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Cooperativa Agricola Lavagnina - Via Santa Giulia 15 - 16033 Lavagna (GE) - 0185/391497 - Fax 0185/397524
Di Virgilio Pronzati
Olio Extra Vergine di Oliva 2015-2016
Cultivar: Lavagnina. Metodo di raccolta: scuotitore meccanico su reti. Molitura-estrazione: ciclo continuo a freddo. Le olive sono frante entro 24 ore dalla raccolta. Bottiglie e lattine prodotte: l’equivalente di 1.500 litri in tre formati. Confezionamento: bottiglie da 75 cl. e lattine da 3 e 5 litri. Data scadenza: 30/06/2017 - Lotto: 141215 (75 cl).
Esame organolettico ed altre considerazioni
Aspetto: limpido. Colore: giallo con lievissimi riflessi verdolini. Odore: fruttato leggero e fresco, fine e persistente, con sentori d’erbe e fiori di campo appena appassiti, lieve di agrumi e cuore di carciofo. Sapore: sapido, tendente al dolce, con netto ma piacevole piccante, quasi assente la percezione amara, discretamente pieno e persistente, schietto. Retrogusto: mandorla fresca, pinolo e cuore di carciofo.
Impiego gastronomico: a crudo su acciughe marinate, pesce spada affumicato, insalata di funghi, riso con frutti di mare, orata in crosta di sale. In cottura con bagnun d’acciughe, buridda di seppie, stoccafisso accomodato. Ottimo per le salse da mortaio.
Per acquistarlo: direttamente alla Cooperativa Lavagnina. Prezzi: bottiglie da 75 cl € 12,00; lattine da 3 litri € 36,00; da 5 litri € 60,00.
Note aziendali: Fondata nel 1981, la Cooperativa Agricola Lavagnina presieduta attualmente da Giancarlo Guasco, vanta ben 650 soci. Le olive che provengono da oliveti con età media di 50 anni situati in zone vocate dei comuni di Leivi e Chiavari, sono frante nel proprio frantoio. Alcuni anni fa vinse il Premio Leivi per il DOP. Oltre quest’olio extravergine, in vendita i vini Golfo del Tigullio-Portofino Doc Vermentino e Bianchetta, mieli millefiori, d'acacia e castagno.
AZIENDA AGRICOLA REVERDITO MICHELE - Frazione Rivalta, Borgata Garassini 74 -12064 La Morra (CN) - Tel. 0173/50336 - www.reverdito.it - reverdito-m@libero.it
Di Virgilio Pronzati
Langhe Doc Nascetta 2015
Categoria: Bianco secco. Vitigno: Nascetta. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 13,5%. Lotto: 07/16. Fascetta Doc AAUB 07362649. Bottiglie prodotte: circa 7.000. Prezzo medio in enoteca € 16,40. Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti ai vini bianchi secchi, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 1-2 anni. Evoluzione: quasi pronto. Servizio: mescere a 11°C in calici con stelo alto. Abbinamento: torte di ortaggi, cannelloni di magro, ravioli di pesce, zuppa pavese, branzino al forno.
Esame organolettico
Limpidezza: molto limpido. Colore: paglierino con riflessi verdolini. Profumo: discretamente intenso, persistente e fine, con netti sentori di lavanda, prugna bianca, confetto e lieve di resine di conifere. Sapore: secco ma morbido, sufficientemente fresco e sapido, caldo, di buona struttura e persistenza, con piacevole fondo fruttato-sapido. Retrogusto: vena sapida, note fruttate e vegetali di anice e liquirizia.
Considerazioni: Buono Ottenuto da scelte uve Nascetta di vitigni dell’età media di cinque anni diraspate e pigiate, fatte macerare a freddo per 12 ore. Seguono la separazione delle bucce dal mosto, e la fermentazione alcolica di circa dieci giorni in botti d’acciaio inox a 18°C. Dopo i necessari travasi, il vino matura per alcuni mesi in botte d’acciaio inox.
Punteggio totale: 50/60
ASPETTO - Limpidezza 4. Colore: 5. PROFUMO - Intensità 4. Persistenza 4. Finezza 4. Armonia 4. SAPORE - Persistenza 4. Pienezza 5. Sapidità 4. Acidità/morbidezza 4. Armonia 4. GRADIMENTO: Ottimo 4.
Verduno Pelaverga Doc 2012
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Pelaverga. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 13,5%. Lotto: 12/16. Fascetta Doc AAUB 08045692. Bottiglie prodotte: circa 3.000. Prezzo medio in enoteca € 16,40. Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti ai rossi secchi di leggero affinamento, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 2-3 anni. Evoluzione: ancora un po’ giovane. Servizio: mescere a 16°C in calici con stelo medio. Abbinamento: carne cruda all’Albese, risotto con fegatini di vitello, finanziera, carne alla pizzaiola, vitella con funghi porcini, toma di 2-3 mesi.
Esame organolettico
Limpidezza: molto limpido. Colore: rubino scarico con netti riflessi aranciati. Profumo: abbastanza intenso, persistente e fine, con netti sentori di rosa selvatica un po’ appassita, garofano, ribes nero, noce moscata e pepe bianco. Sapore: secco, sufficientemente fresco e sapido, caldo, leggermente tannico, di equilibrata struttura e persistenza, con piacevole fondo sapido-amarognolo. Retrogusto: Vena tannica, note floreali, fruttate e speziate.
Considerazioni: Buono. Ottenuto da scelte uve Pelaverga di vitigni dell’età media di cinque anni diraspate e pigiate, fatte macerare per circa 10 giorni in botte d’acciao inox a 28°C. Segue la maturazione del vino per alcuni mesi in botte d’acciaio inox.
Punteggio totale: 50/60
ASPETTO - Limpidezza 5. Colore: 4. PROFUMO - Intensità 4. Persistenza 4. Finezza 5. Armonia 4. SAPORE - Persistenza 4. Pienezza 4. Sapidità 4. Acidità/
tannicità/morbidezza 4. Armonia 4. GRADIMENTO: Ottimo 4.
Barolo Docg Bricco Cogni 2012
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Nebbiolo. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 14,5%. Lotto: 4/16. Fascetta Docg AAOQ 01888343. Bottiglie prodotte: 4.000. Prezzo medio in enoteca € 54,00. Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti ai rossi secchi di lungo affinamento, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 6-7 anni. Evoluzione: ancora giovane. Servizio: mescere a 18°C in calici con stelo medio. Abbinamento: fagiano su crostone di polenta, brasato al Barolo, lepre in salmì, fontina d’alpeggio stagionata 6-8 mesi.
Esame organolettico
Limpidezza: limpido. Colore: rubino tendente al granato con orlo leggermente aranciato. Profumo: intenso, persistente e molto fine, con netti sentori di rosa appassita, piccoli frutti rossi un po’ avvizziti, umori vegetali balsamici (lavanda e menta), e lieve di buccia d’arancia amara e secca e boisè. Sapore: secco, sufficientemente fresco ma sapido, molto caldo, piacevolmente tannico, pieno ma snello, persistente, con gradevole fondo tannico-amarognolo. Retrogusto: vena tannica, note floreali, fruttate e boisè.
Considerazioni: Buono. Ottenuto da scelte uve Nebbiolo di vitigni dell’età media di 49 anni diraspate e pigiate, fatte macerare per 20 giorni in botte d’acciao inox a 28°C. Seguono la maturazione del vino per due anni in botte di rovere da 30 quintali, e altri 24 mesi d’affinamento in bottiglia.
Punteggio totale: 51/60
ASPETTO - Limpidezza 4. Colore: 5. PROFUMO - Intensità 5. Persistenza 4. Finezza 5. Armonia 4. SAPORE - Persistenza 4. Pienezza 4. Sapidità 4. Acidità/
tannicità/morbidezza 4. Armonia 4. GRADIMENTO: Ottimo 4.
Barolo Docg Badarina 2012
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Nebbiolo. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 14,5%. Lotto: 5/16. Fascetta Docg AAOQ 01884726. Bottiglie prodotte: 3.000. Prezzo medio in enoteca € 64,00. Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti ai rossi secchi di lungo affinamento, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 9-10 anni. Evoluzione: ancora giovane. Servizio: mescere a 18°C in calici con stelo medio. Abbinamento: beccaccia in terrina, brasato al Barolo, cinghiale in umido, Bra stagionato 6-8 mesi.
Esame organolettico
Limpidezza: limpido. Colore: rubino tendente al granato con orlo leggermente aranciato. Profumo: intenso, persistente e fine, con netti sentori di piccoli frutti rossi boschivi maturi, fieno di montagna, mandorla secca, pepe nero, liquirizia, tostato e boisé. Sapore: secco, fresco e sapido, molto caldo, giustamente astringente, di buon corpo e persistenza, con gradevole fondo tannico-amarognolo. Retrogusto: vena tannica, note fruttate, vegetali-balsamiche, tostato e boisé.
Considerazioni: Buono. Ottenuto da scelte uve Nebbiolo di vitigni dell’età media di 25 anni diraspate e pigiate, fatte macerare per 20 giorni in botte d’acciao inox a 28°C. Seguono la maturazione del vino per due anni in botte di rovere da 20 ettolitri, e altri 24 mesi d’affinamento in bottiglia.
Punteggio totale: 51/60
ASPETTO - Limpidezza 4. Colore: 5. PROFUMO - Intensità 5. Persistenza 4. Finezza 4. Armonia 4. SAPORE - Persistenza 4. Pienezza 5. Sapidità 4. Acidità/
tannicità/morbidezza 4. Armonia 4. GRADIMENTO: Ottimo 4.
Quattro vini validi che esprimono al meglio varietale e terroir.
CHIANTI CLASSICO AL VAGLIO DELLA FISAR GENOVESE
Di Virgilio Pronzati
I sommelier di servizio
Quest’anno il Chianti Classico ha festeggiato i suoi primi trecento anni. Infatti, il primo modello di un disciplinare d'origine e di consorzio di tutela di questo vino è citato nei bandi emessi dal Granduca Cosimo III de’ Medici nel lontano 1716. Un primato assoluto nel mondo. La sua diffusione e notorietà, è un vanto non solo per la Toscana ma per l’intero Paese. In tutte le carte dei vini dei più famosi ristoranti dei cinque continenti c’è Chianti Classico. Lo stesso nelle più importanti enoteche internazionali. Un vino che ha conquistato milioni di consumatori per l’invito a ribersi l’esclusivo carattere, la grande armonia, la non comune longevità e la versatilità con cui si abbina a piatti nazionali e non.
Con queste prerogative e l’attuazione continua di seminari su vari tipi di vino, Mattia Briganti giovane e dinamico Delegato Fisar di Genova, ha organizzato un interessante seminario sul Chianti Classico DOCG. Location dell’incontro, l’accogliente ed elegante salone del prestigioso Circolo culturale Il Quadrilatero di via Malta, sede genovese della Fisar e gestito dalla sommelier Rosita Guiso.
La serata a tema presentata dal Delegato Mattia Briganti, è stata brillantemente condotta dal giornalista Riccardo Margheri, ottimo conoscitore del territorio compreso tra San Casciano Val di Pesa e Castelnuovo Berardenga. Sette Chianti Classico di quattro annate diverse, prodotte da piccole e medie aziende di sicuro lignaggio. Un viaggio tra le vocate località della zona della Docg, dove il Sangiovese si esprime al meglio, caratterizzandola.
Aziende e vini degustati e commentati, serviti impeccabilmente dai sommelier Paola Marangon, David Cafaro e Luciana Serpato.
Il Palagio di Monia Piccini - Chianti Classico DOCG Il Palagio 2013 Poggerino - Chianti Classico DOCG Poggerino 2013
Bindi Sergardi - Chianti Classico DOCG Riserva Bindi Sergardi 2012 I Fabbri - Chianti Classico DOCG Riserva I Fabbri 2012
Rocca delle Macie - Chianti Classico DOCG Gran Selezione Sergio Zingarelli 2012 Tenuta di Capraia - Chianti Classico DOCG Gran Selezione Effe 55 2011 Torraccia di Presura - Chianti Classico DOCG Riserva Torraccia di Presura 2002
L’approfondita e seguita degustazione ha visto la seguente successione: i due Chianti classici, poi le due riserve e infine due Gran Selezione, menzione adottata dal Consorzio per sottolineare la grande cura qualitativa per arrivare al prodotto finale. Freschi, profumati e pieni i 2013; Molto armonici al naso e in bocca i 2012, in particolare il Gran Selezione; Lo stesso per il Gran Selezione 2011. A chiedere il tasting, un’interessante provocazione lanciata da Riccardo Margheri: Chianti Classico DOCG Riserva Torraccia di Presura 2002, che benché prodotto in un’annata difficile come 2002 ha superato l’esame sensoriale col massimo dei voti. A seguire un goloso poker di bruschette rinforzate e da uno stufato che, come al solito, Rosita prepara per tutti i soci intervenuti alla degustazione. Mattia Briganti ha concluso la serata, comunicando ai soci del premio che la sede centrale Fisar a conferito alla Delegazione genovese, per il notevole incremento di soci.
Il Chianti Classico in cifre (Dati conferiti dal Consorzio Vino Chianti Classico).
Estensione dell’intero territorio: 70.000 ettari;Estensione complessiva dei vigneti: 10.000 ettari; Vigneti iscritti all’Albo Chianti Classico: 7.200 ettari; Produzione di vino Chianti Classico del 2015: stima 292.00 ettolitri, 10% in più del 2013: 242.000 ettolitri, il 5% in più del 2012. Numero dei soci del Chianti Classico: 580 di cui 376 imbottigliatori. La produzione media annua è di 35 milioni di bottiglie. Il Chianti Classico è esportato in oltre 50 Paesi.
Commercializzazione del Chianti Classico nel 2015
Stati Uniti: 31%; Italia: 20%; Germania: 12%; Canada: 10%; Regno Unito: 5%; Svizzera, Giappone e Paesi scandinavi: 4%; Benelux, Cina e Hong Kong: 3%; Russia: 1%; Altri Paesi: 3%. Il giro d’affari annuale globale è stimabile in oltre 700 milioni di euro, mentre il valore della produzione vinicola imbottigliata è di circa 400 milioni di euro. Sui 10 milioni di euro il valore della produzione olivicola.
GLI ABISSI IN VAL GRAVEGLIA
Di Virgilio Pronzati
Pierluigi Lugano e Sergio Circella
Sergio Circella patron del ristorante La Brinca di Ne, unico tre Gamberi in Liguria, da anni promuove serate a tema che riscuotono sempre più il consenso di esigenti gourmet. Con basi sceltissime e spesso biologiche e del territorio, la famiglia Circella realizza piatti di straordinaria armonia, esaltati dai vini che Sergio seleziona continuamente. Non solo. Durante le ghiotte serate, il cliente ha la possibilità di acquistarli a prezzi molto convenienti. Nell’ultima serata di dicembre che ne ha concluso la serie del 2016, Sergio Circella si è superato. Protagonista, la presentazione e degustazione in anteprima di Abissi Golfo del Tigullio-Portofino Spumante Metodo Classico 2014 di Pierluigi Lugano, titolare della Cantina ed Enoteca Bisson di Chiavari.
Non solo. Il riuscito matrimonio dei vini “Bisson” con i saporosi piatti della Brinca e un curioso e goloso saggio di cultura contadina. Ma andiamo per ordine. Pier Luigi Lugano è sicuramente un personaggio del mondo del vino ligure e non solo. Senza squilli di tromba e grancassa, ma con tenacia e professionalità, si è ritagliato una solida immagine nel contesto vinicolo ligure e non solo. Da anni, autore di vini Doc del levante ligure, Lugano con il suo Abissi ha richiamato l’attenzione mondiale della stampa non solo di settore. Un grande fatto mediatico internazionale, che ha posto in vetrina l’intero Tigullio valorizzandone tutte le risorse. Pier Luigi Lugano con il suo Abissi, è stato il primo produttore al mondo a realizzare uno Spumante Metodo Classico ottenuto col metodo di spumantizzazione subacquea, tutelato da un apposito brevetto.
Pierangela e Sergio Circella
Un doppio merito, poiché le uve da cui deriva sono dei vitigni autoctoni Bianchetta Genovese, Vermentino e Cimixa. Dalla difficile annata 2014, Lugano ne ha saputo trarre il meglio, creando uno spumante dall’aspetto brillante, dal colore paglierino discretamente intenso con perlage fine, fitto e continuo. Al naso oltre l’intensità e persistenza, spiccano le note floreali e vegetali di fiori immaturi di acacia e d’erbe secche aromatiche, in particolare quelle iodate e minerali che, in perfetta simbiosi con freschezza, molta sapidità ed equilibrata struttura lo caratterizzano.
Precedente la civiltà industriale, quella così detta contadina dà i valori che sostengono da sempre i principi alimentari che salvaguardano la salute dell’uomo e dell’ambiente. Tra i suoi più genuini interpreti, Fabrizio Bottari che nella sua azienda agricola Villa Rocca in Val d’Aveto, coltiva biodiversità come la patata Gianita, le fagiolane bianche e frutti boschivi, da cui son nati alcuni piatti della serata che hanno deliziato i numerosi e affezionati clienti. Entrando nel dettaglio, il menu che ha creato Sergio Circella è stato un riuscito connubio tra gastronomia e territorio, sposato con i vini dell’azienda Bisson. Assaggi di Gianita con extravergine locale e Guniggiu magru con extravergine locale abbinati al Golfo del Tigullio-Portofino Doc Bianchetta Genovese U Pastine 2015; Lattata di fagiolane bianche Quarantine dell’Aveto con baccalà accompagnata ad Abissi Golfo del Tigullio-Portofino Doc Spumante 2014; Picagge rustiche al pesto di mortaio con patata Quarantina bianca genovese e zucca accoppiate con Golfo del Tigullio-Portofino Doc Cimixa Villa Fieschi 2015; Cinghiale in casseruola ai gusti con polenta di mais locale abbinato con Braccorosso Granaccia Colline del Genovesato Igt 2009; La torta di Cioccolato e mandorle, cobelletto ripieno di ribes nero biologico dell’Aveto idealmente accompagnati a Il Granaccio Passito 2009 e gran finale con Grappa di Abissi. Tra i numerosi gourmet e enoappassionati, Mario Sanguineti vincitore nel 1977 del Concorso nazionale per miglior sommelier Ais, Enrico Sala presidente dell’Associazione gastronomica l’Ippopotamo, Sergio Garreffa già miglior sommelier ligure nonché tra i primi classificati di altri concorsi nazionali Ais, Matteo Circella attuale miglior sommelier di Liguria, l'enologo Gian Carlo Stellini e la giornalista Mara Musante.
I vini della serata
VINI ATESINI AL PALAZZO DEL PRINCIPE
Di Virgilio Pronzati
Foto di Antonio Scollo
Al centro: Pierluigi Gorgoni e Antonio Del Giacco
Genova sempre più teatro di eventi enoici. L’ultimo, un seminario dedicato ai vini derivati dai più rappresentativi vitigni dell’Alto Adige, si è tenuto il lunedì14 novembre nel fastoso Salone delle Feste di Palazzo Imperiale di Genova, promosso dal Consorzio Vini Alto Adige e organizzato dalla Delegazione AIS genovese presieduta dal dinamico Antonio Del Giacco. Relatore della serata Pierluigi Gorgoni, giornalista, enologo e docente presso la scuola Alma di Colorno, una delle massime espressioni del settore in Italia. Gorgoni ha trattato l’argomento a 360 gradi, descrivendo le zone produttive, i rispettivi vitigni, una minuziosa degustazione di otto vini, completandola con il profilo dei rispettivi produttori. All’interessante relazione-degustazione presentata da Antonio Del Giacco, hanno partecipato circa sessanta sommelier e alcuni giornalisti del settore. Gli otto “protagonisti” della serata serviti impeccabilmente dai sommelier Valeria Mirone, Massimo Moltini, Claudio Perasso, Federica Pozzo, Enrica Sansalone e Chiara Termi.
Pinot Bianco Eich 2015 della Tenuta Kornell - Note: Brillante, giallo paglierino con riflessi verdolini. Di buona intensità, persistenza e finezza, con profumi varietali, fruttati e floreali di mela e pesca mature, erbe aromatiche e fiori di campo leggermente appassiti. Di molta freschezza e sapidità, un po’ minerale, pieno e persistente. ìGiovane ma discretamente armonico.
Gewürztraminer Vom Lehm 2015 di Castelfeder - Note: Cristallino, giallo paglierino chiaro e vivo.Discretamente intenso e persistente ma fine, con note floreali, fruttate e speziate di pesca gialla, frumento, miele, glicine, anice e noce moscata. Sufficientemente fresco ma molto sapido, pieno ma snello, persistente con retrogusto balsamico.Ancora giovane ma già piacevole.
Muller Thurgau Graun 2014 della Cantina Kurtatsch di Cortaccia - Note: Cristallino, giallo paglierino scarico ma vivo con riflessi verdolini. Discretamente intenso e persistente ma molto fine, con note floreali, fruttate e balsamiche di fiori di narciso e acacia, mela renetta e umori boschivi. Di molta freschezza, sapido, un po’ minerale, di equilibrata stuttura, persistente. Ancora giovane.
Sauvignon Maso delle Rose 2014 di Josef Weger - Note: Brillante, giallo paglierino scarico con netti riflessi verdolini. Intenso e persistente, fine, con netti sentori fruttati e vegetali di prugna gialla matura, salvia, peperone giallo quadrato e lieve balsamico. Di giusta freschezza e sapidità, un po’ minerale, di equilibrata struttura, persistente. Quasi pronto.
Chardonnay Löwengang 2013 di Alois Lageder - Note: Cristallino, paglierino scarico e vivo. Abbastanza intenso e persistente, fine, con netti sentori fruttati, vegetali e speziati di pesca bianca, corbezzolo, cedro, erbe di campo e vaniglia.Secco ma morbido, sapido, di buona pienezza e persistenza, con gradevole fondo speziato. Quasi pronto.
Santa Maddalena Classico Premstallerhof 2015 di Rottensteiner - Note: Limpido, rubino scarico con nuances aranciate.Inizialmente chiuso al naso, si fa discretamente intenso, persistente e fine, con netti sentori fruttati e empireumatici di more di rovo, ribes nero, legno affumicato, ruggine di ferro e pepe verde. Sufficientemente fresco e tannico, sapido, ancora un po’ tannico, di giusta pienezza e persistenza. Rustico e ancora giovane.
Lagrein Riserva Taber 2013 della Cantina Produttori di Bolzano - Note: Limpido, rubino carico con orlo violaceo.Intenso, persistente e fine, con netti sentori fruttati e speziati di ciliegia durona e marasca mature, mirtillo, melagrana e lieve di cannella e pepe nero. Discretamente fresco, sapido, caldo, piacevolmente tannico, pieno e persistente. Quasi pronto.
Pinot Noir Riserva Trattmann Mazon 2013 Cantina di Girlano - Note: Limpido, rubino vivo tendente al granato. Intenso e persistente, molto fine, varietale, con netti sentori di ciliegia matura, pepe nero, vegetale balsamico e lieve di menta e caffè. Giustamente fresco e sapido, caldo, pieno ma snello, persistente, con netto ma gradevole fondo amarognolo. Giovane.
Parte dei numerosi sommelier
Due parole sull’Alto Adige
Seppure sia tra le regioni con minore superficie vitata, l’Alto Adige è tra le prime per qualità e varietà di vini. Circa 5.300 ettari compresi nelle zone vinicole Bassa Atesina, Oltradige, Bolzano e dintorni, Valle dell’Adige, Merano e dintorni, Valle Isarco e Val Venosta che, coltivati da cinquemila viticoltori, danno origine mediamente a 350.000 ettolitri, di cui il 98% Doc. Percentuale di gran lunga superiore a ogni altra regione italiana. Le 300 giornate di sole l’anno e un clima continentale temperato, fanno dell’Alto Adige un territorio ideale per la viticoltura e il turismo. Molti i vitigni coltivati: venti varietà di cui più del 60% a bacca bianca e circa il 40% a bacca nera. Fra le varietà a frutto bianco più diffuse spiccano il Pinot grigio, il Gewürztraminer, il Chardonnay e il Pinot bianco, che da sole rappresentano il 70%, seguiti da Sauvignon, Müller-Thurgau, Sylvaner, Kerner, Riesling e Veltliner. Mentre per i rossi oltre alle due varietà autoctone Schiava e Lagrein, il Pinot nero, il Merlot, il Cabernet Sauvignon e Franc. Un esclusivo terroir fatto da differenti condizioni pedoclimatiche dove le vigne spaziano dai 200 ai 1000 metri d’altitudine (solo il 14% della superficie dell’Alto Adige è al di sotto dei 1.000 metri di quota). Particolarità, che con il lavoro in vigna e in cantina dei produttori, fa esprimere vini recensiti nelle più importanti guide di settore, in particolare quella del Gambero Rosso, che da anni assegna ai vini altoatesini molti “Tre Bicchieri”. Ossia il numero più alto in rapporto alla superficie coltivata.
Il "Consorzio per la tutela dei vini dell’Alto Adige", istituito nell’ottobre del 2007, conta in questo momento 155 aziende vinicole, che in totale producono più del 99% dei vini DOC dell’Alto Adige. I soci del Consorzio fanno parte delle tre associazioni che raccolgono i produttori altoatesini, ossia le cantine, le tenute vinicole e i vignaioli indipendenti.