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BARBARA BRAGHIN: LE MIE CURVE NEL CORTOMETRAGGIO “IL DITO E LA LUNA” E, OVVIAMENTE, “MI STIMO CON STILE”
“Sono felicissima che, anche le donne con le curve, siano all’interno del cortometraggio “Il dito e la luna”, regia di Rossella Bergo di Porto Tolle, produzione Clownessa Film. E devo dire che l’esperienza è stata fantastica” le parole di Barbara Braghin, giornalista e blogger di Porto Viro, che nel progetto ha interpretato una delle modelle curvy. “Il mio sogno, cioè quello di fare la modella si è realizzato e quando Rossella Bergo mi ha parlato della sua idea non ho esitato ad accettare – continua Barbara -. Ma la mia visione di curvy comprende anche altri progetti come la mia frase “Mi stimo con stile” dove invito tutti ad avere autostima, a volersi bene, e di trovare un proprio stile. Ad esempio, io indosso spesso vestiti di colore fucsia, oppure gli accessori o il rossetto. Insomma, bisogna fare il possibile per piacersi e per trasmettere agli altri positività e voglia di fare tante cose. Di non lasciarsi mai andare e di trovare sempre la forza di scovare cose nuove e divertirsi. E soprattutto fare tutto con il cuore e con la passione. Io la forza l’ho trovata perdendo peso, così facendo mi sono amata di più perché mi vedo più bella”. Ma tornando al cortometraggio “Il dito e la luna”; dove la protagonista è Katia Ricciarelli nel ruolo di Bianca, insieme all’attore Samuele Spada di Rovigo nel ruolo di Tommaso; ha ricevuto molte nomination a vari festival italiani e internazionali e ha preso anche diversi premi. E nei giorni scorsi, la regista Rossella Bergo, Barbara Braghin e Samuele Spada sono stati al Caorle Film Festival dove il corto ha ricevuto il premio “Miglior Scenografia”, è stata quindi premiata la scenografa Graziana Bergo di Porto Tolle. Inoltre, il cast del corto ha partecipato al Ferrara Film Festival con la presenza di Katia Ricciarelli. Ci sono state interviste allo spazio Mazda Lounge dove Bergo, Ricciarelli, Braghin e Spada hanno commentato “Il dito e la luna”. Le tematiche affrontate nel cortometraggio spaziano dalla creatività all’orientamento sessuale, dal diverso alla solitudine, dall’arte della moda al turbamento e al malessere di chi non può esprimersi (Tommaso) e di chi è schiavo della propria mentalità (Bianca). La storia appare semplice ma scavando si possono intravvedere altre tematiche come la presenza schiacciante del patriarcato che, in modo trasversale, influenza Bianca nelle decisioni della vita. Esiste un legame invisibile tra persone che per un motivo o per un altro non rientrano nei canoni considerati ‘giusti’ dalla società. È come un riconoscersi, uno stato empatico tra chi vive le stesse emozioni per non essere mai all’altezza delle aspettative degli altri. Una silenziosa condivisione di quell’intimo malessere si esprime tra Tommaso, il figlio di Bianca, e le operarie esuberanti della sartoria che si trasformeranno poi in curvy model. Al tempo stesso il progetto filmico intende evidenziare che anche laddove non sembra esistere spazio per l’arte e la creatività queste spingono a tal punto da trasbordare. Non c’è modo di silenziare quell’impeto dettato dall’anima di un talento e, in un ambiente culturalmente poco fertile, ecco fiorire la creatività in tutto il suo splendore, senza codici prestabiliti e regole imposte. Il cortometraggio intende focalizzare l’attenzione su come, ancora oggi, pregiudizi, credenze radicate in modelli di pensiero ormai sorpassati, tabù, ecc. possano inficiare la vita stessa di chi li subisce. Il non sentirsi accettati, compresi, accolti provoca un intenso disagio che può manifestarsi in vari modi.
QUILIANO NELLA GUIDA DEI COMUNI SOSTENIBILI ITALIANI 2024
E nel terzo Rapporto della Rete dei Comuni Sostenibili: più efficienza energetica, crescita della raccolta differenziata e abbattimento delle barriere architettoniche.
Il sindaco Isetta e il direttore Gostoli ne hanno parlato in sala consiliare giovedì 26 settembre davanti alla cittadinanza e ad amministratori di altri comuni liguri
Non si ferma la crescita della “Quiliano sostenibile”. Il Comune in provincia di Savona ha raggiunto l’importante traguardo del terzo Rapporto di sostenibilità messo a punto dalla Rete dei Comuni Sostenibili e i dati oggettivi emersi sono molto significativi. Mentre, a completare lo straordinario percorso sostenibile, è stato incluso nella Guida dei Comuni Sostenibili italiani 2024, la prima edizione, risultando il quarto comune della Liguria presente nella pubblicazione insieme a Sestri Levante (nella città metropolitana di Genova), Riomaggiore (in provincia di La Spezia) e Testico (come Quiliano, in provincia di Savona).
Il Rapporto e la Guida sono stati presentati ieri, giovedì 26 settembre, nella sala consiliare del Comune, da Giovanni Gostoli, direttore generale della Rete dei Comuni Sostenibili, e da Nicola Isetta, sindaco di Quiliano. L’iniziativa è stata inserita nel cartellone di “Quiliano Natura Settembre – Tra storia, natura, cultura e prodotti tipici del territorio”.
Il terzo Rapporto di sostenibilità di Quiliano: come funziona e i dettagli
La Rete dei Comuni Sostenibili, analizzando i dati forniti dal Comune e da istituti di ricerca come l’Istat, ha stilato il Rapporto che, lo ricordiamo, valuta una serie di indicatori, la maggior parte dei quali su materie di stretta competenza dei comuni. Gli indicatori sono stati elaborati dalla Rete, con la collaborazione di ASviS, mentre il progetto di monitoraggio è stato messo sotto la lente di ingrandimento dal Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea quale buona pratica da esportare in altri paesi europei. La Rete dei Comuni Sostenibili, lo ricordiamo, è aperta a tutti i comuni, unioni dei comuni, province, città metropolitane e regioni, di qualunque colore politico sia l’amministrazione in carica.
Tornando a Quiliano, il Comune savonese è addirittura al suo terzo rapporto di sostenibilità, per cui è possibile anche fare una breve analisi comparativa nel tempo. Rispetto ai precedenti rapporti, Quiliano giunge al 93,1% di indicatori quantitativi con tendenza positiva su materie di competenza comunale nel breve periodo, cioè negli ultimi 3 - 5 anni. Nel primo Rapporto del 2022, questo dato era del 72%, mentre nel 2023 del 76%: la tendenza positiva è quindi chiara. Se si considerano tutti gli indicatori quantitativi, la positività è giunta al 80,4%, rispetto al 66,7% dello scorso anno e al 63,9% del primo monitoraggio.
Tra i dati quantitativi più significativi si segnalano:
- il 78% di alimenti biologici nelle mense comunali;
- l’aumento dei bambini frequentanti gli asili nido (con una notevole capacità di attrazione dai comuni vicini) e le scuole dell’infanzia;
- la diminuzione dei consumi elettrici per gli edifici comunali, conseguenti
ad azioni di riqualificazione e risparmio energetico;
- il raggiungimento del 100% nella transizione a LED dell’illuminazione pubblica e delle auto a emissioni zero nel parco mezzi comunale;
- l’incremento delle colonnine di ricarica per auto elettriche;
- la crescita fino al 78,7% della raccolta differenziata;
Tra gli indicatori qualitativi, positive le azioni su:
- conferma della addizionale Irpef a zero per i meno abbienti;
- conferma degli eccellenti tempi di pagamento delle fatture;
- l’avvio della procedura di costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile;
- l’avvio dell’iter per il Piano per la transizione digitale;
- l’approvazione del 2023 del Piano per l’abbattimento delle Barriere Architettoniche;
- il progetto in corso per l’installazione di giochi accessibili nei parchi verdi;
- la presenza del Consiglio comunale dei Ragazzi.“Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti certificati dai Rapporti di sostenibilità di questi anni – afferma il sindaco di Quiliano Nicola Isetta –. Ne parlo al plurale perché mi riferisco a tutti e tre i Rapporti che abbiamo redatto insieme alla Rete dei Comuni Sostenibili, che ha fatto un lavoro eccezionale con la collaborazione di tutta la macchina comunale. Infatti, i risultati estremamente positivi che abbiamo conseguito sono il frutto di un percorso osservabile e misurabile nel tempo, quindi fin dal primo momento che abbiamo deciso di dare una veste di concretezza alle politiche di sviluppo sostenibile. Infine, la presenza di Quiliano nella Guida dei Comuni Sostenibili non fa che dare ulteriore slancio anche al turismo, che per noi deve andare di pari passo con la sostenibilità”.
A sinistra il direttore Giovanni Gostoli e il sindaco Nicola Isetta con la giunta comunale di Quiliano.
“Quiliano è un esempio perfetto di come la sostenibilità sia un percorso da valutare nel tempo e con l’aiuto di dati ufficiali e concreti – commenta Giovanni Gostoli, direttore generale della Rete dei Comuni Sostenibili –. Grazie al grande lavoro dell’amministrazione comunale e dei tecnici è stato possibile registrare nel Rapporto una crescita importante e oggettiva in vari settori, anche diversi fra loro. Non è un caso, infatti, che Quiliano sia presente nella Guida dei Comuni Sostenibili italiani 2024 e con grande merito”.
Cos’è la Guida dei Comuni Sostenibili italiani 2024
La Guida, pubblicata da Edizioni ETS, è pensata per i viaggiatori che scelgono il turismo sostenibile, lento, accessibile, green e smart e che in queste pagine possono scoprire nuove mete e trovare spunti nuovi visitare le città e i paesi della Rete dei Comuni Sostenibili, tra beni recuperati tramite progetti di rigenerazione urbana e aree verdi riqualificate.
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«CIÒ CHE I BISNONNI VIDERO DI GENOVA»
Martedì 1 ottobre 2024 alle ore 17.00 nell’Aula San Salvatore in piazza Sarzano, (all’uscita della metropolitana) A Compagna nell’ambito del ciclo di conferenze che l’antico sodalizio cura da oltre cinquant’anni, promuove il II appuntamento del ciclo 2024-2025: Rinaldo Luccardini: «Ciò che i bisnonni videro di Genova».
INGRESSO LIBERO
Più di cento anni fa c’era già la fotografia e tutti abbiamo visto almeno una decina di immagini di com’era Genova a quel tempo. Quello che però pochi hanno fatto è osservare i dettagli di queste immagini. Con l’aiuto della tecnologia digitale è oggi possibile estrarre da quelle immagini secolari, i particolari che ne costituivano il contesto. La gente dell'epoca, cioè i nostri bisnonni, vedeva attorno a sé oggetti, persone, veicoli, arredi, animali... che nel quadro d’insieme si perdono. Con questo lavoro di estrazione dei particolari dal panorama, Rinaldo Luccardini ci farà vedere i dettagli che erano nello stretto raggio visivo dei genovesi dell’Ottocento.
Il relatore Rinaldo Luccardini è un architetto marchigiano. Venuto nel 1971 a Genova per lavorare nello studio di uno (allora) sconosciuto Renzo Piano, non se n’è più andato da questa città, che continua catturare la sua curiosità.
Franco Bampi, Presidente de A Compagna
La conferenza si tiene nell’Aula San Salvatore della Scuola Politecnica dell’Università di Genova in Sarzano (350 posti a sedere). Si tratta della chiesa sconsacrata che è sulla piazza ed è raggiungibile, oltre che con la metropolitana, da piazza Carignano percorrendo il ponte di Carignano (via Ravasco) oppure lungo la direttrice piazza Dante, Porta Soprana, via Ravecca, Sarzano.
San Pietro della Foce
Anno sociale 2024-2025
primo trimestre de LE CONFERENZE IN COMPAGNA
a cura de A Compagna
Gli incontri si fanno di martedì alle ore 17:00 nell'Aula San Salvatore in Sarzano
L’Aula San Salvatore è la chiesa sconsacrata presente in piazza Sarzano e raggiungibile, oltre che con la metropolitana, anche con il 35 attraversando il Ponte di Carignano o seguendo la direttrice, tutta in piano, piazza Dante, Porta Soprana, Ravecca.
Settembre 2024
24 - Inaugurazione e presentazione a cura del Presidente
Che anni quegli anni! Storie, personaggi, curiosità della Genova anni ’80, a cura di Mario Paternostro
Ottobre 2024
1 - Ciò che i bisnonni videro di Genova; a cura di Rinaldo Luccardini
8 Aula non disponibile: nessuna conferenza
15 - Amadeo P. Giannini: il più grande banchiere del mondo con radici liguri; a cura di Domenico Ravenna
22 - Slow Food a Genova; a cura di Matteo Doveri Pollenzo
29 - Nascere ieri e oggi al Galliera; a cura di Massimo Mazzella e Domenico Carratta
Novembre 2024
5 - Genova, la città più British d’Italia; a cura di Claudia Lasagna
12 - Genovesi alla caduta di Costantinopoli. Gli eventi, i protagonisti e la traslazione di oggetti sacri a Genova; a cura di Almiro Ramberti e Mario Roberto
19 - Stile eclettico e Stile liberty: arte ed urbanistica a Genova tra il 1880 ed il 1925; a cura di Edoardo Longo
26 - I Doria Lamba una famiglia di padre in figlio per dieci secoli; a cura di Lodovico Doria Lamba e Andrea Lercari
Dicembre 2024
3 - Gli Amici del Museo Doria a sostegno del Museo di Storia Naturale di Genova; a cura di Carla Olivari
10 - Nostra Signora della Vittoria: il titolo di Maria Regina nell'ultimo tempo della storia; a cura di Don Sandro Carbone
17 - ore 17.00 Auguri in Sarzano, Aula San Salvatore
AFIDOP, IN ESTATE GLI ITALIANI NON RINUNCIANO AI FORMAGGI DOP E IGP
CRESCONO I VIAGGI ENOGASTRONOMICI (+37% DAL 2016) E I CASEIFICI ATTRAGGONO SEMPRE DI PIÙ
L’Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP propone un viaggio tra le eccellenze italiane, con 4 ricette estive e un tour dei ristoranti che valorizzano il carrello dei formaggi
Roma, 31 luglio 2024 – Italia, terra di santi, poeti… e viaggi enogastronomici. Oltre un terzo del budget di chi sceglie il Belpaese per le vacanze viene speso in cibo e bevande e gli itinerari di viaggio che mettono al centro l’enogastronomia sono cresciuti del 37% dal 2016 ad oggi, arrivando a generare un business di oltre 12 miliardi di euro (il 15,1% della spesa totale nel turismo)1 . Cresce in particolare l’interesse verso le esperienze nei luoghi di produzione, visitati dal 74% dei turisti italiani tra il 2020 e il 2023. Di questi circa il 30% ha fatto visita a un caseificio2. Un trend confermato dall’Osservatorio Turismo di Confcommercio, che ha messo in evidenza come la degustazione di prodotti tipici sarà tra le principali attività nell’estate in corso.3
Per questo in vista del periodo clou dell’estate, AFIDOP- Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP propone un viaggio enogastronomico per l’Italia dei formaggi certificati, un patrimonio di 55 formaggi DOP e IGP unici al mondo per biodiversità, stagionature e latitudini (dalla pianura all’alpeggio).
“Ogni angolo d’Italia nasconde un formaggio tipico – conferma Antonio Auricchio, Presidente di AFIDOP-. Se Mozzarella di Bufala Campana, Gorgonzola, Caciocavallo Silano, Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono noti in tutto il mondo e protagonisti della nostra cucina, ogni Regione, ogni Provincia italiana può regalare una sorpresa tutta da scoprire. Solo per rimanere in Lombardia, il Bitto e il Valtellina Casera sono specialità della Valtellina che fanno parte di ricette tipiche come i pizzoccheri o possono essere assaggiati in purezza, mentre la produzione dello Strachitunt è circoscritta a pochi piccoli comuni del bergamasco. Parliamo di realtà legate ai loro territori da una storia anche millenaria, plasmandone società, economia e in alcuni casi anche la geografia. Ognuna racconta alla perfezione il saper fare dell’arte casara italiana e del Made in Italy. Con questa guida vogliamo dare visibilità a questi gioielli, per valorizzarli e far venire la curiosità di prendersi una vacanza o un weekend lungo per assaggiarli nel loro territorio d’origine e scoprire come vengono prodotti.”
La guida di AFIDOP si concentra quindi sulle Regioni leader per accoglienza turistica 2023 (Emilia-Romagna, Puglia, Trentino-Alto Adige e Toscana, quest’ultima la preferita per i soggiorni brevi)4 con quattro ricette fresche, ideali anche per la stagione calda: si va dalla mousse di sedano rapa, patate e finocchi con Stelvio DOP e noci, ai cappelletti alla parmigiana con spuma di Burrata di Andria IGP; dalle polpette di zucchine e Pecorino Toscano DOP, al gelato al Parmigiano Reggiano DOP.
Per riscoprire e assaporare queste prelibatezze, AFIDOP propone anche tour di luoghi e ristoranti – da Nord a Sud Italia - in cui resiste il carrello dei formaggi, uno strumento fondamentale per valorizzare la varietà dei prodotti caseari del Belpaese, per comprenderne storia, sfumature e gusti, così come auspicato dalle Linee Guida AFIDOP per la valorizzazione dei Formaggi DOP e IGP nei menu della ristorazione. Il viaggio comincia nello storico Al Sorriso (a Soriso, NO) - che, ispirandosi all’esempio francese, è dal 1981 uno dei posti cult in Italia per il carrello dei formaggi – si passa poi Da Vittorio (a Brusaporto, BG), autentico must per gli appassionati dove sperimentare formaggi da tutta Europa (Francia, Svizzera, Spagna e Inghilterra, oltre chiaramente all’Italia). Al Pomiroeu (Seregno, MB), lo chef Giancarlo Morelli propone una scelta di ben 45 chicche casearie, mentre a Roma, dall’Hosteria del Grappolo d’oro dell’oste Antonello Magliani, i formaggi sono anche autentici protagonisti dei piatti, come nel caso del Maritozzo con cotoletta di Asiago DOP. Infine, a Bari al ristorante La Bul dello chef Antonio Scalera, la tradizione pugliese va a braccetto con la creatività: ecco come nasce, per esempio, il risotto all’Asiago DOP con lampascioni, in cui un formaggio tipico del Nord Italia incontra una specialità della cucina regionale pugliese.
Da non dimenticare i tour nei caseifici, grazie a cui vivere un’esperienza multisensoriale tra storia, tradizioni, sapori e profumi. I Consorzi dei formaggi Dop e IGP organizzano visite guidate, anche gratuite, soprattutto tra aprile e giugno.
FOCUS 1:
4 RICETTE ESTIVE A BASE DI FORMAGGI DOP E IGP PER VIAGGIARE CON GUSTO
Attraverso quattro invitanti ricette adatte alla stagione calda, AFIDOP invita a riscoprire come assaporare i formaggi tipici della nostra tradizione e del nostro territorio, in un viaggio gastronomico tra le Regioni che, in linea con lo scorso anno, stanno accogliendo - e accoglieranno nei mesi a venire - il maggior numero di turisti italiani.
Come sfizioso antipasto, l’invito dell’Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP è quello di lasciarsi trasportare dal gusto deciso dello Stelvio DOP, prodotto in Trentino-Alto Adige, nei masi della provincia di Bolzano: lo accompagniamo a una crema fresca e delicata a base di sedano rapa, patate e finocchi. Per il primo piatto, invece, è consigliato scendere virtualmente in Puglia, dove ha origine la Burrata di Andria IGP. Con questo prelibato formaggio a pasta molle si possono infatti preparare dei deliziosi cappelletti alla parmigiana. Il secondo piatto si serve di un “cacio” che viene dal centro Italia (Toscana) e vanta una storia millenaria: il Pecorino Toscano DOP, ingrediente saporito e vivace di gustose polpette di zucchine. Ultima tappa, l’Emilia-Romagna: è impossibile lasciare la Regione senza aver assaggiato il Re dei formaggi, ovvero il Parmigiano Reggiano DOP. Qui viene proposto da AFIDOP nella forma del tutto inedita di dessert, come gelato dal gusto morbido e fresco.
ANTIPASTO: Mousse di sedano rapa, patate e finocchi con Stelvio DOP e noci
Una mousse vellutata dal sapore delicato e fresco, si sposa al gusto deciso dello Stelvio DOP. Una ricetta deliziosa e leggera, perfetta come antipasto o anche come contorno.
INGREDIENTI (per 4 persone):
200 g di Stelvio DOP
200 g di sedano rapa
200 g di patate
200 g di finocchi
1 limone
40 g di gherigli di noce
4 fette di pane ai cereali
olio extravergine di oliva
pepe nero
sale
PREPARAZIONE:
Mondare il sedano rapa, i finocchi e le patate e tenere da parte le foglioline verdi dei finocchi. Ridurre le verdure a spicchi e cuocerle in una casseruola con acqua salata in ebollizione acidulata con il succo di mezzo limone per 15 minuti o fino a quando sono morbide. Scolarle e lasciarle asciugare. Frullare le verdure con il succo del mezzo limone rimasto, una presa di sale, una macinata di pepe e 4 cucchiai di olio e suddividere la mousse in 4 ciotoline. Tritare grossolanamente i gherigli di noce e cospargerli sulle mousse insieme alle foglioline dei finocchi tritate finemente. Servire con lo Stelvio Dop tagliato a bastoncini e il pane tostato.
PRIMO: Cappelletti alla parmigiana con spuma di Burrata di Andria IGP
Un piatto ricco e raffinato, dal cuore semplice, con cui stupire i commensali.
INGREDIENTI per 4 persone:
Pasta all’uovo:
150 g semola rimacinata
150 g farina “00”
150 g tuorlo
n. 1 uovo intero
Impastare tutti gli ingredienti insieme, terminato l’impasto coprirlo con la pellicola e farlo riposare fino al giorno dopo in frigorifero.
Ripieno di parmigiana:
n. 3 melanzane
n. 3 uova
Farina QB
n. 2 Burrata di Andria IGP (2 x 125g)
Salsa al pomodoro qb
Basilico
Sale
PREPARAZIONE:
Tagliare le melanzane a fette e metterle in uno scola pasta cosparse di sale grosso sotto un peso in modo da eliminare l’acqua e l’amaro della melanzana, il tutto almeno per un paio d’ore. Successivamente, infarinare le fette, girarle nell’uovo e friggerle in olio a 180 gradi e scolarle su carta assorbente. Comporre ora la parmigiana adagiando in una teglia le melanzane e a seguire la salsa pomodoro, la Burrata di Andria IGP e basilico. Procedere in questo modo per altri tre strati, terminando con la salsa pomodoro. Infornare a 180 gradi per 30 minuti. Una volta pronta la parmigiana lasciarla raffreddare e poi frullarla con l’aiuto di un mini-pimer, in modo da creare il ripieno per il cappelletto. Una volta pronto tutto stendere la pasta a uno spessore di 0,5 mm e con una coppa pasta tondo formare dei cerchi; mettere al centro il ripieno e chiudere dando forma al cappelletto. Cucinare la pasta in acqua bollente salata per 5 minuti, scolarla e saltarla in padella con un po’ di burro e basilico. Completare con la spuma realizzata con la Burrata di Andria IGP frullata e inserita in un sifone da cucina.
SECONDO: Polpette di zucchine e Pecorino Toscano DOP
Croccanti fuori e morbide dentro, queste polpettine sono un secondo gustoso, ideali anche come finger food.
INGREDIENTI per 4 persone
300 g di zucchine
50 g di Pecorino Toscano DOP stagionato
80 g di Pecorino Toscano DOP fresco
2 uova
c.a 10 foglie di basilico
Pangrattato
Olio EVO
Sale e pepe q.b.
PREPARAZIONE:
Tagliate le zucchine a rondelle, cuocetele in padella a fiamma bassa per 5 minuti con le foglie di basilico e un filo d’olio, senza aggiungere acqua. In un tritatutto, mettete le zucchine cotte, il Pecorino Toscano DOP stagionato e fresco, l’uovo, il pangrattato, il sale e il pepe. Frullate fino a ottenere un composto granuloso. Create delle polpette, passatele sul pangrattato e mettetele a cuocere in forno a 200 °C per 15-20 minuti. Servite le polpette tiepide.
DOLCE: Gelato al Parmigiano Reggiano DOP
Una sorprendente combinazione di dolcezza e sapidità per questo dessert unico.
INGREDIENTI per 4 coppette
500 ml di panna
120 g di zucchero grezzo di canna
120 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
PREPARAZIONE
In una pentola antiaderente versare la panna e lo zucchero. Portare a bollore mescolando spesso.Allontanare dalla fiamma e aggiungere il Parmigiano Reggiano continuando a mescolare fino a quando sarà completamente sciolto. Lasciare riposare il composto fino a raffreddamento poi trasferire nella gelatiera fino a completa trasformazione in gelato. Nel caso in cui non si disponga di una gelatiera, porre in freezer il composto mescolando ogni 30 minuti per almeno 4 volte. Estrarre dal freezer circa 15 minuti prima del servizio. Servire a piacere con confetture, amarene sciroppate o Aceto Balsamico Tradizionale.
FOCUS SU 5 RISTORANTI IN CUI I FORMAGGI SONO I SOVRANI DELLA TAVOLA
Uno studio promosso da AFIDOP e realizzato da GriffeShield su oltre 20mila ristoranti italiani rivela che oggi i formaggi DOP e IGP sono di casa in un ristorante italiano su 4, ma solo uno su 10 li valorizza, riportandone la corretta denominazione nel menu. Per contrastare questa tendenza, AFIDOP e FIPE – Confcommercio, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, hanno elaborato le Linee Guida per la valorizzazione dei formaggi DOP e IGP, un autentico vademecum pensato per i ristoratori al fine di valorizzare i formaggi DOP e IGP: per ognuno dei 21 formaggi attualmente certificati (e altri ne potrebbero arrivare in futuro) vengono indicate la corretta denominazione nei menu, la descrizione delle loro caratteristiche e le indicazioni sulle modalità di conservazione. Presenti anche consigli sulla mise en place e sul mantenimento delle proprietà organolettiche. Uno strumento chiave per la ristorazione italiana, che punta sull’esperienza degli addetti ai lavori per educare correttamente il consumatore, in Italia, ma anche all’estero,considerato che, secondo un’indagine dell’Ufficio Studi di FIPE, i formaggi sono il prodotto italiano più utilizzato nei ristoranti (94,7%) dopo il vino per la preparazione dei piatti della cucina italiana (seguono poi a pari merito olio e pasta e infine i salumi). In virtù di questo impegno, AFIDOP propone un tour di 5 ristoranti in cui resiste il carrello dei formaggi e che da anni esaltano questi prodotti, inclusi i DOP e gli IGP. Si tratta di locali che più di altri riconoscono le qualità, la storia, il valore dei formaggi e si avvicinano a quanto suggerito e auspicato dalle Linee Guida AFIDOP-FIPE per la valorizzazione dei formaggi a denominazione certificata.
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RISTORANTE POMIROEU
Via Giuseppe Garibaldi 37, 20831 Seregno (MB)
Il Pomiroeu è l'iconico ristorante fondato nel 1993 dallo Chef Giancarlo Morelli. Immerso in un luogo magico nel centro storico di Seregno, cuore della Brianza, prende il nome dal quartiere noto per la raccolta delle mele. Da 30 anni, coniuga ricerca culinaria, cultura locale e ospitalità, offrendo un’esperienza gastronomica ricca di storie e sapori. Al Ristorante Pomiroeu è possibile trovare un carrello dei formaggi con non meno di 45 tipi diversi. Chef Morelli è infatti un cultore di questi prodotti, che considera il momento clou di ogni pranzo o cena. Protagonisti della tavola, i formaggi meritano uno spazio di prim’ordine.
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HOSTERIA GRAPPOLO D’ORO
Piazza della Cancelleria 80, 00186 Roma (RM)
Nel cuore della Capitale, l'Hosteria Grappolo d'Oro è un piccolo fortino del gusto, che interpreta la cucina romana fra tradizione e modernità. L’oste Antonello Magliani è un appassionato di formaggi, che inserisce infatti sia nei piatti della tradizione romana, sia nelle preparazioni più innovative. Immancabile, ovviamente, il Pecorino Romano DOP.
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RISTORANTE AL SORRISO
Via Roma 18, 28010 Soriso (NO)
L’Hotel Ristorante Al Sorriso nasce nel 1981, dall’iniziativa di Angelo e Luisa Valazza. Angelo è considerato uno dei “maestri” del carrello dei formaggi in Italia. Un precursore, che ha iniziato a proporlo ai suoi clienti nel lontano 1981, seguendo l’esempio dei sontuosi carrelli dei formaggi francesi. L’offerta Al Soriso è ampia e cambia continuamente, con il fieno o la stagionatura. Sono sempre 30 o 40 tipi. Il Ristorante Al Soriso oggi vanta una stella Michelin e numerosi altri riconoscimenti internazionali.
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LA BUL
Via Pasquale Villari 52, 70122 Bari (BA)
Nel cuore di Bari, al Ristorante La Bul si può godere della cucina dello Chef Scalera, fonde modernità e tradizione pugliese, con una meticolosa attenzione nella scelta dei prodotti. Il menù cambia ogni giorno e si compone di piatti originali ma fortemente legati al territorio, perché alla base hanno soprattutto ingredienti semplici e locali. Lo Chef impiega i formaggi in molti modi diversi, sia nelle lavorazioni, sia in purezza, nella carta dei formaggi.
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DA VITTORIO
Via Cantalupa 17, 24060 Brusaporto (BG)
In arrivo da tutta Europa, soprattutto da Italia, Francia, Svizzera, Spagna e Inghilterra, le tipologie di formaggio che si possono trovare al Ristorante da Vittorio sono sempre almeno una quarantina. Ce ne sono di tutti i tipi, a base di latte vaccino, capra o pecora, con le varie stagionature e tecniche di produzione. A occuparsi della selezione è Rossella Cerea, responsabile di sala, che, raccogliendo l’eredità paterna, oggi mantiene i rapporti con i produttori e si occupa di formare il personale sui formaggi, come trattarli e raccontarli alla clientela.
“SORSI DI VAGLIAGLI”, ARRIVA LA SECONDA EDIZIONE, SABATO 21 SETTEMBRE NEL CUORE DEL BORGO
Un sabato di festa dedicato al Chianti Classico Docg di Vagliagli e alle ricette della tradizione chiantigiana. Tante attività e stand gastronomici animeranno il paese
Dopo il successo della prima edizione, “Sorsi di Vagliagli” ritorna, con ancora più cantine e stand, per celebrare i vini e i sapori del territorio. Appuntamento a settembre, sabato 21 dalle ore 16.00 fino a mezzanotte, nel suggestivo borgo medievale di Vagliagli. Qui, a pochi chilometri da Siena, verranno celebrati i vini e i sapori della zona: saranno presenti le cantine della UGA (Unità Geografica Aggiuntiva) Vagliagli, che faranno scoprire ai partecipanti la tradizione vinicola della zona.
Saranno presenti: Aiola, Bindi Sergardi, Belvedere, Borgo Scopeto, Cantalici, Castello di Selvole, Dievole, Oliviera, Complicità, San Giorgio a Lapi, Scheggiolla, Terra di Seta, Valiano, Vallepicciola.
Oltre al vino ci saranno numerosi banchetti gastronomici, con piatti della tradizione e ispirati al territorio, ma in chiave street food, in modo da poter provare gli abbinamenti più curiosi. Non mancherà inoltre ottima musica dal vivo per animare la festa.
“Sorsi di Vagliagli” è un evento organizzato dall’Associazione Vagliagli con la collaborazione della Polisportiva e il patrocinio del Comune di Castelnuovo Berardenga e il Consorzio Chianti Classico. L’obiettivo è valorizzare l’unicità di questo territorio, la sua eccellente produzione vitivinicola e i sapori della tradizione.
Altre attività:
Nel fine settimana del 21 e 22 settembre, in occasione di Sorsi di Vagliagli, molte cantine del territorio saranno aperte per visite e degustazioni. Si consiglia la prenotazione contattando direttamente le cantine che più vi incuriosiscono.
Inoltre, Camminando a Quercegrossa ha pensato per sabato 21 settembre un’escursione di 5 km per andare alla scoperta di alcuni degli scorci più belli del territorio, fra vigne e olivete. Partenza nel pomeriggio da Vagliagli, percorso per tutti. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Info pratiche:
L'evento “Sorsi di Vagliagli” si svolgerà sabato 21, dalle 16:00 alle 24:00 nella piazza principale di Vagliagli (Piazza Vittorio Emanuele). Il costo del ticket è di 15 euro a persona, che dà diritto a un bicchiere e 10 token/biglietti da spendere nei vari stand.
Per info e prenotazioni: www.vagliagli.com – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Stefania Mafalda
LE VILLE PIÙ COLORATE DELL’ESTATE PRESSO BARCELÓ MONTECASTILLO GOLF RESORT, A CADICE
L'hotel Barceló Montecastillo Golf Resort offre 38 ville spettacolari e coloratissime per una vacanza fuori dal comune in Spagna, a Cadice
La zona di Jerez è un paradiso per gli amanti della natura e della tranquillità. Da molte estati ormai Cadice si è guadagnata un posto fisso nella classifica delle destinazioni più amate.
A due passi da questa città, Barceló Montecastillo Golf Resort è un paradiso per chi vuole riposarsi, praticare sport e stare tranquillo, in mezzo a un'architettura affascinante e colorata.
Barceló Montecastillo Golf Resort offre trentotto ville che si distinguono per l'architettura colorata e il design moderno, con linee pulite e minimaliste che convivono in armonia con l'ambiente naturale circostante.
In queste hotel ville si può soggiornare in famiglia, con amici o anche in coppia, con tutti i servizi e l'accesso alle strutture dell'hotel.
A pianta aperta, con ampie finestre e spazi pensati per il relax, la lettura o la conversazione, le trentotto ville del Barceló Montecastillo Golf sono state progettate per creare un rifugio contemporaneo con la massima privacy, dove poter godere della bellezza e del fascino dei dintorni di Jerez.
Le ville del Barceló Montecastillo Golf Resort ©Barceló Hotels & Resorts
Barceló Montecastillo Golf & Sport Resort***** è un hotel spettacolare circondato da un fantastico ambiente naturale e un castello del XIX secolo. Questo resort vanta una posizione privilegiata vicino al famoso Autodromo, a mezz'ora dalla spiaggia e a soli 10 min. dall'aeroporto della città.
Le sue 124 spaziose camere seguono un nuovo concetto di B-Room che incorpora un design moderno, preservando lo stile classico ed elegante che caratterizza l'hotel, e dotate dei comfort di un hotel a 5 stelle. Dispone inoltre di 38 magnifiche ville.
Le sue spettacolari strutture sportive includono, oltre al campo da golf a 18 buche, anche 3 campi da calcio regolamentari, l'innovativa U-Spa con saune, vasche idromassaggio, cabine massaggio e centro fitness, oltre a trattamenti specifici per ogni sport e di bellezza esclusivi. Nel suo Snack Bar El Tabanco o nel suo ristorante El Lagar, gli ospiti possono gustare piatti regionali e internazionali, realizzati con le migliori materie prime.
L’hotel, inoltre, è partner della Strada del vino e del brandy di Jerez grazie alla sua posizione privilegiata, che ne fa il luogo perfetto per chi voglia praticare turismo enologico.
Per maggiori informazioni: www.barcelo.com
Tiziano Pandolfi
ARGENTIERA: LO SCRIGNO DI BOLGHERI COMPIE 25 ANNI
L’azienda di Castagneto Carducci celebra la sua storia proiettandosi al futuro, tra nuovi progetti enologici, sguardo internazionale e ospitalità di alto livello
Argentiera festeggia 25 anni confermando il proprio impegno a dare nuova linfa e prestigio alla DOC Bolgheri, che nel 2024 ne compie trenta. Una strategia che si declina in un programma di ricerca e innovazione vitivinicola 一 nel quale si ascrive il neonato Scenario Bolgheri Bianco DOC 一 con l’obiettivo di innalzare sempre più l’asticella della qualità produttiva, potenziare i mercati internazionali e investire in una proposta enoturistica d’eccellenza.
Fondata nel 1999 all’interno della storica Tenuta Donoratico, dal 2016 Argentiera è proprietà di Stanislaus Turnauer, imprenditore austriaco guidato da una passione autentica per la Toscana e da una visione strategica lungimirante. A lui si affianca l’AD Federico Zileri Dal Verme, tra gli iniziatori del progetto enologico, e un team di professionisti profondi conoscitori del territorio bolgherese.
I numeri della crescita
Negli ultimi dieci anni Argentiera ha conseguito un incremento delle performance economiche a seguito di una programmazione efficace e di un riposizionamento dell’offerta. “Con l’arrivo di Stanislaus Turnauer il fatturato è raddoppiato e la redditività ha raggiunto un livello tale da collocare la tenuta tra le aziende produttrici di vini d’alta gamma 一 spiega Leonardo Raspini, direttore generale di Argentiera 一. A livello di mercati, se fino al 2016 l’azienda vedeva un importante sbilanciamento a favore del contesto italiano, in seguito abbiamo raggiunto un equilibrio, con un 50% di vendite sul mercato nazionale e un 50% destinate all’export, in particolare Stati Uniti, Svizzera ed Europa Centrale”.
Asset primario per la strategia di Argentiera, al centro di importanti investimenti, è l’offerta enoturistica: dal 2021 l’azienda ha incrementato il valore di affari del 15% anno per anno, a dimostrazione del fatto che l’offerta Tour&Tasting esercita una grandissima attrattiva per la zona e vede Argentiera tra i protagonisti. Solo nel 2023 sono stati registrati 3.400 visitatori.
L’evoluzione del progetto enologico
Il piano di crescita aziendale ha preso avvio in vigneto, tra studi geopedologici per trarre il massimo dalle singole parcelle e un ragionato programma di espansione: “Ad oggi gli ettari vitati sono 84 su una superficie complessiva di 169 一 continua Raspini 一. Nei prossimi sei anni l’obiettivo è di raggiungere i 100 ha di vigneto, attraverso la valorizzazione dei preziosi terreni di proprietà e l’acquisizione di alcuni appezzamenti limitrofi”. I nuovi impianti confermeranno la vocazione bolgherese, con Merlot e Cabernet Sauvignon a rappresentare il core produttivo e una maggiore presenza di Cabernet Franc a potenziare il progetto Ventaglio, primo single vineyard della tenuta fortemente voluto dall’attuale proprietà. Le varietà bianche saranno al centro di una ricerca continua relativa alla loro capacità di adattamento agli specifici suoli sul lungo periodo, anche in risposta al cambiamento climatico, al fine di produrre vini di grande freschezza, corpo e longevità.
Novità e riconoscimenti
In occasione dei 25 anni l’azienda presenta Scenario Bolgheri Bianco DOC, frutto di una maturata consapevolezza e di un importante saper fare aziendale che si traduce in una ricerca sulla versatilità e l’adattabilità del Vermentino ai suoli di Argentiera.
“L’obiettivo enologico verte sull’identificazione di uno stato più evoluto del vitigno e sulle sue capacità di invecchiamento 一 spiega l’enologo Nicolò Carrara 一. Abbiamo sperimentato diverse combinazioni di vinificazione e maturazione su tre annate distinte, 2020, 2021 e 2022. Nello specifico, una piccola parte dell’annata d’esordio, la 2022, ha trascorso circa 9 mesi in botti di legno da 320 l, piegate a vapore e non tostate, mentre la restante ha fermentato e affinato in contenitori di ceramica Clayver da 400 l. Per entrambi i recipienti ci siamo assicurati uno svolgimento delicato dei processi per garantire la fragranza, la freschezza e la riconoscibilità varietale, espressioni dell’identità del nostro territorio”.
Il desiderio di racchiudere in forma liquida il talento del terroir, operando nel pieno rispetto della natura, è un punto fermo per Argentiera: la tenuta è la più vicina al litorale tirrenico e, contemporaneamente, è quella che raggiunge una delle massime altitudini di tutto il bolgherese, fino ai 200 metri s.l.m., peculiarità distintiva che forgia i vini più rappresentativi dell’azienda.
Tale approccio produttivo negli anni ha portato a diversi riconoscimenti, sia in ambito nazionale che internazionale.
L’annata 2020 di Ventaglio ha appena conquistato i 99 punti di James Suckling: secondo il critico statunitense, il Cabernet Franc 一 espressione del vertice produttivo di Argentiera per posizione, caratteristiche pedoclimatiche e qualità delle uve 一 ha la capacità di definire un nuovo standard per i monovarietali da singolo vigneto.
Particolarmente apprezzato e premiato dalla critica è anche Argentiera Bolgheri Superiore DOC, vino simbolo della tenuta, nel 2018 incoronato da Suckling Runner-up Italian Wine of the Year, e diventato con l’annata 2015 un riferimento per l’enologia contemporanea.
Giulia Tirapelle
TASTING VINI MASCIARELLI ALLA FIS DI GENOVA: MERCOLEDÌ 9 OTTOBRE 2024
Degustazione Cantina Masciarelli a Genova
A Genova MASCIARELLI, "il profumo della mia terra, il sapore del mio vino"
Mercoledì 9 Ottobre 2024RICHIEDI INFORMAZIONI
La passione e l'amore per la terra hanno dato inizio, nel 1981, alla produzione dei vini Masciarelli. Trebbiano e Montepulciano; due uve un tempo ignote e poco considerate,
oggi due grandezze del firmamento Italiano dell'enologia Italiana.
Avremo in degustazione il famoso Montepulciano Villa Gemma Riserva 2018,un vino pluripremiato, eccellenza Italiana dei vini rossi
Mercoledi 09 Ottobre ore 20,00 presso l'hotel Holiday Inn Genoa, via Milano 47.
Degustazione guidata dalla nostra Presidente Roberta Bonasegale affiancata da un responsabile dell'azienda
6 vini in degustazione:
* Villa Gemma Abruzzo Bianco 2023
* Castello di Semivicoli Trebbiano d'Abruzzo Superiore 2020
* Villa Gemma Cerasuolo Superiore 2023
* Marina Cvetic Montepulciano d'Abruzzo Riserva 2020
* Castello di Semivicoli Rosso terre di Chieti 2018
* Villa Gemma Montepulciano d'Abruzzo riserva 2018
Sarà servito un piatto in abbinamento
La degustazione è aperta a tutti; Soci, Sommelier, Degustatori o semplici Amatori
Quote di partecipazione:
€. 38,00 Soci
€. 45,00 non Soci
La serata è a numero chiuso.
Per informazioni e prenotazioni inviare mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Oppure contattare i numeri:
Mauro 3396936249
Roberta 3494777080
Fabrizio 3475200173