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OLTRE 45.000 PARTECIPANTI A FORME IN ITALY
LA MANIFESTAZIONE DEDICATA ALLA CULTURA E ALLA PROMOZIONE DELLE CHEESE VALLEYS OROBICHE E DELL’INTERO SETTORE LATTIERO-CASEARIO ITALIANO
Molto apprezzato il ricco palinsesto di eventi andati in scena a Bergamo per la nona edizione di FORME Cult.
Confermata la decima edizione nell’autunno 2025.
La nona edizione di FORME, la manifestazione made in Bergamo dedicata al formaggio in ogni sua sfumatura si è conclusa con oltre 45.000 partecipanti che hanno preso parte al ricco palinsesto di eventi in programma. Titolo di quest’anno “FORME IN ITALY”, per celebrare la qualità e l’unicità dei prodotti caseari italiani, sottolineando il valore che apportano al nostro patrimonio culturale, economico e gastronomico. L’obiettivo dell’edizione 2024 è stato quello di raccontare il legame profondo tra il formaggio e il territorio, creando una vera e propria identità culturale che unisca il formaggio italiano.
Nei 29 Cheese Labs, organizzati in location storiche di Bergamo come il Circolino di Città Alta, Da Mimmo, Lalimentari, Il Sole e novità 2024 anche presso il Bù Bistrot in Carrara, nei giardini dell'omonimo museo d'arte in Piazza Giacomo Carrara, hanno preso parte oltre 1.000 persone. Apprezzato anche quest’anno dai partecipanti il fatto che le masterclass siano state guidate dai più autorevoli e pluripremiati professionisti del settore: produttori, stagionatori, affinatori e formaggiai, oltre a tanti produttori di vino, grappa, birra e distillati. Le degustazioni di formaggi europei, dal Regno Unito con lo Stilton fino ai grandi formaggi svizzeri con le gruyère AOP, uno dei più antichi formaggi d’Europa, passando per produttori francesi e spagnoli, hanno reso questa nona edizione di FORME ancora più internazionale.
Grande successo anche per il “Circolo della Gastronomia Creativa Italiana” che ha visto la presenza di tantissimi visitatori e appassionati che hanno acquistato, ma anche gustato presso lo street food allestito nei giardini del Circolino i prodotti enogastronomici tipici delle Città Creative Italiane Unesco per la Gastronomia Alba, Bergamo e Parma. Quest’anno il “Circolo delle Gastronomia Creativa Italiana” raddoppia e sarà aperto anche nel weekend del 25, 26 e 27 ottobre.
La tradizionale Piazza Mercato del Formaggio in Piazza Vecchia ha ospitato gli stand di alcuni tra i più rappresentativi produttori delle Cheese Valleys Orobiche, tra cui il Consorzio di tutela dello Strachítunt, lo straordinario e unico formaggio erborinato naturale tra le DOP italiane, l’azienda gioiello Ferdy Wild, le Valli del Bitto con il prezioso Storico Ribelle, formaggio simbolo della produzione casearia di montagna, la Cooperativa di Valtorta con i suoi spettacolari Agrì, Taleggi e stracchini, la Latteria sociale casearia di Branzi, con eccezionali verticali di Branzi e Formai de Mut, che hanno permesso ai numerosissimi visitatori di scoprire e acquistare le eccellenze casearie orobiche, l’azienda agricola Bio Bezzi Andrea di Ponte di Legno, con il Silter DOP d’Alpeggio Bio, inclusa una forma di stravecchio con 15 anni di stagionatura, e il Case di Viso Bio. Grande partecipazione anche per i due laboratori di caseificazione con la Scuola casearia di Pandino rivolti ai più piccoli e le numerosissime degustazioni di formaggi DOP e vini a denominazione protetta di Regione Lombardia, guidate da Maestri Assaggiatori ONAF e sommelier AIS.
Durante la tre giorni, in Sala dei Giuristi in Piazza Vecchia sono stati ospitati cinque convegni e tavole rotonde per il palinsesto di “Incontri e racconti” con l’obiettivo di far conoscere e approfondire i temi più importanti del mondo dei formaggi e, più in generale, della filiera agroalimentare italiana.
Di valore strategico la presentazione del primo rapporto nazionale sul turismo caseario a cura della prof.ssa Roberta Garibaldi, ma non da meno i talks sul marketing territoriale, sulle neuroscienze applicate al marketing caseario, il progetto Creo Lab dell’Università di Bergamo e il talk show “C’è anima nel formaggio”, con Monsignor Dellavite.
Sold out per il “Red Party”, l’evento di Charity organizzato da ARMR a favore della ricerca del Mario Negri, con oltre 350 ospiti nell’affascinante cornice di Gres Art, l’hub dedicato all’arte e alla Cultura della Fondazione Pesenti.
Sempre molto apprezzati i momenti didattici, con il corso di disegno Natura In Segni e la proiezione di disegni dedicata agli animali principi delle Orobie, entrambi curati dal disegnatore e naturalista Stefano Torriani. Momenti dedicati anche alla Cheese Art con Andrea Gaspari che ha scolpito in due mezze forme di Grana Padano una vacca autoctona, la Bruna Alpina Originale, e lo skyline di Bergamo. Molto ammirate le magnifiche composizioni dedicate al Grana Padano e ai formaggi delle Cheese Valleys Orobiche.
Uno dei momenti clou dell’evento è stato il Concorso internazionale “Stupore ed Emozione”, organizzato in collaborazione con la Delegazione di Bergamo di ONAF giunto alla sua sesta edizione con l’obiettivo di valorizzare il ruolo fondamentale dei casari nella produzione di formaggio. Il Parmigiano Reggiano DOP del Caseificio Razionale Novese S.C.A. ha vinto per la categoria “Il Casaro d’Oro”, premio per formaggi affinati/stagionati e freschi di latte vaccino, caprino, ovino, bufalino e misto e yogurt bianco. Per la sezione “Oltre il formaggio”, premio dedicato ai migliori prodotti caseari elaborati e yogurt aromatizzati, si è aggiudicato il primo posto il Queso de oveja Artesano curado en miel y oregano dell’azienda Quesos Artesanos Villarejo S.L..
Premiato anche il miglior formaggio prodotto nei territori delle Città Creative Unesco: il Parmigiano Reggiano 36 mesi di Zanetti Spa.
L’organizzazione di FORME conferma la decima edizione della manifestazione dedicata alla valorizzazione e promozione nazionale e internazionale, sia dello straordinario territorio orobico, sia dell’intero comparto lattiero-caseario italiano per l’autunno 2025.
“Per noi, FORME è un evento culturale di grande rilievo, perché è proprio dalla consapevolezza della qualità che nasce la promozione e lo sviluppo di un’eccellenza come quella dei formaggi. Bergamo ha un ruolo centrale in questo contesto: la sua storia casearia è profondamente radicata, con i bergamini e le Orobie che hanno segnato l’intero settore lattiero-caseario italiano”, dichiara Francesco Maroni, Presidente Progetto FORME. “Sentiamo quindi una grande responsabilità nel portare avanti questi valori, non solo legati al territorio di Bergamo, ma coinvolgendo tutti gli stakeholder nazionali e internazionali in una sinergia unica, resa possibile anche grazie al supporto delle nostre istituzioni. Quest’anno, abbiamo raggiunto un traguardo importante coinvolgendo le Camere di Commercio delle Cheese Valleys di Como - Lecco e di Brescia, un passo fondamentale per far comprendere il valore straordinario del patrimonio che condividiamo. Grazie ai formaggi, queste aree interne non solo possono rafforzare la loro identità, ma anche trovare nuove opportunità di sviluppo turistico ed economico. È un percorso che va oltre la montagna e che coinvolge anche la pianura, fondamentale per la produzione”.
“Ogni edizione, il programma di Forme si arricchisce e siamo orgogliosi del supporto che riceviamo da istituzioni e associazioni di categoria per il nostro progetto. Desideriamo quindi esprimere un sentito ringraziamento a Regione Lombardia, Comune e Provincia di Bergamo, Camera di Commercio, Ascovilo e Consorzio Tutela Grana Padano, nonché ai consorzi e agli enti territoriali che da sempre sostengono l'iniziativa. - afferma Alberto Gottardi, Vicepresidente Progetto FORME - Quest’anno, merita una menzione particolare il primo Rapporto Nazionale sul Turismo Caseario, curato dalla Prof.ssa Roberta Garibaldi, presentato proprio in occasione del convegno di apertura di Forme 2024. Questo rapporto rappresenta uno strumento innovativo per analizzare un fenomeno in continua evoluzione, offrendo linee di sviluppo per l'offerta turistica legata al mondo del formaggio e contribuendo al benessere delle comunità locali e dei territori. L'analisi mette in evidenza l'attrattività del turismo caseario, rivelando un trend di crescita recente: il 32,7% dei turisti italiani afferma di aver partecipato ad almeno un'esperienza a tema formaggio negli ultimi tre anni, che comprende visite ai caseifici, eventi, festival, itinerari tematici ed esperienze nei ristoranti. Negli ultimi tre anni, i numeri hanno mostrato un incremento significativo, con un aumento del 7,3% rispetto al 2021. Siamo lieti di contribuire, attraverso l'organizzazione di eventi come Forme, alla promozione del turismo caseario come leva di sviluppo territoriale, collegando i produttori locali ai circuiti turistici e valorizzando esperienze autentiche legate alla produzione di formaggi. Il legame tra prodotto e territorio è da considerarsi una chiave per una crescita economica sostenibile, capace di attrarre un turismo esperienziale e di qualità”.
FORME è un progetto di rete dedicato alla valorizzazione e promozione nazionale e internazionale dell’intero comparto lattiero-caseario italiano. Nato a Bergamo nel 2015, FORME ha l’obiettivo di aumentare non solo la conoscenza, ma anche la percezione del valore del formaggio - uno dei prodotti più caratterizzanti e legati al territorio d’appartenenza, risultato di tradizioni secolari e filiere di produzione uniche - adottando un approccio qualitativo, attraverso azioni che leghino prodotti e territorio. In particolare, Bergamo vanta il primato europeo per DOP casearie: ben 9 delle 54 DOP nazionali sono prodotte sul territorio della provincia.
Laura Ceresoli | |Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 348 6597052
Anna Lisa Margheriti | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 349 4672766
TURISMO ENOGASTRONOMICO, TOSCANA PROMOZIONE TURISTICA E AIS TOSCANA FIRMANO ACCORDO L’INIZIATIVA RIENTRA NELL’AMBITO DEL PROGETTO VETRINA TOSCANA
Arrivare alla definizione di un programma di iniziative ed attività per promuovere e valorizzare il turismo enogastronomico, la cultura del vino ed il vino di qualità. Il tutto finalizzato ad educare al bere responsabile e consapevole e all’arte dell’accoglienza. Questo l’obiettivo generale del protocollo d’intesa siglato oggi a Palazzo Strozzi Sacrati tra Toscana Promozione Turistica e l’Associazione Italiana Sommelier Toscana.
Alla firma sono intervenuti, oltre al direttore di TPT Francesco Tapinassi e al presidente AIS Toscana Cristiano Cini, la vice presidente con delega all’agricoltura Stefania Saccardi e l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras.
L’accordo rientra nell’ambito del progetto Vetrina Toscana, creato da Regione in collaborazione con Unioncamere per promuovere e valorizzare tipicità e tradizione nell'offerta enogastronomica regionale. “La Toscana – ha spiegato Stefania Saccardi – è stata tra le prime in Italia a comprendere importanza e potenzialità del turismo legato al vino e al cibo. E tanti operatori del settore si sono dati da fare per cercare di sfruttarlo a vantaggio del territorio e dell’ambiente. Nasce in questo contesto il progetto Vetrina Toscana. Il ruolo delle aziende vitivinicole diventa così fondamentale per conservare porzioni di territorio e creare opportunità di lavoro e sviluppo. L’accordo TPT-AIS Toscana si inserisce in tutto questo e lo rafforza”
“Sappiamo molto bene come l’enogastronomia – ha detto Leonardo Marras – rappresenti una vera propria motivazione per tanti turisti. L’occasione per assaggiare tante
produzioni tipiche toscane che costituiscono eccellenze rinomate a livello mondiale. Ma anche per entrare in contatto con il mondo della produzione. Questa collaborazione con AIS Toscana, inserita all’interno di Vetrina Toscana, permette di consolidare ulteriormente questa offerta che non è più di nicchia dato che il turismo enogastronomico può diventare un’opportunità da sfruttare anche in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e di diversificazione dell’offerta”
“Il vino in Toscana - ha dichiarato Francesco Tapinassi, direttore di Toscana Promozione Turistica – rappresenta molto più di un semplice prodotto: è l’essenza stessa del territorio, un elemento culturale profondamente radicato che attrae visitatori da tutto il mondo e racconta una storia di armonia tra uomo e natura, dove la sapienza vitivinicola si intreccia con l’arte e la bellezza del paesaggio. L’accordo con AIS, all’interno del progetto di Vetrina Toscana, dunque, è un connubio naturale visto l’impegno di entrambi nel promuovere il turismo enogastronomico e il racconto del vino di qualità. Insieme per valorizzare al meglio l'enoturismo: importante attrattore e chiave di lettura del territorio che tocca i temi dell'accoglienza, del turismo sostenibile e dell'identità Toscana”.
“L'Associazione Toscana Sommelier – ha affermato Cristiano Cini - è onorata di poter creare una sinergia con Toscana Promozione Turistica. Riteniamo che sia un’opportunità di collaborazione che va oltre l’aspetto formativo, cuore delle nostre attività: rappresenta una connessione sociale e maggiore è il grado di connessione, maggiore sarà il senso di collegamento con gli altri, con l ‘anima più autentica Toscana. L’obiettivo comune di questo progetto - conclude il Presidente Cini - è quindi la valorizzazione di un patrimonio di cultura e tradizione di cui la nostra regione è ricca e l’AIS Toscana, grazie a ben 13 delegazioni che coprono tutto il territorio regionale, auspica di poter essere utile agli obiettivi comuni di valorizzazione del vino, dei produttori, del turismo enogastronomico del territorio”. Punto chiave dell’accordo è l’individuazione di tutta una serie di azioni congiunte che abbiano come scopo favorire la conoscenza del vino, i luoghi di produzione e i ristoranti e le botteghe di Vetrina Toscana in cui il vino viene commercializzato. Tra quelle allo studio, la realizzazione di ‘pillole di degustazione’, sotto forma di brevi video girati in collaborazione con i Sommelier di AIS Toscana che saranno pubblicati sul sito di Vetrina per far capire come si degusta il vino e l'importanza della qualità e della cultura identitaria di un prodotto che è parte della storia della regione.
Altre ipotesi di azioni congiunte riguardano la valorizzazione dell’incontro tra vino e prodotti tipici agroalimentari all’interno della lezione del terzo livello del corso AIS, la presentazione agli iscritti del progetto Vetrina Toscana ed in generale una collaborazione reciproca nell’ideazione di ulteriori attività da promuovere in mostre, fiere, esibizioni ed eventi.
Daniela Mugnai cell. 3478288287
Marte Comunicazione snc di Morganti e Tempestini
A CASSIANO DAL POZZO IL PREMIO “ALESSI ALLA CARRIERA” PER IL SUO CONTRIBUTO ECCEZIONALE AL TERRITORIO E AL TURISMO DI LUSSO
Il prossimo 28 ottobre, nella cornice incantevole del Lago d'Orta, Cassiano Dal Pozzo, imprenditore visionario e custode delle tradizioni del territorio novarese, sarà insignito del prestigioso Premio Alessi alla Carriera durante la rinomata "Cena delle Stelle sul Lago d’Orta". L'evento, che si terrà all'Approdo di Pettenasco, celebrerà l'eccellenza culinaria e renderà omaggio a personalità di spicco che hanno contribuito allo sviluppo e alla valorizzazione della regione.
Cassiano Dal Pozzo è una figura emblematica del panorama imprenditoriale novarese. Da oltre mezzo secolo, il suo impegno instancabile si è concentrato nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio storico della sua famiglia, inserendolo con lungimiranza nell'offerta turistica di alta qualità della zona. Dopo esperienze imprenditoriali internazionali, dal glamping alle House Boats, Dal Pozzo è tornato in Italia per dedicarsi alla sua missione: trasformare il Castello Dal Pozzo in un'eccellenza del turismo di lusso. Un sogno che si è concretizzato nel 2010 con l'apertura dell'elegante hotel a 5 stelle e che continua a crescere, anno dopo anno, attraverso progetti innovativi e ambiziosi.
Situato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, il resort Castello Dal Pozzo è molto più di una destinazione di lusso: è un viaggio attraverso secoli di storia, cultura e bellezza. Il complesso comprende tre strutture principali: il Castello in stile Neogotico Vittoriano, il Palazzo e le Scuderie, recentemente ristrutturate in chiave contemporanea. Con le sue 46 camere e spazi dedicati agli eventi, il resort rappresenta un perfetto equilibrio tra il fascino del passato e il comfort moderno. Immerso in un parco di 24 ettari, il Castello offre un'atmosfera di eleganza senza tempo. Passeggiare tra i viali fioriti e i giardini all'inglese è un'esperienza che connette gli ospiti alla storia, mentre l’architettura neogotica e le raffinate decorazioni degli interni riflettono la maestria di un'epoca passata.
La ristorazione è uno dei punti di forza di Castello Dal Pozzo, con il pluripremiato Ristorante Le Fief che unisce innovazione e tradizione. Sotto la guida dell'Executive Chef Enrico Bazzanella e con la collaborazione della Chef Stellata Marta Grassi, Le Fief propone una cucina che valorizza i prodotti locali con un tocco contemporaneo. Il menù autunnale, ad esempio, celebra la stagionalità con piatti che combinano sapori autentici e tecniche moderne, offrendo agli ospiti un’esperienza gastronomica indimenticabile.
Il Premio “Alessi alla Carriera”, che sarà consegnato a Cassiano Dal Pozzo durante la Cena delle Stelle, riconosce non solo il suo contributo imprenditoriale, ma anche il suo ruolo di custode del patrimonio storico e culturale della sua famiglia e della regione. La sua visione, unita a un profondo rispetto per le tradizioni locali, ha trasformato il Castello Dal Pozzo in una destinazione internazionale, rendendolo uno dei resort più affascinanti del Lago Maggiore.
"Sono profondamente onorato di ricevere questo riconoscimento, che riflette non solo il mio impegno personale, ma anche quello della mia famiglia e di tutto il team che lavora ogni giorno per rendere Castello Dal Pozzo un luogo unico. La nostra missione è preservare la bellezza e la storia di questo territorio, condividendola con chiunque voglia scoprirla e viverla," dichiara Cassiano Dal Pozzo.
La Cena delle Stelle sul Lago d'Orta, che vedrà protagonisti chef stellati come Antonino Cannavacciuolo, Marco Sacco e Davide Oldani, sarà un’occasione per celebrare l’eccellenza culinaria e onorare coloro che, come Cassiano Dal Pozzo, hanno fatto del territorio una fonte di ispirazione e sviluppo
CASTELLO DAL POZZO
Castello Dal Pozzo, situato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, a Oleggio Castello, vanta una storia che risale fino al IX secolo. Originariamente castrum romano, è stato riedificato nel XVII secolo dai discendenti della famiglia Visconti e trasformato poi nel XIX secolo in un elegante castello neogotico Vittoriano, un unicum in Italia, progettato dall’architetto Richard Popwell Pullan, cognato di William Burgess e seguace della scuola Augustus Pugin. Oggi è diventato un simbolo di eleganza grazie alla famiglia Dal Pozzo d'Annone. Castello Dal Pozzo è la perfetta combinazione di storia, eleganza e lusso moderno. Questo romantico resort, che comprende il Castello, il Palazzo e le Scuderie, offre 46 camere uniche, il ristorante gourmet “Le Fief”, l'American Bar, il “Dan Garden Lounge” e la piscina con il bistrò “Folia Life”. Il tutto immerso in 24 ettari di parco secolare all’inglese.
La Famiglia Dal Pozzo d’Annone da più di sei generazioni è custode del Castello Dal Pozzo. Oggi la proprietà è nelle mani dei tre fratelli, Oberto, Vittorio e Cassiano, mentre l’attività ricettiva è coordinata dagli eredi di Cassiano, Aimone e Guendalina, assieme a un team di professionisti altamente qualificato. L’ospitalità, da sempre elemento di distinzione per la famiglia, è reinterpretata in chiave moderna, al fine di offrire ai viaggiatori un’esperienza unica nel suo genere.
Castello Dal Pozzo si trova vicino all'aeroporto di Malpensa (25 minuti - 30 km), Lago Maggiore (2 km), Lago d'Orta (10 km) Stresa (15 km), Milano (60 km), Como (60 km) e Lugano (70 km).
Giacomo Tinti
GIORNATA MONDIALE DELLA PASTA (25 OTTOBRE): COME SCEGLIERE LA PASTA PERFETTA SECONDO QUALESCEGLIERE
Boom del +67% nelle ricerche di pane, pasta e farine nel 2024. QualeScegliere svela come individuare la pasta migliore, tra trafilatura, ingredienti e tipologie emergenti.
In occasione della Giornata Mondiale della Pasta (25 ottobre), che celebra uno degli alimenti simbolo della cucina italiana, QualiScegliere propone una guida pratica per aiutare i consumatori a scegliere la pasta perfetta. Mentre il mercato della pasta si evolve, con un'attenzione sempre maggiore alla qualità e alla varietà delle materie prime, emerge la necessità di saper distinguere tra le diverse opzioni disponibili.
Secondo i dati di Trovaprezzi.it, leader nella comparazione di prezzi online, la categoria "Pane, pasta e farine" ha registrato una crescita del +67% nelle ricerche nel mese di settembre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Nello specifico le ricerche mirate alla pasta sono aumentate del 31% rispetto al settembre 2023, un segnale evidente dell'importanza crescente del food e-commerce in Italia.
I consumatori online cercano spesso paste “particolari”, meno comuni da reperire magari nei supermercati. Tra le varietà più richieste troviamo la pasta integrale, con il 20,9% delle ricerche, seguita dalla pasta di Kamut (9,8%), senza glutine (8,7%), di legumi (7,3%), artigianale (7,1%) e di farro (7%).
Come scegliere una pasta di qualità: i consigli di QualeScegliere
Con un'offerta così ampia e variegata, orientarsi può essere sempre più complicato. QualeScegliere ha deciso di fornire alcuni consigli chiave per identificare una pasta di qualità. Molti consumatori avranno sicuramente già trovato la loro marca di pasta preferita, in quanto la scelta è perlopiù motivata da gusti personali piuttosto che da criteri oggettivi.
Per tutti coloro che ancora non hanno trovato la propria marca preferita, QualeScegliere.it consiglia di fare attenzione alle seguenti caratteristiche per valutare la qualità della pasta:
- Trafilatura: se la pasta è trafilata al bronzo è indicato sulla confezione. La trafilatura al bronzo presuppone solitamente l’uso di semola di alta qualità, creando così una pasta che si lega meglio al condimento, preservando il sapore e i valori nutrizionali;
- Pulizia dell’acqua: più l’acqua di cottura è limpida, meno amido è stato rilasciato dalla pasta;
- Tenuta: una pasta di qualità tiene meglio la cottura, ovvero non scuoce o non si sfalda facilmente, viene cotta in modo omogeneo (sia all’interno, sia all’esterno) e mantiene la sua forma originaria una volta nel piatto;
- Collosità: se dopo la cottura la pasta tende a incollarsi, questo potrebbe indicare una lavorazione non eseguita correttamente oppure l’utilizzo di materie prime di bassa qualità;
- Sapore: è molto importante che la pasta abbia un gusto gradevole e che si senta il sapore del grano.
Sulla base di questi parametri, le marche migliori presenti nella grande distribuzione sono, secondo QualeScegliere Voiello, Rummo, Garofalo, De Cecco e La Molisana, aziende che si distinguono per la qualità delle materie prime e le tecniche di lavorazione (in particolare la trafilatura al bronzo).
Curiosità
Tra i formati preferiti dagli italiani gli spaghetti sono in testa, seguiti dalle penne e dalla sfoglia. Per quanto riguarda i marchi esaminati, Barilla domina con il 19,8% delle ricerche, seguita da Rummo, con il 16,5%, e De Cecco, con l’8,3%.
Chi segue una dieta con pochi carboidrati oppure ha la necessità di tenere a bada la glicemia sa bene quanto sia difficile rinunciare alla pasta. Nonostante esista la possibilità di optare per prodotti con un contenuto minore di carboidrati, come ad esempio la pasta realizzata con farine di legumi, questa non è una soluzione
praticabile per chi deve necessariamente eliminare completamente i carboidrati. L’alternativa migliore in questo caso è la pasta di konjac (un tubero asiatico completamente privo di carboidrati e con pochissime calorie). Con questa pianta viene realizzato un formato di pasta (“shirataki”) molto simile nell’aspetto ai noodles asiatici.
“La pasta è un simbolo della nostra cultura gastronomica e oggi, con una varietà così ampia di prodotti, è fondamentale saper riconoscere quelli di qualità,” afferma Brando Preda, Product Manager di QualeScegliere “Con la nostra guida vogliamo aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli e a gustare al meglio questo alimento iconico della tradizione italiana.”
Stefano Turi
Valencia Ottobre - Novembre 2024
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