Recensioni
5A EDIZIONE DEL PREMIO GIOVANNI REBORA
Di Virgilio Pronzati
Foto di Mara Musante
Il professor Giovanni Rebora oltre ad essere stato uno dei maggiori esperti internazionali di Storia economica e di Storia agraria medievale, va ricordato per come trasmetteva ai laureandi e non, la sua enorme conoscenza con disarmante semplicità. Aveva il dono di comunicare le cose più complesse in modo capibile a tutti. Anche in genovese. Uomo di sicura sincerità e onestà intellettuale odiava le persone false, pettegole e imbroglioni. Burbero ma simpatico, si è sempre reso disponibile anche per eventi minori o più modesti.
Da sinistra i giornalisti Mara Musante e Pietro Tarallo, Paolo Povero e Federico Rebora
E proprio per ricordarlo al meglio, la famiglia Carbone proprietaria dello storico ristorante Manuelina di Recco insieme a Federico Rebora figlio di Giovanni, gli ha dedicato un prestigioso premio letterario che porta il suo nome, da assegnare annualmente ad autori di opere di carattere storico-gastronomico. Oggi il premio dedicatogli è giunto alla quinta edizione. La formula, le finalità e la regia della manifestazione non sono cambiate, ma l’assenza dei compianti Maria Rosa e Gianni Carbone si è fatta sentire. Da sempre al timone del Manuelina, entrambi hanno valorizzato in Italia e all’estero sia la classica Focaccia di Recco, da qualche anno IGP, sia la gastronomia ligure e nazionale. Il loro grande patrimonio fatto di successi, sacrifici, tanto impegno e lavoro, l’hanno trasmesso a figli che da anni contribuiscono alla sua meritata notorietà.
Da sin. Paolo Povero, Federico Chiara e Federico Rebora
Prima di sedersi a tavola per gustare alcuni piatti d’autore dello chef Marco Pernati, i numerosi ospiti hanno assaporato molteplici golosità del Manuelina e dei selezionati fornitori del locale. Nel corso della serata, sono stati premiati i vincitori di questa quinta edizione del Premio Rebora. Prima della cerimonia di premiazione un doveroso ricordo di Giovanni Carbone, mancato lo scorso gennaio e grande amico di Rebora. Condotta dal bravo Paolo Povero, la serata della consegna del prestigioso riconoscimento, è stata preceduta dagli applauditi interventi di Federico Rebora, dal professor Antonio Montanari e dal presidente della giuria Paolo Lingua.
Da sin. Paolo Lingua, Paolo Povero e Piercarlo Grimaldi
Per la sezione Autori sono stati premiati Piercarlo Grimaldi e Maura Picciau con “Popoli senza frontiere. Cibi e riti delle minoranze linguistiche storiche d’Italia” di Slow Food Editore. Per “Giovane Ricercatore”: Federico Chiara con la tesi “Panis angelicus. Storia della gastromorale cristiana fra tarda antichità e medioevo”. Per il premio alla carriera è andato, meritatissimo, a Enzo Bianchi fondatore della Comunità Monastica di Bose. Uomo di straordinaria modestia e altrettanta umanità e cultura.
Da sin. Paolo Lingua, il vice sindaco Gian Lua Bucilli, Piercarlo Grimaldi e Federico Rebora
A premiare i vincitori con il classico “Testo” (tegame in rame stagnato per cuocervi la focaccia di Recco col formaggio), Federico Rebora, il vicesindaco Gian Luca Buccilli e il professor Antonio Montanari. Tra i molti invitati, personalità del mondo economico e politico, noti ristoratori e enotecari, numerosi giornalisti tra cui Paolo Massobrio, Mara Musante e Pietro Tarallo.
Al centro, Enzo Bianchi
I vini e le golosità in terrazza e a tavola:
I vini friulani della Tenuta Stella di Dolegna del Collio, Il Cinque Terre 2016 dell’Az. Agr. La Polenza di Monterosso, La Tartare di scottona nostrana (Cabannina) del nostro macellaio Roberto, I salumi della macelleria Giacobbe di Sassello, I formaggi del caseificio Val d’Aveto, Il Salva Cremasco dell’Az. Agr. Carioni di Trescore Cremasco, Sgombro e Chutney dello chef Marco Pernati. Dal Manuelina: L’Arcinboldo, insalata di Andrea Bavestrello, La focaccia col formaggio di Simone Pizzorno, Il Cappon magro e le focacce gourmet.
In terrazza:I salumi di Giovanni e la tartare di cabannina di Roberto
A tavola: Taglierini alla chitarra con fondente di baccalà. Crema di porri e polvere di liquirizia. Cotton cheese cake, mousse di cioccolato Jivara e fave di cacao con composta al rabarbaro e gelee di frutti esotici.