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Spumanti & Champagne
È TEMPO DI A TUTTO BOLLICINE LUNGO LA STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DEL TRENTINO
Dal 19 novembre all’8 gennaio, una serie di eventi e iniziative tra degustazioni guidate, speciali proposte vacanza, cene a tema e golose proposte gastronomiche. Dove? Dalla Vallagarina alla Valsugana, dal Lago di Garda all’Altopiano di Piné, dalla Piana Rotaliana alla Valle di Cembra, passando per la città di Trento.
Come ogni anno la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino sceglie il momento delle festività per celebrare al meglio le bollicine di montagna. La rassegna – denominata A tutto bollicine lungo #stradavinotrentino – coinvolge più di 70 soci per oltre 50 giorni di iniziative ed eventi, in programma dal 19 novembre all’8 gennaio su tutto il territorio dall’Associazione.
Si parte con le Esperienze di gusto, come Natale in Enoteca, a Palazzo Roccabruna – Enoteca Provinciale del Trentino dal 24 novembre all’11 dicembre. Durante questo periodo, infatti, gli ospiti potranno degustare, dalle 17.00 alle 22.00, una vasta selezione di etichette di Trentodoc.
Per chi invece vorrà andare a scoprire il prodotto direttamente dove nasce, tutti i fine settimana del periodo si ripete anche Weekend in cantina speciale Trentodoc: una visita guidata e/o degustazione alla scoperta del Trentodoc presso aziende aperte anche sabato e/o domenica. Le realtà coinvolte, nello specifico, sono Agraria Riva del Garda, Azienda Agricola Balter, Azienda Agricola Endrizzi Elio, Azienda Agricola Zeni Roberto, Borgo dei Posseri, Cantina d’Isera, Cantina di La-Vis, Cantina Endrizzi, Cantina Mori Colli Zugna, Cantina Rotaliana di Mezzolombardo, Cantina Sociale Trento, Cantina Toblino, Cantine Mezzacorona-Rotari, Cembra Cantina di Montagna, Cenci Trentino, Dorigati, Ferrari Trento, Fondazione E. Mach, Madonna delle Vittorie, Maso Martis, Mas dei Chini, Monfort, Moser Trento, Pedrotti Spumanti, Società Agricola Fratelli Pelz, Terre del Lagorai, Villa Corniole e Vivallis.
E ancora, per chi ama le esperienze outdoor non manca l’opportunità di partecipare alle diverse proposte Taste&Walk, che appunto abbinano passeggiate all’aperto, alla scoperta di vari territori, a interessanti degustazioni, da fruire in completa autonomia. Nello specifico, Taste&Walk tra vigneti e panorami in collina, fattibile dal 19 novembre al 23 dicembre dal lunedì al sabato, prevede una passeggiata sulla collina di Trento con visita in due cantine biologiche e degustazione di Trentodoc e vini locali; Taste&Walk tra storia, fontane e sapori va invece fino all’8 gennaio, ma solo dal mercoledì al sabato, e prevede una passeggiata tra le vie del centro storico del capoluogo ammirando le bellezze storico-culturali, con brindisi Trentodoc e pranzo finale in ristorante tipico. Taste&Walk in città dal bosco al vigneto è infine una passeggiata sulla collina di Rovereto tra boschi e vigneti, con conclusione in centro storico con brindisi Trentodoc e pranzo: dal lunedì al sabato nel periodo 21 novembre-17 dicembre.
Molteplici, inoltre, le iniziative. Il 19 novembre e il 10 e 17 dicembre, ore 10.00, Maso Martis di Martignano di Trento organizza I sabati al maso, una visita guidata in cantina e nel vigneto con degustazione di quattro Trentodoc aziendali in abbinata a prodotti locali.
Venerdì 25 novembre, ore 18.30, Cantina Sociale Trento aspetta gli appassionati per Eclettiche Bollicine, con degustazioni di spumante e speciali abbinamenti gastronomici.
E ancora, giovedì 1 dicembre, ore 19.30, presso la Locanda 2 Camini di Baselga di Pinè è in programma Sparkling cooking class, uno speciale corso di cucina dedicato al Natale in abbinamento al Trentodoc di Cantina Roverè della Luna Aichholz.
Un paio di giorni dopo, sabato 3 dicembre, ore 20.00, è invece la volta di Bollicine all’anfora, una interessante cena con il produttore, in compagnia del Trentodoc di Vivallis, presso il Ristorante L’Anfora di Trento.
Mercoledì 7 dicembre, ore 19.30, l’appuntamento è presso la Cantina storica Rotari di San Michele all’Adige per Il Gusto del Contemporaneo: cena a cura dello chef stellato Giovanni D’Alitta e accompagnamento musicale. Ovviamente con le bollicine Rotari.
Venerdì 9 dicembre, ore 15.00, presso la Cantina Endrizzi di San Michele all’Adige, è invece tempo di Bollicine sotto l’albero, percorso degustativo in veranda alla scoperta di cinque diversi calici di Trentodoc in abbinata ai finger food del Ristorante da Pino.
Infine, il 7, l’11, il 23 dicembre e l’8 gennaio è possibile partecipare a Panettoni&Bollicine, presso Vinessa Bistrot di Riva del Garda, in cui le bollicine Trentodoc di Agraria Riva del Garda, Rotari e Ferrari Trento incontrano l’aroma e l’artigianalità dei panettoni di Garda Foodie.
Non mancano gli aperitivi. Dal 19 novembre all’8 gennaio il Bar Pasi di Trento propone Pausa perlage, con il Trentodoc Ferrari abbinato ai prodotti di Salumeria Belli, mentre Dolcemente Marzari Aperitivo alle Albere, con i metodo classico di Maso Martis, Moser Trento e Revì Trentodoc abbinati alle specialità di Pasticceria Marzadri e a formaggi trentini.
Nelle stesse date, sempre nel capoluogo, la Locanda Le Due Travi propone Aperitivo di gusto, con il Trentodoc Altemasi abbinato ad una specialità food, mentre dal 20 novembre all’8 gennaio Panificio Moderno lancia Aperitivo Moderno con il Trentodoc Maso Martis e Altemasi di Cavit in degustazione con originali proposte gastronomiche.
Fuori città, dal 19 novembre all’8 gennaio, Agraria Riva del Garda – Cantina di Riva organizza Brezza d’inverno, con proposte gastronomiche dell’Alto Garda in abbinata ai propri spumanti metodo classico, mentre dal 2 dicembre all’8 gennaio Green Grill – Info e Sapori di Grumes di Altavalle Bolle cembrane, con i Trentodoc di Cembra Cantina di Montagna, Villa Corniole o Zanotelli in degustazione con un tagliere di prodotti locali.
In tema di proposte enogastronomiche, che prevedono piatti abbinati a specifici Trentodoc, per tutto il periodo, gli appuntamenti su Trento sono: Vette di gusto, presso lo Scrigno del Duomo e con il Trentodoc di Altemasi di Cavit; Profumi di inverno, presso l’Agriturismo Maso Mirì e con il Trentodoc di Azienda Agricola Mittestainer; A tavola con il Trentodoc, presso Antica Trattoria Due Mori e con il Trentodoc di Cesarini Sforza Spumanti; Trento Perlage, presso il Ristorante al Vò e con il Trentodoc di Maso Martis.
In Valsugana, invece, le opportunità sono Valsugana tra aromi e perlage, presso il Ristorante Boivin di Levico Terme e con il Trentodoc di Cenci Trentino, e Pizza&Bolle, presso il Ristorante Antiche Contrade di Pergine e con il Trentodoc di Cantina Sociale Trento.
In Vallagarina, i golosi possono partecipare a 3 chiavi di lettura del perlage, presso Locanda delle Tre Chiavi di Isera e con il Trentodoc di Cantina d’Isera, Cantina Sociale Trento e Azienda Agricola Balter, e Sapori di lago, presso il Ristorante La Brace di Rovereto e con il Trentodoc di Ferrari Trento.
Tra la Valle dei Laghi e la zona del Garda sono in programma Valle dei Laghi spumeggiante, presso Hosteria Toblino di Sarche di Madruzzo e con il Trentodoc di Cantina Toblino; Il Garda a tavola, presso il Ristorante Alfio di Dro e con il Trentodoc di Agraria Riva del Garda – Cantina di Riva e Garda&Bollicine, presso l’Agriturismo Madonna delle Vittorie di Arco con i piatti in abbinamento ai Trentodoc aziendali, ma solo nelle date 26 novembre, il 3, 10, 17, 24 dicembre e 7 gennaio.
Diverse anche le proposte vacanza, durante tutta le giornate di rassegna: con Viaggi di gusto speciale Trentodoc, la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino è a disposizione degli enoturisti per costruire un pacchetto su misura, tra visite e degustazioni secondo le specifiche esigenze degli ospiti. Weekend tra bollicine e sapori locali è invece una proposta vacanza di due notti alla scoperta di A tutto bollicine e con focus sul Trentodoc di Cenci Trentino, da vivere presso il B&B Alla Loggia dell’Imperatore di Levico Terme. Alla scoperta del perlage di Isera è una proposta vacanza di due notti alla scoperta di piatti e bollicine lagarine, tra cui il Trentodoc di Cantina di Isera, presso il B&B Le Tre Chiavi di Isera. Infine, Bianco serale è una proposta vacanza di una notte presso l’Agriturismo Maso Mirì di Trento, con cena a tema comprensiva di degustazione del Trentodoc di Azienda Agricola Mittestainer.
Stefania Casagranda 388 7216228
CIN CIN, CHAMPAGNE! OGGI SI CELEBRA IL LUXURY DRINK PIÙ FAMOSO AL MONDO
ECCO LE 10 CURIOSITÀ DEL “NETTARE DEGLI DEI”, TRA GLAMOUR E TRADIZIONE
Da Napoleone a Marylin Monroe, dalla Regina Elisabetta II al contemporaneo Harry Styles: la più famosa bevanda alcolica al mondo ha attraversato i secoli mantenendo un fascino del tutto immutato. Tradizione, eleganza ed esclusività rimangono i simboli della bevanda di lusso per eccellenza, che spopola anche sui Social: l’hashtag #champagne raccoglie oltre 17 milioni di contenuti su Instagram e 1,5 miliardi di visualizzazioni su TikTok, affermandosi come status symbol anche tra i giovani. “Da sempre champagne è sinonimo di celebrazioni e festeggiamenti dei momenti più significativi della nostra vita: un’icona senza tempo, che spesso accompagna i nostri più iconici momenti di felicità”, afferma Luigi Sangermano, AD di Laurent-Perrier Italia e imprenditore del lusso.
“In caso di vittoria me lo merito; in caso di sconfitta ne ho bisogno”. La leggenda narra che Napoleone Bonaparte amasse così tanto lo champagne da attribuirsi anche il primo di titolo di “Sabreur” (sciabolatore) per celebrare le proprie vittorie sui campi di battaglia: il suo aforisma è uno dei modi migliori per rendere omaggio al “vino dei re” visto che oggi, venerdì 28 ottobre, in tutto il mondo si celebra lo Champagne Day. Nata nel 2009 grazie al wine tutor e blogger californiano Chris Oggenfuss per festeggiare le bollicine francesi, la ricorrenza è stata successivamente riconosciuta e supportata da Comité Champagne, organizzazione che riunisce 15mila viticoltori e le maison del territorio transalpino di Champagne.
Simbolo di eleganza ed esclusività, il nettare degli dei mantiene immutato il suo fascino di luxury drink più famoso al mondo forte dei suoi 350 anni di storia: sui social network l’hashtag #champagne raccoglie oltre 17 milioni di contenuti su Instagram e 1,5 miliardi di visualizzazioni su TikTok affermandosi come status symbol anche tra i più giovani come dimostrano le foto di Harry Styles e Ariana Grande che li ritraggono in compagnia di una flûte in mano. Icona di charme e glamour, anche i VIP si sono lasciati sedurre dallo champagne: dal celeberrimo bagno nella vasca di Marilyn Monroe, che si dice fosse riempita per l’occasione con 150 bottiglie di champagne, fino a Brad Pitt, che in occasione dell’ultima notte degli Oscar ha lanciato il proprio brand di champagne per la cena di premiazione dell’Academy Awards. Anche la Regina Elisabetta II consumava regolarmente champagne, convinta che fosse utile per riposare bene: “Il segreto di The Queen per un buon sonno? Champagne e Dowton Abbey prima di coricarsi”, ha riportato Julia Banim, reporter del Daily Record britannico, che indagò attentamente le abitudini serali della sovrana Britannica. “Da sempre lo champagne è presente nei momenti più significativi della nostra vita, è un’icona senza tempo, un simbolo di festeggiamenti in grado di esprimere ed affermare una dimensione chiave della nostra vita sociale. Lo champagne è, di fatto, un linguaggio internazionale conosciuto in tutto il mondo, che accompagna i momenti più iconici di felicità mentre siamo circondati da parenti e amici, oltre che una bevanda con un mercato colossale e planetario”, afferma Luigi Sangermano, AD di Laurent-Perrier Italia e imprenditore del lusso.
Lo champagne viene infatti esportato in 190 paesi con una produzione di 315 milioni di bottiglie, nonostante costituisca solamente lo 0,5% dei vigneti mondiali e comprende solo il 4% del territorio vitivinicolo francese (circa 35mila ettari nella zona di Epernay a 150 km a est di Parigi) con tre vigneti autorizzati da Comité Champagne: Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay. Quest’area è stata definita nel lontano 1927, e da allora molte cose sono rimaste inalterate: la vendemmia, per esempio, viene fatta solo manualmente, e questo significa un fabbisogno di manodopera stagionale di circa 125mila persone per la raccolta dei grappoli, che mediamente dura tre settimane. Anche il procedimento di produzione non ha subito modifiche nel corso degli anni: il metodo si chiama “champenoise” ed è caratterizzato da una doppia fermentazione: per prima cosa, la pressatura delle uve deve avvenire subito dopo la raccolta, con grappoli interi spremuti molto gradualmente e delicatamente; successivamente, c’è una prima fermentazione del mosto che trasforma gli zuccheri in alcol (che avviene in vasche d’acciaio o in fusti di legno), mentre la seconda fermentazione avviene in bottiglia, dando vita – dopo un adeguato periodo di riposo e invecchiamento - alle bollicine più famose del mondo. “Gli champagne sono vini che coinvolgono direttamente e in modo marcato tutti i cinque sensi: molto sfaccettati aromaticamente, e sono in grado di offrire una pregevole quantità di sensazioni olfattive e gustative, sono vini tattili, delicati come una seta pregiata, che si rivelano al palato e alla lingua grazie alle loro uniche qualità di frizzantezza e texture; unici alla vista, e anche speciali all’udito, grazie al perlage delle bollicine e alla pressione della bottiglia che arriva a 6-7 atmosfere, e rende il cerimoniale dell’apertura unico e speciale”, prosegue ancora Luigi Sangermano. “Vi è una crescente attenzione, specie nel mondo della ristorazione, sulle piccole produzioni di champagne – conclude l’imprenditore del lusso – ma dev’essere chiaro che al di la della doverosa ricerca di novità, il 75% del mercato mondiale ed oltre è presidiato dai grandi marchi di proprietà di fondi d’investimento e da importanti maison di grande tradizione ancora a controllo familiare come la nostra Laurent-Perrier, mentre solo il 25% è distribuito tra piccoli produttori e cooperative locali: la verità è che il massimo del godimento negli appassionati è stappare una bottiglia prestigiosa di un grande marchio”.
Dal varo delle navi alle premiazioni delle gare automobilistiche, fino al brindisi di Capodanno: attorno a nessun’altra bevanda nel mondo è stato costruito un simile culto associato ad allure e glamour, con testimonial le celebrity e gli artisti più famosi del mondo. E sono numerosissime anche le citazioni cinematografiche dove lo champagne assume un ruolo da protagonista: da Leonardo di Caprio che regge il calice di champagne in una scena iconica del “Grande Gatzby”, diventato poi uno dei meme più famosi sui Social network, a Margot Robbie che sorseggia una flute di bollicine francesi in una vasca da bagno spiegando l’economia di Wall Street nel film “La Grande Scommessa”, fino ai grandi classici come “Pretty Woman”, “The Blues Brothers”, “Casablanca” e “Colazione da Tiffany”. Ma quali sono le 10 curiosità meno note sulla champagne? Ecco quelle emerse da un’indagine condotta da Espresso Communication sulle testate internazionali per celebrare lo #ChampagneDay:
1. IL VINO DEL DIAVOLO – Agli albori della lavorazione dello champagne la pressione all’interno della bottiglia era così forte da far scoppiare molti tappi. I produttori, vedendo numerose bottiglie rotte, attribuivano il fenomeno al diavolo dando l’appellativo di “vin du diable”.
2. PARTY LOVER – Le bollicine francesi sono diventate il simbolo delle celebrazioni dalla metà del 1600 per merito di Filippo d’Orléans, nobile conosciuto in tutta la Francia per i suoi party leggendari: la stappatura dello champagne, che avveniva per mano delle ragazze presenti, indicava l’inizio della festa.
3. IL VARO DELLA NAVE – Alla fine del XIX secolo lo champagne fu associato alla cerimonia del battesimo delle navi: il frantumarsi della bottiglia ben stretta da un nastro e scagliata in direzione dello scafo da una madrina rappresenta il primo contatto tra la nave e l’elemento liquido ed è segno di buona sorte.
4. TOP LUXURY – Nel 2012 l’artista britannico Alexander Amosu ha incastonato un diamante bianco di 19 carati all’interno di una bottiglia di pregio con una decorazione di 48 grammi di oro massiccio realizzata a mano. Il tutto è stato venduto al prezzo di oltre 1,4 milioni di euro.
5. ENERGY DRINK – Se oggi lo champagne è utilizzato per celebrare il podio dei vincitori, alla fine del XIX secolo in Gran Bretagna agli atleti che si cimentavano nella maratona veniva consigliato di bere champagne durante le gare: una sorta di energy drink non convenzionale.
6. IN FONDO AL MAR – Nel 2010 un gruppo di sub nel Mar Baltico ritrovò un relitto con a bordo 150 bottiglie di champagne risalenti al 1830 perfettamente conservate. Il percorso veniva utilizzato per le spedizioni in Russia: si pensa che Luigi XVI le avesse inviate come dono alla corte Imperiale russa.
7. CAVE DI GESSO – Il sottosuolo della regione di Champagne è calcareo e favorisce il drenaggio e la mineralità dei vini. Diverse maison fanno invecchiare le bottiglie nei loro cunicoli sotterranei scavati nel gesso che permettono di mantenere una costante temperatura riparandole anche dalla luce.
8. LA CONFRATERNITA DELLA SCIABOLA D’ORO – Nel 1986 il ristoratore francese Jean Claude Jalloux fondò la “Confrérie du Sabre d’Or”, il club degli sciabolatori presente in Italia e in decine di paesi con più di 35mila associati. Tra le finalità di questa associazione la promozione della cultura dello champagne.
9. UN TAPPO PIÙ VELOCE DI JACOBS – L’Università di Reims ha dimostrato che più la bottiglia è fredda, minore sarà la velocità del tappo. Ad alte temperature l’anidride carbonica si concentra nel collo, aumentando la pressione: se a 4 gradi raggiunge i 40 km/h, a 18 gradi può toccare ben 55 km orari!
10. COPPA PERFETTA – La coppa è per tradizione la forma ideale per degustare lo champagne, ma come nasce? La leggenda narra che la coppa sia stata modellata niente meno che sul seno di Maria Antonietta. Una storia che ha fatto tendenza: Claudia Schiffer e Kate Moss hanno creato la loro versione sul modello del proprio seno!
Giovanni Ferrario
CHAMPAGNE EXPERIENCE 2022, CRESCE DEL 16% IL NUMERO DI MAISON PARTECIPANTI
Saranno 141 le maison partecipanti alla più importante manifestazione dedicata allo champagne in Italia in programma a Modena il 16 e 17 ottobre. Più di 800 vini in degustazione e un ricco calendario di appuntamenti di approfondimento. Una tavola rotonda punterà i riflettori sull’imprenditoria femminile in Champagne.
Manca poco al via della V° edizione di Champagne Experience, l'ormai tradizionale appuntamento modenese dedicato alle nobili bollicine francesi in programma domenica 16 e lunedì 17 ottobre. La kermesse è organizzata da Società Excellence, realtà che riunisce ventuno tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza.
Per due giorni i padiglioni di ModenaFiere diventeranno, per l’occasione, il teatro che vedrà affiancati i produttori e i loro importatori in Italia: un grande grande banco di assaggio con più di 800 vini di 141 aziende di champagne tra storiche Maison e piccoli vigneron, è pronto ad accogliere professionisti del mondo Horeca e appassionati di champagne provenienti da tutta Italia. Le anime del mondo dello champagne saranno suddivise in base alla loro appartenenza geografica, corrispondente alle diverse zone di produzione della Champagne – Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Aube – oltre alle “maison classiche” riunite in una specifica area.
“Siamo davvero entusiasti del riscontro che abbiamo ricevuto dalla regione Champagne” rivela Lorenzo Righi, direttore di Società Excellence, nonché ideatore e organizzatore di Champagne Experience. “Sono 20 le nuove aziende aderenti, con più di 800 vini in degustazione. Le abbiamo selezionate tramite un preciso criterio: la manifestazione, organizzata da professionisti che operano a livello nazionale, consente di dare visibilità a maison che hanno una struttura commerciale ben organizzata sul territorio italiano. Gli operatori in visita a Modena si aspettano infatti di trovare etichette che possono proporre alla loro clientela nei rispettivi locali, dall’Alto Adige alla Sicilia”.
Champagne Experience conta anche quest'anno sul supporto della Camera di Commercio di Modena e si avvale del patrocinio del Comune di Modena che ha trovato in questa manifestazione un alleato per far convergere sulla città il meglio della distribuzione nazionale di fine wine insieme a ristoratori, enotecari e operatori interessati a tenere alta la proposta delle loro carte dei vini.
L’appuntamento non proporrà soltanto incontri con i produttori e per accogliere al meglio gli oltre seimila visitatori attesi in Emilia, sono stati previsti anche momenti di formazione, confronto, approfondimento e dibattito con l’obiettivo di offrire al visitatore un’esperienza sensoriale coinvolgente insieme a un supporto culturale di grande livello. Il programma di master class sarà condotto da due professionisti e profondi conoscitori del mondo dello champagne del calibro di Alberto Lupetti, giornalista professionista, e Alessandro Scorsone, Miglior Sommelier d’Italia nel 2008.
Tra i diversi eventi in programma, molti dei quali valorizzeranno anche i prodotti d’eccellenza e i tesori enogastronomici del territorio emiliano, anche una tavola rotonda dedicata all’impegno femminile presente in Champagne, con la presenza di alcune delle nove dirigenti e proprietarie che hanno fondato l’associazione La Transmission - Femmes en Champagne. A moderare la «table ronde» sarà la giornalista Maddalena Fossati, direttore de La Cucina Italiana e Condé Nast Traveller. “L’obiettivo di queste imprenditrici è quello trasmettere l’incredibile tesoro di conoscenze, storie e tradizioni, presenti in Champagne” afferma Luca Cuzziol, presidente di Società Excellence. “Rappresentano una voce diversa, consapevole e innovativa. Si sono unite, nonostante siano tutti i giorni concorrenti sul mercato, per rendere ancora più forte il loro territorio e il loro lavoro. È la stessa filosofia che anima i membri di Società Excellence sin dalla sua nascita 10 anni fa”.
Tutte le informazioni sulla manifestazione e sulle master class sul sito di Modena Champagne Experience: www.champagneexperience.it
Silvia Roncaglia
ALTA LANGA DOCG OFFICIAL SPARKLING WINE DELLA FIERA INTERNAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA
Alte Bollicine Piemontesi in degustazione nella Grande Enoteca della Fiera e
in abbinamento ai piatti dei Cooking Show e delle Cene Insolite
Anche quest’anno il Consorzio Alta Langa sarà presente alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, giunta alla sua 92ª edizione. L’Alta Langa Docg, infatti, si conferma Official Sparkling Wine della manifestazione che andrà in scena dall’8 ottobre al 4 dicembre 2022.
“Anno dopo anno lavoriamo per consolidare ed esaltare il legame tra Alta Langa Docg e Tartufo Bianco d’Alba – commenta la presidente del Consorzio, Mariacristina Castelletta -: un matrimonio di gusto e di intenti, in cui l’impegno comune è quello di promuovere al meglio queste due eccellenze in Italia e nel mondo”.
Le alte bollicine piemontesi accompagneranno i piatti dei Cooking Show: ogni fine settimana nella Sala Beppe Fenoglio, all’interno del Cortile della Maddalena e adiacente il Mercato mondiale del Tartufo, i Cooking Show permettono di scoprire i segreti di grandi firme della cucina nazionale ed internazionale che, alternandosi ai fornelli, faranno assaporare le loro preparazioni – create per l’occasione – che avranno come protagonista il Tartufo Bianco d’Alba. In abbinamento sarà servito l’Alta Langa Docg dei produttori del Consorzio Alta Langa nel nuovo e iconico calice “Terra”, progettato da Italdesign e realizzato dai maestri del cristallo di Collevilca.
Questi gli chef che si alterneranno ai fornelli in occasione dei Cooking Show: Gabriele Boffa (Locanda Sant’Uffizio – Enrico Bartolini); Flavio Costa (Ristorante 21.0); Francesco Marchese (Ristorante Fre – Réva Resort); Federico Gallo (Locanda del Pilone); Pasquale Laera (Ristorante Borgo Sant’Anna); Giancarlo Morelli (Pomiroeu); Massimiliano Musso (Ristorante Albergo Cà Vittoria); Cristina Bowerman (Glass Hostaria); Michelangelo Mammoliti (La Rey Natura, Il Boscareto Resort & Spa); Eugenio Boer (Ristorante Bu:r); Enrico Marmo (Balzi Rossi); Chiara Pavan e Francesco Brutto (Ristorante Venissa); Fabio Ingallinera (Ristorante Il Nazionale); Ugo Alciati (Guido Ristorante); Walter Ferretto (Il Cascinalenuovo); Maurizio Bufi (Ristorante Il Fagiano, Grand Hotel Fasano); Raffaele Lenzi (Ristorante Al Lago); Chicco e Bobo Cerea (Da Vittorio); Antonella ricci e Vinod Sookar; Dennis Cesco (Ristorante Damà – Relais Villa d’Amelia); Davide Palluda (All’Enoteca); Luigi Taglienti (Ristorante Io Luigi Taglienti); Andrea Larossa (Andrea Larossa Ristorante); Andrea Berton (Ristorante Berton); Katia Maccari (Ristorante I Salotti – Villa Il Patriarca); Christian Mandura (Unforgettable); Caterina Ceraudo (Ristorante Dattilo); Gennaro Esposito (Ristorante Torre del Saracino); Giuseppe d’Errico (La Madernassa Ristorante & Resort); Davide Oldani (D’O), Paolo Griffa (Grand Hotel Royal e Golf); Stefano Sforza (Ristorante Opera); Damiano Nigro (Palas Cerequio); Giorgio Pignagnoli (Ristorante Nove – Villa della Pergola); Davide Caranchini (Ristorante Materia).
Anche nel corso delle Cene Insolite, cene d’eccellenza cucinate da prestigiosi cuochi stellati, così nominate perché si svolgono in luoghi non solitamente utilizzati per la cucina, l’Alta Langa Docg sarà servito ai commensali in abbinamento con i piatti di grandi chef del panorama nazionale e internazionale che incontrano il Tartufo Bianco d’Alba: Ugo Alciati (9 ottobre in Sala Beppe Fenoglio per il Centenario di Beppe Fenoglio), Cristina Bowerman (21 ottobre al Castello di Perno), Paolo Casagrande (28 ottobre al Teatro Busca di Alba), Federico Zanasi (1° novembre al Teatro Busca di Alba), i fratelli Cerea (4 novembre al Teatro Busca di Alba), Fabrizio Mellino (5 novembre al Teatro Busca di Alba).
Infine, l’Alta Langa Docg si potrà degustare all’interno della Grande Enoteca della Fiera.
Marianna Natale
THE CHAMPAGNE & SPARKLING WINE WORLD CHAMPIONSHIPS 2022, MOSER MEDAGLIA D’ORO CON 51,151 TRENTODOC BRUT
La famiglia Moser
51,151 Brut, il Trentodoc prodotto dalla famiglia Moser da sole uve Chardonnay, conquista la medaglia d’oro a The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2022, la competizione di spumanti più importante al mondo. Un importante riconoscimento per il Metodo Classico della cantina trentina prodotto per la prima volta nel 1984 e che nel nome celebra il record dell’ora conseguito da Francesco Moser a Città del Messico nello stesso anno.
51,151 Brut viene realizzato con sole uve Chardonnay, selezionate e raccolte a mano nei vigneti di Maso Warth, ad un’altitudine di 350 metri, e in Val di Cembra ad altitudini comprese tra 400-700 metri. L’uva cresce su terreni prevalentemente calcarei, per poi subire una pressatura con selezione del mosto fiore, fermentazione e affinamento in vasche di acciaio e botti grandi di rovere. La permanenza sui lieviti di 30 mesi rende il 51,151 Trentodoc cremoso ed equilibrato, aggiungendo complessità alle note varietali.
La cantina della famiglia Moser ha le proprie radici in Trentino e i vini rappresentano il legame profondo che hanno con questa terra. In particolare i vitigni crescono tra le colline di Trento e la Valle di Cembra. L’azienda, gestita con esperienza da Diego e Francesco, oggi vede protagonisti Carlo, figlio di Francesco, che segue la gestione amministrativa e commerciale, e Matteo, figlio di Diego, che è responsabile del settore agronomico ed enologico.
Il terroir trentino e i suoi microclimi, il rispetto delle tradizioni agricole, la passione per il lavoro vitivinicolo danno vita a due linee di vini: Trento Doc Metodo classico e la linea di vini fermi Warth.
Carlotta Flores Faccio