo di acero, melassa, zucchero di cocco, malto di riso, zucchero cristallino di uva e malto d'orzo.
La si trova in due versioni: una con sola uvetta- “perchè non sono ancora disponibili canditi che non contemplino l'uso del saccarosio” ricorda Claudio Gatti, e nella golosa varietà al cioccolato- “ne ho selezionato un cru che viene dolcificato solo con zucchero moscovado”.
Perchè queste novità? “Il consumatore cerca un prodotto buono, ma allo stesso tempo leggero, con pochi zuccheri e un contenuto minimo di grassi, senza conservanti, senza coloranti o aromi. Le persone sono sempre più attente e coscienti. Ecco perché al light, "leggero", si è aggiunto l'aggettivo bright, "chiaro", naturale, biologico” racconta il pasticcere Claudio Gatti, che è sempre molto attento al benessere e alla leggerezza dei prodotti dolciari, mantenendo intatto il gusto. “E' fondamentale la ricerca dell'artigianalità del prodotto, ma le discriminanti nella scelta devono essere la tracciabilità e la qualità degli ingredienti che lo compongono, per questo ho scelto un blend di zuccheri non raffinati, grezzi, che sviluppano un picco glicemico inferiore rispetto al consumo di dolci con saccarosio commerciale, mantenendo quindi anche un senso di sazietà più duraturo”.
Come consumare la Focaccia? Si consiglia di tagliarla almeno venti giorni dopo la sua produzione. Basta conservare la Focaccia in un luogo fresco: trascorse le tre settimane, l'impasto ha acquisito il giusto equilibrio aromatico ed è nel pieno delle sue caratteristiche organolettiche di gusto, morbidezza e umidità.
Quali sono gli altri gusti della gamma?
Molti, tutti rigorosamente realizzati con lievito madre “La Madre” come ama definirlo Claudio Gatti, maestro di lievitazione:
Focaccia ai grani antichi: La più recente creazione della pasticceria, realizzata con i grani antichi coltivati e raccolti all'interno della Food Valley: orzo ed il grano del miracolo, che vengono tostati ed uniti al cioccolato bianco.
Focaccia pesche, albicocche e ananas: da frutta a pezzettoni tagliata e candita in casa. A cottura ultimata, è insaporita da una spruzzata di sciroppo al maraschino per regalarle un aroma inconfondibile
Focaccia al cioccolato: si produce tutto l'anno a forma di panettone e per Pasqua a forma di colomba. È un dolce di grande morbidezza e delicatezza. All'interno è arricchita da pere a pezzettoni e da gocce di cioccolato. A cottura ultimata, è insaporita da una spruzzata di sciroppo al Grand Marnier per infonderle un aroma inconfondibile.
Focaccia agli agrumi di Sicilia: si produce tutto l'anno a forma di panettone e per Pasqua a forma di colomba. Nasce per soddisfare anche chi non ama i canditi con uno spiccato sapore di agrumi di Sicilia e una piacevole fragranza di Limoncello.
Focaccia alla birra etrusca: la pasta viene lasciata riposare per 30 ore ed è insaporita dalla delicata fragranza regalata di una birra di produzione artigianale lasciata fermentare in antiche anfore etrusche.
Focaccia all'olio extravergine di oliva: la leggerezza e la morbidezza sono le qualità di questo prodotto. Gli ingredienti, in parte biologici e in parte di qualità controllata, sono abbinati a un olio extravergine 100% italiano: lasciano riscoprire gli antichi sapori e i profumi caratteristici delle colline della Food Valley.
Focaccia esotica al the verde: si produce tutto l'anno a forma di panettone e per Pasqua a forma di colomba. All'interno è arricchita da frutta esotica tagliata a pezzettoni (ananas, mango e papaya). Candita direttamente da frutto fresco, aromatizzata da un infuso al the verde.
Camilla Rocca
IL NATALE A LANA E DINTORNI E' POLVERE DI STELLE
Dal 2 dicembre e per tutto il mese la “Polvere di stelle” ricopre il territorio di Lana e dintorni. Iniziative di Natale per tutti i gusti e per tutte le età, mentre le vie del paese sono decorate dalle bancarelle del mercatino che offre prodotti di artigianato locale e specialità culinarie tipiche e tradizionali, come spiega Alexander Gross dell’azienda locale PASTALPINA.
La musica, i colori, le 20 bancarelle del mercatino Polvere di stelle, fra artigianato e leccornie natalizie. Tutti i weekend di dicembre l’atmosfera del Natale invade le vie della località in Alto Adige, che propone anche intrattenimento per i piccoli come il giro in groppa ai pony, la visita alla famiglia di pecore al maso e gli incontri di bricolage nella “Bottega delle scintille”. Il tutto accompagnato dalla musica di diversi gruppi musicali, gruppi folcloristici e cori locali.
Fra i molti stand gli oggetti di artigianato in legno, lana, feltro, cera, vetro; inoltre stand di prodotti gastronomici fra cui formaggi, pane e dolci natalizi, speck e salumi, würstel di Merano, dolci di mele e frutta essiccata, erbe, miele e cioccolato, brezel dolci e salati. Oltre al cibo anche vino, prosecco, birra di Natale Forst e la celebre bevanda alla polvere di stelle. «Uno dei nostri classici di Natale è lo “Zelten”, un pane con frutta secca come fichi, datteri, uva sultanina, frutta candita, nocciole e noci» dice il produttore di PASTALPINA Alexander Gross «Dal 2014 PASTALPINA partecipa a Polvere di stelle con uno stand in cui presentiamo i nostri prodotti di punta: in primis le focacce condite con le bontà tipiche altoatesine, i panini con speck e formaggio, la frutta glassata al cioccolato. Inoltre, i classici da bere: vin brulé, tè alle erbe del Sudtirolo, succo di mela e birra artigianale.»
PASTALPINA nasce nel 2013 a Lana dall’idea di produrre pasta integrale con farina di cereali antichi di origine altoatesina. Da qui la scelta di curare la produzione partendo dalla materia prima per avere una farina completamente integrale: utilizzando il cereale subito dopo la macinazione, il chicco mantiene tutti i suoi componenti e quindi le sue proprietà. Negli anni la gamma di prodotti, tutti certificati biologici e adatti ai vegani, si è ampliata dalla pasta, primo prodotto Pastalpina, alla produzione di pane al farro, focacce e grissini di farro fatti a mano con metodo tradizionale locale. Il mercatino di Natale di Lana è un’occasione per provare questi prodotti normalmente distribuiti nei negozi specializzati locali.
Stefania Mafalda
OTTOBRE: VENDEMMIA DI PREMI PER IL SOAVE
Da Slow Wine a l’Espresso, dal Gambero Rosso al Touring Club, passando per Doctor Wine e Vinetia, il Soave brilla nelle sue differenti declinazioni.
Autunno tempo di vendemmia, autunno tempo di guide. Sono tanti i premi, le segnalazioni, i riconoscimenti che la denominazione veronese si è vista riconoscere nelle ultime settimane dalle guide di settore.
Sei sono le cantine che conquistano il riconoscimento dei "Tre Bicchieri", della guida Vini d’Italia 2018 del Gambero Rosso. Sono stati premiati in particolare i Cru del Soave, in omaggio alle vigne storiche della denominazione:
Soave Classico Contrada Salvarenza V. V. ’14 - Gini
Soave Classico Monte Carbonare ’15 - Suavia
Soave Classico Staforte ’15 - Graziano Prà
Soave Classico Superiore Vign. di Castellaro ’15 - Cantina di Monteforte d'Alpone
Soave Superiore Il Casale ’16 - Agostino Vicentini
Soave Classico Calvarino ’15 - Leonildo Pieropan
Nella Vini Buoni d’Italia 2018, edita da Touring Club, sono sette le aziende del Soave che hanno conquistato le “Corone”:
Soave Doc Classico Libet 2016 - Bennati
Soave Doc Soave Vintage 2015 - Bertani
Soave Doc Classico Cimalta 2016 - Corte Adami
Soave Superiore Docg I Tarai 2015 - Corte Moschina
Soave Doc Classico Otto 2016 - Graziano Prà
Soave Superiore Docg Classico Monte di Fice 2016 - I Stefanini
Soave Doc Classico Vigne di Fittà 2016 - Vini Casarotto
Quattro referenze hanno invece ricevuto la “Golden Star” e sono:
Soave Doc Classico Castelcerino 2016 - Coffele
Soave Doc Classico Tovo al Pigno 2016 - Corte Mainente
Soave Doc Classico 2016 - Suavia
Soave Doc Classico Roccolo del Durlo 2015 - Le Battistelle
Sempre quattro, infine, sono state le “Corone del Pubblico” arrivate nella doc, ovvero i vini votati dalle giurie di wine lovers, giornalisti e blogger durante le finali svoltesi a Buttrio:
Soave Doc Classico Libet 2016 - Bennati
Soave Doc Classico Cimalta 2016 - Corte Adami
Soave Doc Classico Roccolo del Durlo 2015 - Le Battistelle
Soave Doc Classico Calvarino 2015 – Pieropan
Successo per il Soave anche nella guida Slow Wine 2018 edita da Slow Food, che è stata presentata ufficialmente sabato 14 ottobre a Montecatini Terme. Sono 10 le etichette appartenenti alla doc scaligera che sono state segnalate all’interno della guida, suddivise nelle rispettive tre categorie: Vini Slow, Grandi Vini, Vini Quotidiani.
Vini Slow, vini che si distinguono per assoluta qualità, espressione del territorio e originalità:
Soave Classico Colle Sant’Antonio 2014 - Prà
Soave Classico La Rocca 2015 - Leonildo Pieropan
Soave Colli Scaligeri Castelcerino 56 mesi 2012 – Filippi
Grandi Vini, vini dall’eccezionale qualità organolettica:
Soave Classico La Froscà 2015 - Gini
Soave Classico Monte Carbonare 2015 - Suavia
Soave Classico Sup. Foscarin Slavinus 2015 - Monte Tondo
Vini quotidiani, ottimo rapporto qualità-prezzo:
Soave 2016 - La Cappuccina
Soave 2016 - Corte Adami
Soave Classico Montesei 2016 - Le Battistelle
Soave Il Selese 2016 - I Stefanini
Dalla guida de l’Espresso, “Vini d’Italia 2018” arrivano invece sei riconoscimenti, suddivisi in quattro categorie.
Vini da bere subito:
Soave Classico Calvarino 2015 - Pieropan Leonildo
Recioto di Soave Acinatium 2012 – Suavia
Vini da comprare:
Soave Farinaldo 2015 - Tenuta Grimani
Vini da conservare:
Recioto di Soave La Perlara 2014 - Ca’ Rugate
Soave Classico Ca’ Visco 2016 – Coffele
Vini da riassaggiare:
Soave Vecchie Vigne Contrade Salvarenza 2003 – Gini
Da segnalare anche la "Guida essenziale ai vini d'Italia 2018" di Daniele Cernilli. La Guida essenziale ai Vini d’Italia non è una pubblicazione enciclopedica e onnicomprensiva, ma appunto è essenziale, quindi cerca di riassumere l’Italia premiando i vini che ottengono in assaggio almeno 95 punti. Nel Soave è stato premiato:
Soave Classico Calvarino 2015 - Pieropan
La stessa guida ha attribuito anche il riconoscimento di “azienda dell’anno” a:
Bertani Domanis
Infine nella guida Vinetia, la guida di AIS Veneto, si aggiudica il “Ducato”, cioè il premio per il miglior prezzo all’origine:
Soave DOC 2016 - Tamellini
Mentre conquistano il “Rialto”:
Villa Canestrari
Gianni Tessari
Villabella
Montetondo
Suavia
Allegrini
Gini
Inama
Guerrieri Rizzardi
Pieropan
Lucia Vesentini
L’ESPRESSO: PIANO 35 RINNOVA IL “CAPPELLO"
Il ristorante più alto d’Italia ottiene il riconoscimento per il secondo anno consecutivo e a poco più di un anno dell’apertura.
Nell’edizione che segna il traguardo dei primi 40 anni della guida I Ristoranti d’Italia 2018 de l’Espresso, presentata oggi alla stazione Leopolda di Firenze dal direttore Enzo Vizzari, troviamo, tra oltre 2800 ristoranti, Piano35 - il ristorante al 35°piano del grattacielo Intesa San Paolo e gestito da Affida, società del gruppo CIR food - che si aggiudica per il secondo anno consecutivo il “cappello” a distanza di poco più di un anno dall’apertura avvenuta nel 2016.
Al timone del ristorante c’è il giovane Chef Fabio Macrì, trentenne romano di origine e torinese di adozione, che ha portato nella cucina di Piano35 l’esperienza maturata nelle migliori scuole di cucina italiane e nelle più innovative realtà di ricerca gastronomica all’estero.
“Questo riconoscimento, a cosi poco tempo dall’inizio di questa incredibile avventura, è la conferma che stiamo andando nella giusta direzione. Siamo un team affiatato, alla costante ricerca di equilibrio anche tra cucina e sala per offrire ai clienti un servizio di alto livello, la massima professionalità e accoglienza. Siamo in un luogo unico e vogliamo far vivere ai nostri ospiti un’esperienza indimenticabile. Guardiamo al futuro con maggiore passione ed entusiasmo”, commenta Fabio Macrì.
Le pareti in cristallo che dominano la vista a 360 gradi sullo skyline torinese a 150 metri di altezza, la serra bioclimatica, l’utilizzo di materiali naturali negli arredi conferiscono un’anima green al ristorante più alto d’Italia. La sostenibilità è il fil rouge di Piano35 che si ritrova non solo nell’architettura e nell’ambiente ma anche nei piatti dello Chef Macrì.
La sua è una cucina sostenibile a partire dalla scelta delle nobili materie prime del territorio, agli approvvigionamenti fino allo smaltimento dei rifiuti, senza trascurare la gestione della forza lavoro.
Piano35: Chiuso la domenica
Sito internet: www.grattacielointesasanpaolo.com
Indirizzo: Corso Inghilterra, 3 - Torino
Arianna Granata
Media Relation & Digital PR Senior Account