NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo

RIAPERTO IL MITICO COVO DI SANTA

Testo e foto di Claudia Paracchini

 

Covo di Nord Est: I fasti di un tempo sono ancora lontani 

 

È dal 1934 che il Covo scrive la storia della Night Life di “ Santa”, come viene chiamata in confidenza Santa Margherita Ligure. 

 

Di Santa e non solo, anche di tutta la Riviera ligure, tanto che è sempre stato il cuore del divertimento a’ la page . 

Nato come abitazione privata incastonata tra la roccia e il mare con accesso diretto al molo dall’ allora  Barone Alberto Franchetti  che innamoratosi perdutamente di una cantante lirica  austriaca diventata sua amante, avrebbe voluto  costruire un castello con un teatro sul retro ma il sogno fu impedito da un tragico destino. e la proprietà torno alla famiglia Ciurlo/Costa. 

Durante il periodo fascista si chiama Tana ma il suo nome originario dal 1934, data in cui divenne locale pubblico, è sempre stato Covo.

Meta chic per eccellenza e come unico concorrente Le Pirate di Juan Les Pins, dal Covo sono passati per decenni tutti i nomi celebri del jet set , a bordo di lussuosi yacht o di lussuose fuoriserie. Un mito esclusivo che però negli ultimi anni ha perso un po’ del suo smalto e della sua passerella Fino  ad essere completamente travolto dalla mareggiata del 29 ottobre 2018 dove il mare si è terribilmente portato via tutti i fasti recenti e passati. 

La sera di sabato 1 giugno il Covo ha riaperto dimostrando un incredibile grinta e voglia di rialzarsi dai danni subiti. 

Con questo presupposto, invitata  alla serata inaugurale ad un tavolo per 14 persone prenotato da tempo, all’ingresso in lista scopriamo non senza sorpresa che i tavoli non ci sono, che una marea di persone è nella nostra situazione, tutti in piedi, disorientati, unici punti da appoggio e da sedere dei divanetti  di materiale indefinibile di un colore tra il verde e l’ azzurro fluo’ collocati all interno di una recinzione di legno che ricorda più un ranch che un locale a grotta sul mare ... 

 

Musica classica all interno e i “nomadi “ all’esterno . 

Data l’affluenza è la calca il buffet era poco raggiungibile e il servizio con personale giovane e inesperto, tanto che al buffet dei salumi la ragazza addetta al taglio del prosciutto si è affettata un dito davanti agli occhi impietriti dei clienti. 

Dettagli non da poco sui quali bisogna lavorare ancora molto. Al momento i fasti di in tempo sono ancora lontani. 

 

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica