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11a Anteprima e Cinquantenario della Vernaccia di San Gimignano

 

                                                           Di Virgilio Pronzati

 

Foto di Bruno Bruchi

 

 

Degustazione di Vernaccia di San Gimignano nella Sala Dante gremita di giornalisti

Anteprima e cinquantenario

Arrivare a undici Anteprime è già un successo, ma festeggiare i sui primi cinquant’anni è per poche.  Con la legge 930 del 1963, furono istituite nel 1966 le Doc. La prima fu la Vernaccia di San Gimignano. Un vino dall’antico e illustre passato che, superato l’usura dei tempi e delle mode, è attuale ancor oggi. Un meritato traguardo raggiunto dopo annose tappe difficili.  Merito di ostinati e bravi produttori e del proprio Consorzio di tutela che, oltre a far ottenere nel 1993 la Docg, ha via via elevato sia la qualità globale del vino che la sua immagine. 

 

 La sommelier Ais Oxana Khroulenko e la giornalista Anita Franzon

Uno sguardo al passato

Già nel 1276 il commercio della Vernaccia prosperava.  In certi documenti di quell’epoca, per la precisione gli “Ordinamenti della Gabella del Comune di San Gimignano” si parla dell’imposizione di una tassa di “tre soldi per ogni soma di Vernaccia fuori Comune” e dell’istituzione di un registro dei Provveditori o Pesatori di Vernaccia.  Anche se controversa l’origine del vitigno, i secoli di ambientazione in loco, ne fa ormai un vitigno autoctono.

 

L’elogio del Redi

<.…bacia, morde, lecca e picca e punge>.  Così descrisse la Vernaccia Michelangelo Buonarroti il Giovane, ne “L’Aione” edito nel 1643.  Un giudizio che, umanizzando il vino, gli si addice. Non fu il solo. Lo precedette nel 1541 Sante Lancerio bottigliere di Sua Santità Paolo III, elogiandone le qualità.  Lo stesso il Redi nel suo Ditirambo. La fama del Vernaccia di San Gimignano vanta ben cinque secoli.

 

Anteprima Vernaccia di San Gimignano: giornalisti degustatori al lavoro

Le annate

La vendemmia 2015 è senz’altro tra le migliori dell’ultimo ventennio. Difficile ma non disastrosa quella del 2014. La maggior parte dei produttori operando al meglio in vigna e in cantina, ha fatto globalmente dei buoni vini, di cui non pochi, anche Riserva. Una concreta realtà che ha fatto ricredere molti colleghi giornalisti degustatori, in particolare esteri, sulla produzione 2014.  Buona l’annata 2013, ottima la 2012. 

 

Location e tasting

Le raccolte salette del fastoso Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada, hanno ospitato l’undicesima edizione dell’Anteprima del Vernaccia di San Gimignano. In degustazione e al vaglio di oltre duecento giornalisti di settore nazionali ed esteri, buyer e tecnici, ottantaquattro Vernaccia di San Gimignano di cui quarantacinque del 2015, ventitré del 2014 di cui cinque Riserva, tredici del 2013 di cui otto Riserva, tre Riserva del 2012.  Dell’annata 2015: ottimi ventidue, sedici buoni e sette discreti. Dal discreto al buono i vini del 2014. Entrando nel dettaglio, cinque buoni, otto sul medio-buono, e dieci discreti. 

 

L’ enologo Sebastian Nasello vincitore del Premio Gambelli 2016  

Medio-alto il livello dei 2013: cinque ottimi, cinque buoni e tre discreti. Dei tre 2012: due ottimi e uno discreto.  Analizzando i vini assaggiati come sempre anonimi, quelli dell’ultima annata erano in generale, floreali e fruttai, freschi, sapidi e pieni.  Di sensibile acidità fissa, sapidità e piacevole mineralità i 2014, di cui in parte sono risultati leggermente disarmonici per carenza di morbidezza. Dopo sei mesi, maturando, la maggior parte di essi riacquista maggiore equilibrio.  2013 all’insegna dell’equilibrio tra struttura, freschezza e sapidità.  Di buona o discreta armonia e complessità i 2012.

 

Cinque giornalisti per dieci Vernaccia di San Gimignano

Quest’anno un cambiamento nella degustazione guidata che si svolge da ben dieci anni in Sala Dante del Palazzo Comunale.  Non più Vernaccia di San Gimignano a confronto con rinomati vini bianchi esteri.  Il Consorzio per valorizzare al meglio vino e territorio ha promosso un affollato incontro dal tema: “Vernaccia di San Gimignano: 50 anni di D.O. verso il futuro”. Dieci Vernaccia di San Gimignano degustate e raccontate da cinque giornalisti d’eccezione.

 

Grappolo di Vernaccia San Gimignano

Daniel Thomases: Vernaccia di San Gimignano Ab Vinea Doni 2013 di Casale Falchini e Vernaccia di San Gimignano Casanuova 2013 di Fontaleoni

Ernesto Gentili:Vernaccia di San Gimignano Sanice 2012  di Cesani e Vernaccia di San Gimignano Fiore 2008 di Montenidoli

Gianni Fabrizio: Vernaccia di San Gimignano Riserva 2009 di La Lastra  e Vernaccia di San Gimignano Riserva Vigna ai sassi  2007 della Tenuta Le Calcinaie

 

Guido Ricciarelli: Vernaccia di San Gimignano Campo della Pieve 2011 del Colombaio di Santa Chiara e Vernaccia di San Gimignano Riserva 2008 di Panizzi Fabio Pracchia: Vernaccia di San Gimignano Astrea 2012 di Alessandro Tofanari e Vernaccia di San Gimignano 2013 di Cappella Sant'Andrea.  Non solo. A parlare di viticultura, dei vini, della loro evoluzione negli ultimi 50 anni e delle prospettive future, l’enologo Vittorio Fiore e il giornalista Carlo Macchi. 

 

Premio Giulio Gambelli

A corollario della manifestazione, l’attesa assegnazione del “Premio nazionale Giulio Gambelli per giovani enologi” (under trentacinque) che realizzano vini alla maniera dell’illustre scomparso. A vincere meritatamente l’edizione 2016 il giovane e bravo enologo Sebastian Nasello, premiato con targa e un assegno da 1.500 euro. In precedenza, Carlo Macchi ha presentato il suo libro su Giulio Gambelli.  Un’opera dove l’autore racconta il lavoro, la bravura e la modestia del grande esperto di vini.  

 

Numeri della Vernaccia & C

Nel 2015 sono stati prodotti 41.056 ettolitri di Vernaccia di San Gimignano (circa il 9% in meno del 2014) derivati dai 730 ettari vitati della zona Docg. Per San Gimignano l’economia legata alla vitivinicoltura e al suo indotto è una voce molto importante: nel 2015 il giro di affari della produzione vinicola è stimato in 41,5 milioni di euro, di cui 16,5 dalla commercializzazione del Vernaccia di San Gimignano. L'export del vino è pari al 52% del fatturato totale. Il principale mercato europeo nel 2015 è la Germania, seguito in ordine da Svizzera, Inghilterra, Olanda e Belgio. Ma il mercato più importante in assoluto si è confermato quello americano, dove è andato oltre un milione delle 5,5 milioni di bottiglie prodotte nell'anno.  Nel mercato interno, il 19,2% della produzione totale del 2015 è stato venduto direttamente dalle aziende ai consumatori finali, mentre il 16,5% è andato agli esercizi commerciali di San Gimignano. Questo significa che il 35,7% della produzione è stato assorbito dal commercio locale e che poco più del 12% è stato destinato al territorio nazionale.

 

Le aziende presenti all’Anteprima Vernaccia di San Gimignano 2016

Abbazia di Monte Oliveto, Alessandro Tofanari, Canneta, Cappella Sant’Andrea, Casa alle Vacche, Cesani, Falchini, Fontaleoni, Fornacelle, Fugnano e Bombereto, Guidi, Il Colombaio di Santa Chiara, Il Lebbio, Il Palagione, La Lastra, Lucii Libanio, Macinatico, Melini, Mormoraia, Montenidoli, Palagetto, Pancole, Panizzi, Poderi Arcangelo, Poderi del Paradiso, Poggio Alloro, Podere Le Volute, Rampa di Fugnano, San Benedetto, San Donato, San Quirico, Signano, Tenuta La Vigna, Tenuta Le Calcinaie, Tenute Guicciardini Strozzi, Teruzzi & Puthod, Tollena, Torre Prima.

 

 

 

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