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Eventi culturali
IL VINO NELL'ARTE
di Virgilio Pronzati
VENERDÌ 7 DICEMBRE “IL VINO NELL’ARTE” CHIUDE L’OTTAVA EDIZIONE DI “ARTE E CULTURA A PALAZZO DORIA SPINOLA”
Un’occasione per raccontare il vino nell’arte attraverso punti di vista differenti: dalla pittura alla letteratura, dal teatro all’enogastronomia con Pino Petruzzelli, Virgilio Pronzati e Daniele Grosso Ferrando
Genova – Venerdì 7 dicembre, alle 17 al Palazzo della Prefettura, “Il vino nell’Arte” cala il sipario sull’ottava edizione di “Arte e Cultura a Palazzo Doria Spinola”. Un viaggio tra storia e vino, con Daniele Grosso Ferrando e Virgilio Pronzati a guidare il pubblico, passo dopo passo, tra le rappresentazioni a opera di artisti di ogni epoca, tra cui Caravaggio, Cézanne, Dante, Mirò, Michelangelo e, ligure di adozione, il contemporaneo Geppo Monzio Compagnoni. Chiude l’incontro il regista, autore e attore Pino Petruzzelli, con un reading di “Io sono il mio lavoro – Storie di uomini e di vini”.
Un’occasione per raccontare il vino nell’arte attraverso punti di vista differenti: dalla pittura alla letteratura, dal teatro all’enogastronomia. «Con “Il vino nell’Arte” spiega Pietro Bellantone, organizzatore della manifestazione e Presidente delle Associazioni EventidAmare e Liguria-Ungheria – abbiamo voluto creare una sorta di abbraccio suadente tra l’Arte e il Vino, con prestigiosi relatori a darci modo di scoprire l’affascinante connubio che esiste tra di essi». Le origini della viticoltura e del vino si perdono nel tempo, dagli Egizi ai Futuristi, passando dai Greci e dai Romani. «Da secoli – aggiunge Giuseppe Michele Giacomini, Console onorario di Ungheria per la Liguria – l'uva e il vino sono stati il soggetto, o un complemento importante, nelle opere di artisti famosi. Con “Il vino nell’Arte” chiudiamo l’attività culturale del 2018, con tre relatori di assoluta eccellenza a illustrare ogni sfumatura di questo legame». " Laura Repetto, Delegata per le Relazioni Esterne della Città Metropolitana di Genova, evidenzia come questo appuntamento culturale, eclettico e creativo, dedicato ai vini nella loro rappresentazione artistica, ci trasporta dalla pittura, all'enogastronomia, alla letteratura con maestri d'eccezione che ci guideranno alla riscoperta dei saperi e sapori più antichi e tipici della nostra terra"
Daniele Grosso Ferrando illustrerà opere di grandi pittori, anche magiari, che si sono succeduti nel tempo fino ai giorni nostri, svelando al pubblico molti particolari contenuti nei loro lavori; Virgilio Pronzati intratterrà i presenti in un virtuoso gioco di raffronto tra: Il Vino nell’Arte, l’Arte nel Vino, l’Arte col vino; Pino Petruzzelli, infine, leggerà alcune pagine del suo libro “Io sono il mio Lavoro”, una interessante raccolta di interviste fatte a vignaioli della Liguria. «Anche col vino – conclude il giornalista ed enogastronomo Virgilio Pronzati – si creano opere d’arte. Come i colori ad acqua danno forma a quadri e affreschi, con vini rossi di varie tonalità, geniali pittori realizzano dipinti monocromatici o policromatici, di grande effetto e suggestività».
L’iniziativa comincia alle 17, con la presentazione a cura di Pietro Bellantone, Presidente delle Associazioni Culturali EventidAmare e Liguria-Ungheria. Seguono gli interventi di Laura Repetto, Delegata per le Relazioni Esterne della Città Metropolitana di Genova e di Giuseppe M. Giacomini, Console Onorario di Ungheria per la Liguria. Seguono gli interventi di Daniele Grosso Ferrando, Virgilio Pronzati e Pino Petruzzelli.
Dóra Háhm, addetta consolare e Segretaria dell'Associazione Liguria-Ungheria, tradurrà gli interventi dei relatori per i cittadini ungheresi presenti
In concomitanza de “Il vino nell’Arte” si conclude la mostra fotografica internazionale di Arte Visionaria LeoniArt Project. Prosegue invece, l’esposizione delle pregevoli e suggestive installazioni-sculture dell’artista ungherese Balázs Berzsenyi, visibili a Palazzo Doria Spinola dal 5 giugno. Un’inaugurazione, nel Loggiato Inferiore, nell'ambito del progetto "Genova, la Musica e...Paganini creato da Pietro Bellantone, che era stata animata da Cristiano Fabbri, danzando tra le opere dello scultore magiaro, mentre il violinista Eliano Calamaro eseguiva brani di Niccolò Paganini.
L’ingresso è libero, il catalogo Erga Edizioni della manifestazione verrà distribuito gratuitamente fino ad esaurimento delle scorte.
RASSEGNA POESIE D’AMORE SAN VALENTINO … 2019
EMANATO IL BANDO RASSEGNA POESIE D’AMORE SAN VALENTINO … INAMORATI A CAMOGLI - 2019 - SAN VALENTINO CAMOGLI 2019
EMANATO IL BANDO
RASSEGNA POESIE D’AMORE
SAN VALENTINO … INAMORATI A CAMOGLI
32a edizione
È un’iniziativa promossa da l'Associazione Commercianti ed Operatori Turistici di Camogli e Comune di Camogli con il patrocinio Regione Liguria e Camera di Commercio di Genova
in collaborazione con Pro Loco di Camogli
Iniziativa d’immagine e di promozione turistica, SAN VALENTINO … INNAMORATI A CAMOGLI nel corso del tempo è riuscita a coinvolgere tutti i comparti economici, commerciali e turistici della città, dando vita a molteplici iniziative d’intrattenimento. Fra queste, salite alla ribalta nazionale, si ricorda il PIATTO RICORDO di SAN VALENTINO A CAMOGLI, ogni anno dalla diversa immagine, dato in omaggio dai ristoratori durante le giornate dedicata alla festa degli innamorati (il successo è stato tale da aver innescato nel corso del tempo una vera mania da collezionismo, con scambi di quei piatti collezione ormai considerati quasi introvabili dagli appassionati di questi pezzi) e la RASSEGNA POESIE d’AMORE che da anni vede arrivare a Camogli, da tutta Italia e dall’estero, centinaia e centinaia di opere. Anche per la prossimo anno, nell’ambito della 32a edizione di “San Valentino …. Innamorati a Camogli”, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Camogli e l’Associazione Commercianti ed Operatori Turistici di Camogli ripropongono la Rassegna “Poesie d’amore” con la pubblicazione del relativo bando.
Questo l’estratto del BANDO DI PARTECIPAZIONE
Da sabato 9 a domenica 17 febbraio 2019 le venti migliori poesie, selezionate fra quelle pervenute in concorso, saranno stampate in artistici poster esposti sul molo del porticciolo di Camogli e nelle frazioni di Ruta e San Rocco, location che garantiscono la migliore visibilità alla rassegna valorizzandone i contenuti. Il pubblico potrà esprimere le proprie preferenze presso l’info Point “San Valentino a Camogli” sabato 9 e domenica 10 fino alle ore 15,00; alle ore 16,00 avverranno le consegne degli attestati di “Opera selezionata” agli autori delle 20 poesie pubblicate.
Premio Speciale. Una giuria accreditata assegnerà il “Premio Speciale” ad una delle delle 20 poesie selezionate. L’ autore riceverà in premio un week end a Camogli con cena presso uno dei ristoranti di San Valentino a Camogli oltre ad una visita personalizzata guidata dal direttore nell’affascinante Abbazia di San Fruttuoso (costruita tra il X e il XIII secolo, restaurata e aperta al pubblico dal FAI – Fondo Ambiente Italiano dal 1988, un luogo magico immerso nella natura, raggiungibile esclusivamente via mare o attraverso i sentieri del Parco di Portofino).
Si invitano quindi i poeti e appassionati a partecipare alla rassegna, inviando tramite posta o via mail ai recapiti sotto riportati, entro il 13 gennaio 2019, una sola poesia inedita della lunghezza non oltre a 12 (dodici) righe (escluso il titolo ed eventuali righe bianche di spazio se necessarie) in lingua italiana con versi composti al massimo da endecassilabi. Le poesie selezionate e pubblicate verranno firmate con le iniziali dell’autore al fine di distinguerle nel caso di titoli simili; eventuali dediche dovranno essere contenute in una sola riga, che sarà riportata in calce in carattere più piccolo.
La poesia conferita e i dati dell’autore dovranno essere riportati in due cartelle differenti.
Per invio:
E.MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Indirizzo : Comune di Camogli, Assessorato alla Cultura, Via XX Settembre 1, 16032 Camogli. Rassegna Poesie d’amore a Camogli 2018 - le poesie pubblicate lungo il romantico molo di Camogli
Daniela Bernini
IL TRIONFO DEL COLORE
I capolavori della grande stagione settecentesca dell’arte veneta, patrimonio del Museo Pushkin di Mosca, arrivano eccezionalmente in Italia per essere ammirati dal 23 novembre 2018 al 10 marzo 2019 nella mostra “Il Trionfo del Colore. Da Tiepolo a Canaletto e Guardi. Vicenza e i Capolavori dal Museo Pushkin di Mosca”. L’esposizione ha avuto un’anteprima russa al Museo Pushkin di Mosca, che ha registrato un grande successo di pubblico ed è stata visitata anche dal Primo Ministro Giuseppe Conte, durante il suo ultimo viaggio istituzionale a Mosca lo scorso 24 ottobre.
La mostra, giunta ora a Vicenza, coinvolge due sedi espositive della città. Prende avvio nelle prestigiose sale del piano terra di Palazzo Chiericati, Museo Civicoe prosegue alle Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, museo di Intesa Sanpaolo a Vicenza, dove è esposta la Madonna con santi di Giambattista Tiepolo proveniente da Mosca, in dialogo con i dipinti della collezione del Settecento veneto della Banca conservata nel Palazzo vicentino, tra i quali il celebre corpus di dipinti di Pietro Longhi.
La mostra è prodotta da MondoMostre e congiuntamente promossa dal Comune di Vicenza e dal Museo delle Belle Arti A.S. Pushkin di Mosca e Intesa Sanpaolo, in doppia veste di sponsor e partner culturale, in virtù della sua sede museale vicentina e nell’ambito del Progetto Cultura della Banca. Patrocinata dall’Ambasciata della Federazione Russa in Italia e dall’Ambasciata d’Italia a Mosca, la mostra è curata da Victoria Markova, capo Dipartimento di cultura italiana del Museo Pushkin, insieme al Prof. Stefano Zuffi, storico dell’arte.
Il corpus delle 64 opere esposte è costituito da 24 dipinti provenienti dal Pushkin, tra cui Il ritorno del Bucintoro all’approdo di Palazzo Ducale di Canaletto, e da 40 opere selezionate dall’ampio patrimonio dei Musei Civici di Vicenza, ricco di oltre 50.000 pezzi. Nella sede di Intesa Sanpaolo a Palazzo Leoni Montanari sarà esposta una delle 24 opere del Puskin insieme alle 31 opere della collezione. In attesa del nuovo allestimento della sezione Sette-Ottocentesca di Palazzo Chiericati, la mostra costituisce un importante momento per le opere della collezione del Museo stesso, che torneranno a essere esposte dopo oltre un decennio.
Il percorso mette in scena lo sviluppo dell’arte veneta del Settecento e il suo impatto deflagrante sull’arte europea. Un viaggio che avvicina i visitatori ai protagonisti dell’epoca quali Giambattista Tiepolo, Giambattista Pittoni, Luca Carlevarijs, Giambattista Piazzetta, Antonio Giovanni Canal detto Canaletto, Francesco Guardi e Pietro Longhi. Artisti noti e attivi in ogni angolo del vecchio Continente, furono apprezzati, imitati, seguiti, collezionati ed ebbero grande seguito, diventando modello, nell’esecuzione di soggetti sacri e profani, per le generazioni successive.
Si potrà fruire della bellezza delle loro opere nelle due sedi della mostra ma anche in chiese, palazzi e ville della città e dintorni, percorrendo gli itinerari che il territorio naturalmente offre come ideale proseguimento del racconto artistico. Tra le tappe consigliate il Palladio Museum e le tre ville a pochi minuti da Vicenza, che rappresentano i maggiori capolavori ad affresco del Settecento europeo: Villa Valmarana ai Nani, Villa Cordellina e Villa Zileri che, anche per le pitture che li adornano, sono “Patrimonio dell’Umanità”.
La mostra è stata presentata oggi al Teatro Olimpico di Vicenza dal sindaco di Vicenza Francesco Rucco; dall'assessore alle attività produttive con delega al turismo Silvio Giovine; da Michele Coppola, Direttore Centrale Arte, Cultura e Beni Storici, Intesa Sanpaolo; da Vittoria Markova, vicedirettore del Museo Pushkin di cui è responsabile del dipartimento di pittura italiana, e curatrice della mostra con Stefano Zuffi. Infine Simone Todorow amministratore unico di MondoMostre.
“Mi piace – ha sottolineato Francesco Rucco, sindaco di Vicenza – che la mostra non si esaurisca all’interno delle due sedi museali, ma che prosegua nel centro storico e nelle ville della provincia, dove si possono ammirare alcuni tra i più noti capolavori di artisti del settecento veneto, primo fra tutti Giambattista Tiepolo. Non poteva che essere Vicenza, quindi, la sede di questa mostra che dialoga con il territorio e che propone ai visitatori un’ampia panoramica su un momento storico culturalmente e artisticamente molto florido. Le opere provenienti dal museo Pushkin di Mosca arricchiscono e completano il patrimonio vicentino, ma vogliono anche stringere un rapporto culturale con un popolo che ama la nostra arte e con cui, sono certo, avremo altre occasioni di collaborazione”.
L’eccezionalità di questa mostra è data dalla possibilità di contemplare, tutti insieme, oltre sessanta capolavori come l’Immacolata Concezione e La Verità svelata dal Tempo di Giambattista Tiepolo, la Morte di Sofonisba e Olindo e Sofronia di Giovanni Battista Pittoni, ma anche le vedute di Canaletto e lefantasie architettoniche di Francesco Guardi e ancora acqueforti e sculture in marmo e in terracotta. Una straordinaria avventura visiva che consente di percepire pienamente una grande stagione che ha visto la nostra arte - con Giambattista Tiepolo, ma anche Sebastiano Ricci, Pittoni e Canaletto – essere esempio assoluto per quella occidentale.
“Il Trionfo del colore mette insieme i principali valori che fondano il Progetto Cultura della nostra Banca, a partire dalla valorizzazione delle straordinarie collezioni d'arte Intesa Sanpaolo e dalla condivisione di iniziative con prestigiose istituzioni nazionali e internazionali. Abbiamo portato al museo Pushkin i nostri dipinti del Settecento veneto e ora ammiriamo i capolavori provenienti da Mosca e quelli conservati nei Musei Civici di Vicenza. Si conferma così un rapporto di profondo dialogo e scambio culturale sia con la Russia, sia con l'amministrazione di Vicenza, dove ha sede la prima delle Gallerie d'Italia cui la Banca ha dato vita”, ha commentato Michele Coppola, Direttore Centrale Arte, Cultura e Beni Storici, Intesa Sanpaolo.
MondoMostre
Federica Mariani
Cell. +39 3666493235
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Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Roberta Barbaro
Tel. +39 049 663499
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ABBADIA SAN SALVATORE (SI) E IL NATALE DELLA TRADIZIONE
La Città delle Fiaccole aspetta la sua stagione più calda
Un intero paese rinnova la millenaria tradizione popolare delle “Fiaccole”, la cui costruzione inizia con gli inizi di dicembre e illumina di fuoco la notte del 24
Nella città del Monte Amiata (Siena) ogni anno si celebra un rito ancestrale legato al fuocoAd Abbadia San Salvatore (Monte Amiata - Siena) il Natale profuma ancora di tradizione, di magia, di riti ancestrali grazie alle Fiaccole, una delle più antiche feste del fuoco italiane che nasce da una singolare tradizione millenaria intimamente sentita e molto partecipata che la città del Monte Amiata rinnova ogni 24 dicembre.
Un appuntamento che viene a lungo preparato: già dall’autunno quando i “fiaccolai” iniziano a cercare la materia con cui costruire le “fiaccole”, tipiche cataste di legna a forma piramidale alte fino a sette metri che, innalzate in ogni terziere del piccolo borgo medioevale, si levano al cielo in attesa della vigilia quando poi verranno incendiate. Una lavorazione impegnativa che coinvolge tutta la comunità impegnandola nella costruzione di questi monumenti rurali unici.
Si intrecciano tronchi sfidando la gravità grazie a tecniche segrete che qui si tramandano di generazione in generazione, per celebrare un rito del fuoco che coinvolge tutti, sposando simbolici significati pagani e religiosi.
Sono “figli del fuoco” infatti gli abitanti dell’Amiata, una montagna vulcanica che nelle sue viscere nascondeva lava incandescente, una terra che da sempre offre cibo e benessere per la collettività. Si estraeva cinabro da cui si ricavava mercurio nella grande miniera che oggi è diventata Museo. Una storia complessa che qui vede legati indissolubilmente uomo e natura, in un dialogo talvolta difficile ma sempre pieno d’amore. E’ infatti quella montagna amata e sentita come madre, come presenza sacra che i badenghi celebrano anche attraverso la tradizione delle Fiaccole.
E dopo giorni di lavoro, arriva il giorno tanto atteso: il 24 dicembre con il suo rituale consolidato. Alle ore 18, in un momento intimo e spettacolare capace di radunare centinaia di persone, si dà il via alla Cerimonia di Accensione con la “Benedizione del Fuoco” che segna l’inizio della festa. La filarmonica suona canti natalizi e la fiaccola davanti al Municipio viene accesa con il fuoco sacro. Questo è il segnale convenuto: da qui i Capi Fiaccola, con le loro torce divampanti, portano il fuoco che accenderà le altre decine di Fiaccole disseminate nel centro storico e in tutto il resto della cittadina del Monte Amiata. Uno spettacolo carico di magnetismo e suggestione.
E la comunità, che durante tutto l’anno vive e attende la sua incantevole notte, celebra per un intero mese le Fiaccole con un ricco calendario di spettacoli, intrattenimenti, mercatini e moltissime altre iniziative che trasformano Abbadia in un autentico villaggio natalizio. Un Natale unico, che non si trova in nessun altro luogo al mondo.
Sonia Corsi
BISTROT DE VENISE
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