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CANTINA PERTINACE DI TREISO
Barbaresco Nervo: la cronaca della cantina Pertinace sull'annata 2016
Il Barbaresco Nervo è un’etichetta che ha seguito e segnato la storia della cantina Pertinace, che dal 1973 produce i grandi vini delle Langhe
I vigneti
Arroccata sotto il paese di Treiso si estende la MGA Nervo, uno dei vigneti più vocati dell’intero comprensorio di produzione del Barbaresco DOCG. Qui i soci della cantina Pertinace possiedono 3,30 ettari che si sviluppano in orizzontale sul crinale del bricco e danno dimora a viti di oltre 35 anni d’età. Una felice combinazione di caratteristiche pedoclimatiche rendono unica questa Menzione Geografica Aggiuntiva: la completa esposizione a sud, l’altitudine di 350 m slm, la composizione dei suoli marnoso-calcarei e la forte pendenza. Quest’ultima, pur rendendo la lavorazione del vigneto difficoltosa e impegnativa, garantisce un ottimo drenaggio e un buon irradiamento solare alle viti.
I vini qui prodotti si caratterizzano per eleganza e profumi, mostrando un’austerità tannica più spiccata rispetto agli altri cru del comune di Treiso.
La vendemmia 2016
Quella del 2016 in Langa viene definita una delle vendemmie migliori degli ultimi anni, sia sotto il profilo climatico, che per la qualità delle uve.
Viene ricordata anche come una delle più lunghe, poichè il ciclo vegetativo è stato rallentato da un inverno mite a cui ha fatto seguito una primavera segnata da precipitazioni e temperature sotto la media. L’abbondanza delle piogge, lontana dal determinare problemi di carattere fitopatologico, ha al contrario portato all’accumulo di una buona riserva idrica che si è rivelata preziosa per affrontare le calde giornate che si sono susseguite tra agosto e settembre. Nei mesi più caldi, il ritardo nello sviluppo vegetativo è stato recuperato splendidamente, portando i grappoli a perfetta maturazione e creando i presupposti per la produzione di vini equilibrati e di buona struttura.
Barbaresco Nervo 2016
Prodotto in quasi 18.000 bottiglie, il Barbaresco Nervo è uno dei tre cru tradizionalmente vinificati della cantina Pertinace.
Le uve provenienti dalla MGA Nervo sono state vendemmiate a mano nella prima decade di ottobre. È seguita poi la fermentazione a temperatura controllata in vasche d'acciaio e una permanenza di 18 mesi in botti di rovere di Slavonia.
Nel calice si presenta di un acceso rosso rubino.
Sono intensi i profumi floreali di viola e frutta matura, a cui seguono note di sottobosco e spezie, pepe e liquirizia.Al palato emergono i sentori di frutta scura e spezie sorretti da una piacevole e setosa trama tannica.
WELL COM srl
Annalisa Chiavazza
PER BEST OF WINE TOURISM MONTE ZOVO È LA MIGLIOR AZIENDA VERONESE PER LE POLITICHE SOSTENIBILI NELL’ENOTURISMO
Monte Zovo si aggiudica il contest promosso dalle Great Wine Capitals e si prepara alla finale di Bordeaux che incoronerà l'azienda rappresentante della capitale del vino scaligera
Best of Wine Tourism, prestigioso concorso annuale per la promozione internazionale del turismo del vino, ha premiato l’Azienda Agricola Monte Zovo come migliore impresa veronese per la categoria politiche sostenibili nell’enoturismo.
L’azienda Monte Zovo è stata premiata per aver adottato un approccio sostenibile nelle proprie attività, impegnandosi su diversi fronti a partire dalla progettazione della cantina, con attenzione al risparmio energetico, all’impatto ambientale e utilizzando i materiali locali per valorizzare la struttura, per le attività volte alla promozione della biodiversità, al riciclo dei materiali e alla conversione biologica delle produzioni, oltre al costante impegno per la salvaguardia dell’ambiente.
I vigneti della tenuta di Caprino Veronese, di proprietà della Famiglia Cottini, sono interamente biologici, con una certificazione riguardante sia le uve che il vino prodotto. Una scelta particolarmente sentita dalla famiglia, sostenuta da una meticolosa tracciabilità e trasparenza delle operazioni in campagna e in cantina al fine di produrre vini sostenibili, rispettosi dell’ambiente e della salubrità.
“La nostra azienda – afferma Mattia Cottini, responsabile marketing dell’azienda – è particolarmente orgogliosa del premio ricevuto perché corona l’impegno che la mia famiglia da molti anni mette nella promozione della cultura della sostenibilità, valore fondante della nostra impresa”.
Il contest è stato indetto da Great Wine Capitals Global Network GWC, la rete che riunisce le grandi capitali del vino nel mondo. Si tratta di dieci città del Vecchio e del Nuovo Continente che condividono un alto profilo nel settore vitivinicolo internazionale in termini economici e culturali, distinguondosi per lo sviluppo e la reciproca promozione dell’enoturismo dentro e fuori i confini territoriali. Oltre a Verona, prima provincia italiana per l'esportazione di vino, le altre grandi capitali mondiali sono Adelaide (South Australia), Bilbao e Rioja (Spagna), Bordeaux (Francia), Mainz (Germania), Mendoza (Argentina), Porto (Portogallo), San Francisco (USA), Valparaìso - Casablanca Valley (Cile) e Losanna (Svizzera).
Monte Zovo, inoltre, è tra le sette aziende veronesi finaliste del concorso Best of Wine Tourism 2020, che quest'anno ha raccolto 61 adesioni dal capoluogo veneto. In occasione della finale del prossimo novembre nella città francese di Bordeaux, Monte Zovo concorrerà per aggiudicarsi il premio come azienda rappresentativa della capitale del vino di Verona per l'anno 2020.
Elisa Rigon
MONTE ZOVO
Produttore di vini di Verona, Cottini Vini esprime il meglio delle denominazioni DOC dai 140 ettari di vigneti di proprietà in Valpolicella, Bardolino e Chiaretto, Lugana. I Valori di Famiglia, Eccellenza e Sostenibilità sono interpretati dai vini, veri ambasciatori dell’azienda. Vini che valorizzano le Tradizioni locali, con grande qualità e con rispetto per la viticoltura del territorio, e Vini innovativi, che raccontano di creatività e talento.
LA CULTURA DEL BRUNELLO ALLA FATTORIA DEI BARBI
Nella foto sotto al titolo della locandina: Le famiglie del Brunello. Matrimonio di Franco Biondi Santi e Maria Floria Petri, detta “Boba’. Da sinistra, i parenti della sposa: Giovanni Colombini (zio della sposa) e Clio Padelletti (madre della sposa); al centro: Maria Floria Petri detta ‘Boba’ e Franco Biondi Santi; a destra, i parenti dello sposo: Anna Tomada (madre dello sposo) e Tancredi Biondi Santi (padre dello sposo). Boba era orfana di padre e fu accompagnata all'altare dallo zio Giovanni Colombini
LA CULTURA DEL BRUNELLO ALLA FATTORIA DEI BARBI I RITRATTI A MEMORIA DI STEFANO CINELLI COLOMBINI CANTINE APERTE 2019
sabato 25 e domenica 26 maggio 2019 ore 11:00 - 18:00 orario continuato
Fattoria dei Barbi | Montalcino
Loc. Podernovi 170 | Strada Consorziale dei Barbi
53024 Montalcino (SI)
tel. 0577 841111 - sabato e domenica 0577 841205
www.fattoriadeibarbi.it | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per Cantine aperte, la Fattoria dei Barbi incontra la cultura del Brunello. L'anteprima del nuovo libro di Stefano Cinelli Colombini con i 'ritratti a memoria' dei tanti che hanno reso grande il Brunello e la storia (attuale, recente e passata) di Montalcino. Decine di pannelli sparsi per la Cantina storica vi accompagneranno attraverso memorie, dati, immagini e personaggi di uno dei fenomeni piu' straordinari del vino mondiale.
Torna, come ogni anno, Cantine Aperte, l'appuntamento piu' celebre del Movimento Turismo del Vino (MTV), un evento che da decenni muove milioni di enofili in ogni parte d’Italia.
Anche quest'anno la Fattoria Dei Barbi a Montalcino (SI) partecipa alla manifestazione e sia sabato 25 che domenica 26 maggio, dalle ore 11.00 alle ore 18.00 (orario continuato con visite ogni ora), potremo passare un fine settimana insieme con visite guidate nelle antiche Cantine di invecchiamento con degustazione finale di tre vini, olio e formaggio, visita al Museo del Brunello e poi tutti a tavola - a pranzo o a cena - alla Taverna dei Barbi in cui verra' proposta una selezione speciale di piatti [menu' scaricabile qui http://bit.ly/2QcL55n]
Per l'occasione sara' inaugurato un percorso inedito, nelle vecchie Cantine di invecchiamento, con l'anteprima del nuovo libro di Stefano Cinelli Colombini dedicato ai tanti personaggi che hanno fatto la storia del Brunello e a 1500 anni di Montalcino, alla sua vita, ai suoi successi e alle sue catastrofi. Parole, storia, memoria, aneddoti e curiosita' di chi ha dato vita alla piu' grande leggenda enologica mondiale, e immagini storiche provenienti dall' archivio privato di Casa Colombini Cinelli per ritrarre una comunita' unita, vitale e creativa, determinata nel far conoscere al mondo la propria unicita' attraverso il re dei vini.
Ticket di ingresso: 10 euro [5 euro per i tesserati AIS, FISAR, ONAV; ingresso gratuito per i montalcinesi] e comprende tutte le attivita', tranne il pranzo o la cena.
E' gradita la prenotazione | RSVP > Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o tel. +39 0577 841111 (sabato e domenica 0577 841205)
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Cantine Aperte alla Fattoria dei Barbi inaugura la stagione degli eventi 2019 alla Fattoria dei Barbi programmati con cadenza annuale: qui il calendario completo >> http://bit.ly/2HynMig
PIER LUIGI LUGANO INAUGURA LA NUOVA CANTINA DI SESTRI LEVANTE
Di Virgilio Pronzati
Foto di Mara Daniela Musante
Pier Luigi Lugano è sicuramente un personaggio del mondo del vino. Senza squilli di tromba e grancassa, ma con tenacia e professionalità, si è ritagliato una solida immagine nel contesto vinicolo ligure e non solo. Nei primi anni 70, Pier Luigi Lugano allora insegnante d’arte (pregevoli i suoi disegni e bassorilievi), s’innamora del vino. Rapidamente acquisisce informazioni sulla tecnica di produzione dei vini e della degustazione, frequentando i tre Corsi specifici organizzati dall’Associazione Italiana Sommelier Delegazione della Liguria. Non solo, dopo avere ricevuto meritatamente il Diploma di Sommelier, partecipa al Concorso del miglior Sommelier d’Italia.
Dalla prima e piccola rivendita di vino situata in un vicolo del centro di Chiavari, compie il gran passo, affittando l’attuale cantina con l’annessa enoteca. Infaticabile e con le idee chiare, seleziona e vende ottimi vini sfusi con un più che buon rapporto qualità-prezzo. Un metodo di vendita, innovativo per qui tempi, che incontra un positivo riscontro sia tra i consumatori che nei posti di ristoro. Profondendo ancora maggiore impegno e risorse economiche, rileva la cantina-enoteca, dandogli l’attuale carisma e producendo vini liguri di qualità, in particolare del levante genovese e, in parte, spezzino. Da alcuni anni il gran salto, passando dall’acquisto delle uve, all’impianto di propri vigneti.
Prima di quel periodo e attualmente, i suoi vini ottengono continui riconoscimenti all’annuale Trofeo dei Vini Doc ed IGT del Genovesato indetto dalla CCIAA genovese, ed entrano nelle più importati guide nazionali di settore. Ormai Pier Luigi Lugano, sebbene nato nel Cuneese, è a tutti gli effetti un vigneron ligure.
L’ultimo dei suoi tanti successi, Abissi: l’unico spumante Doc della Liguria. Precursore già col Golfo del Tigullio Passito, era naturale che fosse anche il primo in Liguria a produrre il Golfo del Tigullio Spumante Metodo Classico non dosato. Un risultato di successo con due motivi d’interesse.
Il primo per l’idea, il progetto e la realizzazione del prodotto, il secondo, non meno importante, averlo fatto con uve di vitigni nostrani autoctoni come il bianchetta genovese e il vermentino, conferendo ai due vitigni maggiore notorietà, dandogli nel contempo, maggiore valore, in particolare al bianchetta, con notevole ricaduta nel territorio in cui allignano.
Complimenti, meritati, anche a livello mediatico. Il suo Abissi - Riserva Marina di Portofino è il primo Spumante nel mondo ad essere realizzato col metodo di spumantizzazione subacquea.
Lugano, ispirandosi al ritrovamento di anfore romane colme di vino, con non poche difficoltà (economiche e tecniche), dopo avere fatto il vino, lo integra dei necessari elementi per ottenere la presa di spuma, imbottigliando ben 6.500 bottiglie, divise in 12 gabbioni da 1 mq ciascuno. Gabbioni depositati ad una profondità di circa 60 metri sul fondo ghiaioso della baia incontaminata tra il faro di Portofino e la Cala dell’Oro. Località tra le più suggestive ed esclusive che si conoscono. Immerse il 22 maggio del 2009, le bottiglie sono state fatte emergere lo scorso 30 giugno, dopo ben 13 mesi di immersione, ad una temperatura costante di 15°C in carenza di luce.
L’effetto culla svolto dalle correnti marine, ha permesso di mantenere il sospensione le fecce nobili che, cedendo poi gli aminoacidi al vino, conferiscono il particolare bouquet. < Ciò che ha favorito ancor più il processo di spumantizzazione – ha detto Pier Luigi Lugano - è stato il perfetto bilanciamento di pressione sia dall’interno che dall’esterno, conferito dalla profondità >. Per l’ultima fase del metodo classico, il degorgement (sboccatura), la sede è stata quella del ristorante La Brinca di Ne del patron Sergio Circella, grande amico di Lugano, che in questi giorni, organizza cene a tema abbinando i suoi piatti d’aurore allo spumante Abissi.
Il battesimo di Abissi, non poteva avere migliore location. La presentazione e, successiva degustazione del Golfo del Tigullio Doc Spumante metodo classico non dosato, si è tenuta nella Sala Incontri della Regione Liguria, colma di giornalisti, ristoratori, enotecari, sommelier ed enoappassionati. Dopo l’introduzione di Francesco Patrone, l’importante intervento del dr Vito Gedda presidente dell’Area Marina Protetta di Portofino, che ha dato il benestare per l’immersione dei gabbioni con le bottiglie e facilitandone le pratiche necessarie. Di seguito, l’intervento di Pier Luigi Lugano che, un po’ emozionato ma soddisfatto, ha raccontato l’idea, il progetto e la realizzazione di Abissi, nonché tutte le peripezie incontrate nell’opera intrapresa.
Dopo le numerose domante e scatti di foto, Lugano fa stappare dal provetto sommelier Ais Sergio Garreffa, la prima bottiglia di Abissi, cui seguono molte altre. Nell’occasione il Golfo del Tigullio Spumante metodo classico non dosato Abissi - Riserva Marina di Portofino, esaltava la paciosa e sapida fragranza della focaccia genovese con l’olio e acciughe offerte dalla Compagnia del Bagnùn di Riva Trigoso, presieduta dal dinamico Franco Po. Tutti i gourmet interessati ad Abissi – afferma Lugano – lo potranno acquistare dal 29 novembre prossimo nell’Enoteca Bisson (di Pier Luigi Lugano) di Corso Giannelli 28 a Chiavari.
Tornando all’attualità, i vini della cantina Bisson (nome che Lugano ha dedicato alla moglie scomparsa) sono oggi noti in tutt’Italia. Non solo: lo spumante Abissi Metodo Classico l’ho è a livello internazionale. Prima immerso e affinato nei fondali della Riserva Marina di Portofino e, da alcuni anni, nella Baia del Silenzio, a Sestri Levante. Lo scorso trenta marzo Pier Luigi Lugano ha inaugurato la Società agricola Cantina degli Abissi in contrada Pestella di Sestri Levante. Alcune migliaia d’invitati, tra cui autorità religiose e politiche, tra cui Giovanni Toti Presidente della Regione Liguria, Stefano Mai Assessore Regionale all’Agricoltura, Ilaria Cavo Assessore Regionale all’Istruzione, i sindaci rispettivamente di Sestri Levante e di Chiavari Valentina Ghio e Marco Di Capua, consiglieri regionali e comunali, rappresentanti delle forze dell’ordine, il presidente dell’Associazione italiana sommelier Antonello Maietta, il suo omologo ligure Alex Molinari e giornalisti.
La cantina è un gioiello di architettura enoica, costruita nella storica e suggestiva Tenuta Fieschi, dove visse papa Adriano V. Costituita da ben tremilacinquecento metri quadrati, la razionale cantina possiede ampli locali per l’arrivo e scarico delle uve, per la vinificazione, l’imbottigliamento, l’affinamento dei vini fermi e spumanti, per il confezionamento. Una potenzialità di oltre 100 mila bottiglie. Non solo: ci sono anche spazi per l’accoglienza, degustazione di vini e su prenotazione, anche un bistrot con piatti raffinati del territorio per clienti e turisti. Il tutto con tocco artistico in pietra, una fontana e giochi di luce. Per l’inaugurazione, Lugano ha fatto le cose in grande, deliziano i numerosi ospiti con autentiche ghiottonerie sposate ai vini aziendali, serviti professionalmente dai sommelier dell’AIS provinciale. Per Lugano è stata la realizzazione di un sogno durato dieci anni, che oltre a dargli stimoli e successo, valorizza concretamene l’intero territorio di produzione e favorendo la promozione dell’enoturismo in Liguria.