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A SAN MICHELE PAGANA (GE) TORNANO A SPLENDERE LE OPERE SETTECENTESCHE DEL MARAGLIANO, SULLE NOTE DI BACH, MOZART, VERDI E VIVALDI

Di Fabio Miceli

Domenica 13 maggio nella parrocchia del comune rapallese concerto di musica sacra aperto al pubblico. La Diocesi e il coro F. Veniero di Torino celebrano così la nuova vita di tre sculture in legno del celebre scultore ligure 

Il 13 maggio alle ore 16, nella Chiesa Parrocchiale di San Michele di Pagana (GE), verrà presentato il restauro di tre sculture in legnorisalenti al XVIII secolo, create dal celebre scultore ligure Anton Maria Maragliano(1664-1739) e dalla sua bottega. Nell’occasione il coro “Francesco Veniero” di Torino, composto da circa 40 elementi,terrà un concerto di musica sacra, interpretando le opere di alcuni fra maggiori interpreti come J. Arcadelt - J.S. Bach - W.A. Mozart - G. Rossini - P.D.M. Stella - G. Verdi - A. Vivaldi.

Le opere oggetto del restauro, conservate nella chiesa parrocchiale del comune rapallese dedicata all’ Arcangelo Michele (nota per la presenza di un dipinto di Anton Van Dyck insieme ad altre significative opere d’arte), sono il Cristo Crocifisso posto al di sopra dell’altar maggiore, la Madonna con Bambino, collocata nell’apposita nicchia sopra l’altare della cappella di destra, e la statua di Sant’Orsola che si trova a sinistra dell’ingresso della chiesa.Le operazioni di restauro, durate 12 mesi e da poco concluse, sono state possibili grazie al finanziamento, pari al 60% dei costi, concesso dalla Compagnia di San Paolo a seguito del bando “La grande scuola di A. M. Maragliano”. Hanno contribuito inoltre generosi benefattori locali, il Lions Club di Rapallo e l’amministrazione comunale. Tutte le operazioni di restauro sono state effettuate con la supervisione della dottoressa Alessandra Cabella della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Liguria, coordinatrice di 3 laboratori: “Restauratori e Conservatori” di Maura Checconi Crubellati e Adriana Adelmann – il “Centro di Palazzo D’Oria” di Flavio Brunetti – e “Nicola Restauri”. 

Domenica di festa e cultura dunque che vedrà il suo culmine con l’inizio dell’atteso concerto del "Coro Francesco Veniero", proveniente dal Santuario Madonna del Pilone in Torino. Nato nel 1982 guidato dal Maestro Franco Gabriele Turicchi che l’ha fondato e lo dirige da trent’anni, con la collaborazione organistica di Flavio Guglielmi. Il Coro ha al suo attivo numerosi concerti e messe nelle maggiori chiese torinesi, in varie città italiane e all’estero, grazie al suo vasto repertorio sacro. Ha eseguito inoltre concerti di musica polifonica e lirica. Rientrano nel repertorio del Coro, il “Gloria” di A. Vivaldi, la“Via Crucis” di F. Liszt, il “Te Deum” di M.A. Charpentier,la “Messe Solennelle à Sainte Cécile” di Ch. Gounod, la “Missa Prima Pontificalis” di L. Perosi, la “Messe brève” di Ch. Gounod.  Tra gli impegni più prestigiosi spiccano il concerto all’Auditorium Rai di Torino,le Messe nelle Basiliche di Sant’Antonio a Padova, dei S.S. Apostoli a Roma, nella Chiesa di Santa Croce a Firenze e nella Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi ed il concerto eseguito  nel 1997 nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, su musiche di compositori francescani.

APPROFONDIMENTO – LE OPERE DEL MARAGLIANO E I LAVORI DI RESTAURO

Anton Maria Maragliano (Genova, 1664-1739) è sicuramente il più conosciuto autore di sculture in legno del suo tempo; la sua bottega produsse numerose opere raffiguranti Madonne, santi, scene dai Vangeli, personaggi per il presepio, che sono tuttora in chiese, oratori e santuari in tutta la Liguria; la sua fama si spinse anche all’estero, ricevette infatti commesse anche dalla Spagna. A Rapallo, oltre il Cristo Crocifisso a San Michele di Pagana, possiamo ammirare un suo bel San Sebastiano nell’oratorio dei Bianchi, in questo periodo però la statua è in mostra al Metropolitan Museum of Art di New York.

 La statua del Cristo Crocifisso

Offerta alla chiesa dall’allora rettore don Gio. Lorenzo Roncaglioli (o Roncagliolo), fu consegnata il 18 settembre 1738, sei mesi prima della morte dell’artista. La croce, in origine ornata dai tradizionali canti in argento, venne manomessa e depredata nel periodo dell’occupazione napoleonica. La qualità e le caratteristiche della splendida scultura sono tali che studiosi ed esperti dell’opera del Maragliano sono concordi nell’attribuirne l’esecuzione al maestro stesso e non all’intervento di aiuti o allievi.  Il particolare del volto, con la fronte corrugata e la bocca socchiusa nello spasmo dell’agonia, trasmette una forte emozione all’osservatore.

Il restauro è stato curato dal laboratorio “Restauratori e conservatori” di Maura Checconi Crubellati e Adriana Adelmann.

La splendida statua lignea della Madonna con Bambino

Non ha una provenienza documentata, ma nell’archivio parrocchiale vi è una nota che afferma che il rettore Roncagliolo, nel 1735, fece indorare e graffire la statua a Contardo Torre. Questo artista è identificabile con Gottardo Torre collaboratore in più occasioni della bottega di Anton Maria Maragliano; da qui l’ipotesi che l’opera provenga dalla bottega maraglianesca e sia di mano di un collaboratore molto vicino ai modi del maestro.

Il restauro è stato affidato al Centro di Palazzo D’Oria di Flavio Brunetti.

La scultura in legno policromo, raffigurante Sant’Orsola con palma del martirio e bandiera

Fu acquistata dai confratelli dell’oratorio dedicato alla Santa nel 1750. I caratteri stilistici dell’opera ne fanno presumere la provenienza dalla bottega condotta dal nipote di Anton Maria, erede e continuatore dell’opera del maestro o comunque da quella di un artista di impronta maraglianesca. La figura della Santa, elegantemente vestita, nel suo movimento sembra far fluttuare il velo e i vari panneggi della veste.

Il restauro è stato affidato al laboratorio Nicola Restauri di Aramengo (To).

La chiesa di San Michele di Pagana

Nota soprattutto per la presenza del dipinto di Anton van Dyck raffigurante “Cristo crocifisso con San Francesco, San Bernardo e l’offerente Francesco Orero”, ha molte altre importanti opere d’arte e l’essere stata ammessa al contributo della Compagnia di San Paolo di Torino, ha permesso alla parrocchia di proseguire nell’operazione di restauro e conservazione, operazione in atto da alcuni anni con significativi risultati.

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