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"SE LO DICE ... TRIPADVISOR" DI MARCO BENVENUTO
Se non c'è la recensione, non c'è neppure il viaggio. Non sarà così per tutti, ma per molti sì. E allora ecco "Se lo dice ... Tripadvisor", un manuale innovativo e completo per conoscere più da vicino il fenomeno delle reensioni online e il ruolo di Tripadvisor nel nostro mondo digitale. Scritto dall’esperto di enogastronomia e giornalista professionista Marco Benvenuto, direttore del sito Zena a Roua, il volume offre un’analisi approfondita della storia, delle dinamiche e delle sfide di questa piattaforma che ha rivoluzionato il modo di viaggiare e di condividere esperienze.
Il libro si propone come una guida per comprendere come si formano le recensioni, quali sono i rischi di false opinioni e come distinguere tra contenuti autentici e ingannevoli. Attraverso un linguaggio chiaro e coinvolgente, Marco Benvenuto esplora il potere delle parole nel determinare il successo di attività e imprese, e invita il lettore a riflettere sul proprio ruolo di recensore in un’epoca di opinioni a portata di clic. "Se lo dice ... Tripadvisor" è disponibile su Amazon, pronto ad accompagnare chi desidera capire meglio
il fenomeno e contribuire con consapevolezza alla community globale di viaggiatori e consumatori. In un mondo sempre più interconnesso, il libro di Benvenuto rappresenta un’occasione per approfondire, criticare e partecipare attivamente alla creazione di un’informazione più trasparente e autentica. Non perdere questa lettura fondamentale per chiunque voglia navigare con consapevolezza nel mare delle recensioni digitali. Scopri, analizza e condividi la tua esperienza con "Se lo dice ... Tripadvisor"!
A TUTTOFOOD (5-8 MAGGIO) IL CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO INCONTRA I PRINCIPALI PLAYER DEI MERCATI INTERNAZIONALI
In occasione di TUTTOFOOD il Consorzio comunica i dati del primo trimestre 2025: la quota export continua a crescere, supera il mercato Italia e si attesta al 52% con un +4,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Reggio Emilia, 2 maggio 2025 - A TUTTOFOOD (Padiglione 1P – Stand P01) il Consorzio del Parmigiano Reggiano porta in scena tutte le biodiversità della Dop più amata al mondo. Ormai è noto: c’è un Parmigiano Reggiano per tutti i gusti e per tutte le occasioni. E non parliamo solo di stagionature, ma anche di razze: ci sono la vacca bianca modenese, la rossa reggiana, la bruna e la frisona italiana. Così come esistono prodotti “certificati” che vanno incontro alle esigenze più diverse: dal prodotto di Montagna, al biologico, dal Kosher all’Halal. La fiera milanese sarà l’occasione in cui il Consorzio incontrerà catene distributive, retailer, buyer provenienti da tutto il mondo, un fitto calendario di incontri, a testimoniare il sempre crescente interesse che l’estero dimostra per il Parmigiano Reggiano.
Si parlerà di business, ma anche di formazione: ricordiamo che il Consorzio sta investendo molto, non solo nel rafforzamento della vigilanza sui mercati, ma anche nell’attivazione e presidio dei punti vendita e nel supporto agli operatori affinché il prodotto sia conservato, tagliato e porzionato rispettando quegli standard che ne garantiscano la qualità. La quota export rappresenta oggi (dati di chiusura 2024) quasi la metà del totale, il 48,7% (pari a 72.440 t.), con una crescita del +13,7%. Risultati particolarmente positivi sui cinque mercati principali: USA (+13,4%), Francia (+9,1%), Germania (+13,3%), Regno Unito (+17,8%) e Canada (+24,5%). Anche nei primi 3 mesi del 2025 la quota export continua a crescere, con un +4.6% vs 2024, rappresentando il 52% del totale volumi di Parmigiano Reggiano. Risultato molto importante considerando che il 2024 è stato un anno da record. La performance è trainata da risultati particolarmente positivi nei paesi Scandinavi, UK e Canada.
Gli Stati Uniti, dopo una crescita molto importante degli ultimi anni, registrano invece una flessione del -3,7% rispetto al trimestre dell’anno precedente. E, come prevedibile, il focus di questa fiera sarà proprio sugli Stati Uniti: sono stati programmati incontri con le principali catene della distribuzione a stelle e strisce. Gli Stati Uniti sono il primo mercato estero del Parmigiano Reggiano, pari al 22,5% della quota export totale: nel 2024 sono state esportate oltre 16.000 tonnellate, con un aumento del +13,4% sul 2023. Con l’annuncio delle tariffe fisse aggiuntive pari al 20% (per ora sospese da Trump) introdotte dagli USA su tutte le importazioni dall’Unione Europea, i dazi sul Parmigiano Reggiano passerebbero dal 15% al 35%. Prima di questo aumento, il formaggio Dop di 24 mesi, che in Italia viene oggi venduto a circa 15 €/kg, negli USA finiva sugli scaffali con un prezzo medio di circa 50 dollari al kg (44 €/kg). Con i nuovi dazi aggiuntivi, lo stesso verrà venduto a circa 59 dollari al kg (52 €/kg). Necessario quindi un confronto con i principali player del mercato americano per impostare un percorso di crescita in questa momentanea situazione di incertezza, tenendo conto della leggera flessione che si è registrata nel primo trimestre 2025.
Nella settimana di TUTTOFOOD, e precisamente dal 6 al 10 maggio, il Consorzio porterà avanti un’iniziativa con PECK, nella storica sede di via Spadari con degustazioni di diverse stagionature, contest, momenti formativi e sconti riservati ai clienti. Verranno proposti il Risotto alla parmigiana, mantecato direttamente nella forma, e il gelato salato al Parmigiano Reggiano. Ad animare le giornate, diverse iniziative, alcune più ludiche, altre più educative. Ci sarà una gara a cui parteciperanno 6 banconisti attuali e storici di Peck per contendersi il titolo relativo al miglior tagliatore di Parmigiano Reggiano. Momenti in collaborazione con l’enoteca Peck, dove si parlerà di abbinamento vini al prodotto, nelle sue caratteristiche organolettiche, e contenuti educativi, per chi desidera entrare più a fondo nel complesso mondo che si cela dietro alla produzione del formaggio. In particolare, venerdì 9 maggio alle 17:00, Simone Ficarelli (Responsabile dell'Accademia Parmigiano Reggiano) aprirà la serata “Festa del Parmigiano Reggiano 2025” con una breve lectio, a cui seguirà lo spettacolare taglio di una forma 60 mesi da vacche bianche.
Sabato 10 maggio sarà la giornata conclusiva, con anche la proclamazione del vincitore del contest che potrà tagliare con orgoglio una forma di Parmigiano stagionato vacche bianche 100 mesi, messo a disposizione per l’occasione, dando la possibilità ai presenti di degustarlo e acquistarlo. “TUTTOFOOD rappresenta non solo una vetrina internazionale e un luogo di incontro privilegiato, ma anche e soprattutto un palcoscenico dal quale possiamo raccontare agli stakeholder, agli importatori, alla stampa di settore le progettualità che stanno impegnando il Consorzio. Nel prossimo futuro, dovremo sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della nostra Dop, con una quota export che ha raggiunto quasi la metà del totale, il 48,7%. È obbligatorio creare nuovi spazi nei mercati internazionali e sarà necessario guidare le precondizioni affinché ciò si possa avverare, dialogando con i più importanti player del settore per avviare insieme un percorso di crescita virtuoso” ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. -
Fabrizio Raimondi - Ufficio Stampa e R
I VINI D’AUTORE DI ROBERTO RONDELLI DEGUSTATI ALL’ACCIUGHETTA DI GENOVA
di Virgilio Pronzati
Circa un mese fa, ricevetti un invito dell’amico Riccardo Gabriele patron di PR Comunicare il vino e compagno di innumerevoli assaggi in anteprime toscane e tasting in tutta Italia. Il gradito invito a pranzo era per il 17 aprile c.a. presso la Trattoria dell’Acciughetta con l’assaggio di inediti Dolceacqua, ed altri vini, di Roberto Rondelli di Camporosso Parlando di Dolceacqua mi vengono subito in mente le suggestive immagini del castello di Dolceacqua (fatto erigere nel 1177 dai Conti di Ventimiglia e poi acquistato da Oberto Doria), l’antico ponte per accedervi ed entrare dello storico borgo e, soprattutto, l’omonimo vino che, da almeno cinquant’anni, lo degusto e ne scrivo.
A destra: Monica e Roberto Rondelli con gli otto degustatori
Un incontro ideale per sede, vini e compagnia. Il locale, piccolo ma accogliente, è uggi uno dei posti di ristoro cittadini preferiti dai gourmet genovesi. Il merito è di Giorgia Losi che nel 2015 appena ventisette con un lavoro sicuro nella comunicazione, si innamorò di questo localino dell’angiporto genovese decidendo di lasciare il suo lavoro a Milano e aprire l’Acciughetta. Saporosi piatti con acciughe ed altri pesci azzurri e non solo, uniti a quelli della tradizione genovese hanno ottenuto un meritato successo. Recentemente, il suo chef e socio Simone Vesuviano è stato premiato per il miglior piatto di pesce al Trofeo Bocuse Italia.
Giorgia Losi la patronne delle trattoria dell’Acciughetta e Quelli dell’Acciughetta
Passando ai vini del vigneron Roberto Rondelli, assaggiati prima e dopo l’abbinamento dei piatti, più che lusinghiero il parere espresso da tutti i presenti; un giudizio che conta, in quanto il gruppo degli inviati era composta da sommelier, operatori del settore e giornalisti specializzati in enogastronomia. Roberto Rondelli presente con la moglie Monica, ha presentato i suoi vini al meglio, raccontandone le caratteristiche pedologiche dei terroir dei vari vigneti condotti con sistemi biologici, i tipi d’impianto e di allevamento, le particolari vinificazioni e i diversi affinamenti.
Monica e Roberto Rondelli con i vini degustati
L’azienda fondata nel 2000 comprende 3,5 ettari di vigneto con varietà .Rossese, Pigato e Vermentino allevato ed alberello e guyot dell’età di oltre 24 anni, che si estende in parte nel comune di Camporosso, nella pittorescaValle Roja, a pochi chilometri dal confine francese, e in parte nella località Montecurto, a un chilometro da Migliarina. Qui, sul versante esposto a Sud, godono di un microclima più caldo, ideale per la produzione di vini di alta qualità. Produzione media annua di 15.000 bottiglie di cui il 95% sono vendute in Italia. in Italia. Un sicuro paladino a favore del Dolceacqua. Per conoscerlo meglio, eccovi una sua breve biografia.
Frisceu alla salvia, fonduta di acciughe e acciughe fritte
Roberto inizia a fare vino appena diciottenne seguendo i suoi sogni lungo una via difficile ma piena di soddisfazioni. Da subito si impegna per riscattare i terreni di Migliarina su cui crescono i vigneti del nonno Pepin, e nel giro di pochi anni inizia anche a pianterne di propri, in prevalenza Rossese di Dolceacqua, ma anche Vermentino e Pigato. L'amore profondo per la terra e le sue radici si riverbera in una visione dell'operato del vignaiolo che rispetti il terreno e le piante. Una mano leggera che accompagna l'uva in tutte le sue fasi perchè sia il più possibile espressiva del tempo e del luogo in cui nasce. Abbandonando progressivamente gli schemi dei protocolli, acquisendo via via esperienza e conoscenza delle proprie uve, Roberto approda ad una vinificazione di contatto con il vino, seguendone i rumori, gli odori ed i movimenti.
Trofiette di Sori al pesto genovese di nostra produzione
E' un linguaggio che permette di rispettarne i tempi e le esigenze, usando solo tecniche e prodotti biologici con alcune pratiche biodinamiche. La vendemmia è svolta in più fasi, separando zone e maturazioni differenti delle uve, e le masse vengono tenute divise fino all'assemblaggio finale. Il tempo è il suo alleato principale, sia per la tempestività di alcuni interventi in cantina, sia per l'attesa di una perfetta maturazione. I vini di Rondelli affinano circa un anno in più rispetto alla tendenza del mercato, mentre il Migliarina, il suo rosso tutto in legno, attende almeno 4 anni dalla vendemmia, affinando due anni in legno di rovere e due in bottiglia.
Di seguito i vini degustati con le relative e personali valutazioni di chi ha scritto.
Polpo piastrato, salsa romesco, porro stufato allo zafferano
Terrazze dell’Imperiese Bianco IGT Vigna Ciotti 2019
Categoria: Bianco secco. Vitigno: Pigato. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 12,5%. Lotto: T 19. Bottiglie prodotte: circa 3.000 Prezzo medio in enoteca: € 15,00 Alla vista è limpido, di colore paglierino con lievi riflessi dorati. Al naso è abbastanza intenso, persistente, schietto, composito, con sentori fruttati e floreali-vegetali di pesca di vigna, fiori di acacia ed erbe aromatiche dove emerge la salvia. In bocca è secco, molto fresco e sapido, leggermente caldo, di equilibrata struttura e sensibile persistenza. Retrogusto: vena sapida e note fruttate e floreali-vegetali. Valutazione: 87/100
Dolce Nuvola
Terrazze dell’Imperiese Bianco IGT Birbante 2024
Categoria: Bianco secco. Vitigno: Vermentino. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 12%. Lotto: BIR24. Bottiglie prodotte: circa 1.954 Prezzo medio in enoteca: € 15,00 Alla vista è limpido, di colore paglierino con lievi riflessi dorati. Al naso è discretamente intenso, persistente, varietale, composito, con sentori floreali, vegetali e fruttati di fiori di campo e mandorlo, melissa, rosmarino e cedro. In bocca è secco, molto fresco e sapido, un pò minerale, leggermente caldo, di equilibrata struttura e molta persistenza. Retrogusto: vena sapida e minerale, e note floreali-vegetali e fruttate. Valutazione: 87/100
Il Pigato
Dolceacqua Doc Arenaria 2022
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Rossese Nero di Ventimiglia. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 13,5%. Lotto: AR22. Bottiglie prodotte: circa 8.000 Prezzo medio in enoteca: € 15,00 Alla vista è limpido, di colore rubino scarico con orlo granato. Al naso è abbastanza intenso, persistente, fine ma un pò sottile, con sentori fruttati e speziati di piccoli frutti rossi boschivi un pò essiccati, pepe bianco e lieve di radice di liquirizia. In bocca è secco, sapido, caldo, appena tannico, pieno ma snello, di buona persistenza e armonia. Retrogusto: vena sapida e tannica, e note fruttate e speziate. Valutazione: 88/100
Il Vermentino
Dolceacqua Doc Arenaria 2023
Dolceacqua Doc Arenaria
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Rossese Nero di Ventimiglia. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 12,5%. Lotto: AR23. Bottiglie prodotte: 4.533. Prezzo medio in enoteca: € 15,00 Alla vista è limpido, di colore rubino scarico ma vivo. Al naso è intenso, persistente, ampio ma poco fine, con sentori vegetali, fruttati e speziati di umori boschivi, erbe aromatiche, mora di rovo e corbezzolo, pepe nero e radice di liquirizia. In bocca è secco, sapido, caldo, giustamente tannico, di medio corpo ma persistente. Retrogusto: vena sapida e tannica, e note vegetali, fruttate e speziate. Valutazione: 84/100
Dolceacqua Doc Marne Blu
Dolceacqua Doc Marne Blu 2023
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Rossese Nero di Ventimiglia. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 13%. Lotto: MB23. Bottiglie prodotte: 1.680. Prezzo medio in enoteca: € 17,00 Alla vista è limpido, di colore rosso granato vivo. Al naso è abbastanza intenso e persistente, poco ampio ma varietale, discretamente fine, con sentori fruttati e speziati di piccoli frutti rossi boschivi un pò essiccati, erbe aromatiche secche e lieve boisè. In bocca è secco, sapido, caldo, appena tannico, discretamente pieno e persistente con fondo amarognolo. Retrogusto: vena sapida e tannica, e note fruttate e speziate. Valutazione: 86/10
Dolceacqua Doc Superiore Roja
Dolceacqua Doc Roja 2023
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Rossese Nero di Ventimiglia. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 13,5%. Lotto: RO23. Bottiglie prodotte: 2.023 (e 100 magnum).. Prezzo medio in enoteca: € 43,00 Alla vista è limpido, di colore rosso rubino con orlo granato. Al naso è intenso e persistente, fine, varietale, con sentori fruttati e speziati di piccoli frutti rossi boschivi (mirtillo, mora di rovo e marasca) erbe aromatiche, pepe bianco e lieve boisè. In bocca è secco, sapido, caldo, giustamente tannico, pieno ma snello e persistente. Retrogusto: vena sapida e tannica, e note fruttate e speziate. Valutazione: 89/100
Dolceacqua Doc Migliarina
Dolceacqua Doc Superiore Roja 2022
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Rossese Nero di Ventimiglia. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 14%. Lotto: RO22. Bottiglie prodotte: 900. Prezzo medio in enoteca: € 43,00 Alla vista è limpido, di colore rosso rubino con orlo granato. Al naso è delicato ma persistente e fine, varietale, composito, con sentori floreali, fruttati e speziati di iris, piccoli frutti rossi boschivi (fragolina, mora di rovo e ciliegia durona) pepe bianco e cannella. In bocca è secco, sapido, caldo, giustamente tannico, pieno ma snello, di buona persistenza e armonia. Retrogusto: vena sapida e tannica, e note floreali, fruttate e speziate. Valutazione: 90/100
Roberto Rondelli con la moglie Monica alla pigiadiraspatrice
Dolceacqua Doc Migliarina 2014
Non più in commercio. Ne erano state prodotte circa 1200 bottiglie Alla vista è limpido, di colore rosso granato. Al naso è intenso, persistente e fine, varietale, composito, con sentori floreali, fruttati e speziati di rosa selvatica appassita, piccoli frutti rossi boschivi un pò avvizziti ma sani, cacao e ginepro. In bocca è secco, sapido, caldo, appena tannico, di buon corpo e persistenza. Retrogusto: vena sapida e tannica, e note floreali, fruttate e speziate. Un vino certamente maturo che interpreta al meglio il proprio terroir. Valutazione: 88/100
Rigogliosp vigneto dell'Azienda Agricola Roberto Rondelli
Dolceacqua: il più francese dei vini italiani
Rubino con riflessi granati, dal bouquet intenso e persistente, ampio, fine, con netti sentori di fragolina e mora di bosco, ribes nero e rosa selvatica, e lievi di erbe aromatiche, di umori boschivi e spezie:; dal sapore secco e sapido, caldo, con piacevole vena tannica, pieno ma snello, di buona persistenza, con gradevole e tipico fondo amarognolo. Colore, profumo e sapore, ricordano buoni vini prodotti col Pinot Noir. Anzi, dalla descrizione potrebbe benissimo essere un Beaune Premier Cru. Niente di tutto questo. Le caratteristiche organolettiche si riferiscono ad un buon Dolceacqua Doc Superiore. Non sono ovviamente tutti così. Magari !Sebbene sia stato il primo vino ligure a essere insignito della Doc nel lontano 1972, il suo percorso qualitativo è stato lungo e difficile.
Roberto Rondelli mentre versa l'uva nella pigiadiraspatrice
Dopo vent’anni dal riconoscimento ministeriale, una parte seppur limitata di Dolceacqua, non è esente da difetti, in particolare evidenti all’esame olfattivo. Più frequenti, sentori di ridotto e, nei casi più gravi, di feccino. Troppo spesso, parlandone con i produttori, si sente dire che il Rossese è un vitigno difficile. Il vino ottenuto dalle sue uve durante e dopo la fermentazione, è facilmente soggetto ai difetti sopra citati. Lo stesso lo dicono i produttori di Pinot Nero e Dolcetto. Un ritornello sempre in voga tra i produttori meno bravi. Oggi le cose sono totalmente migliorate. Il Dolceacqua può, condizioni climatiche permettendo, esprimersi al meglio. Ritornando al Dolceacqua Doc, la sua zona di produzione comprendente 14 comuni in provincia di Imperia, con epicentro in Val Nervia, Verbone e Roja un’orografia difficile con forti pendenze, e caratteristiche pedoclimatiche diverse da comune a comune. Anche gli impianti sono diversi.
Dolceacqua: uno dei borghi più belli d'Italia
Dal tradizionale e diffuso alberello si passa a quello a spalliera e a cordone speronato. Sul vitigno se n’è detto di tutto e di più. Il clone o meglio i cloni sono riconducibili al Rossese Nero di Ventimiglia (l’altro è detto di Campochiesa). Basti pensare che poco più di mezzo secolo fa, oltre quelli innestati su Rupestris du Lot, si usava innestare su viti ibride e di San Geneis, un vitigno rustico da uve da tavola. Ancor oggi ci sono in zona vecchi ceppi di Rossese pre-fillossera. Definito autoctono, in quanto non presente nelle altre regioni italiane, il Rossese potrebbe provenire dal sud della Francia, introdotto dai soldati dei Doria durante le frequenti scorribande fatte in Provenza. Al riguardo, la D.ssa Anna Schneider docente di Ampelografia presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino, considerata una dei massimi esperti di Ampelografia italiana, sostiene che il Rossese è il Tibouren sono lo stesso vitigno. La conferma, genoma e marcatori comuni. Comuni e crus del Dolceacqua
Roberto Rondelli mentre vendemmia accuratamente le uve
-Apricale; Baiardo; Camporosso: Luvaira, Migliarina, Pian del Vescovo, Trinceria, Monte Curto, Brunetti. Castelvittorio; Dolceacqua: Arcagna, Tramontina, Morghe, Rosa, Pozzuolo, Armetta, Ruchin, Cian da Marchesa, Peverelli, San Martino. Isolabona; Perinaldo: Curli, Savoia, Alpicella. Pigna; Rocchetta Nervina; San Biagio della Cima: Posaù, Luvaira, Nouvilla, Berna, Buscarra, Garibaudo, Crovairola. Soldano: Pini, Bramusa, Galeae, Beragna, Luvaira, Ferenghé, Foulavin, San Martino. Vallebona; Vallecrosia: Santa Croce. Ventimiglia: Piemattun, Roasso, Sette Camini. Alcuni numeri del Dolceacqua riferiti all’anno 2023. Vino prodotto: 169,245 ettolitri. Superficie vitata: circa 47 ettari. -Resa ettolitri per ettaro: 24 hl circa
Castello Doria e il suo splendido e antico borgo
ROSSESE DI DOLCEACQUA O DOLCEACQUA DOC
D.P.R. 28.01.1972, G.U. 125 del 15.05.1972
Primo vino DOC della Liguria. Uvaggio: prodotto con uve del vitigno rossese al 95% e altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione, per massimo il 5%. Zona di produzione: quattrodici comuni dell’Imperiese con epicentro Dolceacqua, Soldano e San Biagio della Cima. Alcol: 12%, nella versione Superiore 13%. Caratteristiche organolettiche: colore rosso rubino con orlo violaceo da giovane, tende al granato se invecchiato. Profumo vinoso e frutta- to da giovane, si fa intenso ampio, persistente e fine, con sentori di rosa appassita, fragolina di bosco, lievi note di erbe aromatiche e cannella se giustamente invecchiato. Sapore asciutto e un po’ ruvido da giovane, si fa secco ma morbido, sapido, di equilibrata struttura e persistenza se giustamente invecchiato. Tempo di consumo: da 2 a 8 anni. Non può essere immesso al consumo prima dell’1 novembre dell’anno successivo a quello della vendemmia. Trova analogie con i migliori rossi della Provenza e Cotes du Rhone. In Francia il vitigno è conosciuto col nome di Tibouren.
Un bel grappolo di Rossese Nero di Ventimiglia
Il Dolceacqua a tavola
Da uno a tre anni con primi e secondi piatti di medio impegno come fettuccine e ravioli con sugo di carni bianche e di frattaglie. Il Superiore (con un anno d’invecchiamento e almeno 13° d’alcol) di 3-4 anni si sposa con l’antico e prelibato stufato di capra con fagioli di Pigna, capretto ripieno, coniglio al Dolceacqua in terrina, vitella con funghi e all’uccelletto, tordi in casseruola, terrina di fagiano, cosciotto d’agnello al timo, faraona ai funghi e alla crema d’olive taggiasche, formaggette dell’Alta Val Nervia stagionate 3-4 mesi, nonché con molti altri piatti similari della cucina nazionale ed estera. Il Dolceacqua va servito a 16°C in calici con stelo medio. Il Dolceacqua Superiore, servirlo a 17-18°C in ampi calici leggermente panciuti con stelo medio.
I premiati del concorso AIS Miglior Sommelier del Dolceacqua
Azienda Agricola Roberto Rondelli Località Brunetti 18033Camporosso (IM). Tel. 3280348055 WWW.ROBERTORONDELLI.IT
Trattoria dell’Acciughetta Piazza Sant’Elena, 16126 Genova. Tel. 010 869 3918 WWW.ACCIUGHETTA,IT
SESTA EDIZIONE DI BEST WINE STARS
Sesta edizione di Best Wine Stars, in programma dal 17 al 19 maggio 2025 presso il prestigioso Palazzo del Ghiaccio di Milano (via Piranesi 14). Un evento riconosciuto Fiera Nazionale da Regione Lombardia e patrocinato dal Comune di Milano, che quest’anno si presenta con un programma ancora più ricco di esperienze. Con la presenza di digital creators, buyer internazionali, food partner, media e un intero village di eccellenze, Best Wine Stars 2025 promette di essere il cuore pulsante dell’enogastronomia contemporanea. Per poter accedere all'evento sarà necessario accreditarsi on line, tramite la piattaforma dedicata al seguente >>> LINK È molto importante accreditarsi in base alla propria categoria: PRIVATO oppure ADDETTO AL SETTORE / SOMMELIER
Una volta selezionata la categoria di appartenenza si potrà procedere con la compilazione dei campi richiesti, quindi si riceverà: > Il pass gratuito (nel caso degli addetti al settore) > Il biglietto (nel caso dei privati) > I sommelier hanno diritto ad uno sconto del 50% IMPORTANTE: > Le richieste di accredito come addetto al settore, verranno accettate successivamente ad un controllo dei dati forniti. > I biglietti acquistati con "sconto sommelier", dovranno essere convalidati all'ingresso all'evento dietro presentazione della tessera sommelier. Tramite la piattaforma online sarà possibile consultare la lista completa degli espositori, visionare la piantina della location e prenotare le masterclass. ⯑
ANTICIPAZIONI E CONFERME 2025: ✔ 5 Aree tematiche sempre più ampliate e selezionate: Vino Italia, Vino Internazionale, Vino Bio, Area Spirits & Area Food ✔ 9 Masterclass condotte da Adua Villa, con ospiti d’eccezione come: Mattia Asperti (Il Sommelier Divino), Alessio Cannata (Linkiesta Gastronomika), Chiara Giannotti (Vino.Tv), Giambattista Marchetto (Vinonews24), Francesco Quarna (Radio Deejay), Valentina Vercelli (La Cucina Italiana), Stefania Vinciguerra (DoctorWine) e Fabio Bacchi (Bartales) ✔ Una nuova area dedicata al Sake ✔ Oltre 1.200 etichette da scoprire provenienti da tutto il mondo ⭐
NOVITA' ASSOLUTE 2025: ✔ Sake: il nettare giapponese del riso – Masterclass a cura della Sake Sommelier Association ✔ Seminario esclusivo: La Piramide del Chianti Classico – Il Gallo Nero nelle sue tre tipologie: Annata, Riserva e Gran Selezione ✔ Degustazione di vini dealcolati – a cura di Zeroalcol Incontri, networking, emozioni, nuovi sapori in un’atmosfera vibrante e contemporanea.... e un intero “village” dove vivere il vino in tutte le sue forme. Best Wine Stars 2025: non un semplice evento, ma un’esperienza da ricordare. ⯑
ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO: ✔ Sabato 17 Maggio: 12:00 - 20:00 ✔ Domenica 18 Maggio: 12:00 - 20:00 ✔ Lnedì 19 Maggio: 10:00 - 18:00 Palazzo del Ghiaccio - via Piranesi 14, Milano Vi aspettiamo per vivere insieme l’eccellenza e le tendenze più innovative del panorama enogastronomico! Augurandoci di aver fatto cosa gradita, restiamo a disposizione per ogni eventuale informazione. PER INFO: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. +39 392 479 7925 (anche WhatsApp)
2 MAGGIO 2025 - GIORNATA MONDIALE DEL TONNO
Metà della pesca di tonno proviene da fonti certificate sostenibili
Secondo i nuovi dati pubblicati nella Giornata Mondiale del Tonno, le aziende del settore ittico hanno oggi a disposizione 2,8 milioni di tonnellate di tonno da fonti che rispettano la salute degli oceani grazie a un aumento dei volumi di tonno certificato sostenibile secondo lo Standard MSC. 2 maggio 2025, Giornata Mondiale del tonno - Ogni anno vengono sbarcati 2,8 milioni di tonnellate di tonno proveniente da attività di pesca certificate MSC, pari alla metà delle catture globali. Un aumento reso possibile anche dalla certificazione, negli ultimi 5 anni, di otto nuove attività di pesca valutate sostenibili secondo lo Standard MSC per la pesca sostenibile; tra queste troviamo la Kyowa-Meiho, la prima pesca giapponese del tonno con reti a circuizione a ottenere la certificazione; la pesca del tonno rosso australe australiano; e la pesca del tonno dell'Atlantico del Senegal, la prima in Africa occidentale a soddisfare lo Standard MSC. MSC Marine Stewardship Council è un’organizzazione non profit che promuove la salute degli oceani attraverso un programma per la pesca sostenibile basato sulla Teoria del cambiamento, che vede pescatori, aziende del settore ittico e consumatori uniti in un circolo virtuoso capace di promuovere miglioramenti nella pesca attraverso un aumento della domanda di prodotti ittici da fonti sostenibili.
Il volume di tonno MSC venduto nel mondo è cresciuto del 24% su base annua arrivando a quasi 300.000 tonnellate metriche al 31 marzo 2025, secondo i nuovi dati pubblicati da MSC nell'ultima edizione del suo Sustainable Tuna Yearbook. I dati comprendono il tonno venduto nelle categorie fresco, surgelato, in conserva, in piatti pronti o pet food. Paola Guglielmo, responsabile delle relazioni con le aziende per MSC in Italia afferma: “Oggi, grazie alla grande disponibilità di tonno certificato MSC, le aziende hanno ancora di più la responsabilità di offrire prodotti sostenibili ai consumatori, in modo tale che essi abbiano la possibilità di compiere scelte consapevoli e giuste per l'oceano”. In Italia si è registrato un aumento del +256% del volume di tonno certificato MSC negli ultimi 4 anni, pari a 13.000 tonnellate di materia prima certificata. Un aumento che testimonia la resilienza e la centralità della sostenibilità nell’operato dei principali operatori del settore, nonostante la contrazione del mercato, le sfide legate all'inflazione e l'aumento dei costi produttivi. Il tonno certificato rappresenta in Italia il 20% dei volumi totali di prodotto ittico MSC; di questi oltre il 91% è utilizzato per il tonno in conserva, in linea con il mercato nazionale.
Sugli scaffali della grande distribuzione italiana sono presenti oltre 200 referenze di tonno certificato MSC in un’ampia gamma di prodotti che vanno dalla classica conserva, alle insalate di tonno e ai tramezzini. Questi prodotti non fanno unicamente capo a leader di mercato come Rio Mare, il quale ha avuto un ruolo indiscusso nel guidare la crescita del mercato di tonno sostenibile, ma anche a brand come Mareblu e Grupo Consorcio, o prodotti delle private label che a oggi rappresentano il 15% del volume totale. Analizzando le specie, è interessante notare come quest’anno per la prima volta il tonnetto striato abbia superato il tonno a pinne gialle, arrivando a rappresentare il 56% del volume totale di tonno certificato MSC nel nostro Paese. Maggiori informazioni sul mercato italiano del tonno sostenibile sono disponibili qui. La prossima settimana (7 maggio) MSC terrà una conferenza al Seafood Expo Global di Barcellona per discutere della domanda e offerta di tonno da fonti sostenibili.
Maria Chiara Salvanelli