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DAL CLUB AMICI DEL TOSCANO ESCLUSIVI SIGARI, PIATTI E VINI

di Virgilio Pronzati

 

 Terry Nesti durante la lezione-racconto sui sigari toscani

Toscana: storia, cultura e buon vivere ne sono un emblematico esempio. Tra quest’ultimo, spiccano saporosi ed antichi piatti e grandi vini. Non solo: anche i “vizi”sono piaceri, come nel caso del sigaro Toscano. Un sigaro dal bagaglio storico importante. Nel 1818 Ferdinando III granduca di Toscana, fondò a Firenze una manifattura di tabacchi in cui venivano prodotti sigari fermentati (da tabacco accidentalmente bagnato e fatto asciugare) che incontrarono ben presto il favore dei fumatori, varcando le frontiere del Granducato.  L’azienda dopo vari cambi di proprietà fu acquistata dalla società Manifatture Sigaro Toscano S.p.A., determinando il ritorno in mani italiane di un prodotto e di un marchio della cultura del fumo da sempre associato all’Italia.  

 

 Tommaso Ponzanelli illustra ai numerosi presenti gli abbinamenti cibo-vino 

Vietata la pubblicità su sigari e sigarette nel nostro Paese, per far conoscere al meglio il tipico sigaro toscano è nato il Club Amici del Toscano. Un sodalizio che oltre a tutelarne il prodotto e l’immagine,  da al fumatore chiare indicazioni sul consumo e crea interessanti connubi. Qualche esempio: sigari e distillati, sigari e cioccolato e cosi via. Accendendo un tipo di sigaro e non respirandone il fumo, se ne percepiscono piacevoli e complessi aromi che spaziano dal floreale allo speziato, abbinandosi congenialmente a rhum, cognac, vini invecchiati, cioccolato fondente e non solo. Godibile anche leggendo un libro e sentire della buona musica.    

Una sintesi di tutto questo c’è stata nell’ambito del recente Slow Fish, nello stand del Club Amici del Toscano, interamente gremito di visitatori. Sei interessanti incontri di quaranta minuti ognuno, suddivisi in due parti con temi diversi.

Ad aprire tutti gli incontri-dibattiti, un personaggio di rilievo come Terry Nesti. Un colto e abile affabulatore che conosce come pochi il mondo dei sigari, in particolare toscani: Toscano* Extravecchio, Originale Fermentato, Toscanello Nero, Garibaldi il Grande, Soldati e Puccini. Di ognuno ne ha illustrato compiutamente la storia, le caratteristiche, le complesse  percezioni e gli intriganti abbinamenti.

 

 Da sinistra: Terry Nesti, Tommaso Ponzanelli e gli chef Matteo Rebora e Simone Vesuviano  

 

Non meno interessante l’altro intervento, curato da Tommaso Ponzanelli, ideologo e portabandiera dell’Accademia dell’Acciuga, libera associazione " che vuole evidenziare le capacità dei cuochi che propongono piatti con il pesce cosiddetto povero e dimenticato, pescato correttamene e seguendone la stagionalità, di cui l'acciuga è simbolo. Definito dal sommo Gino Veronelli “dispensatore di felicità”, Ponzanelli  è un grande esperto di vini e piatti del mondo che, con la consueta bravura, ha raccontato i vini Spumante Essenza Pas Dosè e Aroma 85 dolce entrambi metodo classico dell’azienda agricola Ricchi, Colli di Luni Vermentino Bosoni e Fulgido Colli Piacentini Ortrugo frizzante di Mossi 1558 che ha abbinato alle golosità ittiche create per l’occasione dai geniali chef Simone Vesuviano e Matteo Rebora della Trattoria dell’Acciughetta di Genova, con i pregiati muscoli e ostriche  della Cooperativa Miticoltori Spezzini arl di San Terenzo di Lerici. Un fiore all’occhiello dell’intero comparto ittico ligure. Alla nascita e crescita della Cooperativa, ha fattivamente contribuito il presidente onorario Angelo Majoli.

 

 Golosi muscoli realizzati dagli chef Vesuviano e Rebora della Trattoria dell’Acciughetta

Angelo Majoli nasce il 10 aprile 1940 alla Spezia. Il padre è Lorenzo Majoli, sommergibilista, la madre è Ines Sommovigo, 111 anni compiuti nel novembre del 2022, la più longeva della Liguria, fra le grandi super centenarie d’Italia. Il nome Angelo è quello del nonno, l’uomo che ha inventato il Palio del Golfo, la storica disfida remiera fra le borgate spezzine. Il bisnonno era veronese. Era rimasto vedovo della giovane sposa. Era padre di quattro figli. Non riusciva a sopportare di rimanere lì senza l’amatissima moglie. Cambiò città. Alla Spezia aprì un negozio di ferramenta, nel quartiere del Canaletto Lì davanti c’è il mare. All’epoca c’erano i primi vivai di muscoli, impiantati nell’800 da imprenditori tarantini, che avevano trovato nel golfo della Spezia un clima perfetto. I giovani Majoli scoprirono il fascino della libertà che solo il mare può dare. Nonno Angelo fu uno dei pionieri della mitilicoltura. E l’attuale Angelo ne seguì le orme.

 

 Il mitico Angelo Majoli con una gabbanella 

Si iscrisse al Nautico, ma non finì. Ragazzino, già lavorava ai vivai. Va per mare, ancora oggi titolare di concessione, da 62 anni. È presidente onorario dei mitilicoltori. Ha creato un piccolo museo al centro di stabulazione dei muscoli, a Santa Teresa di Lerici. È presidente pensionati Coldiretti, pur non essendo pensionato. È palombaro. È stato fra i primi in Italia a fare la carena con nave immersa. Cittadino attivo, è stato consigliere comunale fra il 2007 ed il 2011. È sposato con Maria Grazia Corsini, ha una figlia laureata in fisioterapia. È considerato il decano e la bandiera dei mitilicoltori Spezzini. 

 

 La copertina del libro di Luciano Cremascoli 

 

 La copertina del libro di Claudio Barontini 

 

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