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I BAROLO 2016 DI MICHELE CHIARLO

La cantina Michele Chiarlo vinifica dal 1956 l’essenza del Piemonte, amando e valorizzando il più incredibile territorio vitivinicolo al mondo, e oggi è orgogliosa di presentare l’annata 2016 dei suoi Barolo, tutti certificati VIVA Sustainable Wines.

 

E’ una grande annata quella che presenteremo sul mercato nelle prossime settimane – racconta Stefano Chiarlo, enologo e titolare insieme al padre Michele e al fratello Alberto –. Un millesimo, caratterizzato da una rara complessità e da un notevole potenziale d’invecchiamento, che stupirà per la sua eleganza. Un’annata a cui la mia famiglia è particolarmente legata perché dal 2016 tutti i nostri cru sono stati certificati VIVA Sustainable Wine”.

 

VIVA è un progetto per la sostenibilità della vitivinicoltura che raggruppa alcune delle cantine più importanti d’Italia. Michele Chiarlo, a partire dal 2011, è stata tra le prime cantine ad aderire al programma, già nella fase pilota. Obiettivo di VIVA è quello di monitorare e valutare l’intera filiera produttiva, al fine di individuare e sviluppare strumenti per un modello di cantina a basso impatto, non solo in termini di pratiche agricole, ma di contesto produttivo globale, territoriale e comunitario.

Tre sono le etichette "VIVA" che nascono dai vigneti storici di Cerequio e Cannubi e che interpretano in modo impeccabile la filosofia produttiva di Michele, Alberto e Stefano:

 

  • Barolo Tortoniano
  • Barolo Cerequio 
  • Barolo Cannubi
  • L'ANNATA 2016

 

 

 

Note sull'andamento climatico

Il mese di gennaio e i primi quindici giorni di febbraio sono stati caratterizzati da temperature miti e scarse precipitazioni. Da metà febbraio a tutto marzo le temperature sono state decisamente inferiori alla media del periodo e sono arrivate abbondanti precipitazioni: condizioni climatiche che hanno determinato un ritardo nella ripresa vegetativa di almeno 10 giorni.

 

 

 

 

La primavera è proseguita con abbondanti piogge, che non hanno creato danni fitopatologici, ma determinato un’ottima riserva idrica nel suolo che si è rivelata preziosa durante la lunga estate. La maturazione è avvenuta in maniera graduale con giornate luminose e secche con temperature abbastanza elevate - che però non hanno mai superato i 35 C° - mantenendo i ritardi accumulati in primavera. Nel periodo della maturazione non ci sono state precipitazioni consistenti ma solo sporadici temporali. Da metà agosto a fine settembre escursioni termiche notte/giorno di 15-18 C° hanno favorito lo sviluppo di aromi importanti in uve perfettamente sane con bucce particolarmente spesse.

 

La vendemmia è stata particolarmente lunga. Iniziata la prima settimana di settembre con il Moscato è terminata a metà ottobre con il Nebbiolo da Barolo.

 

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Marta Sobrino

 

 

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