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LA PICCOLA REALTA' VITIVINICOLA PUGLIESE DI CAROSINO: I SUOI VINI IN AMERICA E IN UNGHERIA
Giai Vini per la prima volta nella Grande Mela
Daniele Marinelli e Tiziana Lenti: “I nostri prodotti sono pronti per l’estero, una scelta scaturita dopo l’eccezionale successo di pubblico e di buyer registrato quest’anno al Vinitaly”
Giai Vini sbarca nella Grande Mela. Per la prima volta la storica cantina di Carosino (TA), arriva negli Usa, esattamente a New York, per sedurre gli intenditori e rappresentare una piccola produzione aziendale ma che riesce ad esprime appieno la sua terra - a metà tra Taranto e Manduria.
L’etichetta Corimia Salento Igp Primitivo è presente in una decina di ristoranti tra Wall Street e Times Square, un vino notato per la capacità di esprimere le peculiarità di un vitigno dalle note forti di frutta di bosco, che lo rendono riconoscibile e inimitabile.
Ma non solo in America, Giai Vini, la cantina capitanata dai giovani coniugi Daniele Marinelli e Tiziana Lenti, è presente da poco anche in Ungheria con tutti i suoi prodotti enologici.
“Stiamo puntando all’estero perché crediamo che i nostri prodotti siano pronti per il mercato, una scelta scaturita dopo l’eccezionale successo di pubblico e di buyer registrato quest’anno al Vinitaly. Una decisione aziendale che sta rispondendo positivamente e che ci riempie di soddisfazione e ci ripaga dei tanti sacrifici fatti in questi anni ma che, d’altra parte, ci spinge a migliorarci costantemente. - dichiarano Daniele e Tiziana di Giai Vini - Puntiamo molto su Lucrè, il nostro Primitivo di Manduria Dop tanto ricercato dagli appassionati quanto apprezzato dai giovani intenditori, potendolo certamente considerare un raffinato prodotto di gusto e di artigianato che stupisce per il suo colore intenso, la sua raffinata complessità aromatica di caffè tostato e cioccolato, elementi che sapranno ben conquistare i palati esteri”.
Fondata nel 1943 dal nonno di Daniele Marinelli, attuale conduttore con la moglie Tiziana, l’azienda conta venti ettari per una quantità imbottigliata di settantamila pezzi. Daniele è giovane e ha le idee chiare sul presente e il futuro della sua azienda vitivinicola che produce principalmente primitivo, negramaro, malvasia nera, un po’ di malvasia bianca e chardonnay.
Ma perché Giai?
“Non è un nome di fantasia o un insignificante insieme di lettere. È semplicemente il nostro ‘centro’ – dicono Daniele e Tiziana - Giai vuol dire Giovanni, il nome dato al nostro bambino, scomparso prematuramente. Così lo chiamava sua sorella Lucrezia, nella lingua imperfetta dei suoi 3 anni. Come una melodia, il suo nome risuona in casa, in cantina, tra i filari delle vigne, in ogni goccia del nostro vino. A Lui dedichiamo la nostra rinascita, la nostra azienda”.
Giai Vini
La Cantina Giai Vini di Carosino in provincia di Taranto, è un’azienda vitivinicola che è presente sul territorio dal 1943 iniziata da Mario Marinelli. Dopo due generazioni questa realtà è condotta da due giovani imprenditori Daniele Marinelli e Tiziana Lenti.
L’azienda comprende circa 30 ettari di vigneti distribuiti nell’arco jonico e parte nel territorio di Grottaglie e produce 70mila bottiglie all’anno.
Il sistema di allevamento dei vigneti è prettamente a spagliera, con qualche ettaro lasciato ad alberello, soprattutto nella produzione del vino primitivo. Nel corso degli anni la cantina ha subito diversi cambiamenti per adattarsi a quelle che sono le nuove tecniche di vinificazione, portando così alla completa trasformazione delle uve che vengono raccolte rigorosamente a mano e poste in cassette durante il trasporto, questo per consentire di trasportare in cantina grappoli integri e selezionati.
Dalla spremitura dei grappoli della varietà di Negroamaro si ottiene l’omonimo vino, dal carattere deciso e austero, e dallo sgrondo naturale della pressa si sottrae una parte di questo mosto fiore per ottenere un beverino rosato con un tocco di colore tale
Oltre ai vini Negroamaro e Rosato, vengono prodotti un vino primitivo e un vino bianco.
Il Primitivo DOC di Manduria, con certificazione rilasciata dagli organi competenti, viene ottenuto da un impianto ad alberello di circa 30 anni, dove con una prima selezione sui tralci ancora verdi vengono lasciati poco più di tre gemme che ci daranno grappoli vigorosi, utili per ottenere un vino primitivo dal colore rosso rubino intenso, dal carattere nobile e con sentori di amarene e ciliegie mature. Infine, la cantina produce anche vini bianchi ottenuti dalla varietà di Chardonnay e malvasie, vini dal carattere fresco e gioviale che ben si prestano ad accompagnare i piatti della tradizione ittica di Taranto.
Informazioni
Corso Umberto, 168
Carosino (Taranto)
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320/2843045
VIGNAMAGGIO E IL CHIANTI CLASSICO
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UA FESTA NAZIONALE PER GLI ORTI IN CONDOTTA

Che succede quindi il 10 novembre? Intanto cominciamo con il dire che il tema di quest’anno sono i cereali. Forse non tutti sanno che il termine cereale deriva da Cerere, la dea romana del raccolto e dell’agricoltura. Quindi quale modo migliore se non quello di celebrare la Festa dell’Orto in Condotta piantando frumento? Nei kit ricevuti dalle classi che hanno aderito alla Festa ci sono 5 tipi di semi, pronti per essere seminati: 2 di grano duro, 2 di grano tenero e uno di farro.
Dopo averli interrati, le classi potranno monitorare lungo l’anno l’evoluzione naturale delle piante, annotando tutte le trasformazioni su un apposito diario, contenuto nel kit.
In aggiunta ai semi, le farine. Sempre nei kit, infatti, Slow Food ha pensato di inserire anche 3 farine diverse per introdurre i piccoli alunni al mondo della macinazione dei cereali. Assaggiando e toccando con mano le miscele, i bambini sperimentano attraverso i sensi il processo di creazione della pasta e conoscono il ruolo del glutine.
Ma non finisce qui. Perché per la Festa dell’Orto in Condotta sono stati indetti due contest: il primo riguarda la premiazione dello spaventapasseri più originale, fatto con materiali di recupero provenienti dall’orto e non solo. Il secondo contest invece intende premiare la ricetta “amica del clima” più interessante (e gustosa). Il contest sulle ricette si inserisce nel solco tracciato dalla campagna Menu for change, lanciata a settembre da Slow Food - che sta raccogliendo il sostegno spontaneo di personaggi pubblici, tra cui il calciatore Claudio Marchisio e, più recentemente, la blogger e scienziata ambientale Lisa Casali - per tenere alta l’attenzione sugli effetti del cambiamento climatico, spingendo tutti a scegliere cibi più sostenibili e rispettosi del pianeta. Un compito al quale è chiamata anche la mensa della scuola: infatti il contest è pensato anche per far riflettere gli istituti scolastici sulla possibilità di attingere al ricettario dei nonni e della tradizione per la preparazione dei pasti.
I vincitori delle due iniziative riceveranno simpatici omaggi per approfondire in modo divertente il tema dell’anno.
Oltre alla semina e ai contest, ciascuna scuola organizza attività collaterali. Come succede, ad esempio, a Mondovì e dintorni, dove i bambini portano a casa una piantina interrata in un bicchiere in mater-bi. «In questo modo» racconta Andrea Blangetti, fiduciario della Condotta Slow Food Monregalese Cebano Alta Val Tanaro e Pesio «si rendono partecipi anche i genitori di questo importante percorso. La nostra Condotta è riuscita a coinvolgere circa 500 bambini e i loro insegnanti: è stato impegnativo ma ne è valsa la pena. Ora le maestre ci ringraziano perché il progetto è bello ed è capace di interessare i bambini con attività lungo tutto l’anno, oltre la giornata della festa». Lo stesso 10 novembre sono previste anche visite a mulini della zona.
Anche a Piazza al Serchio, in provincia di Lucca, si semina. Alessio Pedri ha fatto aggiungere ai semi dati in dotazione da Slow Food Italia anche il farro della Garfagnana. «È un modo per far conoscere i prodotti della nostra terra alle nuove generazioni» spiega il fiduciario della Condotta locale. «Abbiamo coinvolto due Istituti Comprensivi, 18 classi in tutto. Per i ragazzi la festa rappresenta un modo di celebrare il lavoro dell’orto; per gli insegnanti quello di sentirsi parte di una rete e condividere pratiche virtuose».
A Martina Franca, provincia di Taranto, le classi della scuola d’infanzia e delle elementari preparano le orecchiette insieme ai pazienti del Centro Diurno: «Questo è solo un momento della giornata» racconta Flora Saponari, referente del progetto Orti per la Condotta Trulli e Grotte. «Abbiamo organizzato un momento intitolato Farine del nostro sacco in cui un nostro esperto di cereali ci parla di grani antichi e moderni; inoltre abbiamo organizzato un incontro con chi il mestiere lo fa a partire dalla macinazione, quindi direttamente con i proprietari di un mulino per imparare con loro le tecniche tradizionali di questo mestiere».
Da anni Slow Food è impegnata nel campo dell’educazione. Come strumento didattico l’Orto in Condotta conduce i bambini a scoprire il piacere del cibo, il valore della biodiversità e il rispetto dell’ambiente attraverso il rapporto diretto con la terra. Il progetto nasce a scuola ma coinvolge le famiglie e tutta la comunità locale (esperti, artigiani, produttori e chef), crea ponti tra culture e generazioni con il coinvolgimento dei nonni “ortolani” e rappresenta uno strumento per conoscere il territorio, i suoi prodotti e le ricette. Si viene così a creare una vera e propria Comunità dell’apprendimento.
I semi di grano duro contenuti nel kit sono stati forniti dal Pastificio Di Martino, sponsor insieme a Ricola del progetto Orto in Condotta. Il grano tenero e il farro sono stati invece forniti da Molino Rachello. Le farine da Mulino Marino.
Slow Food Italia
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L’ALTA CUCINA ITALIANA TORNA SU CANALE 5 CON ELENOIRE CASALEGNO E LA NEW ENTRY DAVIDE SCABIN, AL FIANCO DEI DOCENTI DI ALMA
Domenica 19 novembre alle 10.00, l’alta cucina torna protagonista su Canale 5 con la terza edizione de “Il Pranzo della Domenica”. Al timone della trasmissione confermata Elenoire Casalegno, insieme alla new entry Davide Scabin, lo chef stellato, considerato dalla critica internazionale uno dei più talentuosi interpreti della cucina di ricerca.
In questa nuova edizione il “Pranzo della Domenica” offrirà ai telespettatori, non solo come sempre l’opportunità di conoscere i dettami della cucina a livello professionale insegnata in ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, con sede a Colorno, nella Food Valley parmense, ma anche i segreti di uno chef che da oltre vent’anni inventa e propone nuovi scenari gastronomici, Davide Scabin.
In ogni puntata, il programma certificherà l’esame di ammissione di un candidato ad un corso speciale di ALMA. Il protagonista è una persona comune, con una forte passione per l’arte culinaria, che ha il desiderio di mettersi a confronto con i dettami della cucina praticata ad alto livello
Il meccanismo del programma è semplice: ogni candidato dovrà proporre alla commissione un menù di tre portate composto da un primo, un secondo e un dolce.
Mentre il concorrente preparerà i suoi piatti, contemporaneamente, un diplomato ALMA realizzerà lo stesso menù, proponendo le singole portate a “regola d’arte”.
Assaggiare il piatto realizzato dal diplomato ALMA sarà per il candidato l’occasione di constatare sia il proprio talento sia la propria inesperienza, apprendendo allo stesso tempo un modo più corretto di esecuzione.
La valutazione del piatto sarà eseguita dagli chef Matteo Berti, Direttore Didattico di ALMA, e dallo chef Bruno Ruffini, docente ALMA, a cui si aggiunge una nuova presenza: Paolo Lopriore riconosciuto oggi come uno degli chef più avanguardisti del mondo, da qualche settimana entrato a far parte del Comitato Scientifico di ALMA.
Il programma è ideato e realizzato da Prodotto, fattori di videoevoluzione di Riccardo Pasini, scritto da Candido Francica, Bianza Zille, Francesca Pelucchi, Elena D’Arminio e Alberto Pataccini e distribuito nei mercati internazionali da Mediaset .
La regia è di Stefano Girardi, la curatrice è Nicole Bottini, il produttore esecutivo Prodotto è Elisabetta Crea, il produttore esecutivo Mediaset è Mary Scotti.
Davide Paterlini
CAPODANNO ALLA FATTORIA DEL COLLE CON BRUNELLO, VINOTERAPIA E BISTECCHE
Un originale saluto all’anno nuovo con massaggi e bagni nel vino nella campagna del Brunello e della Doc Orcia
Salutare il 2018 con un rilassante programma dedicato al buon bere, al buon cibo e al benessere: il Capodanno alla Fattoria del Colle di Trequanda è pensato su misura per chi ama i vini, apprezza i luoghi d’arte, i bei paesaggi e ama coccolarsi in un ambiente esclusivo.
A disposizione degli ospiti che sceglieranno la campagna toscana per entrare nel nuovo anno, un intenso programma di attività, tra cui le visite con degustazione itinerante con accompagnamento musicale studiato da Igor Vazzaz alla cantina di Brunello del Casato Prime Donne, l’assaggio verticale di cinque annate di Brunello – dalla botte alla riserva – e la produzione di un proprio Supertuscan con l’originale esperienza di “enologo per un giorno” alla Fattoria del Colle di Trequanda. Un interessante calendario dunque per i winelovers ma altresì per i golosi, che avranno la possibilità di partecipare a piccole lezioni di cucina per imparare a preparare il panforte ed i ricciarelli - dolci tradizionali senesi di Natale - o tirare i pinci, la tipica pasta senese. Non mancheranno inoltre gli aperitivi in cantina con assaggio di Rosa di Tetto Igt Toscana Rosatoaccompagnato dai caci pecorini delle Crete Senesi, pranzi a tema - con la bistecca alla brace e la tagliata di Bue Chianino, i salumi di Cinta Senese, il cacio Pecorino e la ricotta a filiera supercorta prodotta nello stesso podere, oltre a piatti creativi come i ravioli di peposo o il passato di ceci con pinci al cinghiale – e le cene degustazione con quattro piatti accompagnati da quattro vini diversi prodotti nelle tenute di Donatella Cinelli Colombini: Brunello e Rosso di Montalcino, Orcia DOC, Chianti Superiore DOCG, Supertuscan, Vinsanto e Passito.
Insieme all’opportunità di scoprire l’enogastronomia del territorio sarà possibile anche visitare i borghi e le piccole città d’arte poco distanti dalla Fattoria: Cortona, Montepulciano, Pienza, San Quirico, Bagno Vignoni, Montalcino e Siena.
Per chi ama il relax invece, il Capodanno alla Fattoria del Colle si può trasformare in una lunga sessione di benessere con la possibilità di provare la vinoterapia di coppia in vasca di ginepro o seguire il percorso wellness con sauna, docce emozionali, hammam, idromassaggio e sala relax.
Il pacchetto comprende due pernottamenti, colazione, una cena degustazione di 4 portate di cucina tradizionale e creativa con 4 vini abbinati, una visita guidata alla Fattoria con degustazione itinerante di 4 vini, una visita guidata della cantina del Casato Prime Donne a Montalcino con degustazione enomusicale itinerante di 4 vini, mini lezione di cucina sui dolci tipici senesi di Natale, assaggio dell’olio novo Terre di Siena DOP in tre tipologie, degustazione “enologo per un giorno” e una verticale di Brunello. Nel caso si intendesse consumare il cenone di San Silvestro in Fattoria, il costo è a parte e comprende oltre alla cena il brindisi in cantina con dolci senesi, musica, open bar ma soprattutto l’assaggio in anteprima del nuovo Brunello subito dopo la mezzanotte.
Il programma dettagliato delle singole giornate con i costi dei pacchetti è disponibile al sito www.cinellicolombini.it
Fattoria del Colle, Località Colle 53020 Trequanda (SI)
0577662108 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marzia Morganti Tempestini Tel 335 6130800
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