Recensioni
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ALLIANZ TRADE GLOBAL SURVEY: LE CONTROMISURE DEGLI ESPORTATORI ALLA GUERRA COMMERCIALE
Esclusiva nuova indagine di Allianz Trade, il leader mondiale dell’assicurazione crediti, che ha analizzato la situazione nel pieno della guerra commerciale avviata dagli Stati Uniti (sia prima che dopo il Liberation Day del 2 aprile) e rivela l'impatto della guerra commerciale e i meccanismi adottati da 4.500 esportatori in 9 Paesi chiave che rappresentano quasi il 60% del PIL globale. Download comunicato, ricerca completa e immagini Secondo i risultati del Global Survey 2025 di Allianz Trade, pubblicato oggi, l’imprevedibilità delle politiche tariffarie degli Stati Uniti ha causato l’aumento delle incertezze tra le imprese a livello globale. L’indagine ha coinvolto 4.500 aziende in Cina, Francia, Germania, Italia, Polonia, Singapore, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti ed è stata condotta in due fasi – prima e dopo gli annunci tariffari del Liberation Day, del 2 aprile. I risultati evidenziano un netto cambiamento nelle aspettative di crescita, nella percezione dei rischi – in particolare riguardo ai ritardi nei pagamenti – e una varietà di strategie messe in atto per mitigare gli effetti della guerra commerciale. Anche con la recente firma degli accordi commerciali bilaterali, la nebbia dell’incertezza non si dirada. Alcuni segnali di schiarite potrebbero, infatti, rivelarsi essere solo temporanei.
Il Global Survey di Allianz Trade rivela che quasi il 60% delle aziende prevede un impatto negativo a seguito della guerra commerciale, e il 45% si aspetta un calo del fatturato nell’export. L’effetto va oltre i volumi di scambio: più di un’impresa su quattro sta valutando la possibilità di sospendere temporaneamente la produzione a causa della combinazione tra dazi e volatilità valutaria, in particolare nei settori che dipendono da beni importati. “In netto contrasto con l’ottimismo crescente registrato prima dell’ondata di dazi del 2 aprile, il Global Survey di quest’anno conferma ciò che stiamo già riscontrando nei mercati: l’incertezza e la frammentazione stanno diventando strutturali. Il Liberation Day ha messo in evidenza le vulnerabilità delle aziende con catene di approvvigionamento e mercati di esportazione altamente concentrate. I numeri parlano chiaro: le aspettative positive sulle esportazioni a livello globale sono crollate dall’80% al 40%, e il 42% delle aziende prevede ora un calo del fatturato da esportazione compreso tra il -2% e il -10%, rispetto al +5% prima del Liberation Day. Nonostante i recenti accordi bilaterali con Regno Unito e Cina, stimiamo che le perdite globali da esportazione raggiungeranno i 305 miliardi di dollari nel 2025.
Le aziende, però, non stanno a guardare. Dopo aver affrontato una serie di shock dal 2020 in poi, stanno ancora una volta reagendo: diversificano i partner, riconfigurano la logistica e integrano meccanismi di condivisione del rischio lungo l’intera catena. Nell’attuale contesto commerciale, il successo dipende sempre più dalla capacità di adattamento” ha dichiarato Aylin Somersan Coqui, CEO di Allianz Trade. Le aziende sono ancora in una posizione di svantaggio e fanno affidamento su meccanismi di adattamento come il trasferimento dei costi più elevati sui clienti, la diversificazione e la ricerca di rotte di spedizione alternative. Per avere un parziale e temporaneo sollievo a questa difficile situazione, le aziende continuano ad anticipare le spedizioni fino alla scadenza delle sospensioni di 90 giorni (12 agosto per la Cina e l’8 luglio per il resto del mondo), come già accaduto all'inizio dell'anno: l’86% delle aziende statunitensi ha dichiarato di aver anticipato le spedizioni dalla Cina e dall’UE prima dell’entrata in vigore dei dazi. Poche aziende hanno intenzione di assorbire l’aumento dei costi o di ridurre i prezzi di esportazione per mantenere la quota di mercato, soprattutto negli Stati Uniti, dove oltre la metà delle imprese prevede di aumentare i prezzi (54%).
A causa dell’elevata incertezza, l’approvvigionamento da nuovi mercati continuerà probabilmente a essere una strategia diffusa, rappresentando la seconda opzione preferita per mitigare l’impatto dei dazi, in particolare in Polonia e Spagna. Diversificare le catene di approvvigionamento resta una strategia di mitigazione del rischio a lungo termine, aspetto peraltro prevedibile, dato che il 54% degli intervistati considera i rischi geopolitici, politici e i disordini sociali tra le tre principali minacce per le proprie catene di fornitura. Oltre un terzo delle aziende intervistate ha già trovato nuovi mercati verso cui esportare, mentre, quasi due terzi stanno pianificando di farlo. Per contenere i costi legati alle spese doganali la maggior parte delle imprese sta cercando rotte di spedizione alternative, incluse il 62% delle aziende statunitensi (agevolate dalla diminuzione dei costi di trasporto – calati di quasi il 50% dall’inizio del 2025 – e dal calo dei prezzi del petrolio, previsto tra i 65 e i 70 dollari al barile, per il resto dell’anno). Il sondaggio rivela anche che, per quanto riguarda le condizioni commerciali, le aziende stanno trasferendo sempre più la responsabilità della logistica e dei costi (inclusi quelli doganali) sui fornitori, fino al luogo di consegna dei clienti.
Un’interessante eccezione si riscontra negli Stati Uniti, dove la clausola “Cost, Insurance & Freight” (CIF) rimane predominante. Le aziende desiderano, inoltre, condividere i costi legati alla volatilità dei cambi, introducendo clausole di prezzo nei contratti per condividere il rischio di cambio con clienti e fornitori – opzione preferita dal 59% degli intervistati. Il decoupling tra Stati Uniti e Cina, il riavvicinamento tra Europa e Asia, e l'America Latina come vincitore silenzioso della guerra commerciale. Il decoupling tra Stati Uniti e Cina è destinato a continuare nel medio termine, nonostante la pausa di 90 giorni nelle guerra dei dazi. L'intenzione delle aziende statunitensi di esportare in Cina è diminuita della metà, scendendo al 10% dopo il Liberation Day, mentre, le aspettative delle aziende cinesi di esportare in Nord America sono crollate dal 15% al 3%. Le aziende statunitensi con produzione in Cina stanno sempre più cercando alternative fuori dall'Asia: un quarto di esse sta considerando l'Europa occidentale e un altro quarto, l'America Latina." “Anche se il nuovo accordo commerciale porta il tasso medio delle tariffe di importazione degli Stati Uniti sulla Cina al 39%, in calo dal vertiginoso 103%, questo rimane comunque molto più alto rispetto al tasso del 13% applicato prima della seconda amministrazione Trump. In questo contesto, il friendshoring è destinato a guadagnare ulteriore terreno: Europa e America Latina stanno emergendo come alternative attraenti per le aziende cinesi e le aziende europee sono anche sempre più interessate a esportare verso la Cina e l'Asia: in entrambe le opzioni, le intenzioni di esportazione sono aumentate fino al 36%, e l'interesse per il mercato del Sud e Sud-Est asiatico è raddoppiato, arrivando al 14%.
Nel frattempo, l'America Latina sta emergendo come il Paese vincitore riguardo le strategie di deviazione e aggiramento dei dazi, con aziende sia cinesi che europee che guardano a questa area per accedere agli Stati Uniti a un costo inferiore,” ha commentato Françoise Huang, Senior Economist per l’Asia Pacific and Trade in Allianz Trade. Circa la metà degli esportatori prevede termini di pagamento più lunghi e un aumento del rischio di insolvenza. La guerra commerciale ha influenzato le aspettative sui termini di pagamento: dopo il Liberation Day, il 25% degli esportatori prevede termini di pagamento più lunghi di oltre 7 giorni, con un aumento di +13 punti percentuali. Quasi la metà degli esportatori (48%) prevede un aumento del rischio di insolvenza — in particolare negli Stati Uniti, in Italia e nel Regno Unito — confermando il peggioramento generale delle condizioni commerciali globali. Solo l'11% delle aziende esportatrici continua a ricevere pagamenti entro 30 giorni ma questa cifra è notevolmente più bassa tra i principali esportatori come gli Stati Uniti, la Cina e la Germania.
Circa il 70% delle aziende riceve pagamenti tra i 30 e i 70 giorni — questa cifra è leggermente più alta nel Regno Unito (75%), in Francia (73%), in Italia (73%) e negli Stati Uniti (73%), e varia a seconda del settore e delle dimensioni dell'azienda. "Le aziende più grandi tendono a sperimentare ritardi nei pagamenti più lunghi, con il 26% di quelle intervistate - che hanno un fatturato superiore a 5 miliardi di euro – che affrontano termini di pagamento superiori a 70 giorni, rispetto al 18% della media complessiva del campione. Ciò suggerisce che le grandi aziende stiano assumendo sempre più il ruolo di banca invisibile per le aziende più piccole. Mentre gli esportatori affrontano cicli di pagamento più lunghi e crescenti rischi di insolvenza e sono sotto pressione per trasferire i costi, cercare nuovi mercati o addirittura riconsiderare l'intera loro presenza a livello internazionale”, conclude Ana Boata, Head of Economic Research in Allianz Trade.
Tiziano Pandolfi
GASTRONOMIA & SOLIDARIETÀ
La Fondazione il Domani dell’Autismo è nata con l’obiettivo di aiutare ragazze e ragazzi nello spettro autistico a interagire con gli altri, a inserirsi nella società e a organizzare al meglio la loro vita. La mission della Fondazione il Domani dell’Autismo è quella di dedicarsi al presente con attività ed esperienze coinvolgenti ma soprattutto di lavorare oggi per garantire ai ragazzi che fanno parte della fondazione un Domani sereno e sicuro.
La Cooperativa Sociale I Ragazzi della Luna, nasce nel 2015 a La Spezia con lo scopo di coordinare e rendere operativi i progetti attivati nel tempo a favore di Persone con Autismo da parte di Associazioni e Enti presenti sul territorio (Associazione Angsa La Spezia e Fondazione Il Domani dell’Autismo). Oggi I ragazzi della luna offre a giovani adulti con autismo l’opportunità di svolgere attività lavorative adatte alle loro capacità.
Una realtà comprende un ristorante, una residenza turistico ricettiva e laboratori dedicati alla produzione di pasta secca e ripiena oltre a 30 posti auto coperti e giardini pensili. Chi vuole dare una mano a questa meritoria cooperativa, può donare il suo cinque per mille inserendo la propria firma e indicando il codice fiscale: 90028780113 nel riquadro riservato al “sostegno degli Enti del Terzo settore…“ dei modelli Certificazione Unica 2022 (CU), Modello 730 o al Modello Redditi
Donare direttamente in banca oppure sul proprio homebanking con IBAN: IT78M0200810700000106621113 intestato a:Fondazione Il Domani dell’Autismo ONLUS Oppure acquistare delle confezioni di pasta fresca e secca direttamente alla Cooperativa Sociale I Ragazzi della Luna Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Via Fontevivo, 127/a, 19125 La Spezia CF: 01421200112
THE WORLD’S 50 BEST RESTAURANTS 2025: UN’OPPORTUNITÀ UNICA PER TORINO E PER IL SISTEMA ITALIA
Torino ospiterà a giugno 2025 la prossima edizione di The World’s 50 Best Restaurants, l’evento gastronomico più prestigioso e influente a livello globale per il fine dining. Per la prima volta nella sua storia, questa celebrazione approda in Italia, grazie alla collaborazione con Regione Piemonte, e porterà sotto i riflettori internazionali il patrimonio culinario e culturale del nostro Paese. Un plauso va ad Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, per aver creduto nella forza strategica di questo evento e per averne sostenuto con determinazione la candidatura, dando seguito all’iniziativa con lungimiranza e visione. La cerimonia di premiazione si terrà il 19 giugno, rivelando la classifica dei 50 migliori ristoranti al mondo. Tre Livelli di Impatto per la Destinazione Italia Roberta Garibaldi – docente all’Università di Bergamo, presidente di Aite-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e autrice del report annuale sul turismo enogastronomico in Italia – che ha guidato l’ottenimento della candidatura con Federico Ceretto e Massimo Bottura, prima che Regione Piemonte prendesse il timone, ne illustra gli impatti attesi. L’evento, con la sua capacità di amplificare la visibilità globale, porta con sé impatti strategici su più livelli. Il primo livello riguarda i KPI della comunicazione, con una copertura mediatica internazionale che attirerà l’attenzione su Torino e sull’Italia. Prendendo esempio dall’edizione di Valencia 2023, che ha raggiunto un valore equivalente pubblicitario (AVE) di 106 milioni di dollari, in aumento rispetto alle edizioni precedenti (furono 95,5 milioni di dollari per Londra 2022, 97 milioni di dollari per Anversa 2021 e 72,7 milioni per Singapore 2019), con oltre 12.000 articoli pubblicati e 89 milioni di impressioni sui social media, l’impatto mediatico previsto per Torino e l'Italia può essere straordinario.
Questa attenzione permetterà di consolidare ulteriormente l’immagine dell’Italia come punto di riferimento globale del settore della gastronomia. Il secondo livello di impatto è rappresentato dalla presenza fisica dei 1.200 ospiti, tra cui alcuni dei più importanti attori mondiali del settore gastronomico. Questa partecipazione su Valencia ha generato benefici economici diretti per la città, stimati in 5 milioni di dollari, grazie a oltre 800 voli internazionali, 5.500 pernottamenti e oltre 10.000 pasti consumati in loco. Il terzo livello di impatto riguarda la legacy a lungo termine. La presenza di oltre 1000 tra le persone più influenti della gastronomia nel nostro Paese offre una straordinaria opportunità per l’Italia: molti ospiti coglieranno l’occasione per approfondire la conoscenza delle nostre eccellenze enogastronomiche, scoprendo ristoranti, produttori locali e destinazioni meno conosciute. La sfida sarà quella di prolungare la loro permanenza, invitandoli a esplorare mete inedite e attività che si possono apprezzare anche in bassa stagione, offrendo ai media internazionali una prospettiva nuova e completa del nostro territorio. “Non va dimenticato – dichiara Roberta Garibaldi – l’impatto diretto che la classifica dei 50 Best ha avuto sullo sviluppo della gastronomia mondiale, contribuendo a far emergere cucine e culture culinarie, come quelle nord-europea e sudamericana. La visibilità offerta dall’evento influenza i gusti e le tendenze gastronomiche e la domanda di prodotti tipici dei territori coinvolti. In questo senso, è fondamentale costruire una rete solida di collaborazione a livello nazionale, affinché l’Italia possa cogliere a pieno le opportunità generate dall’evento, mostrando la diversità e l’eccellenza del nostro patrimonio culinario e produttivo” Un Programma Ricco di Eventi Collaterali Il calendario dell’edizione 2025 includerà un ricco programma di eventi aperti sia al pubblico che ai professionisti, posizionando Torino come epicentro della gastronomia internazionale. Tra questi, il #50BestTalks, un forum sui temi emergenti della ristorazione; le 50 Best Signature Sessions, cene collaborative tra chef internazionali e talenti locali; e una grande festa che celebrerà le eccellenze enogastronomiche nostrane.
L’evento culminerà con la premiazione, durante vedremo la classifica composta dai 1.200 giurati da tutto il mondo che hanno selezionato i migliori ristoranti degli ultimi 18 mesi, premiando creatività, qualità e innovazione. Come un Expo: sinergie e pieno sostegno istituzionale per centrare i risultati Una simile opportunità deve essere colta da tutti i player coinvolti nel mondo dell’enogastronomia e del fine dining, per comunicare al gotha della stampa internazionale presente a Torino durante The World’s 50 Best Restaurants l’eccellenza italiana, ancor più in un anno che si concluderà con l’atteso pronunciamento dell’Unesco sulla cucina italiana come patrimonio mondiale dell’umanità. L’importanza dell’evento supera i confini territoriali di Torino e del Piemonte, esattamente come l’Expo 2015 di Milano superava quelli della Lombardia e del suo capoluogo, per rappresentare un momento di consacrazione dei risultati raggiunti nel nostro Paese e un forte boost di immagine, prestigio ed economia per il sistema-Italia, esattamente come avvenne dieci anni fa per l’esposizione milanese. Per questa ragione – conclude Garibaldi – auspico che tutte le forze in gioco (amministrazioni pubbliche nazionali e locali, imprese, consorzi e associazioni del mondo enogastronomico) investano energie e risorse su Torino 2025, superando eventuali divisioni e riuscendo a prolungare il soggiorno in Italia dei nostri ospiti internazionali, i quali potranno diventare così i più convinti sostenitori e ambassador del brand Italia”.
Roberta Garibaldi
«GENOVA E LA STAMPA ECOLOGICA» A CURA DI GIACOMO CHIARELLA
Martedì 20 maggio 2025 alle ore 17.00 nell’Aula San Salvatore in piazza Sarzano, (all’uscita della metropolitana) A Compagna nell’ambito del ciclo di conferenze che l’antico sodalizio cura da oltre cinquant’anni, promuove il XXIX appuntamento del ciclo 2024-2025: Giacomo Chiarella:«Genova e la stampa ecologica».
INGRESSO LIBERO
Genova è sempre stata una città molto attiva nel mondo delle Arti Grafiche, negli anni 80 parte degli elenchi del telefono e degli orari dei treni venivano stamparti dalle nostre aziende. La crescita del web ha cambiato le modalità di informazione e pian pianino i dipendenti di queste grandi tipografie hanno aperto le loro stamperie. Nel 1987 Kicco Chiarella decide di realizzare il suo sogno e aprire una tipografia specializzata nella stampa di libri, dando avvio contemporaneamente alla KC edizioni (promotrice dello storico Lunâio di Caróggi). Nel 2009 il figlio Giacomo Chiarella rivoluziona il sistema di stampa ponendo al centro il rispetto per l’ambiente. Nasce così una nuova era per la sostenibilità ambientale della stampa nel nostro paese: quest’intuizione funge da scintilla e nel giro di qualche anno le principali scuole grafiche, insieme alle principali realtà ambientaliste ed alcuni addetti ai lavori, danno vita alla Certificazione Eco-print©. Genova è una città che spesso viene definita “chiusa”, questo a causa della sua natura: stretta tra mare e monti. Nonostante ciò, spesso accade che proprio nella nostra città nascano idee originali e innovative che rispondono a esigenze concrete. Forse il carattere riservato e severo di noi genovesi ci porta all’essenziale, come essenziale è dare delle regole e un controllo alle pratiche di stampa a basso impatto ambientale, importantissimo per noi della Compagna è salvare la storia ma anche “elevare” Genova ai giorni nostri, quindi ottima occasione quella di poter ascoltare nello specifico quanto fatto dal nostro Giacomo Chiarella. Franco Bampi, Presidente de A Compagna La conferenza si tiene nell’Aula San Salvatore della Scuola Politecnica dell’Università di Genova in Sarzano (350 posti a sedere).
Si tratta della chiesa sconsacrata che è sulla piazza ed è raggiungibile, oltre che con la metropolitana, da piazza Carignano percorrendo il ponte di Carignano (via Ravasco) oppure lungo la direttrice piazza Dante, Porta Soprana, via Ravecca, Sarzano.
Targa: tipografia ecologica
Anno sociale 2024-2025 terzo trimestre de LE CONFERENZE IN COMPAGNA a cura de A Compagna
Gli incontri si fanno di martedì alle ore 17:00 nell'Aula San Salvatore in Sarzano L’Aula San Salvatore è la chiesa sconsacrata presente in piazza Sarzano e raggiungibile, oltre che con la metropolitana, anche con il 35 attraversando il Ponte di Carignano o seguendo la direttrice, tutta in piano, piazza Dante, Porta Soprana, Ravecca.
Maggio 2025
13 La scuola ligure di fumetto: una lunga tradizione; a cura di Daniele Busnelli e Enrico Faccini
20 Genova e la stampa ecologica; a cura di Giacomo Chiarella
27 40 anni di Gruppo Spontaneo Trallalero; a cura di Laura Parodi
Giugno 2025
3 Dagli Appennini alle Ande: l’emigrazione italiana al tempo di Edmondo De Amicis; a cura di Giustina Olgiati
CANTINA PARDI CELEBRA 10 ANNI DEL TREBBIANO SPOLETINO
UN VIAGGIO TRA TRADIZIONE E FRESCHEZZA
La Cantina Fratelli Pardi celebra il decimo anniversario del suo Trebbiano Spoletino, vitigno autoctono umbro che ha visto una straordinaria riscoperta negli ultimi anni. Grazie alle sue peculiarità uniche, tra cui una spiccata freschezza, eleganza e versatilità, il Trebbiano Spoletino si è affermato come uno dei protagonisti della viticoltura umbra contemporanea. L’identità del Trebbiano Spoletino Pardi Il Trebbiano Spoletino si distingue per la sua semiaromaticità e la spiccata acidità, caratteristiche che ne fanno un vino flessibile e adatto a diverse interpretazioni. La Cantina Fratelli Pardi ha affinato due versioni complementari: una vinificata senza bucce a temperatura controllata, che esprime note floreali e freschezza immediata, e una selezione più strutturata, affinata sur lie per nove mesi in acciaio e ulteriori nove in bottiglia, che evidenzia cremosità e mineralità. Un territorio e una viticoltura in evoluzione.
I vigneti della Cantina Pardi a Montefalco si sviluppano su terreni argillosi, con impianti moderni a spalliera che garantiscono un’attenta gestione della pianta. Storicamente, il Trebbiano Spoletino veniva allevato con la tecnica delle viti maritate, sostenute da alberi tutori. Oggi, l’approccio agronomico mira a esaltare la tipicità del vitigno, mantenendo un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Un successo crescente in Italia e all’estero Negli ultimi dieci anni, il Trebbiano Spoletino Pardi ha conquistato un pubblico sempre più ampio. In Italia, la versione più fresca riscuote particolare successo, mentre nei mercati del Nord Europa, come Germania e Belgio, la preferenza si orienta verso la versione più strutturata e minerale. La produzione 1 annua, compresa tra 12.000 e 15.000 bottiglie, rimane volutamente limitata per garantire elevati standard qualitativi. Abbinamenti e prospettive future La versatilità del Trebbiano Spoletino Pardi lo rende
ideale per molteplici abbinamenti: la versione più fresca si sposa perfettamente con frittate, verdure, crudité e fritture di pesce, mentre quella affinata sur lie si abbina magistralmente a piatti a base di tartufo, funghi porcini, primi ripieni e carni bianche come faraona e piccione. “Siamo orgogliosi di celebrare dieci anni di lavoro su questo straordinario vitigno,” afferma Albertino Pardi. “Il Trebbiano Spoletino rappresenta l’essenza della nostra filosofia: un vino autentico, territoriale e capace di evolversi nel tempo. Siamo certi che continuerà a consolidare il proprio ruolo nel panorama vinicolo italiano ed internazionale.” Con un costante impegno nella ricerca e nell’affinamento delle tecniche produttive, la Cantina Fratelli Pardi guarda al futuro del Trebbiano Spoletino con entusiasmo, puntando sempre più alla valorizzazione di questo vitigno simbolo della viticoltura umbra.
CANTINE APERTE AL CASATO PRIME DONNE DI MONTALCINO IN TOSCANA
24 E 25 MAGGIO PER PARTECIPARE IN ANTEPRIMA ALL’ ESPERIENZA “BRUNELLO E OLIO EVO DI FATTORIA” CON ASSAGGI E UN ITINERARIO COINVOLGENTE NEI VIGNETI E IN CANTINA
Il Casato Prime Donne è la cantina di Donatella Cinelli Colombini e sua figlia Violante a Montalcino. Per Cantine Aperte 2025 propone 4 appuntamenti sabato 24 e domenica 25 maggio (ore 11,00 e 15,00) con un’esperienza riguardante il Brunello e l’Olio evo di fattoria. La cantina è la prima in Italia con un organico di sole donne. Il visitatore trova un luogo incantevole con uno spettacolare panorama, un ambiente salubre grazie alla coltivazione biologica e molte cose inconsuete da vedere e provare. L’esperienza turistica 2025 “Brunello e olio evo di Fattoria” si aggiunge alle altre quattro già proposte al Casato Prime Donne ed è specificamente pensata per chi è ama sia il vino che l’olio extravergine. Comprende la visita guidata della bottaia con due assaggi da botte “barrel tasting” dei futuri Brunello 2024 e 2023 accompagnati da pane toscano (sciapo), sale e olio. Il percorso è particolarmente coinvolgente grazie ai pannelli che intercalano le botti e illustrano la storia di Montalcino.
Nella tinaia video con suoni e immagini raccontano l’anima della popolazione ed è persino possibile imparare il trescone ballo tradizionale della vendemmia. Nella sala da degustazione i visitatori trovano l’assaggio di tre oli extravergine prodotti nell’altra tenuta di Donatella Cinelli Colombini, la fattoria del Colle che si trova a Trequanda in una zona molto rinomata per i suoi oliveti. I tre oli sono nelle varietà Moraiolo, Correggiolo e misto. Insieme saranno in assaggio Chianti Superiore DOCG, Brunello di Montalcino 2020 anche nella versione Prime Donne e il Brunello Riserva accompagnati da uno spuntino di pane e salsiccia secca. L’esperienza insegna l’evoluzione del Brunello dalla botte alla riserva. In modo semplice è possibile imparare a distinguere il gusto e l’uso delle diverse tipologie d’olio evo. A seguire, senza guida, è possibile percorre il trekking nei vigneti del Brunello nella meravigliosa campagna della Val d’Orcia patrimonio Unesco dal 2002.
Lungo il percorso ci sono istallazioni artistiche e le dediche delle vincitrici del premio Casato Prime Donne. Si tratta di donne celebri che hanno lasciato una traccia nella società italiana: l’astronauta Samantha Cristoforetti, la stilista Carla Fendi, la calciatrice Sara Gama... CANTINE APERTE 2025 LA GIORNATA DELL’ENOTURISMO ITALIANO SI RINNOVA Cantine Aperte nacque 32 anni fa ad opera di Donatella Cinelli Colombini. A quell’epoca le cantine italiane erano quasi tutte chiuse al pubblico. I primi anni, in occasione di Cantina aperte, le imprese del vino si prodigavano per convincere il pubblico che i luoghi del vino potevano essere delle destinazioni turistiche altrettanto interessanti di un castello o di un parco.
Poi il numero delle aziende di produzione visitabili tutto l’anno crebbe enormemente e Cantine Aperte divenne un appuntamento eccezionale con piccoli eventi e attrazioni particolari. Oggi, nel nostro Paese, ci sono oltre 20.000 cantine turistiche e la giornata cambia veste e scopo sotto la guida di Violante Gardini Cinelli Colombini presidente nazionale del Movimento Turismo del vino, che organizza l’iniziativa. <> spiega la Presidente Gardini Cinelli Colombini mostrando come anche il semplice gesto di tirare su le bottiglie di vino bianco messe in fresco nel pozzo è <<qualcosa di vero e memorabile".
Ufficio Stampa Donatella Cinelli Colombini Marzia Morganti Tempestini
A DOGLIANI FESTIVAL DELLA TV
Siamo felici di condividere con voi la cartella stampa ufficiale della quattordicesima edizione del Festival della TV di Dogliani (CN), in programma dal 23 al 25 maggio 2025. Il tema di quest’anno, “Ritrovarsi”, invita a riscoprire la forza del dialogo e della presenza reale, in un tempo dove la comunicazione è sempre più rapida ma spesso priva di profondità. Con oltre 130 ospiti e più di 56 appuntamenti distribuiti tra Piazza Umberto I, Piazza Belvedere e Piazza Carlo Alberto, il Festival riunisce i protagonisti più autorevoli e amati del mondo dell’informazione e dello spettacolo. Accanto ai grandi nomi del giornalismo e dell'editoria – Enrico Mentana, Corrado Formigli, Antonio Padellaro, Francesco Cancellato, Mario Calabresi, Andrea Malaguti, Annalisa Bruchi, Gad Lerner, Michele Brambilla, Emiliano Fittipaldi, Giuseppe De Bellis, Luciano Fontana, Mario Sechi, Urbano Cairo, Giampaolo Rossi – saranno presenti alcune delle figure più seguite della televisione italiana come Mara Venier, Francesca Fialdini, Stefano De Martino, Alberto Matano, Veronica Gentili, Pierluigi Diaco, Giorgio Locatelli, Carlo Conti, Tommaso Zorzi, Diodato, Nek e Diego Bianchi “Zoro”. Ma non solo, in questa edizione anche tanto spazio alla musica con Ludovico Einaudi, Nek, Mauro Pagani, Diodato, Bunna.
Tra le novità annunciate in conferenza stampa l’atteso incontro con Carlo Conti, che svelerà il dietro le quinte del Festival di Sanremo 2025 e il dialogo tra Noa e Gad Lerner su pace, identità e il potere dell’arte. Diventano tre i Premi del Festival, che celebrano valori centrali come la narrazione consapevole, l’innovazione e l’impegno ambientale: il Premio Sostenibilità – Ente Turismo Langhe Monferrato Roero a Francesca Fialdini (venerdì 24 maggio); il Premio Innovazione – Pulsee Luce e Gas a Aldo Cazzullo (sabato 25 maggio); il Premio Ambiente – CORIPET a Donatella Bianchi (domenica 26 maggio). Inoltre, per la prima volta, il Festival accoglie la Dogliani TV Run: una corsa/camminata non competitiva aperta a tutti, organizzata per sabato 24 maggio in collaborazione con A.S.D. Pam Mondovì, per vivere il territorio in modo attivo e condiviso. A questo link la cartella stampa per tutti i dettagli sul programma, ospiti, sedi e partner, ricca anche di molte belle immagini.https://drive.google.com/drive/folders/1Z221gYwx1I-Mk4vbCs2omJZDnl54fAc8?usp=sharing Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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XIII EDIZIONE DEL RICONOSCIMENTO IN MEMORIA DEL GIORNALISTA SCOMPARSO NEL 2011
Il Premio Francesco Arrigoni alla Cooperativa valtellinese Il Gabbiano interprete dell’agricoltura eroica che coltiva la rieducazione sociale e territoriale La cerimonia di consegna lunedì 5 maggio alle 18 nell’aula di Pentole Agnelli Cooking Lab a Lallio seguita dalla cena allestita dalla famiglia Rossi nell’Osteria della Villetta di Palazzolo sull’Oglio. Il Comitato Francesco Arrigoni, animato dai familiari e dagli amici del giornalista bergamasco morto improvvisamente a 52 anni, ha designato per la XIII edizione la Cooperativa Il Gabbiano che ha sede a Sondrio, in Valtellina. Il premio è destinato ogni anno a chi, nel campo dell’enogastronomia, abbia progettato e/o realizzato un’azione dal forte contenuto etico e consiste nella somma di 5000 euro e in un’oggetto artistico realizzato dagli allievi della Scuola d’ Arti e Mestieri Francesco Ricchino che interpreta ogni anni tre valori centrali per Francesco Arrigoni: la montagna, passione che lo ha accompagnato per un’intera vita, la vite e l’agricoltura che hanno accompagnato il suo percorso professionale e il cuore a significare la sua generosità (fino all’espianto degli organi) e la sua passione civile. A ritirare il premio nell’aula di Pentole Agnelli Cooking Lab a Lallio Massimiliano Pirovano in rappresentanza delle persone impegnate nella cooperativa. A seguire i familiari, gli amici e i sostenitori del Premio si sono trasferiti all’Osteria della Villetta di Palazzolo sull’Oglio dove Maurizio Rossi con l’aiuto della moglie Grazia e del figlio Jacopo hanno allestito una cena con i piatti amati dal giornalista.
LA MOTIVAZIONE
Il Comitato ha spiegato così la scelta di assegnare il riconoscimento alla Cooperativa Il Gabbiano: “Viticoltura eroica, la chiamano. Esemplari sono le vigne terrazzate di Valtellina che hanno pendenze da sesto grado, fazzoletti di terra sostenuti da muri in pietra spesso realizzati a secco. Lavorarle è un mestiere che comporta oltre ad una grande fatica anche una ragguardevole dose di rischio. Così era e così ancora è, lassù dove la modernità delle macchine e delle automazioni può arrivare ma fino ad un certo punto, costringendo ancora oggi come un tempo il vignaiolo ad operare manualmente, talvolta al limite dell’eroismo. Una condizione che è alla base della difficoltà nel rinnovamento generazionale che ha progressivamente portato all’abbandono dei terreni più difficoltosi, non di rado maggiormente vocati alla produzione di qualità. Negli ultimissimi anni il trend sembra essersi interrotto grazie all’entrata in scena di giovani che si dedicano alla vigna ed al vino con consapevolezza, per scelta di vita e non più per obbligo ereditario. Un piccolo ma significativo movimento che va incoraggiato e sostenuto non solo dagli amanti del vino ma da tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’agricoltura di montagna perché, non dimentichiamolo mai, senza la presenza degli agricoltori e dei loro presidi, la montagna è destinata a scendere a valle con le ben note e sempre più frequenti conseguenze nefaste. Da grande appassionato di montagna e di scalate, Francesco Arrigoni ne era testimone consapevole nei suoi racconti enoici-eroici. Perciò il Comitato ha deciso di assegnare la XIII° edizione del Premio dedicato alla sua memoria a Il Gabbiano, la cooperativa agricola istituita nel 2015 dall’omonima Associazione che si occupa del recupero e reinserimento lavorativo di persone con gravi problemi sociali. Il lavoro agricolo al centro della missione della Cooperativa: non come slogan ma come pratica quotidiana per “coltivare la rieducazione sociale e territoriale”. In pochi anni il passaparola tra i proprietari di vigneti orami dismessi o di aree agricole non più coltivate ha portato in dote alla Cooperativa la superficie necessaria per sostenere una produzione autonoma di vino, ortaggi, frutta. Nello specifico nei vigneti sono stati ripristinati dagli stessi ragazzi anche i muri di sostegno. Un lavoro antico in via di estinzione ma quanto mai prezioso per la salvaguardia del territorio. L’acquisizione di questa come di altre ritrovate professionalità sta dando già frutti tangibili in quanto a nuove opportunità lavorative. Curare il territorio tramite il lavoro quotidiano è il miglior viatico per avviarsi ad una vita libera e responsabile”.
Sara Vitali