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FOCACCIA DI RECCO COL FORMAGGIO IGP UNA MATERIA DI STUDIO
Iniziata quasi in sordina alcuni anni fa, sta prendendo sempre più importanza il ruolo della FOCACCIA DI RECCO COL FORMAGGIO IGP quale materia di studio nei vari ISTITUTI SUPERIORI di specializzazione gastronomico /alberghiero, richiamati dalla fama di questo prodotto che ha reso famosa nel mondo la Città di cui porta il nome e che oggi è tutelato dall’Unione Europea con l’Indicazione Geografica Protetta. Sono infatti già cinque i pulman di studenti che, nei mesi di aprile e maggio, arriveranno a Recco per studiarne storia e pratica.
Tutti gli incontri avranno il medesimo programma: arrivo a metà mattinata presso il ristorante designato e sistemazione nella sala riservata con sedie a platea e tavoli dimostrativi.
1° parte – TEORICA
Storia del prodotto, del Consorzio e dell’Iter che ha portato la FOCACCIA DI RECCO COL FORMAGGIO ad ottenere l’IGP e ad essere inserita fra le circa 300 eccellenze italiane che rappresentano l’ITALIA nel mondo ( DOP e IGP).
2° parte – PRATICA
I titolari del locale ospitanti daranno una dimostrazione in diretta di tutte le fasi della preparazione del prodotto, dalle materie prime utilizzate per l’impasto, alla stesura delle sfoglie e del formaggio fino alla cottura in forno.
I ragazzi che si saranno accreditati potranno provare direttamente.
Ore 12,30 circa termine lezione pratico/teorico e breve pausa.
3° parte – PRANZO
Momento conviviale a tavola per la degustazione della Focaccia di Recco col formaggio IGPe a seguire un menù tipico locale.
Nel pomeriggio tempo libero per visitare la città. Ore 17 circa partenza e rientro.
Si inzia GIOVEDì 20 APRILE p.v. presso il RISTORANTE VITTURIN in via dei Giustiniani 48/50 a Recco con un pulman di 50 persone fra allievi ed insegnanti provenienti dalla Scuola di Formazione APOLF Agenzia di formazione per l’orientamento e il lavoro di Pavia, partecipata al 70% dal Comune di Pavia e 30% dalla Provincia di Pavia.
Appuntamento successivo MARTEDì 2 MAGGIO 2017 con l’ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE PIERA CILLARIO Indirizzo ARTE BIANCA di Neive (CN). Questa volta saranno ben due i pulman provenienti dal Piemonte: di conseguenza, dato l’alto numero di partecipanti, saranno suddivisi in altrettanti gruppi ospitati uno al Ristorante ALFREDO Via San Giovanni Battista 33 e l’altro dal Ristorante LINO Via Roma 70 sempre a Recco.
VENERDì 12 e SABATO 13 MAGGIO in arrivo da Milano un gruppo di studenti dal CFp GALDUS che concentra la sua attività formativa in corsi di specializzazione nel food and beverage. Da parte loro, richiamati dalla focaccia è stato però richiesto un approfondimento più ampio della storia di Recco quale capitale gastronomica della Liguria, né è scaturito così un programma che è andato oltre alla Focaccia di Recco, consentendo al Consorzio di proporre un programma spalmato su due giorni, deviando il gruppo anche alla vicina Camogli. Per loro quindi un programma più articolato così previsto:
Arrivo a Recco venerdì alle ore 10.00 circa all’ Hotel “Da ö VITTORIO” per sistemazione nelle camere. Successiva tappa al Panificio MOLTEDO LUISA dove nel laboratorio i titolari mostreranno ai ragazzi i forni e le attrezzautre utilizzate per la panificazione e soprattutto per le focacce, prodotti tipici del luogo. Assisteranno anche alla cottura in diretta della famosa Focaccia di Recco col formaggio IGP e relativa degustazione con successivo pranzo al sacco in spiaggia
Ore 15.30 / 18.30 Ristorante “Da ö VITTORIO”. COOKING SHOW di Liguria con lo chef: La Focaccia di Recco col formaggio IGP; Il pesto genovese al mortaio (salsa); Le trofiette recchesi (pasta fresca); I pansoti (pasta ripiena) e la salsa noci.
Ore 20.00 Ristorante “Da ö Vittorio – Cena con degustazione delle specialità oggetto del Cooking Show. Serata libera e pernottamento.
Sabato transfer a Camogli via mare per assistere ai preparativi della Sagra del Pesce, potranno così vedere la padella gigante posizionata nel porticciolo del borgo dove il giorno successivo avverrà la la frittura di migliaia e migliaia di porzioni di pesce. Tappa alla Focacceria REVELLO, consorziato di Camogli, famoso come il negozio “dei cinque scalini” per un goloso pranzo al sacco in riva al mare. Nel pomeriggio rientro a Milano.
MARTEDì 9 MAGGIO ritorna a Recco, sempre dal ristorante Vitturin, la Scuola di Formazione APOLF di Pavia, questa volta con un gruppo di 30 ragazzi diversamente abili che, con le mani in pasta, si divertiranno imparando una nuova arte. Al termine pranzo a tavola, tutti uniti in nome della Focaccia di RECCO.
Sono queste preziose occasioni di divulgazione mirata della fama del prodotto, opportunità per il Consorzio di creare anche occasioni di lavoro per i propri consorziati in giornate feriali fuori da festività, ponti o grandi aflfussi turistici, che a turno e a seconda delle necessità logistiche, ne ospitano i partecipanti. Veri e proprio piccoli tour gastronomici in nome della FOCACCIA DI RECCO COL FORMAGGIO IGP, un patrimonio per la sua zona di produzione riconosciuta, a Recco, Camogli, Sori e Avegno.
p. Consorzio della Focacica di Recco col formaggio
Promozione e Comunicazione
Daniela Bernini
Cell. 335 72 74 514
Grande degustazione di vini e oli della CANTINA FÈLSINA
16 maggio 2017
Grande degustazione di vini e oli della CANTINA FÈLSINA
MARIACLARA MENENTI, docente della Fondazione e redattore della rivista Bibenda, ci guiderà in questa grande serata nella quale ci farà scoprire 4 oli dell'azienda da monocultivar e ben 11 vini con 2 verticali.
DOMENICO POGGIALI acquistò la fattoria di FÈLSINA nel 1966 e con un atto coraggioso in quel momento difficile della viticoltura italiana scelse di investire sulla qualità del vino e sulla perizia di alcuni giovani. L’amicizia con Luigi Veronelli e la collaborazione con l’enologo Franco Bernabei hanno tracciato un cammino che si rivela con estrema coerenza nei vini a partire dall’annata 1983, la prima del FONTALLORO e di RANCIA, fino ai giorni nostri. FÈLSINA è una vera e propria fattoria la cui attività agricola più importante, al pari del vino, è la produzione dell’olio d’oliva. Dal 2002 l'azienda ha intrapreso il progetto “Olio secondo Veronelli” che vuole far corrispondere l’olivo alla sua terra, l’olio all’oliveto da cui ha origine, seguendo la stessa filosofia del terroir che adotta per il vino.
L'incontro comincerà con l'assaggio di
- 4 PREGIATI OLI MONOCULTIVAR
poi si passerà alla degustazione dei vini con
- SPUMANTE METODO CLASSICO MILLESIMATO 2011
- CHARDONNAY I SISTRI 2014
- CHIANTI CLASSICO BERARDENGA 2014
per continuare con una verticale di
- CHIANTI CLASSICO RISERVA RANCIA
annate 2012-2009-2005-1999
e quindi chiudere la serata con una spettacolare verticale di
- FONTALLORO
annate 2010-2006-2001-1998
L'incontro avrà inizio alle ore 20 presso il Novotel di Genova,
via Cantore 8 con parcheggio gratuito all'interno.
Costo della serata € 50,00
pagabile con bonifico sull'IBAN: IT71M0617501421000004147680 – Banca Carige. Per informazioni potete chiamare il 3483909914
o scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Evento Marchesi di Barolo e AIS Torino: Mercoledì 26 Aprile 2017. Ore 21:00
MARCHESI di BAROLO insieme a AIS Piemonte
celebreremo una delle figure più straordinarie del nostro Ottocento,
Juliette Colbert Maulévrier
Mercoledì 26 Aprile 2017 ore 21:00 presso la sede AIS di nTorino. in via Modena 23
RSVP
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Un serata di ricca di emozioni, alla scoperta della magica storia del vino Barolo e della donna che per prima lo amò e fece conoscere al mondo, tanto da guadagnarsi l’appellativo di Re dei Vini, Vino dei re.
Come da tradizione, la storia inizia con “C’era una volta”, più precisamente, nel 1807 quando il Marchese di Barolo, Carlo Tancredi Falletti, prese in sposa a Parigi una nobildonna francese,
Juliette Colbert di Maulévrier
Donna dal grande intelletto, considerata una delle figure più straordinarie del nostro Ottocento, Juliette affascinò il Piemonte anche per l’intensa spiritualità e impegno sociale. Suor Ave Tago, religiosa della Opera Pia Barolo - congregazione fondata da Juliette di Barolo stessa, ci farà conoscere ancora meglio questa grande figura della nostra storia piemontese conducendoci ai giorni nostri, dove più recenti pagine ci raccontano di come il testimone passato dalla Marchesa alla nostra famiglia sia ancora acceso dalla fiamma della passione per il Barolo e il suo terroir. Una storia, quella della Marchesa, che si intreccia alla nostra famiglia da sei generazioni e, che soprattutto appartiene a chi ama questo grande vino.
In degustazione alcuni dei nostri vini più rappresentativi, in una selezione di annate eccezionali:
• Langhe DOC Bianco 2016 BRIC AMEL
• Barbera d’Alba DOC 2014 PEIRAGAL
• Barbaresco Riserva DOCG RIO SORDO 2011 - Cascina Bruciata
• Barolo DOCG CANNUBI 1980
• Barolo DOCG SARMASSA 1980
• Barolo DOCG CANNUBI 1990
• Barolo DOCG SARMASSA 1990;
• Barolo DOCG CANNUBI 2000
• Barolo DOCG SARMASSA 2000
• Barolo DOCG CANNUBI 2010
• Barolo DOCG SARMASSA 2010
In collaborazione con: AIS PIEMONTE
MARCHESI DI BAROLO
Tel. +39 0173-56.44.00
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www.marchesibarolo.com
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Rossovermiglio - Via Buonalbergo 53 - 82020 Paduli (Benevento) - Tel. 0824927178 - www.rossovermiglio.it
Di Virgilio Pronzati
Sannio Greco Doc 2015
Categoria: Bianco Secco. Vitigno: Greco Bianco. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 12,5%. Lotto: L. 161.36 - Bottiglie prodotte: 6.000. Fascetta DOC AATNO 59 70447. Prezzo medio in enoteca € 11,50. Fascetta DOC Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti agli spumanti secchi, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 1 anno. Evoluzione: ancora giovane. Servizio: mescere a 8°C in slanciate flutes con stelo molto alto. Abbinamento: linguine con frutti di mare, zuppetta di alici, seppioline alla piastra, sgombri al verde, baccalà in pastella.
Alla vista è molto limpido, di colore paglierino con riflessi verdolini. Al naso si presenta discretamente intenso, persistente e fine, con netti sentori di lavanda, prugna bianca, confetto e lieve di resine di conifere. In bocca è secco ma morbido, sufficientemente fresco e sapido, caldo, di buona struttura e persistenza, con piacevole fondo fruttato-sapido. Retrogusto: vena sapida, note fruttate e vegetali di anice e liquirizia.
Note: Buono. Ottenuto da scelte uve di vitigni dell’età media di cinque anni diraspate e pigiate, fatte macerare a freddo per 12 ore. Seguono la separazione delle bucce dal mosto, e la fermentazione alcolica di circa dieci giorni in botti d’acciaio inox a 18°C. Dopo i necessari travasi, il vino matura per alcuni mesi in botte d’acciaio inox. Evoluzione: Quasi pronto.
Valutazione: 51/60
Falanghina del Sannio Doc 2015
Categoria: Bianco Secco. Vitigno: Falanghina Bianco. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 12,5%. Lotto: 161.37. Bottiglie prodotte: 6.000. Prezzo medio in enoteca € 11,50. Fascetta DOC AATNO 59 57014.
Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti agli spumanti secchi, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 1 anno. Evoluzione: ancora giovane. Servizio: mescere a 8°C in slanciate flutes con stelo molto alto. Abbinamento: linguine con frutti di mare, zuppetta di alici, seppioline alla piastra, sgombri al verde, baccalà in pastella.
Alla vista è molto limpido, di colore paglierino con riflessi verdolini. Al naso si presenta discretamente intenso, persistente e fine, con netti sentori di lavanda, prugna bianca, confetto e lieve di resine di conifere. In bocca è secco ma morbido, sufficientemente fresco e sapido, caldo, di buona struttura e persistenza, con piacevole fondo fruttato-sapido. Retrogusto: vena sapida, note fruttate e vegetali di anice e liquirizia.
Note: Buono. Ottenuto da scelte uve di vitigni dell’età media di cinque anni diraspate e pigiate, fatte macerare a freddo per 12 ore. Seguono la separazione delle bucce dal mosto, e la fermentazione alcolica di circa dieci giorni in botti d’acciaio inox a 18°C. Dopo i necessari travasi, il vino matura per alcuni mesi in botte d’acciaio inox. Evoluzione: Quasi pronto.
Valutazione: 50/60
Sannio Fiano Doc 2015
Categoria: Bianco Secco. Vitigno: Fiano Bianco. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 12,5%. Lotto: 16137. Bottiglie prodotte: 6.000. Prezzo medio in enoteca € 11,50. Fascetta DOC AATNO 59 70414. Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti agli spumanti secchi, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 1 anno. Evoluzione: ancora giovane. Servizio: mescere a 8°C in slanciate flutes con stelo molto alto. Abbinamento: linguine con frutti di mare, zuppetta di alici, seppioline alla piastra, sgombri al verde, baccalà in pastella.
Alla vista è molto limpido, di colore paglierino con riflessi verdolini. Al naso si presenta discretamente intenso, persistente e fine, con netti sentori di lavanda, prugna bianca, confetto e lieve di resine di conifere. In bocca è secco ma morbido, sufficientemente fresco e sapido, caldo, di buona struttura e persistenza, con piacevole fondo fruttato-sapido. Retrogusto: vena sapida, note fruttate e vegetali di anice e liquirizia.
Note: Buono. Ottenuto da scelte uve di vitigni dell’età media di cinque anni diraspate e pigiate, fatte macerare a freddo per 12 ore. Seguono la separazione delle bucce dal mosto, e la fermentazione alcolica di circa dieci giorni in botti d’acciaio inox a 18°C. Dopo i necessari travasi, il vino matura per alcuni mesi in botte d’acciaio inox. Evoluzione: Quasi pronto.
Valutazione di Tigulliovino: 52/60
Animanera Spumante Brut 2015
Aglianico Rosato Doc 2015
Categoria: Bianco Secco. Vitigno: Aglianico. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 13%. Lotto: 161.60. Bottiglie prodotte: 6.000. Prezzo medio in enoteca € 11,50. Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti agli spumanti secchi, a una temperatura tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 1 anno. Evoluzione: ancora giovane. Servizio: mescere a 8°C in slanciate flutes con stelo molto alto. Abbinamento: linguine con frutti di mare, zuppetta di alici, seppioline alla piastra, sgombri al verde, baccalà in pastella.
Alla vista è molto limpido, di colore paglierino con riflessi verdolini. Al naso si presenta discretamente intenso, persistente e fine, con netti sentori di lavanda, prugna bianca, confetto e lieve di resine di conifere. In bocca è secco ma morbido, sufficientemente fresco e sapido, caldo, di buona struttura e persistenza, con piacevole fondo fruttato-sapido. Retrogusto: vena sapida, note fruttate e vegetali di anice e liquirizia.
Note: Buono. Ottenuto da scelte uve di vitigni dell’età media di cinque anni diraspate e pigiate, fatte macerare a freddo per 12 ore. Seguono la separazione delle bucce dal mosto, e la fermentazione alcolica di circa dieci giorni in botti d’acciaio inox a 18°C. Dopo i necessari travasi, il vino matura per alcuni mesi in botte d’acciaio inox. Evoluzione: Quasi pronto.
Valutazione: 53/60
Il Valpolcevera Janua a Palazzo Ducale
Sempre più spesso, ville e dimore storiche genovesi sono le location preferite per presentazioni e degustazioni di vini pregiati. L’ultima, nello scorso dicembre, si è tenuta nella fastosa Villa Durazzo Bombrini di Cornigliano, quartiere del ponente genovese. Costruita a partire da 1752, su progetto di Pierre Paul De Cotte per il marchese di Gabiano, Giacomo Filippo II Durazzo, la villa si presenta come il modello delle dimore aristocratiche francesi. Con vari passaggi, la storica struttura fu acquistata alla fine del diciannovesimo secolo dalla famiglia Bombrini e, dal 2008, è di proprietà della società "Per Cornigliano", costituita appositamente nell'ambito dell'azione di recupero delle aree deindustrializzate di Cornigliano, che la ha adibita a sede di mostre, eventi musicali, spettacoli e conferenze.
Oltre che per l’eleganza e il carisma, Andrea Bruzzone patron dell’omonima cantina-enoteca l’ha scelta per la sua collocazione. Lo scorso anno presentò in anteprima il suo Valpolcevera Spumante Brut alle Terrazze di Palazzo Ducale, richiamando in città più di mille persone. In quest’occasione, al contrario, ha fatto andare i genovesi a Villa Durazzo Bombrini di Cornigliano. Scelta quanto mai appropriata, siccome questa delegazione è la zona del Valpolcevera Coronata, vino dal ricco bagaglio storico.
Già dal Settecento mezzadri e contadini partivano dalla Valpolcevera con carri colmi di barili di vino trainati da cavalli, per raggiungere osterie e cantine di nobili e ricchi genovesi. A quei tempi, il vino più noto a Genova era si il bianco di Coronata, ma quello di maggior consumo proveniva dalla Valpolcevera (Sant’Olcese, San Cipriano, Castagna, Ceranesi ed altre località) seguito a distanza dai bianchi del Garbo, della Costa di Rivarolo e di Fregoso. Il periodo di questi trasporti avveniva solitamente a inizio primavera. Una suggestiva immagine del passato, che Andrea Bruzzone produttore di Valpolcevera Doc (e di altri ottimi vini e liquori) ha reso attuale, facendo rivivere gli stessi momenti ad alcune centinaia di genovesi e non.
Il cinque dicembre scorso un corteo con figuranti in costume dell’epoca, carrozza e carro col vino partito dal Porto Antico si è fermato a Piazza De Ferrari di fronte a Palazzo Ducale, emblema cittadino prima del potere e della giustizia, e poi dell’arte e della cultura. Nell’insolito e piacevole evento, c’è stato il momento clou: preceduta da suonatori di corno marino, l’attesa strappatura del Valpolcevera Doc Spumante Janua, fatta magistralmente alla volée da Andrea Bruzzone col gancio da camalli, un tempo quotidiano attrezzo di lavoro degli scaricatori di porto.
Non solo un piacevole motivo di folclore, ma una testimonianza storica delle risorse produttive agricole e industriali della Valpolcevera. Le casse di vino portate da alcuni camalli erano di lamiera e legate con grossa corda. Elementi di un fiorente passato, quando erano attive fabbriche di lamiera e corderie. Tutto questo per presentare al meglio il primo spumante classico Valpolcevera Doc Janua. Anche se dopo l’uscita di spumanti dal Levante e Ponente ligure, Janua Valpolcevera Doc Spumante Classico è l’unico che si può considerare zeneize.
La presentazione-degustazione del Valpolcevera Doc Spumante Classico Brut Janua si è tenuta nel noto ristorante Le Terrazze, inserito all’ultimo piano di Palazzo Ducale, a una decina di metri dall’antica torre Grimaldina. A servirlo alle centinaia di invitati, i professionali sommelier Fisar Nello Mosca e Alberto Tamagno. Nell’occasione, lo Spumante Janua ha fatto il suo ingresso in commercio. Andrea Bruzzone per accompagnare suoi prodotti, ha invitato i produttori di golosità tipiche della Valpolcevera: Salumificio Parodi; Azienda casearia Diamante; Rezzauti Dolci; La Recchese; Rosso Carne; Giorgio Bassoli. Tra i numerosi ospiti, noti ristoratori e enotecari liguri, colleghi della stampa, assaggiatori Onav, sommelier Ais e Fisar, tra cui Mattia Briganti e Simona Venni, rispettivamente Delegato e Segretaria della Delegazione Fisar di Genova.
Il Valpolcevera Doc Spumante Classico Brut Janua
Ottenuto da scelte uve Vermentino e Bianchetta Genovese di vigneti dell’età media di 18 anni situati sulle colline di Genova Fegino e Sant’Olcese, dei conferitori Fulvio Ferrando, Franco Trucco e Luigino Cordazzo. Pigiato in vigna e fermentato in botte d’acciaio inox a temperatura controllata. Dopo la svinatura, alcuni travasi e chiarifica, il vino addizionato di lieviti selezionati neutri (provenienti dalla Champagne), la liqueur e fosfato d’ammonio, ha iniziato il ciclo del metodo Champenois. La permanenza sui lieviti è stata solo di nove mesi, in quanto lo Spumante Janua doveva uscire sul mercato prima di Natale. Dopo la sboccatura fatta alla volée, l’aggiunta dello stesso vino e un dosaggio minimo (3% di zucchero purificato). La gradazione alcolica è di 12%. A controllare le fasi di produzione, l’enologo Ettore Ariano, specializzato in vini spumanti. La denominazione Janua deriva dall’antico nome di Genova, datogli in onore del dio Giano Bifronte. Prezzo medio in enoteca € 21,00. Bottiglie prodotte: 1.156.
All’aspetto è brillante, di colore paglierino scarico con perlage discretamente fine, fitto e continuo. Al naso si presenta intenso e persistente, fine, con sentori di pesca bianca quasi matura, erbe aromatiche, fiori di camomilla selvatica e umori boschivi. In bocca è secco, abbastanza fresco, sapido, delicatamente caldo, di equilibrata struttura e persistenza, con piacevole fondo sapido-amarognolo. Al retrogusto, si percepiscono le note sapide, fruttate, floreali e vegetali. Servirlo nelle flutes a 7-8°C.
Piacevole ed invitante come aperitivo, ideale con antipasti caldi e freddi di mare, frisceu di erbette e di pesce, torte classiche di ortaggi e verdure, bavette con frutti di mare, minestra di rossetti e orata al vapore.