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GUIDE ENOLOGICHE ITALIANE: L’ALTO ADIGE BRILLA CON 345 RICONOSCIMENTI
La straordinaria varietà della produzione vinicola di questo territorio si riflette positivamente nei risultati delle 15 principali guide enologiche italiane e dei concorsi di settore più prestigiosi.
Complessivamente, 209 vini di 78 produttori altoatesini hanno ottenuto 345 punteggi massimi. I vini bianchi si confermano ai vertici delle classifiche ma anche le varietà autoctone rosse danno grandi soddisfazioni.
Numerosi inoltre anche i "premi speciali" destinati a diverse etichette e personaggi di questa piccola gemma vitivinicola.
Le guide enologiche italiane conferiscono premi speciali ai vini e ai produttori che si sono contraddistinti nell'ultimo anno. È stato, ad esempio, il caso del Sauvignon Riserva Gran Lafóa Alto Adige DOC, annata 2021, della Cantina Colterenzio, incoronato dal Gambero Rosso il vino bianco italiano dell'anno. Nella categoria "Vini rari" è stato, inoltre, premiato il Santa Maddalena classico Vigna Rondell R Alto Adige DOC, annata 2022, di Franz Gojer-Glögglhof. Il premio "Tastevin" della Guida Vitae è stato conferito quest'anno al Pinot Nero Riserva Trattmann Alto Adige DOC, annata 2021, della Cantina Girlan, che già poteva fregiarsi del titolo di "Gemma". Lo stesso titolo è stato conferito anche ad altri tre vini altoatesini: allo Chardonnay Riserva Kreuzweg Family Reserve Alto Adige DOC, annata 2020, di Castelfeder; al Lagrein Riserva Vigna Klosteranger Alto Adige DOC, annata 2020 della Tenuta | Cantina convento Muri-Gries; al Pinot Bianco Rarity Alto Adige Terlano DOC, annata 2011, della Cantina Terlano.
Anche la guida I Vini di Veronelli ha individuato il migliore vino bianco in Alto Adige, nello specifico il Terlano Primo Grande Cuvée Alto Adige DOC, annata 2021, della Cantina Terlano. L’Azienda Agricola Stroblhof e il suo Pinot Nero Riserva Sepp Hanni Alto Adige DOC, annata 2019, si sono meritati per lo stesso motivo un posto tra i "10 Vini Sole". Per Doctor Wine, il vino dolce dell'anno è il Moscato Rosa Alto Adige DOC, annata 2022, di Franz Haas. La stessa guida ha conferito un'onorificenza alla carriera anche a Hans Terzer, per molto tempo kellermeister della Cantina Produttori San Michele Appiano, mentre ha premiato i giovani vignaioli del Santa Maddalena nella categoria "Next Generation”. Infine, il premio "Rainer Zierock" della guida The Wine Hunter è andato ad Andreas Dichristin di Tröpfltalhof.
Terra di vini bianchi con rossi di spicco
Anche quest'anno è particolarmente interessante osservare la distribuzione delle varietà tra i vini premiati. "Per l'Alto Adige, terra dei vini bianchi, l'elevato numero di valutazioni eccellenti è un'importante conferma", spiega Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige. 183 dei 345 punteggi massimi, quest'anno, sono stati attribuiti ai vini bianchi che rappresentano il 53% dei vini premiati. I rossi hanno ottenuto 129 punteggi massimi, mentre i vini dolci 13. Gli spumanti altoatesini che hanno ottenuto il massimo punteggio dalle guide enologiche italiane sono 20, un numero decisamente positivo. È evidente, inoltre, che, anche se i vini bianchi si accaparrano i vertici per quanto riguarda i punteggi massimi, nella classifica delle varietà sono i rossi a prevalere. Il Pinot Nero, ad esempio, produce 28 delle 209 etichette premiate, seguito da 22 vini Schiava. "Se a questi aggiungiamo le 16 etichette di Lagrein, le nostre varietà autoctone di Schiava e Lagrein vengono premiate con quasi un vino di eccellenza ogni cinque“, continua con entusiasmo Andreas Kofler. Prima del Lagrein, tuttavia, ci sono tre varietà di bianco: il Sauvignon (20 vini premiati), il Gewürztraminer e lo Chardonnay (16 vini premiati ciascuno).
I vini più premiati
Quest'anno nove vini altoatesini hanno ottenuto cinque o più punteggi massimi. Con sei riconoscimenti, si posiziona ai vertici della classifica il Pinot Bianco Rarity Alto Adige Terlano DOC, annata 2011 della Cantina Terlano. Altri otto vini entrano nelle guide enologiche con 5 punteggi massimi: il Lagrein Riserva Taber Alto Adige DOC, annata 2022, della Cantina Bozen; il Pinot Nero Riserva Trattmann Alto Adige DOC, annata 2021 della Cantina Girlan; il LR Riserva Alto Adige DOC, annata 2020 e il Sauvignon Riserva Gran Lafóa Alto Adige DOC, della Cantina Colterenzio; l'Appius Alto Adige DOC, annata 2019 della Cantina Produttori San Michele Appiano; il Müller-Thurgau Vigna Feldmarschall von Fenner Alto Adige DOC, annata 2021 della Tenuta Tiefenbrunner|Schlosskellerei Turmhof; il Gewürztraminer Nussbaumer Alto Adige DOC, annata 2022 e il Gewürztraminer vendemmia tardiva Terminum Alto Adige DOC, annata 2022, della Cantina Tramin.
Dal punto di vista dei produttori
Le varietà di vitigni e i vini sono interessanti, ma i produttori non sono certo da meno. Andreas Kofler spiega che: "La varietà del paesaggio vinicolo altoatesino si riflette anche nella grande quantità di produttori premiati e nel fatto che cantine sociali, tenute vinicole e vignaioli indipendenti possono fare riferimento a vini che hanno ottenuto il massimo del punteggio".
Se si tiene in considerazione il numero di punteggi massimi, quest'anno la Cantina Terlano occupa il primo posto con 19, seguita dalle cantine Girlan, Colterenzio, Produttori San Michele Appiano e Tramin con 16 ciascuna. L'azienda vinicola Elena Walch ottiene 14 punteggi massimi, 13 la Tenuta Tiefenbrunner|Schlosskellerei Turmhof. La classifica cambia se, invece del numero di punteggi massimi, si tiene in considerazione il numero di vini premiati. Al primo posto, infatti, troviamo la Cantina Colterenzio con 8 etichette, seguita dalle cantine Girlan, Produttori San Michele Appiano, Terlano e dalla Tenuta Waldgries Christian Plattner con 7, mentre le cantine Valle Isarco, Franz Haas, Manincor, Nals Margreid, Tenuta Tiefenbrunner|Schlosskellerei Turmhof ed Elena Walch si assicurano il terzo posto con 6 etichette premiate.
Simonetta Gerra
GUIDA BIO 2025 SVELA IL SUO PARTERRE OSPITI DI RILIEVO A SALERNO PER LA PRESENTAZIONE DELLA SESTA EDIZIONE
18 e 19 gennaio 2025, un weekend all’insegna del vino green tra degustazioni e incontri esclusivi.
La Stazione Marittima di Salerno, capolavoro architettonico firmato da Zaha Hadid, sarà il palcoscenico di un evento di rilievo nazionale dedicato al mondo del vino biologico. Il 18 e 19 gennaio 2025, la città ha scelto proprio questo luogo per la presentazione della sesta edizione di Guida Bio, la prima e unica guida italiana interamente dedicata ai vini provenienti da agricoltura biologica certificata e in conversione. La due giorni promette di celebrare eccellenza, sostenibilità e scoperta, con un ricco programma che include degustazioni, incontri con i produttori e momenti di approfondimento sul meglio dell’enologia green italiana.
Il sabato pomeriggio, dalle 16 alle 23, i visitatori avranno l’opportunità di degustare i vini premiati da Guida Bio 2025, dialogando con i produttori per scoprire le storie, le passioni e l’impegno che si nascondono dietro ogni etichetta. La domenica mattina sarà invece dedicata alla presentazione ufficiale della guida e alla cerimonia di premiazione delle prestigiose Foglie d’Oro, riconoscimento riservato ai vini che si distinguono per qualità, tipicità ed eleganza. Nel pomeriggio, a partire dalle 16, i banchi d’assaggio torneranno protagonisti, offrendo ancora spazio al brindisi e alla scoperta di nuove referenze.
A rendere più speciale l’evento sarà la presenza di un parterre d’eccezione. Tra gli ospiti attesi, Florindo Rubbettino, CEO di Rubbettino Editore; Alessandro D’Elia, Direttore Generale di Suolo e Salute; Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio; Vincenzo Mercurio, acclamato enologo; Paola De Micheli, membro della Camera dei deputati; Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, ed Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti.
Curata da Antonio Stanzione ed edita da Rubbettino, Guida Bio 2025 è un vero e proprio itinerario alla scoperta delle eccellenze vitivinicole italiane che hanno scelto di sposare la filosofia green. Un viaggio che, attraverso le oltre 2500 etichette recensite, svela territori eterogenei e storie appassionanti, raccontando le sfide e le soddisfazioni di un’agricoltura sempre più attenta alla tutela dell’ambiente e alla qualità del prodotto finale.
“L’evento a Salerno” afferma il direttore Antonio Stanzione “si preannuncia come un momento importante per riconoscere e promuovere il lavoro straordinario dei produttori di vino biologico in Italia, una testimonianza del loro impegno per la sostenibilità, la qualità e la promozione del territorio a tutela del patrimonio per le generazioni future”.
Francesca Motta
GENOVA, ANCHE SE TRA LE ULTIME, È TRA LE METE PREFERITE DAGLI EUROPEI PER INIZIARE IL 2025, SECONDO JETCOST
Le ricerche di voli per la fine di questo 2024 sono aumentate del 16% rispetto all’anno passato
Anche quest'anno si conferma la tendenza degli europei a trascorrere il Natale in famiglia e ad approfittare delle vacanze di fine anno per viaggiare e scoprire nuove destinazioni. Secondo il potente motore di ricerca di voli e hotel www.jetcost.it, le ricerche di voli per la fine di questo 2024 sono aumentate del 16%, mentre quelle di hotel del 19% rispetto alla fine del 2023. E molti europei che desiderano trascorrere il capodanno e l’inizio del 2025 lontano da casa, lo faranno in Italia, grazie anche al clima non troppo rigido, all'offerta culturale delle città tra musei, mostre e iniziative per le feste, alla ricca gastronomia e agli ottimi alberghi, con prezzi più convenienti rispetto ad altri paesi, tanto da farci diventare il secondo paese più ricercato su Jetcost per l'inizio del 2025 dietro solo alla Spagna e davanti a Portogallo, Francia e Regno Unito.
Jetcost.it analizza regolarmente le ricerche effettuate attraverso il suo sito, in modo da ottenere dati molto affidabili visto che si tratta di ricerche reali e non di sondaggi. I dati che analizzano i risultati delle ricerche di voli dal 26 dicembre 2024 al 5 gennaio 2025, indicano che moltissime europei hanno optato per Genova, è la 14esima città più richiesta dai viaggiatori tedeschi, britannici e spagnoli e la 15esima per i francesi.
Le destinazioni italiane più ambite dagli europei per trascorrere la fine del 2024:
Tedeschi......Britannici......Francesi.......Spagnoli........Olandesi.......Portoghesi
1. Milano .1. Milano.......1. Roma........1. Roma............1. Roma...........1. Milano
2. Roma.......2. Roma.........2. Milano.........2. Milano........2. Milano.........2. Roma
3. Napoli.....3. Venezia......3. Venezia.......3. Venezia.........3. Napoli .....3. Venezia
4. Catania.....4. Torino.....4. Napoli.........4. Firenze........4. Palermo.......4. Firenze
5. Palermo....5. Napoli.....5. Firenze......5. Napoli...........5. Venezia........5. Napoli
6. Venezia.. .6. Catania.....6. Palermo......6. Bologna....6. Bolzano.......6. Bologna
7. Lamezia T...7. Verona.......7. Bari........7. Pisa.............7. Brindisi .......7. Verona
8. Bari .. ..8. Bologna.........8. Catania....... 8. Palermo........8. Verona......8. Torino
9. Brindisi.....9. Ancona.......9. Cagliari.......9. Bari ...........9. Ancona.........9. Pisa
10. Firenze..10. Pisa......10. Bologna.....10. Torino......10. Cagliari.....10. Palermo
11. Bologna..11. Firenze.....11. Pisa.......11. Verona......11. Bari.........11. Cagliari
12. Bolzano .12. Palermo....12. Torino......12. Catania......12. Torino.. 12. Olbia
13. Verona...13. Bari.......13. Brindisi.....13. Bolzano.....13. Pisa.........13. Catania
14. Genova...14. Genova.....14. Olbia......14. Genova.......14. Catania.......14. Bari
15. Cagliari..15. Perugia...15. Genova....15. Cagliari.....15. Firenze...15. Bolzano
Per quanto riguarda i turisti italiani, le mete più desiderata al mondo per trascorrere la fine dell’anno 2024 sono le capitali e le grandi città dei principali paesi europei come Parigi (1), Londra (2), Vienna (3), Barcellona (4), Praga (5), Amsterdam (8), Madrid (11), Budapest (12), Lisbona (15), Siviglia (18), Valencia (23), Bruxelles (24), Bucarest (25), Berlino (26), Malaga (27) e Copenaghen (29), insieme ad altre destinazioni italiane come Napoli (10), Palermo (16), Milano (17), Catania (19), Roma (20) e Torino (30) che occupano le migliori posizioni della lista di ricerca mondiale.
Anche mete con sole e spiaggia, come le Isole Canarie in Spagna, sono molto popolari in questo periodo dell’anno: Tenerife (9), Gran Canaria (21) e Fuerteventura (28) sono le isole più ricercate. Coloro che hanno scelto invece destinazioni a lungo raggio hanno optato per New York (6), Sharm El Sheikh (7) e Dubai (13).
Le città più ricercate al mondo dai turisti italiani per trascorrere la fine del 2024:
1. Parigi
2. Londra
3. Vienna
4. Barcellona
5. Praga
6. New York
7. Sharm El Sheikh
8. Amsterdam
9. Tenerife
10. Napoli
11. Madrid
12. Budapest
13. Dubai
14. Istanbul
15. Lisbona
16. Palermo
17. Milano
18. Siviglia
19. Catania
20. Roma
21. Gran Canaria
22. Marrakesh
23. Valencia
24. Bruxelles
25. Bucarest
26. Berlino
27. Malaga
28. Fuerteventura
29. Copenaghen
30. Torino
E per gli indecisi, Jetcost ha selezionato alcune destinazioni con le Ignazio Ciarmoli, Direttore Marketing Jetcost, ha detto: "Quest'anno abbiamo visto che il Capodanno è un momento in cui molti europei preferiscono fare visite turistiche, viaggiare, scoprire altre destinazioni e dare il benvenuto al nuovo anno in città e paesi diversi. Noi di Jetcost festeggiamo il fatto che l'Italia, ancora una volta, sia il secondo paese preferito dagli europei e dagli stessi italiani per iniziare il 2025 e, in particolare, vogliamo congratularci con la città di Genova, ricercata da migliaia di viaggiatori da tutta Europa per concludere il 2024". migliori offerte per festeggiare Capodanno:
https://www.jetcost.it/speciale/dove-festeggiare-capodanno/5560
CANTINE D'ITALIA 2025
874 cantine selezionate, 10 Premi Speciali, 268 Impronte Go Wine CANTINE D'ITALIA 2025 per coloro che ritengono che il vino valga un viaggio La nuova edizione della Guida per l’Enoturista di Go Wine Un invito a camminare l’Italia del vino È uscita la nuova edizione 2025 di Cantine d’Italia, la Guida per l’Enoturista a cura di Go Wine. L’evento di presentazione e premiazione si è tenuto martedì 3 dicembre a Milano presso l’Hotel Melià, alla presenza di un folto pubblico di giornalisti, rappresentanti di cantine selezionate nel volume, enoappassionati. Cantine d’Italia 2025 si presenta con 874 cantine selezionate, 268 “Impronte d’eccellenza” per l’Enoturismo, oltre 4.980 vini segnalati, circa 1.600 indirizzi utili per mangiare e dormire. Sviluppando la sua connotazione al racconto attraverso anche 9 interviste a uomini e donne del vino, con la NOVITA’ di una sezione dedicata ai “Musei del Vino”, raccontando luoghi di cultura all’interno di 15 cantine italiane. Si tratta di una Guida alle Cantine, con una sua identità specifica, che ha la cantina come riferimento. Come luogo anche simbolico, oggi sempre più meta di tanti enoappassionati e anche come luogo fisico dove uomini e donne del vino operano e progettano il loro lavoro, dove sono portatori di storie e tradizioni familiari, oppure di più recenti investimenti. Una Guida pensata per i turisti del vino e invita a camminare l’Italia del vino. E’ una bella visione d’Italia fatta di tanti luoghi, radici e tradizioni, ma è anche espressione della capacità di tanti viticoltori: fanno “viaggiare” in tutto il mondo le loro bottiglie e promuovono l’attenzione e il piacere di andare a conoscere i luoghi dove quelle bottiglie nascono. La Cantina, nel corso degli anni, è infatti diventata a pieno titolo un luogo di promozione del territorio, perché comunica con la sua realtà un’identità territoriale fatta di tutto quanto ruota attorno: il paesaggio, i vigneti, la tradizione del luogo, i borghi. Quindi non è una Guida tradizionale ai vini, come recensione e punteggi di singole etichette ma un volume che sviluppa il tema della narrazione a fianco della selezione dei vini e consente di approfondire conoscenze con tantissimi dati e notizie. Raccontando la cantina, si raccontano le vicende che stanno attorno al vino e aiutano meglio a comprendere il profilo di ogni realtà e ovviamente i vini che ciascuna cantina esprime. Una Guida che pertanto non vuole rivolgersi soltanto ai “super appassionati”, ma che intende essere un’occasione per generare cultura a favore del vino e dei suoi territori. E per far riflettere sull’importante ruolo che la viticoltura italiana sta svolgendo a favore della bellezza e della valorizzazione di tanti territori. Una Guida edita da Go Wine e che mantiene inalterata la sua mission: promuovere la grande accoglienza italiana in cantina e comunicare anche attraverso un volume l’identità dell’associazione. «La Guida ogni anno si arricchisce di spunti e di temi; sempre uniti dall’obbiettivo di fondo – dichiara Massimo Corrado, presidente di Go Wine e direttore editoriale –: raccontare attraverso l’Italia del vino una bella idea d’Italia, uno dei volti più belli del nostro Paese. Il tema del racconto, delle persone che animano la cantina, dei vini spesso espressione di una bella progettualità, stanno alla base della Guida. Il vino è così la chiave per ascoltare il racconto di un luogo, di una terra, respirandone le atmosfere». Ora alcune notizie che riguardano contenuti nel volume: Le “Finestre sul vino” dell’edizione 2025 sono firmate da Andrea Terraneo (presidente di Vinarius, associazione delle Enoteche Pubbliche Italiane) e Arturo Rota, per ricordare figura e pensiero di Luigi Veronelli, nei giorni in cui ricorrono i 20 anni della scomparsa. Le interviste che aprono la Guida e rafforzano il tema del racconto che caratterizza il profilo del volume, riguardano nove uomini e donne del vino di altrettante regioni italiane. Si tratta di: Enrico Nada, Nada Giuseppe (Piemonte), Giovannella Fugazza, Castello di Luzzano (Lombardia), Lucio Gomiero, Vignalta (Veneto), Martina Moreale, Il Roncal (Friuli Venezia Giulia), Emilia Nardi, Tenute Silvio Nardi (Toscana), Enzo Barbi, Decugnano dei Barbi (Umbria), Rocco Pasetti, Contesa (Abruzzo), Gianfelice d’Alfonso del Sordo, titolare della omonima cantina (Puglia), Ferruccio Deiana, Deiana (Sardegna).
La visita in cantina, il costo Per il secondo anno la Guida promuove il tema del costo della visita in cantina, con un contenuto che arricchisce i dati della Guida. E’ un elemento di forte novità, che si introduce per il secondo anno e che segna anche un necessario adeguamento sul piano della comunicazione. Da fattore un tempo basato sullo spontaneismo, da elemento di novità della vita del viticoltore, la visita in cantina si è sempre più affermata come un tema importante caro a tanti enoappassionati e strategico per molte cantine. Il tema del prezzo si è così inserito, come fattore da conoscere e comunque da monitorare. Cantine d’Italia 2025 ha così chiesto alle cantine di indicare il costo di un’esperienza base in cantina ed il costo di un’esperienza più completa. Lasciando piena libertà nel rispondere, ipotizzando anche la gratuità per un’esperienza base e comunque ponendosi in attenzione per analizzare i dati e il comportamento delle cantine. Nasce uno screening importante e per certi aspetti unico che rinnova anche nei contenuti il volume e apre un nuovo fronte di analisi e di informazione. Con un comunicato stampa a parte alleghiamo i risultati dell’indagine che è scaturita.
I Musei del Vino E’ un altro elemento di novità inserito nel contesto ponendo in evidenza operazioni di valenza culturale promosse da 15 cantine che sono selezionate nella parte introduttiva del volume. Da nord a sud si promuove così uno speciale itinerario percorrendo i Musei del Vino in cantina, altra pagine significativa legata al tema dell’accoglienza. Musei e cantine selezionati sono: Castello di Razzano e Luca Ferraris (Piemonte), Ricci Curbastro (Lombardia), Cà Rugate e Zeni F.lli (Veneto), La Tosa (Emilia Romagna), Fattoria dei Barbi (Toscana), Lungarotti (Umbria), D’Ambra e Mastroberardino (Campania), Leone de Castris e Produttori di Manduria (Puglia), Librandi e Iuzzolini (Calabria), Quartomoro (Sardegna),
Sono in totale 268 le “Impronte Go Wine” nell’edizione 2025: esse rappresentano un segno di “eccellenza” nel campo dell’Enoturismo nazionale e costituiscono una sorta di segno ideale che Go Wine attribuisce alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo. Si tratta dei tre fattori su cui si compone la presentazione delle singole cantine e su cui si definisce una loro valutazione. Sito: il luogo ove si trova la cantina, guardando anche alla cantina medesima dal punto di vista architettonico; ma anche sito da intendersi come il patrimonio complessivo di vigneti di cui dispone la cantina. Accoglienza: la vocazione della cantina ad “aprirsi” all’esterno al pubblico con una parallela attività, sia in ambito recettivo: agriturismo, B&B o ristorazione, sia svolgendo iniziative culturali che si rivolgono al mondo esterno. Vino: il profilo produttivo dell’azienda valutato nel tempo, al di là dell’esito di una singola vendemmia; tenendo conto del carattere della produzione, della eccellenza di alcune etichette, della particolare cura verso specifiche tipologie di vini. Nella speciale classifica per regioni che ogni anno si aggiorna, si conferma ai vertici la Toscana con 53 impronte, seguita da Piemonte (50) e Veneto (31).
Sono 24 le cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”: le nuove Tre impronte sono quelle di Cà Rugate e Masi (Veneto) e La Raia (Piemonte); si aggiungono a: Badia a Coltibuono (Toscana); Bellavista (Lombardia); Ca’ del Bosco (Lombardia); Capezzana (Toscana); Castello di Gabiano (Piemonte); Castello di Fonterutoli-Marchesi Mazzei (Toscana); Castello Vicchiomaggio (Toscana); Roberto Ceraudo (Calabria); Ceretto (Piemonte); Donnafugata (Sicilia); Feudi di San Gregorio (Campania); Ferrari (Trentino); Florio (Sicilia); Fontanafredda (Piemonte); Lungarotti (Umbria); Malvirà (Piemonte); Mamete Prevostini con Convento San Lorenzo (Lombardia); Masciarelli (Abruzzo); Mastroberardino (Campania); Planeta (Sicilia); San Felice (Toscana).
I Premi Speciali A Gavino Sanna, pubblicitario, scrittore e critico d’arte, il nuovo Premio speciale “la cantina realizzando un sogno”. La Guida assegna infine 10 “Premi Speciali”: intendono porre in evidenza alcuni temi della Guida e attribuire riconoscimenti a cantine che hanno raggiunto particolari livelli di eccellenza in determinati ambiti. Ecco la sequenza dei premi speciali di Cantine d’Italia 2025: Premio “Alto Confort” per l’ospitalità aziendale dell’anno Tenuta Montemagno Relais & Wines TENUTA MONTEMAGNO (Montemagno, Piemonte) Il riconoscimento intende valorizzare l’importante opera svolta dalla cantina a favore dell’enoturismo, in un contesto particolarmente esclusivo. Evidenziando investimenti e visioni nelle terre del Monferrato per sviluppare nel segno dell’accoglienza il progetto della cantina. Premio “Cantine Golose” per la Tavola aziendale dell’anno Agriturismo La Source LA SOURCE (Saint Pierre, Valle d’Aosta) A pochi chilometri da Aosta. Il riconoscimento va all’opera di Stefano Celi, valorizzando con la cantina La Source l’enoturismo in Valle d’Aosta. Sviluppando con l’agriturismo la ristorazione e promuovendo l’assaggio di piatti tipici in cantina. Premio “Cantine Meravigliose” per l’EnoArchitettura dell’anno ANTONELLI (Montefalco, Umbria) Un Premio per mettere in evidenza visioni e progetto della cantina ampliata nei nuovi ambienti. Nel segno della bellezza e dell’armonia con la storia del luogo e del territorio. Nel contesto di un’attività sempre improntata all’accoglienza con molte iniziative. Premio “Enocultura” Museo del Contadino di D’AMBRA (Forio d’Ischia, Campania) Nell’isola di Ischia, il Museo accompagna da tempo la visita della cantina. Un riconoscimento all’intuizione della cantina per aver saputo associare alla produzione e promozione del vino un messaggio di cultura e di attenzione alla civiltà rurale del territorio. Premio “Autoctono si nasce” Aglianico del Vùlture Caselle D’ANGELO (Rionero in Vùlture, Basilicata) Omaggio all’opera svolta dalla cantina a favore dell’Aglianico nell’areale del Vùlture. Con un’etichetta che richiama da sempre il rapporto fra vino e terra, con una storia di famiglia alle spalle. Premio “Buono…non lo conoscevo!” Tre Venezie Igp Piculit Neri I VINI DI EMILIO BULFON (Valeriano, Friuli Venezia Giulia) Il premio è dedicato a vini autoctoni con particolare attenzione a quelli rari o meno conosciuti dai consumatori. Va in Friuli per l’originale lavoro della cantina Bulfon a favore delle varietà rare. Rafforzando con una selezione di vini il valore di una viticoltura di territorio che non si compone solo di vini più noti e affermati ma porta nel calice tante espressioni meno conosciute che appartengono al patrimonio viticolo italiano. Premio “Vini Storici d’Italia” San Leonardo TENUTA SAN LEONARDO (Avio, Trentino) Il riconoscimento va in Trentino e alle visioni della famiglia dei Marchesi Guerrieri Gonzaga. L’anno di riferimento è il 1982, l’incontro con il Marchese Incisa e con Tachis, l’idea di un vino di taglio bordolese in luoghi di natura e paesaggio, ricchi di pagine di storia. Premio “Gioacchino La Franca” riconoscimento della Community dei soci Go Wine per l’esperienza in cantina dell’anno MORIS FARMS (Massa Marittima, Toscana) Un premio speciale legato ad un socio speciale come Gioacchino La Franca, scomparso nel 2020, con un percorso di 15 anni in Go Wine, guidando i soci di Savona in mille itinerari nei territori del vino italiano. Un premio che valorizza l’ospitalità come esperienza vissuta, associando valor umani e sociali. Premio “La cantina realizzando un sogno” A GAVINO SANNA, per la cantina MESA (Sant’Anna Arresi, Sardegna) Un nuovo premio speciale della Guida con una dedica particolare: ovvero a chi, realizzando opere eccellenti in altri ambiti, ha deciso ad un certo punto della vita di diventare vignaiolo, avviando una cantina. Per Gavino Sanna la scelta è stata anche un atto d’amore verso la sua terra d’origine, la Sardegna, da cui era partito; realizzando un progetto di valore nelle terre del Carignano. Premio “La vigna da camminare” Tenuta Feudo a Cirò Marina IPPOLITO (Cirò Marina, Calabria) Un premio speciale della Guida che esalta il rapporto fra il viticoltore e la sua terra. Dove la vigna da camminare è il segno del lavoro e della fatica, ma è anche al contempo il luogo della bellezza, della emozione che il vigneto sa trasmettere osservando la natura.
La Guida Cantine d’Italia 2025 è edita dall’associazione Go Wine e nasce da un’idea di Massimo Corrado che ne cura il coordinamento e la direzione editoriale. Conferma l’impegno dell’associazione volto ad affermare, anche attraverso la Guida, i principi ispiratori dell’attività associativa. La redazione Go Wine cura la redazione di tutto il volume e del repertorio delle cantine selezionate, con i contributi e le segnalazioni di giornalisti e delegati e soci Go Wine in Italia. Le 874 cantine presenti nel volume sono state scelte in base all'esperienza diretta. Per ogni cantina una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale ai dati sulla produzione, ai referenti interni da contattare; dai giorni e gli orari di visita alle informazioni stradali; novità di questa edizione l’indicazione del costo della visita in cantina (là ove segnalato dalle cantine medesime), indicando la cifra per un’esperienza base e la cifra per un’esperienza più completa. La parte più importante è legata al racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore, oltre ad una serie di utili appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top e degli altri vini da conoscere. Ogni cantina è presentata attraverso una valutazione in stelle (su scala 5), suddivisa nei tre aspetti che sono ritenuti rilevanti dalla Guida: il sito, l'accoglienza e i vini. Resto confermato lo spirito dell'opera: spingere l'appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d'elezione. Per ulteriori informazioni: Redazione Go Wine Editore, rif. Elisa Nota, tel. 0173 364631 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Area Liguria
Vanno alla Liguria due Impronte Go Wine Lunae Bosoni e Terre Bianche confermano il riconoscimento dell’Impronta CANTINE D'ITALIA 2025 La guida per l’enoturista presentata a Milano a inizio dicembre È distribuita in libreria, nell’e-commerce e a disposizione dei soci È uscita la nuova edizione 2025 di Cantine d’Italia, la Guida per l’Enoturista a cura di Go Wine. L’evento di presentazione e premiazione si è tenuto martedì 3 dicembre a Milano presso l’Hotel Melià. Cantine d’Italia 2025 si presenta con 874 cantine complessivamente selezionate, 268 “Impronte d’eccellenza” per l’Enoturismo, oltre 4.980 vini segnalati, circa 1.600 indirizzi utili per mangiare e dormire. Si rinvia la presentazione generale della Guida ad altro comunicato che alleghiamo a parte, Ecco qui alcuni dati che riguardano la presenza della Liguria in Guida. La Liguria si distingue con 18 cantine recensite. Di queste 2 cantine riconfermano il riconoscimento dell’Impronta Go Wine: Lunae Bosoni di Castelnuovo Magra con Un’Impronta e Terre Bianche di Dolceacqua con Due Impronte. Alleghiamo per completezza l’elenco completo di tutte le cantine della regione che sono recensite nel volume: A Maccia Biovio Cascina delle Terre Rosse Cheo Cooperativa Agricola Cinque Terre Deperi Feipu dei Massaretti Il Monticello Lambruschi Ottaviano La Ricolla Le Rocche del Gatto Lunae Bosoni Pino Gino Poggio dei Gorleri Tenuta Maffone Terre Bianche Turco Innocenzo U Cantin. La Guida Cantine d’Italia 2025 è edita dall’associazione Go Wine e nasce da un’idea di Massimo Corrado che ne cura il coordinamento e la direzione editoriale. Conferma l’impegno dell’associazione volto ad affermare, anche attraverso la Guida, i principi ispiratori dell’attività associativa. La redazione Go Wine cura la redazione di tutto il volume e del repertorio delle cantine selezionate, con i contributi e le segnalazioni di giornalisti e delegati e soci Go Wine in Italia. Le 874 cantine presenti nel volume sono state scelte in base all'esperienza diretta. Per ogni cantina una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale ai dati sulla produzione, ai referenti interni da contattare; dai giorni e gli orari di visita alle informazioni stradali; novità di questa edizione l’indicazione del costo della visita in cantina (là ove segnalato dalle cantine medesime), indicando la cifra per un’esperienza base e la cifra per un’esperienza più completa. La parte più importante è legata al racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore, oltre ad una serie di utili appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top e degli altri vini da conoscere. Ogni cantina è presentata attraverso una valutazione in stelle (su scala 5), suddivisa nei tre aspetti che sono ritenuti rilevanti dalla Guida: il sito, l'accoglienza e i vini. Resto confermato lo spirito dell'opera: spingere l'appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d'elezione. Per ulteriori informazioni: Redazione Go Wine Editore, rif. Elisa Nota, tel. 0173 364631 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
IL VALORE DEL TURISMO ENOGASTRONOMICO
LA CRESCITA CONTINUA, A DOPPIA CIFRA. IL RAPPORTO SUL TURISMO ENOGASTRONOMICO FA EMERGERE UN +12% SUL 2023 E UN +49% SUL 2016 TRA COLORO CHE SONO ANDATI IN VACANZA PER CIBO, VINO, OLIO E ALTRI PRODOTTI TIPICI.
IL VALORE ECONOMICO IN ITALIA: 40,1 MILIARDI DI EURO TOSCANA AI VERTICI TRA GLI ITALIANI. LA RISTORAZIONE DI NAPOLI CONQUISTA GLI STRANIERI.
ROBERTA GARIBALDI: “POTENZIALITÀ ANCORA NON DEL TUTTO ESPRESSE. QUESTO TIPO DI TURISMO È LA RISPOSTA NATURALE ALL’OVERTOURISM."
Presentata oggi a Parma la settima edizione dello studio annuale ideato da Roberta Garibaldi e realizzato da Aite-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Il Rapporto 2024 ha posto l’accento sulle azioni necessarie per trasformare un business già consolidato in uno strumento strategico nazionale per lo sviluppo armonico del territorio, rivitalizzando i borghi e le aree rurali. “Urgono modifiche normative, investimenti pubblici per infrastrutture e centri museali, formazione e comunicazione dedicate, innovazione tecnologica, un nuovo modello di governance”, ha affermato Garibaldi.
Se in generale nel comparto turistico post Covid si evidenziano, in particolare tra i turisti italiani, i primi segnali di flessione, c’è una specifica categoria che continua a crescere e lo fa a doppia cifra: si tratta del turismo enogastronomico. A evidenziarlo è il “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano”, presentato stamane a Parma. Questa nuova edizione, la settima nella storia del Rapporto, è stata curata come di consueto da Roberta Garibaldi, docente all’Università di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, con il supporto di Visit Emilia e Valdichiana Living, il patrocinio di Federturismo, Fondazione Qualivita, Iter Vitis Les Chemins de la vigne en Europe, e la collaborazione dell’Università degli studi di Bergamo, Economics Living Lab e TheFork. Hanno introdotto i lavori Dario Nardella, membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale dell’Unione Europea ed Alessandra Gallone, Consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca e del Ministro dell’Ambiente.
I dati del Rapporto certificano che si è ulteriormente consolidato il legame tra gli italiani e il viaggio alla ricerca di cibo, vino, olio e tutte le altre tipicità agroalimentari del territorio italiano. Il 70% degli intervistati dichiara infatti di aver svolto almeno una vacanza negli ultimi tre anni con questa motivazione primaria: le risposte evidenziano un +12% sul 2023 e +49% sul 2016. E mentre il turismo domestico generalista ha segnato un calo nel corso dell’ultima stagione estiva, quello enogastronomico non ha deluso, anzi: c’è un ampio bacino di domanda, stimato in 14,5 milioni di potenziali turisti del gusto, che opta prevalentemente per mete domestiche (64%). La destinazione preferita tra gli italiani, sia per i viaggi passati (39,3%) che per quelli futuri (33,9%), è la Toscana; a seguire troviamo Emilia-Romagna e Puglia, che s’invertono nell’ordine se consideriamo le intenzioni di viaggio.
Come nei semestri passati, l’enogastronomia si conferma fra le esperienze più desiderate anche per i turisti europei: il 15,3% della popolazione del Vecchio Continente (circa 20,6 milioni di potenziali turisti) ha intenzione di affrontarle nei viaggi in programma per questa stagione invernale, a prescindere dalla tipologia di viaggio (mare, city break, culturali e outdoor). Ed è alto anche l’interesse per le mete e le attrazioni a tema cibo dei mercati long-haul: in particolare svettano le destinazioni del Far East (Giappone, Corea del Sud, Cina) e il Brasile.
I NUOVI PROFILI
Oggi i turisti ricercano nell’enogastronomia in viaggio una molteplicità di aspetti, sono accomunati da motivazioni ed interessi che trascendono i tradizionali profili. Dal Rapporto emergono cinque nuove tribù enogastronomiche:
- I Ricercatori (42,1%), che viaggiano per provare nuove esperienze enogastronomiche, entrare in contatto con la comunità locale ed immergersi nella cultura della meta visitata.
- I Festaioli (23%), turisti che si avvicinano con una certa “leggerezza” all’enogastronomia, vista come una “scusa” per stare in compagnia e divertirsi.
- Gli Intellettuali (19%), il cui motto è “viaggiare per arricchire il proprio bagaglio culturale”.
- I Figli dei Fiori (11,5%), che vedono nel viaggio enogastronomico un’occasione per pensare al proprio benessere psico-fisico e volersi bene.
- Gli Edonisti (4,3%), che decidono di compiere un viaggio enogastronomico per concedersi un lusso.
LE PAROLE CHIAVE
Il vino (con il 38,1% delle preferenze) è considerato il prodotto più rappresentativo dell’Italia in ambito agroalimentare. Seguono nell’immaginario collettivo nazionale delle icone enogastronomiche del Belpaese l’olio extravergine di oliva (24%), la pizza (22%), la pasta (15%) e i formaggi (11%). A questa ricchezza si unisce la percezione diffusa di un patrimonio unico, genuino, diffuso sull’intero territorio e di qualità.
LE CUCINE DEL CUORE
Grazie alla collaborazione con The Fork, il Rapporto 2024 ha mappato le cucine regionali più diffuse. In Italia spicca quella toscana (17,3% dei ristoranti della piattaforma), seguita dalla cucina piemontese e da quella siciliana. All’estero emerge la forza della cucina campana/napoletana.
L’IMPATTO ECONOMICO
Quanto vale il turismo enogastronomico? Per la prima volta il Rapporto fornisce una risposta grazie alla collaborazione con Economics Living Lab, spin-off dell’Università di Verona. L’impatto economico e sociale è significativo, contribuendo a oltre 40 miliardi di euro all’economia italiana nel 2023 – di cui 9,2 diretti, 17,2 indiretti e 13,7 di indotto –, con un rapporto benefici/costi pari a 6,9, confermandosi importante per l’economia italiana, con un forte potenziale di crescita e un ruolo non secondario nell’occupazione e nella distribuzione del reddito
TURISMO STRATEGICO, LE AZIONI PER COMPETERE
Per esplodere pienamente il potenziale del turismo enogastronomico, il Rapporto 2024 si conclude con una parte propositiva, la più corposa e completa nella storia ormai settennale dello studio ideato da Roberta Garibaldi.
Dieci sono le azioni proposte:
- 1.Consentire alle imprese agricole e produttive di esercitare le attività turistiche a 360 gradi senza vincoli normativi.
- 2.Agevolare le assunzioni nonché la possibilità di collaborazioni flessibili con figure professionali specializzate, disponibili a chiamata, per supportare le imprese nella gestione turistica e nella creazione di esperienze e i percorsi di rete.
- 3.Creare musei nazionali del cibo, dedicati a eccellenze italiane come il vino, l’olio e la pizza.
- 4.Migliorare l’accessibilità e i collegamenti verso le aree rurali e interne, con soluzioni innovative e sostenibili che prevedano formule ad hoc per le destinazioni interne e rurali con assenza di mezzi pubblici e taxi.
- 5.Introdurre l’educazione alimentare nei corsi scolastici, per diffondere cultura sul patrimonio enogastronomico, per dare indicazioni sui principi di sana alimentazione.
- 6.Sostenere percorsi per formare professionisti capaci di mettere in rete i produttori, creare e guidare percorsi turistici e supportare le aziende nella commercializzazione delle esperienze.
- 7.Favorire la digitalizzazione delle esperienze e l’adozione dell’intelligenza artificiale per la gestione turistica, garantendo supporto ai piccoli produttori per superare eventuali divari tecnologici.
- 8.Innovare la governance, oggi troppo frammentata: creare un soggetto inclusivo per definire congiuntamente strategie ed azioni di promozione tra i diversi attori coinvolti (assessorati, Camere di Commercio, DMO, strade del vino, consorzi di produttori, distretti del cibo).
- 9.Sviluppare un sito nazionale dedicato al turismo enogastronomico e creare un ufficio stampa internazionale dedicato alla gastronomia italiana.
- 10.Potenziare la presenza dell’Italia nei circuiti di eventi internazionali, come i 50 Best Restaurants, e promuovere l’organizzazione di fiere e saloni B2B dedicati al turismo enogastronomico.
“Queste azioni – conclude Roberta Garibaldi - rappresentano i pilastri per trasformare il turismo enogastronomico in un volano di crescita sostenibile, capace di esaltare le identità territoriali, promuovere l’innovazione e garantire benefici economici, sociali e ambientali. Il successo di queste iniziative richiederà una stretta collaborazione tra istituzioni, operatori e comunità locali, ponendo il turismo enogastronomico italiano come modello di eccellenza a livello internazionale”.
I COMMENTI
Simone Fornasari, Presidente di Visit Emilia: “L’Emilia è una destinazione ideale per il turismo enogastronomico e il territorio di Visit Emilia, la Food Valley italiana, tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia è dal punto di vista dell’enogastronomia un vero patrimonio culturale. Grazie ai tanti prodotti tipici DOP e IGP, le eccellenze riconosciute in tutto il mondo, come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, i Salumi Piacentini, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, i vini, e grazie alle esperienze legate al cibo, organizzate dai produttori della Rete Food&Wine di Visit Emilia, i viaggiatori trovano racchiusi in pochi chilometri il meglio dell’Italia in tavola”.
Anche per l’edizione 2024 della pubblicazione, la Valdichiana Senese (in Toscana) conferma il supporto al progetto attraverso la sua DMO Valdichiana Living. “Siamo orgogliosi di contribuire nuovamente alla pubblicazione del Rapporto – afferma Michele Angiolini, Sindaco di Montepulciano, comune capofila dell’ambito turistico Valdichiana Senese – Nella nostra destinazione, il turismo enogastronomico rappresenta non solo uno strumento di sviluppo socio-economico, ma anche un valido alleato nella tutela del territorio, una necessità che avvertiamo come sempre più prioritaria in un’area rurale come la Valdichiana Senese. La ricerca di Roberta Garibaldi ci fornisce ancora una volta spunti di riflessione importanti per rendere sempre più competitiva la proposta turistico-enogastronomica locale, senza perdere di vista la necessità di preservarne le specificità”.
Roberta Garibaldi, professore universitario, svolge attività di formazione e ricerca per la promozione dei territori, del turismo enogastronomico e culturale, ed è regista di progetti applicati a livello internazionale, ha lavorato per molteplici Ministeri del turismo ed enti internazionali (da UN Tourism-Organizzazione Mondiale del Turismo a FAO). È stata Amministratore Delegato di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo durante il governo Draghi e Vicepresidente della Commissione Turismo dell’OCSE – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. È keynote speaker ai principali eventi sul tema del turismo. Ricopre numerose cariche, tra cui Presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. È autrice di 23 libri e di oltre 60 pubblicazioni scientifiche. Sono 14 i volumi del Rapporto sul turismo enogastronomico. È Cavaliere dell'Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”
Antonella Iodice