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VINI ATESINI ALL’HOTEL NH DI GENOVA

Antonio del Giacco presenta Pierluigi Gorgoni

 

Di Virgilio Pronzati 

 

Dopo il successo del 1° seminario Ais sui vini Atesini tenutosi circa un anno, fa al Palazzo del Principe, alla fine dello scorso novembre è seguito il secondo incontro.  Stesso relatore ma non la sede. In quest’occasione, il dinamico Delegato di Genova Antonio Del Giacco, d’intesa col Consorzio Vini Alto Adige, ha organizzato l’importante seminario nel funzionale salone dell’Hotel NH di Genova centro.  Come di consueto, Pierluigi Gorgoni, docente presso la scuola Alma di Colorno, ha trattato in modo capillare le varie zone viticole e l’incidenza dei fattori climatici che hanno determinato dei cambiamenti nella composizione nelle uve e quindi nei vini. Cambiamenti positivi, dovuti al graduale ma continuo aumento della temperatura. Un fenomeno pressoché mondiale. Nel suo apprezzato intervento, Gorgoni ha poi condotto la degustazione di otto vini, corredandola con notizie dei rispettivi produttori.  Presenti all’evento, ben sessanta sommelier e alcuni giornalisti del settore       

 

Il salone gremito di sommelier

 

 

I vini in degustazione con le mie valutazioni

Pinot Bianco Plötzner 2016 - Cantina St. Pauls - Note: Brillante, paglierino scarico con riflessi verdolini.  Abbastanza intenso e persistente, molto fine, con sentori di acacia e narciso, prugna gialla e mela golden non matura. Secco, ma equilibratamente morbido, fresco, sapido e leggermente minerale, caldo, pieno e continuo. Già di buona armonia.

 

Pinot Bianco Sirmian 2015 della Cantina Nals Margreid - Brillante, paglierino scarico con lieve riflessi verdolini. Discretamente intenso e persistente, appena fine, con sentori di acacia, lieve liquirizia e un po’ fumé. Secco, molto fresco, sapido, minerale, caldo, pieno e molto continuo.  Discreto.

 

Terlano Pinot Bianco Pratum 2014 di Sallegg  -  Brillante, paglierino vivo con  riflessi verdolini. Intenso e persistente, abbastanza fine, con sentori di mela, e lievi di melone bianco, banana immatura e fumé. Secco, molto fresco e minerale, caldo, pieno e molto continuo.  Buono ma poco equilibrato per poca morbidezza e alta acidità fissa.

 

Pinot Bianco Riserva Klaser 2013 della Tenuta Niklas  -  Brillante, paglierino con  lievi riflessi dorati. Discretamente intenso e persistente, molto fine, con sentori di fiori montani un po’ appassiti e melissa (limone). Secco, molto fresco e minerale, lievemente caldo, snello ma continuo. Buono.

 

Pinot Grigio Porer 2015 della Tenuta Alois Lageder  -  Brillante, rosato vivo.  Discretamente intenso e persistente, abbastanza fine, ampio e composito con sentori di prugna selvatica, pepe bianco e lieve noce moscata e nocciola. Secco, discretamente fresco, minerale, sapido. Piacevole ma un po’ corto. 

  

Valle Isarco Kerner 2016 dell’Abbazia di Novacella  -  Note: Brillante, paglierino scarico con riflessi verdolini.  Intenso e persistente, composito, con sentori di mango e lieve di ananas e agrumi.  Secco, fresco e minerale, caldo, pieno e molto persistente. Giovane ma molto buono.

 

Sauvignon Puntay 2016 della Cantina Erste+Neue  -  Note: Brillante, paglierino scarico e vivo con riflessi verdolini. Intenso e persistente, discretamente fine, varietale, con netti sentori di salvia, muschio e lieve di foglia di pomodoro.  Secco, fresco, minerale, molto sapido, caldo, pieno e continuo. Giovane ma valido.

 

Gewürztraminer Sanct Valentin 2016 della Cantina San Michele Appiano -Note: Brillante, paglierino vivo con lievi riflessi verdolini. Intenso e persistente, fine, ampio, varietale, con sentori di pesca e albicocca mature e un po’essiccate, rosa e pepe bianco.  Secco, leggermente sapido, un po’ minerale, caldo, pieno e persistente.  Giovane ma già piacevole e valido.

 

 Gli otto vini degustati       

 

Due parole sull’Alto Adige

Seppure sia tra le regioni con minore superficie vitata, l’Alto Adige è tra le prime per qualità e varietà di vini. Circa 5.300 ettari compresi nelle zone vinicole Bassa Atesina, Oltradige, Bolzano e dintorni, Valle dell’Adige, Merano e dintorni, Valle Isarco e Val Venosta che, coltivati da cinquemila viticoltori, danno origine mediamente a 350.000 ettolitri, di cui il 98% Doc. Percentuale di gran lunga superiore a ogni altra regione italiana. 

Le 300 giornate di sole l’anno e un clima continentale temperato, fanno dell’Alto Adige un territorio ideale per la viticoltura e il turismo.  Molti i vitigni coltivati: venti varietà di cui più del 60% a bacca bianca e circa il 40% a bacca nera.  Fra le varietà a frutto bianco più diffuse spiccano il Pinot grigio, il Gewürztraminer, il Chardonnay e il Pinot bianco, che da sole rappresentano il 70%, seguiti da Sauvignon, Müller-Thurgau, Sylvaner, Kerner, Riesling e Veltliner.

Mentre per i rossi oltre alle due varietà autoctone Schiava e Lagrein, il Pinot nero, il Merlot, il Cabernet Sauvignon e Franc.  Un esclusivo terroir fatto da differenti condizioni pedoclimatiche dove le vigne spaziano dai 200 ai 1000 metri d’altitudine (solo il 14% della superficie dell’Alto Adige è al di sotto dei 1.000 metri di quota). Particolarità, che con il lavoro in vigna e in cantina dei produttori, fa esprimere vini recensiti nelle più importanti guide di settore, in particolare quella del Gambero Rosso, che da anni assegna ai vini altoatesini molti “Tre Bicchieri”.  Ossia il numero più alto in rapporto alla superficie coltivata.

Il "Consorzio per la tutela dei vini dell’Alto Adige", istituito nell’ottobre del 2007, conta in questo momento 155 aziende vinicole, che in totale producono più del 99% dei vini DOC dell’Alto Adige. I soci del Consorzio fanno parte delle tre associazioni che raccolgono i produttori altoatesini, ossia le cantine, le tenute vinicole e i vignaioli indipendenti.

 

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