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IL GORGONZOLA, ECCELLENZA ITALIANA DOP
La storia del formaggio Gorgonzola è la storia di un’eccellenza della cucina italiana. Ci sono voluti più di mille anni per raggiungere questo titolo ed è stato un percorso ricco di successi che hanno portato il Gorgonzola ad essere oggi il terzo formaggio DOP italiano a base di latte vaccino per importanza.
- INTRODUZIONE
- I NUMERI DEL GORGONZOLA
- CARATTERISTICHE UNICHE
- IN CUCINA
- FA BENE PERCHE’…
- IL TERRITORIO DI PRODUZIONE
- IL METODO DI PRODUZIONE
- TUTELA E VIGILANZA
- LE ORIGINI MILLENARIE
- FORSE NON TUTTI SANNO CHE…
C’è chi ne apprezza la versatilità perché può essere utilizzato in un cocktail o addirittura intinto nel cioccolato; i “puristi” che adorano il suo gusto intenso e lo preferiscono assoluto; o, ancora, chi apprezza il fatto che è un alimento completo ad alta digeribilità, adatto anche agli intolleranti al glutine e al lattosio. Nel corso della sua lunga storia il Gorgonzola ha conquistato milioni di appassionati in tutto il mondo. Qual è il suo segreto?
Nato, pare per sbadataggine, intorno all’anno 1000 nella cittadina di Gorgonzola (MI), la storia del “Re degli erborinati” trova oggi radici nell’operosità di oltre 400 maestri casari del territorio di produzione, a cavallo tra Piemonte e Lombardia, che ogni giorno danno vita al Gorgonzola Dop mantenendo viva una straordinaria tradizione casearia italiana fatta di gesti antichi rimasti identici nel tempo.
Il legame che lega questo formaggio dal gusto inconfondibile al suo territorio d’origine è indissolubile. Solo qui può essere prodotto il Gorgonzola Dop, solo con latte intero appena munto proveniente dalla zona d’origine e sempre qui deve essere stagionato e porzionato per la vendita. Se manca soltanto una di queste condizioni, siamo di fronte a un falso!
Dalle 39 aziende consorziate dislocate nelle 15 province di produzione, sono partite nel 2022 più di 5milioni di forme dirette in tutto il mondo, per un giro d’affari stimato in circa 800 milioni di euro. Negli ultimi tredici anni il Gorgonzola Dop ha visto aumentare la produzione di quasi ¼ (erano circa 4 milioni le forme prodotte nel 2008).
Oltre un terzo delle forme prodotte vola all’estero soprattutto verso Germania e Francia, Paesi in cui il Gorgonzola Dop è storicamente molto amato come dimostrano testi francesi in cui viene menzionato già nel ‘700. Con il boom delle casere di stagionatura agli inizi del secolo scorso, le esportazioni si intensificarono. Nel 1912 compariva nel menu di prima classe delTitanic, salpato da Southampton, in Inghilterra, alla volta di New York. Anche gli inglesi, infatti, conoscevano e apprezzavano il Gorgonzola che consumavano soprattutto a fine pasto. Durante gli anni ’40, nei fine settimana partiva da Novara un treno merci carico di forme dirette a Londra. Una delle destinazioni? Il ristorante della Camera dei Comuni. Sarà stato probabilmente lì che un giovane Winston Churchill si innamorò dell’erborinato italiano. Pare addirittura che una volta diventato Primo Ministro durante la seconda guerra mondiale, contrassegnò con un cerchietto rosso la zona di Gorgonzola per evitare che i bombardieri distruggessero i caseifici in cui veniva prodotto il suo formaggio preferito!
Nell’ottobre 1955, la denominazione di origine controllata “Gorgonzola” viene ufficialmente riconosciuta in Italia (con D.P.R. 1269). Per vigilare sul suo utilizzo, nonché sulla produzione e sul commercio del prodotto, nel 1970 nasce il Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola, ente senza fini di lucro che opera per tutelare produttori e consumatori. Più tardi, nel 1996, il Gorgonzola viene inserito nella lista dei prodotti a Denominazione di Origine Protetta dell’Unione Europea e diventa DOP.
Oggi il Gorgonzola Dop è sulle tavole di tutto il mondo. Gli Stati Uniti sono il primo Paese extra UE per volume di export con 35.354 forme importate (+27,5% nel 2021 rispetto al 2020) collocandosi sopra all’Australia (31.872) e al Giappone (29.671 forme). Particolarmente interessanti gli incrementi a tre cifre registrati nel 2021 in Paesi come Norvegia, Cina, Hong Kong, Singapore, Messico e Repubblica Dominicana.
I NUMERI DEL GORGONZOLA
- È il 3° formaggio di latte vaccino nel panorama dei formaggi DOP italiani, dopo i due grana
- È il 5° prodotto DOP per importanza nell’intero comparto agroalimentare italiano
- 5.048.311 le forme prodotte nel 2022
- 800 milioni di euro circa è il volume d’affari del Gorgonzola Dop al consumo oggi.
- 39 aziende associate e circa 1.800 aziende agricole sono dedicate alla produzione di Gorgonzola nella zona consortile costituita da 15 province, distribuite tra Piemonte e Lombardia
- Più di 1/3 della produzione è destinato all’esportazione verso 91 paesi sovrani
- Principali Paesi importatori: Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Austria, Belgio e Svizzera. Il valore export è di oltre 115 milioni di Euro (Fonte Istat, Dati 2020).
CARATTERISTICHE UNICHE
Il Gorgonzola Dop è un formaggio molle a pasta cruda che appartiene alla famiglia degli “erborinati” (da “erborin”, che in dialetto milanese vuol dire prezzemolo) ovvero quei formaggi che presentano le tipiche striature verdi date, non dall’utilizzo del prezzemolo, bensì dalla formazione di muffe. Queste ultime nulla hanno a che fare con la muffa che si forma naturalmente nei formaggi conservati troppo a lungo, ma sono dovute alle colture di penicilli innestate durante la lavorazione (vedi “Metodo di lavorazione”). Altri “erborinati” famosi nel mondo sono lo Stilton inglese e il Roquefort francese.
Il Gorgonzola Dop piccante si differenzia, oltre che per il gusto forte e deciso più simile al Roquefort o allo Stilton, per le venature blu-verdi piuttosto accentuate e per la pasta più consistente e friabile. Il suo gusto peculiare è dovuto a un periodo di stagionatura maggiore e all’innesto di colture di penicilli differenti. Questa tipologia di gorgonzola rappresenta oggi oltre l’13% della produzione globale.
IN CUCINA
Il Gorgonzola DOP può essere declinato dall’antipasto al dolce ed è una vera ispirazione per ogni chef e per chi vuole sperimentare in cucina. Ogni stagione può essere uno spunto per una nuova creazione in cui il protagonista è Gorgonzola Dop, anche osando abbinamenti insoliti come melone, lumache, avocado e perfino il cioccolato oppure utilizzandolo in ricette dal sapore etnico e fusion come il cous cous o il poke.
Il Gorgonzola Dop si accompagna al meglio con vini con una certa morbidezza e sapidità. Fra i bianchi, Riesling, Pinot Bianco, Orvieto Classico, Frascati Sup., Malvasia secca, Gavi. Fra i rosati Chiaretto del Garda, il Lagrein Kretzer. I vini rossi più indicati sono il Valtellina superiore, Sassella, Dolcetto di ogni provenienza, Chianti Classico, Teroldego, Merlot del Triveneto, Sangiovese di Romagna.
Il Gorgonzola può essere accompagnato anche da una buona birra, meglio se doppio malto. L’Ipa, birra inglese a forte luppolatura e buon tenore alcolico, e le birre trappiste belghe e d’abbazia chiare si abbinano con il Gorgonzola Dop piccante.
FA BENE PERCHE’…
Grazie all’alto contenuto di minerali e vitamine, il Gorgonzola Dop è un alimento completo ad alta digeribilità, naturalmente privo di glutine e lattosio. È appurato che il suo gusto e il suo aroma unico provocano un’attivazione sensoriale che stimola la secrezione di bile e di succo pancreatico favorendo in questo modo la digestione dei grassi e delle proteine.
Secondo la psicobiotica, ovvero la scienza che studia i batteri presenti nell’intestino e la loro capacità di influenzare il nostro umore, il Gorgonzola può essere definito un “mood food” perché è capace di contrastare l’ansia e aumentare il tono dell’umore.
Secondo una ricerca condotta dal Weizmann Institute di Israele e pubblicata sulla rivista scientifica Cell Metabolism, i formaggi erborinati come il Gorgonzola Dop, insieme a piselli, soia e mais, sono in cima alla lista degli alimenti che potrebbero aiutare a prevenire alcune gravi malattie come il cancro, il morbo d’Alzheimer e quello di Parkinson perché naturalmente ricchi di spermidina (Agi.it).
Un’altra importante ricerca è quella commissionata questa volta direttamente dal Consorzio al Prof. Mario Del Piano, medico gastroenterologo, per appurare il quantitativo di lattosio presente nel Gorgonzola. I risultati della ricerca, che evidenziano come il Gorgonzola Dop sia “naturalmente privo di lattosio” (<0.1 g/100g), vengono confermati da una sperimentazione in collaborazione con il Centro di Ricerca CREA di Lodi (ex – Istituto sperimentale lattiero caseario). Il Gorgonzola può essere, quindi, consumato anche da chi soffre di intolleranze alimentari (circa il 70% della popolazione adulta). Già in passato il professor Del Piano aveva sottolineato come le particolari qualità nutritive del Gorgonzola, che veniva impiegato sin dal Medioevo nella cura dei disturbi gastro-intestinali, fanno sì che ancora oggi venga somministrato agli ammalati inappetenti per malattie croniche e neoplastiche.
”Il Gorgonzola grazie alla triplice fermentazione cui è sottoposto il latte (lattica, con i lieviti e le muffe) è consigliabile a tutti coloro, che pur avendo l’intolleranza al lattosio, non vogliono rinunciare a mangiare un buon formaggio!”.
Prof. Mario Del Piano
IL TERRITORIO DI PRODUZIONE
La qualità e l'autenticità del Gorgonzola Dop sono assicurate da una severa legislazione che definisce la raccolta del latte, i tempi di stagionatura, gli standard di produzione e di confezionamento. Ma quale latte e di che tipo?
Forse non tutti sanno che solo il latte appena munto proveniente dagli allevamenti bovini delle provincie di Novara, Vercelli, Cuneo, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza, Pavia e Varese, Verbano-Cusio-Ossola e il territorio di Casale Monferrato può essere utilizzato per produrre il formaggio Gorgonzola conferendogli la denominazione d’origine protetta.
Ogni forma di Gorgonzola Dop deve essere marchiata all'origine e riportare obbligatoriamente l'indicazione del caseificio in cui è stata prodotta. Perché possa essere venduto come tale, il Gorgonzola Dop deve essere avvolto in fogli di alluminio recanti la del Consorzio senza la quale il formaggio semplicemente non è gorgonzola!
IL METODO DI PRODUZIONE
Ancora oggi il procedimento di produzione del Gorgonzola Dop prevede un forte intervento manuale.
Per ottenere una forma (12 kg ca.) occorre circa un quintale di latte vaccino, intero pastorizzato, a cui si aggiungono fermenti lattici, caglio e spore di penicilli.
A coagulazione avvenuta la cagliata viene sistemata nei fassiroli, o fascere, e viene lasciata riposare per permettere la perdita di siero. Successivamente le forme vengono girate manualmente e marchiate su entrambe le facce con il numero identificativo del caseificio di produzione. Quindi vengono spostate in celle, dette "purgatorio", con una temperatura di 18/24°C, dove le forme vengono salate.
Dopo 3 settimane circa di stagionatura, in celle frigorifere a 2/7° C, con umidità del 85/99%, ha luogo la foratura con grossi aghi metallici che permette all'aria di entrare nella pasta, sviluppare le colture già innestate nella cagliata e dare così vita alle inconfondibili venature blu-verdi del Gorgonzola.
A stagionatura ultimata, dopo circa 2 mesi, le forme vengono tagliate e ciascuna parte viene avvolta in alluminio riportante l’inconfondibile in rilievo del Consorzio, unica garanzia di qualità. Senza il numero del caseificio d’origine, i marchi del Consorzio e sull'alluminio in rilievo, infatti, il formaggio non è Gorgonzola.
TUTELA E VIGILANZA
Il Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola nasce nel 1970 a Novara con il preciso scopo di vigilare sulla produzione e sul commercio del Gorgonzola DOP e sull'utilizzo della sua denominazione al fine di tutelare produttori e consumatori. E’ un ente senza fini di lucro che dipende direttamente dal Ministero dell’Agricoltura Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) e raggruppa 39 soci che rappresentano il 100% della produzione globale. Il Consorzio, promuove tutte le iniziative tese a salvaguardare la tipicità e le caratteristiche del Gorgonzola Dop preservandole da ogni abuso, concorrenza sleale, contraffazione, uso improprio della DOP e comportamenti illeciti. Inoltre, in collaborazione con le Università, gli Istituti di ricerca e gli Istituti Tecnici Lattiero-Caseari, il Consorzio promuove ricerche tecnico-scientifiche.
LE ORIGINI MILLENARIE
La sua data di nascita si fa risalire al Medioevo, intorno all’anno 1007, più di 11 secoli fa.
Inizialmente si chiamava “stracchino di gorgonzola” con riferimento alle vacche "stracche", ovvero stanche dopo la transumanza dalle zone alpine della Valsassina alla zona pianeggiante di Gorgonzola. Quest’area, grazie alle particolari condizioni climatiche e all’efficiente sistema di irrigazione, presentava pascoli stabili e foraggi di ottima qualità che favorivano la produzione di molto latte, ingrediente primario e indispensabile per produrre formaggio.
Con la canalizzazione delle risorse idriche e la costruzione dei navigli, completati intorno al 1500, nelle aree del Milanese, del Lodigiano e del Pavese, la produzione del Gorgonzola Dop comincia ad estendersi. In questo modo il formaggio poteva essere velocemente trasportato a Milano dove il commercio era più fiorente soprattutto in occasione delle fiere. Inoltre, le grotte naturali della Valsassina erano perfette per la maturazione del Gorgonzola anche nei mesi estivi senza interromperne la produzione.
Col tempo nel nome rimane solo la parola “Gorgonzola” e l’area di produzione si estende alla zona a cavallo tra Lombardia e Piemonte che comprende le provincie di Novara, Vercelli, Cuneo, Biella, Verbano-Cusio-Ossola e il territorio di Casale Monferrato per il Piemonte; Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza, Pavia e Varese per la Lombardia. Solo il latte appena munto degli allevamenti di queste province può oggi essere utilizzato per produrre il gorgonzola conferendogli la Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.).
Vera svolta nella produzione del gorgonzola e dei formaggi in generale si ha nel 1860 quando l’allora Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio mette a punto alcuni interventi per migliorare le competenze tecniche degli operatori e, di conseguenza, il livello tecnico-produttivo. Nel caso del Gorgonzola questo significa essenzialmente la stagionatura nelle celle frigorifere.
Oggi come allora il latte di altissima qualità insieme alla sana produzione dei foraggi, all'elevato standard igienico delle stalle nei territori consortili e all’accurato procedimento tuttora manuale, sono la premessa per la realizzazione di un prodotto dell’eccellenza italiana, espressione di una tradizione antichissima fatta di sapori sinceri e genuini. Ecco perché si dice che l’unico segreto del Gorgonzola è quello di non avere segreti!
FORSE NON TUTTI SANNO CHE…
- Il Gorgonzola DOP è un formaggio prodotto senza l’impiego di alcun additivo o conservante. Per la produzione viene infatti utilizzato esclusivamente latte di alta qualità senza disinfettanti pesticidi o antibiotici. Se così non fosse non potrebbero riprodursi le tipiche muffe.
- Forse a causa del suo aspetto goloso e invitante, molti pensano che il Gorgonzola Dop sia un formaggio particolarmente grasso e calorico, ma risulta che abbia le stesse caratteristiche di molti altri formaggi. Inoltre un etto di Gorgonzola ha la stessa quantità di colesterolo (70 mg) di un etto di carne MAGRA di vitello, di fuso di tacchino, di pollo (senza pelle), di bresaola o di orata o branzino di allevamento.
- A cosa è dovuto il caratteristico aroma del Gorgonzola Dop? I fenomeni biochimici che intervengono durante la maturazione del Gorgonzola sono piuttosto complessi. Una varia ed eterogenea flora microbica concorre alla maturazione ed allo sviluppo del caratteristico aroma. I lipidi liberano acidi grassi in quantità diverse che, a loro volta, fungono da substrato per altre trasformazioni enzimatiche liberando composti volatili come i metilchetoni (eptanone e nonanone). In confronto ad altri formaggi, la proteolisi e la lipolisi del Gorgonzola sono particolarmente intense. Questi fenomeni risultano fondamentali nella definizione del profilo aromatico tipico di questo formaggio.
- Le più celebri leggende sulla nascita del Gorgonzola Dop sono due, una la fa risalire alla sbadataggine, l’altra all’amore. Nel primo caso si racconta che un mandriano si concesse una sosta in quel di Gorgonzola e, avendo dimenticato l'attrezzatura per lavorare il latte destinato a diventare crescenza o quartirolo, lasciò la cagliata in un recipiente riservandosi di unirla a quella del giorno dopo per poi lavorare il tutto con gli attrezzi recuperati. Tuttavia l’unione delle due “paste” di consistenza diversa provocò il passaggio dell’aria negli interstizi e di conseguenza la diffusione delle muffe. Nacque così il Gorgonzola. Stesso copione nella storia più romantica in cui il protagonista non è un mandriano, bensì un giovane casaro sbadato che, per amore, posticipò la lavorazione al giorno dopo!
- Il Gorgonzola ha a un Santo protettore, San Lucio, il cui culto cominciò nell’800 quando i casari offrivano al santo una lira in cambio della sua benevolenza. Al santo è anche dedicato un grande quadro nella Chiesa di San Bernardino alle Ossa a Milano, proprio vicino al grande mercato del Verziere dove il formaggio era tra i generi più contrattati e, tra questi, il Gorgonzola era il Re. Con lo spostamento del mercato il culto scemò restando comunque attivo fino ad oltre il 1960.
- La crosta del formaggio è da considerare parte dell’alimento oppure no? Il ruolo della crosta è paragonabile a quello di un contenitore, una sorta di packaging biologico, naturale e tradizionale. In tutte le fasi produttive, fino al termine della maturazione in casera, la crosta entra in contatto con l’ambiente e si può sporcare e/o contaminare. E’ bene quindi eliminarla prima di consumare il formaggio.
- Per evitare che l’odore caratteristico venga trasmesso anche agli altri alimenti presenti in frigorifero basta eliminare la crosta ed avvolgere il Gorgonzola in alluminio o tenerlo nella vaschetta salva-sapore.
- E’ consigliabile tenere il Gorgonzola a temperatura ambiente per almeno mezz’ora prima di utilizzarlo per esaltare al massimo le sue caratteristiche organolettiche
· Il Gorgonzola è un alimento adatto alla dieta dello sportivo. La stagionatura del formaggio induce, infatti, la demolizione delle proteine del latte e la formazione di una ricca gamma di piccoli peptidi ed amminoacidi liberi, facilmente disponibili e assimilabili dall’organismo
· La guerra della barite con i francesi - Nel 1907 il trattamento con la barite (detto anche “intonacatura”) per proteggere ilGorgonzola destinato all’esportazione, fu fortemente contestato dai francesi che interruppero l’importazione dell’erborinato italiano per diversi anni. Il problema era principalmente il peso notevole costituito dalla barite, nonché i risvolti sanitari di questo trattamento. Intervenne allora il Ministero di agricoltura, industria e commercio incaricando una commissione per rispondere alle accuse della Francia. Dagli approfondimenti emerse che la percentuale di baritina utilizzata era effettivamente troppo elevata e auspicò la sostituzione del minerale con materie più idonee. Il Comitato italiano della federazione internazionale di latteria andò oltre e, nel 1909, propose di abolire qualsiasi intonaco sul Gorgonzola sostituendolo con l’alluminio utilizzato ancora oggi.
CARTA D’IDENTITA’
NOME:
Gorgonzola Dop
NATO A:
Gorgonzola (MI) -IL:1000 d.C. circ
NAZIONALITA’:
100% italiana
FAMIGLIA D’ORIGINE:
Erborinati
RESIDENZA:
Novara, Vercelli, Cuneo, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza, Pavia e Varese, Verbano-Cusio-Ossola e il territorio di Casale Monferrato
PESO:
12 KG (quando è in forma!)
CORPORATURA:
Molle a pasta cruda
SEGNI PARTICOLARI:
Striature blu-verdi e grigio-azzurre
Numero del caseificio d’origine e marchi del Consorzio
VALORE:
800 milioni di euro
PARLATE:
Tutte quelle dei 88 paesi sovrani in cui è esportato
TITOLI:
Denominazione di origine controllata “Gorgonzola” (1955)
Inserimento nella lista dei prodotti DOP dell’Unione (1996)
TITOLI NOBILIARI:
“Il Re dei formaggi erborinati
SITO PERSONALE:
#gorgonzoladop
IL MENU DELLE FESTE CON GORGONZOLA DOP
In occasione delle ricorrenze, a qualsiasi latitudine si festeggi, l’esigenza è sempre la stessa: portare in tavola piatti originali e speciali, ma anche pratici da realizzare e di sicuro effetto.
Come i bicchierini monoporzione, ad esempio, che possono essere preparati prima e posizionati nei piatti dei singoli ospiti al momento giusto per evitare attese, perfetti sia come antipasto che come dessert. Al contrario, si può optare per uno strudel salato da posizionare a centro tavola lasciando che gli ospiti si servano da soli. Consigliatissimo l’abbinamento con Chardonnay.
In questo menu ideale le portate puntano sul gusto e la cremosità del Gorgonzola Dop, un ingrediente facile da reperire, che non tradisce mai e dall’effetto “wow” assicurato!
Come primo lo spaghettone con tartare di salmone, da servire caldo e accompagnato da un vino bianco con una certa morbidezza e sapidità come Riesling, Gavi o Pinot Bianco. Tre alternative di secondo piatto: due a base di pesce, i polipetti e la tartare di tonno, e una a base di carne come il roastbeef da portare in tavola in un grande e scenografico piatto di portata.
Il consiglio dello chef: Lasciate riposare il Gorgonzola Dop fuori dal frigorifero per 30 min prima di cucinarlo, così da riportarlo a temperatura ambiente ed esaltare al massimo il suo gusto unico.
Le ricette con Gorgonzola Dop:
Strudel con melanzane e prosciutto
Cheesecake salata al bicchiere
Spaghettoni con tartare di salmone
Rostbeef con salsa al Gorgonzola Dop prezzemolo e limone
Tartare di tonno
Bicchierini con mousse (anche videoricetta)
Strudel con melanzane, prosciutto e Gorgonzola Dop
Ingredienti
100 g Gorgonzola Dop dolce
1 rotolo Pasta sfoglia
1 Melanzana
100 g Prosciutto crudo di Parma DOP
Semi di papavero
Latte
Preparazione
Affettare la melanzana e grigliarla su una piastra.
Srotolare la pasta sfoglia direttamente sulla leccarda del forno. Ricoprirla con uno strato di fette di prosciutto. Fare poi uno strato di melanzane grigliate. Mettete un cubetto di Gorgonzola su ogni fetta di melanzana. Arrotolare la sfoglia e richiudere i lati ripiegando un po’ la pasta e premendo con la forchetta.
Spennellare con il latte e spolverizzare con i semi di papavero. Infornare a 200° per una ventina di minuti o comunque fino a quando lo strudel sarà ben cotto.
Cheesecake salata al bicchiere con Gorgonzola Dop
Ingredienti
200 g Gorgonzola Dop
150 g cracker salati
70 g rucola
50 g burro
250 g formaggio spalmabile
3 fogli di gelatina
100 ml panna fresca
100 g salmone affumicato
3 ravanelli
pepe
In un mixer polverizzate i cracker con la rucola e poi trasferiteli in una ciotola. Unite il burro fuso e mescolate. Trasferite il composto sulla base dei bicchieri e pressate con il dorso di un cucchiaio.
Fate raffreddare 30 min in frigorifero.
Nel frattempo, ammorbidite la gelatina in acqua. In un pentolino scaldate la panna e poi fate sciogliere dentro la gelatina.
Mescolate il Gorgonzola Dop con il formaggio spalmabile e poi unite la panna con la gelatina. Mescolate bene ed aggiustate di sale e pepe.
Dividete il composto nei bicchieri e livellate. Fate raffreddare in frigorifero per 2 ore e poi guarnite con il salmone, i ravanelli, qualche foglia di rucola ed il pepe.
Spaghettone con salsa al Gorgonzola Dop e tartare di salmone
Ingredienti
150 g Gorgonzola Dop
320 g spaghettoni
200 g filetto di salmone crudo abbattuto
1 limone non trattato
erbe aromatiche (aneto e erba cipollina)
100 ml panna fresca
olio evo
sale
pepe
Iniziate con la preparazione della salsa al Gorgonzola Dop.
In un pentolino scaldate la panna e poi unite il Gorgonzola Dop. Fatelo sciogliere a fuoco basso e poi aggiungete le erbe aromatiche tritate ed il pepe. Tenete da parte.
Procedete poi con la preparazione della tartare di salmone.
Private il salmone dalla pelle e poi tagliatelo a dadini. Trasferitelo in una ciotola e conditelo con un filo d’olio evo, sale, pepe e la scorza di limone.
Fate cuocere la pasta in abbondante acqua salata e scolatela al dente. Poi saltatela nella padella con la salsa al Gorgonzola Dop.
Impiattate la pasta e adagiate sopra la tartare di salmone.
Polipetti con salsa al Gorgonzola Dop, zucca e pomodori confit
Tempo di esecuzione: 30 minuti
Ingredienti
200 gr di Gorgonzola Dop
600 gr di moscardini
1 spicchio d’aglio
200 gr di zucca
1 bicchiere di vino bianco
30 gr di burro
30 gr di farina
150 ml di latte intero
pomodorini confit qb
sale
pepe, timo
olio evo
Lavate e pulite bene i moscardini. Scaldate in una padella un filo d’olio evo con uno spicchio d’aglio. Unite la zucca tagliata a cubetti e fate rosolare per 10 minuti, unite i moscardini e fateli saltare per un paio di minuti. Sfumate con un bicchiere di vino e fate cuocere a fiamma viva finché il vino bianco non sarà evaporato. Aggiustate di sale e pepe. Per la salsa al Gorgonzola Dop fate sciogliere il burro in una casseruola a fuoco dolce, unite la farina setacciata ed il latte intero. Mescolate velocemente con una frusta fino ad ottenere un composto denso. Unite il Gorgonzola Dop tagliato e lasciatelo sciogliere. Aggiustate di pepe e mescolate bene. Tenete da parte. Disponete in ogni piatto una cucchiaiata di salsa al Gorgonzola Dop, qualche moscardino con la zucca e qualche pomodorino confit. Guarnite con del timo fresco ed una macinata di pepe nero.
Tartare di tonno
INGREDIENTI
100 g Gorgonzola Dop
400 g tonno crudo abbattuto
50 ml panna fresca
20 g granella pistacchio qb
1 lime non trattato
olio evo
sale
pepe
1 rametto di maggiorana
Iniziate con la preparazione della salsa al Gorgonzola Dop.
In un pentolino scaldate la panna e poi unite il Gorgonzola Dop. Fatelo sciogliere a fuoco basso e poi aggiungete il pepe. Tenete da parte. Procedete con la tartare di tonno. Tagliatelo a dadini e trasferitelo in una ciotola. Conditelo con un filo d’olio evo, sale, pepe e la scorza del lime. Impiattate la tartare con l’aiuto di un coppapasta, guarnite con la salsa al Gorgonzola Dop, la granella di pistacchio, la maggiorana ed uno spicchio di lime.
Roastbeef con salsa al Gorgonzola Dop, prezzemolo e limone
Tempo di esecuzione: 40 minuti
Ingredienti
150 gr di Gorgonzola Dop
200 gr di roast beef tagliato in fette sottili
15 gr di burro
15 gr di farina
75 ml di latte intero
zenzero in polvere
cucunci qb
2 ciuffi di prezzemolo
1 limone
sale
pepe
Per la salsa al Gorgonzola Dop fate sciogliere il burro in una casseruola a fuoco dolce, unite la farina setacciata, il latte intero ed un pizzico di zenzero in polvere. Mescolate velocemente con una frusta fino ad ottenere un composto denso. Unite il Gorgonzola Dop tagliato e lasciatelo sciogliere. Aggiustate di pepe e mescolate bene. Tenete da parte. Disponete le fette di roastbeef su un piatto da portata, irrorate con la salsa al Gorgonzola Dop e guarnite il piatto con il prezzemolo, i cucunci e delle fettine di limone.
Bicchierini con mousse
Ingredienti
- 200 g Gorgonzola Dop
- 150 g ricotta vaccina
- 50 ml panna fresca
- 1 rametto di menta
- 100 g frutti di bosco (lamponi, mirtilli e more)
- Per il crumble:
- 80 g burro freddo
- 80 g zucchero di canna
- 80 g farina 00
- 20 g mandorle
- 20 g nocciole
Iniziate dalla preparazione del crumble. Tritate grossolanamente la frutta secca e tenete da parte. In una ciotola unite la farina ed il burro e lavorate velocemente gli ingredienti fino ad ottenere delle briciole. Unite la frutta secca e mescolate. Lasciate riposare in frigorifero per 30 min. Disponete il crumble su una teglia e poi fate cuocere in forno preriscaldato a 200° per 10 min. Lasciate raffreddare e poi sbriciolatelo. Per la mousse unite in una ciotola la ricotta, la menta, il Gorgonzola Dop e la panna fresca. Lavorate il composto con una frusta elettrica fino ad ottenere un composto omogeneo. Trasferite il composto nei bicchierini e guarnite con il crumble, i frutti di bosco e la menta.
VIDEORICETTA: https://www.gorgonzola.com/ricette/bicchierini-con-mousse-al-gorgonzola-dop/
NATIONAL SANDWICH DAY, IL PROVOLONE VALPADANA DOP INGREDIENTE DELL’ICONICO CLUB SANDWICH
Sia in versione dolce sia in quella piccante, il formaggio DOP rivisita il più classico dei panini che cambia ripieno ma mai la forma
Il 3 novembre è Sandwich day: anche il panino, tra i cibi più appetitosi e versatili al mondo, vuole la sua festa per ricordare come due fette di pane farcite con i migliori condimenti sia qualcosa di talmente semplice e appagante da far felici proprio tutti.
A festeggiare il re dei panini multistrato, l’iconico club sandwich, è il Consorzio Tutela Provolone Valpadana che, nell’ambito della campagna “CHOOSE YOUR TASTE, SWEET OR SPICY, ONLY FROM EUROPE” co-finanziata dalla Commissione Europea, propone il suo formaggio DOP come aggiunta di qualità al già succulento condimento di quello che, da sempre, è considerato il panino di lusso per eccellenza.
Il Provolone Valpadana DOP è tra gli ingredienti che sanno attribuire a questo particolare tramezzino un’ulteriore vivacità caratteriale. La scelta tra la sua versione dolce o piccante – la cui differenza risiede nel caglio impiegato e nel tempo di stagionatura - può dar vita ad un pasto o ad uno spuntino delicato o, al contrario, a uno molto deciso.
Se è vero che dalla fine dell’Ottocento ai giorni odierni, è rimasta immutata la ricetta classica che prevede l’utilizzo di lattuga, pomodoro, tacchino, bacon e maionese, oggi questo panino “condominio”, tagliato a triangolo e ben tostato, conosce diverse declinazioni, da quelle d’autore alle varianti vegetariane.
Ecco allora che “CHOOSE YOUR TASTE, SWEET OR SPICY, ONLY FROM EUROPE” propone il Club Sandwich in una duplice versione classica rivisitata: la prima con pane bianco in cassetta, petto di pollo, lattuga, pomodori ramati, Provolone Valpadana DOP dolce e maionese; la seconda sempre con pane in cassetta, avocado, fette di bacon, Provolone Valpadana DOP piccante, uova e maionese.
Per scoprire le ricette, basta collegarsi a: https://sweetorspicycheese.eu/ricette-provolone/club-sandwich-con-provolone-valpadana-dop-piccante/ e https://sweetorspicycheese.eu/ricette-provolone/club-sandwich-con-provolone-valpadana-dop-dolce/.
Che sia dolce o piccante, l’importante è che la fetta di Provolone Valpadana DOP sia inserita in ogni sovrapposizione, rispetti l’equilibrio tra le consistenze che devono giocare tra croccantezza e sentore di morbidezza. Tutti gli ingredienti devono sapere dialogare tra loro e vanno preparati secondo una precisa sequenza. Largo, dunque, alle sperimentazioni anche con il formaggio Provolone Valpadana DOP purché valga la regola di un’armonica alternanza di sapori e di equilibrio nelle proporzioni perché nulla deve fuoriuscire da quei due perfetti triangoli di pane entrati a pieno titolo nella storia gastronomica degli ultimi due secoli.
BLANCDENOIR COMMUNICATION AGENCY
WORLD CHEESE AWARDS 2023: RECORD DI MEDAGLIE PER IL PARMIGIANO REGGIANO, CHE SI RICONFERMA IL FORMAGGIO PIÙ PREMIATO AL MONDO
La giuria internazionale, composta da 264 esperti provenienti da 38 paesi, ha assegnato alla Nazionale del Parmigiano Reggiano 137 medaglie, 3 delle quali Super Gold
La Nazionale del Parmigiano Reggiano vince 137 medaglie, record assoluto nella storia del gruppo, e riconferma la Dop come il formaggio più premiato ai World Cheese Awards, la competizione internazionale di riferimento nel mondo dedicata ai formaggi che quest’anno si è svolta a Trondheim, in Norvegia. In particolare, la giuria internazionale, composta da 264 esperti provenienti da 38 paesi, ha assegnato a Parmigiano Reggiano 3 medaglie Super Gold: a Fior di Latte (Bologna), Fratelli Rastelli (Parma), classificatosi 10° nella fase finale (primo tra gli italiani, scelto tra i top 16 e quindi valutato dalla “Super Giuria”), e a Sant’Angelo (Bologna).
Quest’anno la Nazionale del Parmigiano Reggiano era composta da 99 caseifici provenienti dalle cinque province del comprensorio: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (a sinistra del fiume Reno), Mantova (a destra del Po). Uno sforzo di gruppo che ha fruttato 137 riconoscimenti: 3 Super Gold (miglior formaggio del tavolo), 27 medaglie d’oro, 44 d’argento e 63 di bronzo. A queste si aggiungono le 13 medaglie (4 ori, 2 argenti e 7 bronzi) riconosciute a caseifici che si sono iscritti indipendentemente al concorso, che fanno raggiungere alla Dop un totale di 150 medaglie.
«Il Parmigiano Reggiano», ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, «ha dimostrato ancora una volta le qualità di un formaggio unico al mondo. Torniamo in Italia a testa alta, con un bottino complessivo di 137 medaglie, di cui 3 Super Gold e 27 ori, dopo aver gareggiato con oltre 4.500 formaggi da 43 paesi dei sei continenti. Un successo che è motivo d’orgoglio per tutta la nostra filiera che ogni giorno impegna migliaia di allevatori di 300 caseifici artigianali nella ricerca dell’eccellenza assoluta».
«L’aurora boreale che il 28 ottobre ha illuminato il cielo di Trondheim ha portato il record delle medaglie - ben 137! - per i 99 caseifici della Nazionale del Parmigiano Reggiano. Grazie a questi riconoscimenti, le latterie hanno la possibilità di dare maggiore valore alla propria produzione. Inoltre, partecipando a concorsi in vari paesi del mondo è possibile rilevare il diverso gradimento del nostro formaggio tra le giurie. Sicuramente al “ricco” mercato norvegese (+44% di medaglie rispetto al Galles della precedente edizione!) piace il Parmigiano Reggiano. Per il futuro la sfida è quella di consolidare il fatto di essere il formaggio al mondo col maggior numero di premi. Un grazie agli allevatori, ai casari, alle maestranze e alle loro famiglie per avere creduto in questo percorso» ha commentato da Trondheim Gabriele Arlotti, ideatore della Nazionale.
Di seguito l’elenco completo delle medaglie vinte dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano:
BOLOGNA
Caseificio Sant’Angelo Caseificio Sociale Fior di Latte Caseificio Sociale di Querciola Caseificio Bazzanese Caseificio Sociale di Querciola Caseificio Sociale Fior di Latte Caseificio Bazzanese Caseificio Sociale Canevaccia Caseificio Sociale Canevaccia |
40-50 mesi 18-23 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 40-50 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi |
Oro e Super Gold Oro e Super Gold Oro Argento Argento Argento Bronzo Bronzo Bronzo |
MANTOVA
Caseificio Caramasche Latteria Agricola Quistello Latteria Sociale Gonfo Caseificio Croce Caseificio Frizza Latteria Agricola Venera Vecchia Latteria Agricola Begozzo Latteria Agricola Quistello Latteria Sociale Gonfo Latteria Sociale Rocchetta Caseificio Croce Caseificio Frizza Latteria Agricola Venera Vecchia Latteria Agricola Quistello Latteria Sociale Rocchetta Latteria Vo Grande |
24-29 mesi 24-29 mesi 40-50 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 18-23 mesi 18-23 mesi 40-50 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi |
Oro Oro Oro Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo |
MODENA
4 Madonne Caseificio dell’Emilia 1240 Caseifici Granterre – Albalat 2720 Caseifici Granterre – Castelnovese 2979 Caseifici Granterre – Castelnovese 2979 Caseificio Sociale Rio San Michele 4 Madonne Caseificio dell’Emilia 2566 4 Madonne Caseificio dell’Emilia 1086 4 Madonne Caseificio dell’Emilia 1086 Caseifici Granterre – Albalat 2720 Caseifici Granterre - Casello Caseifici Granterre – Castelnovese 2780 Caseifici Granterre – Castelnovese 2973 Caseifici Granterre - Lame Caseifici Granterre - Lame Caseificio Bucamante Caseificio La Cappelletta Caseificio La Cappelletta Cooperativa Casearia del Frignano Cooperativa Casearia San Lorenzo 4 Madonne Caseificio dell’Emilia 1240 Azienda Agraria Istituto Lazzaro Spallanzani Caseifici Granterre - Albalat Riolo 2912 Caseifici Granterre - Casello Caseifici Granterre – Castelnovese 2780 Caseifici Granterre – Castelnovese 2973 Caseifici Granterre – Castelnovese 2973 Caseifici Granterre – Castelnovese 2780 Caseificio Bucamante Caseificio Dismano Caseificio Granarolo Caseificio Rosola di Zocca Caseificio Sociale di Casola di Montefiorino Caseificio Sociale di Casola di Montefiorino Caseificio Sociale di Casola di Montefiorino Latteria di Campogalliano Società Agricola Sole |
24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 18-23 mesi 24-29 mesi 18-23 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi |
Oro Oro Oro Oro Oro Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo |
PARMA
Rastelli Fratelli Ambrosi Caseificio Agrinascente – Parma 2064 Lelli Pietro Giovanni Società Agricola Montecoppe Latteria Sociale La Panocchia Società Agricola Valserena Società Agricola Fratelli Boldini Società Agricola Fratelli Boldini Agriturismo Broncarda Casearia Castelli San Polo Torrile Casearia Castelli Tizzano Caseifici Granterre – Santo Stefano Caseificio Agrinascente – Parma 2064 Caseificio Carini Caseificio Eva Caseificio Eva Caseificio Il Battistero Caseificio Il Battistero Caseificio San Bernardino di Caramaschi Mario e C. Caseificio San Bernardino di Caramaschi Mario e C. Caseificio San Bernardino di Caramaschi Mario e C. Caseificio Sociale Borgotaro Ferrarini & Bonetti Latteria Sociale La Panocchia Società Agricola Valserena Società Agricola Butteri Arturo Renato e Walter |
30-39 mesi 24-29 mesi 40-50 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 30-39 mesi 18-23 mesi 18-23 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 18-23 mesi 40-50 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 24-29 mesi 18-23 mesi 24-29 mesi 40-50 mesi 30-39 mesi |
Oro e Super Gold Oro Oro Oro Oro Argento Argento Argento Argento Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo |
REGGIO EMILIA
Casearia Castelli Tricolore Caseificio Colline del Cigarello e Canossa Caseificio Colline del Cigarello e Canossa Caseificio Colline di Selvapiana e Canossa Caseificio Milanello Latteria Cornocchio Latteria Sociale Centro Rubbianino Latteria Sociale del Fornacione Latteria Sociale Moderna Latteria Sociale Quara Tabiano Caseifici Granterre - Gavasseto Caseificio Colline del Cigarello e Canossa Caseificio Colline di Selvapiana e Canossa Caseificio Colline di Selvapiana e Canossa Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo Il Boiardo - Matilde di Canossa Latteria Agricoltori Roncocesi Latteria San Giovanni di Querciola Latteria Sociale Casale di Bismantova Latteria Sociale del Cigarello Latteria Sociale La Collina Latteria Sociale Quara Latteria Sociale San Bartolomeo Latteria Sociale San Girolamo Società Agricola Grana d’Oro Società Agricola Dall’Aglio Antica Fattoria Caseificio Scalabrini Casearia Fratelli Dotti Caseifici Granterre - Nuova 2000 Caseificio Milanello Caseificio Sociale Allegro 575 Caseificio Sociale Fogliano Giarola Sabbione Latteria Agricoltori Roncocesi Latteria Cornocchio Latteria San Giovanni di Querciola Latteria Sociale Barchessone Latteria Sociale Cagnola Latteria Sociale del Cigarello Latteria Sociale La Collina Latteria Sociale Moderna Latteria Sociale San Girolamo Latteria Sociale San Pietro Latteria Sociale San Pietro Latteria Villa Curta Società Agricola Barba S.S. |
24-29 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 40-50 mesi 40-50 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 18-23 mesi 24-29 mesi 40-50 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 30-39 mesi 40-50 mesi 40-50 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi 24-29 mesi 30-39 mesi |
Oro Oro Oro Oro Oro Oro Oro Oro Oro Oro Oro Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Argento Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo |
Fabrizio Raimondi +39 335 389848 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
IL 19 OTTOBRE, A NAPOLI, GRANDE ATTESA PER “SWEET OR SPICY NIGHT OUT”: L’APÉRO SHOW DEL PROVOLONE VALPADANA DOP
Villa Cilento, sulle colline di Posillipo, è pronta ad accogliere i cittadini napoletani per un esclusivo evento che celebra il rinomato formaggio DOP. Dalle 19:30 alle 21 un concentrato di esperienze sensoriali tra gusto, musica e danza
Giovedì 19 ottobre, “SWEET OR SPICY NIGHT OUT” è la serata-evento dedicata all’eclettismo del Provolone Valpadana DOP, nell’atmosfera sognante di Villa Cilento a Napoli.
Dopo aver sedotto, lo scorso marzo, il pubblico romano con un apéro show nella Capitale, oggi il Consorzio di Tutela Provolone Valpadana sceglie la città partenopea come destinazione per accogliere gli estimatori del suo formaggio DOP. A Posillipo, in una delle più storiche dimore con vista mozzafiato sull’isola di Capri, va in scena una serata esclusiva dove il gusto inconfondibile del Provolone Valpadana DOP si unisce alla musica e alla danza, in un crescendo di suggestioni ed emozioni.
L’evento gratuito, aperto al pubblico dalle 19:30 alle 21:30 ospiterà duecentocinquanta invitati e appassionati che potranno partecipare, accreditandosi al link: https://evento.grandenapoli.it/
L’anteprima riservata a stampa e istituzioni è prevista dalle 18:30 alle 19:30.
Protagonista indiscusso della serata sarà il Provolone Valpadana DOP, nella sua duplice anima dolce e piccante: i cittadini napoletani avranno il piacere di concedersi una degustazione gourmet per esplorare le sfumature di gusto del formaggio, nella sua purezza, e per apprezzarne le potenzialità di abbinamento. Ad accoglierli, un menu che esalta accostamenti di sapori e consistenze oltre che esclusivi percorsi di food pairing.
Sarà una serata che promette grandi emozioni: nel palcoscenico di Villa Cilento, il pubblico potrà, tra un assaggio e l’altro di Provolone Valpadana DOP, lasciarsi coinvolgere dalla bellezza della musica e dall’eleganza della danza.
“Anche per la terza annualità del nostro progetto di valorizzazione del Provolone Valpadana DOP abbiamo fortemente voluto una serata evento per un ampio pubblico che sempre più, riconosce e apprezza l’assoluta qualità e la grande versatilità del nostro formaggio. A Roma, lo scorso marzo, abbiamo superato di gran lunga le aspettative raggiungendo un parterre incredibile di appassionati. Oggi, con la scelta di Napoli, come meta di questo apéro show, vogliamo ancora di più suggellare l’incontro tra due diverse tradizioni che hanno dato vita ad un formaggio unico nel suo genere: la cultura casearia delle “paste filate” del sud della penisola e la vocazione lattiero-casearia della Pianura Padana” – commenta Giovanni Guarneri, Presidente del Consorzio di Tutela.
L’apéro show “SWEET OR SPICY NIGHT OUT" rientra, infatti, nell’ambito delle attività promozionali previste dal progetto “CHOOSE YOUR TASTE, SWEET OR SPICY, ONLY FROM EUROPE”, campagna triennale voluta dal Consorzio, che gode del co-finanziamento dalla Commissione Europea e si propone di migliorare il grado di riconoscibilità dei prodotti a marchio europeo di qualità e aumentarne competitività e consumo.
Promotore dell’evento è il Consorzio Tutela Provolone Valpadana, l’organismo che associa 11 caseifici produttori e circa 700 aziende agricole autorizzate a conferire il latte. Nel 2022 sono state circa 70.000 le tonnellate di latte trasformato per un totale di oltre 7.100 tonnellate di Provolone Valpadana DOP e più di 600.000 forme. Oltre all’attività di tutela, il Consorzio svolge attività di informazione e ricerca per promuovere il consumo e la conoscenza del Provolone Valpadana DOP e sostiene diverse attività legate alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
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AL VIA “INTELVI CASEUS”, LA MANIFESTAZIONE DEDICATA AI FORMAGGI DELLA VALLE INTELVI
Una rassegna gastronomica e un concorso per decretare i formaggi più buoni!
Dal 7 al 15 ottobre, la Valle Intelvi si prepara a celebrare “Intelvi Caseus”, straordinaria rassegna gastronomica dedicata all'arte dei formaggi. Durante questa settimana, il pubblico avrà l’occasione di scoprire i tesori caseari del territorio.
Più di 30 ristoranti locali apriranno le porte a chi vorrà degustare una cena a base di pietanze preparate con formaggi tipici della Valle Intelvi, dal famoso “Zincarlin” al “semigrasso” “Casoretta”.
I cuochi locali proporranno nei loro menù uno o più piatti a base di formaggio dando vita a un'esperienza culinaria senza paragoni.
La settimana della rassegna gastronomica terminerà con un concorso, sabato 14 ottobre: esperti assaggiatori dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi (Onaf) avranno il compito di degustare e valutare una vasta gamma di formaggi, suddivisi in differenti categorie e scegliere i formaggi migliori e di più alta qualità.
Domenica 15 ottobre, il gran finale si svolgerà al Palalanzo, in Alta Valle Intelvi. Alle ore 10 prenderà il via una conferenza dedicata alla ricca tradizione casearia della Valle Intelvi: gli esperti condivideranno le loro conoscenze sul mondo del formaggio locale, offrendo l’opportunità di approfondire la comprensione di questo patrimonio gastronomico.
Subito dopo l’incontro, il pubblico sarà invitato a partecipare a una degustazione sensoriale unica. Saranno presentate sei diverse tipologie di formaggi e gli ospiti - per un massimo di 60 persone - avranno l'opportunità di assaporarle e scoprire i segreti dei loro aromi e sapori unici. Questa degustazione gratuita permetterà di immergersi completamente nel mondo affascinante dei formaggi della Valle Intelvi.
“Intelvi Caseus” è un evento straordinario che celebra la passione e la dedizione della comunità locale nei confronti del formaggio. Un'occasione unica per scoprire tesori caseari nascosti e per degustare i sapori autentici che la Valle Intelvi ha da offrire!
Alessandra Agostini
TORNA L’APPUNTAMENTO AUTUNNALE PER SCOPRIRE LA PRODUZIONE DEL PARMIGIANO REGGIANO
CASEIFICI APERTI: SABATO 7 E DOMENICA 8 OTTOBRE
Dopo il grande successo riscosso ad aprile con oltre 13.000 partecipanti, i caseifici della Dop riaprono le porte al pubblico. Torna anche il Festival dei Caseifici Aperti presso l’Iren Green Park di Reggio Emilia, due giorni di masterclass, cooking show, food truck, performance artistiche, giochi e spettacoli per i più piccoli, sport, dj set e tanto altro.
Assistere alla nascita e all’apertura di una forma di Parmigiano Reggiano, passeggiare attraverso le “cattedrali di formaggio” dei magazzini di stagionatura, acquistare la Dop direttamente dalle mani dell’artigiano che l’ha creata: tutte esperienze uniche che gli appassionati potranno vivere in prima persona. Dopo il grande successo riscosso ad aprile con oltre 13.000 partecipanti, infatti, i caseifici del Parmigiano Reggiano riaprono le porte al pubblico: sabato 7 e domenica 8 ottobre torna Caseifici Aperti, l’appuntamento promosso dal Consorzio che darà a tutti – dai foodies ai curiosi, grandi e piccini - la possibilità di partecipare e immergersi nella produzione della Dop. L’iniziativa coinvolge 49 caseifici in tutte le province della zona di origine, ovvero Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del Po.
Non si tratta infatti di semplici visite guidate ai caseifici, alle stalle e ai magazzini di stagionatura, di spacci aperti, di eventi per bambini e degustazioni, ma di un autentico viaggio nel tempo alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale della Dop, rimasto invariato da oltre nove secoli (si produce oggi con gli stessi ingredienti di mille anni fa - latte crudo, sale e caglio, con una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi o conservanti): un tour nella zona d’origine ricca di storia, arte e cultura. Lo scopo di Caseifici Aperti e dell’accoglienza turistica nei caseifici è quello di contribuire a generare una relazione con i turisti che transitano nel territorio e che possa continuare anche dopo la visita, offrendo la possibilità di acquistare e ricevere il Parmigiano Reggiano direttamente a casa attraverso il portale shop.parmigianoreggiano.com/it.
Partecipare a Caseifici Aperti è semplice: basta visitare il sito www.parmigianoreggiano.com/it/caseifici-caseifici-aperti per consultare l’elenco dei caseifici aderenti e accedere all’area dedicata, dove sono disponibili orari di apertura, attività proposte e un comodo strumento di geolocalizzazione. Inoltre, la due giorni è anche un’imperdibile occasione per tutti, dagli appassionati d’arte alle famiglie, per scoprire i capolavori storici e i luoghi d’intrattenimento della Zona di Origine: dai castelli e le chiese medievali di Parma al trekking nell’Appennino di Reggio Emilia; dai capolavori su quattro ruote del Museo Ferrari in provincia di Modena ai romantici portici di Bologna e alle rive del Po nella Bassa di Mantova.
A Reggio Emilia la festa non termina una volta varcata l’uscita del caseificio: presso l’Iren Green Park si svolgerà infatti il Festival dei Caseifici Aperti, sabato 7 e domenica 8 ottobre dalle ore 15:00. La due giorni creerà nel cuore della città un “villaggio del Parmigiano Reggiano” animato con quanto di meglio il territorio offre per celebrare il buon vivere e la comunità: dalle masterclass Parmelier (per diventare un esperto di Parmigiano Reggiano e scoprirne gli abbinamenti più ricercati, in collaborazione con Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano) ai food truck, dalla cottura della forma con l’antico metodo del fuoco a legna alle performance artistiche, dagli show cooking a camminate non competitive aperte a tutti, da giochi e spettacoli per i più piccoli agli sport, dai dj set al live show del comico Baz, dagli appuntamenti dedicati agli amici a quattro zampe a tanto altro ancora in un programma pensato per tutti. Come novità del 2023, sarà inoltre possibile acquistare i Parmigiano Reggiano vincitori dei Palii, le gare in cui i caseifici competono con forme di varie stagionature. L’ingresso al Festival è gratuito e su prenotazione tramite il sito landing.parmigianoreggiano.com/it/festival-caseifici-aperti
«Dopo il successo dell’edizione precedente, in cui oltre 13.000 visitatori hanno partecipato alla due giorni, siamo orgogliosi di lanciare l’edizione autunnale di Caseifici Aperti», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. «Quella degli appassionati che desiderano scoprire i luoghi di produzione della Dop è una domanda in costante aumento: basti pensare che nell’arco del 2022 sono stati ben 150.000 i turisti che hanno visitato i caseifici del Parmigiano Reggiano. Se consideriamo inoltre che nel 2021 un turista straniero su due ha visitato il nostro Paese in funzione dell’enogastronomia, è evidente quale peso abbiano le eccellenze dell’agroalimentare nella promozione dell’Italia nel mondo. Ai nostri casari va infine il ringraziamento del Consorzio per aver contribuito a rendere il Parmigiano Reggiano non solo un formaggio, ma un’icona del Made in Italy, un simbolo del nostro stile di vita, amato dai consumatori in Italia e all’estero. Buon Festival dei Caseifici Aperti a tutti!».
Fabrizio Raimondi
FONTINA, TRE VOLTE DOP!
Il Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina annuncia un’importante novità: da oggi la Fontina si fa in tre!
Il Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina rende noto che il Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) ha approvato con decreto (Prot. N. 23A05237 del 14/09/2023) pubblicato sulla GURI n.224 del 25/09/2023, alcune modifiche al Disciplinare di produzione.Tra queste il riconoscimento di due nuove denominazioni ufficiali che si affiancano alla Fontina DOP: “Fontina DOP ALPEGGIO” e “Fontina DOP LUNGA STAGIONATURA”.
La nascita delle nuove tipologie rafforza il legame col territorio e valorizza la produzione tipicamente di montagna della Fontina Dop. Nella stessa direzione va anche la modifica al disciplinare riguardante i foraggi. Mentre il regolamento europeo (Reg UE 1151-2014) richiede un minimo di prevalenza (51%) di alimenti provenienti dalla zona di produzione, il Consorzio Fontina Dop ha previsto nel nuovo Disciplinare che almeno il 60% della razione alimentare di sostanza secca sia prodotto all’interno del territorio montano della Valle d’Aosta. Il rispetto di tale requisito consente di valorizzare le caratteristiche uniche del latte di alta montagna e di mantenere viva l’antica pratica di allevamento con la monticazione delle bovine durante il periodo estivo e l’approvvigionamento nei prati di fondovalle durante i mesi invernali, nel totale rispetto dei ritmi naturali montani.
La modifica al Disciplinare, predisposta dal CdA del Consorzio dopo un lungo lavoro di approfondimento e condivisione in filiera, poi approvata all’unanimità nell’Assemblea straordinaria del marzo scorso, ha ottenuto parere favorevole dalla Regione Autonoma della Valle d’Aosta ed è stata oggi recepita e resa ufficiale dal riconoscimento ministeriale. “L’intento di questa iniziativa, che il Consorzio portava avanti ormai da mesi, – afferma il Presidente Andrea Barmaz – è quello di vedere finalmente riconosciuto e valorizzato l’eccezionale lavoro che per 100 giorni l’anno i nostri casari svolgono in alpeggio, in condizioni non proprio agevoli. La loro passione e dedizione testimoniano un’antica tradizione casearia da custodire e salvaguardare insieme alla difesa della biodiversità dell’alta montagna e alle diverse metodologie di stagionatura che rappresentano anch’esse una tipicità del nostro territorio”.
Da oggi il consumatore potrà, quindi, scegliere tra 3 diverse tipologie in base al proprio gusto, pur rimanendo invariate le caratteristiche tipiche della Fontina Dop ovvero il ciclo di produzione che avviene interamente nel territorio della Valle d’Aosta; gli ingredienti, che sono sempre solo tre, sale, caglio e latte intero crudo delle bovine di razza valdostana autoctona; e i rigorosi controlli sul rispetto del disciplinare, con valutazione qualitativa finale e apposizione del marchio da parte del Consorzio. Tre prodotti di montagna, nati tra le alte vette della Valle d’Aosta, ma diversi per aroma, colore, consistenza e palatabilità. Scopriamoli nel dettaglio
FONTINA DOP
Prodotta tutto l’anno, racchiude gli aromi e i sapori di un territorio unico al mondo, l’ecosistema montano della Valle d’Aosta. Le forme si presentano con crosta marrone chiaro, pasta di colore giallo paglierino tenue, morbida e fondente, al palato risulta dolce, aromatica con prevalenti sentori lattici (latte, burro, burro fuso).
FONTINA DOP LUNGA STAGIONATURA
Viene affinata in grotta per un minimo di 180 giorni durante i quali i sapori si esaltano donando alla Fontina un gusto più intenso e aromatico. Le forme si presentano con crosta marrone tendente allo scuro, pasta di colore giallo intenso, morbida e fondente, al palato risulta avere note aromatiche vegetali e lattiche più intense e persistenti.
FONTINA DOP ALPEGGIO
Da Giugno a Settembre, negli alpeggi della Valle d’Aosta fino a 2700 metri di altitudine, le mucche di razza valdostana pascolano libere nutrendosi di erbe fresche e fiori di montagna. Il latte appena munto viene trasformato direttamente in loco, nelle casere di alpeggio, per mantenerne inalterate le caratteristiche organolettiche uniche derivanti dalla flora di alta montagna. Questa è la “Fontina DOP Alpeggio”, frutto del duro lavoro, della maestria e della passione di chi porta avanti una tradizione casearia antica e ancora interamente artigianale. Le forme presentano una crosta marrone chiaro, la pasta ha colore giallo paglierino intenso, dovuta proprio all’alimentazione delle bovine, ed è morbida e fondente. Al palato risulta particolarmente dolce e aromatica grazie ai sentori di erba fresca e fiori di montagna che si aggiungono ai sentori lattici tipici della Fontina.
LA DOP FONTINA IN BREVE
Con 400mila forme prodotte nel 2022 la Fontina Dop è l’8° formaggio di latte vaccino per quantità prodotta tra i formaggi DOP italiani.
Viene prodotta esclusivamente in Valle d’Aosta ed è sempre solo all’interno di questo territorio incontaminato che avvengono la produzione, la stagionatura e la porzionatura del formaggio. Ciò ha permesso alla Fontina di essere inserita nel 1996 nella lista dei prodotti a Denominazione di Origine Protetta dell’Unione Europea.
E’ uno dei pochi formaggi italiani ad essere prodotto esclusivamente con latte intero (da una sola mungitura) e crudo (non trattato termicamente). Il latte crudo è particolarmente ricco di vitamine, proteine e fermenti lattici vivi ed è in grado di fornire all’organismo ingenti quantità di calcio e potassio. Proprio per l’assenza di trattamento termico, la materia prima deve provenire da allevamenti in cui siano assicurati elevati standard igienici e di benessere animale. Un circuito virtuoso per la salute e la natura.
La Fontina Dop è dolce anche con l’ambiente. Il suo ciclo di produzione, infatti, può essere considerato a basso impatto ambientale per diversi motivi, primo tra tutti l’ambiente a misura d’uomo della Regione Autonoma Valle d’Aosta:
E’ a filiera corta perché se la lavorazione non avviene nello stesso luogo di mungitura il latte deve essere consegnato al caseificio di lavorazione entro 2 ore al massimo evitando così lunghi tragitti dei mezzi di trasporto del latte;
La coltivazione del foraggio avviene senza l’utilizzo di fertilizzanti e concimi chimici, ma rispettando i tempi della montagna attraverso la rotazione dei pascoli;
Il letame prodotto dal bestiame viene utilizzato come concime naturale e l’acqua viene il più possibile riutilizzata;
A differenza della maggior parte delle produzioni casearie che usano fermenti commerciali, nella Fontina DOP si utilizzano batteri lattici presenti nelle microflore valdostane, selezionati e conservati presso l’Institut Agricole Régional di Aosta. Il fermento della Fontina DOP è dunque anch’esso autoctono;
La stagionatura delle forme avviene prevalentemente in grotte a temperatura e umidità naturali;
La porzionatura della Fontina Dop avviene sempre nel territorio della Valle d’Aosta.
Una forma pesa mediamente 9 chili e per realizzarla occorrono circa 100 litri di latte, prodotti da 10 bovine. Prima di diventare Fontina Dop le forme devono superare una prima attività di controllo effettuata da un ente terzo, autorizzato dal Ministero dell’Agricoltura (MASAF), su tutta la filiera produttiva e sul rispetto del disciplinare di produzione. In seguito all’esito positivo di queste verifiche, viene rilasciata l’autorizzazione alla marchiatura da parte del Consorzio. Il marchio, con la tipica forma della vetta stilizzata, viene apposto al centro della forma insieme al numero del contrassegno corrispondente al caseificio consorziato che l’ha prodotta. Sul lato (o scalzo) viene riportato, invece, il numero identificativo da cui si ricava il giorno esatto di produzione e la provenienza del latte garantendo così la completa tracciabilità di ogni forma.
Solo con la presenza di questi tre elementi si può essere certi di consumare una fetta di autentica Fontina DOP e non di generico formaggio valdostano!
Oltre ad apporre marcature e contrassegni, il Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina, ha il compito di tutelare, promuovere e valorizzare la DOP. Costituito ad Aosta nel 1952, conta ad oggi 162 soci produttori, di cui 52 stagionatori e confezionatori.
Manuela Adinolfi +39.349.6344593
A BERGAMO, DAL 20 AL 22 OTTOBRE, TORNA FORME
LA MANIFESTAZIONE DI RIFERIMENTO DEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO
Un palinsesto ricco di appuntamenti per tutti gli appassionati: non mancheranno le eccellenze casearie da assaggiare e acquistare, oltre la possibilità di degustare il meglio dell’enogastronomia delle Città Creative Unesco per la Gastronomia Bergamo, Parma e Alba.
A grande richiesta tornano e si moltiplicano anche i Cheese Labs, masterclass per scoprire formaggi e abbinamenti insoliti e diventare per un giorno un esperto assaggiatore.
A completare il palinsesto di FORME convegni, dibattiti e incontri con professionisti del settore, concorsi caseari, mostre, momenti didattici e molto altro.
Bergamo, 20 settembre 2023 – FORME, la manifestazione made in Bergamo dedicata al formaggio in ogni sua sfumatura, è giunta alla sua ottava edizione con l’obiettivo di perseguire il progetto dedicato alla valorizzazione e promozione nazionale e internazionale dell’intero comparto lattiero-caseario italiano.
“FORME CULT”, questo il concept di quest’anno per le tre giornate che si terranno a Bergamo dal 20 al 22 ottobre, intende evidenziare il valore emblematico della manifestazione che è diventata un vero e proprio “cult event” per il settore e per il pubblico di appassionati di formaggio e food. Il naming dell’ottava edizione è inoltre un omaggio a Bergamo e Brescia nominate Capitale Italiana della Cultura 2023.
Appassionati e intenditori sono quindi attesi ai numerosi appuntamenti dedicati alla valorizzazione e promozione del comparto lattiero-caseario, che si snoderanno in alcuni luoghi simbolo della città di Bergamo.
PIAZZA MERCATO DEL FORMAGGIO
Nella cornice unica di Piazza Vecchia, ci sarà la Piazza Mercato del Formaggio, imperdibile appuntamento a ingresso libero sotto la Loggia Porticata di Palazzo della Ragione, alla scoperta dei prodotti delle Cheese Valleys Orobiche e delle DOP italiane. Inoltre, presso il Circolino di Città Alta i visitatori avranno la possibilità di degustare e acquistare il meglio dell’enogastronomia delle Città Creative Unesco per la Gastronomia: Alba, Bergamo e Parma.
CHEESE LABS
Quest’anno i “Cheese Labs”, le tradizionali masterclass che offrono la possibilità di scoprire il meglio della produzione lattiero-casearia, saranno caratterizzati dalla presenza dei protagonisti della manifestazione: produttori, stagionatori, affinatori e formaggiai, oltre a produttori di vino. Inoltre, sono previste incursioni straordinarie nelle produzioni europee: il Regno Unito con il Cheddar, i grandi formaggi spagnoli, francesi, svizzeri e dell’Ucraina. Le masterclass, che avranno luogo in location storiche in Bergamo Alta - come il Circolino di Città Alta, in vicolo S. Agata, 19; Da Mimmo, in via Bartolomeo Colleoni, 17; Lalimentari in Piazza Vecchia, 8; Il Sole, in via Bartolomeo Colleoni, 1 - proporranno abbinamenti preziosi e sorprendenti, tra grandi formaggi, vini, spiriti e prodotti agroalimentari d’eccellenza. I “Cheese Labs” sono eventi a pagamento, su prenotazione fino a esaurimento posti. Il programma completo è consultabile a questo link.
CIRCOLO DELLA GASTRONOMIA CREATIVA ITALIANA
Il Circolo delle Gastronomia Creativa Italiana è un inedito market dove degustare e acquistare una selezione dei migliori prodotti enogastronomici delle Città Creative Italiane Unesco per la Gastronomia (Alba, Bergamo e Parma), che si terrà nei giardini del Circolino di Città Alta. L’iniziativa fa parte di una serie di eventi ideati e programmati congiuntamente dalle tre città, unite dell’eccellenza dei loro prodotti nel “Distretto delle Città Creative per la Gastronomia”, nato nell’ottobre del 2021 per fare rete e proporre un'unica, grande area enogastronomica, per promuovere il turismo dedicato al cibo e al vino, e non solo. L’area delle Langhe, la “Food valley” parmense e la provincia orobica sono terre ricche di suggestioni culturali, paesaggistiche e artistiche, tutte da scoprire. Il primo passo potrebbe proprio essere l’assaggio delle specialità proposte ai giardini del Circolino, perché ogni prodotto ha in sé la storia, le persone e la vita di un intero territorio.
MOSTRA MUSEALE
All'ottava edizione di FORME verrà inaugurata la mostra museale sul tema “Le grandi battaglie a sostegno dell'agroalimentare italiano” in collaborazione con Coldiretti presso l’Ex-Ateneo delle Arti e dei Mestieri, in Piazza Reginaldo Giuliani. Dando lavoro a circa 4 milioni di persone, operanti in aziende agricole, alimentari, di vendita al dettaglio o nella ristorazione, e valendo circa 538 miliardi di euro, la filiera agroalimentare è un settore vitale per l’Italia e un bene prezioso da conoscere e salvaguardare. Nata con l’obiettivo di informare e coinvolgere, la mostra è un’occasione speciale per conoscere più a fondo la realtà del settore agroalimentare italiano.
CONCORSI CASEARI
FORME sarà il palcoscenico delle premiazioni di importanti concorsi nazionali e internazionali, come la quinta edizione del concorso caseario internazionale “Stupore ed Emozione” nato per celebrare il lavoro e il ruolo dei casari nella produzione di formaggi e, ovviamente, per premiare i migliori. Le categorie in gara sono Casaro d’oro - dedicato a formaggi affinati/stagionati e freschi di latte vaccino, caprino, ovino, bufalino e misto e yogurt bianco - e Oltre il formaggio - dedicato ai migliori prodotti caseari elaborati e yogurt aromatizzati.
INCONTRI E RACCONTI
Si rinnova “Incontri e racconti”, il palinsesto di convegni e tavole rotonde che si svolgeranno presso la Sala Piatti Via S. Salvatore, 6, sempre a Bergamo Alta, e saranno condotti da professionisti ed esperti del settore, che si confronteranno sui grandi temi d’indirizzo. Un’occasione per ascoltare, imparare e condividere esperienze e narrazioni con i protagonisti del mondo dei formaggi, dalle questioni normative e di attualità fino agli argomenti più gustosi.
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FORME è un progetto di rete dedicato alla valorizzazione e promozione nazionale e internazionale dell’intero comparto lattiero-caseario italiano. Nato a Bergamo nel 2015, FORME ha l’obiettivo di aumentare non solo la conoscenza, ma anche la percezione del valore del formaggio - uno dei prodotti più caratterizzanti e legati al territorio d’appartenenza, risultato di tradizioni secolari e filiere di produzione uniche - adottando un approccio qualitativo, attraverso azioni che leghino prodotti e territorio. In particolare, Bergamo vanta il primato europeo per DOP casearie: ben 9 delle 50 DOP nazionali sono prodotte sul territorio della provincia.
Per maggiori informazioni:
FORME CULT 2023 - 8a edizione
Date: venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 ottobre 2023
Luogo: Bergamo
Orari: 9.00 – 19.00
Social: Facebook - Instagram @progettoforme - YouTube
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