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PARIGI: IL CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO FESTEGGIA IL NOVANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE E GLI 11 CASEIFICI VINCITORI DEI PALII DEL PARMIGIANO REGGIANO 2023
Presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi, alla presenza dell’ambasciatrice Emanuela D’Alessandro e dello chef Massimo Bottura, il Consorzio ha anche conferito due menzioni speciali ai Parmigiano Reggiano del caseificio Pieve Roffeno (Castel d’Aiano, Bologna) per la miglior struttura e a quello della Latteria Agricola Mogliese (Sermide, Mantova) per il miglior profilo aromatico.
Parigi, 15 marzo 2024 – Il Parmigiano Reggiano ha illuminato la Ville Lumière. Ieri sera, giovedì 14 marzo, presso lo storico Hôtel de Boisgelin, sede dell’Ambasciata d’Italia a Parigi, si è svolto l’evento 90 anni nel futuro, una celebrazione del 90° anniversario della fondazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Alla presenza dell’ambasciatrice d’Italia in Francia, Emanuela D’Alessandro, e della stampa italiana e internazionale, il Consorzio ha così celebrato gli 11 caseifici vincitori dei Palii del Parmigiano Reggiano che si sono svolti nell’arco del 2023, consegnando loro un premio inedito, il Casello d'Oro. Ospite d’onore della serata, lo chef Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena (tre stelle Michelin).
Nel 2023 sono stati organizzati 11 concorsi denominati Palio del Parmigiano Reggiano, eventi che da 12 anni si svolgono nella zona d’origine della Dop (che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume Reno). Si tratta di gare alle quali ogni caseificio consorziato può partecipare iscrivendo un campione di Parmigiano Reggiano di 24-26 mesi. I formaggi in gara vengono valutati da una giuria composta da assaggiatori certificati della APR (Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano). Gli 11 caseifici vincitori dei Palii del Parmigiano Reggiano 2023 sono:
- Brugnoli F.lli Società Agricola (Bardi, PR) – vincitore Palio Città di Casina – Reggio Emilia
- Caseificio Sociale di Casola di Montefiorino s.a.c. (Montefiorino, MO) – vincitore Palio di Pavullo nel Frignano – Modena
- Cooperativa Casearia Castelnovese s.c.a. (Castelnuovo Rangone, MO) – vincitore Palio GustiaMo - Modena
- Latteria Agricola Mogliese s.c.a.r.l. (Sermide, MN) – vincitore Palio Caseifici dell’Oltrepò Mantovano - Mantova
- Latteria Agricoltori Roncocesi s.c.a. (Reggio Emilia) – vincitore Palio Teatro della Natura Viano – Reggio Emilia
- Latteria Sociale della Costa di Bazzano s.a.c. (Neviano degli Arduini, PR) – vincitore Palio di Pellegrino Parmense - Parma
- Latteria Sociale San Girolamo s.c.a. (Guastalla, RE) – vincitore Palio di San Lucio – Parma
- Martinelli Romeo di Martinelli Gianpietro e Luca s.n.c. (Noceto, PR) – vincitore Palio di Montechiarugolo – Parma
- Pieve Roffeno s.a.c. (Castel d’Aiano, BO) – vincitore Palio di San Petronio - Bologna
- Soc. Agr. Mezzadri Renzo Roberto Massimo e Stefano s.s. (Busseto, PR) – vincitore Palio dell’Artigianato di Soragna - Parma
- Società Agricola Dall’Aglio s.s. (Gattatico, RE) – vincitore Palio Bibbiano la Culla – Reggio Emilia
Sono inoltre state attribuite due Menzioni speciali Parigi 2024: al caseificio Pieve Roffeno per il Parmigiano Reggiano con miglior struttura e alla Latteria Agricola Mogliese per il Parmigiano Reggiano con miglior profilo aromatico. A giudicare gli 11 campioni di Parmigiano Reggiano 24 mesi in una degustazione alla cieca è stata una giura internazionale d’eccezione, composta da Caroline Boquet (formatrice per i prodotti lattiero-caseari presso CFPL-l'Ecole française du Fromage), Alice Bosio (giornalista gastronomica del Figaro), Maddalena Fossati Dondero (direttore della Cucina Italiana e di Condé Nast Traveller Italia), Alessandra Pierini (autrice di libri, reportage, articoli di stampa, programmi radiofonici e conferenze sul tema della cucina italiana), Cornelia Poletto (chef e gestore del ristorante Cornelia Poletto, della scuola Cucina Cornelia Poletto e del bar gastronomia Paolas), Cathy Strange (ambasciatrice della cultura alimentare di Whole Foods Market) e Carlos Yescas (giudice, esperto, autore di libri sui formaggi e collaboratore dell’Oxford Companion to Cheese).
L’evento è stato uno dei momenti chiave dei festeggiamenti per il novantesimo compleanno del Consorzio, che si svolgeranno nell’arco di tutto il 2024 in concomitanza alle principali manifestazioni a cui parteciperà la Dop. L’ente di tutela che associa tutti i produttori di Parmigiano Reggiano venne infatti fondato il 27 luglio 1934, con la funzione di tutelare, difendere e promuovere un prodotto millenario le cui antiche e nobili origini risalgono addirittura al Medioevo, salvaguardandone la tipicità e pubblicizzandone la conoscenza nel mondo.
Emanuela D’Alessandro, ambasciatrice d’Italia in Francia, ha dichiarato: «Sono molto felice che il Consorzio del Parmigiano Reggiano abbia scelto proprio l’Ambasciata d’Italia a Parigi come cornice per questa importante ricorrenza: 90 anni infatti sono un compleanno di assoluta importanza per tutti! So che questa scelta non è stata casuale: la Francia, per il Parmigiano Reggiano Dop, costituisce storicamente infatti uno tra i principali mercati esteri. Un esempio molto concreto e tangibile del forte attaccamento e del profondo amore che il mercato francese ha verso i prodotti italiani di eccellenza e in modo ancora più deciso nel settore gastronomico».
«Il 2024 è un anno molto speciale per la comunità del Parmigiano Reggiano», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. «Festeggiamo infatti i 90 anni del nostro Consorzio, il più antico d'Italia per quanto concerne i prodotti alimentari. Inoltre, ieri sera abbiamo assegnato per la prima volta nella nostra storia il riconoscimento Casello d'Oro agli 11 caseifici che nel 2023 hanno vinto i Palii del Parmigiano Reggiano. Abbiamo scelto come sede dell’evento la splendida Ambasciata d’Italia a Parigi, la capitale del nostro primo mercato in Europa con ben 12.944 tonnellate esportate nel 2022, per celebrare il matrimonio tra il Parmigiano Reggiano e la Francia e iniziare a tracciare la strada per fare emergere le distintività della nostra Dop, sensibilizzando su questo tema non solo i consumatori ma anche i produttori».
Massimo Bottura, chef dell’Osteria Francescana di Modena (tre stelle Michelin), ha dichiarato: «Penso che il segreto del Parmigiano Reggiano siano i tempi lunghi, la qualità dell’alimentazione delle bovine, il sapere che si trasmette da generazioni e generazioni in millenni di storia, il riposo delle forme nei magazzini. Da lì nasce questo formaggio unico e irripetibile. Questa sera guardavo negli occhi queste persone che hanno lasciato il loro casello per venire a ricevere un premio come risultato del loro lavoro di 365 giorni all’anno. Ogni volta che racconto ciò che faccio in cucina, narro dell’eroismo di questi artigiani, contadini, allevatori e casari che fanno la grandezza dell’Italia e ci permettono di trasmettere emozioni attraverso il loro lavoro».
Fabrizio Raimondi - Consorzio Parmigiano Reggiano – Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
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GORGONZOLA DOP: OLTRE 2 MILIONI DI FORME ESPORTATE NEL 2023
Secondo i dati appena resi noti relativi all’export caseario nel 2023, il Gorgonzola Dop tiene bene a volume in un anno non facile e cresce a valore.
Nel dettaglio lo scorso anno le esportazioni sono cresciute dell’1,1% per un totale di 24.982 tonnellate, pari a 2.081.834 di forme esportate, con un incremento a valore di circa 202 milioni di euro in crescita del 15,5% rispetto all’anno precedente (fonte Clal).
Il Gorgonzola DOP rimane uno dei formaggi italiani più conosciuti all’estero con una diffusione in 91 Paesi in tutto il mondo e una percentuale di prodotto esportato sulla produzione totale 2023 (5 milioni 179mila forme) che, come l’anno precedente, si attesta intorno al 40%.
Con 1.785.167 forme, l’Unione Europea assorbe gran parte dell’export. Sostanzialmente stabile la quota diretta ai primi due Paesi importatori in assoluto, Francia (485.803 forme) e Germania (442.800), seguiti dalla Spagna (155.164) dove si registra una crescita dell’8%. Ottime le performance di Macedonia (+89%), Bosnia-Erzegovina (+51%), Norvegia (+40%), Ucraina (+28%) e Polonia (+15%).
Cresce del 2,9% l’export di Gorgonzola Dop verso il resto del mondo raggiungendo quota 296.583 forme. Lo scorso anno sono andate in Svizzera 85.465 forme. Il Regno Unito, che torna a crescere (+8%) per la prima volta dopo Brexit, è stato destinatario di 44.347 forme. Fuori dai confini fisici del continente europeo il Giappone si conferma per il terzo anno consecutivo primo Paese importatore extra UE (44.482 forme) con una crescita del 15%, seguito dagli USA (32.738, +1,56%). Ottime le performance di Indonesia (+147%), Costa Rica (+48%), Hong Kong (+40%).
Manuela Adinolfi
MARTEDÌ 26 MARZO 2024 TORNA A GENOVA IL CORSO SULL’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA DI AIS LIGURIA
All’Hotel Meliá 13 lezioni per conoscere i segreti di uno dei prodotti più evocativi della produzione agroalimentare italiana
Genova. Martedì 26 marzo 2024 torna a Genova il corso sull'Olio Extravergine di Oliva proposto dall’Associazione Italiana Sommelier della Liguria. Le lezioni, che andranno avanti fino al 28 maggio 2024, si tengono all'Hotel Melià di Genova (Via Corsica 4) dalle ore 20.30 alle 23. Le iscrizioni sono aperte al link https://www.aisliguria.it/corsi/106-corso-sull-olio-extravergine-di-oliva-2024.html.
Il corso si articola in 13 lezioni alla scoperta dei segreti dell’olio e del suo impiego con il cibo. «L’olio, così come il vino, rientra a buon titolo tra i prodotti più evocativi della produzione agroalimentare italiana, specialmente quella di qualità – afferma Marco Rezzano, presidente di Ais Liguria – A differenza del vino, tuttavia, sull’olio si conosce ancora poco, e per la maggioranza dei consumatori rimane un semplice prodotto alimentare per il quale il fattore economico risulta determinante, se non esclusivo, nella scelta d’acquisto. La nostra associazione da sempre manifesta una grande attenzione nei confronti dell’olio extra vergine d’oliva attraverso l’organizzazione di corsi, serate a tema, convegni, fino all'inserimento di uno spazio ad hoc all'interno del nostro evento annuale di punta “Mare & Mosto”».
Il corso affronta diverse tematiche, tra cui olivicoltura, composizione e analisi chimica dell’olio, tecnica di degustazione, l’olio in Italia, la combinazione cibo e olio, e include una visita a un frantoio. Al termine del corso, previo il superamento della prova d'esame, sarà rilasciato ai corsisti un attestato di partecipazione.
Info e iscrizioni: https://www.aisliguria.it.
GRANDE SUCCESSO PER IL 2° FESTIVAL ITALIANO DEL POTATORE
Organizzato da Simonit&Sirch Vine Master Pruners nell’Agricola San Felice di Castelnuovo Berardenga
É il veronese Matteo Finezzo il miglior potatore della vite d’Italia. È lui il vincitore del 2° Festival italiano del Potatore, il contest ideato e organizzato da Simonit&Sirch Vine Master Pruners che ha visto gareggiare nei vigneti dell’Agricola San Felice di Castelnuovo Berardenga nel Chianti Classico un centinaio di concorrenti. Migliore squadra è stata i Largoni Boys, ovvero Marco Cecchetto, Nikolas Marson, Marco Gregoris dell’Az. Giorgio Cecchetto di Motta di Livenza. Nella gara singola si sono classificati al secondo posto Matteo Vecchia di Bologna e al terzo Umberto Capraro di Valdobbiadene. Nella classifica delle squadre sono arrivati al secondo posto Giacomo Frizzera, Federico Huez e Radoslav Radosevic delle Cantine Ferrari di Trento e al terzo Emanuele Guolo, Michele Martinazzo e Giovanni Perin della Tenuta Castaldo di Cornuda (TV). Sì è disputata una gara emozionante e giocata sul fil del rasoio, in cui i concorrenti si sono messi in gioco con perizia e passione. A giudicarli, la giuria composta da Marco Simonit, Pierpaolo Sirch, dai tecnici S&S Vine Master Pruners e dai giudici internazionali Rodrigo Soto (Az. Quintessa in California), Anna Jorgensen (Az. Cortes de Cima in Portogallo), Matt Strugnell (Az. Ridgeview in UK) e Philippe Kuntzmann.
La giornata è stata un’occasione di grande festa, che ha portato fra i filari dell’Agricola San Felice e nel suo antico borgo non solo potatori ed addetti al lavoro, ma anche persone che amano la natura e sono interessate al “saper fare” in campagna, appassionati del verde, famiglie. A dare ritmo, e voce, all’evento sono stati Francesco Quarna, DJ e vignaiolo, voce di Radio DEEJAY, appassionato di viticoltura e di enogastronomia, e Andrea Amadei, Sommelier e Gastronomo, autore radiofonico e televisivo, voce per Decanter Rai Radio2 e volto di “E’ sempre Mezzogiorno” Rai 1. A regalare a tutti un’emozione profonda, la voce e la chitarra del cantautore Omar Pedrini che ha chiuso con alcuni suoi intensi brani il Festival.
Se il clou del Festival è stata la combattuta e appassionante gara fra potatori e potatrici della vite, ad intrattenere il pubblico sono stati poi vari apprezzatissimi performers, come la Da Move con un’esibizione adrenalinica di freestyle e acrodunking basketball, gli Atleti Boscaioli con le loro spettacolari dimostrazioni di taglio con ascia, sega e motosega, Lorenzo Guslandi pluricampione iridato di pattinaggio in linea. Grande interesse hanno suscitato l’Atelier delle forbici tenuto dalla Felco (partner tecnico della manifestazione insieme a AVG Verdicchio Group) e lo stand del Main Sponsor FINE+RARE di Londra, che dal 1994 è leader nell’acquisto, nella vendita e nella gestione delle cantine private, consentendo al pubblico globale di collezionisti, di aver accesso ai prodotti più pregiati. Fra i vari momenti che hanno scandito la giornata, la degustazione di Chianti Classico; i brevi tour per ammirare dall’alto le colline del Chianti sull’elicottero del record man alpinista Simone Moro; le attività per i bambini, che hanno piantato barbatelle contrassegnandole con il proprio nome e dando vita così a un vigneto simbolico di buon auspicio per il futuro; la Camminata tra Storia, vino e natura con le associazioni escursionistiche Camminando a Quercegrossa e Gruppo Escursionisti Berardenga a cui hanno preso parte oltre 120 persone.
Il Festival, che ha avuto il Patrocinio del Consorzio Chianti Classico, del Comune di Castelnuovo Berardenga e dell’ASA Associazione Stampa Agroalimentare Italiana, dà appuntamento alla terza edizione, che si terrà nel 2025 nella rinomata regione viticola Ribera del Duero in Spagna, con una connotazione europea.
Marina Tagliaferri
L'ITALIA SI CONFERMA LEADER MONDIALE DELLA PASTA
NEL 2023 OLTRE 2,2 MLN DI TONNELLATE ESPORTATE
PER UN VALORE PARI A 3,8 MILIARDI DI EURO
La produzione mondiale di pasta oggi sfiora i 17 milioni di tonnellate e l'Italia è ancora prima al mondo nella classifica dei paesi produttori, con 3,6 milioni di tonnellate (precediamo Turchia e USA) e un fatturato che sfiora i 7 miliardi di euro.
Gli italiani ne sono i più grandi consumatori, con circa 23 chili annui pro-capite e un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate, ma anche quelli che più di tutti la fanno conoscere al resto del mondo: ben oltre la metà della produzione nazionale di pasta è destinata all'estero (circa il 61%).
Il buon andamento dell'export è confermato da un'elaborazione di Unione Italiana Food su dati Istat (gennaio-dicembre 2023): oltre 2,2 mln di tonnellate esportate, con una leggera contrazione in termini di volumi (-3,7% rispetto al 2022), che ha interessato gran parte del comparto agroalimentare, a fronte di un valore pari a 3,8 mld di euro (+3% rispetto al 2022). Della pasta esportata circa 1,5 mln di tonnellate è destinato ai paesi dell'UE mentre quasi 780.000 tonnellate finiscono in paesi terzi.
L'export nei Paesi Ue occupa infatti il 64,8% del totale, poco meno rispetto al 65% registrato nel 2022, mentre il restante 35,2% riguarda i Paesi non UE, America, Asia, Africa, Oceania. Germania (425.134 tonnellate), Regno Unito (278.043 tonnellate), Francia (264.269 tonnellate), Stati Uniti (247.088) e Giappone (67.233) si confermano i paesi più ricettivi.
Inoltre, la voglia di spaghetti&co prodotti nel Belpaese registra crescite tra il 5 e il 20% in Brasile, Israele, Finlandia, Slovenia, Albania, Marocco, Perù, Lussemburgo, Portogallo, tra il 20 e il 50% in Libano, Australia, Somalia, Georgia, Cuba, Egitto, Pakistan, Nepal, superiori al 50% in paesi asiatici come Mongolia, Pakistan e Sri Lanka. Buoni segnali rispetto ai consumi si registrano anche in alcuni paesi africani come Camerun, Ruanda, Mozambico e Nigeria, favoriti probabilmente da un piccolo incremento del turismo in queste zone.
Infine, sono quasi raddoppiati in venticinque anni i paesi dove si consuma più di 1 kg pro capite di pasta all'anno. In Italia il consumo pro capite è di 23 chilogrammi, contro i 17 kg della Tunisia, seconda in questa speciale classifica. Seguono Venezuela (15 kg), Grecia (12,2 kg), Perù (9,9 kg) Cile (9,6 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Turchia (8,7 kg), Iran (8,5 kg), Francia (8,3 kg) e Germania (7,9 kg).
"Oggi oltre il 60% dei pacchi di pasta prodotti in Italia viene esportato - spiega Margherita Mastromauro, Presidente dei Pastai Italiani di Unione Italiana Food - e se la pasta italiana gode all'estero di tanto successo e ha un percepito estremamente positivo è merito del saper fare centenario dei pastai italiani”.
La pasta si conferma un alimento sempre più sostenibile, versatile, nutrizionalmente bilanciato e accessibile. Anche il suo packaging permette un recupero al 100% dei materiali di imballaggio e si va verso nuovi metodi di cottura grazie anche al miglioramento dei processi produttivi. Ma sostenibilità significa anche dar vita a contratti di filiera che puntano su coltivazioni a basso impatto ambientale e buone pratiche agricole. Questo alimento ha una footprint estremamente bassa (l'impronta 1 m² globale per porzione) e a tavola è protagonista di tante ricette antispreco che valorizzano gli avanzi in piatti sostanziosi e prelibati.
Claudia Cantonetti 340 9447659