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Pescando s’impara

 

Incontri, dibattiti e conferenze animano il Porto Antico
La tutela dei pescatori di piccola scala e la mancanza di prospettive per i giovani. La normativa europea e la gestione delle acque interne. Il problema delle specie rigettate in mare e di quelle allevate solo per essere trasformate in mangime. La difficoltà nel reperire pesce povero sui banchi nel mercato e l’assenza di informazioni chiare per una scelta consapevole e attenta agli equilibri ambientali. Queste sono solo alcune tematiche che animano iLaboratori dell’acqua, momenti di confronto e di scambio con ricercatori, chef, pescatori ed esperti del settore. Appuntamenti aperti al pubblico che si svolgono sia nello spazio gestito da Slow Food e dal Mipaaf che sul Palco situato lungo la banchina. 

Dedicati a pescatori e giovani gli incontri Sulla stessa barca! Pescatori e scienziati, un dialogo da incentivare, in programma giovedì alle ore 21, ePesca: non è un mestiere per giovani?, sabato alle ore 12: si discute dell’assenza di nuove leve, dei loro dubbi sul futuro e degli ostacoli che i veri protagonisti del mare incontrano ogni giorno, nella quasi totale indifferenza della politica e dei media. «È arduo parlare di occupazione in un settore che ha perso 17.000 posti di lavoro diretti nell’ultimo decennio e su cui pende una proposta di riforma della Politica Comune della Pesca che si propone di creare nuova occupazione attraverso la riduzione del 30% della flotta entro il 2020», commenta Ettore Ianì, presidente di Lega Pesca. «Le condizioni di lavoro sono durissime e le prospettive di reddito oggi più che mai incerte, ma il problema sta nel dare una nuova identità al mestiere di pescatore, qualificando la professione e supportandola con un adeguato e strutturato sistema di formazione, di cui si sente ancora la mancanza in Italia».

Si sa, i nutrizionisti suggeriscono di consumare pesce almeno due volte a settimana, ma come sceglierlo? Molti i fattori da considerare, dalle condizioni di allevamento al rispetto dell’ambiente. Spesso è poi difficile, sia per i cuochi che per i consumatori, trovare le specie cosiddette dimenticate. «Per sbloccare questa situazione, che rischia di far scomparire dalle tavole degli italiani pesci ricchi di sapori e tradizioni alimentari, è necessario conoscerle e richiederle, stimolando così i pescatori a non limitarsi alla cattura delle solite varietà», spiega Franco Andaloro, dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). «Fondamentali sono le attività di educazione che risvegliano la curiosità dei consumatori: interessante l’iniziativa di alcuni pescivendoli che propongono piatti semilavorati preparati con il pesce fresco, facendo conoscere l’aguglia o un sugo a base di palamita». Se ne parla in Il pesce a tavola. Dalla parte dei consumatori, sabato alle ore 15, e in Il pesce povero dov’è, domenica alle ore 15. 

Al centro dei dibattiti anche lo spreco: non solo si pesca troppo, ma un’elevata quantità di pescato è poi ributtata in mare. Non perché non sia buono, ma semplicemente perché di scarso valore commerciale. Senza contare che il 40% di ciò che si pesca è utilizzato per creare mangimi animali, sostenendo così un’acquacoltura intensiva, altamente inquinante e dannosa per gli ecosistemi. Esperti del settore ne discutono in Un mare di sprechi, giovedì alle ore 15, eQuando il pesce diventa mangime, domenica alle ore 16. Problematiche, queste, per cui è fondamentale una legislazione internazionale, che regoli anche il crescente fenomeno dell’ocean grabbing nei Paesi in via di sviluppo, e definisca una concreta politica della pesca a livello europeo. Pescatori e istituzioni devono quindi lavorare in sinergia per creare un sistema virtuoso di gestione collettiva delle risorse, anche al di fuori delle aree marine protette. Questi i temi al centro del dibattito in La normativa in materia di pesca e le prospettive future, giovedì alle ore 19, A chi appartiene il mare?, sabato alle 16 e Verso una gestione collettiva delle risorse ittiche, sabato alle 19.

E ancora molto altro: scopri il programma completo dei Laboratori dell’acqua su http://www.slowfish.it (ingresso libero fino a esaurimento posti).

Per approfondire:
Gli impatti della primavera araba sulle comunità costiere del Mediterraneo, a cura di CIHEAM/Istituto Agronomico Mediterraneo di Barihttp://goo.gl/DLcGE

La sfida dei giovani per una nuova identità del lavoro nella pesca, di Ettore Ianì, Presidente Lega Pesca e Presidente Comitato Scientifico di Slow Fish http://goo.gl/mOnRl



Elisa Virgillito, +39 0172 419666 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

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