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Cenni (Pd): “Regolamento Ue sul vino biologico

La deputata Pd commenta il Regolamento Ue sul vino

biologico e con un’interrogazione chiede al Ministro di

non chiudere la riflessione

Cenni (Pd): “Regolamento Ue sul vino biologico:

risultato importante ma l’Italia può fare di più”

 

“Il vino biologico ha finalmente una sua identità definita in Europa.

Con il regolamento Ue, approvato nelle scorse settimane e pubblicato

nei giorni scorsi, infatti, sarà possibile indicare in etichetta la definizione

‘vino biologico’.

Un regolamento importante, quindi, ma che suscita ancora qualche perplessità tra i produttori, soprattutto per quanto riguarda i vincoli fissati per l’utilizzo dei solfiti, e per le quali riteniamo utile riaprire un confronto con il Governo”. Con queste parole l’onorevole Susanna Cenni, deputata toscana del Partito democratico, commenta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, del Regolamento Ue sul vino biologico, sul quale la parlamentare ha presentato un’interrogazione in Commissione agricoltura come prima firmataria. L’interrogazione è stata firmata anche dai deputati Pd Massimo Fiorio; Nicodemo Nazzareno Oliverio; Luca Sani; Carlo Emanuele Trappolino; Sandro Brandolini; Giuseppina Servodio; Angelo Zucchi e Luciano Agostini.

 

“Il regolamento, risultato di un evidente compromesso tra i Paesi europei già slittato molte volte in precedenza e oggi finalmente raggiunto - continua Cenni - ha indubbiamente un grande valore, in primo luogo perché detta alcune regole per un settore il cui mercato è in progressivo aumento negli ultimi anni. Il regolamento, infatti, stabilisce un insieme di pratiche enologiche e di sostanze da utilizzare per la produzione dei vini biologici: non consente, ad esempio, l’impiego di alcune sostanze e individua i limiti al tenore massimo di solfiti, con un differenziale che va dai 30 ai 50 milligrammi per litro inferiori al vino convenzionale. Si tratta di regole importanti per dare dei parametri guida a un settore che sta diventando sempre più rilevante dal punto di vista dei quantitativi prodotti e di un mercato in progressiva espansione in Europa, con un aumento medio del fatturato del 18 per cento e con la previsione di un incremento annuo medio del 13 per cento, che potrebbe raggiungere anche il 20 per cento. L’Italia è il primo produttore con oltre 52mila ettari investiti a vigneto biologico, e anche per questo il nostro Paese si è battuto a lungo per ottenere un regolamento comunitario che fosse severo sull’uso di alcune sostanze per la vinificazione, come i solfiti”.

 

“Il testo emanato dall’Unione europea - continua Cenni - suscita, però, alcune perplessità nei produttori italiani, che sono state manifestate esplicitamente da associazioni come l’Aiab e la Coldiretti e che sono emerse anche durante il Forum nazionale del vino biologico e biodinamico, che si è svolto a Siena nelle scorse settimane. Secondo gli addetti ai lavori, infatti, i limiti per i solfiti fissati dal regolamento sono ancora troppo elevati e necessitano di un ulteriore restringimento per ottenere un vino biologico di alta qualità. Consapevoli di queste remore, quindi, abbiamo chiesto al Governo di prendere atto delle valutazioni di coloro che, in modo esperto e professionale, si occupano della produzione di vino biologico, con l’eventuale possibilità di adottare un disciplinare nazionale che sia più virtuoso. Pensiamo anche che potrebbe essere utile convocare, in tempi brevi, un tavolo di lavoro con le associazioni dei produttori e con le istituzioni delle principali regioni produttrici, per promuovere accordi e pratiche maggiormente idonee alle caratteristiche vitivinicole del nostro Paese e per sostenere azioni di valorizzazione e promozione del vino biologico”.

 

 

Marilena Zinna

 

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