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AZIENDA VINICOLA FRATELLI DORIGATI - Via Dante 5 - 38016 Mezzocorona (TN) - Tel 0461/605313 - Fax 0461/605830 - www.vinidorigati.it - vini@dorigati.it
Di Virgilio Pronzati
Teroldego Rotaliano Doc 2015
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Teroldego. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 12,5%. Lotto: 14/16. Prezzo medio in enoteca € 11,20. Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti ai vini rossi secchi di medio affinamento, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 4-5 anni. Evoluzione: giovane. Servizio: mescere a 18°C in ampi calici con stelo medio. Abbinamento: cannelloni farciti di carne con sugo d’arrosto, anatra in casseruola, maialino al forno, Asiago Dop stagionato.
Esame organolettico
Aspetto: limpido. Colore: rosso porpora vivo. Profumo: abbastanza intenso e persistente, fine, discretamente ampio e composito, con netti sentori di gelatina di mora di rovo e lampone, cannella e umori boschivi balsamici. Sapore: secco, sufficientemente fresco e sapido, leggermente caldo, piacevolmente tannico, pieno ma snello, continuo, con gradevole fondo fruttato-amarognolo. Retrogusto: vena fresca e tannica, e note fruttate, vegetale-balsamiche e speziate.
Considerazioni: Molto buono. Ottenuto con selezionate uve Teroldego coltivate nella Piana Rotaliana definito il più bel giardino vitato d’Europa, pigiadiraspate e fatte fermentare e macerare in botti d’acciaio inox per oltre una decina di giorni, a temperatura controllata. Dopo la svinatura e un travaso, il vino è maturato per un anno in grandi botti di rovere, seguito da altri sei mesi d’affinamento in bottiglia.
Punteggio totale: 53/60
ASPETTO - Limpidezza 4. Colore: 5. PROFUMO - Intensità 5. Persistenza 5. Finezza 4. Armonia 4. SAPORE - Persistenza 4. Pienezza 4. Sapidità 5. Acidità/morbidezza 5. Armonia 4. GRADIMENTO: Ottimo 4.
AZIENDA ViINICOLA MASO THALER - Via Gleno 59 - 39040 Montagna (BZ) - Tel 0471/ 819890 - Mob. 338/8483363 - www.masothaler.it - info@masothaler.it
Di Virgilio Pronzati
Alto Adige Doc Pinot Nero 2013
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Pinot Nero Bottiglia: 75 cl. Alcol: 13,5%. Lotto: 001. Prezzo medio in enoteca € 21,50. Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti ai vini rossi secchi di medio affinamento, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 1-2 anni. Evoluzione: quasi pronto. Servizio: mescere a 18°C in ampi calici con stelo medio. Abbinamento: tagliolini con sugo di cervo, terrina d’anatra, cosciotto d’agnello al forno, camembert.
Esame organolettico
Aspetto: limpido. Colore: rubino con orlo granato scarico. Profumo: intenso e persistente, fine, varietale, ampio e composito, con netti sentori di rosa selvatica è iris, mirtillo, ribes nero e ciliegia selvatica molto maturi, umori vegetale-balsamici, e lieve di tabacco e boisè. Sapore: secco, giustamente fresco e sapido, caldo, di equilibrata tannicità, pieno ma snello, di buona persistenza, con gradevole fondo sapido-amarognolo. Retrogusto: vena fresca e tannica, e note floreali fruttate, balsamiche e speziate.
Considerazioni: Molto buono. Ottenuto con selezionate uve Pinot Nero pigiadiraspate, il cui mosto rimane 3-4 giorni con le bucce in tino di legno con diversi rimontaggi. Dopo l’aggiunta di lieviti, segue la fermentazione alcolica che, quando è terminata, rimane ancora una settimana a macerare. Dopo la svinatura, al vino è aggiunta la prima frazione di torchiato. Seguono la maturazione del vino per circa un anno in barriques, (dove completa la fermentazione malolattica), l’assemblaggio in botte d’acciaio inox per sei mesi e l’imbottigliamento. Un’ulteriore affinamento di 20 mesi in bottiglia prima della sua messa in vendita.
Punteggio totale: 55/60
ASPETTO - Limpidezza 5. Colore: 5. PROFUMO - Intensità 4. Persistenza 5. Finezza 5. Armonia 5. SAPORE - Persistenza 5. Pienezza 5. Sapidità 4. Acidità/morbidezza 4. Armonia 4. GRADIMENTO: Ottimo 4.
AZIENDA AGRICOLA VIGNA PETRUSSA DI HILDE PETRUSSA MECCHIA - Via Albana 47 -33040 Prepotto (UD) - Tel & Fax 0432/713021 - www.vignapetrussa.it - info@vignapetrussa.it
Di Virgilio Pronzati
Friuli Colli Orientali Doc Schioppettino di Prepotto 2011
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Schioppettino (ribolla nera). Bottiglia: 75 cl. Alcol: 14%. Lotto: SC14. Prezzo medio in enoteca € 18,50. Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti ai vini rossi secchi di medio affinamento, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: pronto. Evoluzione: ottimale. Servizio: mescere a 18°C in ampi calici con stelo medio. Abbinamento: bigoli con sugo di anatra, vitella con funghi, faraona in casseruola e Montasio stagionato.
Esame organolettico
Aspetto: limpido. Colore: rubino con orlo granato. Profumo: molto intenso e persistente, fine, ampio e complesso, con netti sentori di confettura di mirtillo, mora di gelso matura, umori vegetali balsamici, cannella, pepe nero e lieve tostato e boisè. Sapore: secco, sufficientemente fresco e sapido, caldo, pieno ma snello, continuo, con gradevole fondo amarognolo. Retrogusto: vena tannica, note fruttate, balsamiche e speziate.
Considerazioni: Ottimo. Ottenuto con selezionate uve Schioppettino (Ribolla nera) fatte fermentare e macerare sulle bucce con rimontaggi e delestage. Segue la maturazione del vino in barrique per 24 mesi, e altri sei mesi di affinamento in bottiglia.
Punteggio totale: 57/60
ASPETTO - Limpidezza 4. Colore: 4. PROFUMO - Intensità 5. Persistenza 5. Finezza 5. Armonia 5. SAPORE - Persistenza 5. Pienezza 5. Sapidità 4. Acidità/morbidezza 5. Armonia 5. GRADIMENTO: Eccellente 5.
Confagricoltura: "Danni per circa 20 milioni di euro alla produzione di vino toscano"
Caldo e mancanza d'acqua anticipano la maturazione delle uve che, pur rischiando di perdere aromi, sono ad oggi qualitativamente ottime. Ma la siccità crea conseguenze indirette come quella di rendere più "intrepidi" caprioli e cinghiali che aumentano di numero nelle campagne toscane e che, assetati, già da settimane attaccano i grappoli ancora non maturi. Secondo una stima diConfagricoltura Toscana il danno per la produzione di vino in Toscana si aggirerà intorno ai 20 milioni di euro.
"La situazione è disastrosa perché anche i sistemi di recinzione che gli agricoltori hanno predisposto intorno alle vigne, oltre ad avere un impatto notevole sul paesaggio, funzionano in maniera molto marginale – spiega Francesco Colpizzi, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana - Il numero degli ungulati cresce in modo esponenziale e in mancanza d'acqua affrontano anche le barriere che dovrebbero tenerli lontani per andare a prendere i frutti. Anche l'impiego di repellenti, in queste condizioni, rappresentano una forma di prevenzione dissuasiva con modesti risultati".
In attesa di provvedimenti per riportare la popolazione degli ungulati entro i limiti di densità sostenibili, nelle campagne gli agricoltori stanno mettendo in atto quelle lavorazioni del terreno per limitare i danni dati dalla siccità: "Bisogna sperare che dopo questa ondata di caldo le piante possano avere un po' di ristoro. In alcune zone il processo di maturazione è in anticipo di almeno 20 giorni, ma l'arrivo della pioggia sarebbe essenziale per conseguire una maturazione equilibrata", conclude Colpizzi.
Lorenzo Galli Torrini
Vino e innovazione: viti "resistenti" alle malattie, per vini di qualità e più sostenibili
Il Consorzio Vino Chianti: “La Toscana autorizzi la coltivazione”
Viti resistenti, capaci di difendersi dalle malattie, grazie al loro dna migliorato che mantiene però tutte le caratteristiche di aroma, profumo e gusto dei propri “genitori” merlot, chardonnay, cabernet-sauvignon e anche sangiovese, la discendenza “forte” di quest’ultimo è in via di sperimentazione in Toscana dove però il nuovo vitigno è ancora in attesa di autorizzazione. Se ne è parlato durante il seminario di aggiornamento organizzato dal Consorzio Vino Chianti alle Cantine Leonardo a Vinci (Firenze), durante il quale si è tenuta una degustazione dei vini perlopiù friulani derivanti dalle viti resistenti, guidata dal presidente della sezione toscana dell'Associazione Enologi Enotecnici, Ivan Giorgio Tarzariol che commenta: “Si tratta di vini interessanti dal punto di vista qualitativo, dal gusto pulito, che rimanda alla loro origine.
Attendiamo ora di vedere se le stesse caratteristiche varranno per i vini prodotti in Toscana”.Le viti resistenti sono il risultato di un lavoro che è iniziato nel 1998 in collaborazione dell’Università di Udine, dell’Istituto di Genomica Applicata con Vivai Cooperativi Rauscedo.
Il programma di miglioramento genetico ha portato a una nuova serie di vitigni ibridi, che hanno una maggiore resistenza a malattie crittogamiche come peronospora e oidio e permettono una coltivazione più sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico: con l’utilizzo dei vitigni resistenti si risparmia in prodotti fitosanitari, è stato calcolato che ne servono circa l’80% in meno per un risparmio di mille euro circa per anno/per ettaro.
Il viticoltore può coltivare solo se il vitigno è autorizzato e le autorizzazioni alla coltivazione sono arrivate per il momento solo in Veneto e in Friuli. Il Consorzio Vino Chianti chiede alla Regione Toscana di inserire la vite resistente tra le piante coltivabili per dare il via alla produzione in campo: “Il Consorzio è aperto all'innovazione, alla ricerca e alla sperimentazione – spiega il direttore del Consorzio Vino Chianti Marco Alessandro Bani – in queste tre parole rientra anche l'esperienza del vitigno resistente alle malattie che va provato in pieno campo, solo così avremo risposte certe sulla idoneità della produzione. Per fare questo serve l'autorizzazione che hanno dato Veneto e Friuli”.
Bani spiega che questa sperimentazione dimostra di avere molti vantaggi, “vengono utilizzati per questi vitigni meno prodotti di quanti ne servono nella viticoltura biologica” e tiene a precisare il direttore del Consorzio: “Qui si parla di incroci di vitigni, “ibridi interspecifici”, per la precisione, niente a che vedere con gli ogm”.
Lorenzo Galli Torrini