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Libri

NICOLA SORRENTINO, IL LIBRO DEFINITIVO SULLA DIETA MEDITERRANEA

Il testo lfondamentale di Nicola Sorrentino, uno tra i più importanti dietisti italiani, volto televisivo, fautore da sempre della dieta mediterranea, aggiornata alla luce degli ultimi sviluppi della scienza. include 30 giorni di ricette salutari e ipocaloriche  realizzate con i prodotti della nostra tradizione alimentare.


Nicola SORRENTINO LA MIA DIETA MEDITERRANEA

240 pagine - Prezzo 18.00 € - Salani Editore

Dal 25 aprile in libreria e su tutti gli store online

Dal 2010 la dieta Mediterranea è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Un patrimonio caratterizzato dalle abitudini alimentari di tutti i paesi del Mar Mediterraneo. Ma il mondo oggi è in continua evoluzione, si apre a nuovi orizzonti e si arricchisce di cibi provenienti da altre culture e terre straniere. Così i cereali protagonisti dei piatti del Maghreb o del Sud America, Nasi Goreng, pennette di teff, bulgur e quinoa si uniscono alla tradizione di pasta fresca, verdure di stagione, olio d’oliva in ricette originali e facili da preparare. Perché l’essere “mediterraneo” non riguarda solo un luogo geografico, ma un modo di mangiare fatto di ingredienti sani, locali e a basso impatto ambientale, per il nostro benessere e per quello del pianeta. Nicola Sorrentino, noto dietologo, rielabora e arricchisce la Dieta mediterranea con ingredienti nuovi e sorprendenti provenienti da ogni angolo del mondo, coniugando la freschezza dei nostri piatti ai sapori unici dell’Asia, dell’Africa e dell’America latina in un perfetto equilibrio di gusto e profumi. Per perdere peso, certo, ma anche per prevenire malattie e stare bene. Dalla prima colazione fino alla cena e al dopocena, un regime alimentare che promuove la salute, il benessere e la longevità. Una dieta sana e sostenibile. 
Mediterranea, e soprattutto buona, per chi vuole cambiare la propria alimentazione lasciandosi ispirare dalla ricchezza di tutto il mondo.

Nicola Sorrentino è nato nel 1954 e vive a Milano, dove svolge la sua attività professionale come dietologo e idrologo medico. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Milano e si è specializzato in Scienza dell'alimentazione e dietetica, in Idrologia, climatologia e talassoterapia. Dal 1985 si occupa di problemi legati all'alimentazione ed è attualmente docente presso l'Università degli Studi di Pavia e Milano. È direttore scientifico della Iulm Food Academy oltre che direttore della Columbus Clinic Diet di Milano. Relatore in numerosi convegni scientifici, ha partecipato a numerosissime trasmissioni televisive e radiofoniche. È autore di libri ed articoli di carattere sia scientifico che divulgativo, fra i quali: La Dieta Sorrentino (2012), La dieta dell’acqua (2014), Cambio dieta (2014), Grassi dentro (2016), Siamo gonfi non siamo grassi (2018), Tutta la verità sulle diete (2018).

 

Ilaria Aceto 

CANTINEDOC LIGURIA. VIGNE, UOMINI E VINI

Cantinedoc  Liguria. Vigne, uomini e vini

Di Virgilio Pronzati

Multiverso 2024  

In tutte le librerie 

I lavori di CantineDOC sono iniziati nel 2021 con passione ed entusiasmo. Malgrado ciò, la situazione che ci si è presentata è apparsa più che mai complessa. I materiali a disposizione sul mondo dell’enologia ligure sono infatti ben pochi: fino ad oggi non esisteva un corpus che raccogliesse tut- te le aziende produttrici di vino, da La Spezia a Ventimiglia. Oltre a non avere un elenco definito, dato anche dalle difficoltà logistiche di una regio- ne che si sviluppa in maniera longilinea, non esiste un censimento che attesti a chiari numeri quante sono le realtà vitivinicole di una regione sempre più in crescita dal punto di vista enoico. Dopo lunghe ed attente ricerche, talvolta scoprendo aziende agricole isolate e indipendenti, non tracciate da nessuna parte, siamo riusciti a raggiungere un nu- mero complessivo di aziende pari a 170.

Il dato è da intendersi come il più veritiero possibile ma, data la complicanza dell’opera e le difficoltà precedentemente descritte, non certo. Piccoli produt- tori e cantine minori potrebbero ancora emergere in un panorama frastagliato tanto quanto la costa della regione. Di queste 170, 110 sono state visita- te: abbiamo incontrato titolari, enologi e responsabili di cantina di persona, proprio perché crediamo tanto nel rapporto diretto con chi produce e ama la terra. Anche la fase di contatto e visita delle canti- ne ha rivelato non pochi ostacoli: la scarsità di dati online ha rallentato gli spostamenti prima e la stesura delle schede poi. Uno sforzo che ha coinvol- to numerosi attori in gioco che hanno contribuito alla riuscita del libro in varia misura. Nonostante ciò, alcuni dei collaboratori hanno interrotto la loro cooperazione in corso d’opera, forse sentendosi scoraggiati da un’impresa così ardua e gravosa. A volte la tecnologia non è stata dalla nostra parte, altre volte ci siamo scontrati con la diffidenza di chi non è avvezzo a questo tipo di comunicazione.

Una sfida estremamente complessa che fino all’ultimo ha portato a cambi e spostamenti di pro- getto, che si sono tradotti in numerose variazioni nel timone. D’altro canto, però, quest’opera ci ha portato a scoprire tante storie di esseri umani, di viti e di vigne: ognuna con le sue peculiarità, tutte caratterizzate dalla passione per il vino e dalla fascinazione per la natura e ciò che è in grado di offrire. Si tratta del primo lavoro che raccoglie tutte le cantine della regione e che mette insieme il corpus di dati, ad oggi disponibile, più completo sullo scenario enoico ligure. Non esistono opere simili: si tratta, in maniera pionieristica, di un tentativo di mappare un territorio con metodo e precisione. Operazione che, senza dubbio, è stata lunga e faticosa, ma che speriamo possa essere utile per chi ci seguirà in futuro. 

A tal proposito, alcune note sulla composizione delle schede: ogni azienda agricola presente ci ha fornito tutti i dati relativi alla scheda tecnica, dichiarando e confermando numeri e nominativi.  Ad ogni produttore corrisponde poi un “box dove” in cui vengono segnalati tre indirizzi in cui acqui- stare, mangiare e dormire nei pressi della cantina. La sua composizione è stata frutto di un lavoro coordinato tra casa editrice e cantine: alcune in- formazioni ci sono state date direttamente dalle aziende, altre sono state inserite da noi. Scopo e valore del box: incentivare l’enogastroturismo del territorio, perché CantineDOC è di fatto strumento utile per gli appassionati del buon vino, ma anche della buona tavola e dell’ospitalità, tre realtà che vanno di pari passo e si intersecano tra loro.

Il servizio fotografico per le aziende agricole è stato realizzato ad hoc dal nostro fotografo e apposita- mente pensato ai fini della pubblicazione.  Ci auguriamo che anche coloro che hanno mo- strato resistenze e diffidenza possano scorgere il pregio e il merito di CantineDOC e che, in una futura riedizione, possano prendervi parte, con lo scopo di aprire una finestra nazionale su questo mercato regionale sempre più in via di espansione.  Il primo grande libro che raccoglie e descrive tutte le cantine della regione. Immancabile per gli appassionati di vino, il libro presenta un'introduzione che racconta le caratteristiche del territorio e ne spiega i frutti, illustrandone le principali qualità. Il volume recensisce poi tutte le aziende della regione attraverso una scheda descrittiva, i numeri della cantina, l'etichetta signature dell'attività e le indicazioni di dove mangiare, dormire e comprare nelle vicinanze. Il tutto è arricchito da servizi fotografici realizzati ad hoc e dai contributi degli enti del territorio. L'autore è Virgilio Pronzati, giornalista e punto di riferimento del settore. 


Mario Cucci editore 


Prefazione dell’Autore

Da Cenerentola a principessa. Negli anni Ottanta la qualità dei vini liguri era rappresentata da ben poche aziende. Tra i fattori che hanno contribuito a farla crescere, primo su tutti un evento: il BI.BE. (Biennale del Bere), una delle prime mostre enoiche sorte in Italia, che fu ospitata nell’allora Palazzo dello Sport della Fiera Internazionale di Genova. Un salone del vino che metteva a confronto etichette, vigneron e produttori di tutte le regioni, dedicato alla ristorazione e alle enoteche, ma aperto anche al pubblico.  E poi la nascita di associazioni di promozione e cultura del vino come l’ONAV e l’AIS, seguite nel tempo da FISAR e FIS e, non ultime, le varie guide e pubblicazioni di settore. Segnali positivi anche in vigneto e in cantina dovuti a cambi generazionali, cospicui investimenti, figli di produttori diplomati e laureati in enologia e agraria. Dai cinquecentomila ettolitri di vino prodotti nel 1970 si è passati ai circa cinquantamila di questi ultimi anni. Un divario enorme, colmato però dalla qualità. Da alcuni decenni produttori delle varie province raccolgono allori nei più prestigiosi concorsi enologici nazionali ed esteri: gli errori del passato sono sempre stati ripagati dalle fatiche dei vignaioli, eroiche proprio come la viticoltura delle Cinque Terre.  Questo libro edito da Multiverso, oltre all’interesse degli enoappassionati, trova i consensi tra gli operatori del settore rappresentati da enotecari, ristoratori, enologi, e sommelier. Mai prima d’ora tanti produttori liguri sono stati riuniti in un unico volume per tracciare un panorama enologico quanto più completo. I consigli sicuri su dove mangiare e dormire ne confermano l’utilità.   Una “guida” che non assegna tappi o altrettante bottiglie, ma racconta la storia di vignaioli, vigneti e vini. Un’opera da leggere... e da bere! 

 

Virgilio Pronzati 

HOTEL BRISTOL PALACE GENOVA: PRESENTAZIONE DEL LIBRO DELLA BUONANOTTE "GENOVA IN JEANS" DI MARIANGELA ROSSI | MARTEDÌ 01 APRILE, ORE 18.00

Se è vero che dobbiamo ringraziare la scoperta dell’America per aver fatto arrivare nel nostro Paese tantissimi prodotti che per noi sono ormai d’uso comune, anche Oltreoceano hanno qualcosa per cui esserci grati: è il tessuto jeans, argomento del libro Genova in Jeans che verrà presentato martedì 1 aprile alla presenza dell’autrice Mariangela Rossi, firma del Gruppo RCS, oltre a “How to Spend It” e al nuovissimo Foster magazine di Phoenix. Si tratta di un volume dedicato alla città di Genova nella collana letteraria del Gruppo Duetorrihotels, che da anni valorizza storie meno note sulla città, ma che certamente meritano di essere raccontate.

Mariangela Rossi

Tra le mete più gettonate per chi visita Genova, spiccano sicuramente il Porto Antico, il Galata Museo del Mare e la Lanterna, simboli del profondo rapporto tra la città e il mare. Non tutti però sanno che è proprio grazie all'amore dei genovesi per la navigazione, se il jeans è diventato il tessuto più inconico della storia della moda. Genova in Jeans è il titolo dell’ultimo volume nato dedicato alla città di Genova nella collana letteraria del Gruppo Duetorrihotels – di cui l’Hotel Bristol Palace fa parte - edita da Minerva edizioni che da anni valorizza storie meno note sulla città ma che certamente meritano di essere raccontate e spunti di viaggio ogni anno diversi. Dopo numerosi volumi a cura di Attilio Brilli: “Genova, una città che ti prende giorno per giorno di Charles Dickens"; “Genova la superba, un appellativo appropriato di Mark Twain”; “Nel mio accogliente albergo di Genova di Henry James”; “Genova si può leggere come una mappa di Philippe Lefrançois”; “Genova. Un racconto del mare di Edward Hutton” e “Splendore dei palazzi e delizie della cucina a Genova di Marguerite Blessington”, nonchè dopo “Passeggiata Anita Garibaldi di Nervi” di Beba Marsano, è Genova in Jeans di Mariangela Rossi ad arricchire la collezione di brevi racconti da leggere in una notte che chi soggiorna in hotel trova in regalo in camera, direttamente sul proprio comodino.

Hotel Bristol Palace

In vendita in tutte le librerie e nei maggiori store online. Un racconto-percorso curioso e intrigante che riporta a tempi lontani, tra profumi di salsedine, rumore del vento, voci dei lavoratori che rimbombavano tra i muri alti e scrostati, con la tipica parlata e le battute in dialetto “lungo le calate dei vecchi moli. In quell'aria spessa, carica di sale, gonfia di odori”, come cantava Fabrizio De André in “Città Vecchia”. Qui la storica tela di colore blu veniva creata e usata per la fabbricazione delle vele delle navi e per i teloni di copertura, essendo resistente, facilmente lavabile e duratura. Originariamente chiamato “Blu de Genes” o “Blu di Genova”, il fustagno genovese color indaco arrivò - con le migrazioni che ci furono intorno all’Ottocento - in America dove, per la sua alta resistenza e il prezzo contenuto, iniziò a essere utilizzato per creare abiti da lavoro destinati ai minatori. Ed è proprio qui che il nome originario della tela si trasformò in blue jeans, oggi utilizzato in tutto il mondo. La presentazione di Genova in Jeans è in programma martedì 1 aprile alle ore 18:00 presso l’Hotel Bristol Palace, alla presenza di Marina de Bertoldi - nipote di Elio Fiorucci, che gestisce il marchio di famiglia Love Therapy - che dialogherà con l’autrice. Modera Andrea Castanini, Vice Direttore de Il Secolo XIX. Questo evento, che si inserisce in un progetto di promozione territoriale che vede la collaborazione del Comune di Genova - Assessorato al Turismo, è aperto al pubblico - fino a esaurimento dei posti disponibili - con prenotazione alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Genova, Hotel Bristol Palace.

La famosa scala ellittica

L’Hotel Bristol Palace è permeato di atmosfera Liberty, tra dettagli Art Nouveau ed eleganza inizio ‘900, forme sinuose e decorazioni a tema floreale, marmi policromi dei pavimenti e sontuosi salotti Napoleone III. Progettato dall’architetto Dario Carboni, fu inaugurato nel 1905. Al suo interno custodisce un audace scalone ellittico - che dal piano terra arriva all’ultimo piano - e che si dice abbia ispirato Alfred Hitchcock, più volte ospite dell’albergo, per la spirale di “Vertigo - La donna che visse due volte”. GRUPPO DUETORRIHOTELS: fanno parte del gruppo Duetorrihotels, quattro hotel ospitati in altrettanti palazzi storici nel cuore delle principali città d’arte italiane, insieme al Santa Barbara, business hotel a San Donato Milanese, e il budget hotel Alga a Milano. Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” *****L di Bologna, il Due Torri Hotel*****L di Verona, l’Hotel Bernini Palace***** di Firenze e l’Hotel Bristol Palace***** di Genova custodiscono, al loro interno, veri e propri capolavori. Da anni il gruppo porta avanti un’opera di restyling di questo inestimabile patrimonio, valorizzandolo come parte dell’eredità storico-artistica del territorio. Il gruppo, tra i leader dell’hôtellerie e dello stile italiano, unisce alla capacità di leggere le necessità e i desideri di ogni cliente, una spiccata vocazione internazionale. Tutti gli hotel del gruppo partecipano attivamente alla vita culturale delle più incantevoli città d’arte d’Italia, organizzando eventi, iniziative e mostre.

COMUNICAZIONE GRUPPO DUETORRIHOTELS_SEC AND PARTNERS PR e media relations: Chiara Caliceti, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

VITENDA 2025 - L’AGENDA DEL VITIVINICOLTORE

di Albino Morando e Davide Morando

Trentesimo anno di edizione

352 pagine a due e quattro colori 19x27 cartonato

Vitenda, l'agenda del vitivinicultore

Prezzo copertina: €  18,00

Giunta al 30 anno di edizione, Vitenda mantiene formato e spirito

L’idea era di realizzare un’agenda che costituisse una presenza costante per suggerire interventi tecnici, agevolare la ricerca dei fornitori, annotare notizie utili che potrebbero servire anche negli anni successivi per un confronto. Quindi le tabelle per rilevare i dati climatici e lo sviluppo dei parassiti, articoli tecnici redatti da qualificati esperti, informazioni su prodotti e macchinari innovativi per il vigneto e la cantina.

Nella parte interna i proverbi, le note di tecnica e pratica e “dal mondo della tecnica e della ricerca” ovvero le citazioni bibliografiche delle pubblicazioni tecnico-scientifiche apparse nell’ultimo anno sulle principali riviste del settore. Di seguito gli articoli pubblicati sulle edizioni di Vitenda:

Acqistandola dall'editore (Edizioni VitEnd - Via Bionzo 123bis - 14052 Calosso - Tel 0141853479 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Una copia € 16,20 - Da 2 a 10 copie € 14,40, da undici a centro copie € 12,60

Spedizione con piego di libri raccomandato tracciabile o corriere espresso tracciabile con pagamento anticipato su carta postepay, paypal o bonifico bancario. NON SI SPEDISCE IN CONTRASSEGNO.

IL NUOVO MANUALE DEL BIRRAIO MODERNO - TEORIA E PRATICA PER BIRRAI E HOMEBREWERS

 

Un volume utile per lo studio e per gli appassionati. 
Un percorso completo nel mondo della birra artigianale. Quali sono le nuove sfide che deve affrontare, oggi, il birraio?
Quali sono le innovazioni che hanno cambiato il mondo della birrificazione?
Come scegliere le materie prime?
Come gestire una cantina?
Quali sono le migliori strategie di marketing che si possono utilizzare per promuovere le proprie produzioni? A queste domande risponde “Il nuovo manuale del birraio moderno - Teoria e pratica per birrai e homebrewers” (Edizioni LSWR) di Accademia delle Professioni.


Il manuale è frutto della collaborazione con esperti del settore e affronta i temi centrali della produzione e cultura brassicola, dove teoria e pratica si incontrano. 
Il libro offre una panoramica completa sul mondo della birra artigianale: dalla storia della birra allo studio delle materie prime, dalle ricette alla gestione dei processi di fermentazione, dalla gestione della cantina alla creazione di un birrificio, includendo strategie di marketing e confezionamento del prodotto.

Grazie a spiegazioni dettagliate e ad un approccio pragmatico, il libro accompagna i lettori attraverso le sfide e le innovazioni della birrificazione. I curatori del volume
Hanno curato il manuale figure di spicco che, a vario titolo, operano nel mondo brassicolo come Stefano Bisogno, Giacomo Ciampanelli, Roberto Favaretto, Moira Beccaro, Stefano Botto e Laura Boesso. 
Il volume nasce da una idea di “Accademia delle Professioni”, che dal 2012 forma birrai da tutta Italia ed è stata la prima ad aver realizzato il primo corso riconosciuto per il conseguimento della Certificazione Professionale di Birraio Artigiano. 
Accademia delle Professioni
Sono centinaia le persone che hanno scelto “Accademia delle Professioni” per trasformare la propria passione in una professione artigianale.

Sono state più di 150 le attività aperte dagli ex allievi e il valore aggiunto dell’Accademia è una metodologia formativa che coniuga teoria e pratica fino alla realizzazione de "La Prima Cotta”, la birra prodotta dagli allievi e docenti del corso per birraio. 
Un prodotto artigianale, il cui sapore è frutto del sapere che arriva fino alla vittoria dei concorsi brassicoli più importanti al mondo dal Brussels Beer Challenge al Craft Beer Awards, dal Barcelona Beer Challenge per arrivare all’European Beer Challenge. 
Federico Pendin, Presidente della Fondazione San Nicolò, di cui Accademia delle Professioni è parte, afferma: “La passione è il motore che guida l'apprendimento e la crescita.

Questo manuale è un vero e proprio viaggio tra scienza e artigianalità, per accompagnare studenti e appassionati alla scoperta del mondo della birra. Nel volume si affrontano diversi argomenti utili sicuramente al percorso di studi progettato per i nostri alunni ma che sono di interesse anche per i birrai e gli homebrewers che vogliono aggiornare le proprie competenze. Il settore ha avuto profonde mutazioni e in questo libro raccontiamo questo percorso”. “Siamo in continua evoluzione – conclude Pendin - La recente apertura del birrificio sperimentale 4.0 Smact, realizzato in collaborazione con l’Università di Padova, conferma l’impegno dell’Accademia nell’integrazione delle tecnologie avanzate nel percorso di formazione dei birrai”

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Il libro 
Il nuovo manuale del birraio moderno - teoria e pratica per birrai e homebrewers 
Accademia delle Professioni 
Edizioni Lswr 
Novembre 2024, isbn 9791254911884, 272 pagine a colori, 29.90 euro


 

Grazia La Paglia

IL 27 NOVEMBRE PRESENTAZIONE DEL LIBRO “QUELLO CHE MANGIAMO” CON IL POST AL MERCATO CENTRALE

 

Alle 18.30, al primo piano del Mercato Centrale, ospiti il direttore Luca Sofri e Paolo Hendel. Libro in vendita all’infopoint del Mercato Centrale

 

Un incontro dedicato al cibo e alle cose che mangiamo, come le mangiamo. Mercoledì 27 novembre alle 18.30 il direttore del Post Luca Sofri e il comico fiorentino Paolo Hendel saranno al primo piano del Mercato Centrale di Firenze, in Terrazza Enoteca per presentare il libro “Quello che mangiamo”, l’ultimo volume della collana “Cose Spiegate Bene”, realizzata dalla redazione del Post in collaborazione con la casa editrice Iperborea.

 

“Quello che mangiamo” mette al centro la cucina e il cibo, con le sue consuetudini e il suo indotto culturale e commerciale, analizzandolo sotto diversi aspetti. Dal valore delle calorie al rapporto che i bambini hanno con il cibo, dal dibattito sulla carne sintetica a quello sui disturbi alimentari. Sarà possibile acquistare “Quello che mangiamo” presso l’infopoint del primo piano del Mercato Centrale di Firenze.

 

“Cose Spiegate Bene” è la collana di libri del Post realizzata in collaborazione con la casa editrice Iperborea. Ogni numero è dedicato a un argomento e spiega con precisione di cosa si parla, quali sono le informazioni da sapere e perché spesso vengono date per scontate.

 

 

Mercato Centrale
Il Mercato Centrale è stato ideato e fondato nel 2014 a Firenze da Umberto Montano, imprenditore appassionato e creativo con oltre quarant’anni di esperienza nel vasto panorama della ristorazione fiorentina di alta qualità, con l’obiettivo di contrastare la lenta scomparsa dal centro città dei negozi di alimentari tradizionali e di tutte le buone pratiche del loro mestiere. Per dare vita al suo progetto, Montano ha trovato una visione condivisa e si è associato al gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi, punto di riferimento in Italia nel turismo all’aria aperta. La sinergia nata dal loro incontro ha permesso di decodificare un nuovo linguaggio nel mondo del cibo, che fa della semplicità la sua forza. Questa idea prende vita in un formato innovativo, che porta in primo piano gli “artigiani del gusto” e il loro saper fare in un’ideale piazza della bontà, luogo di incontro e spazio per la scoperta, in dialogo costante con il tessuto urbano. Il Mercato Centrale conta oggi cinque location: a Firenze, Roma, Torino, Milano e Melbourne, confermandosi un format in continua evoluzione.

 

Paolo Ceccarelli


STORIA DEL BAR IN ITALIA: DAL NOVECENTO AD OGGI

I

 

In libreria il volume con un viaggio completo nei bar italiani 
arricchito con le ricette dei cocktail che lì sono nati Quando nasce ufficialmente in bar in Italia?
Cosa lo differenzia dai bar europei e dai bar all’americana?
Quali cocktail sono nati sui banconi dei bar italiani?
Qual è stato il periodo di maggior splendore dei bar italiani?

A queste domande risponde Domenico Maura, Food and Beverage Manager del Grand Hotel Parco dei Principi & SPA, già consigliere e formatore per A.I.B.E.S. Oggi si occupa Management della ristorazione presso la Business School della Luiss.
 Maura, spinto dalla sua grande passione per il mondo dei bar, dopo meticolose ricerche e interviste, ha messo nero su bianco un vero e proprio viaggio nei bar italiani, partendo dall’inizio del Novecento fino ad arrivare ad oggi. Nasce così il volume “Storia del bar in Italia - Con ricette e racconti” (Edizioni Lswr), da oggi disponibile in libreria.


Quando nasce ufficialmente il bar in Italia? Quali differenze aveva rispetto ai bar europei americani?
Il vero e proprio bar all'americana – cioè il bar dove venivano servite le "nuove" bevande cha arrivavano dall'America – arriva in Italia solo alla fine dell’Ottocento e si tratta di pochissime realtà. 
Nel resto d'Europa la situazione era diversa, perché in paesi come Francia, Inghilterra e Germania, questa tipologia di bar era molto più presente e affermata.  
Tutto questo per motivi geopolitici e culturali che portarono i cocktail ad affermarsi con ritardo nel nostro Paese. 
Come si evolve il bar italiano nel tempo?
Dopo un periodo iniziale abbastanza in sordina, nei primi anni del Novecento cominciano ad affermarsi questa tipologia di bar, che erano presenti soprattutto all'interno delle più importanti e lussuose strutture alberghiere che venivano aperti nelle più importanti città italiane.

Questi locali erano alla portata di un numero esiguo di persone, quelle più facoltose. “Da lì fu un crescendo, seppur lento e contrastato anche da tanti personaggi che non vedevano di buon occhio l'affermarsi di queste bevande a discapito dell'italianissimo vino. Un ulteriore rallentamento al loro sviluppo si ebbe con le due Guerre Mondiali, che ne moderarono la crescita” spiega Mura. Quale periodo è particolarmente rilevante per la storia del bar italiano?
Sicuramente gli anni Sessanta, il periodo della Dolce Vita e del Boom economico. 
Furono anni incedibili di crescita anche per il bar, che si affermava sempre di più. 
Roma e Via Veneto divennero il centro del mondo. Grandi bar, grandi locali, grandi barman e grandi personaggi che frequentavano questi luoghi unici. 
Anche in altre città ci fu il boom: Milano, Napoli, Firenze e Torino divennero città dove era possibile bere un grande drink seduti in un bar. 
Cosa differenzia e caratterizza il bar italiano?
Il bar italiano ha una sua storia molto diversa rispetto a quella degli paesi. La caratteristica principale è nella creatività e nel gusto italiano che nel tempo ha fatto la differenza. 
“È vero che oggi città come Londra, Parigi o New York (solo per citarne alcune) hanno dei locali di livello altissimo, ma da noi, all'interno dei nostri bar, sia nelle grandi città che nei piccoli centri, gli ospiti troveranno sempre quell'accoglienza di stile italiano che non ha uguali nel mondo!” spiega l’autore.   


Quali cokctail sono nati nel bar italiano? 
Americano, Negroni e Bellini sono ancora oggi tra i più conosciuti e bevuti. Sono drink che hanno fatto la storia della miscelazione mondiale. Il Negroni Sbagliato e il Cardinale, per esempio, sono entrati nella lista dei Cocktail Ufficiali I.B.A. (l'Associazione dei Barmen Mondiali). 
Poi c’è lo Spritz che negli ultimi anni è diventato un drink di fama mondiale. Perché leggere un libro sulla storia del bar? 
“La storia del bar è la storia di un fenomeno sociale, un luogo d'incontro magico. È il luogo dove personaggi importanti di tutto il Novecento hanno passato momenti unici, creando una connessione con i barman che non avevano con nessun altro, raccontando segreti che non avrebbero mai rivelato a nessuno. Davvero tanti sono gli aneddoti accaduti all'interno dei bar di tutto il mondo, particolari, piacevoli, divertenti o curiosi. Conoscere la storia del bar e dei suoi personaggi arricchisce la conoscenza della nostra storia, per me imprescindibile pe capire il presente!”. A chi raccomanda la lettura? 
“È un libro per tutti! È sia per gli appassionati di bar sia per i curiosi, che vogliono saperne di più su un settore che rappresenta una parte importante della nostra società e della nostra storia” spiega l’autore.

L’autore 
Domenico Maura. Romano e appassionato fin da piccolo del mondo dei bar, ha lavorato in diversi hotel in tutta Europa e ha completato la sua formazione frequentando master universitari in Management alberghiero. Consigliere Nazionale A.I.B.E.S. nel triennio 2010-2013, è stato presidente della Commissione Didattica Nazionale della stessa associazione e formatore presso la Scuola di Alta Formazione Alberghiera di Promoter, ente di formazione di Confcommercio. Dopo essere tornato al Grand Hotel Via Veneto per rilanciare il bar e dopo una fruttuosa esperienza al Dorchester Eden di Roma, è oggi Food and Beverage Manager del Grand Hotel Parco dei Principi & SPA. Si occupa anche di formazione per A.I.B.E.S. e altri enti regionali e si occupa di Management della ristorazione presso la Business School della Luiss. Il libro 
Storia del bar in Italia 
Con ricette e racconti 
di Domenico Maura, Edizioni Lswr
Isbn 9791254911990
 gennaio 2025, prezzo 32.90 euro

Grazia La Paglia

LA VITICOLTURA MILLENARIA PROTAGONISTA A GRADIS'CIUTTA

 

 

Un incontro tra vino, storia e cultura con Costacurta e Calò, venerdì 22 novembre 2024 alle ore 18:00, presso la cantina biologica nel cuore del Collio.

Immersa tra le dolci colline del Collio, Gradis’ciutta rappresenta un punto d’incontro ideale tra radici storiche e visione contemporanea, un luogo dove il vino diventa un’espressione autentica della cultura e del territorio.

Venerdì 22 novembre 2024, alle ore 18:00, il suggestivo Borgo Gradis’ciutta (località Gradisciutta 14, Gorizia) si trasformerà in uno spazio dedicato alla storia e alla conoscenza, ospitando la presentazione del libro "Piccola e buona storia della viticoltura". Scritto da due tra i più noti studiosi di viticoltura a livello internazionale, Angelo Costacurta e Antonio Calò, il volume racconta con precisione e passione l’evoluzione della vite e del vino, intrecciando scienza, tradizione e cultura.

 

Accogliere eventi di questo tipo ci permette di valorizzare il legame profondo tra il vino e la cultura. Mi piace sempre ribadire che Gradis’ciutta non è solo una cantina, ma un luogo dove il passato dialoga con la contemporaneità, creando esperienze che vanno oltre il calice. Questo incontro letterario rappresenta una grande opportunità per riflettere su ciò che il vino ha rappresentato e rappresenta ancora oggi per le nostre comunità,” dichiara Robert Princic, titolare della cantina.

 

Pubblicata nella collana "Grado Babo", l’opera è un invito a ripercorrere le tappe fondamentali della viticoltura, dalle antiche origini caucasiche alle attuali eccellenze del panorama italiano. Le pagine si snodano attraverso momenti storici e sociali che hanno plasmato il mondo del vino, offrendo una prospettiva unica su un patrimonio inestimabile. Il volume è arricchito da fotografie a colori e approfondimenti, rendendolo uno strumento prezioso per chi desidera avvicinarsi alla storia della vite con uno sguardo divulgativo ma accurato.

Gli autori Angelo Costacurta e Antonio Calò porteranno il pubblico in un affascinante viaggio nel tempo.

Costacurta, ricercatore del Ministero dell’Agricoltura e vicepresidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, è un esperto di viticoltura con un importante contributo scientifico e storico.

Calò, past president della stessa Accademia e membro dell’Accademia dei Georgofili, è un’autorità riconosciuta a livello internazionale, con centinaia di pubblicazioni e incarichi di prestigio.

 

L’evento offrirà un’opportunità unica di dialogo e confronto con gli autori, permettendo ai partecipanti di scoprire come la viticoltura abbia plasmato intere civiltà e influenzato profondamente il rapporto con il territorio. Grazie alla collaborazione con l’editore, al termine della presentazione sarà possibile acquistare copie del libro.

Questo appuntamento si inserisce nel calendario di iniziative culturali organizzate da Gradis’ciutta, che continua a distinguersi per la capacità di creare momenti in cui il vino diventa veicolo di conoscenza, dialogo e ispirazione.

 

Lara Buscato

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