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Libri

PRODOTTI E TECNOLOGIE PER MOSTI E VINI

 

Il 2024 non sembra, per il momento, essere un’annata facile. Speriamo bene…Comunque, trattamenti mirati dei mosti e dei vini contribuiranno a portarli al perfetto equilibrio gusto-olfattivo per soddisfare i vostri consumatori.




 

Il libro “Prodotti e tecnologie per mosti e vini: utilizzi pratici” vi propone consigli per intervenire con efficacia, nell’ambito di un'enologia sostenibile ed intelligente. È fondamentale comprendere a fondo le tecnologie e i prodotti innovativi e applicarli con parsimonia, al fine di ottenere una gestione sostenibile delle risorse e favorire l’espressione della qualità dei vostri vini.

 

Eno-One srl

Via Giuseppe Verdi, 20 AB 

Reggio nell'Emilia 42124

Italy

 

Anne Meglioli

LA ROMAGNA DEI RISTORANTI: STORIE DI MENU

 

Un viaggio inedito nella gastronomia romagnola attraverso 200 menù storici, firmato da Maurizio Campiverdi e Franco Chiarini

 

“La Romagna dei ristoranti: storie di menu” è il titolo della nuova pubblicazione a firma di Maurizio Campiverdi e Franco Chiarini, per Edizioni Moderna – Ravenna.

Un’opera di 150 pagine che racconta la storia della gastronomia romagnola attraverso oltre 200 menù della ristorazione, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri. Questo progetto unico nel suo genere è stato possibile grazie alla collaborazione tra “Menù Associati”, Associazione Internazionale Menù Storici, e “CheftoChef emiliaromagnacuochi”, Associazione nata per favorire l’evoluzione della gastronomia regionale e la sua affermazione a livello nazionale ed internazionale, le cui collezioni di menù storici rappresentano una risorsa inestimabile. 

 

Il volume è il risultato del lavoro di due esperti: Maurizio Campiverdi, grande gourmet, massimo collezionista di menù e Presidente di “Menù Associati” fin dalla fondazione, e Franco Chiarini, fondatore di CheftoChef di cui è stato segretario generale negli anni della nascita dell’Associazione, così come per “Menù Associati”.

 

Una carrellata delle diverse tipologie di ristorazione, dalle prime pensioncine della Riviera ai Grand Hotel, dalle trattorie di campagna alla grande ristorazione delle colline romagnole, fino alla cucina delle città nelle sue diverse espressioni sia di tradizione sia di evoluzione rispetto alle correnti culturali internazionali. 

 

L'opera rende anche omaggio a quel cenacolo AIS di sommelier che nel secondo dopoguerra hanno fondato la grande ristorazione romagnola. Alcuni di loro sono stati intervistati qualche anno fa da Igles Corelli, per sottolineare i loro rapporti con “il maestro” Gualtiero Marchesi e “il filosofo del vino” Luigi Veronelli, che avevano intensi rapporti in particolare con Silverio Cineri, Gianfranco Bolognesi e Paolo Teverini. Queste interviste sono presentate da Alberto Capatti, Presidente della “Fondazione Marchesi”, con un contributo sulla sua visione della Romagna gastronomica.

 

Il volume è aperto da una prefazione provocatoria del Professor Massimo Montanari, che fornirà lo spunto per un dibattito più consapevole sulla gastronomia regionale del futuro, da ripensare in termini di progetto, se ci saranno progettisti disponibili, a partire dalla Regione Emilia-Romagna.

 

Il volume è strutturato in capitoli suddivisi per aree geografiche della Romagna, alcuni dei quali dedicati alla struttura del menù e al suo rapporto con le ricette dei singoli piatti. Attenzione anche ai vini, la cui storia più riconoscibile nasce con le prime etichette del secondo dopoguerra.

 

Prezzo di copertina 32 Euro.

Questo primo volume inaugura una collana che proseguirà con un nuovo inedito dedicato all'Emilia.

 

Per informazioni: Franco Chiarini, cell. 347 7827175 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Pierluigi Papi, cell. 338 3648766 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "IN PRINCIPIO FU LO STOCCAFISSO" A PALAZZO ANGELO GIOVANNI SPINOLA

Di Virgilio Pronzati

Foto di Francesca Mesiti  Spanò

 

 

 ll dr Giorgio Moroni mentre presenta l’evento. A sinistra l’autore Francesco Maria Spanò; a destra Virgilio Pronzati, Paolo Lingua e Egle Pagano

Nel lontano 1432,  un veliero della Serenissima al comando  del  capitano  veneziano Pietro Querini, solcando con un veliero i freddi e tempestosi mari del  nord,  naufragò in un’isoletta delle Lofoten, in Norvegia.  Un fatto che per la cronaca di  quei  tempi, era  abbastanza comune. Ma da quello che fu un nefasto incidente, nacque col tempo un fiorente commercio e l’inizio di una nuova cucina. 

 

 Il brillante intervento dell’autore Francesco Maria Spanò

Nei suoi circa otto mesi di forzata permanenza a Rost, isola e borgo marinaro norvegese, Querini vide qualcosa di inusuale e curioso, che descrisse nel suo rapporto per l’ammiragliato della Serenissima: < …I socfisi seccano al vento e al sole e perché sono di poca humidità grassa, diventano duri come legno. Quando li vogliono mangiare, li battono col roverso della mannara che li fa diventare sfilati come nervi, poi compongono butirro e spetie per dargli sapore, et è grande et inestimabile mercanzia per quel  mare di Alemagna >. 

 

 Francesco M. Spanò, Egle Pagano Faravelli e Paolo Lingua con l’opera presentata

Se probabilmente i vichinghi conoscevano già il modo per essiccare il merluzzo, certamente lo cucinavano in poche e semplici maniere. Nel Quattrocento, arditi pescatori francesi, spagnoli (baschi), portoghesi ed inglesi, trovarono un’alternativa ai pescosi ma perigliosi mari del Nord, solcando l’Atlantico e dirigendosi verso le coste di Terranova e del Labrador.

 

 Da six: Paolo Lingua, Egle Pagano Faravelli col marito Beppe, Virgilio Pronzati e Francesco Maria Spanò 

Da quel periodo, il consumo di merluzzo essiccato (stoccafisso) prima, e salato (baccalà) dopo, conquista nuovi mercati. Non solo. La facilità e stabilità di conservazione,  gli permetteva di sostenere sia lunghi viaggi per mare che terrestri, diffondendosi non solo nelle città portuali ma addirittura in quelle più interne, distribuite in varie zone agricole.  

 

 Da six: Paolo Lingua, Egle Pagano Faravelli col marito Beppe, in piedi Francesca Mesiti Spanò, Giorgio Moroni, Ivano Ricchebono e Francesco Maria Spanò 

Da questo connubio, nacquero nel nostro Paese numerosi piatti di straordinaria saporosità. Dai meno ai più decisi, ma sempre d’invitante golosità. Liguria e Veneto se ne contendono il primato, seguite dalla Sicilia, Campania e Calabria.  Come nel passato recente sino ad oggi, passando nei carruggi di Genova, si può sentirne l’intenso e maschio profumo che esce prepotente, da affollate trattorie e ristoranti. 

 

 Cappuccino di patate, stoccafisso, riccio e alga 

Decisamente nel passato, contribuirono al consumo di stoccafisso e baccalà nelle classi meno abbienti, sia il costo contenuto che la facilità di conservazione. Non a caso nei versi dell’antica poesia genovese “Pescio conca”, si legge < O loasso di povei e di mainae >, vale a dire - riferito a stoccafisso e baccalà - “Il branzino dei poveri e dei marinai”.

 

 Il Raviolo

 

Il termine pesce conca deriva dall’uso di farlo ammollare nell’acqua. Da quelle necessità e osservanze religiose, che proibivano la carne in certi periodi dell’anno, nacquero succulenti piatti come lo stoccafisso al verde, all’agliata, lesso con le patate o con le fave (stocche e bacilli: piatto di reminescenze Romane) “accomodato” (d’origine araba), in buridda, alla badalucchese, fritto e in frittelle, alla marinara e, non ultimo, il brandacujun, conosciuto anche in Provenza.

 

 Stoccafisso 2.0 

Mentre il baccalà, un po’ meno presente nella cucina genovese e ligure, oltre ai sempre diffusi frisceu (frittelle), è proposto all’agliata, fritto, al latte, lesso con o senza patate, con i cavoli, al verde, in zimino, in agrodolce, al forno, ripieno (anche in versione coda di baccalà ripiena). 

Nei secoli scorsi, entrambi in frittelle, davano origine al mangiare veloce ma nutriente degli scaricatori di porto. A proporli i frisciolae, gestori di fumose e chiassose friggitorie di Sottoripa, situate di fronte al porto antico. 

 

 TiramiCook 

Dopo questo “pistolotto” passiamo alla presentazione della pregevole opera di Erminia Gerini Tricarico e Francesco Maria Spanò dal titolo “In principio fu lo stoccafisso”, avvenuta il 1° giugno nel fastoso salone del piano nobile di Palazzo Angelo Giovanni Spinola di via Garibaldi a Genova. Prestigiosa dimora storica eretta nel 1558 ed inclusa nei Palazzi dei Rolli  e tutelata dall’Unesco. Perfetto anfitrione il dr Giorgio Moroni Consigliere di Amministrazione, Aon S.p.A. e Affinity che dopo aver accolto gli ospiti, illustrato l’evento, presenta il coautore Francesco Maria Spanò e i tre relatori. Egle Pagano giornalista di lunga data, Paolo Lingua giornalista e scrittore di pregevoli opere e Virgilio Pronzati enogastronomo.

 

 Il mitico Pesto  

Brillante l’intervento di Francesco Maria Spanò che, con argute ma chiare e divertenti motivazioni storiche  fatte di aneddoti, etimi e gastronomia, descrive al meglio la sua opera.

Egle Pagano con la sua ampia conoscenza e consueta bravura, racconta la storia dello stoccafisso e baccalà attraverso la saporosa sequenza di piatti genovesi e liguri, e dei più noti di altre regioni.

Paolo Lingua autore di varie opere sulla gastronomia ligure, approfondisce il tema sviscerando aneddoti inediti storici e gastronomici legati agli eventi del tempo. 

 

 I tre vini abbinati 

Infine l’intervento dello scrivente sulla diffusione dei due prodotti nelle cucine di alcune regioni italiane, in primis Liguria e Veneto, la tutela del merluzzo da parte del Governo Norvegese e gli abbinamenti di piatti di stoccafisso e baccalà con i vini. Gran finale al ristorante stellato The Cook al Cavo nel  centro storico cittadino. Nella stupenda Sala Strozzi del trecentesco Palazzo Branca Doria lo chef Ivano Ricchebono ha deliziato con piatti d’autore a base di stoccafisso abbinati a vini di pregio, il gruppo composto dall’autore e sua moglie Francesca, il dr Moroni e suo figlio Jacopo, Egle Pagano Faravelli col marito dr Beppe,  il dr Paolo Lingua, il dr Emilio del Vecchio e chi ha scritto. 

 

 Un raro vaso e preziosi libri 

Doverose due parole finali sul libro di Francesco Maria Spanò ed edito da Gangemi. Un’opera viva, scorrevole ma precisa, colma di molteplici ed intriganti motivazioni e riccamente illustrata, che si legge come un’avvincente romanzo. 

VIAGGIO NEI COSTUMI SESSUALI

 

ERGA EDIZIONI

COMUNICATO STAMPA

 

Esce nelle librerie e in tutti gli store online il nuovo libro di Pietro Tarallo

 

VIAGGIO NEI COSTUMI SESSUALI

86 PAESI tra diritti, divieti, trasgressioni e curiosità

Volume polisensoriale con Video e Fotogallery

 

 

Non cambia soltanto l'ambiente, la flora o la fauna, ma anche il modo di vivere il sesso. Leggi che vietano o danno libertà, che difendono o condannano i diritti delle minoranze sessuali e che si affiancano alla violenza ancestrale sul corpo delle donne.

Pietro Tarallo, in questo inusuale volume, in oltre 500 pagine, con video e oltre 1300 immagini, tenta di raccontare, attraverso 86 Paesi, come i costumi sessuali siano lo specchio delle società e dei cambiamenti. Questo viaggio incuriosisce e affascina, così come lo fanno i sapienti racconti dell'autore tra finzione e realtà. 

 

Si viaggia per conoscere, per fare nuove esperienze, per entrare in contatto con realtà diverse dalla propria anche dal punto di vista sessuale. Queste pagine descrivono il sesso come conoscenza e ricerca gioiosa e vitale del piacere. Senza ombra moralistica e ipocriti tabù. Un modo differente di raccontare posti vicini e lontani. Di andare oltre al solito racconto di viaggio, sovente ripetitivo e noioso. 

 

Il giro del mondo in 86 Paesi presenta i diritti delle donne e della comunità LGBTQIA+, la situazione sociale che vivono (femminicidi, violenze di genere e prostituzione compresi), la realtà delle donne, degli omosessuali e dei transgender e l’impegno sociale e civico delle Associazioni che li difendono. Per 47 di questi Paesi è presente una serie di racconti fra realtà e fantasia attinenti alla sessualità. 

 

Il libro polisensoriale è arricchito da oltre 1300 fotografie di Pietro Tarallo e di Massimo Bisceglie e video fruibili tramite la App Vesepia. In appendice le indicazioni bibliografiche, un elenco di siti utili ma anche un dizionario ragionato delle parole del sesso.

 

Chi è l’Autore

 

 

Pietro Tarallo (www.pietrotarallo.it), nomade per vocazione, sedentario per scelta. Un karma il suo che l’ha portato ancora oggi a fare la valigia (la più leggera ed essenziale possibile) e partire. Per conoscere, scrivere, parlare, ricordare, pensare, sognare e fotografare. Ha scritto oltre 80 libri fra guide turistiche, testi geografici e libri fotografici, dedicati all’Italia, all’Europa, all’America, all’Africa Australe, al Medio Oriente, all’India, al Sud-Est Asiatico, alla Cina, all’Australia, Monasteri del Mondo, dell’Europa e dell’Italia relativi alle varie religioni.

Organizza dal 2007 Il Salotto del Viaggiatore dove racconta i suoi viaggi e quelli dei suoi ospiti. Dal novembre 2016 al 2022 è stato Presidente della Neos – Fotografi, giornalisti e operatori culturali di viaggio associati, di cui dal 2023 è Presidente Onorario, e dal 2024 fa parte del direttivo.

 

Pietro Tarallo e Erga edizioni (casa editrice genovese fondata nel 1964) da molti anni hanno un proficuo rapporto di lavoro e di collaborazione che ha visto la pubblicazione di numerose ipermappe riguardanti itinerari religiosi in Liguria.

 

 

Pietro Tarallo, VIAGGIO NEI COSTUMI SESSUALI

VOLUME POLISENSORIALE CON VIDEO E FOTOGALLERY

Erga edizioni - Genova, 23,90 Euro, 16,5 x 23,5 cm, 540 pagine, ISBN: 978-88-3298-504-7

Tel. 010-8328441  www.erga.it

CIBI ULTRAPROCESSATI

 

Come riconoscere ed evitare gli insospettabili nemici della nostra salute

 

ULTRAPROCESSATI. PERCHÉ MANGIAMO ROBA CHE NON È CIBO,E NON RIUSCIAMO A SMETTERE?

STABILIZZANTI, EMULSIONANTI, GOMME, LECITINA, GLUCOSIO, UNA QUANTITÀ DI OLI DIVERSI... 

VAN TULLEKEN CI SPIEGA COSA SI TROVA IN UN ALIMENTO ULTRAPROCESSATO E COME DISTRUGGE LA NOSTRA SALUTE

 

In libreria dal 21 maggio 

Pagine: 368 | Prezzo: 18,90 euro

 

 

«Un’indagine sull’industria alimentare che raggela e fa riflettere.» The Sunday Times

«Van Tulleken è un esperto che ci aiuta a capire quello che davvero mangiamo. Un testo attendibile e iconoclasta che non lancia tanto un allarme per una nuova minaccia quanto un nuovo allarme per un male antico.» 

The New York Times

«Una coraggiosa indagine su come siamo diventati schiavi del cibo ultraprocessato.»

Financial Times

 

IL LIBRO

 

Siamo entrati in una nuova era dell’alimentazione, in cui la maggior parte delle calorie che ingeriamo proviene da cibi ultraprocessati, cioè trasformati a livello industriale sostituendo gli ingredienti tradizionali con alternative più economiche e additivi – stabilizzanti, emulsionanti, gomme, lecitina, glucosio, oli di diverso tipo – che ne prolungano la durata di conservazione, facilitano la distribuzione centralizzata e creano dipendenza in chi li consuma. Le ultime ricerche mostrano quanto, anche in Italia, sempre più famiglie scelgano cibi ultraprocessati, veloci da preparare o già pronti, magari venduti come biologici e sani. Il risultato? Si mangia di più e, soprattutto, si consuma più cibo di scarsa qualità che causa problemi di salute come obesità, cardiopatie, sindrome metabolica, tumori, depressione. In questo libro già bestseller internazionale, il medico e scienziato inglese, nonché pluripremiato giornalista della BBC, Chris van Tulleken ci spiega perché il nostro corpo non è evolutivamente in grado di sostenere il cibo ultraprocessato e come questo implichi gravi rischi per la nostra salute (e per il mondo in cui viviamo). Un viaggio per conoscere, riconoscere ed evitare le trappole e le strategie dell’industria alimentare e difendere la nostra salute dal suo nemico numero uno. Questo è un libro per difendere 

non solo la nostra salute, ma anche i nostri diritti. Il diritto di sapere cosa mangiamo. Il diritto a un cibo veramente sano, buono ed economico.

 

L’AUTORE

 

 

CHRIS VAN TULLEKEN è un noto medico, divulgatore scientifico, docente e presentatore televisivo inglese. Lavora presso lo Hospital for Tropical Diseases di Londra. Ha studiato a Oxford e ha un dottorato in virologia molecolare dello

University College di Londra, dove insegna. Le sue ricerche analizzano gli effetti dei prodotti delle multinazionali sulla salute umana con speciale riguardo all’alimentazione infantile: a questo proposito collabora con l’UNICEF e l’Organizzazione Mondiale della sulla BBC. Vive a Londra con la moglie e i tre figli.. Ha vinto due

premi BAFTA per i suoi programmi scientifici  

 

Laura Gialdi

TAVOLEDOC LIGURIA: UNA PRESENTAZIONE PER FESTEGGIARE UN GRANDE ANNIVERSARIO!

Un’occasione per far conoscere il meglio della ristorazione ligure e per celebrare la quinta edizione della guida 

C'è chi la conosce perché è un appassionato di enogastronomia, chi perché ne ha seguito lo sviluppo fin dagli inizi: tutti, però, la stavano aspettando. La quinta edizione di TavoleDOC è finalmente arrivata ed è stata presentata nella giornata di oggi nella Sala delle Grida del Palazzo della Borsa Valori di Genova. 

61 ristoranti e 34 produttori: chi è familiare con il format di TavoleDOC sa che ciascuna ricetta è arricchita da un’etichetta come abbinamento ideale. Per la prima volta, oltre ad aver toccato e superato il traguardo dei 60 ingressi, ciascun piatto selezionato dagli chef presenta il suo peculiare accostamento: un’operazione che rafforza la rete enogastronomica regionale da sempre cara a TavoleDOC. 

Il Presidente della Regione ad interim Alessandro Piana ha portato i suoi saluti istituzionali, ricordando che la presentazione è: “Un’occasione tutta da celebrare insieme ai ristoratori e ai produttori. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo con le tradizioni, i sapori, il forte legame col territorio. È la triade fondamentale per valorizzare tutta la filiera agroalimentare, che è il motore della ripresa economica e tessuto comunitario vivo dalla costa all’entroterra”. 

La tavola rotonda è stata aperta da Petra Cucci, CEO della casa editrice Multiverso, che ha dato voce alla storia del progetto, illustrandone le peculiarità e l’evoluzione di questi cinque anni, che hanno portato ad un “connubio tra liguri e milanesi che ha ribaltato tutti i nostri stereotipi e ci ha regalato un’avventura che vogliamo portare avanti il più a lungo possibile”. L’ideatore Mario Cucci ha ricordato che questa edizione ha dato “più valore ai ristoranti e più valore al logo di TavoleDOC, motivo per cui siamo orgogliosi di essere arrivati a quota 61. Credo che uno dei punti di forza del volume sia valutare e rivalutare un patrimonio unico che c’è in Italia, quello dell’enogastonomia”. 

Durante la presentazione sono stati annunciati i nuovi 13 ingressi, rappresentati da un intervento di Jacopo Chieppa di Equilibrio (Dolcedo, IM). Quest’anno sono entrati nel Tavolo delle Eccellenze Agricuoco (Sestri Levante, GE), Babette (Albenga, SV), Bino (Savona), Casa Buono (Ventimiglia, IM), Equilibrio (Dolcedo, IM), Fuori Rotta (Riomaggiore, SP), Il Pernambucco (Albenga, SV), Marixx (Ventimiglia, IM), Ö Magazín (Portofino, GE), Paolo & Barbara (Sanremo, IM), QB Osteria (Albisola Superiore, SV), QuintoGusto (Savona), Santa Teresa (Genova). 

MULTIVERSO di Petra Cucci, corso di Porta Vigentina 2| 20122 Milano | tel. +39 347 4848214 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.| multi-verso.it 

Barbara Banchero, CEO della CNA di Genova, ente che ha supportato la realizzazione della guida, ha esaltato questo “incontro di persone che ha permesso di intraprendere a CNA una direzione non tradizionale". Da qualche tempo abbiamo iniziato a muoverci nel mondo della ristorazione, piccole e medie imprese dal forte legame col territorio e con la valorizzazione dei prodotti. TavoleDOC ci permette di raccontare storie che nascono dal passato e dalla volontà di mantenere un’identità che guardi al futuro”. 

Al termine i numerosi ospiti hanno potuto assaggiare alcuni finger food portati ai ristoratori accompagnati dai prodotti di alcune aziende vitivinicole. Per i ristoratori si ringraziano: AL3 (Calice Ligure, SV), Babette (Albenga, SV), Bino (Savona), Equilibrio (Dolcedo, IM), Fuori Rotta (Riomaggiore, SP), La Brinca (Ne, GE), Manuelina (Recco, GE), Olimpo (Sestri Levante, GE), Orto by Jorg Giubbani (Moneglia, GE), QuintoGusto (Savona) e Roma (Montoggio, GE). Tra i produttori un grazie va a: Cantina Dell'Ara (Santo Stefano di Magra, SP), Casa del Diavolo (Castiglione Chiavarese, GE), I Cerri Val di Vara (Carro. SP), PEQ Agri (Andora, SV), Olio Roi (Badalucco, IM), Cantina Sancio (Spotorno, SV) e Villa Cambiaso (Serra Riccò, GE). 

Un sentito ringraziamento va anche a coloro che hanno supportato la realizzazione di TavoleDOC: Regione Liguria, CNA Genova, Riso Gallo, SGM, Goeldlin Collection, Comune di Leivi e Epay, Euronet Payment Services

CAVALLETTE A COLAZIONE. I CIBI DEL FUTURO TRA GUSTO E DISGUSTO DI GAIA COTTINO

 

In uscita il 21 maggio il nuovo libro della serie Dialoghi di Pistoia (UTET)

 

Il 21 maggio esce in libreria il nuovo titolo della serie dei libri Dialoghi di Pistoia, edita da UTET, Cavallette a colazione. I cibi del futuro tra gusto e disgusto, dell’antropologa culturale Gaia Cottino (pp.160; € 17).

 

Perché siamo tanto riluttanti all’idea di ingerire farina di grillo e non, invece, a quella di mangiare dei gamberoni alla piastra? Semplicemente perché abbiamo appreso gusti (e disgusti) in famiglia e in società. Oggi, tuttavia, l’emergenza climatica ci impone un rapido cambio di rotta per quanto riguarda le nostre abitudini alimentari, nella prospettiva di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente e garantire una più equa distribuzione delle risorse.

Ecco, dunque, comparire sulle nostre tavole i cosiddetti novel food: insetti, cactus, meduse e alghe non saranno più solo ingredienti esotici di Paesi lontani, o di un audace menù stellato, ma presto potrebbero entrare nel novero dei cibi che consideriamo “buoni da mangiare” diventando parte della nostra dieta.

Ma è davvero possibile “imparare” nuovi gusti? L’uomo è un animale nomade, e questo suo continuo spostarsi rende ogni confine, anche culinario, valicabile. Rivalutando i nostri criteri di selezione dei (dis)gusti, come è successo in passato con mais, pomodoro e patate, potremmo in futuro assaporare con piacere piatti che dall’altra parte del mondo sono consumati normalmente

 

Con questo volume sale a 24 il numero di titoli pubblicati nella serie dei Dialoghi di Pistoia.

Con una tiratura complessiva, a oggi, di oltre 110.000 copie, la serie costituisce uno degli strumenti con i quali il festival offre originali spunti di riflessione e importanti occasioni di approfondimento culturale per un pubblico sempre più vasto di appassionati e curiosi

 

Gaia Cottino è dottore di ricerca in Antropologia culturale presso l’Università di Genova, specializzata sui temi del cibo e delle politiche locali e globali in materia di agricoltura, orticoltura e nutrizione. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il peso del corpo. Un'indagine antropologica dell'obesità a Tonga (Unicopli, 2022) e Verso monte. Nuove mobilità e culture del cibo nelle Alpi Occidentali (Unicopli, 2023).

 

Cavallette a colazione. I cibi del futuro tra gusto e disgusto

Utet | serie Dialoghi di Pistoia

ISBN 9791221211955 | pp. 160 | € 17

Ebook compreso nel prezzo

Data di uscita: 21 maggio 2024 

 

La XV edizione dei Dialoghi di Pistoia, quest’anno, si svolgerà da venerdì 24 a domenica 26 maggio e avrà come tema Siamo ciò che mangiamo? Nutrire il corpo e la mente.

 

Ufficio stampa Delos

Annalisa Fattori e Paola Nobile

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