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LA GRAPPA INCONTRA I DISTILLATI EUROPEI
Sabato 17 novembre un evento per scoprire lo “spirito” d’Europa
Che cosa rende la Grappa italiana un’acquavite unica in Europa? Che differenza c’è fra la Grappa Italiana e l’Eau-de-vie de Marc Francese? E fra il Corn tedesco e il Whisky scozzese?
A queste domande risponderemo sabato 17 novembre2018 presso lePoli Distillerie a Schiavon (VI), dalle ore 10 alle ore 18.00attraverseremo l’Europa in un viaggio sensoriale alla scoperta dei distillati rappresentativi di ogni nazione, fra cui Cognac, Armagnac, Brandy, Calvados, Whisky, Vodka, Gin, Kirsh, Corn, Akvavit, Slivovitz, Rakija etc.
Sarà possibile visitare il Poli Museo della Grappa e la distilleria, che per l’occasione si trasformerà in una tasting room unica nel suo genere, con oltre 50 tipologie di distillati da conoscere e degustare.
Esperti del settore accompagneranno gli ospiti lungo un percorso di degustazione comparata per raccontare come in una goccia di acquavite siano racchiusi il carattere di un popolo e lo spirito di un territorio.
Guideranno le degustazioni:
Roberto D’Alessandro– formatore e spirit ambassador
Giampaolo Giacobbo–giornalista esperto di distillati
Jacopo Poli– distillatore e titolare Poli Distillerie
Claudio Riva– presidente e fondatore Whisky club Italia, divulgatore ed esperto di Whisky
Davide Terziotti– fondatore Whisky club Italia, autore di libri sui distillati e del blog “Angel’s Share”
L’evento “la Grappa incontra i distillati europei” fa parte del calendario della Settimana della Cultura d’Impresa, organizzata da Museimpresa e dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, iniziativa istituita dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea, e promosso dal MIBAC.
Ingresso a pagamento, prenotazione obbligatoria:
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-la-grappa-incontra-i-distillati-europei-51209973409
POLI DISTILLERIE – via Marconi 46, 36060 Schiavon (VI)
Ufficio Stampa: Lorna Geremia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.–
tel. 0444 665 007 - www.poligrappa.com
LA CHIUSURA DELLA VENDEMMIA IN LANGA: COM’E’ ANDATA LA RACCOLTA 2018 DA PODERI COLLA?
Dopo le anticipazioni degli ultimi giorni di agosto, Tino Colla tira le somme: dal 27 agosto al 15 ottobre, una vendemmia che darà vita a vini freschi e profumati
La prima parte del racconto della vendemmia di Tino Colla si fermava alla data del 29 agosto, al termine della raccolta del pinot nero. A partire da quel momento, dal 31 agosto fino alla prima decade di settembre alcune piogge (in qualche caso anche abbondanti) hanno provocato apprensioni per la qualità dell’uva dolcetto.
Dice Tino Colla: “Essendo la vegetazione ancora attiva e la maturazione avanzata, a seguito di queste piogge la vite ha assorbito acqua dal terreno facendo scoppiare alcuni acini che minacciavano di far ammuffire l’intero grappolo. Per fortuna il tempo è tornato bello e asciutto (caldo di giorno, con una temperatura che oscillava tra i 25 e i 28 gradi, e fresco di notte, tra i 15 e i 20 gradi) e questo ha bloccato l’avanzare della muffa; è stato sufficiente, eliminare i pochi grappoli danneggiati (come del resto si fa sempre con la vendemmia manuale) per avere un mosto sano e con gradazione equilibrata”.
Lunedì 24 settembre è iniziata la vendemmia delle uve barbera che, fortunatamente, non essendo ancora abbastanza mature, non hanno sofferto per le piogge di inizio mese: i grappoli belli e sani promettono vini succosi ed equilibrati.
Il tempo si è poi mantenuto molto buono, con giornate soleggiate ed un parziale calo delle temperature che ha generato le condizioni ideali per la maturazione del nebbiolo, raccolto a partire da lunedì 1 ottobre.
Continua Tino Colla: “A raccolta dei nebbioli non ancora iniziata ci auguravamo di avere almeno tre settimane di bel tempo, e così fortunatamente è stato. Abbiamo incominciato con le uve nebbiolo destinate al Nebbiolo d’Alba (in località Bricco del Drago), poi al nebbiolo da Barbaresco a Roncaglie, e da ultimo al nebbiolo da Barolo a Dardi Le Rose di Bussia”.
Nella giornata di giovedì 11 ottobre è passata velocemente una perturbazione molto attiva con forti piogge in Liguria ed Alta Langa, che però si sono dimostrate di portata decisamente inferiore nella bassa Langa viticola (con precipitazioni di 30/50 mm).
Da venerdì 12 è tornato il sole che ha consentito, nella giornata di lunedì 15, di raccogliere l’ultimo nebbiolo: non esistevano infatti rischi per la sanità dell’uva e per la perfetta asciugatura dei grappoli e del terreno.
Conclude Tino: “Tirando le somme, l’annata si può considerare molto buona; solo i dolcetti ci hanno dato qualche preoccupazione, superata brillantemente con un’attenta selezione alla vendemmia. Per le altre uve tutto è filato liscio lasciando presagire vini buoni, ricchi , profumati; equilibrati in tutto, anche nel grado alcolico, con tannini morbidi e ben integrati”.
I commenti e le date di vendemmia si riferiscono alla raccolta delle uve dei vigneti di proprietà di Poderi Colla impiantati a pinot nero, riesling renano, dolcetto, barbera e nebbiolo.
WELL COM srl
Annalisa Chiavazza
LA FESTA DEL BEAUJOLAIS NOUVEAU ARRIVA A MILANO, DA ÉGALITE'
ll 15 novembre da Égalité - la boulangerie par Thierry Loy in via Melzo 22 a Milano - si festeggia il Beaujolais Nouveau, una tradizione che si svolge in Francia il terzo giovedì del mese di novembre, per un giorno soltanto, dall'alba a tarda notte. L'arrivo sul mercato di questo vino rosso - uno dei prodotti francesi più conosciuti e caratteristici della stagione autunnale - rappresenta ogni anno un momento di festa e convivialità da trascorrere in compagnia in casa o per le strade.
Égalité permetterà di scoprire anche a Milano questa tradizione, lungo un’intera giornata – giovedì 15 novembre, dalle 7.30 alle 22.30 - per degustare il Beaujolais Nouveau insieme ad alcune prelibatezze della boulangerie.
Thierry Loy ha scelto di servire il Beaujolais Nouveau - vino nature del Domaine de Chasselay, una tenuta che risale al 1464, da qualche anno completamente dedita alla coltivazione biologica certificata. Il risultato è un vino fruttato, profumato al palato e piacevole da bere in compagnia.
Il Maestro Boulanger ha pensato anche ad abbinamenti originali per esaltare le caratteristiche del Beaujolais Nouveau nei diversi momenti della giornata: dal CroissantTradition per la prima colazione, alla Quiche Lorraine - una pasta brisè e ripiena di formaggio groviera, uova e pancetta - per il pranzo.
Per l’aperitivo Thierry Loy propone la Planche du Beaujolais di formaggi misti francesi (Camembert, Roquefort, Chèvre, burro leggermente salato), salumi (in cui la celebre Saucisson Rosette di Lione si incontra con il prosciutto crudo italiano D’Osvaldo) e marmellata di fieno. Ultimo regalo del Boulanger è il Pain Beaujolais, un pane creato per l'occasione, impastato con farina e vino.
La festa del Beaujolais Nouveau è una tradizione che risale al 1951, anno in cui un decreto del governo francese vietò la vendita di vini AOC fino al 15 dicembre dell’anno del raccolto. A seguito della protesta dei produttori, il 13 novembre 1951 una nota ufficiale ne ripristinò la commercializzazione, a condizione di aggiungere la menzione "nuovo".
Nasce così il "Beaujolais Nouveau": originario dal vitigno Gamay, viene messo in vendita solamente due mesi dopo la vendemmia, non appena la fermentazione ha avuto luogo. Oggi 3.000 vignaioli lavorano con passione nella regione del Beaujolais per offrire questo vino dal gusto inconfondibile.
Égalité en fête: le beaujolais nouveau est arrivé!
15 novembre 2018 | dalle 7.30 alle 22.30
Via Melzo 22, Milano
Nemo Monti
Viticoltura eroica e ricerca più vicini con il nuovo progetto The WineLab
Nella foto: Pier Paolo Loriere, Azienda Scurtarola di Massa, Roberto Gaudio, presidente Cervim e
Francesco Persiani, sindaco di Massa
A Marina di Massa l’incontro organizzato da Cervim e Consorzio produttori del Candia ‘Viticoltura eroica: opportunità, sviluppo e ricerca’
Viticoltura eroica e ricerca più vicini con il nuovo progetto The WineLab
Presentato il progetto e l’Hub Toscana Wine-Lab per favorire l’incontro fra aziende vinicole e ricerca
Un incontro tecnico-operativo per fare il punto su alcune peculiarità della viticoltura in aree difficili come quelle montane, a forte pendenza e delle isole. E’ quanto si è tenuto a Marina di Massa (Villa Cuturi) durante l’incontro “Viticoltura eroica: opportunità, sviluppo e ricerca” organizzato da Cervim, Centro di ricerca per la valorizzazione della viticoltura montana e Consorzio produttori del Candia.
L’incontro è stato quindi l’occasione per presentare il progetto "The WineLab" che ha come capofila l'Università di Macerata e di cui sono Partners, tra gli altri, l'Azienda Scurtarola ed il Cervim e presentare l'HUB Toscana-WineLab, specificamente dedicato alla viticoltura eroica, che rappresenta una nuova realtà, in Toscana, per favorire l'incontro fra aziende viticole e ricerca. In campo vitivinicolo, le aziende di piccole dimensioni devono far fronte anche a problemi legati al territorio (vigneti di piccole dimensioni, spesso non contigui o disposti su terrazzamenti), un numero elevato di ore di manodopera (da 800 a 1600 ore/ha/anno) e una frammentazione ampelografica con maggiore presenza di vitigni autoctoni in piccole quantità.
Il progetto The Wine Lab si è posto vari obiettivi da raggiungere nell’arco dei tre anni della sua durata, tra cui: creare hub, ovvero gruppi di interesse e comunità di apprendimento che coinvolgono produttori di vino, ricercatori, studenti universitari, soggetti pubblici e privati del settore vinicolo; determinare nuove forme di cooperazione tra università e imprese per aumentare le opportunità di formazione (tirocini); mettere a punto meccanismi perla condivisione strutturata delle conoscenze tra ricerca e impresa, definire metodi e strumenti innovativi per sfruttare la conoscenza a livello regionale e collegarlo a quello nazionale ed europeo.
«Occasioni di confronto come questa – ha detto il presidente Cervim Roberto Gaudio – sono sempre importanti perché consentono di mettere di fronte i protagonisti della viticoltura eroica come i produttori con tecnici, amministratori e il mondo scientifico. La ricerca in viticoltura, infatti, ricopre sempre più un ruolo determinante in termini di riduzione di fattori di criticità che, in questo particolare tipo di viticoltura con pendenze proibitive e aree difficili come quelle montane e delle piccole isole, tutt’oggi permangono».
All’incontro hanno preso parte tutti i portatori di interesse quali amministratori locali, dirigenti regionali, viticoltori e ricercatori della Toscana e delle Cinque Terre. Nell'occasione è intervenuto anche Paolo Storchi, direttore dell'unità di Ricerca per la Viticultura del CREA di Arezzo, che si è soffermato sulle valutazioni sulla gestione alternativa nella difesa della vite e Maria Pia Maraghini dell’Università di Siena. Molto apprezzato è stato l’intervento del Sindaco di Massa, Francesco Persiani, sia per la disponibilità che per gli impegni assunti.
CERVIM
Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia,
Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana
TANTA UVA MA POCO SOAVE. PRODUTTORI PREOCCUPATI
Una stagione troppo produttiva ha portato pochi vigneti a raggiungere i livelli qualitativi attesi per il Soave. Ci si attende carenza di prodotto, mentre i mercati guardano con interesse alla denominazione.
Una stagione dai risvolti molto particolari è quella che si è chiusa da poco nel Soave. Le temperature superiori alla media hanno accelerato le fasi fenologiche della vite e un andamento climatico con piogge di tipo tropicale alternate a giornate calde e soleggiate hanno messo alla prova i viticoltori impegnati con la lotta fitosanitaria. E’ stato l’impegno delle “sentinelle del Soave”, il gruppo di tecnici che operano nell’ambito del “Modello di Gestione Avanzata del vigneto Soave”, che ha fatto la differenza con un monitoraggio continuo e costante che ha prevenuto situazioni critiche sul fronte degli attacchi patogeni.
La produzione delle uve, portate quindi a un perfetto stato di maturazione, è però risultata abbondante, reazione delle piante all’annata scarsa dello scorso anno. Dove questa abbondanza non è stata gestita, si è quindi operato il declassamento ad altre denominazioni in quanto i vigneti non avevano raggiunto gli standard qualitativi richiesti dal rigoroso disciplinare.
“La vendemmia 2018 ci ha dato poco Soave; una penuria di prodotto che, assieme alle giacenze ai minimi storici, ci fa presagire una carenza di Soave per soddisfare il mercato - spiega Sandro Gini, presidente del Consorzio - questo si è già riflesso sui prezzi dell’uva e del vino in controtendenza rispetto ad altri territori, che non solo sono rimasti stabili ma sono addirittura cresciuti rispetto allo scorso anno. La vendemmia 2018 premia quindi chi ha saputo aspettare. Chi ha lavorato bene in vigna e ha selezionato i grappoli, avrà qualità importante e una corretta remunerazione del proprio lavoro”
E mentre il vino sta fermentando nelle cantine, arrivano segnali incoraggianti dai mercati, con la tenuta dei mercati storici come Inghilterra e Germania, e le conferme dal Nord Europa e dal Giappone dove si stanno raccogliendo gli ultimi dati di una campagna By The Glass sempre molto partecipata e attiva. Le tendenze di consumo su base annua confermano il Soave Doc stabile a 40 milioni di bottiglie e il Soave Classico a 12 milioni. Segnali di recupero vengono dal Soave Superiore, con un +40% sul 2017 e lo spumante a +30% e del Recioto di Soave, sebbene rimangano numeri sull’ordine del milione di bottiglie.
Luca Vesentini