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IMPORTANTI RISCONTRI A LIVELLO INTERNAZIONALE PER TEDESCHI
Wine Spectator, Robert Parker Wine Advocate e Falstaff premiano la storica realtà della Valpolicella con punteggi eccellenti
Al via la distribuzione diretta sul mercato americano
La Famiglia Tedeschi produce vini eleganti e strutturati, dotati di grande personalità e tipicità, caratteristiche che hanno conquistato la stima delle più prestigiose testate internazionali a partire proprio da quelle targate USA.
Riconoscimenti che non arrivano soltanto per l’Amarone ma anche per i Valpolicella e il Valpolicella Ripasso che grazie ad una forte identità ed una spiccata eleganza conquistano mercato e stampa. Si inizia con Wine Spectator che premia l’Amarone della Valpolicella Classico Capitel Monte Olmi Riserva annata 2012 con un punteggio di 92/100, mentre per l’annata 2015 l’Amarone della Valpolicella Marne 180 ottiene 91/100; sempre la rivista americana attribuisce un punteggio di 90/100 a tre vini - l’annata 2015 del Valpolicella Superiore Maternigo e del Valpolicella Classico Superiore La Fabriseria e il Capitel San Rocco del 2016. Wine Advocate, invece, assegna 96 punti all’Amarone della Valpolicella Classico Riserva La Fabriseria annata 2011, 95 all’Amarone della Valpolicella Capitel Monte Olmi Classico Riserva annata 2012, 94 all’Amarone della Valpolicella Marne 180 annata 2015; il Valpolicella Classico Superiore La Fabriseria annata 2015 ottiene 92 punti mentre per il Valpolicella Superiore Maternigo annata 2015 e il Valpolicella Ripasso Capitel San Rocco annata 2016, il punteggio è di 90.
Spostandoci in Europa, Falstaff attribuisce 94 punti all’annata 2017 del Capitel San Rocco Valpolicella Ripasso Superiore DOC e al Fabriseria Valpolicella Classico Superiore DOC del 2016, 92 punti al Valpolicella Superiore Maternigo annata 2016 e 90 punti al Valpolicella Superiore Capitel Nicalò 2017, portando l'azienda ai vertici delle classifiche della rivista.
Risultati estremamente significativi per l’azienda veronese, a conferma di come il percorso di ricerca intrapreso sulla zonazione e sulla valorizzazione dei singoli vigneti di proprietà si stia rivelando la scelta vincente.
Infine, Tedeschi accelera sui mercati internazionali e in particolare negli Stati Uniti dove debutta con un riscontro più che positivo attraverso la distribuzione diretta.
"Gli Stati Uniti si confermano il mercato cruciale per il vino italiano e il nostro obiettivo è proprio quello di crescere anche in questa direzione”, spiega Riccardo Tedeschi, che aggiunge: “Da pochi mesi abbiamo intrapreso la strada dell’importazione diretta e i primi feedback sono molto promettenti. Il consumatore USA - capitanato dai millennial - sceglie sempre più vini di qualità che riflettano una chiara identità del territorio, valori su cui la nostra Azienda investe da sempre. Il rapporto diretto con il distributore ci impegna in prima linea, ma ci consente anche di creare un punto d’incontro più incisivo su un mercato così strategico, lavorando in maniera sinergica su notorietà e posizionamento. Ben vegano quindi i prestigiosi riscontri ottenuti a sostengo del nostro impegno sui mercati internazionali!”.
L’azienda, con 400 anni di storia fatta di passione e di ricerca, di valori e di tradizioni, ha “scommesso” sulla grande ricchezza vinicola della Valpolicella, recuperandola in chiave moderna e adottando le tecniche più innovative per la produzione dei suoi vini.
Zed Comm - Lucia Boarini, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., +39 349 4332333
ROSSO GRAVNER 2010: L’ANFORA DI JOSKO SI TINGE DI ROSSO
Il Rosso Gravner 2010 è la prima annata di rosso fermentato in anfora a uscire sul mercato. 1500 le bottiglie prodotte
Dopo circa otto anni complessivi di affinamento, arriva sul mercato il primo vino rosso di Gravner fermentato in anfora. Prodotto con uve merlot e cabernet sauvignon da vigne piantate nei primi anni ‘60 nel vigneto di Hum, il Rosso Gravner 2010 è frutto di una stagione che ha prodotto rossi piuttosto austeri in Collio. Il vino ha fermentato per quattro settimane in anfora e proseguito l’affinamento in botti di rovere fino a settembre 2014, quando è stato imbottigliato.
Il Rosso Gravner 2010 presenta all’assaggio una buona personalità, con sentori speziati, accenni di torba e un tannino rigoroso in bocca. L’annata precedentemente prodotta di Rosso Gravner è stata la 2004 e le bottiglie sono già introvabili.
Dal 2006 Josko ha iniziato a fermentare anche i rossi direttamente in anfora ma per scelta il Rosso Breg e il Rujno usciranno solo nel 2020, dopo 14 anni di affinamento.
È il 2001 quando Gravner sceglie le anfore per vinificare i suoi vini bianchi. Reduce da alcune annate difficili, condizionate da avverse condizioni meteorologiche e da scarsi raccolti, si impegna nelle prime macerazioni. La modalità utilizzata è quella classica del Caucaso, tipica della zona dei Kakheti, che prevede l'impiego di grandi anfore in terracotta interrate, lunghissime macerazioni e l’uscita sul mercato non prima di sette anni di affinamento.
Le anfore, a differenza dei legni, vengono lavate dopo ogni utilizzo così da poter essere utilizzate indistintamente per bianchi o rossi.
1500 le bottiglie di Rosso Gravner 2010 prodotte, esclusivamente nel formato da 750 ml, in vendita al pubblico a 100 euro.
Anna Sperotto
CANTINA MIRABELLA COMPIE 40 ANNI E SI REGALA IL NUOVO ROSÉ RISERVA
L'Azienda Agricola di Rodengo Saiano (Brescia) ha presentato in anteprima il DØM Rosé Franciacorta Dosaggio Zero Riserva
Quando nel 1979 Teresio Schiavi e Giacomo Cavalli piantarono sulle colline di Paderno Franciacorta il primo vigneto dell'azienda, il Mirabella, diedero ufficialmente inizio a una realtà familiare che nel 2019 celebra quarant'anni di amore per il vino.
Alessandro e Alberto Schiavi, oggi con il padre alla guida dell'Azienda Mirabella, hanno ideato il nuovo D0M Rosé Franciacorta Dosaggio Zero Riserva per festeggiare la doppia ricorrenza dei quarant'anni della Cantina e del settantantesino compleanno di Teresio. La scelta di un nuovo Rosé è radicata nella storia di Mirabella, tra le prime in Franciacorta a vinificarlo nel 1982 con un taglio inedito composto da Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Bianco.
L’ultimo nato si propone come una sintesi dell'evoluzione della Cantina, unendo le origini pavesi di Teresio e il territorio franciacortino. Le uve che compongono il DØM Rosé sono state selezionate e raccolte a mano dai vigneti storici di Mirabella, i Cru di Paderno: Pinot Nero per il 60%, Pinot Bianco per il 25% e per il 15% Chardonnay.
"I successi nella vita meritano di essere festeggiati - afferma Teresio Schiavi - e questi quarant'anni sono per me l'occasione di ringraziare e ricordare tutti coloro che hanno contribuito alla nascita e alla continuazione dell’azienda: da Giacomo Cavalli, Francesco Bracchi, Angelo Del Bono, Giuseppe Chitarra, i figli Alessandro e Alberto e tutti i collaboratori. Pensando al domani nutro due speranze: la prima è che i miei nipoti custodiscano e tramandino la tradizione di Mirabella; la seconda che il patrimonio di conoscenze ed esperienze enologiche acquisite anno dopo anno si esprima sempre più in un'innovazione consapevole, rispettosa dell'uomo e della Natura.
Quest'ultima, più che una speranza, la sento come un dovere".
Dalle origini al presente, padre e figli sono accomunati dalla continua ricerca di domare un'uva capricciosa sia in vigna che in cantina come il Pinot Nero o l'amato enfant terrible Pinot Bianco, per ricavarne una narrazione autentica del territorio.
Alessandro Schiavi, enologo della Cantina, descrive così il nuovo Rosé: "Sorprendente e carnoso, si apre nel bicchiere con i colori di un tramonto dalla velatura antica. Il Pinot Nero regala note pungenti di sinuosa speziatura che virano in una brezza fumosa, elegante e netta. La rotondità golosa delle bacche rosse selvatiche viene rincorsa dalla dolce effervescenza del pompelmo rosa. Chiude materico, denso e appagante." L'affinamento è sui lieviti per almeno 100 mesi, per poi riposare in bottiglia almeno 6 mesi dopo la sboccatura.
La presentazione del DOM Rosé Riserva chiude un anno denso di eventi, inaugurato con il lancio del cofanetto speciale dei tre monovitigni. Mirabella Franciacorta è già pronta ad affrontare il 2020 con altre novità che riguarderanno sia i vini che la cantina.
Mirabella Franciacorta
Mirabella nasce nel 1979 da un gruppo di appassionati enologi. Tra le prime realtà a credere nella tipicità del proprio territorio e nelle potezialità del Franciacorta. prende il nome dal primo vigneto monovarietale di Pinot Bianco situato sulle colline di Paderno Franciacorta. L’utilizzo del Pinot Bianco, cosa ormai rara in Franciacorta, è infatti una delle caratteristiche che contraddistingue la Cantina Mirabella. Conta 56 ettari distribuiti nella zona orientale della denominazione, nei comuni di Paderno FC, Passirano, Bornato e Provaglio d’Iseo.I vigneti sono tutti iscritti all’albo della DOCG Franciacorta e genstiti in biologico.
Anna Sperotto
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PODERI COLLA: VENDEMMIA 2019
Le prime impressioni di Tino Colla
La memoria storica di oltre 51 vendemmie. Questo è uno, se non il più caratterizzante, dei tratti identitari dei Colla, storica famiglia con vigneti in alcune delle più belle aree del Langhe: da Bricco del Drago a San Rocco Seno d’Elvio, frazione di Alba, dove si trova il cuore dell’azienda vitivinicola; a Monforte, nella MGA del Barolo Bussia; a Barbaresco, nel cru Roncaglie; fino a Cascina Bompè a Madonna di Como, nel comune di Alba, dove oggi è in funzione la nuova cantina produttiva.
Parlare con Tino Colla ed entrare nella sua Cascina Drago è come fare un viaggio indietro nel tempo.
Carte, mappe, fotografie in bianco e nero, vecchie etichette, utensili, strumenti di un tempo passato e le parole di chi ha visto le Langhe trasformarsi in una delle aree vitivinicole più famose non solo d’Italia ma del mondo. Oggi a pochi giorni dal nubifragio di giovedì 5 settembre, che ha visto la grandine colpire i vigneti di Langa a pochi giorni dalla vendemmia, Tino racconta, prima di incasellare nella sua memoria lucida e cristallina, la cronaca di come Poderi Colla ha vissuto quel 5 settembre e cosa si aspetta dalla vendemmia 2019:
“Erano le 5.00 del pomeriggio quando su Alba e zone limitrofe si è abbattuto un violento temporale proveniente da Castiglion Falletto, Serralunga, La Morra, Grinzane, Diano d’Alba. La perturbazione con fortissime piogge ha scaricato, in un paio d’ore, da 30 a 100 mm di acqua e localmente forti grandinate. Essendo una perturbazione preannunciata, il giorno precedente abbiamo provveduto a pulire e sistemare i fossi e le tubazioni nei nostri vigneti limitando i problemi di scolo e di erosione delle acque superficiali.
Se i vigneti di Dardi le Rose a Monforte, Tenuta Roncaglia a Barbaresco e Cascine Drago a San Rocco Seno d’Elvio non hanno subito danni, nell’area di Madonna di Como dove si trova il nostro Bricco Bompè, la grandine ha danneggiato circa il 30% della produzione. Ciononostante dobbiamo considerarci fortunati perché in vigneti vicinissimi a noi il danno è stato del 100%. – prosegue Tino Colla – Cosa ci attende adesso? Come giudicare la vendemmia 2019?
Questo dipende solo da Madre Natura. Per ora possiamo fare delle ipotesi, seppure l’andamento climatico di quest’annata abbia tutte le carte in regola per essere molto buona. L’inverno 2018/2019 è stato asciuttissimo, senza pioggia e pochissima neve, facendo temere enormi problemi per la fase di inizio vegetazione. Per fortuna, all’ultimo momento utile, prima dell’apertura delle gemme sono arrivate piogge abbondantissime, ma non torrenziali, che sono penetrate profondamente nel terreno. La stagione è continuata con temperature e piogge nella norma fino all’estate che, ancora una volta, è stata molto calda, senza però le temperature esagerate ed anomale, né siccità. Alla fine di agosto le temperature si sono opportunamente abbassate sia di giorno che di notte dando buone prospettive qualitative per la vendemmia che sembra in ritardo di circa due settimane rispetto al 2017 e di una rispetto al 2018. Il 2 settembre abbiamo iniziato la raccolta del pinot nero per il Pietro Colla, maturo, sano, di gradazione e acidità equilibrate. Attendiamo adesso la completa maturazione del riesling, al momento sanissimo e bellissimo, ma ci dobbiamo rimettere a come si comporterà il tempo nei prossimi giorni prima di avere la certezza di poter concludere felicemente questa vendemmia”
WELL COM srl
Annalisa Chiavazza
WINE LEARNING GAMES: QUANDO IL WINE LOVER DIVENTA PROTAGONISTA
L’AZIENDA AGRICOLA LA CIARLIANA DI MONTEPULCIANO LANCIA LA RIVOLUZIONE DELL’ENOTURISMO CON WINE LABS E ATTIVITA’ LUDICHE CON IL VINO NOBILE
L’enoturista sempre più protagonista in cantina. E’ l’obiettivo che si pone l’azienda vitivinicola La Ciarliana, che produce Vino Nobile di Montepulciano nella perla del Rinascimento in Toscana. Nascono così i “Wine Learnings Games”. “Ci piace pensare di aver rivoluzionato almeno un pochino il concetto di winery hospitality, introdotto un approccio alla cantina anticonformista, inaspettato, motivazionale”, spiega Luigi Frangiosa, titolare de La Ciarliana, produttore di Vino Nobile di Montepulciano.
Il turista non è più spettatore passivo ma diventa il principale protagonista dell’attività ludico-istruttiva in cantina: si mette letteralmente in gioco. “La componente didattica del wine tour che, con lo spirito e la professionalità della guida eno-turistica, racconta della denominazione, del disciplinare, della vinificazione e dell’affinamento del Nobile, – è potenziata dall’elemento gaming. Il gioco diverte, imprime dinamismo alla visita e costituisce la novità. Siamo gli unici a proporlo. L’esperienza diventa giocosa, unica, non de localizzabile. Fortemente identitaria.”
In cosa consistono i giochi per l’enoturista.
Per il bling tasting learning game si preparano due batterie di bicchieri: nei primi un collarino con il nome contrassegna ciò che vi sarà versato, i secondi hanno un numero progressivo. La degustazione nei primi calici è guidata con la miglior tecnica di sommellerie, le bottiglie vengono poi portate via ed incartate, l’etichetta nascosta: così “vestite” vengono servite nuovamente. Il giocatore deve indovinare a quale numero corrisponde ogni bicchiere assaggiato.
Gli enoturisti fanno i wine maker e creano un Supertuscan: vini in purezza, pipette e cilindretti per le loro prove di taglio. Si preparano dei campioni d’assaggio spillandoli dalla botte, l’ospite li prova e “taglia” in percentuale variabile a seconda del suo gusto. Il blend viene assemblato e sottoposto al giudizio del giudice di gara: vince il gioco quello meglio composto.
I livelli di percezione sensoriale vengono messi alla prova con un quiz che ha come scopo quello di rendere individuabili le famiglie odorose del calice.
Il visitatore deve scoprire gli aromi del suo bicchiere confrontandoli e riconoscendoli all’interno in un panel di spezie, frutta e aromi terziari proposti all'esame olfattivo.
Gli abbinamenti cibo/vino, quelli sconsigliatissimi e notoriamente scorretti (il gelato col vino) vengono serviti congiuntamente a quelli "da manuale" (formaggi stagionati e vini di struttura): il turista deve indovinare quali sono gli accostamenti corretti e quelli da non farsi mai! Al vincitore spetta di diritto un premio.
La Ciarliana incarna un sogno, iniziato con la prima bottiglia di Vino Nobile di Montepulciano che Luigi ha prodotto nel 1996, che deriva dalla passione di suo padre, Santo Pellegrino, e, da quella - ancor precedente - del nonno Luigi, avviata negli anni ‘60. Equilibrio perfetto di abile tradizione antica e moderna innovazione tecnologica la proprietà è cresciuta dai 2 ettari iniziali agli attuali 21, iscritti a Vino Nobile di Montepulciano, Rosso di Montepulciano e a Chianti. La cura dei vigneti, impiantati seguendo un attento studio geologico e clonale con una densità di 5000 ceppi per ettaro è maniacale, i trattamenti mirati e accorti. La prevenzione degli agenti patogeni avviene con metodologie innovative e non invasive quali la confusione sessuale e la lotta integrata nel pieno rispetto dell’ambiente.
Per scoprire tutte le attività e come prenotare è disponibile il sito www.laciarliana.it
Ulteriori immagini ad alta definizione possono esservi inviate tramite mail.
Sara Passeri