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LE SFIDE ATTUALI E FUTURE DELLA PARMA FOOD VALLEY RACCONTATE LIVE

 

 

DALLE FILIERE DI FONDAZIONE PARMA UNESCO CREATIVE CITY OF GASTRONOMY

 

Per la prima volta dalla nomina di Parma a Città UNESCO, sul palco di Piazza Garibaldi i rappresentanti delle Filiere industriali e consortili si sono confrontati sui più importanti temi di attualità della Parma Food Valley.

Una prima grande opportunità di confronto dal vivo per le Filiere di Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, il network che unisce le istituzioni pubbliche e private con l'obiettivo di promuovere e valorizzare la cultura legata al patrimonio enogastronomico del territorio. 

Il Festival di Open è stata l'occasione per presentare al pubblico il sistema Parma, attraverso le sue realtà imprenditoriali e consortili che affrontano le sfide più complesse di oggi e domani, partendo dalla nomina di Parma a Città UNESCO nel 2015, passando poi a descrivere le sfide della sostenibilità e del futuro della Parma Food Valley. 

E’ il Presidente Massimo Spigaroli ad inaugurare il talk, introducendo gli obiettivi che hanno portato alla nascita, nel 2017, di Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy che vede il sostegno di Parma Alimentare, dei Consorzi di Tutela del Parmigiano Reggiano DOP e del Prosciutto di Parma DOP, di importanti aziende del territorio come Barilla, Mutti, Rodolfi Mansueto, Parmalat, Delicius, Rizzoli Emanuelli e Zarotti. Tra i partner istituzionali, il Comune di Parma, l’Unione degli Industriali di Parma, l’Università degli studi di Parma, la Camera di Commercio di Parma e Fiere di Parma.

«La valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche della Parma Food Valley è solo uno degli obiettivi che la Fondazione porta avanti dal 2017 - spiega Massimo Spigaroli. Il nome di Parma è da sempre legato al cibo e ai prodotti leader nel Mondo, a questi sono legati grandi eventi che hanno portato il nome di Parma in alto a livello anche internazionale, come la Cena dei Mille, che oltre ad essere una splendida vetrina per la nostra città e il nostro cibo, ha un fine benefico di grande importanza. Inoltre si uniscono tutte le iniziative che portiamo avanti anche con le altre città internazionali UNESCO per la Gastronomica con cui ci confrontiamo, ci scambiamo esperienze e collaboriamo a conferma che siamo riconosciuti in tutto il mondo.»

La sinergia del sistema Parma Food Valley

Un filo conduttore ha legato gli interventi dei maggiori esponenti delle filiere agroalimentari, tra le prime a livello nazionale: la capacità di creare una sinergia tra enti pubblici e privati per promuovere il territorio, la sua cultura, le sue eccellenze. Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy ha creato una squadra unita per raggiungere obiettivi comuni. 

Da qui è partito il racconto live del sistema Parma che vuole dare uno slancio e una proiezione internazionale alle eccellenze della Parma Food Valley, iniziando dall’intervento del rappresentante della Filiera della pasta: Paolo Barilla, Vice Presidente del Gruppo Barilla e Presidente di Unione Italiana Food.

«Il riconoscimento UNESCO è una gratificazione ma anche una promessa di un impegno futuro, ci spinge ad un comportamento estremamente rigoroso su tutto quello che sono le tematiche agroalimentari, in questo caso delle filiere.  - Sottolinea Paolo Barilla - Con Parma UNESCO siamo sotto i riflettori, bisogna comportarsi bene e fare dell'innovazione. Se abbiamo in comune lo stesso desiderio di raggiungere i medesimi obiettivi da traguardare, gli ostacoli si superano; quindi, ben venga questo riconoscimento che ci obbliga sia moralmente che fattivamente ad essere più rigorosi, ad affrontare le sfide che sono enormi considerando che tutto quanto ruota intorno al cibo ha un'evoluzione straordinaria.» 

L’importanza della collaborazione tra filiere e aziende

L’alleanza tra le filiere, e tra le aziende unite all’interno nella stessa filiera, è fondamentale per la buona riuscita del progetto di promozione delle eccellenze del territorio. Ne sanno qualcosa Delicius, Rizzoli Emanuelli e Zarotti, i tre brand della filiera Alici che hanno sede in città e rappresentano il 70% della produzione nazionale di alici.

E’ Irene Rizzoli, Ad di Delicius che, evidenziando l’interazione storica tra le filiere, ha spiegato quanto il valore della collaborazione sia fondamentale per la Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy e quanto sia inaspettatamente radicata nella nostra città la cultura della lavorazione delle conserve ittiche.  «La sinergia tra la filiera delle conserve ittiche e quella del pomodoro storicamente era addirittura basata sulla condivisione e sull’utilizzo degli impianti stessi delle fabbriche e delle maestranze. In alcuni momenti dell’anno, si arrivava ad avere in comune la fase produttiva! Così come curiosamente avviene che la maturazione sotto sale delle Acciughe sia un processo del tutto simile alla stagionatura del prosciutto crudo di Parma.- dichiara Irene Rizzoli, Ad di Delicius, che continua - Oggi le sinergie sono chiaramente di carattere organizzativo e di condivisione convinta di una visione comune per sostenere e promuovere la produzione di eccellenze alimentari che il territorio di Parma Food Valley sa esprimere. Una collaborazione che lascia a ciascuna impresa la propria identità aziendale e di brand ma che si caratterizza nel saper far bene il mestiere di produttori di alimenti tipico della nostra zona. Una qualità che non si è mai interrotta e che si rinforza nell’affrontare insieme le opportunità e le sfide del mondo globalizzato.»

I giovani e il futuro della Parma Food Valley

Tra i protagonisti del talk, dal palco di Piazza Garibaldi, Francesco Mutti, Ad di Mutti e rappresentante della Filiera del Pomodoro costituita dai brand Mutti e Rodolfi, ha poi rivolto un’attenzione particolare al target dei giovani presenti al Festival di Open condividendo i principi fondamentali del contesto agroalimentare della Food Valley, come il controllo di filiera, la tracciabilità delle materie prime e la sostenibilità.   «Credo che la capacità di fare sistema sia uno dei maggiori punti di forza del nostro territorio e Parma Food Valley, che qui oggi tutti noi rappresentiamo, ne è la principale dimostrazione – ha detto Francesco Mutti, Amministratore delegato di Mutti SpA. Le nostre aziende del territorio, insieme alle istituzioni, hanno dato più volte prova di sapersi unire per raggiungere un fine comune, prioritario rispetto a quello dei singoli. Sempre con il desiderio, forte, di fare la differenza. E questo è un merito di questa città che va riconosciuto e valorizzato. Per il futuro Parma deve sempre di più aprirsi per accogliere e attrarre nuove contaminazioni, puntando a una managerialità che, traendo linfa vitale dalla tradizione, sappia far conoscere e apprezzare le sue eccellenze a livello internazionale.»         

Il Made in Italy, il simbolo del legame tra prodotti dalle antiche tradizioni e i moderni consumatori

Nel territorio della Parma Food Valley è possibile trovare una sinergia tra eccellenze ultracentenarie, preparate con ricette che si tramandano di padre in figlio, come il Parmigiano Reggiano Dop, e i nuovi trend della generazione Z.

«Il Parmigiano Reggiano è un prodotto rivoluzionario», ha dichiarato Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. «Ha radici antichissime, con quasi 1000 anni di storia, ma sfaccettature fortemente moderne, quali la naturalità (solo tre ingredienti: latte, sale e caglio, lavorazione artigianale, assenza di additivi e conservanti, naturalmente privo di lattosio), la biodiversità delle sue diverse stagionature e dei prodotti certificati (dal prodotto di Montagna, al Kosher, l’Halal e il Biologico), la sostenibilità (la nostra Dop ne è un modello, con un approccio di rispetto non solo per l’ambiente, per il territorio e per le bovine, ma anche per le comunità sociali che vivono e lavorano nella zona di origine) e l’estrema versatilità, che gli consentono non solo di conferire carattere ai grandi piatti, ma anche di abbinarsi con disinvoltura a grandi vini, distillati, pesce e dessert. Nel solo 2022, le filiere dell’agroalimentare italiano hanno fatturato 580 miliardi di euro: stiamo parlando del 25% del PIL italiano. Aggiungiamoci che nel 2021, un turista straniero

su due ha visitato il nostro Paese in funzione dell’enogastronomia, e che il turismo equivale al 15% del nostro PIL, e sarà evidente quale peso hanno le eccellenze dell’agroalimentare nella promozione della Parma Food Valley nel mondo. Parmigiano Reggiano non è solo un formaggio: è un’icona del Made in Italy, un simbolo del nostro stile di vita, amato dai consumatori in Italia e all’estero».

Le Dop, un’opportunità per le nostre eccellenze all’estero 

Tra i più importanti promotori del Made in Italy nel mondo, il Consorzio del Prosciutto di Parma è intervenuto con il suo Vice Presidente Federico Galloni, per sottolineare tutte le opportunità che le Dop italiane si stanno costruendo all’estero, con l’obiettivo di creare cultura sul consumo di queste eccellenze del territorio. «Quello delle DOP è un modello virtuoso in cui il valore della tradizione dei nostri prodotti, unito al legame inscindibile con il territorio e con il patrimonio umano ad esso connesso, si coniuga con le opportunità di un mercato consapevole, esigente e sensibile. È un sistema capace di portare le nostre eccellenze in tutto il mondo, e con loro quel bagaglio inestimabile di storia e cultura alimentare che tutti riconoscono al nostro Paese.» commenta.

La ricerca è il futuro delle filiere 

La Parma Food Valley non è soltanto rispetto delle tradizioni: per garantire un futuro alle filiere e ai giovani interessati a questo territorio, è fondamentale l’apporto della ricerca che arriva dal mondo scientifico. A testimoniarlo è Maurizio Bassani, General Manager di Parmalat e portavoce della filiera del latte «Parmalat nasce come azienda innovativa e sa da sempre che continuare a stare al passo coi tempi richiede il contributo di tutto l’ecosistema che la circonda. Istituzioni, consumatori, ma anche mondo scientifico, Università, Istituti di Ricerca, startup e acceleratori: solo attivando partnership e scambi di conoscenze è possibile creare valore per il territorio. Perché è sul territorio che vogliamo continuare ad essere presenti: indirizziamo una quota importante dei nostri investimenti verso i giovani, con progetti che partono dalle scuole elementari, fino alle università. I giovani sono il nostro presente e futuro e soltanto mettendoli al centro potremo continuare ad essere una grande azienda, che crea valore per Parma e l’Italia tutta».

La Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, è stata costituita nel 2017, a seguito della nomina di Parma a Città Creativa UNESCO per la Gastronomia, avvenuta nel dicembre 2015 dal Direttore generale dell'UNESCO. 

L'obiettivo della Fondazione è promuovere la cultura legata al patrimonio enogastronomico, coinvolgendo le istituzioni pubbliche e private, gli operatori economici e commerciali, e la popolazione del territorio cui tale patrimonio appartiene, unendo in modo strategico i prodotti e i territori di origine.

 

Aurora Pullara

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