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Ristoranti

THE COCOON COLLECTION RINNOVA L’ACCORDO CON LO CHEF STELLATO ANDREA BERTON PER IL RISTORANTE H2O ALLO YOU&ME MALDIVES

 

You&Me Maldives by The Cocoon Collection è una romantica isola privata situata in un bellissimo angolo incontaminato del nord delle Maldive, l'atollo di Raa, ed è il resort perfetto dove rilassarsi e riappropriarsi dei propri ritmi individuali e di coppia. Una rigenerazione che avviene non solo tramite l’immersione in questo paradiso naturale, ma anche grazie ad esperienze leisure uniche. Una su tutte, la possibilità di vivere un’experience culinaria al ristorante subacqueo H2O Underwater, curato dallo Chef stellato Michelin Andrea Berton.

 

Una partnership vincente e ormai consolidata che ha fatto dello You&Me Maldives non solo l’isola dell’amore, ma anche l’isola gourmet per eccellenza della galassia di The Cocoon Collection. Un accordo che continuerà anche per il 2024, durante il quale lo Chef proporrà un menù rinnovato, in cui i tratti distintivi della sua cucina incontrano la materia prima dell'isola come cocco, papaya, aragosta e tonno.

Commenta lo Chef Andrea Berton: “Sono davvero felice di continuare questo percorso culinario con il ristorante H20 Underwater allo You&Me Maldives. In qualità di Chef, il mio compito è quello di far sognare e di far stare bene gli ospiti con la mia cucina e, per fare questo, non bisogna mai fermarsi, ma studiare nuovi piatti con ingredienti unici. Per il quarto anno di partnership con l’H20, ho creato un menu che abbina alla materia prima dell’isola i tratti caratteristici della mia linea gastronomica.”

Gli fa eco Attilio Azzola, Founder and Corporate Sales Manager The Cocoon Collection, che  aggiunge: “La nostra passione per l’hospitality, la qualità dei servizi e per il benessere dei nostri ospiti sono da sempre i valori che ci guidano. Siamo molto felici di continuare la collaborazione con lo Chef Berton, il quale è un maestro nel creare esperienze uniche e indimenticabili. Tutti i clienti del ristorante subacqueo H2O Underwater possono infatti godere non solo di un menu eccellente, ma anche di uno spettacolo naturale senza eguali”.

 

Flavia Dinolfo – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 0276388666

 

UNA CENA OLEOCENTRICA A OTTO MANI CON GLI CHEF UMBRI DEL CIRCUITO “EVOO AMBASSADOR”

Per esaltare l’olio e.v.o. Dop Umbria in abbinamento ai prodotti identitari del territorio umbro 

 

 

Il 19 febbraio a Bettona (Pg) saranno quattro gli chef protagonisti: due chef stellati Michelin e due Bib Gourmand: Ada Stifani, Fabio Cappiello, Lorenzo Cantoni e Paolo Trippini

 

Lunedì 19 febbraio a Bettona (Pg), suggestiva cornice della terza edizione dell’Anteprima olio e.v.o. dop Umbria, andrà in scena la Cena Oleocentrica ad 8 mani con la partecipazione di quattro chef umbri - due stellati Michelin e due Bib Gourmand Michelin – che esalteranno nei piatti proposti le straordinarie qualità dell’olio e.v.o. prodotto in Umbria.

 

L’iniziativa si propone come uno degli appuntamenti clou della due giorni dedica alla presentazione ufficiale dell’annata olearia 2023, in calendario il 19 e 20 febbraio a Bettona (Pg), e coinvolgerà quattro chef impegnati da tempo nella valorizzazione dell’olio e.v.o. di qualità in cucina, che fanno parte del circuito EvooAmbassador, la rete creata dalla Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria che seleziona i migliori ristoranti ed enoteche umbri in cui trovare prodotti di eccellenza tra cui una ricca selezione di oli e.v.o. prodotti in Umbria.

 

Gli chef protagonisti della Cena Oleocentrica, incentrata sull’eccellenza dell’olio e.v.o. umbro in abbinamento a piatti legati alla tradizione e capaci di valorizzare in modo creativo i prodotti agroalimentari identitari del territorio, saranno: Lorenzo Cantoni dell’olio presso il  ristorante Bib Gourmand Michelin Il Frantoio di Assisi, Paolo Trippini del Ristorante Trippini di Civitella del Lago (Bib Gourmand Michelin), Ada Stifani del Ristorante Ada Gourmet di Perugia (una Stella Michelin) e Fabio Cappiello del Ristorante Vespasia di Norcia (una Stella Michelin e Stella Verde Michelin).

 

Il primo chef a esibirsi nel corso della serata sarà Lorenzo Cantoni, chef dell’olio che, dopo svariate esperienze lavorative sulla costa adriatica e all’estero, torna in patria, dove sposa il progetto di creare un “lab del gusto”, presso il ristorante il Frantoio di Assisi (Pg), dove Cantoni, collezionando premi e riconoscimenti, ha modo di sviluppare la sua filosofia culinaria che, pur nella predisposizione alla creatività, valorizza i prodotti d’eccellenza della tradizione umbra e esalta l’olio e.v.o. interpretandolo non come semplice condimento, ma come vero e proprio ingrediente della sua cucina.

 

In occasione della Cena Oleocentrica, Cantoni coinvolgerà i partecipanti nella sua “cucina emozionale” proponendo il Bao con agnello al tartufo cotto in oleocottura, ricetta tipica umbra rivisitata in chiave moderna, da consumare stile “street food al cartoccio”, che unisce il bao, pane cotto a vapore, con la carne di agnello cotta a bassa temperatura utilizzando l’olio e.v.o. Dop Umbria.

 

A seguire sarà la volta di Paolo Trippini, che dal 2006 è al timone del locale di famiglia, il ristorante Trippini, a Civitella del Lago – Baschi (TR), piccolo borgo in posizione panoramica sul lago di Corbara, dove l’intraprendente chef classe 1979 gestisce uno spazio con soli cinque tavoli, applicando i principi chiave della propria filosofia culinaria, basati su sostenibilità, recupero e riduzione degli sprechi, e valorizzando una cucina che si presenta come una combinazione di tradizione e innovazione attraverso la ricerca e lo studio delle fermentazioni, della panificazione con grani antichi e lievito madre e delle erbe selvatiche.

 

La proposta di Paolo Trippini per la Cena Oleocentrica consisterà in un risotto alla tinca del Trasimeno, pescata dai pescatori della Cooperativa del Trasimeno, con yogurt di capra, che prevede la mantecatura del riso con parmigiano, tinca fresca, patè di tinca affumicata e l’aggiunta, come guarnizione, di yogurt di capra e di un filo d’olio Dop Umbria.

 

Seguirà Ada Stifani, pugliese di Nardò (Le), che, dopo un’esperienza giovanile a Perugia nello staff del ristorante Aladino e successivamente a San Feliciano al ristorante Rosso di Sera, nel 2006 concretizza il sogno, a lungo coltivato con il marito, di gestire un locale tutto suo, l’Officina ristorante, fino all’apertura nel 2022, sempre a Perugia, di “Ada Gourmet”, progetto fine dining che in meno di un anno conquista la prima stella Michelin.

 

L’abile chef di origine pugliese, ma perugina di adozione, darà prova del proprio talento proponendo un piatto di carne della tradizione umbra, il piccione che, per l’occasione, verrà rivisitato proponendolo in due tipologie diverse di cottura. Il “Piccione patè e mais” di Ada Stefani prevede l’utilizzo del petto e della coscia del volatile, il primo scottato al momento e la seconda cotta a bassa temperatura, con l’accompagnamento di salsa coulis a base di mais e patè dei fegatini di piccione, servito con pan di spezie e una spuma all'olio Dop Umbria.

 

La cena si concluderà con la proposta dolciaria di Fabio Cappiello, pugliese di Bitonto che, dopo il trasferimento in Umbria e la crescita professionale a Norcia (Pg) nei locali della famiglia Bianconi, approda nel 2018 al ristorante Vespasia, al tempo già insignito della stella Michelin, dove guida la cucina da chef dal 2021, conseguendo il riconoscimento della stella Verde.

 

Grande conoscitore della cucina nursina, Cappiello darà dimostrazione della propria abilità proponendo "Il tartufo", specialità che, richiamando nella forma il pregiato fungo ipogeo, si presenta come una camicia di cioccolato fondente 70% che racchiude una mousse di cioccolato, anch’essa fondente 70%, e il tartufo melanosporum nero pregiato, in accompagnamento con gelato all'Olio extravergine di oliva e “terra” del fondo piatto fatta con crumble di mandorle e crema pasticcera alla nocciola.

 

L’Anteprima dell’Olio e.v.o. Dop Umbria è un evento della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria che si avvale dell’agenzia ADD Comunicazione ed eventi per organizzazione e comunicazione. L’Anteprima è organizzata in collaborazione con la Camera di Commercio dell’Umbria, Promocamera Umbria, Associazione Mirabilia e il Comune di Bettona; con la partnership della Famiglia Cotarella, della Scuola di Alta Formazione “Intrecci”, dei Frantoi Decimi, Ercolanetti e Mannelli di Bettona, di Cancelloni Food Service, della Cooperativa Pescatori del Trasimeno, dell’Azienda “La Terra è Bassa” e Giuliano Tartufi ed il supporto di Sviluppumbria, Parco Tecnologico agroalimentare dell’Umbria, Associazione Strade dei Vini e dell’Olio dell’Umbria, Strada dei Vini del Cantico, le Associazioni di categoria e la Regione Umbria.

 

Paolo Barosso 

DAVIDE DIANE È IL NUOVO CHEF DEL 20TRE

 

Un nuovo inizio, a Genova porterà la sua cucina multiculturale, ma con il cuore rivolto alla Liguria

 

20TRE: ormai diventato una vera e propria istituzione nel cuore della Superba, ha una nuova guida ai fornelli. È chef Davide Diane, classe 1998: giovane ma con alle spalle una lunga esperienza presso importanti cucine, come quella della famiglia Alajmo (La Montecchia e Le Calandre) e quella di Feva, dove si è confrontato con la cucina molecolare.

Nonostante gli anni trascorsi fuori casa – si è trasferito e ha frequentato l’Istituto alberghiero a Padova - Diane è un genovese DOC, che fin dall’infanzia ha avuto una passione smisurata per il buon cibo e per la cucina. Le sue origini italo-croate-franco-ispaniche lo hanno spinto ad alimentare la sua naturale curiosità e predisposizione alla scoperta di nuovi orizzonti. La recente esperienza presso Pacifico a Milano e a Portocervo, inoltre, è servita ad apprendere i segreti della cucina nippo-peruviana nikkei.

Al 20TRE porta tutte le sue esperienze e le sue influenze europee, ma anche extra-continentali: un viaggio che va dal Pacifico del Giappone all’Atlantico dell’America Latina. Tecniche ed ingredienti multietnici vengono così integrati in piatti della tradizione ligure: tagli nipponici per pesci italiani, verdure mediterranee unite a preparazioni sudamericane come la chalaca, sapori acido, piccante e sapido convivono all’interno dello stesso piatto.“La mia è una cucina coinvolgente e giocosa, ho un approccio creativo alla materia prima e non pongo limiti alla mia fantasia. La dimensione ludica ed inventiva prevale, un po’ come faceva Willy Wonka nella sua Fabbrica di Cioccolato. La figura dello chef per me è come quella di un alchimista, l’importante è trovare un accordo che equilibri e bilanci bene le sinfonie di sapori” dichiara Davide Diane. “Arrivare alla cucina del 20TRE è il coronamento di un percorso che dura da dieci anni e che mi ha portato a lungo lontano da casa. È anche un punto di partenza ed una sfida: poter gestire una brigata e fare emergere la mia filosofia gastronomica mi rende fiero, soprattutto nel cuore della mia città. Sono pronto, mi basterà passare dal VIA!” commenta già nel pieno spirito del ristorante.

La Liguria con le sue materie prime stagionali e le sue ricette cardine sarà sempre il punto di partenza della proposta del 20TRE. Ma c’è un mondo che può esaltare e mettere in luce le peculiarità della Regione, e chef Davide Diane è pronto a perseguire questo obiettivo, valorizzando la filosofia del locale e celebrandone gli aspetti che la contraddistinguono.

20TRE

Tre soci al civico 20 di un tipico carruggio genovese: nasce così il 20TRE, ristorante nel centro storico della città frutto della collaborazione tra Barbara Palazzo, Andrea Venturi e Stefano Dagnino. Qui, lo chef Davide Diane porta la sua cucina “coinvolgente e giocosa” in una Genova sempre più vivace. In continuità con la sua posizione in un palazzo del XV secolo, gli interni del locale si intrecciano con il tessuto del centro storico: in ciascuna delle sale sono presenti elementi decorativi che richiamano gli antichi ed eleganti edifici genovesi. In un ambiente distinto ma accogliente, il 20TRE invita a non prendersi troppo sul serio, godendosi la compagnia e una raffinata esperienza culinaria.

 

 

Petra  Cucci

ALLA BIT DI MILANO TRE ECCELLENZE LIGURI DI TAVOLEDOC

Ivano Ricchebono, Jorg Giubbani e Ivan Maniago porteranno la Liguria tra tradizione e modernità alla fiera

Uno showcooking stellato a sei mani è già di per sé un evento esclusivo. Ancor più esclusiva, però, è la location in cui avverrà: la Bit di Milano, la più importante manifestazione internazionale di settore che si terrà dal 4 al 6 febbraio. Jorg Giubbani di Orto by Jorg Giubbani, Ivano Ricchebono di The Cook e Ivan Maniago di Impronta d’acqua faranno conoscere ai visitatori il ricchissimo panorama gastronomico della Liguria, portandone entrambe le facce: quella della tradizione e quella della contemporaneità.

 

Ancora una volta, dopo numerose esperienze comuni, i tre chef di TavoleDOC lavoreranno insieme: un obiettivo che sta a cuore alla guida, che punta soprattutto alla costruzione di un rapporto solido tra realtà regionali. Coinvolti nella realizzazione dello stand la Regione Liguria, l’agenzia InLiguria e l’assessorato regionale al Turismo, ciascuno dei tre sarà presente durante il secondo giorno della fiera e porterà due grandissimi classici della cucina ligure – pesto e focaccia - nelle loro personali declinazioni. Ma non finisce qui, perché, oltre a queste eccellenze apprezzate in Italia e nel mondo, realizzeranno uno speciale menu pensato appositamente per mostrare un lato di Liguria meno conosciuto. 

 

Si apre con il Cappuccino di patata quarantina all’olio DOP Riviera Ligure, faraona dell'entroterra, polvere di funghi porcini, erba cipollina e olio alle erbe liguri di Ivano Ricchebono: un piatto che nelle sue declinazioni è diventato il vero e proprio marchio di fabbrica dello chef. “Oltre a pesto e focaccia mi piaceva far vedere anche un aspetto inedito della mia Regione. La cucina ligure ha tante anime, una di queste, quella dell’entroterra, viene raccontata in questo starter. Una veste innovativa che vorrei far conoscere a Milano e ai visitatori della fiera”. 

 

Ivan Maniago presenterà la sua  Zuppa di ceci in zimino di bietole, erbe spontanee all’olio DOP Riviera Ligure, un piatto povero ma simbolo della cucina contadina e della tradizione regionale, con note incredibilmente eleganti. Così lo descrive lo chef: “È una portata completamente vegana che con pochi e semplici ingredienti racconta la complessità e la freschezza della Liguria. Non solo, questo piatto rispecchia al cento per cento la mia filosofia: al centro vi è una costruzione di gusto e sapori realizzata con materie prime povere”.

A conclusione il dolce di Jorg Giubbani, Prescinseua, basilico genovese DOP, arancia pernambucco e olio DOP Riviera Ligure: un cremoso realizzato con il formaggio tipico ligure, un cuore colante di basilico e una pasta di arancia pernambucco fermentata al di sopra. Alla base, un biscuit realizzato con olio DOP Riviera Ligure e un canestrello. “Come descriverei il mio piatto? Parla local e racconta Orto. Il formaggio è un’eccellenza della nostra terra, il basilico non ha bisogno di presentazioni e le arance pernambucco sono una varietà tipica della Liguria. Mare, orto e montagna si riflettono in questo dessert, che permette di assaporare la nostra Regione in un sol boccone”.

 

I piatti saranno accompagnati dai vini di Daniele Parma, viticoltore dell’azienda agricola La Ricolla: l’IGT bianco Oua al quadrato 2020 e Kin(g)tanino, rosso IGT faranno scoprire ai visitatori il sorprendente e sempre più in evoluzione panorama enologico ligure. 

 

Una sinergia, quella tra i tre, che si è rafforzata grazie all’azione di TavoleDOC, realtà solida nel territorio che ha permesso la costruzione di una rete di contatti e supporto. Un menu unico nato dal supporto vicendevole tra gli chef, che hanno lavorato spalleggiandosi per portare tutto il meglio della Liguria al grande pubblico nazionale e che sapranno renderle giustizia.

 

 

Petra Cucci

ALLA SCOPERTA DEI TAGLI DI CARNE DA BARBACOA MILANO

 

Un percorso di degustazione con 13 differenti proposte che sfilano nella tradizione del classico Churrasco Rodìzio: picanha, entrecôte e biancostato di manzo, scamone, spinacino e punta di codone di manzo, spalla di agnello, reale di bue, french rack, gobba di bue, pancetta croccante, salamella e pollo

È la degustazione di vari tipi di carne a regnare sovrana sulla tavola di Barbacoa. Servita con un sistema di rotazione da abili Passadores, la carne arriva sul piatto direttamente con i tipici Espetos (spiedoni). Al Barbacoa si assiste così ad un vero e proprio show, in cui sfilano le carni alternate dal passaggio di contorni come banane, manioca, polenta, patatine fritte, Barbacoa rice e farofa all’uovo e pancetta. Il churrasco rodìzio è senza dubbio una delle tradizioni più popolari della cucina brasiliana: originario del sud, nelle Pampas, si è poi diffuso in tutto il Paese e al Barbacoa si può sperimentare in un modo speciale. Circondati da un’atmosfera elegante e raffinata, si viene guidati nell’affascinante e gustosa scoperta di sapori e abbinamenti: le carni vengono servite allo spiedo o su un piano di legno, secondo il tradizionale metodo brasiliano del rodìzio, da abili passadores, veri professionisti nel servizio della carne. La proposta di degustazione si contraddistingue per la cottura “alla spada” sulla tradizionale churrasqueira e per l’estrema qualità delle carni, selezionate personalmente dal patron Donazar Beltrame, grande esperto di tagli. Qualche esempio del percorso di degustazione?

Scamone

Estremamente gustoso e tenero, è ritenuto il taglio per eccellenza. Dallo scamone si ricavano la maminha e la famosissima picanha. Il punto di cottura ideale è al sangue.

Codone

È il taglio preferito dai brasiliani e anche il più richiesto al Barbacoa. La picanha è una parte dello scamone, può pesare da 1 a 1,5 kg e si può tagliare in modi diversi: il Bife de Tira si ricava dal centro e viene tagliato longitudinalmente; la Picanha Nombre si ricava dall’estremità inferiore; la tradizionale Picanha de Bola si ricava dall’estremità superiore del pezzo e viene tagliata in diagonale. Da servire al sangue o a media cottura.

Fraldinha

È il più gustoso tra i tagli, perché è l’unico che si trova nell’addome dell’animale ed è costantemente irrorato dalla circolazione sanguigna. Eccezionale se servito al sangue.

Gobba di Bue

È il celebre cupim, un taglio di carne mista e appetitosa, da arrostire intero per circa quattro ore. Grazie allo strato di cellophan in cui è avvolto durante la cottura, mantiene la tenerezza e tutto il suo gusto inconfondibile.

Controfiletto

Si tratta di un taglio compatto e saporito. Dalla parte anteriore si ricava il Bife de Chorizo; dalla parte posteriore, vicino alla gobba di bue, l’entrecote, nota anche come Bife Ancho. Eccellente se servito al sangue o a media cottura.

Biancostato

È la parte intercostale che si trova fra il dorso e il petto del bovino, da cui si ricavano la costela de tira e il vazio de costela. Il taglio, a forma di conchiglia, viene arrostito intero. Il grasso che si trova al centro contribuisce a mantenere la carne tenera e gustosa. Ogni pezzo viene cotto per almeno quattro ore a fuoco lento, con il lato dell’osso rivolto verso il basso, e poi dorato poco prima di essere servito.

Le altre carni

Spalla di agnello e French Rack conditi con sale grosso e serviti al giusto grado di cottura; pancetta croccante di maiale e salamelle; pollo cucinato con cipolle, aglio, prezzemolo, olio, aceto, birra, sale, pepe e origano.

 

 

Serena Scandolo

GUIDA MICHELIN, LE GUIDE DELL’ESPRESSO E GAMBERO ROSSO: TRIS D’ASSI PER GLORIA CLAMA E IL SUO INDINIÓ

 

La Chef carnica continua a stupire e si aggiudica 3 tra i più importanti riconoscimenti del mondo della cucina italiana, 

Un percorso che non accenna a fermarsi, quello di Chef Gloria Clama e del suo ristorante Indiniò di Raveo (UD), che conclude l’anno aggiudicandosi tre tra i più importanti riconoscimenti nel mondo della cucina italiana: l’inserimento nella Guida Michelin, in quella del Gambero Rosso e nelle Guide dell’Espresso.

 

Per il terzo anno consecutivo, infatti, Indiniò rientra all’interno della prestigiosa Guida Michelin, alla quale si aggiungono altri due importanti traguardi: Le Guide dell’Espresso 2024 premiano l’eccellenza della Clama assegnandole “1 cappello” e la Guida Ristoranti d'Italia 2024 di Gambero Rosso la inserisce tra le eccellenze del Bel Paese premiandola con “1 forchetta”.

Tutto questo, merito della grande tenacia di Chef Clama, già emersa davanti alle telecamere di Masterchef, che ora spicca ancor di più nella cucina del suo Indiniò. Ed è proprio lì, nel locale di Raveo immerso nella natura, che ogni giorno nascono piatti che rappresentano un vero e proprio tributo alla Carnia e ai suoi boschi: carni affumicate, granita all'abete rosso, lichene al latte e miele, acqua al fieno, sono solo alcuni esempi di una filosofia di cucina che mira all’equilibrio tra sapori perduti e avanguardia.

 

Un amore per il territorio che quest’anno ha permesso alla chef l’ingresso nell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, fondatasi al fine di promuovere l'Italia nel mondo attraverso la cultura della cucina di qualità e la tutela del patrimonio enogastronomico e agroalimentare.

 

“Cucinare con ingredienti, anche apparentemente, insoliti – commenta Gloria Clama – è un rendere omaggio ogni giorno al posto dove sono cresciuta. Ma, al contempo, non è una sfida facile, perché richiede ricerca, attenzione, cura e pensiero innovativo. Quando sul piatto riesco a sentire i profumi e i sapori del bosco, capisco che l’anima della mia cucina è tutta racchiusa lì. Ecco perché ricevere riconoscimenti come questi, fa senza dubbio molto piacere”.

Ma, da buona carnica, Chef Clama non intende adagiarsi: “questo è solo l’inizio per il nostro Indiniò, il desiderio è far conoscere sempre di più le eccellenze della mia terra, permettere a chi viene a mangiare da noi di riscoprire ricordi culinari in una veste inedita”.

 

 

Giulia Daluiso

50 Top Italy: La Table d’Antonio Salvatore vince il premio Pasticceria Nella Ristorazione 2024

 

 Mulino Caputo Award e si conferma tra i 50 Migliori Ristoranti Italiani Nel Mondo

 

Il brand di Antonio Salvatore si solidifica grazie al suo costante impegno nel rappresentare il Made in Italy all’estero, dalla cucina alla pasticceria.

Grande successo per Antonio Salvatore e il suo La Table: ieri, nel corso del Gran Galà della Cucina Italiana di 50 Top Italy, non solo ha confermato la sua presenza nei 50 Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo, posizionandosi 22° in classifica e sancendo un gran miglioramento rispetto al debutto dello scorso anno, ma ha anche vinto il premio Pasticceria Nella Ristorazione 2024 Mulino Caputo Award nella selezione mondiale.  

 

Un grandissimo onore, ma soprattutto, un traguardo che rende orgogliosi chef e team: “Il Principato ci consente di realizzare una proposta gastronomica unica ed esclusiva. La mia filosofia di cucina si può definire “nuovo-monegasca”: alle mie origini legate al Sud Italia si intermezzano influenze nelle tecniche e nel gusto che provengono da Oltralpe. Il nostro punto di partenza, però, è sempre la valorizzazione delle eccellenze italiane: ogni giorno proponiamo alla nostra clientela un assaggio di ciò che la vera cucina del Belpaese rappresenta. Un enorme ringraziamento va al nostro Chef Patissier Gianluca Giorgeschi che, incarnando appieno lo spirito di La Table e di Rampoldi, ha creato dessert che rispecchiano al cento per cento la nostra idea di gastronomia. Un grazie va anche al sous chef Matteo Valenti e al responsabile di sala Dario Calatè”.

 

Oltre alla raffinatissima selezione di dolci che può essere gustata a La Table durante tutto l’anno, Giorgeschi ha pensato anche ad un’esclusiva proposta natalizia, in pieno stile Rampoldi. Per l’occasione ha interpretato il dolce natalizio per eccellenza, il tronchetto, in una chiave contemporanea: al miele e mandorle, la forma a nido d’ape richiama un alveare. In aggiunta, anche due torte dall’estetica accattivante e festiva: un alberello natalizio con cuore di crema di marroni, meringa croccante e pan di spagna e un orologio dorato con crema e mousse al cioccolato, sablé al cacao e nocciole pralinate. 

 

L’eccellenza di La Table offre unicità e incanto anche nel periodo natalizio, garantendo all’ospite un boccone di Made In Italy autentico e che non si snatura mai. Alle Feste si aggiunge poi l’orgoglio degli importanti traguardi raggiunti.

 

 

ANTONIO SALVATORE

Dalla Basilicata al Principato di Monaco, lo chef Antonio Salvatore ha conciliato con successo due mondi diversi, intrecciando colori e profumi mediterranei con una classe e uno spirito cosmopolita che ha subito conquistato i monegaschi. Dopo la formazione in patria si è perfezionato in prestigiose realtà internazionali per poi lavorare negli hub della ristorazione italiana di lusso all’estero. Nel 2016 è diventato chef del Rampoldi a Monte-Carlo, leggendaria insegna e ritrovo di celebrità all’interno del quale nel settembre 2020 apre anche La Table D'Antonio Salvatore, un concept d’avanguardia insignito della prima Stella MICHELIN l’anno seguente.

 

LA TABLE D’ANTONIO SALVATORE

All’interno del leggendario ristorante di Montecarlo Rampoldi, l’Executive Chef Antonio Salvatore ha ritagliato uno spazio di raffinata intimità dove le emozioni gastronomiche ed enologiche trovano il loro punto di eccellenza: La Table d’Antonio Salvatore. Un concept nuovo in cui la personale e continua indagine creativa dello chef si esprime attraverso una carta esclusiva dalle radici italiane e accenti francesi che rompe con i cliché dell’alta cucina. Nel 2021 la Stella MICHELIN ha confermato il valore della sua intuizione artistica e del suo instancabile lavoro, una gratificazione che non segna un traguardo finale per uno chef la cui ricerca dell’eccellenza non si ferma mai.

 

Petra Cucci

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