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CHIANTI RUFINA NEI GIUDIZI DELLE GUIDE VINI 2023

 

Nel corso del 2022 i giornalisti della critica vinicola, redattori delle Guide Vini 2023 o opinionisti di grandi riviste internazionali di settore, hanno potuto usufruire in tutta tranquillità, grazie al rallentare della pandemia, dell’organizzazione del Consorzio Chianti Rufina per la raccolta dei campioni e per lo svolgimento delle degustazioni tecniche in presenza. I responsabili delle guide hanno potuto verificare sul territorio di produzione la qualità dei vini. In particolare sono stati presentati i nuovi vini del progetto Terraelectae riservando a questi un settore particolare della degustazione separato dai Chianti Rufina e dai Chianti Rufina Riserva non a Marchio. In coda a questo comunicato si riporta una presentazione di questo progetto. Tutte le Guide riportano commenti positivi sull’iniziativa dei produttori del Chianti Rufina e l’ingresso ufficiale nelle recensioni del marchio Terraelectae ne sancisce in maniera autorevole la validità.

I risultati sulle degustazioni sono stati resi noti a fine anno 2022 e parlano di ottime prestazioni dei vini del comprensorio del Chianti Rufina.

L’attenzione è stata rivolta soprattutto al Chianti Rufina 2020 e al Chianti Rufina Riserva 2019, con le dovute escursioni nei 2018, soprattutto per molti Terraelectae, e 2017 e con la novità 2021 per i bianchi e i rosati. Il report completo degli andamenti climatici delle annate è riportato sul sito www.chiantirufina.com  . 

La Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso risulta ancora oggi la più venduta e diffusa nel mondo, con le sue edizioni in varie lingue. Il massimo riconoscimento da parte del Gambero Rosso sono i famosi Tre Bicchieri, e Frescobaldi li ottiene proprio per un vino con il nuovo marchio: il Nipozzano Chianti Rufina Riserva Terraelectae Montesodi 2019. Un altro riconoscimento dei Tre Bicchieri lo ottiene Selvapiana con il Chianti Rufina Riserva Vigneto Bucerchiale 2019, una stupenda occasione per festeggiare i 40 anni di nascita di questa etichetta. Gli ottimi risultati vengono dimostrati anche dai numerosi 2 Bicchieri Rossi conseguiti. Troviamo ancora Frescobaldi con il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti 2019. I Veroni ottengono i due bicchieri rossi con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Quona 2019, e ancora con il Vin Santo del Chianti Rufina Riserva 2011. Due risultati che attestano l’ottimo livello qualitativo raggiunto con i grandi rossi e con i vini passiti. Dopo l’ottima prestazione dello scorso anno con l’Occhio di Pernice 2016, l’annata 2011 del vin santo da uve bianche ci ricorda la grandezza di questa tipologia di vini, messa a dura prova dalle esigenze delle diete, dall’etilometro e dalla crisi economica. Il concetto viene ribadito dall’ottenimento dei 2 Bicchieri Rossi da parte di Frascole con il Vin Santo del Chianti Rufina 2009. Frascole ha 2 Bicchieri Rossi anche con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna alla Stele 2018.  Marchesi Gondi Tenuta Bossi ha due vini con i 2 Bicchieri Rossi: il Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi 2019 e il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio Diamante 2018. Buone valutazioni anche per Colognole, per Castello del Trebbio, per Ormae Vinae, per il Podere Il Balzo, per la Fattoria Lavacchio, per Villa Travignoli, per Borgo Macereto, con punteggi che attribuiscono Due Bicchieri ai numerosi vini recensiti. 

Daniele Cernilli, personaggio iconico della critica enologica, pubblica la Guida Essenziale dei Vini d’Italia, dove premia i Marchesi Frescobaldi con il Nipozzano Chianti Rufina Riserva Terraelectae, Vigna Montesodi con 95 punti e il “faccino”, ovvero il simbolo che garantisce che lo stesso Cernilli “ci mette la faccia” e garantisce la veridicità di questo risultato. Il Nipozzano Chianti Rufina Riserva Vecchie Viti 2019 ottiene il prestigioso punteggio di 93 punti e il Nipozzano Chianti Rufina Riserva  2019 ha 91 punti. Un altro bel “faccino” e 95 punti per Frascole con il Vin Santo del Chianti Rufina 2009, che ottiene poi 92 punti per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna alla Stele 2018.  Marchesi Gondi Tenuta Bossi consegue 92 punti con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio Diamante 2018. 91 punti vanno anche al Chianti Rufina Riserva Vigneto Bucerchiale 40 anni 2019 di Selvapiana, che ottiene anche 92 punti per il Pomino Rosso Villa Petrognano 2019.  La Guida Essenziale di Cernilli conferma la presenza in guida del nuovo produttore, Ormæ Vinæ dell’imprenditore russo Alexey Kondrashov e della moglie Ella Korop e attribuisce addirittura il “faccino” e 95 punti al nuovo sorprendente MCMXI 2019 a base di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot. Ottengono 93 punti l’Ællæ 2019 IGT Toscana, Cabernet Sauvignon, poi 92 punti il Primæ IGT Toscana 2019 Sangiovese e Cabernet. Si attende ora l’ingresso dei nuovi impianti destinati al Chianti Rufina DOCG e soprattutto al nuovo Terraelectae.

La Guida Slow Wine edita da Slow Food si avvale della collaborazione della FISAR, con la sua capillare rete di sommelier degustatori. Storicamente non assegna punteggi, se non per pochi vini premiati. La procedura di base consiste nel recensire le aziende più significative secondo l’impostazione “slow” che sta alla base della filosofia del movimento. La recensione, quindi, rappresenta di per sé un grande riconoscimento.  Al vertice delle preferenze di SlowWine si trova un numero selezionatissimo di aziende, definite come “CANTINA CHIOCCIOLA”, che rispettano in pieno l’impostazione Slow di aziende condotte da veri vigneron, che attuano ridotti interventi invasivi in vigna e in cantina, rispettando la natura dei suoli e dell’ambiente. Come premi assegna poi la qualifica Top Wine che può riguardare un Vino Slow (vino che oltre a risultare eccellente, condensa nel bicchiere caratteri legati al territorio, storia e ambiente), oppure un Vino Quotidiano (bottiglia eccellente che costa meno di 13 € in enoteca). Anche quest’anno si confermano Cantine Chiocciola la storica Selvapiana e il piccolo gioiello di Frascole, con i suoi vigneti tra i più alti della Rufina. Top Wine è il Vin Santo del Chianti Rufina Riserva 2011 de I Veroni e Top Wine Vino Slow il Vin Santo del Chianti Rufina 2009 di Frascole. Il Podere il Pozzo ottiene il riconoscimento di Top Wine Vino Quotidiano con il Chianti Rufina Riserva 2018. Le fa compagnia il Podere Il Balzo con il Chianti Rufina 2019.  Le aziende recensite con ottimi commenti, oltre a quelle citate, sono: Colognole, Fattoria Lavacchio, Borgo Macereto.

Una polvere di stelle cade sulla Rufina da parte della storica Guida Oro Veronelli.  Riceve le 3 stelle ORO Frescobaldi con il Mormoreto 2019, un vero classico tra gli uvaggi internazionali prodotti in questa zona. Il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Montesodi 2019 guadagna 3 stelle e 93 punti, così come il DOC Pomino Bianco Benefizio Riserva 2020, un vino che affonda le sue origini nelle ricerche di Vittorio degli Albizi, che impiantò numerosi vitigni francesi ritenuti più resistenti al clima appenninico dell’Alta Rufina. E ancora 3 stelle e 92 punti ottengono il Chianti Rufina Riserva Nipozzano, e 91 punti il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti. La Tenuta Bossi Marchesi Gondi ottiene un bel punteggio di 94 punti e la menzione GRANDE ESORDIO (praticamente le 3 stelle ORO per i vini che si presentano per la prima volta) per il suo Terraelectae Chianti Rufina Riserva Vigneto Poggio Diamante 2018, poi 3 stelle e 91 punti per il Fiammae 2018, 3 stelle e 90 punti per il Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi 2019. La rassegna si completa con Villa Travignoli, che ottiene le 3 stelle e 90 punti per il Chianti Rufina Riserva Tegolaia 2019, con la Fattoria Lavacchio, che ottiene l’ ESORDIO (3 stelle) e 90 punti per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Casanova 2018,  con la Fattoria Il Capitano, con un bel 3 stelle e 90 punti al Chianti Rufina Vigneto Poggio 2019. Molti 2 stelle anche per Castello del Trebbio e per I Veroni (89 punti al Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Quona 2019) che confermano 3 stelle e 92 punti per il Vin Santo del Chianti Rufina Occhio di Pernice 2016.

L’associazione di sommelier AIS pubblica la Guida Vitae redatta dalle commissioni delle varie delegazioni regionali. Il massimo riconoscimento di Vitae AIS (4 VITI) va al Chianti Rufina Riserva Terraelectae Montesodi 2019 di Frescobaldi.

La Guida Vini Buoni d’Italia del TCI recensisce esclusivamente vini da vitigni autoctoni e per questo motivo molte DOC come ad esempio Pomino, sono penalizzate per la presenza di vitigni internazionali, anche se questa presenza affonda nelle radici della storia. Al vertice della classifica troviamo i vini della Corona, Corona Oro per i vini italiani dell’eccellenza, scelti con voto palese di maggioranza nella sessione finale di degustazione a commissioni riunite su scala nazionale. Vini che hanno entusiasmato per l’assoluta espressione del vitigno e del territorio della Rufina il cui ricordo rimane impresso con la capacità di emozionare a lungo e Corona Azzurra assegnata dalle commissioni ospiti degli eventi “Oggi le Corone le decido io”. Quest’anno il riconoscimento Corona Oro se lo aggiudica il Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi 2019 dei Marchesi Gondi Tenuta Bossi,  mentre la Corona Azzurra è appannaggio di Colognole e del Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Le Rogaie 2018 che ottiene anche  la Golden Star, destinata a quei vini che, raggiunte le 4 stelle, hanno concorso per la Corona destando nella commissione di degustazione un’esaltante emozione. Fattoria Selvapiana riceve la Golden Star grazie al Chianti Rufina Riserva Vigneto Bucerchiale 40 anni 2019, vino con un eccezionale rapporto qualità/prezzo. Il Chianti Rufina Riserva 2019 fa ottenere la Golden Star alla cantina Frascole, che raggiunge le quattro stelle anche con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna alla Stele 2018. Altri 4 stelle di rilievo sono quelli di Frescobaldi con il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Terraelectae Vigna Montesodi 2019, e con il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti 2019, poi quelli de I Veroni con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Quona 2019 e con il Chianti Rufina I Domi 2020. Marchesi Gondi Tenuta Bossi riceve le quattro stelle anche per il Fiammae IGT Toscana Sangiovese 2018, e così Colognole per il Chianti Rufina Riserva del Don 2017 e per il Chianti Rufina 2020 e ancora Villa Travignoli con il Chianti Rufina Riserva Tegolaia 2019 e con il Chianti Rufina 2020. Ancora un Terraelectae con le 4 stelle per la Fattoria Lavacchio con il Chianti Rufina Riserva Vigna Casanova 2017. Chiude la sfilata di 4 stelle il Chianti Rufina 2019 del Podere il Balzo del “boscaiolo” Paolo Ponticelli. 

Infine troviamo i primi risultati delle degustazioni eseguite dai principali Magazine cartacei e online internazionali, non vere e proprie guide assolute, ma i cui giudizi sono seguiti dai buyers internazionali che a loro volta sono orientati dalla disponibilità dei vini sui rispettivi mercati di riferimento. 

Per il mercato di lingua tedesca sono molto importanti i giudizi della rivista Vinum di Christian Eder, che ogni anno pubblica in Germania, Austria e Svizzera la classifica Top of Toskana, ovvero i migliori vini della regione in assoluto. Troviamo al vertice della classifica 2022 con 18/20 il Chianti Rufina Riserva Vigneto Bucerchiale 2019 di Selvapiana, seguito con il punteggio di 17,5/20 dal Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Montesodi 2019 di Marchesi Frescobaldi, dal Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Quona 2019 de I Veroni, dal Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi 2019 dei Marchesi Gondi Tenuta Bossi, dal Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Colonneto 2019 di Villa Travignoli e infine dal Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Casanova 2018 della Fattoria Lavacchio. Sempre nella parte alta della classifica, troviamo con 17/20 il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti di Frescobaldi, il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio Diamante 2018 dei Marchesi Gondi Tenuta Bossi, il Chianti Rufina Riserva Tegolaia 2019 di Villa Travignoli, il Chianti Rufina Riserva Cedro 2017 della Fattoria Lavacchio. Ottengono 16,5/20 il Chianti Superiore Vigneto Trebbio 2020 del Castello del Trebbio, Il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna alla Stele 2019 di Frascole, il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio Gualtieri 2018 di Grignano Tenuta Inghirami. Infine chiude l’alta classifica con 16/20 il Chianti Rufina Riserva Musica 2019 di Borgo Macereto.

Per il futuro, si guarda ai risultati della vendemmia 2022 che ha tenuto i produttori con il fiato sospeso. L’ inverno è stato privo di precipitazioni. Germogliamento con dieci giorni di ritardo rispetto agli scorsi anni poi crescita vigorosa per le alte temperature che si sono registrate sin da maggio. La primavera è stata ancora con poche piogge e questo ha aiutato ad evitare gli attacchi di funghi patogeni con ridotto impiego di interventi in vigna.

L’estate è stata caratterizzata da una forte siccità, mitigata solo dalla conformazione orografica particolare della valle della Sieve. Le piogge di agosto hanno ripianato i danni e accelerato la maturazione degli acini che è arrivata con alcuni giorni di anticipo rispetto allo scorso anno. Così ad inizio settembre si è praticamente conclusa la vendemmia dei vitigni bianchi precoci ed è iniziata la raccolta delle uve rosse precoci come il Merlot. Bene anche il Sangiovese, vitigno principale della Rufina, che ha beneficiato delle calde giornate per portare a termine la propria maturazione.

La vendemmia 2022 ha trovato uve sane con un tenore zuccherino più elevato rispetto alla media degli ultimi anni e delle acidità in linea con gli anni passati. Le dimensioni degli acini e la loro concentrazione fanno prevedere una vendemmia vocata alla produzione di vini rossi di struttura e da lungo invecchiamento.

Per ulteriori informazioni:

Consorzio Chianti Rufina

Villa di Poggio Reale

Viale Duca della Vittoria,7

RUFINA (FI)

Tel: (+39) 055 8399944

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Ufficio Stampa

Paolo Valdastri

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+39 328 4603832

@paolovaldastri

 

CHE COSA È TERRAELECTAE

Terraelectae è un marchio volontario di concezione e di proprietà dei produttori aderenti al Consorzio Chianti Rufina.

PERCHÉ RUFINA STA LANCIANDO UN PROGETTO DI VIGNETO SPECIALE?

I produttori della Rufina sono alla ricerca di una maggiore caratterizzazione territoriale. L’universo Chianti DOCG è molto vasto, articolato e costituito da territori dalle caratteristiche molto diverse gli uni dagli altri. Oggi invece si ricerca ovunque la definizione precisa del legame tra un determinato vitigno e il territorio sul quale nasce. Il principio di “Territorialità” prevale su qualsiasi altra esigenza normativa e burocratica rappresentata dai normali disciplinari di produzione. Il Sangiovese della Rufina è diverso da quello di Pisa, da quello di Siena, da quello delle valli di Arezzo. Al fine di definire il profilo ideale di questo Sangiovese, i produttori del Consorzio hanno deciso di scegliere le loro migliori vigne che impieghino esclusivamente questa varietà, una ed una sola per azienda, e di ricavarne un vino contraddistinto dal nome di quella vigna, vinificato con regole uguali per tutti e infine dotarlo del Marchio collettivo volontario denominato Terraelectae.

TERRAELECTAE PREVEDE UNA MODIFICA DEL DISCIPLINARE?

Il Marchio Terraelectae non prevede alcuna modifica di disciplinare. 

La DOCG Chianti è ampia e molto articolata e una modifica di disciplinare comporterebbe una procedura lunga e complessa per ottenere alla fine un risultato del tutto simile, con un inutile dispendio di energie e di risorse.

CI SARÀ UN REGISTRO DELLE “VIGNE” TERRAELECTAE?

Il vino deve essere ottenuto esclusivamente da uve prodotte nella zona di produzione Chianti Rufina DOCG e provenienti da vigneti in proprietà dell’Azienda o condotti in affitto o con titolo diretto di conduzione. Deve riportare in etichetta la menzione “Vigna” o “Vigneto”. Il vino deve essere tracciato, la vinificazione e conservazione del vino devono avvenire in recipienti separati e tale menzione, seguita dal toponimo o nome tradizionale, deve essere riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri e nei documenti di accompagnamento.

In definitiva tutti i nomi dei vini Terrelectae seguiranno le regole del disciplinare per quanto attiene la Menzione “Vigna”, ma questo non comporta la necessità di istituire un registro apposito e diverso dai consueti registri di denuncia delle uve previsti dalla legge.

CHE COSA È QUINDI TERRAELECTAE

Esiste per legge la possibilità di riportare in etichetta l’adesione ad un marchio collettivo volontario.

TERRAELECTAE è appunto un MARCHIO COLLETTIVO VOLONTARIO con un regolamento d’uso sottoscritto da alcuni o tutti i soci del Consorzio Chianti Rufina, i soli ad avere la facoltà di aderirvi.

QUALI SONO LE SUE FINALITÀ? 

 Il Marchio è stato realizzato per sviluppare produzioni vitivinicole di alta gamma che riescano ad aumentare il valore aggiunto della produzione azienda e delle produzioni di tutto il territorio. La longevità dimostrata e dimostrabile dei vini della Rufina, fanno di queste bottiglie degli esemplari da collezione e dei veri e propri beni da investimento. Il vino così prodotto dovrà essere immesso sul mercato ad un adeguato valore commerciale. 

COME SI UTILIZZA IL MARCHIO?

Il Marchio può essere utilizzato da ogni singolo produttore solo su un’unica tipologia di vino. Il Marchio può essere usato esclusivamente in relazione a vini conformi al “Disciplinare di produzione di vini a denominazione di origine controllata e garantita CHIANTI della sottozona e tipologia RUFINA”.  Il vino deve essere ottenuto esclusivamente da uve prodotte nella zona di produzione Chianti Rufina DOCG e provenienti da vigneti in proprietà o condotti in affitto o con titolo diretto di conduzione, deve avere la seguente base ampelografica: Sangiovese 100% e deve riportare in etichetta la menzione “Vigna” o “Vigneto”. Il vino deve essere tracciato, la vinificazione e conservazione del vino devono avvenire in recipienti separati e tale menzione, seguita dal toponimo o nome tradizionale, deve essere riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri e nei documenti di accompagnamento. 

I VINI TERRAELECTAE AVRANNO UN INVECCHIAMENTO PARTICOLARE E RESE PRODUTTIVE PARTICOLARI?

Il vino TERRAELECTAE deve appartenere alla categoria RISERVA, con i relativi parametri da disciplinare e deve inoltre rispettare i seguenti parametri aggiuntivi:

  • ïProduzione max uva/ha 70 Qli/ha;
  • ïTitolo alcolometrico non inferiore a 12,5%vol.;
  • ï30 mesi invecchiamento di cui 18 in legno e almeno 6 in bottiglia;
  • ïDivieto di utilizzo di recipienti tipo “fiasco”;

QUALI RIFERIMENTI HA IL MARCHIO TERRAELECTAE CON LA TIPOLOGIA GRAN SELEZIONE?

L’uso del marchio TERRAELECTAE è alternativo alla rivendicazione della “Gran Selezione” in quanto fa riferimento a una scelta di provenienza precisa e definita dal concetto di “vigna”. La tipologia Gran Selezione si riferisce comunque a uve provenienti dai vigneti dell’azienda, ma può derivare da una scelta effettuata in cantina con masse provenienti da diverse “vigne”, originando un vino distante da quel concetto di “cru” che il progetto Terraelectae ricerca.

E QUALI RIFERIMENTI POTREBBE AVERE CON UNA MENZIONE GEOGRAFICA AGGIUNTIVA?

Si tratta di un concetto diverso. La menzione o unità geografica aggiuntiva ha una valenza collettiva potendo interessare più produttori, al contrario del “cru” che identifica un luogo specifico di produzione dove alcuni fattori, naturali o meno, conferiscono al vino caratteristiche uniche e specifiche, diverse da quelle di altri vini prodotti in luoghi anche vicini. L’individuazione di questo cru è affidata al singolo produttore.

ESISTE UN ELENCO DI SITI/VIGNE SOTTO IL MARCHIO TERRAELECTAE?

Quando il produttore richiede di poter utilizzare il Marchio Terraelectae presenta, insieme alla domanda formale al Consorzio, la scheda Sian del Chianti Rufina Riserva Vigna e questo viene registrato e preso in carico nella documentazione di controllo di competenza del Consorzio proprietario del Marchio.

TERRAELECTAE rappresenta la vera essenza della Rufina e vuole essere sinonimo di un vino che esprima tutte le migliori caratteristiche del Sangiovese di Toscana grazie ai suoi profumi raffinati floreali e dai ricordi di ciliegia matura, all’eleganza stilistica della sua materia, al vigore e alla dolcezza della sua trama vibrante, alle sue lunghe capacità di invecchiamento.

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