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SERATA ESCLUSIVA AL TOE DRUE
Matrimonio d’amore tra Liguria e Friuli. I saporosi e raffinati piatti del Toe Drue e i grandi vini friulani di Borgo San Daniele
GIOVEDI’ 16 NOVEMBRE ORE 20,00
Panissette di Benvenuto
Trilogia di Antipasti:
Capasanta scottata su cannellini e pancetta croccante
Salmone selvaggio Scozia affinato al profumo di aneto
Flan ai Porri su crema di zucca
Malvasia Isonzo 2016
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Il Risotto Carnaroli con latte di baccalà e riduzione al peperone di Prà
Friulano (Tocai) Isonzo 2016
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Trancetto di Tonno alla “ parmigiana “
Jiasik Cabernet Sauvignon Venezia Giulia 2015
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Cheesecake rivisitato con agrumi canditi
Vermouth Santon ….ovviamente di Borgo San Daniele ( novità assoluta!!! )
Caffè
Costo del menù con vini inclusi: € 45 a persona
Prenotazione obbligatoria (posti limitati)
Ristorante Toe Drue Antica Osteria
Via Carlo Corsi 44r - 16154 Genova
Info: 010/6500100
Chiuso la Domenica
BAROLO ROCCHE DI CASTIGLIONE DOCG 2013 DI ODDERO PODERI E CANTINE
Un vino, un cru, i ricordi di famiglia: la storia di uno tra i Barolo più rappresentativi della cantina di La Morra
Percorrendo la strada statale che porta da Alba a Dogliani è facile notare un appezzamento vitato scosceso, piuttosto esteso (la sua ampiezza totale è di 16 ettari), orientato prevalentemente a sud -est: è la Menzione Geografica Aggiuntiva Rocche di Castiglione, DOCG Barolo, che si estende sul territorio comunale di Castiglione Falletto e, in piccola parte (circa per il 10% della sua superficie), entro i confini del comune di Monforte d’Alba.
Rocche di Castiglione è da sempre indicata – già Renato Ratti lo fece, nella sua Carta del Barolo - tra le aree di produzione più prestigiose della denominazione.
Ma questa è storia nota, patrimonio di conoscenza comune.
Ciò che è più raro e più prezioso sapere, di Rocche di Castiglione, è il legame di questa terra con coloro che la possiedono e la coltivano; è il significato che assume per una delle famiglie storiche di Langa, produttrici di Barolo da generazioni (esattamente fin dal 1878): Oddero Poderi e Cantine.
La famiglia Oddero è proprietaria di 0,63 ettari all’interno del cru Rocche di Castiglione fin dal 1950. Ogni vite, ciascuna di età compresa tra gli 80 e i 90 anni, racconta la storia di un giovane Giacomo Oddero che, con l’ambizione di tramandare alle generazioni future un appezzamento unico per qualità delle uve e bellezza del paesaggio, acquistò le vigne a metà del secolo scorso. L’emozione arriva quando Isabella, giovane nipote di Giacomo Oddero, racconta ciò che il nonno ancora le narra a proposito di quel giorno – o meglio, quella notte - in cui, da proprietario, camminò per la prima volta su quelle terre magnifiche. “Il nonno era giovane”, racconta Isabella, “e si innamorò di quel vigneto ripido, bellissimo, confinante con un bosco selvatico, simbolo già allora chiarissimo di quanto di meglio la Langa potesse offrire. Dopo l’acquisto, una notte uscì di casa e si diresse a Castiglione. Rivedere il vigneto di notte lo lasciò senza fiato.
il terreno di Rocche di Castiglione è magrissimo, composto per lo più da marne calcaree ed arenarie; il suo colore è bianco, bianco latteo. E quella notte la luce della luna rifletteva tutto questo candore rimandando bagliori argentei. Il nonno ancora oggi mi dice che non avrebbe visto mai più niente di così bello, travolto dall’orgoglio di possedere e poter lavorare una vigna così fuori dal comune”. La medesima passione è stata tramandata anche alle generazioni successive: a Mariacristina, figlia di Giacomo, e a Isabella, sua nipote. Sia Isabella che Mariacristina ammettono di avere con questo vigneto, e anche con il Barolo Rocche di Castiglione DOCG che ne deriva, un legame affettivo molto profondo, derivante in buona parte dalla gratitudine per ciò che da Giacomo Oddero hanno ricevuto.
Il Barolo che qui nasce ha tratti di eleganza e finezza fuori dal comune. Prodotto in circa 2500 bottiglie per anno, il Barolo Rocche di Castiglione DOCG di Oddero Poderi e Cantine viene invecchiato in botti di rovere da 20 hl per 30 mesi, completando il proprio affinamento in bottiglia per un periodo ulteriore di un anno circa
L’annata oggi in commercio è la 2013, che fin da subito si è presentata come un’ottima vendemmia per il Nebbiolo. È proprio questo vitigno infatti che ha maggiormente beneficiato dello splendido clima registrato da fine agosto a metà ottobre di quel’anno, con giornate soleggiate e calde accompagnate da notti fresche: una condizione ottimale per la sintesi fenolica.
Grazie ad un’oculata gestione del carico produttivo in vigneto, con operazioni di diradamento e sfogliatura le uve hanno mantenuto un’ottima maturità: è per questo motivo che il Barolo 2013 ha tutte le carte in regola per garantire una buona struttura e longevità.
Il Barolo Rocche di Castiglione 2013 ha un bellissimo profumo fruttato, polposo e fresco nello stesso tempo, con leggere note fiorite. In bocca un’ottima sapidità e la sua consueta verticalità di tannini minerali. Un Barolo classico e raffinato, profondamente rappresentativo dello stile di Oddero Poderi e Cantine.
WELL COM srl
Annalisa Chiavazza
Tel. +39 331 7194388
HIGLIGHTS DELLA QUARTA GIORNATA DI MERANO WINE FESTIVAL
Premio Godio 2017, è Luis Haller il vincitore. Realtà virtuale a “Virtual Reality Sanctissimus”
E’ lo chef stellato Luis Haller il vincitore del Premio Godio 2017, assegnatogli da Helmuth Köcher patron del Merano WineFestival che ospita il prestigioso riconoscimento dal 2004, istituito nel 1994 in memoria del grande chef Giancarlo Godio. La premiazione si è svolta nella Cooking Farm in piazza della Rena a Merano dove si è svolto Wild Cooking, il primo appuntamento italiano dedicato ai cibi fermentati, e show cooking con preparazioni dei piatti di chef stellati e di contadine altoatesine.
Originario della Val Passiria, 39 anni, Luis Haller scopre la sua passione per l’arte culinaria fin da giovane. Oggi lo chef stellato lavora al Schlosswirt Forst a Lagundo con entusiasmo e competenza proponendo una cucina basata sulla ricerca e innovazione, ma sempre nel rispetto della tradizione.
La giornata di oggi ha visto protagonista anche “Virtual Reality Sanctissimus” nell’ambito del progetto di ricerca Virtual Reality Innovation con il coinvolgimento della Cantina San Paolo di Appiano, Alto Adige. L’iniziativa conferma la vocazione del Merano WineFestival a distinguersi per l’approccio orientato all’innovazione; infatti è stato proprio Helmuth Köcher a guidare la simulazione della realtà virtuale, la presenza fisica in un ambiente attraverso immagini realistiche, suoni e altre sensazioni. Attraverso l’utilizzo di un apposito visore, si è potuto assistere a tutte le fasi di lavorazione del vino; dalla raccolta al bicchiere.
SM Studio|Press & PR
Stefania Mafalda M +39 345 5810157
AMORIN CORK ITALIA: DA SETTE ANNI IL MONDO E' PIU' ETICO
Il primo circolo virtuoso d’Italia continua a crescere, offrendo a molte realtà l’opportunità di realizzare i propri sogni solidali
È dalla volontà di Amorim Cork Italia di fare impresa “Slow” in un mondo “Fast”, che nasce, ormai ben 7 anni fa, il progetto ETICO. Una strategia che si fonda su un concetto di sostenibilità totale - ambientale, economica e sociale - che negli anni si è tradotto in un percorso in continua ascesa grazie anche ai ben 35 partner su tutto il territorio nazionale, tra cui si annoverano enti, istituzioni, aziende e 27 associazioni senza scopo di lucro. Nel solo 2017 verranno donati circa € 42.000,00 in beneficenza, per un totale di 60 tonnellate di tappi in sughero che troveranno nuova vita. Questi si vanno a sommare a quanto raccolto dal principio, il totale diventerà quindi di circa 290 tonnellate.
Il volto sociale dell’azienda si è arricchito nel 2017 di una strategia “Eticork”: una forma di analisi e riconoscimento dei progetti solidal-enologici che si sono maggiormente distinti sul territorio nazionale per costanza, profondità di intervento e rilevanza sul territorio. Quest’anno, al Merano Wine Festival, Amorim Cork Italia ha consegnato il premio all’iniziativa “Insieme per Pantelleria” della cantina Carlo Pellegrino che, a seguito degli incendi dolosi che l’isola ha subìto nell’anno, si è attivata per raccogliere fondi e realizzare una Riserva Naturale Orientata, un vivaio dove riprodurre, per il reimpianto, le specie botaniche più rare a rischio estinzione, patrimonio di valore inestimabile per l’isola e il mondo. La macchia mediterranea rappresenta infatti uno dei 35 santuari di biodiversità del pianeta. Una meraviglia che può mantenersi sana anche grazie ai 2,2 milioni di ettari di foresta da sughero, che consentono la vita a varie specie animali e vegetali e assorbono fino a 32 milioni di tonnellate all’anno di CO2 nel solo bacino del Mar Mediterraneo.
<<La sfida che Amorim Cork Italia si pone tutti i giorni e riconosce in esempi come quello della Pellegrino è l’impegno di operare slow in questi tempi fast>> afferma l’a.d. Carlos Veloso dos Santos, che continua: <<Un albero di sughero per diventare adulto impiega 25 anni e ogni nove anni viene decorticato come si fa con la tosatura delle pecore>>, i ritmi di Madre Natura non si possono modificare anche se vanno a contrapporsi ad un mondo che sta facendo della velocità un valore essenziale, ma è così che si riesce a diffondere un valore strettamente collegato al tempo e ai ritmi naturali: la sostenibilità. Conclude così Carlos Veloso dos Santos: <<La cultura gioca un ruolo importante, perché è quella che riuscirà a trasmettere questi valori di sostenibilità. Oggi i millenials determinano gran parte degli orientamenti d’acquisto e li basano sulla presenza di un valore, una giusta causa in cui si riconoscono, che il prodotto deve avere intrinseco in sé per essere scelto>>.
Ecco perché, tra i progetti più importanti di cui ETICO si fa capofila, c’è il coinvolgimento degli istituti scolastici, dove viene operata una doppia formazione: quella didattica, ma anche alla sensibilità ambientale e sociale. È poi particolarmente partecipe il mondo sportivo, come nell’evento “Running Hearts” di Padova, dove la raccolta tappi in occasione della corsa cittadina è stata destinata al Gruppo Polis per aiutare le donne vittime di violenza o, ancora, “Porta il Cuore in Meta” di Tappodivino, che si svolge in autunno e riunisce ben 99 squadre di rugby a favore del Dynamo Camp, dove bambini e ragazzi malati vengono ospitati per periodi di vacanza e svago.
Nato dalla volontà di intercettare e recuperare i milioni di tappi in sughero che ogni anno vengono buttati nella spazzatura, per poterli avviare al riciclo, ETICO deve la sua crescita esponenziale alla fiducia che ogni anno sempre più persone ripongono nel progetto. Volontari coinvolti nella raccolta e nello smistamento dei tappi, che possono toccare con mano nel loro quotidiano le tantissime iniziative solidali finanziate da questa attività. I tappi in sughero usati, infatti, vengono consegnati ad Amorim Cork Italia che li vende alle aziende specializzate nel ricavarne granina per la bioedilizia. Questo guadagno, unito a un contributo spontaneo dell’azienda, viene restituito ai partner per investirlo nelle loro attività solidali. Un circolo virtuoso completo, riconosciuto come il primo d’Italia da Legambiente, per la sua capacità di creare una catena di valore ambientale e sociale tra associazioni, aziende, enti a favore di un bene collettivo.
<<Contribuire a un mondo migliore è dovere di tutti – afferma Carlos Santos, a.d. di Amorim Cork Italia – La Natura ci offre un dono inestimabile nel sughero, simbolo di continua rigenerazione. Il tappo è frutto del lavoro dell’uomo ma anche della Natura stessa. Un valore che non può e non deve essere buttato nella spazzatura, è un gioiello da lucidare per farlo brillare nuovamente. Sapere che oltretutto consente tanti progetti solidali, per non parlare della realizzazione di veri e propri sogni, come avviene per certe onlus più strutturate, dovrebbe essere una motivazione in più per sceglierlo da sempre, fin dall’acquisto della bottiglia>>.
A beneficiare di ETICO è una molteplicità di persone: le numerose associazioni che sul territorio hanno promosso ed effettuato la raccolta, ma anche chi ritroverà il sughero sottoforma di materiale per rendere più sostenibile la propria abitazione. Tonnellate di tappi usati ricevono davvero una nuova vita: sia in senso letterale, destinati alla bioedilizia, sia in senso figurato permettendo alle realtà coinvolte di aiutare i propri specifici progetti solidali orientati all’integrazione, alla disabilità, allo svantaggio sociale.
Una viralità positiva nella vita reale, un’iniziativa in espansione costante e sempre aperta a nuove collaborazioni, con una promessa da parte di Amorim Cork Italia, quella di <<Cedere ai nostri figli almeno il mondo che abbiamo ereditato dai nostri genitori>>.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – Web: www.carryon.it
Il Gruppo Amorim è la prima azienda al mondo nella produzione di tappi in sughero, in grado di coprire da sola il 25% del mercato mondiale di questo comparto, e il 23% del mercato globale di chiusure per vino; conta 22 filiali distribuite nei principali paesi produttori di vino dei cinque continenti.
Amorim Cork Italia, con sede a Conegliano (Treviso), filiale italiana del Gruppo Amorim, si è confermata nel 2015 azienda leader del mercato del Paese, in grado di soddisfare da sola il 25% della richiesta nazionale. Con i suoi 40 dipendenti e una forza commerciale composta da 55 agenti, nel 2015 ha registrato 480 milioni di tappi venduti per un fatturato, in crescita, di 48 milioni di euro (+11% rispetto al 2014). La sua leadership è dovuta ad una solida rete tecnico-commerciale distribuita su tutto il territorio della penisola, ad un efficace servizio di assistenza pre e post vendita ma anche all’avanguardia dei suoi sistemi produttivi e gestionali e soprattutto del suo reparto Ricerca&Sviluppo, al quale si associa una spiccata sensibilità per la tutela dell’ambiente e in particolare per la salvaguardia delle foreste da sughero. Lo sguardo al futuro vede una sempre più solida alleanza tra Tecnologia e Natura, con importanti risultati anche in termini di sostenibilità sociale: con il progetto Etico, Amorim Cork Italia ha infatti portato a compimento il primo circolo virtuoso di tutta la nazione, realizzando una granina per la bioedilizia generata dai tappi usati e raccolti dalle onlus che aderiscono all’iniziativa e ricevono dall’azienda un contributo per i propri progetti.
Ufficio Stampa: Carry On
Tel. 0438 24007 – Fax. 0438 425444
Amorim Cork Italia S.p.A. Via Camillo Bianchi, 8
Z.I. Scomigo - 31015 Conegliano (TV) Tel. 0438/394971 - Fax 0438/394607
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A NATURNO, IN ALTO ADIGE, PREMIATI I MIGLIORI RIESLING
Si sono appena concluse le Giornate del Riesling, cinque settimane di eventi dedicati alla “regina delle uve bianche”, tra cui il 12° Concorso nazionale del Riesling, vinto dall’Azienda Agricola Ettore Germano del Piemonte
A Naturno, in Alto Adige, è da poco calato il sipario sulla 13ma edizione delle Giornate del Riesling, una vera e propria celebrazione della “regina delle uve bianche”, appuntamento che ha visto la partecipazione di un altissimo numero di appassionati del turismo enogastronomico e del buon vino.
Sono state cinque settimane di eventi, degustazioni, cene e tanto altro, utili per entrare in contatto con uno dei vitigni più prestigiosi ed eleganti al mondo. Durante le Giornate del Riesling è andata in scena anche la dodicesima edizione del Concorso nazionale del Riesling, a cui hanno partecipato 63 vini provenienti da 8 regioni italiane, dall’estremo Nord, sopra Bressanone, fino a quelli siciliani della zona dell’Etna.
Una giuria composta da 22 qualificati degustatori ha decretato il miglior Riesling a livello nazionale, che si è rivelato il Riesling Herzù della Azienda Agricola Ettore Germano dal Piemonte, ormai da diversi anni tra i primi classificati.
Già nell’edizione del 2015 del Concorso Nazionale, infatti, era risultato il miglior Riesling nazionale mentre lo scorso anno arrivò secondo. Quest’anno, invece, al secondo posto si è classificato il Riesling di Schuster Oswald Befehlhof della Val Venosta, in Alto Adige, mentre al terzo posto un altro Riesling altoatesino, quello di Weingut Haderburg Obermairhof della Valle d’Isarco.
Ecco la classifica dei primi tre:
1° posto: Azienda Agricola Ettore Germano dal Piemonte
2° posto: Schuster Oswald Befehlhof della Val Venosta, Alto Adige
3° posto: Weingut Haderburg Obermairhof della Valle d’Isarco, Alto Adige
Dal 4° al 10° posto si sono, invece, classificati:
Lehengut Plack Thomas della Val Venosta, Alto Adige
Fondazione Edmund Mach del Trentino Alto Adige
Cantina Girlan di Oltradige, Alto Adige
Cantina Schreckbichl di Oltradige, Alto Adige
Cantina Meran Burggräfler, Alto Adige
Himmelreichhof Fliri Markus della Val Venosta, Alto Adige
Azienda Agricola Cà del Gè dell’Oltrepò Pavese
A tal proposito è interessante rimarcare l’alto numero di vini altoatesini tra quelli finalisti del Concorso, provenienti in particolare dalla Val Venosta. Il Riesling, del resto, ha la capacità di esprimere al meglio il carattere del terroir in cui cresce, pur senza mai tradire la sua forte individualità, una prerogativa valorizzata al massimo proprio in Alto Adige, regione che offre condizioni favorevoli alla coltivazione di questa varietà.
Negli ultimi 20 anni, in particolare, si è notato che, per terreno, clima ed esposizione solare, la Val Venosta è una zona particolarmente indicata per la coltura di questo vitigno, grazie anche ai 315 giorni di sole in media all’anno.
Si evidenzia inoltre come le tre aziende venostane premiate al concorso siano tutte realtà molto piccole.
Al termine della premiazione è stato possibile assaggiare tutti i vini del concorso: un’occasione unica per apprezzarne le differenti sfumature e peculiarità.
Per maggiori informazioni: www.rieslingtage.com
Tiziano Pandolfi - Mob. (0039) 338-6820776