NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo

Ristoranti

DEBUTTO CON LODE NELLA GUIDA DEL GAMBERO ROSSO PER HOSTARIA DUCALE E DANIELE REBOSIO

 

La guida premia il giovane chef ligure con due forchette, ulteriore traguardo in una carriera in ascesa.

Esordio dirompente nella guida del Gambero Rosso: Hostaria Ducale fa il suo debutto in guida con ben due forchette e un punteggio di 80. La guida, che traccia un panorama della ristorazione italiana di qualità, è stata presentata ieri 16 ottobre a Roma ed è uscita per il grande pubblico in data odierna. 

 

L’ingresso in guida, infatti, avviene a soli due anni dall’arrivo di Rebosio nel ristorante nel cuore di Genova: una cucina, la sua, votata all’essenzialità delle preparazioni e all’esaltazione degli ingredienti tramite tagli e cotture studiati ad hoc. Ma, come sottolinea il Gambero Rosso, il fiore all’occhiello della filosofia gastronomica di Rebosio è il “continuo richiamo alla memoria di ricette storiche che permettono, tramite la loro impostazione contemporanea, “la restituzione dell’intensità del gusto”. E questo è il motivo della speciale menzione di piatti quali i Ceci in zimino o il Tonno in “capponadda”: ricette della tradizione che si vestono di novità ed innovazione, senza perdere quel fulcro che li mantiene legati ad un territorio gastronomicamente tanto ricco, quanto ancora poco esplorato. 

Servizio e cantina non sono secondi alla cucina: della maître Alessia Rivano viene sottolineata la cura per l’accoglienza, che svolge “con grande professionalità”; la selezione enoica, invece, è apprezzata per la sua evoluzione continua e per la predilezione nei confronti di piccole realtà e produttori. 

 

“Un grande successo per un team sempre più affiatato” commenta chef Rebosio. “Tutti gli elementi di questo ingranaggio si accordano alla perfezione: siamo contenti che ciò sia emerso in fase di giudizio. Il mio è un percorso breve, perciò mi inorgoglisce poter essere inserito in un contesto che mira all’eccellenza e alla qualità. La cucina è la mia grande passione, e, unita al territorio che amo, mi permette di realizzare un qualcosa di unico: il fatto che ciò sia stato compreso mi riempie di felicità e soddisfazione”.

Una carriera costellata da successi quella del giovane chef classe 1995: dopo il diploma presso l’istituto alberghiero, si è mosso nelle cucine di mostri sacri sia internazionali che nazionali, tra cui Davide Oldani, Ferran Adrià e Frédéric Robert. Fa ritorno alla sua Genova prima come executive chef del ristorante all’interno del Mog, per poi approdare ad Hostaria Ducale nel 2021, stringendo un felice sodalizio con il patron Enrico Vinelli. Fresco del successo alla Selezione Nord di EmergenteChef dello scorso luglio 2023, premio per i giovani talenti ideato da Luigi Cremona, festeggia questo ulteriore traguardo in un percorso che promette di arrivare lontano.     

 

Petra Cucci

GOLOSE MAGIE AL MAKORÉ

L’arte dell’illusione nel nuovo menù di Makoré

 

Nel cuore di Ferrara sapore e magia con lo chef Denny Lodi Rizzini 

L'illusione è la chiave di volta del nuovo menù autunnale di Makoré, il fine dining del centro di Ferrara. Una proposta che sfida i sensi attraverso profumi, sapori, colori, odori e consistenze, trasformando ogni piatto in un'esperienza giocosa e sorprendente in cui l'apparenza inganna e il gusto rivela la vera essenza.

 

Una proposta che si fa promessa per qualcosa di sorprendente al pari di uno spettacolo di magia che va oltre l’apparente semplicità di un piatto e mostra la sincera volontà di far immergere l’ospite in una illusione gentile. Il percorso gustativo prevede due tappe: “La svolta” e “Il prestigio”.

 

La Svolta è un menu che ricorda l’istante in cui l’illusionista trasforma qualcosa di ordinario in qualcosa di straordinario. Il Prestigio approfondisce il concetto del “fuori dal comune” per scatenare un’esplosione di emozioni e meraviglia. Dopo il momento di grande stupore iniziale si ritorna a casa, ai sapori e ai gusti familiari e rassicuranti. Cinque piatti, di cui quattro salati e un dolce, per il primo menù che diventano otto nel secondo. Entrambi sono alla cieca.

 

Tra gli antipasti la Zucca, amaretto, senape, beurre blanc alla salvia un piatto vegetariano/vegano che ricorda la bontà del tortello di zucca alla mantovana ma in versione piccole sfere aromatizzate. Come side del piatto un cappellaccio riprodotto nella sua forma, ma ripieno con zucca arrosto, mostarda di mele campanine e amaretti sbriciolati e il Calamaro ripieno, tonno, stracciatella, rapa alla soia un piatto che trae ispirazione da uno tipico della costa croata dove il calamaro viene farcito con prosciutto cotto e fontina, ma da Makoré il mollusco, proveniente dalla laguna veneta, vede protagonista il prosciutto di tonno marinato e la stracciatella fresca, al naturale. E’ rosolato sui carboni ardenti così la parte esterna si cuoce dolcemente mentre l’interno resta cremoso.

Immancabile il “Pasticcio Estense” proposto nella sua versione vegetariana, un’idea avanguardistica di un classico della cucina locale a cui si unisce tra i primi la Pasta e fagioli un twist intrigante e raffinato sulla tradizionale ricetta veneta. Alla base del piatto troviamo due creme create con i fagioli cannellini e borlotti. La pasta viene sostituita da fagioli occhiello cotti in acqua e conditi con una fonduta di Parmigiano Reggiano. L’aroma è dato dalle lumachine di mare glassate al jus di vitello. Coerentemente con la scelta di valorizzare pesci meno noti e “poveri” ma nobilitati dalle mani dello chef Denny Lodi Rizzini, Makoré propone il Risotto al Go, furikake, pesto di alga nori, un omaggio dello chef a due terre alle quali è molto legato: il Veneto e il Giappone. Il riso è cotto nel brodo di Gò (pesce di fondale della laguna veneziana) e ricoperto con una gelatina di brodo dashi e la Terrina di pesce gatto, mou di mela e teriyaki, un signature con il quale viene riprodotto il sapore dell’anguilla cotta ai ferri attraverso un pesce di valle. Infine, il Carrello dei Bolliti, un piatto sorprendente, una reinterpretazione di un classico, in cui vengono sostituiti i tradizionali tagli di carne con diversi tipi di pesce, cercando di rispettare il più possibile la loro originalità. 

La lingua di baccalà prende il posto della lingua di manzo, il manzo viene sostituito con la “manzancolla” laccata in un jus di manzo, la pancia di maiale lascia il passo alla ventresca di tonno, il cotechino cede il posto alla salsiccia di tonno e seppia cotto in brodo di salsiccia, i muscoli facciali, calottari o collari sostituiscono i vari muscoli animali, infine la gallina è sostituita dalla gallinella. Il tutto è accompagnato da un consommé di brodo di gallina, puré e giardiniera. Al centro del piatto le tradizionali salse: la verde (prezzemolo, olio, aglio, scalogno, aceto), la salsa di rafano (base di gambero con radice di rafano) e la salsa ottenuta a partire dalle teste delle mazzancolle. Tra i dolci la Panna cotta ai frutti di bosco che diventa tale solo al tavolo mentre viene raccontata dal maitre. Questo dessert è realizzato con crema pasticcera ai frutti di bosco sopra la quale vengono adagiate le bacche sulle quali viene versata la panna calda che si addensa sul momento, sotto gli occhi dell’ospite prendendo la classica consistenza del dessert originario.

 

Per chi preferisce non seguire uno dei due percorsi, l’ospite può scegliere alla carta.

 

Nicola Mantovani, il maitre, e Isacco Giuliani, il sommelier e responsabile della cantina, operano in perfetta sinergia con lo chef. Giuliani propone una carta dei vini che omaggia il territorio e si spinge al resto dell’Italia e all’Europa. Una selezione accurata per esaltare al massimo la cucina e creare un'esperienza completa e appagante per gli ospiti.

LE TAVOLE DEL MANGIARBENE: DA O VITTORIO DI RECCO

di Virgilio Pronzati

 

Fano: la ventunesima edizione di BrodettoFest 

L’Italia avendo una costa lunga ben 7.456 km non solo offre suggestive insenature, spiagge ed esclusive calette ma saporosi piatti di fresco pescato, tra cui succulente zuppe.  Regioni vocate per questa prelibatezza: Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto. Un piatto consumato un tempo dai pescatori ma che oggi trionfa sulle tavole di selezionate trattorie e prestigiosi ristoranti. La più nota di tutte è la francese Bouillabaisse e si pronuncia Buiabèes.  L’etimologia deriva dall’occitano Boui-abaisso che significa cuocere a fuoco lento.  Un pò diversa e dal nome Boiabessa, è conosciuta nell’Imperiese, in particolare nei comuni costieri vicino al confine francese.  Nel levante ligure, tra Sestri Levante e Chiavari, in particolare a Lavagna, c’è lo squisito  Ciuppìn. 

 

Al centro: Giuseppe Bizioli in completo nero premiato per la migliore zuppa di pesce d’Italia

Più che una zuppa di pesce era nato come passato di pesce che, col tempo, è diventata una vera e propria zuppa di pesce. Il suo nome deriva dal dialetto dei pescatori locali.  Ciuppìn vuol dire più pieno, ricco di varietà ittiche.  Infatti Ciuppìn era la zuppa realizzata dall’abbondante pescato della notte e dell’alba. Ossia  da ree pinn-e de pesci.  Tutto questo per arrivare poi a Recco. Come? Al BrodettoFest di Fano (creato  da  Confesercenti Pesaro e Urbino e dal comune di Fano) giunto felicemente alla sua 21a edizione, il piatto Ciuppìn gioioso dello chef Giuseppe Bizioli del mitico ristorante Da O Vittorio di Recco ha vinto il premio miglior zuppa di pesce d’Italia. Un evento dedicato alla cultura, alla storia e alla tradizione marinara che rappresenta uno degli appuntamenti gastronomici più importanti e noti del panorama nazionale, avvallato da una competente giuria di cui fan parte famosi gastronomi, tra cui Paolo Marchi (Identità Golose), Alberto Lupini (Italia a Tavola) e Luciano Pignataro (Wine&food Blog). Parliamo dello chef che ha conquistato l’ambito trofeo per la Regione Liguria.

 

 Ristorante Da O Vittorio di Recco: Giuseppe Bizioli con l’ambito trofeo 

Giuseppe Bizioli è nato a Bergamo ma residente da anni a Camogli, perla del Golfo Paradiso. Un simpatico e geniale chef che da alcuni anni fa parte della brigata di cucina dello storico ristorante Da O Vittorio di Recco dei patrons Gianni e Vittorio Bisso, gestito al meglio con le rispettive  famiglie. Un esempio vincente costruito con tanta tenacia, sacrifici e passione. 

La ricetta del Giuppìn gioioso che ha vinto la Gara Nazionale dei Brodetti e delle Zuppe di pesce.   

 

Il premiato Ciuppìn gioioso 

Un fondo di sedano, carote, cipolle, maggiorana, timo, aglio e acciuga salata. Aggiungere pesci di scoglio (prete, gronco, sciarrano, ania, pesce lucertola, molva), bagnare e sfumare con vino bianco poi aggiungere concentrato, pomodoro fresco e acqua a coprire. Far sobbollire per circa 3 ore e passare al passaverdure. A parte: uno spicchio d’aglio con olio evo, aggiungere calamaro, cozze, vongole, un pesce spinato (ombrina o branzino) e pomodorini freschi, sfumare con vino bianco. Aggiungere il ciuppin precedentemente passato gli scampi e i gamberi e cuocere ancora per 5 minuti. Finire con prezzemolo e olio ed impiattare sopra una galletta del marinaio.

 

 I Bisso: una storia di ospitalità e sapori che supera l’usura del tempo e il variar delle mode 

 

 

JORG GIUBBANI AL FESTIVAL DI MONDOVÌ CON UN PIATTO CROCEVIA TRA LIGURIA E PIEMONTE

 

Un connubio d’eccezione alla Cena di gala per la prima edizione del festival del cibo e del vino monregalese.

Un festival del cibo e del vino nel monregalese e uno chef ligure: due elementi solo apparentemente dissimili tra loro, ma che si coniugano alla perfezione grazie ad un piatto. Jorg Giubbani, ligure DOC e chef di Orto by Jorg Giubbani a Moneglia sarà uno dei cuochi partecipanti alla Cena di gala di “Colori delle Alt(r)e Langhe”, evento che si terrà a Mondovì dal 27 al 29 ottobre. Su prenotazione e aperta al pubblico, la cena avverrà nella serata del 27 ottobre, a partire dalle 19:15. 

Ideata dalla direttrice artistica Anna Prandoni, giornalista de Linkiesta ed esperta di enogastronomia, questa è la prima edizione dell’iniziativa: si compone di tre giorni di talk ed eventi legati al mondo del food and wine. Farsi portavoce di un intero territorio ed esaltare le bellezze artistiche della città attraverso cibo e vino: questi gli obiettivi, tanto ambiziosi quanto significativi. Lo scopo ultimo, infatti, è quello di far diventare il comune di Mondovì – con l’appoggio del sindaco Luca Robaldo - un interlocutore turistico, un polo in cui poter scoprire tradizioni contadine e aprirsi a scommesse future. 

Perché, quindi, invitare uno chef ligure a preparare un piatto in un parterre di cuochi esclusivamente sabaudo? La risposta è presto detta: le due regioni, non solo sono contigue, ma conservano un legame storico (e gastronomico) indissolubile. E ciò emerge anche nel piatto di Giubbani, che sa fondere sapientemente Liguria e Piemonte, mare ed entroterra, mediterraneità e gusti più settentrionali.

 

Coda di bue pressata, “marinara”, prezzemolo e limone: questo il titolo del secondo piatto che verrà servito alla Cena di gala. Terra, mare e orto sono i tre elementi che si incontrano e danno vita ad un piatto che chef Giubbani stesso definisce “una bomba di gusto, umami puro”. La coda è omaggio alla tradizione di carne piemontese che, senza dubbio, ha influenzato anche quella ligure. Stracotta e pressata, è servita con una salsa di muscoli di La Spezia, finocchio di mare e limone. E poi l’orto, grande passione di Giubbani (come si può ben notare dal nome stesso del ristorante): variazioni di prezzemolo e delle sue radici e composta di limoni fermentati, materia prima di fondamentale importanza sia per la regione che per lo chef stesso. definisce “una bomba di gusto, umami puro”. La coda è omaggio alla tradizione di carne piemontese che, senza dubbio, ha influenzato anche quella ligure. Stracotta e pressata, è servita con una salsa di muscoli di La Spezia, finocchio di mare e limone. E poi l’orto, grande passione di Giubbani (come si può ben notare dal nome stesso del ristorante): variazioni di prezzemolo e delle sue radici e composta di limoni fermentati, materia prima di fondamentale importanza sia per la regione che per lo chef stesso. 

Un connubio d’eccezione, due filosofie di vita e di gastronomia che si accordano magistralmente: l’esaltazione del territorio e delle piccole realtà locali accomunano chef ed evento, come ricorda Giubbani stesso: “Il mio piatto è manifesto della Nuova Cucina Ligure, etichetta che esprime appieno la mia poetica. Sostenibilità e leggerezza sono chiave di interpretazione dei grandi classici liguri, declinazione di una terra e della sua ricchissima tradizione in una visione contemporanea. L’operazione di recupero e valorizzazione delle piccole realtà lega me e questo festival, che spero possa diventare punto di riferimento nel monregalese e piemontese, ma anche finestra di dialogo con altre regioni d’Italia”. 

Per chi volesse pregustare la cena, oltre al piatto di Jorg Giubbani, il menu della serata prevede: 

 

Uova alla Giolitti

Antonio Ietto

 

Carnaroli coniglio di Carmagnola, crema di formaggi piemontesi e riduzione di vino Barbera

Christian Costardi

 

Coda di bue pressata, "marinara", prezzemolo e limone

Jorg Giubbani

 

Montebianco: marroni, cassis e meringa

Giovanna Tesio

 

Cremino nocciola e gianduia

Fabrizio Racca

 

Petra Cucci 

SERATA SPECIALE CON LE DONNE DEL VINO AL RISTORANTE DA O VITTORIO DI RECCO

di Virgilio Pronzati

Foto di Mara Daniela Musante

 

 Paola Bisso al centro della sala controlla che tutto sia in perfetto ordine 

L’ Italia si sa, è da tempo il maggiore produttore di vino al mondo tranne quest’anno. Infatti il nostro Paese passa al secondo posto per l’effetto nefasto della peronospora. La produzione di qualità dei nostri vini è spesso premiata nei più importanti concorsi enologici mondiali e recensita sulle più diffuse ed autorevoli guide del settore. 

 

 La squisita tartare di branzino 

 

C’è di più. Il nostro Paese vanta l’unica, più grande ed importante associazione enoica al femminile con oltre mille socie. L'Associazione Nazionale Le Donne del Vino è stata costituita nel 1988 nell’ambito del Vinitaly dalla dinamica produttrice toscana Elisabetta Tognana.

 

 

 L’intramontabile Focaccia di Recco IGP 

Ne fanno parte produttrici, enologhe, sommelier, giornaliste, ristoratrici ed enotecarie, con l’obiettivo di diffondere la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo. Dopo Donatella Colombini Cinelli è oggi guidata da Daniela Mastroberardino.  Ogni regione d’Italia ha una sua Delegazione.

 

 I classici pansoti riccamente conditi 

D’estate si rinnovano appuntamenti enogastronomici che portano sulle tavole delle ristoratrici di varie regioni vini d’eccellenza del panorama enologico nazionale. Tra questi spicca il goloso incontro delle Donne del Vino col mitico ristorante da O Vittorio di Recco, appartenente all’Associazione Locali Storici Italiani.

 

 Ciuppin: la zuppa di pesce premiata  

Una serata speciale dove i prestigiosi vini piemontesi della Tenuta Carretta di Piobesi d’Alba hanno incontrato i piatti d’autore del ristorante da O Vittorio.  Tenuta Carretta è senz’altro la più antica del Piemonte, essendo stata fondata nel lontano 1467.

 

 Dolce delle Donne del Vino 

Ossia 25 anni prima che Cristoforo Colombo scoprisse l’America. Ecco l’esclusivo menu: Tartare di branzino e crema di pesca al Mhoito e  Focaccia di Recco IGP sposati all’effervescente, finemente profumato, secco e sapido Alta Langa Docg Airali  Pas Dosè 2019.  Classici  Pansoti d’erbe fini con salsa di noci accoppiati al giovane, versatile ed invitante Roero Arneis Docg Cayega 2022.

 

 I quattro vini che hanno siglato il menu 

Il “nostro” Ciuppin Gioioso (premiato a Fano come migliore zuppa di pesce d’Italia 2023) esaltato dal pieno e composito Roero Arneis Docg Riserva 2020. Dulcis in fundo, Il dolce delle Donne del Vino (di straordinaria armonia) abbinato al fragrante, aromatico e irrinunciabile Moscato d’Asti Docg 2022.

 

Daniela Bernini presenta i cuochi che hanno realizzato i piatti. A sin. I gemelli Gianni e Vittorio Bisso patrons del locale 

 

Dopo la presentazione del convivio di Daniela Bernini (PR del Consorzio Focaccia di Recco IGP e Donna del Vino), sono seguiti gli apprezzati interventi di altre due donne del vino: Ivana Miroglio (titolare di Tenuta Carretta) sui vini e di Paola Bisso sui piatti. Nel corso della serata, il sindaco di Recco Carlo Gandolfo oltre ai saluti di rito ha donato all’ospite Ivana Miroglio, una pregevole opera sulla storia di Recco.    

 

 Il Sindaco di Recco Carlo Gandolfo ha donato ad Ivana Miroglio un pregevole libro sulla storia di Recco 

 

Le Donne del Vino liguri

 

Laura Angelini - La Pietra del Focolare di Luni (SP)

Daniela Bernini - Dimensione Riviera Promozioni di Recco (GE)

Paola Bisso - Ristorante Albergo Da O Vittorio di Recco (GE)

Maria Pia Bogazzi - Rist. Sottosale-Hotel San Pietro Palace di Finale Ligure (SV)

Sabrina Botti - Sommelier di La Spezia

Suzanne Branciforte - Giornalista di Genova

Veronika Crecelius - Giornalista di Imperia

Lorena Germano - Ristorante Quintilio di Altare (SV)

Fiammetta Malagoli - Avvocato di Genova

Cinzia Mattioli - Ristorante DOC di Borgio Verezzi (SV)

Marisa Musetti - Sommelier di Pontremoli (MS)

Laura Oliveri - Azienda Agricola Durin di Ortovero (SV)

Barbara Piaggio - Trattoria Ligagin di Lumarzo (GE)

Alessandra Pocaterra - Sommelier di Genova

Gioconda Pomella - Giornalista di Genova

Bianca Rizzo - Az. Agricola Laura Aschero di Pontedassio (IM)

Paola Rogai - Sommelier di Torino

Olga Sofia Schiaffino - Sommelier di Zoagli (GE)

Pervinca Tiranini - Ristorante A Spurcacciuna di Savona

Cinzia Tosetti - Giornalista di Cairo Montenotte (SV)

Sara Zoppi - Enoteca Nessun Dorma di Manarola (SP)

HONOR CONSULTING PARTECIPERÀ ALLA MILANO WINE WEEK 2023 DAL 7 AL 15 OTTOBRE CON QUESTI EVENTI

Avendo a disposizione un numero limitatissimo di posti, vi invitiamo gentilmente a confermarci via e-mail il vostro interesse a partecipare a uno o più eventi entro e non oltre giovedì 5 ottobre rispondendo alla presente. La partecipazione all’evento verrà confermata con una e-mail di accredito entro lunedì 9 ottobre.

Honor Consulting

 

Da sabato 7 a domenica 15 ottobre ore 20.30 

 

 

 

DEGUSTAZIONE ESCLUSIVA E PERCORSO VINI DA AUTEM*

AUTEM* - Chef Luca Natalini - Via Serviliano Lattuada 2, Porta Romana District Dal 7 al 15 ottobre, in occasione della Milano Wine Week, lo chef Luca Natalini delizierà gli ospiti con una degustazione esclusiva in abbinamento a vini pregiati.

Le etichette selezionate, espressione di note - dalle più morbide o fruttate fino a quelle più robuste e di grande carattere -incontreranno ingredienti rigorosamente di stagione e provenienti da piccoli produttori, per un vero e proprio viaggio gastronomico che ripercorre la filosofia di cucina dello Chef Natalini.

I menu variano da quattro a sei portate fino a otto portate, in abbinamento a due, quattro o sei calici di vino.

 

Domenica 8 ottobre (due turni: dalle 15.00 alle 18.00 e dalle 18.00 alle 21.00)

Marco Spini, sommelier di Ba Restaurant è fra gli estensori della guida "WINE LIST ITALIA" - LA SELEZIONE DEI MIGLIORI SOMMELIER

Palazzo Bovara - Corso Venezia, 51

 

Marco Spini, capo sommelier di Ba Restaurant, è fra i 50 i sommelier selezionati dagli organizzatori della Milano Wine Week per determinare i vini che comporranno “Wine List Italia”, la prima guida al mondo che dà voce ai sommelier italiani.

Edita da MWW Media – Vendemmie, la guida raccoglie la selezione fatta da oltre 50 dei migliori sommelier italiani. Ognuno di loro è stato invitato a segnalare 10 vini dalle loro carte, nelle diverse categorie. Si va dalla “chicca del sommelier”, una piacevole scoperta, ai vini con il miglior rapporto qualità prezzo; dalle etichette territoriali al “dolce sorso” con cui chiudere in bellezza il pasto. La guida Wine List Italia sarà presentata in anteprima durante Milano Wine Week con un Grand Tasting, in programma nella sede di Palazzo Bovara.

I 50 sommelier selezionati saranno presenti, racconteranno le loro scelte e guideranno la degustazione dei vini segnalati.

 

Una serata all’insegna della milanesità nella quale i protagonisti assoluti saranno i vini della collina di San Colombano, una collina a soli 40 chilometri da Milano da cui provengono le uniche etichette DOC del milanese. Il menu prevede una serie di piatti tipicamente milanesi, naturalmente riproposti secondo lo stile creativo di Stendhal Milano, come i mondeghili e il risotto giallo. Ogni portata sarà accompagnata da un’etichetta proveniente dalla casa vitivinicola Poderi di San Pietro, azienda a conduzione familiare fra le più rappresentative del Consorzio. 

Lunedì 9 ottobre ore 18.00 

MILANO WINE WEEK AWARDS

Palazzo Castiglioni - Corso Venezia, 47

Lunedì 9 ottobre ore 20.30

MILANO VISTA DALLA COLLINA DI SAN COLOMBANO 

STENDHAL Milano - Via Ancona, angolo via San Marco - Brera District 

Anche quest'anno, la Milano Wine Week consegnerà gli Awards per le migliori selezioni vinicole d’Italia nel settore della somministrazione, con il “Premio Carta Vini”, e in quello della distribuzione, con il “Premio Wine Retail”. Ba Restaurant concorre per il terzo anno consecutivo alla vincita del "Premio Carta Vini" nella categoria "Etnici - Fusion". La carta elaborata dal sommelier Marco Spini, approdato a Ba Restaurant nel 2016, ha trovato l’equilibrio perfetto tra vino e cucina cinese, è frutto di una ricerca in continua evoluzione, testimoniata da un menu vini elegante, attento e creativo, composto da oltre 650 etichette che comprende birre artigianali, distillati internazionali e, come da tradizione, te. Il pairing in sala è un perfetto prolungamento della cucina, perché entrambi basati su ricerca e sperimentazioni che possano completare un’esperienza enogastronomica sempre nuova. La scelta dei vini ricade tra Italia, Francia e Germania con referenze dal comune denominatore: eleganti, puliti e dalla forte personalità.

 

Mercoledì 11 ottobre ore 18.30

KOMBUCHA TASTING: IL LATO HEALTHY DELLA MILANO WINE WEEK

Mediterranea - Real Healthy Food - Via Santa Marta, 6 Degustazione guidata da Gabriele Bianchi, sommelier della kombucha e autore del libro “Cacio, pepe e kombucha” edito da Il Forchettiere di Firenze. Un'occasione unica per assaggiare, in anteprima, i pairing studiati da Gabriele Bianchi fra le proposte healthy di Mediterranea e le bevande di Legend Kombucha.

 

Giovedì 12 ottobre ore 20.30

L'ESSENZA DELLA TRADIZIONE PUGLIESE A MILANO 

Ricci Osteria - Via Pasquale Sottocorno, 27 P

olpette di pane fritte come benvenuto, per poi proseguire con gocce di ricotta, bombette, fave e tanto altro. Un viaggio nei meravigliosi luoghi della Puglia attraverso i sapori tipici delle sue città, con gli abbinamenti dei migliori vini della cantina Varvaglione 2021, azienda vinicola ionica che sorge alle porte della penisola salentina, tra infinite distese di vigneti coccolati da sole, mare e vento.

 

 

Giovedì 12 ottobre ore 20.30

L'OMAGGIO DI COUS-COUS RESTAURANT AL MONDO DEI FLORIO, UN RACCONTO SICILIANO PER LA MILANO WINE WEEK

Cous-Cous Restaurant - Via Adige 9, Porta Romana District

La passione per l’arte della buona cucina fatta di ingredienti semplici, l’amore per il mare e i suoi frutti, la cultura e le tradizioni della terra d’appartenenza, che da sempre caratterizzano il ristorante Cous-Cous. Tutti questi elementi si uniscono per regalare alle storiche cantine Florio un menu ad hoc, pensato in occasione di questa settimana speciale. Dall'ostrica affumicata all'ulivo e Marsala, fino alla cheesecake al bicchiere, ogni portata racconterà un pezzo di storia dei vini Florio, con emozionanti assaggi in cui ricordare odori e profumi.

 

 

pressQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - T.     02 83546776

ARRIVA ISI BISTROT GENOVA CONCEPT IVANO RICCHEBONO: IL SUO NUOVO RISTORANTE A CARIGNANO

 

In collaborazione con Isotta Alzona, Ivano Ricchebono annuncia quella che sarà un’immancabile meta gastronomica che lo vede protagonista. 

C’è chi lo conosce per la trasmissione “È sempre Mezzogiorno”, chi quando è a Genova non può fare a meno di passare a gustare le sue prelibatezze nel centralissimo The Cook. E da ottobre ci sarà una nuova occasione per approfondire la sua idea cucina e la sua filosofia gastronomica: durante il torneo Aon Open Challenger a Valletta Cambiaso di questo settembre, Ivano Ricchebono ha infatti annunciato il nuovo progetto, l’ISi Bistrot Genova Concept Ivano Ricchebono.Il desiderio che anima il progetto è quello di proporre dei piatti della tradizione non solo genovese, ma anche mediterranea. “I clienti a cui mi rivolgo sono vari e, di conseguenza, la proposta economica sarà diversa. La mia intenzione, infatti, è di creare un luogo vissuto a 360 gradi dal pubblico genovese e non solo. Un ritrovo intimo e raccolto per una città che continua a crescere anche dal punto di vista gastronomico”. E questo spiega anche la particolare scelta del luogo che conferma l’indissolubile legame con il capoluogo, condiviso per altro da colei che sviluppa insieme a Ivano il progetto del bistrot, Isotta Alzona. Nata a Genova si occupa dell’arte del ricevere, tradizione di famiglia che fa nascere Gemi Piccoli Grandi Eventi, società di banqueting e catering di cui è titolare con la sorella Ilaria. 

La coordinazione tra Ivano e Isotta darà vita a una realtà ben bilanciata: abilità in cucina e mentalità imprenditoriale si combinano in una formula vincente. Perché se da una parte lo chef è una sicurezza ai fornelli, dall’altra l’esperienza di lei nel mondo del catering e banqueting le permette di mettersi in gioco in una nuova sfida facendo tesoro di tutti gli anni passati a organizzare grandi eventi. L’auspicio è quello di “intraprendere una nuova avventura in uno scrigno prezioso e informale come quello di ISi Bistrot, per una raffinata evoluzione della Belle Époque… profumo di pesto”, come afferma Isotta stessa.

Non solo un semplice bistrot, ma un luogo di cultura del cibo, quella sempre difesa e portata avanti nei tanti anni di lavoro come cuoco: “Spero che questa nuova apertura possa diventare punto di riferimento per la città. Abbiamo in programma di invitare e organizzare cene a più mani con chef di diversa provenienza geografica: perché niente come la propria visione può essere arricchita da quella di un collega che ha cuore i tuoi stessi valori”. Saranno tante le sorprese, a partire dalla carta dei vini che privilegerà etichette genovesi e liguri, stringendo l’occhio anche a quelle nazionali e francesi.

 

 

IVANO RICCHEBONO

Classe 1972, Ivano Ricchebono ha radici genovesi ma la sua passione e curiosità lo hanno portato a lavorare in tutta Italia. Conclusa la scuola alberghiera, ha fatto la gavetta prima di essere notato da Stefano Giorgi che ne coglie le potenzialità e lo porta nella sua cucina.

Dopo una formazione d’eccellenza matura un’idea fortemente personale di cucina che decide di esprimere liberamente: nel 2004 apre The Cook a Genova Nervi. Anni di duro lavoro sono finalmente riconosciuti con la stella Michelin, conquistata nel 2010 e da allora mantenuta. Nel 2016 il ristorante si sposta in centro, nel suggestivo palazzo in vico Falamonica, la cornice perfetta per un progetto gastronomico di grande raffinatezza.

Da anni ospite fisso della trasmissione “È Sempre Mezzogiorno” di Antonella Clerici, avvicina il grande pubblico all’alta cucina: con il suo carisma e la sua energia trasmette il forte valore culturale e territoriale dei suoi piatti. In parallelo, è Chef Consultant del Diana Grand Hotel di Alassio, storica realtà turistica della Riviera di Ponente.

 

Petra Cucci

CON L’APERTURA DI RAMPOLDI NEW YORK, ANTONIO SALVATORE E MC HOSPITALITY GROUP PORTANO LA SFARZOSITÀ DI MONACO A  NEW YORK

 

Una nuova avventura per l’eclettico chef di Rampoldi e La Table

 

Un’altra impresa di chef Antonio Salvatore, Rampoldi New York apre i suoi battenti il 26 settembre a Lincoln Square. Il marchio (e, conseguentemente, la prestigiosa eredità) di Rampoldi, capostipite del MC Hospitality Group si estendono ora fino al cuore di New York.  Il ristorante diventa la terza struttura di MCHG presente nella Grande Mela, dopo Casa Limone e Atlantic Grill.

 

Aperto nel 1946, Rampoldi Monte-Carlo è divenuto in brevissimo tempo un’istituzione nel Principato di Monaco. Rinomato per il suo fascino d’altri tempi e la sua squisita e raffinata cucina, sotto l’egida di Antonio Salvatore Rampoldi è entrato nella Guida Michelin nel 2021. L’entrata nella Guida Rossa è stato solo uno dei numerosi traguardi nella prestigiosa carriera dello chef: sempre sotto MCHG, grazie al suo progetto parallelo di fine dining La Table d’Antonio Salvatore, ha ricevuto il prestigiosissimo riconoscimento della Stella Michelin.

 

“Questo progetto è incredibilmente personale: Rampoldi per me rappresenta l’inizio del mio viaggio con MCHG. Poter continuare ad ampliare la mia idea di cucina a New York è un grandissimo onore che permette di aggiungere ai miei piatti nuove influenze e sapori”, afferma Salvatore. “L’opportunità di condividere i gusti e le sensibilità di Monaco attraverso un’etichetta così celebre è estremamente significativo, sono emozionato perché espandere Rampoldi a livello globale significa poter portare qualità e freschezza della materia prima in una città che gastronomicamente ha tantissimo da offrire”.

Rampoldi New York, infatti, porta l’eleganza placida della Costa Azzurra nella metropoli sempre in movimento: l’Executive Chef Antonio Salvatore combina l’haute cuisine francese con la cucina tradizionale italiana, aggiungendo un tocco internazionale. La direzione di Salvatore conferma il costante operato dello chef per il gruppo dell’ospitalità monegasco: come quello della location gemella di Monte-Carlo, il menu di Rampoldi New York vede come protagonista la cucina mediterranea: un affresco di colori e sapori che celebrano la natura e la sua abbondanza. A tal proposito, Salvatore ha plasmato un peculiare stile culinario, definito “Nuovo-monegasco”. Influenze della Riviera francese, delle sue radici lucane e, più in generale del Sud Italia, un rapporto costante con fornitori e produttori liguri: la commistione dà vita ad un unicum nel panorama della ristorazione odierna. 

 

 

Il vasto menu presenta numerosi antipasti, caldi e freddi, una selezione di carpacci e tartare, una lista di pizze gourmet e paste fresche fatte a mano in proposte sia di mare che di terra. Piatti classici come le Escargots a la Bourguignonne, la Bouillabaisse e la Sogliola á la Meuniùre si accompagnano a creazioni estrose come le Capesante di Mare con purea di cavolfiori, tartufo nero e salsa ai funghi e il Filetto di manzo alla ‘Rossini’, in cui il pregiato taglio di Angus argentino viene ultimato con una salsa al vino rosso, tartufo nero e foie gras e servito con un purée di patate tartufato. 

Grazie all’appoggio del Gruppo, Salvatore ha iniziato ad espandere internazionalmente la sua filosofia di cucina a partire proprio dalla città di New York, vero e proprio epicentro della cucina cosmopolita. Nel 2021, infatti, ha aperto Casa Limone e parallelamente ha portato avanti il progetto di Atlantic Grill che, dopo essere stata rilevata da MCHG, ha riaperto le sue porte. 

 

Come nel ristorante gemello di Monte-Carlo, l’interior design di Rampoldi New York è lussuosissimo e sfarzoso: i clienti abituali dell’iconica location monegasca riconosceranno i Marmi Rossi Imperiali, i lampadari di pregiato vetro di Murano e le barocche arcate a specchio. Eccellenze italiane a cui si aggiungono gli elementi di arredo dei Fratelli Boffi. Tocco pop e unico della sala di New York, una serie di Monna Lisa dipinte da Domenico Zapata, celebre artista amato dalle star e amico personale dello chef.  

Rampoldi New York sarà aperto sei giorni alla settimana, da martedì a sabato, dalle 17:00 alle 22:00. Per maggiori informazioni consultare il sito e @rampoldinewyork su Instagram.

 

 

Petra Cucci

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica