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A COMPAGNA - L’AUTO E LA MOTO

UN UTILE VOLUME DELL’AUTOMOBILE CLUB DI GENOVA

 

L’auto e la moto

 

Articolo pubblicato sul bollettino n° 4 – luglio 1928

 

 

L’Automobile Club di Genova, con la pubblicazione di questo volume, che si differenzia nettamente dai soliti manuali, ha voluto raggiungere lo scopo di dare, a chi usa veicoli a motore, un complesso di nozioni veramente utili per l’impiego della propria macchina nelle contingenze più svariate.

Premesso che questo manuale non vuole essere una ripetizione dei “libretti d’istruzione” che le Case costruttrici forniscono con le macchine, e nemmeno un estratto da mandare a memoria per rispondere all’esame d’idoneità, è gradevole constatare quale grande importanza sia stata attribuita alle sane norme di circolazione Tutti i casi più frequenti, ed anche i meno prevedibili, che possono essere causa di incidenti sono esaminati ed “illustrati” con larghezza, in modo che il lettore possa facilmente comprendere come certe imprudenze apparentemente di lieve entità, possono avere gravi conseguenze.

Non si può fare a meno di riconoscere che per la diffusione dell’automobilismo in Italia non abbiamo bisogno di avere guidatori con cognizioni tecniche eccezionalmente profonde, ma dotati di quelle qualità di prudenza, pronta decisione, e sangue freddo che sole possono evitare incidenti stradali.

Ad esempio abbiamo ancora automobilisti che non si rendono conto della gravità del pericolo rappresentato dai passaggi a livello incustoditi; il manuale dell’Automobile Club di Genova insiste su di essi, come su di ogni altro problema della viabilità, in modo convincente e suggestivo per mezzo di apposite vignette. Anche il problema della circolazione notturna e dell’abbagliamento è stato esaminato nel modo più completo possibile, e chiaramente illustrato con interessanti schemi.

Ma quel che rende interessante e degno di rilievo questo volume, è sopratutto l’organicità della trattazione dei singoli temi, studiati e svolti in tutto quanto può essere “praticamente” utile non soltanto ad un allievo, ma anche a chi esercita da tempo l’automobilismo ed il motociclismo.

Ne “L’AUTO E LA MOTO” sono infatti raccolte tutte le nozioni che deve conoscere chi usa autoveicoli; e perciò troviamo riportati e, dove occorre, opportunamente commentati leggi e regolamenti; una ordinata esposizione di tutte le pratiche che deve svolgere chi acquista un autoveicolo per collaudare, immatricolare, iscrivere sul Pubblico Registro Automobilistico la propria macchina; un chiaro riassunto delle norme che regolano il nuovo sistema tributario per gli autoveicoli; le istruzioni che sono necessarie per chi si reca all’estero; utili suggerimenti medici, ecc.

Ma tutta questa parte che completa armonicamente il volume – primo a comparire in Italia con una tale organicità e compiutezza – nulla toglie ai pregi tecnici che sono veramente singolari per la chiarezza della trattazione, l’abbondanza di tavole illustrative, e la “novità” di alcuni temi prima trascurati in pubblicazioni del genere.

Né è a dirsi che sia errato unire in uno stesso volume lo studio dell’automobile e quello della motocicletta. L’identità fondamentale del mezzo meccanico, e l’affinità d’uso dell’uno e dell’altra, danno facilmente ragione della opportunità di farne oggetto di trattazione in una stessa opera, creando anche nei testi quell’avvicinamento che si manifesta nella pratica.

Così, se le pagine dedicate all’automobile sono tali da soddisfare ad ogni esigenza e, pure nella loro piana esposizione, dense di materia; quelle dedicate alla motocicletta hanno non solo lo scopo di dare al lettore delle idee precise sul funzionamento di essa, ma anche di mettere bene in evidenza che il progresso tecnico motociclistico non è in nessun modo inferiore a quello automobilistico.

I compilatori hanno fatto precedere alla parte tecnica alcune pagine di interessanti ricordi storici, ed hanno avuto la lodevole cura di rendere piacevole la lettura di tutto il volume, senza mai dipartirsi dal loro programma essenzialmente didattico e di pratica utilità per tutti i guidatori di autoveicoli.

Chi segue ed esamina con attenzione testo ed illustrazioni, può rapidamente rendersi conto dei pregi notevoli del volume edito dall’Automobile Club di Genova. al quale si deve essere grati per questa pubblicazione destinata a contribuire proficuamente alla diffusione e alla precisa conoscenza del motorismo e dell’impiego degli autoveicoli.

Il volume “L’AUTO E LA MOTO” è preceduto da una prefazione del M.seAvv. Paolo Sommi Picenardi, Direttore Generale del Reale Automobile Club d’Italia, ed ha riscosso l’approvazione della Presidenza del Moto Club d’Italia.

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AUTOMOBILE CLUB DI GENOVA – “L’Auto e la Moto” - Costruzione - Funzionamento - Guasti - Impiego - Guida - Circolazione - Legislazione - Turismo - L. 18.

(Per -i Soci del R. A. C. I. e del Moto Club d’Italia L.it. 15).

 

 

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La Scuola Automobilisti

dell’Automobile Club di Genova

 

Articolo pubblicato sul bollettino n° 7 – ottobre 1928

 

 

La Scuola Automobilisti dell’A. C. di Genova ha una storia assai breve. Deliberatane l’istituzione il 15 giugno 1927, fu inaugurata il 3 luglio successivo (dopo 18 giorni), con un’attrezzatura se non completissima e perfetta, almeno rispondente alle necessità dell’insegnamento, e con un corso normale al quale erano iscritti 39 allievi.

Fornita così di uno chassis Fiat 15 Ter appositamente sezionato, di un motore su cavalletto Fiat 503 sezionato, di un motore su cavalletto Citroen tipo 5 e di un altro motore Mathis sezionati, di una completa dotazione di tavole dimostrative, di magneti e carburatori sezionati e no, e di una notevole quantità di materiale vario dimostrativo e particolarmente di quello utile allo studio dei guasti; con un corpo insegnante ancora limitato, e due macchine Fiat (una 501 e una 503, quest’ultima nuovissima) per le lezioni pratiche di guida, la Scuola dell’A. C. G. iniziò i suoi Corsi in due salette soprastanti al Garage dell’A. C. G. [in via Galeazzo Alessi, n.d.r.].

I primi Corsi segnarono subito un successo che convinse l’A. C. G. della opportunità della sua iniziativa. Le medie nel mese di luglio segnarono una frequenza di 77 allievi, distribuiti tra il Corso Normale ed i Corsi Accelerati e individuali, e l’impartizione di 18 lezioni speciali di guida.

Il numero degli allievi è però significativo soltanto in parte. È necessario rilevare che il migliore successo della Scuola fu, ed è ancora, nel giudizio degli allievi (che perciò si trasformarono in fervidi propagandisti della Scuola e dell’A. C.) sulla razionalità del metodo, sull’ordine della Scuola, sulla serietà dell’organizzazione.

 

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LE MACCHINE ADIBITE ALLE LEZIONI PRATICHE DI GUIDA: FIAT 520 – 503 - 501

 

L’A. C. G. infatti, nell’istituire la Scuola Automobilisti, partì dal concetto di fare non degli “abilitati” con poca spesa di studio e di preparazione, ma di creare degli automobilisti, se non perfetti (il che è impossibile nel breve volgere di un Corso), almeno bene ed organicamente avviati a diventare ottimi sotto ogni rapporto.

Perciò le lezioni di teoria comprendono la trattazione dei seguenti argomenti:

a) Cenni generali di fisica, di meccanica e di elettrotecnica;

b) L’automobile con motore a scoppio;

c) Guasti e riparazioni provvisorie e definitive;

d) Nozioni di topografia e lettura di carte; segnalazioni stradali;

e) Regolamento stradale; responsabilità civile e penale;

f) Soccorsi d’urgenza.

Il metodo d’insegnamento adottato fu quello che la particolare lunga esperienza dei dirigenti dell’A. C. G., indicò essere, come infatti risultò il migliore: spiegazione piana ed esauriente, con dimostrazione continua allo chassis, al motore, al pezzo, alla tavola; eliminazione di formule ardue e non necessarie, dovendosi ottenere che l’allievo non si perda in studi complicati ma si formi una precisa e limpida conoscenza dell’automobile; organico raggruppamento della materia, ripetizione di ogni argomento trattato, ed interrogazioni, sì da permettere all’insegnante di passare ad altro tema con la certezza che il precedente è stato esattamente e completamente appreso dagli allievi; rendere l’insegnamento agile quanto più sia possibile cercando in ogni modo di eccitare l’attenzione, l’interesse dell’allievo, seguire costantemente gli allievi nei loro progressi o no, tenendo conto della preparazione mentale di ciascuno di essi; dare sempre agli allievi, attraverso una rigorosa e benintesa disciplina, osservata per primi dai dirigenti e dagli insegnanti, la sensazione di un organismo ove veramente si insegna e dove si deve studiare con altrettanta disciplina e serietà; infine, progressivo aumento del materiale didattico, sì da poter dare alla Scuola una dotazione assolutamente completa, in modo che l’allievo possa non soltanto trovare quanto risponde ad ogni sua curiosità, ma vedere, si potrebbe dire giornalmente, rispecchiati in essa, attraverso modelli, parti, tavole, cataloghi o pubblicazioni, tutti i progressi e le innovazioni dell’automobilismo.

La Scuola Automobilisti dell’A. C. G., così indirizzata, poté in brevissimo tempo giungere ad una lusinghiera affermazione rappresentata dal riconoscimento ufficiale dello Stato concesso con Decreto 16 Settembre 1927 (V) dal Ministero delle Comunicazioni.

L’organizzazione della Scuola si andò intanto via via perfezionando: venne istituita la Scuola Motoristi dotandola di un motore Citroen Tipo 10 B per le lezioni pratiche di montaggio e smontaggio, per le ricerche delle cause della pannes, e per l’insegnamento pratico del modo di ripararle; venne completato il corpo insegnante con l’assunzione di un ingegnere e di tecnici specializzati; si provvide alla installazione di nuovo materiale.

La Scuola quindi possiede oggi, oltre al materiale sopra elencato, uno chassis 503 completamente sezionato, uno chassis Citroen 10 C. di dimostrazione; un tavolo dimostrativo Marelli con modello d’impianto elettrico, di illuminazione e di messa in moto automatica; un tavolo dimostrativo Bosch pure di illuminazione e messa in moto; un quadro Bosch di dimostrazione del funzionamento schematico del magnete; un tavolo con disegnato un vario tracciato stradale e sul cui piano gli allievi, servendosi di automobilini, si esercitano alla lettura dei segnali stradali, ed imparano le principali norme di viabilità.

 

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GLI “CHASSIS” E PARTE DEL RICCO MATERIALE DIMOSTRATIVO

 

È questa, nell’insegnamento automobilistico, una novità interessantissima e dimostratasi assai utile e che finora in Italia soltanto la Scuola dell’A. C. G. ha attuata.

Tra il materiale di cui è dotata la Scuola si debbono ancora annoverare: magneti sezionati e no per l’insegnamento pratico dell’accensione, carburatori pure sezionati e no, una grande quantità di materiale vario, due quadri di dimostrazione Pirelli di pneumatici, semipneumatici, anelli pieni sezionati, ecc. Fra poco a tutto questo materiale si aggiungerà un motore di aviazione in funzione, un motore fuori bordo, e un motore a due tempi per motocicletta. Nei primi 5 mesi di vita la Scuola dell’A. C. G. poté contare 260 allievi, di cui 45 fra signore e signorine.

La frequenza degli allievi andò via via intensificandosi, sicché, sia per tale fatto, sia per il grande aumento del materiale didattico, i dirigenti dell’A. C. G. dovettero procedere ad una radicale trasformazione della sede della Scuola, ed all’aumento dei mezzi per le lezioni pratiche di guida destinando ad esse una terza automobile, e cioè una Fiat 520.

Così dalle due salette venne ricavato un solo grande salone, ed alla Scuola furono inoltre assegnati altri locali per una conveniente e completa sistemazione, quali una sala per gli insegnanti, un salotto di trattenimento e di lettura per gli allievi, uno spogliatoio ed una saletta di accesso.

 

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INGRESSO AL SALONE

 

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IL GRANDIOSO SALONE DELLA SCUOLA AUTOMOBILISTI DELL’A. C. G. 

 

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DETTAGLIO DI UNA PARETE DEL SALONE

 

A conclusione di questi cenni dai quali emerge tutta l’importanza della Scuola, diremo che il R. A. C. I., giornale ufficiale del Reale Automobile Club d’Italia, ha pubblicato testé una dettagliata relazione della Scuola genovese che cita ad esempio per le altre sedi dell’Automobile Club con queste parole veramente lusinghiere:

“La Scuola Automobilistica dell’A. C. di Genova è esempio da segnalare a tutte le Sedi di quello che in poco tempo si può fare nel campo dell’insegnamento automobilistico, e riteniamo utile additare l’esempio perché le Sedi che ancora sono sprovviste di scuole ne traggano incoraggiamento per affermarsi con iniziative proprie anche in questo campo che è di diretta competenza della nostra Associazione”.

 

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La nuova sede della “Fiat”

 

Articolo pubblicato sul bollettino n° 5 – agosto 1928

 

 

La nuova sede che la “Fiat” ha inaugurato con l’intervento di tutte le autorità cittadine in via Piave è davvero degna della Superba, e noi come genovesi dobbiamo sinceramente compiacersi della bella iniziativa della potente fabbrica torinese, che viene a dotare la nostra città di uno stabilimento modernissimo e completo il quale davvero può dirsi la Casa dell’Automobile.

La nuova sede occupa un’area di mq. 9.500 la di cui parte coperta di costruzione è di mq. 4.800.

Essa è la più viva espressione dello sviluppo raggiunto dalla organizzazione automobilistica moderna ed i tre reparti base della organizzazione suddetta sono il Garage, l’Officina riparazioni ed il Magazzino Parti Ricambio che, integrandosi a vicenda, formano un organismo atto a soddisfare tutte le esigenze degli automobilisti di Liguria.

Il Garage di mq. 2.300 è capace di oltre 200 macchine di ogni tipo ed offre il massimo comfort e l’assistenza più larga per quanto può occorrere all’acquirente di una nuova vettura. Fa parte del Garage una grandissima sala per l’esposizione delle vetture.

L’Officina riparazioni occupante col salone un’area di mq. 3000 è attrezzata secondo i più recenti dettami della tecnica e della meccanica automobilistica, ed è capace di ben 100 vetture in riparazione.

Il lavoro è regolarmente diviso in due sezioni: la prima nella sala di consegna, per le piccole riparazioni non richiedenti impiego di mezzi speciali; la seconda attrezzata ed organizzata per le riparazioni più complesse eseguite da operai specializzati e per le quali la macchina passa attraverso i vari reparti; lavaggio, sala prova, banco apparecchi elettrici, reparto forgie.

Inoltre Officina e Garage sono dotati singolarmente di un gruppo convertitore per la carica di 30 batterie giornaliere.

Il Magazzino Parti di Ricambio, per la vendita a privati ed Officine o Garages, è fornitissimo di tutte le parti di ricambio ed accessori “Fiat-Spa” ed è in grado di soddisfare prontamente qualsiasi esigenza della clientela.

È’ doveroso ricordare che l’Impresa a cui è stata affidata la costruzione, è la Ditta Devoto nella persona dei sigg. ing. Devoto ed ing. Tortarolo.

Gli impianti elettrici e telefonici sono dovuti alla Compagnia Generale di Elettricità, mentre gli impianti idraulici sono stati posti in opera dalla Ditta Sartorio di Torino.

Il mobilio e l’arredo in genere sono stati curati dalla ditta Rubino e fra le altre forniture di varia importanza sono da annoverarsi quelle dell’ing. Figari e delle ditte Cocino, Zagni, Colonnello, Tinivella.

 

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VEDUTA D’INSIEME DELLO STABILIMENTO

 

In occasione della cerimonia inaugurale l’egregio direttore della sede, dott. Segre, ha pronunciato un discorso del quale la nostra Rivista, voce di genovesi, vuole onorare le proprie colonne perché è tutto un inno vibrante alla nostra razza e alle qualità di nostra gente. Pubblichiamo nel suo testo integrale l’orazione che rappresenta il ben degno omaggio dell’ospite gradito e benemerito, verso la città delle grandi energie del lavoro:

 

Signore e Signori,

È’ singolarmente facile, qui, innanzi al Vostro mare, rivolgere la parola a Voi, per lunga tradizione magnifici signori e dominatori delle distanze sconfinate. A Voi, generosi largitori di un nuovo mondo agli uomini mi sia concesso dire quanta orgogliosa soddisfazione io provi nel rivolgerVi la parola in questa occasione che vuole e deve essere inizio di una-nuova operosità fra le molte di cui siete già tanto ricchi per il bene Vostro e della Nazione.

Il Porto di Genova rappresenta la prova della potenza della energia umana; l’esempio più fulgido del trionfo che si può riportare nella lotta dell’uomo contro le forze naturali.

La storia di Genova è tutto un poema di lavoro e di vicissitudini epiche.

In Genova marinara, in Genova commerciale sta l’esempio mirabile della laboriosità, della pertinacia, dell’abilità di uomini il cui nome sarà sempre legato alla storia dello sviluppo della potenza economica della Nazione.

Un viaggio lungo il litorale entro cui si stende la Grande Genova, attraverso il ridente panorama della natura in fiore, offre tale uno spettacolo di attività commerciale da rimanerne ammirati.

Memore delle lotte passate e cosciente della sua forza, Genova nell’attesa fiduciosa e sicura di giorni migliori molto contribuisce all’incremento sempre maggiore dell’attività commerciale ed industriale della Nazione che considera il suo porto come uno dei suoi organi più vitali.

Narrano la potenza di Genova i leoni che ornano i muri del Palazzo S. Giorgio tolti da un palazzo veneziano di Costantinopoli, la storica chiesa di San Matteo dove sono consacrate le memorie dei Doria e del periodo di splendore più fulgido della Repubblica, le innumeri vestigia della sua forza di penetrazione commerciale lasciate in tutte le terre del Mediterraneo e del Mar Nero.

Testimonia le caratteristiche qualità di questo popolo di Liguria, la figura quasi leggendaria di quel Cristoforo Colombo al quale si deve la più audace delle imprese che mondo civile rammenti, degno antenato ed ispiratore di tutte quante le opere dei Genovesi che sembrano in ogni loro manifestazione sempre sospinti dal ricordo magnifico di quel primo iperbolico viaggio, con la propria volontà ognora tesa verso nuove conquiste, verso nuove mete.

Ed è ancora Genova che trionfa nel presente portando a non poter fare nessun più simbolico augurio alla generazione italiana di quello di raccogliere in sé tutte le qualità caratteristiche della razza ligure simbolizzate nell’audacia, nell’istinto, nel sentimento che hanno guidato il gesto del Vostro immortale Balilla.

Era naturale quindi, o illustri cittadini, che la “Fiat” nel dare nuovo impulso alla sua attività commerciale in questa regione, nel dotare la Superba Regina del Mediterraneo di una nuova sede – conscia dei doveri e dei riguardi che le erano imposti – non risparmiasse sacrificio alcuno onde essa riuscisse degna della gloriosa città che la doveva ospitare.

Il condottiero della “Fiat”, senatore Giovanni Agnelli, uno dei più valorosi condottieri d’industria che posseggono l’Italia ed il mondo, e tutti gli altri dirigenti, sono naturalmente portati ad ammirare i Genovesi dei quali posseggono molte delle qualità che formano il segreto del successo di ogni attività commerciale, unite a quelle altre doti caratteristiche della stirpe Piemontese che trova nei molti punti di contatto la ragione della reciproca simpatia e rispetto.

Ed io mentre sento tutta la responsabilità che incombe alla Direzione di questa Sede, ascrivo a grande onore poter lavorare in questo ambiente genovese serio, leale, dignitoso, che riflette e giudica con coscienza e competenza, che diffida delle improvvisate e ciarliere imprese, che pretende si esattezza, precisione ed onestà di rapporti, ma che si mantiene fedele, a chi la sua fiducia conquista con serietà di propositi, buona fede, cordialità e bontà di produzione.

La mia unica ambizione e quella di attivare una sempre maggiore corrente di simpatia fra la Sede della “Fiat” ed il pubblico automobilista genovese; tanto da far considerare questo stabilimento quale emanazione genovese, come difatti è e deve essere, perché senza la Vostra collaborazione tutti i miei sforzi diventerebbero vani.

L’automobile prende un posto di primo ordine nella vita economico-sociale; siamo ben lontani, qui in Italia dall’eloquenza delle statistiche americane, ma il continuo incremento che si constata di anno in anno collegato colla ripresa della attività produttiva italiana in tutti i campi, dà sicuro affidamento che questo mezzo così comodo e quasi direi famigliare di trasporto possa trovare sempre maggiore sviluppo.

La “Fiat” colla sua superiore esperienza, col complesso dei suoi stabilimenti tra i più potenti d’Europa, concentra su di sé tutta l’attività e la fiducia dell’Italia.

Il Governo Italiano colla geniale moderna impostazione della sua funzione nello Stato, ha attuato ed attuerà tutte quelle provvidenze che tendono a dare incremento all’industria ed all’uso dell’automobile.

Troveranno così concomitante risoluzione tutti i problemi che si collegano all’automobilismo - il problema delle strade - delle autostrade - dei lubrificanti – della benzina - dei pneumatici - e di tutte le svariate e multiformi attività che da questa potente industria traggono alimento e ragione di esistenza.

Signore e Signori,

inaugurandosi alcuni giorni fa in Torino l’Esposizione che vuole celebrare con una rassegna di opere il decennale della Vittoria e l’omaggio alla millenaria Casa di Savoia, Torino notava con compiacenza, significativa, la presenza del Podestà di Genova che ha voluto partecipare alla simbolica cerimonia, che sopratutto segna il punto di partenza della nuova attività produttrice italiana verso le ben più importanti conquiste che i suoi nuovi destini reclamano - Genera non manca dove ferve il lavoro, dove sorge qualche nuova impresa, dove l’intima poesia della vita veramente vissuta è portata in alto, in alto, cantata dall’eloquenza dei fatti e non dal vaniloquio delle parole.

L’inaugurazione della nuova Sede sia quindi segnacolo di lavoro e di fede; unici elementi coi quali devesi distinguere l’italiano della nuova era italica.

Ed ora consentite ch’io rivolga alle E. V. ed a tutte le autorità civili e militari qui convenute il mio rispettoso omaggio di devozione: alla gentile signorina Cagni che ha voluto allietare la nostra festa della sua grazia e del suo sorriso che io già considero benevolmente propiziatori per questa nuova sede i cui natali abbiamo in simbolo posti sotto i suoi auspici.

A Voi, o Genovesi, che nella comunanza di vita ho imparato ad apprezzare ed amare, il mio più affettuoso saluto fatto di cordialità ed ammirazione.

La sede della “Fiat” che oggi avete onorato della Vostra presenza considererà con gratitudine l’attenzione che vorrete usarle e sarà lieta di poterVi favorire in tutto quanto le sarà possibile, sicura che ogni eventuale difetto che Voi avreste nella pratica a riscontrare sarà da Voi giudicato con benevolenza volta ad aiutarmi per impedire che si rinnovi, certi come dovete essere che la Direzione non ha altro pensiero che quello di corrispondere ai Vostri desideri, alle Vostre esigenze con tutto l’animo e con tutto lo zelo che meritano.

Prima di porre fine a queste mie parole con cui altro non ho voluto esprimere se non il mio vivo desiderio di essere nella diuturna fatica sempre più a Voi vicino, voglio rivolgere la preghiera all’Egregio Podestà di accettare dalle mie mani un ‘modesto obolo che la Sede “Fiat” di Genova offre perché sia destinato a lenire qualche miseria.

E mi suona anche doveroso ricordare al termine di queste mie disadorne parole, con ogni ammirazione la sacra persona del Re che sovrasta con l’augusta Sua figura ad ogni nostra iniziativa, unitamente al Duce dell’Italia nuova Benito Mussolini che io mi raffiguro in questo momento seduto al tavolo da lavoro mentre ha innanzi a sé la magica visione di un’Italia resa dalle sue mani franca di ogni ceppo, avviata verso quelle mete fulgide che Egli solo vede e verso le quali direttamente procede.

Il discorso del dott. Segre è stato accolto da calorosi applausi.

 

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S. E. L’ARCIVESCOVO TRA S. E. IL PREFETTO E IL DIRETTORE DOTT. SEGRE

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