Editoriale dell'Assessore Alessandro Piana
In questi giorni si susseguono le riunioni per il contenimento della Peste Suina, a partire dal nucleo di esperti, che riunisce principalmente gli Uffici regionali, l’Istituto Zooprofilattico e le competenti ASL, gruppo costituito a partire dalle prime segnalazioni, il fattore tempo è infatti fondamentale per arginare l’emergenza epidemiologica. La priorità è quella di contrastare il fenomeno e circoscriverlo per scongiurare la trasmissione del virus agli allevamenti, che nella nostra Regione sono prevalentemente a conduzione familiare e allo stato semibrado. Se saranno confermati i dati ad oggi in nostro possesso, al termine del monitoraggio e delle azioni operative in corso, la zona cuscinetto rispetto all’epicentro dove si concentrano i casi riscontrati potrebbe essere ridimensionata. Dalle recenti riunioni è emersa una forte condivisione sui metodi tecnici, sulle azioni prioritarie e sul potenziamento delle forze in campo, a cui si aggiunge il coinvolgimento di volontari qualificati per la geolocalizzazione di carcasse e la segnalazione alle ASL territorialmente competenti. Al costante rapporto con la vigilanza contro le speculazioni di mercato e alla definizione della logistica per la raccolta e lo smaltimento degli animali morti, si associa la necessità di tutelare le categorie penalizzate da questa situazione. Al riguardo bbiamo inoltrato una richiesta formale al Governo per l’individuazione di strumenti di ristoro e azioni di sostegno per i comparti danneggiati.
A seguito del via libera della Commissione Europea lo scorso ottobre, recentemente è arrivato anche l’ulteriore avvallo dalla Giunta Regionale, grazie al quale si potranno aprire e rendere operativi nuovi bandi del PSR. I fondi a disposizione ammontano a 104,5 milioni di euro, di cui 52,5 di fondi europei, 36,5 di fondi statali e 15,5 di fondi regionali. La media annuale dei fondi disponibili per il biennio 2021-2022 (circa 52 milioni di euro) è significativamente superiore a quella del periodo 2014-2020 (circa 44 milioni di euro), con un incremento di circa il 18%. Un segnale forte di ripartenza dopo la crisi per la pandemia, per cui è fondamentale sostenere la ripresa iniziando proprio dalle misure rivolte alle imprese agricole create dai giovani. In accordo con le Associazioni di categoria e i Comuni, vogliamo sostenere gli investimenti nelle imprese agricole, nelle filiere e nelle infrastrutture, il rinnovamento dei piccoli centri rurali, le infrastrutture turistiche e ricreative dell’entroterra ponendo sempre una grande attenzione alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnologica.
Buona lettura di Agriligurianews