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I PRIMI SETTANT’ANNI DELL’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA

di Virgilio Pronzati

 Foto di Irma Fiorillo

 

I saluti del Prefetto di Genova dott. Renato Franceschelli

Settant’anni sono un buon traguardo per tutto o quasi. In particolare per l’Accademia Italiana della Cucina. Fondata da Orio Vergani il 29 luglio del 1953, conta oggi 8 mila accademici, trecentodieci delegazioni in quaranta Paesi diversi (nel 1959 anche in (USA). Non solo: dal 2003 l’Accademia Italiana della Cucina è un’Istituzione Culturale della Repubblica Italiana. E’ risaputo che la civiltà di un popolo passa attraverso la tavola.  Sin da da bambino, il mio sogno era quello di scrivere. Non certo romanzi di cui non sarei mai stato capace, ma di collaborare con giornali o riviste che trattavano l’enogastronomia, in particolare quella della mia regione. Arrivando col tempo ad ottant’anni ho potuto acquisire un’esperienza sul campo.

 

 I relatori: Elisabetta Cocito, Manuel Macrì, Marco Benvenuto e Virgilio Pronzati 

Conoscenza delle basi alimentari e degustazione di piatti, oli e vini.  Oltre ad una breve e lontana conoscenza del grande Orio Vergani, conobbi il Marchese Gavotti e, ancor meglio, gli amici accademici Paolo Lingua (giornalista e scrittore), Lorenzo Scarsi, James Scardaci e Vittore Vitale. Con loro ebbi piacevoli e molteplici discussioni su ricette del passato e rivisitate, piatti e cuochi e, personaggi che ne hanno scritto, elevando la gastronomia alla pari della letteratura di rango.    

 

Parte degli accademici presenti

L’Accademia Italiana della Cucina ha oneri ed onori: col suo Centro Studi tutela le tradizioni e la cultura della cucina italiana, promuovendone il miglioramento in Italia e nel mondo. L’ammissione all’Accademia è preclusa a quanti abbiano interessi nella ristorazione e nelle scuole di cucina.Tornando al tema iniziale, per il settantennale dell’Accademia Italiana della Cucina, il brillante e dinamico Avv. Manuel Macrì Delegato di Genova, ha fatto le cose in grande. Un evento che sarà ricordato a lungo dai circa 90 partecipanti per l’esclusività della location, la raffinatezza della cena e gli illustri accademici provenienti da varie regioni d’Italia.  

 

Il sontuoso aperitivo nel suggestivo Giardino di Palazzo Interiano Pallavicino

Lo scorso 16 giugno i festeggiamenti per l’importante evento non potevano avere sede migliore: il fastoso Palazzo Interiano Pallavicino, uno dei tre edifici collocati in Piazza Fontane Marose inseriti nella lista dei quarantadue siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, eretto  nel lontano 1206, di proprietà dell’omonima e illustre famiglia genovese.       

 

Delegati regionali

Il convegno dedicato alla ricorrenza, aperto e condotto brillantemente dal giornalista Marco Benvenuto, ha visto gli interessanti interventi dei seguenti relatori. il Delegato Avv. Manuel Macrì ha illustrato al meglio il ruolo dell’Accademia Italiana della Cucina nel contesto storico-culturale, e il miglioramento qualitativo della ristorazione attraverso la ricerca di basi agroalimentari stagionali da agricoltura biologica o sostenibile, valorizzandone il territorio di origine. La dott.ssa Elisabetta Cocito Direttore del Centro Studi Piemonte (nonché Segretario del Centro Studi Franco Marenghi) ha puntualizzato l’importanza del controllo e conoscenza delle eccellenze agroalimentari italiane.

 

 Risotto Carnaroli riserva con punte d’asparagi, pesto di nocciole ed erbe di campo 

Un patrimonio alimentare unico al mondo che va tutelato e difeso per garantire la salute del consumatore e nell’ambiente in cui viviamo. Il terzo, fatto da chi ha scritto, ha posto l’attenzione sulle De. Co. (Denominazioni Comunali), ossia il miglior marketing territoriale a costo zero. Ogni comune può istituire una De. Co. per valorizzare e tutelare tutto quanto ne faccia parte. Prodotti agroalimentari, gastronomia, artigianato, manifestazioni, ricette, località di interesse storico e paesaggistico.

 

Rollè di branzino alle olive nere taggiasche su zuppetta di pomodoro ai crostacei

Ad oggi, Genova non solo è tra le pochissime grandi città senza De. Co., ma anche la sua provincia è la più carente della regione. Tutto ciò per colpa della miopia ed ignoranza delle preposte autorità comunali e delle associazioni di categoria, penalizzando economicamente i produttori dei vari settori commerciali.  Altri interventi di rilievo sono stati espressi dai Delegati di altre città sulla difesa della territorialità dei nostri prodotti e della loro sostenibilità, nell’immissione nella Comunità Europea di prodotti a basso prezzo di Paesi terzi, l’inflazione nelle cucine private e pubbliche, la salvaguardia delle ricette tradizionali con atti notarili. Gradito e puntuale anche l’intervento della brava giornalista Egle Pagano. 

 La squisita torta celebrativa

Al termine del convegno, è seguito  un suntuoso aperitivo nello splendido giardino “segreto” del Palazzo, una regale oasi dove tutti gli ospiti (tra cui ho avuto il piacere di rivedere il mitico Avv. Gramatica) sono stati deliziati da una ricca sequenza di autentiche golosità, realizzate per la speciale occasione da Pippo Traverso, patron di Capurro Ricevimenti.

 

Il delegato Manuel Macrì e il Segretario di delegazione Laura Gambardella

Poi, nelle splendide sale affrescate c’è stato il clou della serata: una raffinata cena composta da classici piatti come Risotto Carnaroli riserva con punte d’asparagi, pesto di nocciole ed erbe di campo, Rollè di branzino alle olive nere taggiasche su zuppetta di pomodoro ai crostacei, ed infine la grande Torta celebrativa con il logo dei 70 anni di Accademia. Il tutto sposato al Langhe Bianco Doc Tataya di Rocche dei Manzoni, il Terrizzo de La Colombiera e l’aromatica Malvasia di Castelnuovo Don Bosco di Cascina Gilli. 

 

 Da sx Laura Gambardella, il Prefetto Renato Franceschelli  e il Delegato Manuel Macrì 

A siglare la riuscita serata a cui hanno partecipato illustri accademici genovesi e di altre città, l’investitura di Accademico Onorario della Delegazione genovese al dr Renato  Franceschelli Prefetto di Genova, conferita dall’Avv. Manuel Macrì Delegato di Genova. Infine e doveroso, un meritato plauso al Delegato Manuel Macrì e all’avvenente Segretaria Laura Gambardella per la perfetta regia dell’evento.


Il francobollo commemorativo

 

 

Foto: credit Accademia Italiana della Cucina

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