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PREMIO EUROPEO RAPALLO BPER BANCA 2023
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ATLANTE DEL RUM – I COCKTAIL PIÙ CARATTERISTICI DELLE 17 ISOLE DEI CARAIBI
Con “Atlante del rum” Luca Gargano, tra i massimi esperti mondiali del distillato,
offre un viaggio completo nei Caraibi per scoprire:
- le distillerie ancora attive,
- i sapori autentici locali
- la storia del distillato
Figlio dei Caraibi, il rum è inevitabilmente legato alla storia e alla cultura di quelle isole.
Oggi è associato ai momenti di festa ma spesso si dimentica quale sia la sua storia, molto travagliata ma anche affascinante,
A queste domande risponde Luca Gargano, specialista del rum di fama mondiale, con il volume “Atlante del rum – Distillerie dei Caraibi e degustazione” (Edizioni Lswr).
L’Atlante, da oggi in libreria, è un viaggio dettagliato in 17 isole dei Caraibi. Per ciascuna Isola l’autore presenta:
- storie, aneddoti e sapori peculiari;
- schede tecniche dettagliate che raccontano le distillerie ancora attive;
- foto, anche a tutta pagina, che immergono il lettore nei colori e nel folklore locale.
Ecco, quindi, alcuni cocktail e miscele che caratterizzano le Isole.
Cuba e i suoi cocktaik ricercati dalle celebrità: Mojito, Daiquiri e Cuba Livre
Il 16 gennaio 1920 segna l’inizio del Proibizionismo degli Stati Uniti. Cuba, così, diventa destinazione di prima scelta per i week-end alcolici degli americani.
Constantino Ribalaigua, arrivato a Cuba dalla natia Spagna, si fa immediatamente notare per la sua professionalità e maestria e diventa in poco tempo titolare del bar Floridita. Lì ospiterà personalità come Ava Gardner, Tennessee Williams, il duca di Windsor, i pugili Gene Tunney e Rocky Marciano, Gary Cooper e Spencer Tracy, solo per citarne alcuni.
Le creazioni di Ribalaigua sono ancora presenti nelle cocktail list dei bar di ogni angolo del mondo. Di certo, è stato lui a contribuire alla popolarità della bevanda cubana per eccellenza, il Daiquiri, non senza la complicità di Ernest Hemingway, ospite abituale del Floridita dal 1932. Il Daiquiri è stato senza dubbio ispirato al Canchánchara, una miscela di 2/3 aguardiente, di zucchero di canna, di 1/3 di succo di lime e di un cucchiaino di miele.
Altro locale che diventerà il luogo di incontro per celebrità come Nat King Cole, Julio Cortázar, Pablo Neruda e Salvador Allende sarà Bodeguita del Medio di Angel Martinez. Lì si diffonderà la fama del cocktail che, ancora oggi, è il più famoso al mondo: il Mojito. Lo si beve a Cuba dalla fine del XIV secolo sotto il nome di draque, o draquecito, in onore del pirata Sir Francis Drake, che lo avrebbe servito ai suoi marinai per proteggerli dallo scorbuto. Il Cuba Libre è un altro famoso cocktail dell’isola. Sarebbe stato inventato all’Avana nel 1900 circa. La leggenda narra che alla fine della guerra ispano-americana, le truppe inviate a Cuba dal presidente Roosevelt, i Rough Riders, avessero celebrato la fine del conflitto facendo un brindisi a base di rum e cola in un bar della capitale, inneggiando “Per Cuba Libre!”.
Martinica: Ti’ punch e planteur
In Martinica le bevande più popolari a base di rum sono il ti’ punch e il punch planteur.
Il ti’ punch è simile alla caipirinha brasiliana: lime, zucchero di canna e rum bianco, il tutto mescolato con un bois lélé, agitatore artigianale in legno naturale. Bevuto come aperitivo o con accras de morue (frittelline di baccalà), può anche accompagnare un pasto creolo dall’aperitivo al dolce, sapendo che la cucina creola è al suo apice in Martinica, dove si esprime il più delizioso equilibrio tra ispirazioni francesi e caraibiche, africane e indiane.
Il planteur, invece, si prepara con il rum ambré e la frutta, senza scordare una goccia di sciroppo di granatina. La cosa casca bene, visto che l’isola è un tripudio di frutta, come abricot pays, carambole, chadec (agrumi simili al pompelmo), cocco, corossol, goyave, mango, papaya, pomme cannelle, mandarini, prune de Cythère, che vengono utilizzati, a seconda della regione, per la realizzazione dei punch locali. Il frutto viene messo in infusione per quindici giorni in rum bianco addizionato con sciroppo di canna da zucchero.
Puerto Rico: dalla Piña Colada alle miscele più moderne.
È il cocktail che rappresenta Puerto Rico ed è anche la sua bevanda ufficiale, dal 1978. Perché?
Perché è il risultato di una rapida miscelazione di tre ingredienti caratteristici dell’Isola: ananas, crema di cocco e rum portoricano. È stata anche nominata bevanda ufficiale di Puerto Rico nel 1978.
Ma è in due bar della vecchia San Juan che si gioca tutta la scena mixology portoricana attuale: La Factoria e il Café Hijos De Borinquen. Qui si degustano delle sapienti miscele che riflettono sia le tendenze tipicamente americane sia quelle più squisitamente peculiari dei Caraibi. Il coquito, il papa Jac, il chichaíto e il bili sono alcuni dei grandi classici locali.
Il coquito è un tipo di zabaione tradizionalmente servito a Puerto Rico: si prepara con rum, tuorli d’uovo, latte di cocco, latte condensato zuccherato, cannella, noce moscata e chiodi di garofano. Il suo consumo è generalmente riservato alle festività natalizie, quando è tradizionalmente servito con altri piatti delle feste. Papa Jac è una combinazione di aguardiente di canna, succo di frutto della passione e zucchero.
Il bili, infine, è una miscela di pitorro, nome dell’alcol distillato artigianalmente sull’isola, e di un piccolo frutto chiamato quenepa. Il quenepa, o quenette in francese, cresce spontaneamente a Puerto Rico, e la sua la forma ricorda un piccolo lime dalla buccia liscia e rigida.
E poi, ancora:
Santo Domingo ha, da circa dieci anni, un suo cocktail ufficiale: il Santo Libre, alter ego domenicano del Cuba Libre, sotto forma di long drink fatto con rum e limonata
A Sainte – Croix i cocktail, preparati nei bar dei tanti hotel dell’isola, sono studiati intorno ai rum Cruzan, solitamente il White o il Gold, a cui si aggiungono succhi di frutta tropicale, principalmente cocco e ananas e l’onnipresente noce moscata grattugiata, come nella migliore tradizione dei punch.
A Tortola i turisti assaggiano il famoso “painkiller”, cocktail fatto in casa a base di Pusser’s, con succo d’ananas, succo d’arancia e latte di cocco, servito in una tazza di porcellana che fa tanto Old England.
L’autore
Luca Gargano è uno specialista di rum di fama mondiale. Collezionista (detiene la più grande collezione di bottiglie) e illuminato cultore di questo distillato, ha acquisito nel 1997 un'azienda di importazione di alcolici. Ha acquistato piantagioni e distillerie in tutti i siti di produzione e invecchia le sue botti sul posto.
Il libro
Atlante del rum – Distillerie dei Caraibi e degustazione
Edizioni Lswr
Settembre 2023, 240 pagine a colori, cartonato, 39.90 euro
Isbn 9788868959616
IL QUADERNO DELLA CUCINA ADRIATICA
di Andrea Sfetez
Storie e sapori di mare, di terra, di laguna
“Il quaderno della cucina Adriatica. Storie e sapori di mare, di terra, di laguna”, di Andrea Sfetez, in libreria dal 16 agosto per Kellermann Editore, trasporta il lettore in una vera e propria escursione tra i luoghi e i sapori dell’Adriatico orientale, con gustosi tocchi sulla costa occidentale. Impreziosito dalle illustrazioni di Roberto Da Re Giustiniani e Desiree Pizzol e dai testi scritti in “bella calligrafia” e rifiniti a mano da Joanna Ritchie, il volume è un autentico taccuino di viaggi dedicato all’Adriatico: uno spazio di terre e di acque in cui, nei secoli, le genti si sono incontrate e hanno scambiato, integrato, messo insieme – talvolta inconsapevolmente – ingredienti, ricette, tecniche.
Luoghi noti e meno noti, aneddoti, voci poetiche, profumi e sapori si susseguono tra le pagine di questo “quaderno”, che non vuole essere un compendio sulla cucina adriatica, ma un viaggio personale e sentimentale attraverso i luoghi che più appartengono all’autore e che con le loro storie e curiosità, arrivano ai lettori anche grazie all’apporto delle comunità italiane presenti in Istria, in Dalmazia e a scendere fino all’Albania.
Dal golfo di Trieste alla costa adriatica orientale con la sua miriade di isole e le città antiche e splendide, passando per Muggia – luogo di nascita di Andrea Sfetez – l’autore costruisce un percorso ricco di rimandi tra una sponda e l’altra dell’Adriatico, disegnando una geografia non scontata. Si scoprono così la storia di Sebenico e la ricetta del baccalà alla sebenicense, quella delle saline di Santa Margherita di Savoia e della focaccia barese, quella di Laurana, nota come “Culla dei marroni”, con la sua ottocentesca ricetta del budino di marroni (che include tra gli ingredienti nientemeno che il rognone), e molte altre ricette con le loro storie e quelle dei luoghi che le hanno viste nascere.
“Il quaderno della cucina Adriatica. Storie e sapori di mare, di terra, di laguna” fa parte della collana Quaderni, dedicata a lavori artigianali dallo stile e saper fare unico.
Andrea Sfetez, nato a Muggia nel 1960, parallelamente all’esercizio della libera professione medica si dedica all’attività musicale come cornista, docente (al Conservatorio di Trieste, dove egli stesso aveva studiato) e direttore di banda. Ha al suo attivo oltre un migliaio di concerti in Italia e all’estero, da solista, orchestrale (ha ricoperto anche il ruolo di primo corno presso l’orchestra dell’Ente lirico Teatro Verdi di Trieste) e in piccoli ensemble musicali. Appassionato di cucina, mantiene importanti contatti con le comunità italiane lungo la costa adriatica orientale.
Scheda tecnica
Titolo: Il quaderno della cucina Adriatica. Storie e sapori di mare, di terra, di laguna
Editore: Kellermann Editore
Autore: Andrea Sfetez
Prima edizione: agosto 2023
Formato: cm 15 x 21
Pagine: 80
Illustrazioni: originali B/N
Confezione: brossura filo refe
Collana: QUADERNI (NIC 61)
Codice ISBN: 9788867671311
Prezzo: € 10,00
PASTA, STRAORDINARIO QUOTIDIANO: DA UNIONE ITALIANA FOOD
IL RICETTARIO SALVAGUSTO E SALVASPESA (MOLTI PIATTI A MENO DI 5 EURO PER 4 PERSONE
L'inflazione che taglia il potere d'acquisto ha messo anche la pasta a confronto con i grandi temi globali.I pastai di Unione Italiana Food lanciano "Pasta, straordinario quotidiano”, una guida al servizio delle famiglie italiane alle prese con i disagi del carovita: una raccolta di 54 ricette, una per ogni settimana dell'anno. Idee di gusto per 4 persone dal costo contenuto, tutte sempre entro un massimo di 10 euro
Ha un costo contenuto, fa bene, sazia e basta qualche minuto per portarla in tavola: oggi più che mai, con l'inflazione che taglia il potere d'acquisto delle famiglie italiane, la pasta risponde perfettamente alle esigenze attuali, confermandosi un alimento accessibile anche in un momento difficile per tutti. Protagonista di infinite ricette dal gusto e varietà straordinarie, alimento antispreco amato nel mondo, rappresenta la soluzione gastronomica al tempo stesso più gustosa ed economica: in Italia con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (come olio, pomodoro, legumi e aromi) si riesce a preparare un pasto sano, nutriente e bilanciato per una famiglia di 4 persone spendendo nell'insieme poco più di 2 euro (50 centesimi a persona). Parliamo di uno dei prodotti più amati al mondo, ma anche di un alimento completo, senza controindicazioni culturali o religiose e facile da conservare. Ai contraccolpi di pandemia, geopolitica, caro prezzi ed energia di questi ultimi anni, che hanno messo anche la pasta a confronto con i grandi temi globali, arriva la risposta dei pastai di Unione Italiana Food con "Pasta, straordinario quotidiano”, una guida ideata e realizzata in collaborazione con Giunti Editore al servizio delle famiglie italiane alle prese con il carovita: una raccolta di 54 ricette - una per ogni settimana dell'anno - per 4 persone, con un costo che si attesta spesso sotto i 5 euro, senza mai superare nelle proposte più elaborate un budget complessivo di 10 euro. Praticamente un range tra euro 1,25 e 2,50 a persona per un gustoso piatto di pasta. Un prontuario di gusto e convenienza, che coniuga portafoglio e palato nel segno della straordinaria varietà delle ricette italiane.
Il libro è suddiviso in 5 categorie (stagionali, regionali, grandi classici, vegetariane e ricorrenze) a cui si aggiungono 7 ricette d'autore ideate dalla Chef Sarah Cicolini (Santo Palato, Roma) che si contraddistinguono per essere antispreco, sostenibili e stagionali. Ad ogni ricetta è affiancato un commento e l'indicazione calorica e nutrizionale della dott.ssa Valeria Del Balzo, biologa nutrizionista, con una scheda dei valori nutrizionali e un approfondimento.
"Di tutte le evoluzioni che potremmo raccontare sulla pasta – afferma Margherita Mastromauro, Presidentessa dei pastai di Unione Italiana Food - oggi quella che ha più senso ricordare è sicuramente il potere aggregante, a livello sia sociale che culturale. La pasta, questa straordinaria tradizione che accompagna da secoli il nostro quotidiano, appunto. Parliamo di un prodotto che possiamo considerare economicamente accessibile per tutti, che riesce a soddisfare le necessità tanto del singolo individuo, quanto della famiglia più numerosa e che può tranquillamente accomunare necessità culturali e religiose molto distanti. L'obiettivo di questo volume è dimostrare che con una spesa molto contenuta – parliamo di massimo 10 euro – la pasta ci garantisce un pasto completo, nutriente e squisito. Perché la pasta è questo: un "lusso”, ma alla portata di tutti. In questo senso la pasta rappresenta certamente la soluzione all'attuale fase di incertezza economica”.
DALLE RICETTE STAGIONALI AI GRANDI CLASSICI
5 CATEGORIE CON UN SOLO DENOMINATORE, LA PASTA
L'Italia è il primo Paese produttore (con 3,5 milioni di tonnellate precediamo USA e Turchia) e il mondo riconosce questo primato abbracciando la pasta prodotta nel nostro Paese. Ne siamo i più grandi consumatori, con circa 23 chili annui pro-capite: la mangiamo tutti e la portiamo in tavola almeno 5 giorni a settimana, anche due volte al giorno. Per 1 italiano su 2 è il piatto preferito (fonte: Doxa "La qualità della pasta” 2017). Ma siamo anche quelli che più di tutti la fanno conoscere al resto del mondo: ben oltre la metà della produzione nazionale di pasta è destinata all'estero (circa il 61%). È un alimento che unisce l'Italia, seppure con le sue mille interpretazioni regionali che ne arricchiscono la portata culturale e ci racconta all'estero, in tutto il mondo vive di riflessi culturali che sanno restituirci storie nuove. È per questo che il ricettario è suddiviso in 5 categorie:
- Le ricette stagionali. La categoria più contemporanea per il suo essere sostenibile e locale Parliamo di piatti di pasta non necessariamente tradizionali o storici, ma che abbiano elementi caratteristici delle quattro stagioni (come le "Farfalle alla vignarola”, i "Maccheroncini tonno fresco e zucchine” per l'estate, i "Sedanini al sugo di peperoni friggitelli” per l'autunno e le "Penne con radicchio” per l'inverno).
- Le ricette regionali. Qui entrano in gioco tradizioni, storia, evoluzioni più o meno radicali, passando per l' universo di ricette nelle nostre regioni: dalle pugliesi "Orecchiette con le cime di rapa” ai romani "Spaghettoni cacio e pepe”, dall'immortale e imitatissima pasta con il ragù alla bolognese alle "Pennette alla valdostana” o alla "Pasta e fagioli alla veneta”
- I Grandi Classici che potremmo definire vintage. Si tratta di ricette nate negli anni ottanta o novanta, che recentemente vivono nuova gloria, come le "Pennette alla vodka”, gli "Spaghetti aglio e olio”, i "Tortiglioni alla boscaiola” e le "Linguine con la colatura di alici”.
- Le ricette vegetariane. L'Italia è piena di ottime preparazioni con l'utilizzo di soli ingredienti vegetali, per un pubblico sempre più vasto di persone che scelgono una dieta vegetariana e, in molti casi, vegana: "Strangolapreti agli spinaci”, "Minestrone estivo al pesto (con conchigliette)”, ma anche preparazioni più sfiziose come le "Penne al profumo di limone” o gli "Spaghetti alla carbonara vegetale”.
- Le ricette per le ricorrenze: i "Cestini di spaghetti ai frutti di mare” o le "Casarecce al sugo di agnello” ci riportano subito a cenoni natalizi o pranzi pasquali.
LE RICETTE DELLA CHEF SARAH CICOLINI DI SANTO PALATO
Capitolo a parte per le sette ricette della Chef Sarah Cicolini di Santo Palato a Roma: classe 1988, abruzzese e appassionata di pasta. Proprio perché la storia della pasta ci ha insegnato quanto l'evoluzione sia essenziale, la cucina della Chef racchiude in sé questi aspetti: la freschezza, l'energia e una conoscenza approfondita della tradizione italiana. Le sue ricette, all'insegna dell'antispreco e della stagionalità, racchiudono tutte le categorie: "Mezze maniche alla Carbonara”, "Fusilli al ragù di pecora”, "Spaghettoni burro, alici e finocchietto”, "Spaghetti, vongole e peperone verde”, "Sedanini al ragù di gallinella”, "Ruote piselli e caprino”, "Ziti con pesto di melanzane e datterini”.
LA NUTRIZIONISTA: "MAI SOTTOVALUTARE IL RUOLO DEI CARBOIDRATI NELLA NOSTRA DIETA”
La sua semplicità non deve farci dimenticare che è il perno centrale dell'alimentazione, senza tralasciare l'importanza della "dieta mediterranea”. "I carboidrati complessi sono la principale fonte di energia per mente e corpo – afferma la nutrizionista Valeria Del Balzo - la benzina che ci spinge a compiere qualsiasi azione. La pasta riesce anche a conciliare un buon riposo notturno, se consumata nelle giuste quantità e con il condimento adeguato, perché ci restituisce le energie perse durante la giornata, consentendo di rilassarci senza cercare fonti energetiche altrove, stressando corpo e mente”. Ci sono poi delle motivazioni scientifiche: la pasta ci fornisce la quota di carboidrati complessi dei quali abbiamo bisogno. Basti pensare che in una dieta equilibrata il 55-60% di ciò che mangiamo deve essere composto da carboidrati. "Le variazioni che possono attualizzare la dieta in questione possono riguardare le quantità, oggi 80 grammi di pasta sono la media sufficiente per un piatto, e i metodi di cottura che accompagnano gli elementi che andranno ad arricchirla – conclude la Dottoressa - ma la pasta rimane centrale”. E arriva dagli Stati Uniti, patria delle diete iperproteiche, un altro segnale positivo: per la sesta volta consecutiva, la dieta mediterranea, di cui la pasta è elemento imprescindibile, è stata eletta la migliore al mondo classificandosi prima nel ranking di diete stilato da U.S. News & World Report. Il che fa ben sperare per il futuro di questo alimento anche in un momento particolarmente complesso per la crisi dei prezzi delle materie prime alimentari.
Ivana Calò
TAZZELENGHE
di Stefano Cosma e Angelo Costacurta
edito da Kellermann Editore
Dal 12 luglio in libreria e negli store online
Il vino friulano “taglia-lingua” nato in terra longobarda
Il Tazzelenghe (taglia-lingua, in friulano) è un vino appartenente alla famiglia del Refosco, che si distingue però nettamente dai più pacati consanguinei. Il vitigno a bacca nera, autoctono del Friuli-Venezia Giulia, è originario del territorio attorno a Buttrio e Cividale, in provincia di Udine, dove viene coltivato in zona collinare. Nel volume “Tazzelenghe. Il vino friulano “taglia-lingua” nato in terra longobarda”, in libreria dal 12 luglio per Kellermann Editore, gli autori Stefano Cosma e Angelo Costacurta ripercorrono la storia di questo vino dalla fortissima personalità, per lungo tempo dimenticato e oggi riscoperto grazie ad alcuni tenaci e sapienti produttori.
Il libro, con introduzione di Ian D’Agata e contributi di Enos Costantini e Francesca Costaperaria, è parte della collana Grado Babo, diretta da Angelo Costacurta e Sergio Tazzer.
Attestato dal tardo medioevo, il Tazzelenghe è espressione di un territorio di enorme rilevanza storica, che comprende Cividale, città patrimonio dell'umanità Unesco, prima capitale del ducato longobardo in Italia e successivamente capitale della Patria del Friuli, che per lungo tempo ha incrociato la storia della Repubblica di Venezia. Il vino, insieme con il suo territorio, è appassionatamente raccontato attraverso i capitoli del volume, che partendo dalle origini medievali ne analizza lo sviluppo e la diffusione fino ai giorni nostri, soffermandosi anche sul declino e sulla riscoperta avvenute nel secolo scorso.
Insieme a fondamentali riferimenti storici “Tazzelenghe. Il vino friulano “taglia-lingua” nato in terra longobarda”, non manca di fornire dati attuali sulla produzione, indicazioni geografiche e approfondimenti relativi all’ambiente e al paesaggio delle zone d’origine del Tazzelenghe, oltre a suggerimenti culinari.
Stefano Cosma, laureato in giurisprudenza, vive a Gorizia dove si occupa di comunicazione. È autore di numerosi libri su vini, gastronomia e storia locale. Direttore responsabile del trimestrale Bubble’s Italia, collabora con quotidiani, periodici, con la guida Vinibuoni d’Italia del Touring Club e con alcune guide del Gambero Rosso. Premio Collio nel 2010, “Premio Iolanda” per la letteratura sul vino nel 2021.
Angelo Costacurta è uno dei più accreditati studiosi di viticoltura a livello internazionale. Ricercatore del Ministero dell’Agricoltura, ha diretto il Centro per la ricerca in viticoltura del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura. Ha insegnato nelle Università di Udine e Padova. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e storiche, è vicepresidente dell’Accademia italiana della Vite e del Vino.
Scheda tecnica
Titolo: Tazzelenghe. Il vino friulano “taglia-lingua” nato in terra longobarda
Editore: Kellermann Editore
Autori: Stefano Cosma, Angelo Costacurta
Prima edizione: luglio 2023
Formato: cm 15 x 21
Pagine: 144
Confezione: brossura ali, filo refe
Collana: GRADO BABO (NIC 13)
Codice ISBN: 9788867671267
Prezzo: € 16,00
Alessandra de Antonellis
CON BELL'ITALIA DI APRILE L'ULTIMO DEI TRE VOLUMI DE ILGOLOSARIO
Con il numero in uscita del mensile di Cairo Editore il terzo e ultimo volume de ilGolosario dedicato alle eccellenze di Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna
Dopo l'allegato al numero di febbraio dedicato a Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d'Aosta, e a quello di marzo, dedicato a Veneto, Trentino, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Marche, con il numero di aprile del mensile diretto da Emanuela Rosa Clot uscirà l'ultimo volume di un’edizione speciale de ilGolosario, la guida di Paolo Massobrio alle cose buone d’Italia che questa volta accompagnerà i lettori in un viaggio alla scoperta delle botteghe e degli artigiani dei sapori di Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Tre, quindi, i volumi che, a soli 3 euro in più, sono allegati al mensile di riferimento per i viaggiatori golosi con 840 pagine complessive e oltre 2.400 consigli d’autore che segnalano, regione per regione, i posti giusti in cui acquistare salumi, formaggi, pane, dolci, frutta, verdura, birre e liquori ma anche dove è possibile fermarsi per una sosta seduti comodamente a tavola. Non solo cibo, ma anche vino, con la segnalazione di oltre 300 cantine che a loro volta si dedicano all’enoturismo.
“Questa iniziativa - dichiara Paolo Massobrio - intercetta una tendenza sempre più diffusa, che è quella di un momento di gusto più informale. Questa formula, è a metà strada fra lo street food e l’osteria e molto spesso si focalizza su singole specialità da assaggiare dove il vino diventa un contorno importante”.
Il lavoro di Bell’Italia, rappresenta dunque una preview alla prossima edizione de IlGolosario che festeggerà la 25^ edizione, mentre a fine maggio è in arrivo IlGolosario Wine Tour con oltre 1.300 cantine che offrono un’esperienza.
Hilary Buzi
MUSEO DELLA COMUNITÀ DI MONTALCINO E DEL BRUNELLO
nuova veste e nuovi eventi
Loc. Podernovi 170 | Montalcino (SI)
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | t. 0577 841111
INVITO
29 marzo 2023 | ore 18:30
presentazione del libro
TERRADIVINA
dI Riccardo Corazza
Vice Curatore Guida Espresso Vini
dialoga con l'autore
Stefano Cinelli Colombini, Fattoria dei Barbi
modera
Stefano Tesi, giornalista
Mercoledì 29 marzo (ore 18:30), al Museo Della Comunità Di Montalcino E Del Brunello della Fattoria dei Barbi (loc. Podernovi 170, Montalcino) la presentazione di TERRADIVINA, la storia del ritorno di un critico enogastronomico alla dimensione della vigna e della cantina attraverso viaggi e incontri da nord a sud d’Italia. Nato dalla penna di Riccardo Corazza, vice-curatore della Guida Vini de l’Espresso ed edito da Les Flâneurs Edizioni, il volume trasporta il lettore in una sorta di tour “on the road” del mondo enoico e interiore, tra calici e vigneti, itinerari letterari e musicali.
L’appuntamento con l’autore – in dialogo con Stefano Cinelli Colombini, proprietario della Fattoria dei Barbi con la complicità del giornalista Stefano Tesi – inaugura la stagione primaverile del Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello, che riapre con nuove storie, documenti e un percorso rinnovato tra i personaggi e i landmark del più celebre Sangiovese al mondo.
“Inauguriamo la nuova veste del Museo con la presentazione di un libro, perché un museo non è un archivio, bensì un luogo di incontro da vivere e in cui rivivere la storia – afferma Stefano Cinelli Colombini, alla guida della Fattoria dei Barbi – Al di là di ogni retorica e leggenda del vino, la storia ci fornisce uno sguardo d’insieme che si rinnova a ogni scoperta. Qui raccolta, ci racconta i trionfi, le realtà e la magia di tutto il Brunello”.
Info e prenotazioni
La partecipazione alla presentazione è gratuita, ma è gradita la prenotazione (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., t. 0577 841111).
Nell’occasione sarà possibile visitare – liberamente o con la guida di Stefano Cinelli Colombini – il Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello.