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IL VINO DI D’ANNUNZIO: IL CHIARETTO A MONIGA DEL GARDA

Di Luciano Scarzello

Salò è uno dei ridenti paesini adagiati sulle rive del lago di Garda e fu, come noto, l’ultima roccaforte del fascismo prima della  disfatta finale. In una grande ed elegante villa con ampio parco ora diventato un sontuoso hotel aveva sede il governo dell’omonima Repubblica presieduto dal Duce.  Sempre a Salò c’è un altro richiamo indiretto al fascismo con la presenza del noto museo del “Vittoriale” incentrato soprattutto sulla figura di Gabriele D’Annunzio che con Mussolini ebbe un lungo e a volte litigioso rapporto politico-culturale. Il territorio di Salò e altre località vicine è anche quello dove si producono i vini Valtenèsi e pur essendo quasi astemio D’Annunzio che da queste parti si recava sovente   perché adorava  il lago , (un “amore” sbocciato nel 1917 quando lo sorvolò durante un volo di guerra) disponeva di una fornita cantina per gli ospiti. Il monte Baldo sovrasta il lago e D’Annunzio scriveva - ricordando Eleonora Duse uno dei suoi altri grandi amori - “Penserò a te ogni sera   come  il monte Baldo è rosa come nessuna rosa”. Un richiamo proprio al “Chiaretto”  il noto vino rosè prodotto sul lago di Garda. Il “Vate” beveva pochissimo come abbiamo detto ma sta di fatto che è una frase ad effetto che  evoca questo vino  che nasce dal  Groppello doc oltre ad altre uve rosse, è gradevole per la sua grande finezza, eleganza e versatilità.

Il “Chiaretto” è stato il protagonista in assoluto, anche quest’anno, della 10ma edizione di “Italia in Rosa” svoltasi a Moniga del Garda. Favoriti anche dal bel tempo nei giorni scorsi almeno 8000 amanti del buon bere hanno degustato gli oltre 200 vini presentati da oltre 140 cantine provenienti da tutta l’Italia. Un successo senza precedenti favorito anche dal fascino del castello medioevale di Moniga, affacciato sul lago e  che per l’occasione è stato illuminato di rosa nelle ore notturne creando un effetto molto suggestivo e, chissà, magari con un pensiero risvolto proprio anche a D’Annunzio che qui è ancora di casa oggi essendo stato intitolato a lui il famoso “Vittoriale”  della vicina Salò  - ora presieduto dallo storico Giordano Bruno Guerri - che sta per diventare anche produttore di rosè con una propria etichetta. Il Chiaretto (2 milioni e 300 mila bottiglie)  insieme agli altri vini raggruppati nel Consorzio “Valtenesi” è una delle punte forti dell’economia locale  tanto più in estate quando da queste parti arrivano migliaia di turisti soprattutto tedeschi che fan man bassa negli acquisti. La novità principale dell’edizione di quest’anno di “Italia In Rosa” è la denominazione unica “Riviera del Garda Classico” che – dal 2016 - sotto lo stesso ombrello mette insieme oltre al “Chiaretto” la produzione di vini “rossi” e “bianchi”, spumante rosè e Groppello come vino varietale. Per chi produrrà Valtenesi” sia nella versione del Chiaretto che in rosso è previsto l’obbligo di riportare in etichetta l’appellazione di Valtenesi sopra il nome della denominazione con dimensione almeno doppia. Come nelle edizioni precedenti la mattina di sabato 3 giugno è stata dedicata al convegno per fare il punto della situazione non solo del Chiaretto ma dei rosè italiani.

Le vendite all’estero sono in aumento (ma su questo i rosè francesi ci battono come ha rilevato Jean Marc Ducasse, buyer manager del festival “PinkRosè” di Cannes) ma possono aprirsi ancora nuove prospettive e un ruolo importante  svolgerebbe un gioco di squadra tra i vari produttori delle varie regioni italiane. Oggi i vini rosè hanno ancora un mercato secondario rispetto ai vini bianchi e rossi e ciò per vari motivi. Tra questi il fatto che non si siano ancora ritagliati uno spazio ancora più ampio di quello che son riusciti a ritagliarsi  tra i “bianchi” e i “rossi” . Ma la volontà di creare questo gioco di squadra di cui si diceva prima esiste tuttora come ha precisato il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago: “Vogliamo fare rete con i territori italiani del rosè ma queste sinergie non possono prescindere dalla consapevolezza  che per noi la priorità è soprattutto quella di essere forti sul nostro territorio”. Un’altra sinergia è stata creata anche nel Salento con la nascita dell’Associazione  “DeGusto Salento” che promuove il rosè da Negroamaro. Infine la consegna del  trofeo “Pompeo Molmenti” 2017 che è andato all’azienda agricola “La Basia” di Puegnago con il Valtènesi Chiaretto doc 2016 “La moglie ubriaca”. Anche il “Vittoriale” che dopo il rilancio fatto  in questi anni da Guerri conta su almeno 200 mila visitatori all’anno contribuirà con il suo rosè a reclamizzare il vino.

 

Locandina del Decennale

 

 

 

 

 

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