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Tour Nelle Anteprime Toscane 2020

 di Virgilio Pronzati

                                                      

Nella foto: Lo stand del Consorzio Vino Carmignano con Realmo Cavalieri, Paolo Valdastri e Serena Contini Bonacossi

 

Le Anteprime Toscane sono di rilievo mondiale. Una straordinaria kermesse enoica di otto giorni (quest’anno dal 15 al 22 febbraio) che prende in esame i vini di vari consorzi, iniziando da quelli di minor notorietà e produzione ma di gran pregio, proseguendo poi con i più noti Chianti, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano, Vino Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino. Sei tappe fondamentali nel tour tra i blasonati vini toscani che ha richiamato il meglio della stampa nostrana ed estera e buyer internazionali. Questa PrimAnteprima, tenutasi alla Fortezza da Basso ha posto in evidenza i vini dei consorzi Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Terre di Pisa e Valdarno di Sopra.

Lo stand del Consorzio Chianti Rùfina 

 

Dal buono all’ottimo, il livello dei vini presentati alla Prima Anteprima (15 febbraio) collettiva promossa dalla Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze e Fondazione Sistema Toscana. Si inizia col Chianti Rùfina (il migliore secondo il mio personalissimo giudizio), la più piccola e più alta delle sette specificazioni del Chianti, con vini delle annate non solo recenti. Ventidue  produttori di cui 20 soci, distribuiti nei comuni di Pontassieve, Rùfina, Londa, Pelago e Dicomano,  producono circa 27.000 HL corrispondenti a 3.500.000 bottiglie sul mercato ogni anno. Vini dal ricco bouquet, dal corpo pieno ma snello per la sensibile acidità fissa, che migliorano nel tempo: longevità & qualità. Di rilievo quelli delle aziende Selvapiana, Lavacchio, Castello del Trebbio, Marchesi Gondi, Castello di Nipozzano.

 

Lo stand del Consorzio Vini Terre di Pisa

Poi è la volta dell’ Orcia. Una piccola Doc con grandi vini, che comprende 13 suggestivi comuni di cui totalmente Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e, in parte, Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena in provincia di Siena. Venti produttori per cinque tipologie (Bianco, Rosato, Rosso, Rosso Riserva e Vin Santo) dal 2015 al 2018. Pur situata tra Montepulciano e Montalcino, l’Orcia  da origine a vini dal carattere proprio. Da citare La Canonica, , Belsedere, Campotondo, Cinelli Colombini e Sasso di Sole.

Lo stand del Consorzio Vini della Maremma Toscana

Poi di Terre di Pisa. Una DOC nata 2011 (e tutelata dal consorzio omonimo creato nel 2018), che fa già parlare. Un territorio vocato che spazia dalle colline al mare comprendente i comuni di Fauglia, Crespina, Lari, Chianni, Capannoni, Palaia, Peccioli, Terricciola, Casciana Terme, Ponsacco, Pontedera, Montopoli V.A., San Miniato, Orciano Pisano, Lorenzana e Santa Luce. Solo tredici aziende ma con vini di qualità di varie annate (2015-2018) che mi hanno convinto e soddisfatto. Da segnare Badia di Morrona, Usiglian del Vescovo, Fattoria Fibbiano, Fattoria La Spinetta, Podere La Chiesa, Beconcini.  

Consorzio Tutela Vini Montecucco

Arrivati al Consorzio del Carmignano, oltre le annate recenti, una straordinaria verticale di 10 annate di Carmignano Docg Capezzana. Tredici aziende di cui due di storico blasone: Artimino e Capezzana. Se le ultime annate si sono presentate su un buon livello qualitativo, ancor meglio con le Riserve: vini dal bouquet fine, intenso, e complesso di buon corpo e armonia. Validi anche i Barco Reale. Non solo: Il Carmignano è stato premiato dal Gambero Rosso come il vino rosso rosso più buono d’Italia, e inserito in altre prestigiose guide. Da sottolineare i vini di Capezzana, Artimino, Ambra, Piaggia, Pratesi. 

Consorzio Vino Orcia

Passando da Prato a Grosseto, incontriamo il Consorzio del Montecucco Docg. Una zona vocata situata più all’interno e vicino all’Amiata comprendente i comuni di Cinigiano, Civitella Paganico, Campagnatico, Castel del Piano, Roccalbegna, Arcidosso e Seggiano. In degustazione guidata da sommelier Fisar, trenta vini (delle 68 aziende associate al Consorzio Montecucco), con  le annate dal 2015 al 2017 di cui la metà  di Sangiovese in purezza (zona ottima anche per i bianchi). Un compendio di vini freschi, sapidi, un pò minerali, giustamente tannici, di buona struttura e persistenza, di cui ottime le riserve. Da segnalare Colle Massari, Amiata, l’Apparita e Tenuta di Montecucco.

Consorzio dei Vini delle Colline Lucchesi

 

Restando in zona, troviamo il Consorzio Maremma Toscana Doc che ha presentato una gamma di vini bianchi (da vermentino, viognier, chardonnay e ansonica) dal 2016 al 2018, freschi e sapidi, rosati e rossi (da cabernet franc e sauvignon, merlot, syrah, ciliegiolo, sangiovese, petit verdot e alicante) di annate varianti dal 2014 al 2018 ancora giovani, ma fruttati, pieni e promettenti.  Un’ampia ma vocata zona Doc in continua evoluzione, in grado di dare sempre piacevoli sorprese. In Toscana la Doc Maremma Toscana è quarta per superficie vitata, e produce circa 6 milioni di bottiglie. Da assaggiare Alberese, Tenuta Belguardo, Le Pupille, Monteverro, Moris farm, I Massi e Tenuta Marsiliana. 

 

Saltando a Lucca, passiamo al Consorzio dei Vini delle Colline Lucchesi Doc. Una tra le prime nate in Toscana, avendo ben 52 anni (con successive modifiche nel disciplinare) e oggi presente in otto tipologie. In degustazione un gruppo di validi vini bianchi e buoni rossi da Sangiovese e alti autoctoni, più pieni e longevi quelli da bordolesi, dal 2017 al 2018. Da degustare i vini di La Badiola, Fattoria di Fubbiano e Tenuta Valgiano. 

 

Consorzio Valdarno di Sopra DOC 

Ultima tappa del tour, passando alla provincia di Arezzo, è il Consorzio Valdarno di Sopra Doc. La zona di produzione comprende il territorio dei comuni di Cavriglia, Montevarchi, Bucine, Pergine Valdarno, Civitella in Val di Chiana, Castelfranco-Piandiscò, Terranuova Bracciolini, Loro Ciuffenna, San Giovanni Valdarno, Castiglion Fibocchi e Laterina. Mentre i produttori sono attualmente venticinque. In degustazione vari vini bianchi, rosati e rossi di cui una parte biologici, con annate che vanno dal 2015 al 2018. Vini varietali e di buon livello.  Da segnarsi i vini di La Salceta, Il Borro, Mannucci Droandi, Fattoria Fazzuoli, Petrolo.

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