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Formaggi

DAL 18 AL 20 OTTOBRE A BERGAMO TORNA FORME

 

IL GRANDE EVENTO DEDICATO AL FORMAGGIO MADE IN ITALY E NON SOLO

 

Un’edizione all’insegna delle eccellenze italiane: formaggi rari, preziosi e unici protagonisti di masterclass e degustazioni enogastronomiche per far scoprire abbinamenti insoliti e diventare per un giorno un esperto assaggiatore.
Una manifestazione ricca di appuntamenti per tutti gli appassionati: non mancheranno le eccellenze casearie da assaggiare e acquistare, oltre la possibilità di degustare il meglio dell’enogastronomia delle Città Creative Unesco per la Gastronomia Alba, Bergamo e Parma. 

A completare il palinsesto di FORME 2024 convegni, dibattiti e incontri con professionisti del settore, concorsi caseari, momenti didattici e molto altro.

La città di Bergamo si prepara ad accogliere la nona edizione di FORME, la manifestazione dedicata al mondo del formaggio e alla valorizzazione dell’intero comparto lattiero-caseario italiano. Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre, il centro storico di Città Alta sarà il fulcro di una serie di eventi imperdibili per professionisti del settore e appassionati di formaggi, con un focus speciale sul Made in Italy e le sue eccellenze.

 

FORME IN ITALY è il tema di quest’anno, al fine di celebrare la qualità e l’unicità dei prodotti caseari italiani, sottolineando il valore che apportano al nostro patrimonio culturale, economico e gastronomico. L’obiettivo dell’edizione 2024 è infatti quello di raccontare il legame profondo tra il formaggio e il territorio, creando una vera e propria identità culturale che unisca il formaggio italiano.

 

PIAZZA MERCATO DEL FORMAGGIO

Nella suggestiva cornice di Piazza Vecchia, torna Piazza Mercato del Formaggio, un evento a ingresso libero dove sarà possibile scoprire e acquistare le eccellenze casearie delle Cheese Valleys Orobiche. Maestri Assaggiatori di Formaggi ONAF e sommelier AIS guideranno i visitatori in un viaggio tra sapori unici, accompagnati da degustazioni di vini e prodotti agroalimentari d’eccellenza. Anche quest’anno non mancheranno momenti di animazione e formazione per i più piccoli, con la Scuola Casearia di Pandino (CR).

 

CIRCOLO DELLA GASTRONOMIA CREATIVA ITALIANA

Dopo il grande successo dell’edizione 2023, torna il Circolo della Gastronomia Creativa Italiana, un’area mercato e ristorazione situata nei giardini del Circolino di Città Alta, dove sarà possibile acquistare e assaporare i piatti con i migliori prodotti delle città di Bergamo, Alba e Parma. L’evento si terrà, oltre che nel weekend di FORME il 18, 19 e 20 ottobre, anche il weekend successivo dal 25 al 27 ottobre.

 

CHEESE AMBASSADOR

È l’iniziativa nata nel 2022 per creare una rete di locali attenti alla valorizzazione della cultura casearia. Un programma che coinvolge ristoratori e chef nella promozione del formaggio attraverso menù dedicati e serate a tema. 

 

INCONTRI E RACCONTI

È il ciclo di convegni e tavole rotonde caseario che si svolgerà nei giorni della manifestazione per approfondire i temi chiave del mondo lattiero-caseario. Esperti del settore, istituzioni e accademici si confronteranno sulle sfide e le opportunità del settore, con particolare attenzione alla tutela del Made in Italy.

 

CONCORSO CASEARIO INTERNAZIONALE “STUPORE ED EMOZIONE”

Giunto alla sua sesta edizione, il Concorso Caseario Internazionale “Stupore ed Emozione” premierà i migliori formaggi e i produttori nelle categorie “Oltre il Formaggio” e “Il Casaro d’Oro”. In collaborazione con ONAF, il concorso metterà in luce le eccellenze casearie italiane e internazionali.

 

EVENTI COLLATERALI E CHARITY

Non mancheranno eventi collaterali ad arricchire il programma, come i corsi di disegno naturalistico per i più piccoli. Inoltre, FORME conferma il suo impegno solidale attraverso la partecipazione al Red Party con il progetto “Il Formaggio Alimenta la Ricerca”, in collaborazione con ARMR a sostegno della ricerca sulle malattie rare, condotta dall’Istituto Mario Negri.

 FORME è un progetto di rete dedicato alla valorizzazione e promozione nazionale e internazionale dell’intero comparto lattiero-caseario italiano. Nato a Bergamo nel 2015, FORME ha l’obiettivo di aumentare non solo la conoscenza, ma anche la percezione del valore del formaggio - uno dei prodotti più caratterizzanti e legati al territorio d’appartenenza, risultato di tradizioni secolari e filiere di produzione uniche - adottando un approccio qualitativo, attraverso azioni che leghino prodotti e territorio. In particolare, Bergamo vanta il primato europeo per DOP casearie: ben 9 delle 50 DOP nazionali sono prodotte sul territorio della provincia.

FORME IN ITALY 2024

Date: venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 ottobre 2024

Luogo: Bergamo

Orari: 9.00 – 19.00

Sito web: www.progettoforme.eu

 

Marco Ferrario | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 345 6286197

Anna Lisa Margheriti | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 349 4672766

Laura Ceresoli | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 348 6597052

Federica Terragnoli | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 347 0439418

ANDREA BARMAZ: IL CONSORZIO DOP FONTINA SOSTIENE LA “DICHIARAZIONE DI ORTIGIA” PER LA TUTELA INTERNAZIONALE DELLE DOP

 

La presenza del Consorzio al G7 Agricoltura, appena conclusosi ad Ortigia, si è articolata in degustazioni di prodotto, abbinamenti originali e la partecipazione a convegni istituzionali sul tema della valorizzazione internazionale della DOP Fontina 

 

 

Un’occasione istituzionale importante per fare sistema e tutelare i prodotti italiani certificati a livello internazionale. Questo sostanzialmente il messaggio che arriva da Ortigia da parte dei Consorzi di tutela dell’agroalimentare italiano. Anche il Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina era presente, con il Presidente Andrea Barmaz e il direttore Fulvio Blanchet, nello spazio espositivo messo a disposizione da Origin Italia e nel “Cheese Bar” organizzato da AFIDOP (Associazione Formaggi Italiani DOP). 

 

Origin Italia, Associazione che riunisce i Consorzi di Tutela dei prodotti agroalimentari italiani DOP IGP, ha presentato al Ministro italiano dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida la “Dichiarazione di Ortigia 2024” un documento, condiviso con i consorziati, per chiedere maggiore attenzione da parte delle autorità pubbliche dei  Paesi del G7  e della comunità internazionale nel sostenere i  prodotti agroalimentari a  Indicazione Geografica  in quanto portatori di valori preziosi per le future generazioni e di interesse pubblico generale in tutte le aree del mondo.

 

Barmaz: “La “Dichiarazione di Ortigia 2024” è da noi pienamente condivisa in quanto riassume le priorità future della tutela e della corretta valorizzazione dei prodotti agroalimentari DOP IGP, non solo in Europa ma in tutto il mondo. Siamo particolarmente lieti e soddisfatti di aver partecipato a questo G7 Agricoltura nella splendida cornice dell'isola di Ortigia, un evento importante per i contenuti che sono stati veicolati grazie anche alla massiccia presenza dei Consorzi di Tutela”. 

 

Nella Dichiarazione di Ortigia 2024 si sottolinea come i prodotti a Indicazione Geografica siano per loro natura attenti alla  conservazione delle risorse locali, del territorio e delle  conoscenze tradizionali delle comunità locali. Il documento mira a difendere i prodotti DOP e IGP da barriere tariffarie  che rischiano di comprometterne il futuro ponendo inoltre l’accento sulla necessità di una  maggiore tutela al fine di salvaguardare qualità, unicità e specificità dei prodotti agricoli legati ai territori e di conservarne i metodi di produzione e promuovere lo sviluppo rurale.. 

 

 

Manuela Adinolfi

LA FONTINA DOP AL G7 AGRICOLTURA DI ORTIGIA

 

La presenza del Consorzio Fontina in Sicilia si articolerà in degustazioni di prodotto, abbinamenti originali e la partecipazione a convegni istituzionali (26/9) sul tema della valorizzazione internazionale del prodotto e della DOP.

Il Consorzio produttori e Tutela della Fontina Dop partecipa al G7 Agricoltura organizzato dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste (MASAF) in programma fino al 29 settembre nell’Isola di Ortigia (Siracusa). L’evento internazionale a cui partecipano, oltre all’Italia che è Paese organizzatore, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, insieme ai Presidenti del Consiglio Europeo e della Commissione Europea, è un’occasione unica per promuovere e valorizzare la qualità dei migliori prodotti italiani e “riaffermare il ruolo dell’agricoltura nella produzione di cibo di qualità e nella gestione dei territori” come ha dichiarato il Ministro Francesco Lollobrigida.

 

Oggi – ricorda il Presidente del Consorzio Fontina Dop Andrea Barmaz - viene esportato circa il 15% della produzione totale di Fontina e il nostro mercato più importante è ancora quello statunitense, seguito proprio dai Paesi europei del G7 come Francia, Germania, Regno Unito

 

Ad animare Ortigia in questi giorni, 200 stand, 600 espositori e oltre 150 convegni a cui prenderanno parte ministri ed esponenti delle istituzioni internazionali che per nove giorni conosceranno e assaggeranno il meglio della produzione agro-alimentare italiana ovvero quegli ingredienti che hanno reso la cucina italiana la più amata nel mondo. Diverse le attività in calendario per il Consorzio. 

Il Consorzio Fontina Dop parteciperà, nella giornata del 26 settembre, al Convegno internazionale “Indicazioni Geografiche: uno strumento di cooperazione internazionale” (ore 10.30, Palazzo Vermexio, Ortigia) organizzato da Origin per sviluppare progetti di cooperazione a sostegno della crescita delle IG nei Paesi in via di sviluppo, e all’assemblea per “Approvazione documento di Posizione di Origin Italia in merito alle Indicazioni Geografiche”.

 

Lo scenario istituzionale internazionale del G7 Agricoltura non potrà non essere l’occasione per sottolineare ancora una volta il tema della tutela internazionale dei prodotti DOP e delle diatribe internazionali che rischiano di precludere l’accesso a mercati, come la Cina, ancora minori per la Fontina, ma potenzialmente molto interessanti. Parleremo di tutela del territorio, innovazione, sostenibilità, sicurezza alimentare  e riduzione degli sprechi, tutti argomenti a noi molto cari, ma sarà importante affrontare anche il tema degli scambi commerciali – ha proseguito Barmaz ricordando le difficolta incontrate in un progetto comunitario avviato alcuni anni fa per promuovere la Fontina, insieme ad alcune eccellenze del Nord-ovest, negli Stati Uniti e in Cina, ma se in USA è andato alla grande, in Oriente ha riscontrato tantissimi ostacoli. In questo il Consorzio Fontina trova l’appoggio di AFIDOP, associazione che promuove i formaggi DOP e IGP, di cui l’Italia detiene il primato per numero di produzioni certificate e che restituiscono valore al Paese preservando tradizioni e territori. Un punto, quest’ultimo, che secondo il Presidente di AFIDOP Antonio Auricchio “rischia di essere compromesso dalle tensioni commerciali che sempre più colpiscono i formaggi italiani certificati pur riguardando settori ben lontani da quello agroalimentare. L’auspicio è che il G7 possa essere una occasione per riaprire il dialogo internazionale sul libero scambio, un obiettivo essenziale per la tenuta delle nostre filiere e della nostra economia”.

Fontina DOP è poi una presenza fissa al “Cheese Bar” voluto da AFIDOP (Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP) che intende coniugare tradizione e innovazione affiancando al mondo dei formaggi DOP italiani quello della mixology internazionale con i più noti signature cocktail abbinati a ciascuna eccellenza casearia. Per la Fontina, l’esperta ONAF Valentina Bergamin, ha scelto il cocktail “Gassa d’Amante” a base di gin, soda, lime, sale affumicato e infuso di rosmarino e vaniglia per esaltare le note dolci della Fontina. 

La regina dei prodotti della Valle d’Aosta è anche protagonista, con degustazioni del prodotto in purezza, a “Casa Italia DOP IGP”, padiglione interamente dedicato alle produzioni agroalimentari di qualità degli 82 Consorzi di Tutela aderenti a Origin Italia. 

 

 

Manuela Adinolfi   +39.349.6344593   

AFIDOP, IN ESTATE GLI ITALIANI NON RINUNCIANO AI FORMAGGI DOP E IGP

CRESCONO I VIAGGI ENOGASTRONOMICI (+37% DAL 2016) E I CASEIFICI ATTRAGGONO SEMPRE DI PIÙ

 

 

L'Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP propone un viaggio tra le eccellenze italiane, con 4 ricette estive e un tour dei ristoranti che valorizzano il carrello dei formaggi

Roma, 31 luglio 2024 – Italia, terra di santi, poeti… e viaggi enogastronomici. Oltre un terzo del budget di chi sceglie il Belpaese per le vacanze viene speso in cibo e bevande e gli itinerari di viaggio che mettono al centro l'enogastronomia sono cresciuti del 37% dal 2016 ad oggi, arrivando a generare un business di oltre 12 miliardi di euro (il 15,1% della spesa totale nel turismo)[1] . Cresce in particolare l'interesse verso le esperienze nei luoghi di produzione, visitati dal 74% dei turisti italiani tra il 2020 e il 2023. Di questi circa il 30% ha fatto visita a un caseificio[2]. Un trend confermato dall'Osservatorio Turismo di Confcommercio, che ha messo in evidenza come la degustazione di prodotti tipici sarà tra le principali attività nell'estate in corso.[3]

Per questo in vista del periodo clou dell'estate, AFIDOP- Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP propone un viaggio enogastronomico per l'Italia dei formaggi certificati, un patrimonio di 55 formaggi DOP e IGP unici al mondo per biodiversità, stagionature e latitudini (dalla pianura all'alpeggio).

"Ogni angolo d'Italia nasconde un formaggio tipico – conferma Antonio Auricchio, Presidente di AFIDOP-. Se Mozzarella di Bufala Campana, Gorgonzola, Caciocavallo Silano, Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono noti in tutto il mondo e protagonisti della nostra cucina, ogni Regione, ogni Provincia italiana può regalare una sorpresa tutta da scoprire. Solo per rimanere in Lombardia, il Bitto e il Valtellina Casera sono specialità della Valtellina che fanno parte di ricette tipiche come i pizzoccheri o possono essere assaggiati in purezza, mentre la produzione dello Strachitunt è circoscritta a pochi piccoli comuni del bergamasco.  Parliamo di realtà legate ai loro territori da una storia anche millenaria, plasmandone società, economia e in alcuni casi anche la geografia. Ognuna racconta alla perfezione il saper fare dell'arte casara italiana e del Made in Italy. Con questa guida vogliamo dare visibilità a questi gioielli, per valorizzarli e far venire la curiosità di prendersi una vacanza o un weekend lungo per assaggiarli nel loro territorio d'origine e scoprire come vengono prodotti.”

La guida di AFIDOP si concentra quindi sulle Regioni leader per accoglienza turistica 2023 (Emilia-Romagna, Puglia, Trentino-Alto Adige e Toscana, quest'ultima la preferita per i soggiorni brevi)[4] con quattro ricette fresche, ideali anche per la stagione calda: si va dalla mousse di sedano rapa, patate e finocchi con Stelvio DOP e noci, ai cappelletti alla parmigiana con spuma di Burrata di Andria IGP; dalle polpette di zucchine e Pecorino Toscano DOP, al gelato al Parmigiano Reggiano DOP.

Per riscoprire e assaporare queste prelibatezze, AFIDOP propone anche tour di luoghi e ristoranti – da Nord a Sud Italia - in cui resiste il carrello dei formaggi, uno strumento fondamentale per valorizzare la varietà dei prodotti caseari del Belpaese, per comprenderne storia, sfumature e gusti, così come auspicato dalle Linee Guida AFIDOP per la valorizzazione dei Formaggi DOP e IGP nei menu della ristorazione. Il viaggio comincia nello storico Al Sorriso (a Soriso, NO) - che, ispirandosi all'esempio francese, è dal 1981 uno dei posti cult in Italia per il carrello dei formaggi – si passa poi Da Vittorio (a Brusaporto, BG), autentico must per gli appassionati dove sperimentare formaggi da tutta Europa (Francia, Svizzera, Spagna e Inghilterra, oltre chiaramente all'Italia). Al Pomiroeu (Seregno, MB), lo chef Giancarlo Morelli propone una scelta di ben 45 chicche casearie, mentre a Roma, dall'Hosteria del Grappolo d'oro dell'oste Antonello Magliani, i formaggi sono anche autentici protagonisti dei piatti, come nel caso del Maritozzo con cotoletta di Asiago DOP. Infine, a Bari al ristorante La Bul dello chef Antonio Scalera, la tradizione pugliese va a braccetto con la creatività: ecco come nasce, per esempio, il risotto all'Asiago DOP con lampascioni, in cui un formaggio tipico del Nord Italia incontra una specialità della cucina regionale pugliese. 

Da non dimenticare i tour nei caseifici, grazie a cui vivere un'esperienza multisensoriale tra storia, tradizioni, sapori e profumi. I Consorzi dei formaggi Dop e IGP organizzano visite guidate, anche gratuite, soprattutto tra aprile e giugno.

 

Chiara Natalini

MADE IN MALGA ’24

 

Tra un mese ad Asiago il via alla 12^ edizione dell’evento nazionale dei formaggi di montagna. Made in Malga 2024, il festival dei sapori d’alta quota.

Ritorna l’appuntamento atteso da migliaia di appassionati dei formaggi e dei prodotti dell’agricoltura di montagna. Dal 6 all’8 e dal 13 al 15 nelle vie del centro di Asiago vi aspetta un calendario ricco di eventi dedicati ai sapori della montagna: mostra mercato dei produttori, masterclass e degustazioni guidate con formaggi abbinati a vini estremi, laboratori artigianali, escursioni nelle malghe dell’Altopiano, la grande Osteria di montagna con piatti tradizionali a base di formaggio, proiezioni di film a tema. In contemporanea, nei giardini di Piazza Carli, la quarta edizione del Mountain Beer Festival dedicato alle birre artigianali di montagna. Sabato 7 settembre l’apertura di una forma di Asiago DOP Stagionato 15 anni del Caseificio Pennar.

Asiago e l’Altopiano dei 7 Comuni si stanno preparando per accogliere casari e formaggi in arrivo da tutte le aree agricole montane italiane. Al tempo stesso migliaia di “cheese lovers” stanno organizzando la spedizione per scoprire formaggi e godersi le bellezze e la tranquillità della montagna. Quindi, il consiglio che vi diamo è di prenotare per tempo (anzi da subito!) l’alloggio per avere il tempo di gustare i prodotti e i tanti appuntamenti della manifestazione con calma e relax. Ma, non fatevi ingannare dalla pace e la quiete che troverete nell’Altopiano. Tra i muri delle malghe c’è un’intesa attività produttiva che richiede un costante impegno e molti sacrifici. L’opera viene completata dalle mani sapienti dei casari delle malghe.

Questi sono gli ingredienti per fare formaggi unici, dal gusto intenso. Partecipare a Made in Malga è un’esperienza gustativa unica. Ed è anche l’occasione per conoscere chi produce queste bontà!

Il calendario delle Masterclass propone un ricco ed interessante programma di degustazioni tematiche dei formaggi di montagna più ricercati (Bagòss, Bettelmat, Bitto, Castelmagno, Bleu de Moncenis, Murianeng) abbinati a vini di montagna. L’Asiago DOP in diverse stagionature con i vini del fuoco, formaggi a latte crudo con vini delle Alpi, formaggi del Piemonte con vini di Abbazia europei, formaggi svizzeri con vini delle isole del Mediterraneo, i caprini di Beppe Giovale con le birre di Aleghe, formaggi blue di montagna con vini passiti, i grandi formaggi della Lombardia abbinati a vini estremi italiani e formaggi Principi delle Orobie abbinati alle birre artigianali Pintalpina. Prenotazioni ed il programma completo sono sul sito madeinmalga.it .

A Made in Malga 2024 troverete anche il meglio della salumeria di montagna. Dall’Alto Adige lo speck artigianale, salamini tirolesi, würstel artigianali in varie versioni la bresaola, salumi di cinghiale, cervo e capriolo. La norcineria abruzzese, il Nero dei Nebrodi ed il Nero di Calabria. Ed infine mieli, panificati di montagna, confetture, liquori, aceti balsamici, té e tisane, erbe officinali e cosmetici derivati dall’attività agricola.

In contemporanea, a Made in Malga, nei giardini di Piazza Carli, si svolgerà la 4° edizione del Mountain Beer Festival dedicato alle birre artigianali di montagna che ospiterà 13 birrifici dell’arco alpino italiano. Da non perdere sabato 7 e 14 settembre dalle ore 19:00 l’aperitivo musicale con il DJ Luciano Gaggia.

La grande Osteria di montagna, in Piazza Carli, vi proporrà appetitosi piatti tradizionali: gnocchi con le patate di Rotzo preparati da “La Baitina” di Roana, piatti di carne degli allevamenti in Altopiano dell’Agriturismo Gruuntaal, le pizze di Picci Pizza farcite con i prodotti della montagna. Saranno presenti come gli anni scorsi, piatti con i pizzoccheri, bratwurst, tortel di patate, arrosticini, tagliate di pecora di Bracevia e le birre artigianali di montagna. L’Asiago Bistrot sarà gestito dallo Chef Massimo Spallino della Vecchia Stazione di Canove che proporrà gustosi piatti con il formaggio Asiago Fresco e Stagionato.

La manifestazione prenderà il via al mattino di venerdì 6 settembre, mentre l’inaugurazione ufficiale con le Autorità è prevista alle ore 18:30 in Piazza Carli.

L’ingresso è libero.

Made in Malga 2024 è un evento organizzato da Guru Comunicazione con la collaborazione del Comune di Asiago e i mandamenti delle Associazioni di categoria dell’Altopiano Ascom, Coldiretti e Confartigianato. Main Partner Consorzio Tutela Formaggio Asiago.

Con il supporto degli sponsor: Despar Aspiag service srl, Caseificio Pennar Asiago, Pool Pack (packaging alimentare), BVR Banca, ARA Veneto, Stringhetto (confetture e cioccolato), Caseificio Brazzale, Biomundus (spezie dal mondo) e Latterie Vicentine.

www.madeinmalga.it www.facebook.com/madeinmalga www.instagram.com/madeinmalga

CONTATTI

Redazione Guru Comunicazione Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Direzione evento Luca Olivan + 39 348 260 8607

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MADE IN MALGA ’24   

12^  edizione - 2 weekend

6-8 e 13-15   settembre 2024  Asiago (VI)

L’evento nazionale dei migliori formaggi e dei prodotti della montagna

IL PARMIGIANO REGGIANO SI CONFERMA LA PIÙ IMPORTANTE DOP OTTENUTA IN MONTAGNA

CRESCE LA PRODUZIONE DELLA CERTIFICAZIONE “PRODOTTO DI MONTAGNA”: NEL 2022 OLTRE 228.000 FORME (+28% SUL 2016)

 

 

Durante la conferenza stampa della 58a Fiera del Parmigiano Reggiano a Casina, il Consorzio illustra gli interventi di valorizzazione degli 83 caseifici di montagna, che nel 2023 hanno rappresentato più del 21% della produzione totale con oltre 861.000 forme.

Il Parmigiano Reggiano è il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna. Lo confermano i nuovi dati forniti dal Consorzio in occasione della conferenza stampa di presentazione della 58a Fiera del Parmigiano Reggiano a Casina (2-5 agosto): nel 2023 la produzione degli 83 caseifici di montagna della Dop ha superato le 861.000 forme, con un aumento del +11% rispetto al 2016, anno in cui è stata inaugurata la politica del Consorzio di rilancio e valorizzazione della produzione di montagna. In crescita anche la produzione di latte, con oltre 419.000 tonnellate (+9,3% sul 2016). Inoltre, il Parmigiano Reggiano “Prodotto di Montagna”, la certificazione lanciata dal Consorzio nel 2016 per dare maggiore sostenibilità allo sviluppo di quest’area della zona di produzione e offrire ai consumatori garanzie aggiuntive legate all’origine e alla qualità del formaggio, nel 2022 ha raggiunto le 228.000 forme, con un aumento del +28% sul 2016.

 

Tutti forti segnali che la politica del Consorzio continua a invertire una tendenza alla decrescita che aveva colpito il comparto fino al 2014. Nel decennio 2000-2010, infatti, nei territori di montagna della zona di origine si è assistito alla chiusura di ben 60 caseifici e a una riduzione del 10% della produzione del latte. Deficit che è stato azzerato a partire dal 2014 grazie all’avvio del Piano di Regolazione Offerta che, tra le altre misure, ha previsto sia sconti specifici per produttori e caseifici situati in zone di montagna, sia il bacino “montagna” per le quote latte.

 

Nel 2023, dunque, più del 21% della produzione totale si è concentrata negli 83 caseifici di montagna sparsi tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna a sinistra del fiume Reno, che impiegano oltre 800 allevatori. Ciò ha reso possibile il mantenimento dell’agricoltura in zone altrimenti abbandonate e ha contribuito allo sviluppo di una società modernamente agricola e di un paesaggio riconoscibile e apprezzato sia dai suoi abitanti, sia dal circuito del turismo di qualità. Altro segnale positivo è rappresentato dai cambiamenti generazionali all’interno dei caseifici: l’età media dei produttori si è abbassata dai 57 anni di media prima del 2016 ai 30-40 di oggi, segnale che manifesta la fiducia che i giovani investono nel Parmigiano Reggiano.

 

La presentazione dei dati è avvenuta in un momento particolare per il Consorzio: il 27 luglio si sono infatti festeggiati i 90 anni della fondazione dell’organismo che ha la funzione di tutelare, difendere e promuovere questo prodotto millenario, le cui radici affondano nel Medioevo, salvaguardandone la tipicità e pubblicizzandone la conoscenza nel mondo. Proprio questo è stato il giorno scelto dal Consorzio per sancire l’apertura dell’ufficio (corporation) negli Stati Uniti, primo mercato estero della Dop (avvenuta grazie alla collaborazione dello Studio Tarter Krinsky & Drogin per gli aspetti legali USA, dello Studio Funaro & Co. per gli aspetti fiscali USA, e dello Studio Bird & Bird per gli aspetti legali e fiscali crossborder), per avere una maggiore efficacia nelle operazioni di promozione e di tutela nel mercato a stelle e strisce.

 

«Il Parmigiano Reggiano contribuisce a fortificare l’economia e a preservare l’unicità dell’Appennino emiliano», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. «È il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna, con più del 21% della produzione totale concentrata in ben 83 caseifici sui 292 consorziati. La differenza delle Dop rispetto a tante altre realtà economiche è che l’attività non può essere delocalizzata, e pertanto il fatturato diventa automaticamente “reddito” per la zona di origine. Se a ciò aggiungiamo che nel 2021 un turista straniero su due ha visitato il nostro Paese in funzione dell’enogastronomia, risulta lampante l’importanza della Dop per lo sviluppo del turismo esperienziale in questi luoghi. Per il Consorzio, sono il territorio e la comunità che lo abita il bene più prezioso e il nostro intento è quello di impegnarci sempre di più per preservarli ed essere un modello di sostenibilità ambientale, economica e sociale».

 

Per Guglielmo Garagnani, vicepresidente del Consorzio, «la produzione nelle zone di montagna è da sempre una delle caratteristiche salienti del Parmigiano Reggiano. È stato fondamentale che il Consorzio introducesse interventi per la diffusione e la valorizzazione del “Prodotto di Montagna”, e che continui a farlo anche negli anni a venire: queste aree soffrono di condizioni svantaggiate e maggiori costi di produzione, ma la permanenza di una solida produzione agricola-zootecnica rappresenta un pilastro economico e sociale di interesse non solo per la comunità locale, ma per tutti. Preso atto dei risultati raggiunti con il consolidamento della lavorazione del Parmigiano Reggiano nelle zone dell’Appennino, ora la sfida è riuscire a rafforzare il valore commerciale del “Prodotto di Montagna” e promuoverne il valore aggiunto, per avere un posizionamento nel mercato che riesca a rendere sostenibile tale produzione nel tempo».

 

È proprio per valorizzare e promuovere il Parmigiano Reggiano “Prodotto di Montagna” che  da venerdì 2 a lunedì 5 agosto  si terrà la  58a Fiera del Parmigiano Reggiano di Casina: quattro giorni di spettacoli, dj set, balli, mostre, gare, aperitivi e giochi pensati per tutti, adulti e bambini, per portare nel comune dell’Appennino reggiano arte e divertimento, e soprattutto l’eccellenza produttiva locale. In particolare, saranno ben  41 i caseifici di montagna  che parteciperanno alla Fiera per presentare i propri “gioielli”, offrendo a tutti i visitatori degustazioni con la possibilità di acquisto. Sarà inoltre presente uno stand in cui si potrà partecipare a degustazioni curate da APR (Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano) e comprare il Parmigiano Reggiano di montagna prodotto nelle quattro province della zona geografica. Inoltre, domenica 4 agosto alle ore 20:30 presso l’incrocio tra Via Roma e Via Caduti sarà possibile assistere alla creazione dal vivo di una forma di Parmigiano Reggiano.

 

L’appuntamento più atteso della Fiera è la 12a edizione del Palio del Parmigiano Reggiano “Città di Casina”, lunedì 5 agosto alle ore 20:00 in piazza IV Novembre, nel quale i 41 caseifici competeranno con Parmigiano Reggiano di montagna di 24 e 40 mesi, che saranno valutati da una giuria composta da assaggiatori certificati della APR. A seguire, si terrà inoltre la 7a  gara di taglio della forma: sotto gli occhi dei giudici e del pubblico, i mastri casari si sfideranno nel tagliare una forma in porzioni sempre più piccole, dalla mezza forma a un ottavo, sino ad arrivare a punte il più possibile vicine al chilo di peso l’una. È una gara che mira sia alla bellezza e alla nettezza del taglio, sia alla bravura nella porzionatura manuale della Dop.

 

«Siamo orgogliosi di annunciare la 58a edizione di questa rassegna unica nel suo genere», ha dichiarato Stefano Costi, sindaco di Casina. «Questa fiera è un’occasione irrinunciabile non solo per far conoscere il nostro territorio, ma anche per comunicare un prodotto di immenso valore quale il Parmigiano Reggiano di montagna. Un valore che non è solo finanziario, dato che la Dop è la colonna portante dell’economia di montagna e una delle principali attrazioni per il turismo enogastronomico, ma anche e soprattutto sociale, dato che dà un contributo fondamentale al mantenimento delle comunità in zone altrimenti a rischio abbandono».

 

Fabrizio Raimondi

IL CONSORZIO DEL PARMIGIANO REGGIANO ANNUNCIA GLI OTTIMI DATI DEL PRIMO SEMESTRE 2024: CRESCONO VENDITE TOTALI (+15,1% RISPETTO A GENNAIO-GIUGNO 2023), ITALIA (+12,9%) ED ESTERO (+17,5)

Nel 2024 la Dop cresce soprattutto nei mercati internazionali, in primis gli USA (+21,7%) dove il Consorzio ha recentemente aperto un ufficio operativo (corporation) per rafforzare la tutela e la promozione. Bene anche Francia (+9,6%), Germania (+15,1%) e Canada (+73,7%)

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha presentato i dati del primo semestre 2024. Dopo aver chiuso il 2023 con un giro d’affari al consumo che ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro, nel periodo gennaio-giugno 2024 il Consorzio ha registrato – rispetto al primo semestre 2023 – un incremento delle vendite totali pari al +15,1% (70.742 tonnellate vs 61.458). Segno positivo sia per le vendite nel mercato italiano (+12,9%, 35.818 tonnellate vs 31.737), grazie ai canali GDO e industria cresciuti rispettivamente del +14,5% e +23,8%; sia soprattutto per l’export, che segna un +17,5% (34.924 tonnellate vs 29.721), con aumenti tanto nei Paesi UE (+13%, 19.337 tonnellate vs 17.117), quanto in quelli extra UE, che registrano un exploit del +23,7% (15.586 tonnellate vs 12.605). Le vendite sui mercati internazionali sono trainate da tutte le tipologie di formato (forme, grattugiati, formati speciali), con un aumento in particolare del porzionato (+21,9%).

Gli USA si riconfermano il primo mercato estero della Dop, con un +21,7% (7.736 tonnellate vs 6.359). Proprio per sostenere la crescita in questo Paese, oltre a consolidare nel 2024 un forte investimento per attività di digital e influencer marketing, un’intensa attività di pubbliche relazioni e media relations, partecipazione a fiere ed eventi, attivazione e presidio dei punti vendita e supporto agli operatori, il Consorzio ha ufficializzato lo scorso 27 luglio (anniversario dei 90 anni dalla fondazione) l’apertura di un ufficio operativo (corporation) negli Stati Uniti per avere una maggiore efficacia nelle operazioni di tutela e di promozione nel mercato a stelle e strisce.

Il Parmigiano Reggiano ha registrato dati molto positivi anche in Francia (+9,6%, 7.268 tonnellate vs 6.633), secondo mercato al mondo e primo in Unione Europea, Germania (+15,1%, 5.093 tonnellate vs 4.423), che mostra una ripresa molto importante dopo le difficoltà del 2023, e Regno Unito (+18,8%, 3.839 tonnellate vs 3.232), segnale significativo per un mercato che era stato messo in difficoltà dalla Brexit. Ottimi risultati anche Oltreoceano, con il Canada che segna un +73,7% (1.471 tonnellate vs 847), con un grande recupero dopo i problemi legati alle quote nel 2023, e il Giappone che cresce dell’11,3% (496 tonnellate vs 445), confermandosi il primo mercato asiatico della Dop. Buon andamento anche per i mercati emergenti, in particolare la Cina (+43,8%, 25 tonnellate vs 18) con volumi ancora contenuti ma in costante crescita, e l’Area del Golfo (+84,5, 123 tonnellate vs 67) che sta diventando un target significativo anche per i volumi esportati. La Dop conferma dunque il percorso avviato da alcuni anni per diventare un vero brand globale, pronto ad affrontare gli ostacoli posti da mercati estremamente vasti, ricchi di prodotti d’imitazione e caratterizzati da una marcata confusione al momento dell’acquisto.

«Dopo i dati del 2023, con un giro d’affari al consumo che ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro, il 2024 mette a segno un ulteriore sviluppo con un primo semestre che segna un +15,1% di crescita a volume», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. «Siamo in particolare entusiasti dei risultati raggiunti nell’export, in primis negli USA, che confermano come nel prossimo futuro il Consorzio dovrà sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della nostra Dop. È evidente come, in questo scenario, gli Stati Uniti svolgano un ruolo fondamentale, e non solo per gli ampi margini di crescita, considerato che il vero Parmigiano Reggiano rappresenta oggi solo il 5% del totale formaggi a pasta dura. Proprio qui abbiamo aperto un ufficio (corporation) che ci consentirà di avere una maggiore efficacia nelle operazioni di promozione e di tutela. Ci auguriamo che, nel prossimo futuro, questo diventi un modello applicabile anche negli altri mercati chiave extra UE della Dop, in modo che il Parmigiano Reggiano divenga sempre più un prodotto di riferimento per i consumatori globali».

Benedetto Colli 

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