NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo

Seminiamo la biodiversità per dare salde radici al futuro

«Crediamo e vogliamo fortemente questo progetto perché ci aiuta a riflettere sul futuro che auspichiamo per il nostro Pianeta. Proteggere e catalogare in modo consapevole le sementi è un atteggiamento di grande responsabilità sociale e culturale. Immetterle sul mercato può quindi essere un nuovo inizio, destinato a riportare con gioia sulle nostre tavole i colori, le forme e i sapori di varietà orticole che oggi corrono il rischio di perdersi. Ce ne occuperemo a 360°: con la complicità consapevole dei piccoli produttori, con le competenze dei nostri partner e coinvolgendo i bambini in progetti di didattica che daranno concretezza al concetto di biodiversità» con queste parole Andrea Guerra, presidente esecutivo di Eataly, presenta Seminiamo la biodiversità. 

Una partnership tra Slow Food, Università degli Studi di Palermo, Arcoiris e Eataly, appunto, per ribadire l’importanza della salvaguardia e promozione delle varietà locali e tradizionali. I semi sono simbolo di vita e portatori di speranza. Sono un dono della natura. Per questo non possono essere proprietà esclusiva di pochi (nell’Ue il 95% del mercato delle sementi da ortaggio è controllato da cinque compagnie), ma devono essere considerati un bene comune. Essi sono il primo anello della catena alimentare, base della sopravvivenza del pianeta, selezionati e prodotti, da 10.000 anni, dalle comunità contadine di tutto il mondo.

«Un progetto è ambizioso se si pone obiettivi importanti. E un progetto che parla di seme va dritto alla fonte della vita e mette subito in risalto i suoi punti di partenza: i produttori e la terra. Attraverso il percorso virtuoso che abbiamo iniziato coinvolgeremo i produttori, li aiuteremo a mettere in pratica le loro conoscenze e valorizzeremo il loro ruolo di custodi della biodiversità. Lavoreremo affinché i singoli agricoltori possano produrre in modo sostenibile semi sani e in grado di rappresentare territori e culture» aggiunge Francesco Sottile, professore presso il Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo. 

Seminiamo la biodiversità è, quindi, un progetto articolato che prima di tutto vuole aiutare le piccole aziende e i contadini a registrare nei cataloghi pubblici alcune varietà a rischio di estinzione per garantirne la sopravvivenza e a vendere autonomamente i propri semi. Dall’altra vuole sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza dei semi, con attività ludiche rivolte ai bambini, degustazioni e espositori contraddistinti da apposita grafica informativa e illustrativa, in tutti punti Eataly in Italia. I semi in vendita sono forniti dall’azienda Arcoiris, unica azienda italiana che commercializza esclusivamente semi biologici e biodinamici: «Una scommessa – sottolinea Antonio Lo Fiego, fondatore di Arcoiris, Modena - in una nazione in cui chi coltiva biologico può utilizzare, in deroga, sementi convenzionali. La nostra è un'attività che muove prima dal cuore che dall'interesse. Questo si esprime anche nella scelta della nostra filiera produttiva, che ha come protagonisti solo i contadini italiani. Una scelta etica, come quella di avere in catalogo unicamente semi a impollinazione aperta, cioè non ibridi, in modo che tutti possano riprodurli autonomamente. Siamo anche gli unici ad aver recuperato, e registrato, antiche varietà locali in bio. Il nostro impegno si può così sintetizzare: italiano, biodinamico, biologico e biodiversità».

Biodiversità fortemente minacciata dall’agricoltura industriale, che tende, al contrario, a omologare le produzioni e ad aumentare le rese, senza tener conto dell’inquinamento, dell’impoverimento del suolo e dei consumi energetici. La svolta agroindustriale, negli ultimi 70 anni ha drasticamente ridotto la diversità, al punto che, secondo la Fao, il 75% delle varietà vegetali è ormai perso irrimediabilmente. Delle 80.000 specie commestibili utilizzabili a scopo alimentare oggi se ne coltivano solo 150 di cui 8 sono commercializzate in tutto il mondo.

«La salvaguardia della biodiversità – conclude Carlo Petrini, presidente di Slow Food - è il filo rosso che, da sempre, unisce le attività e le tante anime di Slow Food. Una biodiversità fatta di varietà vegetali e razze animali, ma anche di gesti, saperi e persone che, attraverso il loro lavoro quotidiano, nutrono il pianeta. I semi sono il fondamento di questa biodiversità, assieme al sapere contadino che per millenni ha permesso di selezionarli e diversificarli, adattandoli ai territori, legandoli indissolubilmente alla cultura e alla gastronomia delle comunità. Per questo dobbiamo proteggerli, conservarli e batterci per preservare il diritto dei contadini di scambiarsi e riprodurre i semi tradizionali, evitando di consegnare a poche multinazionali il controllo sul nostro cibo».
 
Per saperne di più sul progetto leggi Un progetto per la diffusione di semi locali e biologici 
 
Ufficio stampa:
Slow Food: Valter Musso, 3357422962 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Eataly: Simona Milvo, 3483525169 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica