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La Fattoria di Lavacchio
Al termine delle giornate dedicate all’evento Chianti Rufina, abbiamo accolto l’invito degli amici della Fattoria di Lavacchio per una visita in loco.
Dalla sede del consorzio di Rufina, Villa Poggio Reale lasciata la strada statale, si percorrono vie di campagna tra colline ornate di olivi.
In breve, sulla sommità del crinale possiamo scorgere un tipico mulino a vento d’epoca, eccoci dunque alla tenuta di Lavacchio, all’apice del colle di Montefiesole a 450 mt slm.
L’amabile padrone di casa l’architetto Giuseppe Lottero, ospitandoci presso il ristorante che trae il nome dall’omonimo mulino, ci racconta un poco la storia della avventura di famiglia.
I fratelli Lottero, genovesi di nascita da sempre attratti dall’amore per la Toscana, ed in particolare motivati dal desiderio , peraltro realizzato, di tenere unita tutta la famiglia, verso la fine degli anni 70 acquistano la tenuta, composta da alcune case coloniche, le quali, attualmente con competenza, amore e passione ristrutturate in bed & breakfast, residence ed agriturismo .
La fattoria trae origine nel 1700 quando la famiglia fiorentina dei Peruzzi diede luogo alla costruzione, nel secolo seguente venne acquisita dai Marchesi Strozzi Sacrati di Mantova.
Dagli anni 80 ad oggi la famiglia Lotero, ha fatto propria la filosofia e la cultura di una agricoltura tradizionale, onesta, maritando tecniche di coltivazione artigianale con moderni metodi nel rispetto assoluto della natura e dei suoi cicli.
Giuseppe Lottero, non nasconde un certo orgoglio comunicandoci che la Fattoria Lavacchio tra le aziende di dimensione ragguardevole in Rufina, è stata la prima ad aderire ai programmi di certificazione biologica, pertanto la produzione dei vini, dell’olio ed i vari prodotti della terra, avviene unicamente con l’impiego di sostanze organiche.
Un breve tour a bordo di una Land Rover, che agilmente si inerpica tra i vigneti, ci consente di ammirare e comprendere la filosofia di Lavacchio, vigneti in ordine, alberi di olivo disposti a filiera
Il maneggio in legno, con cavalli ben curati e pronti per escursioni nei boschi, idilliaco.
Giunti alla cantina , si erge maestoso un cedro del Libano di oltre 250 anni! Una foto ricordo delle botti storiche conclude la prima parte della nostra visita, Giuseppe ci accompagna alla nostra abitazione.
In serata appuntamento al ristorante Il Mulino a Vento, dove la bravura dell’architetto Giuseppe a lasciato il segno, un locale da consigliare agli amici. Quelli veri.