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IL SENATORE CASTALDI INTERROGA IL SENATO SUI BUONI PASTO

FIPE: IL NOSTRO PIENO APPOGGIO A CHI SI ESPRIME PER CAMBIARE IL SISTEMA IN VIGORE

 

Come riportato puntualmente nel testo dell’interrogazione al Senato a prima firma del Senatore Castaldi, capogruppo M5S della Commissione Industria, il caso Qui!Group ha fatto emergere le storture e le inefficienze delle attuali modalità di assegnazione delle gare di appalto dei buoni pasto. Come espresso dal Senatore Castaldi, è necessario assumere con carattere di urgenza iniziative per ripensare questo sistema. Il rischio, infatti, è che il prossimo bando Consip contenga modalità di assegnazione che, ancora una volta, espongono ad un eccessivo rischio la rete degli esercizi convenzionati.

La Federazione sta seguendo ormai da tempo e con grande preoccupazione le conseguenze delle distorsioni del sistema di aggiudicazione dei buoni pasto di cui il fallimento della società Qui!Group s.p.a, che ha lasciato in eredità agli esercizi convenzionati un buco economico di circa 320 milioni di euro, è il più recente e tragico esempio dichiara Aldo Mario Cursano, Vice Presidente Vicario Fipe – federazione Italiana Pubblici Esercizi.

La situazione attuale, correttamente definita “incresciosa”, ha messo a rischio il lavoro quotidiano degli operatori del mondo dei pubblici esercizi, oltre 300.000 imprese rappresentate, coinvolte nel mercato del servizio sostitutivo di mensa.  

“Proprio per questo, come Federazione avevamo apprezzato gli emendamenti che autorevoli esponenti della maggioranza di Governo avevano presentato nello “Sblocca Cantieri” che intervenivano per escludere il ribasso del valore facciale del buono pasto quale criterio di aggiudicazione della gara d’appalto. Questi emendamenti sono stati cancellati dalla fiducia apposta al provvedimento. Bene fa adesso il Senatore Castaldi, insieme agli altri onorevoli interroganti, a riprendere il tema. La Federazione continuerà a sostenere in tutte le sedi la necessità di porre rimedio ad un mercato divenuto insostenibile per migliaia di operatori”, conclude Cursano. 

 

 

 

Greta Di Fiore

 

 

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