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I TOP WINES ITALIANI VOLANO IN ESTREMO ORIENTE

Simply Italian Great Wines Asia Tour 2018
19 novembre Taipei  - 21 novembre Manila

 

 

L’Italia vola alla conquista dei mercati asiatici emergenti. I vini del Bel Paese tornano in Oriente a novembre con due tappe di grande interesse, Taiwan e Filippine, dove i winelover crescono e chiedono più qualità.

I Simply Italian Great Wines tornano in Estremo Oriente per la nona edizione dell’Asia Tour. L’evento ideato da I.E.M. (International Exhibition Management) per promuovere e favorire le opportunità commerciali del vino italiano nel mondo porta una selezione delle migliori aziende del Bel Paese a contatto diretto con il trade di due mercati emergenti: Taiwan e Filippine. 

Si comincia a Taiwan lunedì 19 novembre, al Taipei Marriott Hotel. Apre la giornata alle ore 11 il seminario e tasting guidato “Discover the iconic wines of the Grandi Marchi, Italy’s Premium Brands”, a cura dell’Istituto Grandi Marchi,  mentre dalle 13.30 alle 16.30 si prosegue con il walk-around tasting delle Cantine Simply the Best, dedicato ai professionisti e alla stampa di settore.

Mercoledì 21 novembre è la volta delle Filippine, con tappa a Manila. Negli spazi del Peninsula Hotel si replica l’incontro guidato a cura dell’Istituto Grandi Marchi, stavolta alle ore 14. Gran finale ai banchi d’assaggio con i vini di tutte le aziende protagoniste, dalle 15.30 fino alle 18.30.

Il Simply Asia Tour 2018 rappresenta un’opportunità unica per conquistare maggiore visibilità su mercati in cui le previsioni di crescita per il settore enoico sono particolarmente promettenti. «L’import vinicolo complessivo di Taiwan è in forte incremento: nel 2017 vale oltre 171 milioni di euro, +8,4% dal 2016. Cresce la domanda di etichette d’alta gamma insieme al prezzo medio, che nel 2017 tocca i 7,88 euro al litro (+7,6%)», spiega Marina Nedic, managing director di I.E.M. «Il prezzo del vino made in Italy segue questo trend: pur attestandosi leggermente sotto la media (6,96 euro al litro), vola al +14%».

L’Italia è il terzo partner commerciale di Taiwan per valore (15,11 milioni di euro) e secondo per quantità (21,72 mila ettolitri), dopo la Francia. Il Bel Paese vede un testa a testa con gli Stati Uniti (16,82 milioni di euro per 13,09 mila ettolitri), ma le percentuali di crescita giocano a nostro vantaggio: +24,3% contro +12,8% in valore (e +9% contro -4,3% in quantità). 

Il made in Italy di qualità è largamente rappresentato dai rossi toscani, piemontesi e (in misura minore) veneti: insieme valgono quasi metà del mercato dei vini imbottigliati Dop (2,99 milioni di euro su 6,86). Bene, in prospettiva, anche l’Asti spumante (0,46 milioni di euro, +71,7%) e i bianchi da Veneto (0,2 milioni di euro, +90,1%), Trentino Alto Adige e Friuli (0,23 milioni di euro, +82% per entrambe le regioni). «I produttori dello Stivale devono intercettare e soddisfare la domanda di vini di fascia medio-alta, comunicando l’eccellenza produttiva dell’enologia italiana», ribadisce Marina Nedic.

Le Filippine si confermano un mercato piccolo ma in divenire, con un incremento a doppia cifra tra 2016 e 2017 (rispettivamente +12% e +10,9%). il valore complessivo delle importazioni di vino è di 31,49 milioni di euro nel 2017 per 132,66 mila ettolitri.

Con 1,24 milioni di euro per 7,16 mila ettolitri nel 2017, il commercio del vino made in Italy rappresenta una nicchia in forte espansione. «Abbiamo registrato +63,7% in valore e +36,5% in quantità nell’ultimo anno», commenta Marina Nedic. «Siamo il sesto Paese esportatore per importanza, dopo Stati Uniti, Australia, Spagna, Francia, Cile e Singapore. Ma eccezion fatta per le prime due nazioni, il resto dei partner commerciali pesa fra i 3,68 e i 2,1 milioni di euro complessivi: valori facilmente raggiungibili (e superabili) con la giusta strategia».

Cresce il mercato delle etichette a denominazione e il loro prezzo medio (6,08 euro al litro, + 54,5%). Il vino esportato dall’Italia verso le Filippine ammonta a oltre 2,8 milioni di euro nel 2017 (dati Istat, che comprendono le bottiglie importate nel Paese asiatico e quelle “in transito” verso altri mercati): di questi, 1,45 milioni di euro sono rappresentati dai vini Dop (+85,4% dal 2016). I winelover filippini amano i rossi: un terzo dei vini a denominazione è rappresentato dai rossi toscani (più di 502 mila euro, +467,7%), seguiti dai cugini piemontesi (109 mila euro). Bene anche le bollicine (Asti, Prosecco e altri spumanti).

(dati Wine Monitor – Nomisma)

I protagonisti

Partecipano al Simply Italian Asia Tour 2018 numerose realtà d’eccellenza da tutto lo Stivale. A Taipei, oltre all’International Wine Group (Veneto), aderiscono Argiolas (Sardegna), Carpenè Malvolti (Veneto), Lungarotti (Umbria), Masi Agricola (Veneto), Mastroberardino (Campania), Michele Chiarlo (Piemonte), Pio Cesare (Piemonte), Tasca d’Almerita (Sicilia) e Umani Ronchi (Marche) con l’Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi.

A Manila partecipano Agriment Italia (Piemonte), Brandland (Sicilia), Conte Vistarino (Lombardia), International Wine Group (Veneto), Tenuta Olim Bauda (Piemonte), Val d’Oca (Veneto) e Villa Mattielli. Con l’Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi: Argiolas (Sardegna), Carpenè Malvolti (Veneto), Lungarotti (Umbria), Masi Agricola (Veneto), Mastroberardino (Campania), Michele Chiarlo (Piemonte), Pio Cesare (Piemonte), Tasca d’Almerita (Sicilia) e Umani Ronchi (Marche).

 

Giovanna Zullo 

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