Ristoranti
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QUATTRO RISTORANTI DEGLI HOTEL BARCELÒ PREMIATI CON STELLE MICHELIN IN SPAGNA
Barcelò Hotel Group protagonista al gala della nuova Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023: 3 nuove Stelle MICHELIN e 2 Stelle rinnovate nei suoi ristoranti delle Isole Canarie.
La catena alberghiera Barcelò Hotel Group è stata una delle protagoniste del gala della nuova Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023, lo scorso 22 novembre presso il Palazzo dei Congressi di Toledo. La catena alberghiera è stata premiata con 3 nuove stelle MICHELIN nei suoi ristoranti di Granada e Tenerife e ha rinnovato le 2 Stelle in due dei suoi resort delle Isole Canarie, diventando così la realtà con il maggior numero di Stelle MICHELIN nell’arcipelago spagnolo.
Il Royal Hideaway Corales Resort 5* GL di Tenerife ottiene 2 riconoscimenti: il ristorante dei fratelli Padron "El Rinco³n de Juan Carlos" ottiene la seconda Stella, mentre, il ristorante Nikkei "San Hò´" riceve la sua prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
A Gran Canaria invece, il ristorante "Poemas by Hermanos Padrò³n" dell'hotel Royal Hideaway Santa Catalina 5* GL rinnova la Stella ricevuta lo scorso anno e, infine, il ristorante "La Finca" dell'hotel Royal Hideaway La Bobadilla 5* GL si aggiudica la prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023, della provincia di Granada.
Con questi riconoscimenti Barcelò³ Hotel Group conferma l'impegno dell'azienda nei confronti della nuova cucina canaria, della sua qualità e dell’accurata selezione dei prodotti.
Royal Hideaway Corales Resort 5* GL, Costa Adeje, Tenerife
Il Royal Hideaway Corales Resort 5* GL, situato nel sud di Tenerife e premiato con 3 Stelle nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023, ha dimostrato così il suo impegno nel posizionarsi come uno dei migliori hotel gastronomici della Spagna. I due ristorante stellati sono El Rincò³n de Juan Carlos e San Hò´.
El Rincò³n de Juan Carlos, 2 Stelle nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
Arte e avanguardia gastronomica si fondono nelle cucine di Juan Carlos, facendo diventare il suo ristorante un punto di riferimento culinario sull’isola. Ciò accade grazie a una proposta originale basata su una cucina d'autore che esalta i prodotti locali, ma con un'’influenza di sapori internazionali. Ci piace utilizzare i prodotti migliori e, se sono locali, tanto meglio, anche se non ci priviamo di nessun prodotto globale, cercando sempre l'eccellenza", affermano gli chef Juan Carlos e Jonathan Padrò³n.
San Hò´, 1 Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
La proposta del ristorante San Hô rappresenta l'eccellenza nell'incrocio delle culture peruviana e giapponese con un forte accento canario. Una combinazione unica sull'isola di Tenerife, guidata dal duo di chef formato da Adriàn Bosch, nominato Miglior Chef Assoluto delle Isole Canarie 2012, ed Eduardo Dominguez, Miglior Chef Assoluto delle Isole Canarie 2016. Il loro menu si basa sui segreti della cucina Nikkei, termine che si riferisce agli emigranti giapponesi presenti in Perù¹ e che descrive la fusione delle cucine e delle tecniche culinarie di questi due Paesi.
Santa Catalina, Hotel Royal Hideaway 5* GL, Las Palmas de Gran Canaria
Santa Catalina Hotel Royal Hideway 5* GL, storico hotel del Gruppo Barcelò³ situato nella capitale di Gran Canaria, ospita il ristorante Poemas by Hermanos Padrò³n, che anche quest’anno rinnova la sua Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
Poemas by Hermanos Padrò³n, 1 Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
Poemas by Hermanos Padrò³n¨ il primo e unico locale con 1 Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023 a Las Palmas de Gran Canaria, ed è caratterizzato da una personalità inconfondibile che evoca la natura e l'arte, con influenze di sapori e consistenze internazionali. Al Poemas by Hermanos Padrò³n, con i fratelli Padrò³n al timone e lo chef Iciar Perez come capo cuoco, i clienti possono vivere un'esperienza gastronomica coinvolgente attraverso un menu degustazione o piatti à la carte, rendendo la visita al ristorante un viaggio di sapori da ricordare.
La Bobadilla, Hotel Royal Hideaway 5* GL, Loja, Granada
La Bobadilla, un Royal Hideaway Hotel in cui le tradizioni andaluse regalano ai visitatori un'esperienza di puro lusso nei pressi della Sierra di Loja, tra Granada e la Costa del Sol, ospita il ristorante La Finca, che proprio quest’anno ha ottenuto la sua prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
La Finca, prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
Il ristorante La Finca offre ai propri ospiti un percorso attraverso le province di Malaga e Granada sotto la guida dello chef Pablo Gonzalez, già premiato nel suo ristorante La Cabanà a Murcia. La sua visione, con una filosofia locale e raffinata, viene eseguita dallo chef Fernando Arjona e dal maître Saturnino Burgueno. La Finca mira a sorprendere con un menu a base di prodotti locali, in cui i protagonisti sono l'olio extravergine d'oliva (EVOO) e l’eccellente caviale Riofrío, una prelibatezza della zona della Sierra de Loja.
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ÖSTERIA Ö MAGAZÍN CUCINA GENOVESE DI RICONOSCENZA
Aperta la nuova Österia tra i carruggi di Santa Margherita, un vero e proprio inno alla tradizione gastronomica ligure
Dopo un lungo periodo di lavori ieri, giovedì 8 dicembre, l’Osteria Ö Magazín, Cucina genovese di riconoscenza, ha aperto finalmente le sue porte al pubblico, mostrando a tutti la sua nuova identità. Negli spazi in cui sorgeva prima il Bistrot di Santa Margherita infatti, le sorelle Mussini e lo Chef Edoardo Ferrera sono pronti per accogliere i propri ospiti con un’offerta gastronomica rinnovata. La nuova Osteria Ö Magazín punta a proporre i più iconici piatti regionali nella loro autenticità, viaggiando a ritroso tra le eccellenze gastronomiche dell’amata Liguria. Un progetto che nasce dall’intento rinnovato di proporre le tipiche ricette della tradizione gastronomica locale e riportare in auge i veri sapori e profumi del Tigullio. Un inno alle tavole di pizzo, al profumo di lavanda che permeava l’atmosfera nelle antiche case nobiliari e ad una grande Genova, che torna a vivere grazie alle specialità enogastronomiche che omaggiano la cucina di una volta. A guidare la brigata di cucina della nuova osteria rimane la sapiente mano dello Chef genovese Edoardo Ferrera, cuoco “nomade e irrequieto”, che firma un percorso gastronomico nella tradizione. Un vero e proprio itinerario del gusto, attraverso i sapori sinceri e veraci della Liguria, che racconta la storia dalle origini per arrivare ad oggi, con proposte in cui passato e presente costituiscono gli ingredienti principali per una vera cucina genovese di riconoscenza.
Österia Ö Magazín, il tributo alle ricette regionali del passato. Il progetto imprenditoriale Ö Magazín nasce originariamente nel 2017 dall'incontro tra le sorelle Simona ed Emilia Mussini e lo Chef Edo Ferrera che, da liguri Doc, vogliono promuovere la propria tradizione gastronomica attraverso una sensibilità romantica, un ritorno ad uno “spirito di bottega” antico e alla valorizzazione di sapori autentici. Tradizione e rispetto sono le linee guida fondamentali che esprimono l’identità della cucina di Österia Ö Magazín, che vuole riproporre i piatti delle case borghesi delle generazioni passate, sotto la guida dello chef Ferrera e della sua brigata. Con un approccio dinamico e un occhio sempre rivolto alle ricette originali del passato, il team di cucina ha ideato un menù profondamente riconoscente, che celebra alcuni dei piatti liguri più iconici. Il menù di Österia Ö Magazin parla il dialetto ligure, con i tipici nomi della tradizione locale e per facilitare la consultazione agli avventori, un breve “dizionario del forestiero” guiderà gli ospiti alla scoperta della vera essenza dei piatti. Oggi Österia è il frutto di cuore, passione, identità e progettazione. Troveremo una selezione di salumi e formaggi delle Valli genovesi o La Panissa ripassata in padella con cipollotto di Loano e machetto di acciughe. Immancabile nell’offerta dell’Osteria, la Cima alla Genovese, con spuma di patate Quarantine - presidio slow food Liguria - prezzemolate, sott’olio di porcini e giardiniera. Tra i primi spiccano il Tagiæn verde a-o Tocco de Fónzo, i tradizionali taglierini al verde realizzati con la borraggine nell’impasto - tipica erba del territorio - o i Raieu co-o tocco de Capéllo do Præve, i classici ravioli con il sugo. E ancora, le Tommaxelle di vitella alla Genovese, involtini di carne, le Acciughe di Monterosso in Bagnun o lo Stocco accomodato, piatto per eccellenza della tradizione gastronomica ligure, che prevede una lunga cottura (da qui l’uso del termine “accomodato”) e ingredienti tradizionali come pinoli, olive taggiasche e olio extravergine di oliva. Il fil rouge della gastronomia ligure è mantenuto anche nelle proposte dolci, dove ritroviamo La Sacripantina, torta tipica genovese della tradizione, l’Oh Issa, una rivisitazione del tiramisù, realizzato con i tipici biscotti genovesi lagaccio, in sostituzione ai savoiardi, caffè, crema classica al mascarpone e spolvero di cacao amaro e infine l’iconico dolce natalizio, il Pandolce alla Genovese, in collaborazione con la storica Pasticceria Tagliafico di Genova.
Dal 1990 la storia del ristorante Ö Magazín a Portofino si lega indissolubilmente a quella della famiglia Mussini e al mondo del mare. Le sorelle Emilia e Simona rilevarono l’attività di quel vecchio “magazzino” dove i nonni custodivano le reti e l’attrezzatura da pesca e ne fecero il ristorante, punto di riferimento che è oggi. La famiglia Mussini, a capo dal 1949 di uno storico cantiere navale fondato da Giorgio Mussini, è da sempre legata al mare e al Tigullio, tanto che il richiamo alla nautica e ai suoi elementi è evidente anche nel design e nella concezione del ristorante. Dal 2019 Ö Magazín raddoppia, aprendo il bistrot nel centro storico di Santa Margherita, che da questo dicembre 2022 si trasformerà nell’ Österia Ö Magazín, Cucina genovese di riconoscenza omaggio all’autentica tradizione gastronomica regionale. Tra le novità in programma, anche l’apertura di un’enoteca, in cui verranno serviti i tipici prodotti esclusivi della regione, con uno spazio destinato al laboratorio, nel quale personalità celebri della Liguria potranno utilizzare per presentazioni o degustazioni.
Erika Rencurosi • 3331953604
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Osteria Ö Magazín, Cucina genovese di riconoscenza
Via Cairoli 3 – 16038 Santa Margherita Ligure (GE)
Tel. 0185 698962
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Orari di apertura
lunedì-domenica 12:30-15; 19-23
ERIKA GOTTA, EXECUTIVE CHEF DELLA COUNTRY HOUSE LA BURSCH IN ALTA VALLE CERVO, PREMIATA AI FOOD COMMUNITY AWARDS 2022 COME CHEF UNDER 35 DELL’ANNO
La scalata di Erika Gotta, giovane chef alla guida del ristorante de La Bursch, la country house in Alta Valle Cervo, non si ferma. Dopo aver conquistato il premio “Miglior Ristorazione d’Hotellerie” e la “Corona Radiosa 2023” durante Golosaria 2022, oggi, lunedì 28 novembre, la chef piemontese è premiata come miglior chef Under35 dell'anno in occasione dei Food Community Awards 2022, l’evento che ogni anno esalta il lavoro di chef, format, concept e ristoranti che ogni anno si sono particolarmente distinti nel panorama del settore food&beverage. Un riconoscimento più che meritato, vista la grinta e la determinazione di questa giovanissima Chef che guida la sua brigata nella cucina della Bursch, offrendo ai propri ospiti un viaggio tra i sapori del territorio biellese: una cucina autentica, ispirata alla tradizione, ma con un twist in più.
Il ristorante de La Bursch: tutti i sapori più autentici del biellese, firmati Erika gotta
Aperto anche agli ospiti esterni, il ristorante de La Bursch propone i sapori del territorio attraverso una cucina piemontese improntata alla tradizione, rivisitata con una nota di creatività. La regia è affidata alla giovane chef di origini piemontesi Erika Gotta, che con la brigata di cucina e di sala guida sapientemente il ristorante con eleganza ed equilibrio. Il menù segue la stagionalità ed è sempre in divenire, con proposte sempre nuove, secondo la reperibilità degli ingredienti, offrendo percorsi degustazione e à la carte.
Per i suoi piatti Erika si lascia ispirare dalle verdi montagne che circondano La Bursch, dove i boschi e la natura dominano un territorio antico, quasi incontaminato. Le erbe che crescono nell’orto del borgo sono elementi fondamentali per la costruzione dei suoi piatti e testimoniano la volontà di creare un’offerta realizzata completamente in loco. Il rispetto e l’amore per il territorio si riflette proprio nella selezione di materie prime della zona a vantaggio di una filiera corta, praticamente a km 0 e nell’utilizzo di erbe ed elementi naturali raccolti nel bosco.
Tra i piatti della chef per questa stagione troviamo La Siola, una cipolla ripiena di Don Giovanni, porri e liquirizia; Autunno ti aspetto riso tenuta castello, burro affumicato, amaretti al levistico, crumble al pecorino e abete rosso, cacao amaro, lime fermentato e gelsomino. Cerere, miglio, grano saraceno, quinoa, lenticchie nere mantecati al testun, carbone vegetale, erba dell'orto e tra i dolci troviamo Tonda Gentile in Valle Cervo, un soffice di nocciole, spuma al fondente, crema al finocchietto pepe cioccolato o il divertente Una sera al cinema, una meringa con panna, caramello, popcorn e capperi. Il viaggio tra i piaceri del gusto prosegue con i formaggi, un esempio di eccellenza del territorio. Da quelli tipici di alta montagna all’antica Mocetta Biellese. Il viaggio tra i sapori e i piaceri del gusto continua con i formaggi, un esempio di eccellenza del territorio. Da quelli tipici di alta montagna all’antica Mocetta Biellese.
Erika Gotta, classe 1993 è originaria di Cherasco, in provincia di Cuneo. Dopo l’istituto alberghiero Velso Mucci a Bra, inizia un’esperienza per lei molto formativa nel ristorante del Monastero di Cherasco. Dopo poco tempo viene assunta presso le cucine de La Ciau del Tornavento, da Maurilio Garola, dove continua la sua formazione in qualità di capo partita in pasticceria. Nel 2018 lascia il suo Piemonte per approdare in Lombardia e proseguire la sua gavetta prima al Ristorante Morelli, sotto la guida sapiente di Livio Pedroncelli (sous chef di Giancarlo Morelli) e successivamente da Pomiroeu. Nel 2020 avvia l’ambizioso progetto di Delivery Valley - la prima dark kitchen d’Italia - con la sorella Alida. Ma il 2021 sarà per lei l’anno decisivo, segnato dall’incontro con Barbara Varese, imprenditrice milanese e proprietaria della Country House La Bursch, che le offre l’opportunità di tornare “a casa” e di dirigere per la prima volta la cucina del suo ristorante. Ispirata dalla personalità di Barbara e innamorata del progetto, Erika vede qui l’opportunità di sperimentare e trovare la propria dimensione. Al suo fianco in qualità di sous chef, Pietro Cinti, supporto fondamentale in questo progetto.
Erika Rencurosi
IVANO RICCHEBONO E IL NATALE GENOVESE: DUE PANDOLCI PER GUSTARE AL MEGLIO LE FESTE
Al The Cook di Genova lo chef e la sua brigata hanno iniziato a sfornare il simbolo del Natale genovese. Il pandolce è il simbolo del periodo natalizio genovese per eccellenza, al punto che nel Regno Unito e negli USA viene chiamato Genoa Cake, “la torta di Genova”. Se si tratta dei pandolci di Ricchebono, l’eccellenza non è solo legata all’importanza di questo lievitato nella tradizione e nei festeggiamenti della Liguria, ma è anche connessa all’altissima qualità degli ingredienti e della loro elaborazione in chiave gourmet.
L’orgoglio ligure e l’amore per i costumi regionali sono ciò che sostiene la scelta di Ivano Ricchebono: niente panettone e niente pandoro, ma ben due pandolci, a riprova della connessione col territorio e del rispetto dei suoi usi più antichi.
Così, chef e brigata hanno studiato due ricette per rendere omaggio a un lievitato più che tipico. Da un lato, il pandolce classico con uvetta, pinoli e frutta candita: un vero e proprio tributo al Natale. Dall’altro, una rivisitazione più elaborata per soddisfare i più golosi: un pandolce con nocciole e fichi ricoperti di cioccolato al latte. Come ogni preparazione che avviene nella cucina del The Cook, anche i pandolci diventano sinonimo dell’importante precisione e diligenza attraverso cui vengono prodotti. Una selezione meticolosa delle materie prime, un’applicazione accurata delle tecniche di lievitazione e un sapiente utilizzo della tradizione sono i saldi presupposti attraverso cui Ivano Ricchebono propone i suoi dolci natalizi. In questo modo, ancora una volta lo chef concilia la storia della cucina genovese alla sua capacità di innovazione nel rispetto delle tradizioni: le sue preparazioni non stravolgono, ma valorizzano ciò che il passato ha trasmesso, di cucina in cucina.
Il risultato di tutto ciò è un’offerta di alta qualità che si gusta nella consistenza particolare e unica dei pandolci di Ricchebono: “Abbiamo scelto di produrre il dolce natalizio legato alla nostra regione, della quale stiamo scoprendo e riscoprendo tutti i sapori e le loro potenzialità. Il pandolce si inserisce all’interno di un particolare percorso intrapreso da tutto il team: onorare la vera essenza della materia prima tradizionale e imprimerle un gusto e un aspetto attuali”. E se i dolci del The Cook a volte sorprendono per le presentazioni creative, al pandolce è riservato il rispetto della sua forma più classica, proprio per valorizzarne l’importante identità.
Il pandolce nelle sue due versioni sarà acquistabile sul sito thecookrestaurant.com, direttamente al ristorante o ai mercatini di Natale di Piazza De Ferrari a Genova.
Info tecniche:
- Pandolce classico da 750 g, con uvetta, pinoli e frutta candita; prezzo € 26; Pandolce goloso da 850 g, con nocciole e fichi ricoperti di cioccolato al latte; prezzo € 28
Petra Cucci
I SAPORI DELL’AUTUNNO TRA PIEMONTE E HONG KONG
La proposta del ristorante Castellana San Giovanni
È tempo di zucca, funghi, castagne: lo chef Degani del ristorante saluzzese presenta i piatti della stagione, con suggestioni asiatiche e internazionali.
Il menù autunnale del ristorante Castellana San Giovanni di Saluzzo, studiato dall’executive chef Enrico Degani, rende omaggio ai tipici prodotti autunnali del territorio, con l’ispirazione orientale che da sempre contraddistingue la cucina del ristorante.
La nuova sfida dello chef tra tradizione e innovazione si esprime in piatti stagionali del territorio, come L’Autunno tra zucca e castagne: antipasto a base di zucca alla griglia con cardamomo e pepe verde, accompagnato da castagne arrostite e crumble di ricotta. Altra proposta dello chef di ispirazione asiatica è il Gyoza di pesce ripieno di gamberi, cipollotto e zenzero - che dona un tocco orientale - servito con capasanta, gambero e filettino d’orata scottati, accompagnato dal suo fumetto di cottura.
“Durante la creazione del menù autunnale ho cercato di valorizzare i prodotti della stagione come la castagna e la zucca attraverso un menù dedicato al territorio e alle sue materie prime, con qualche tocco di innovazione dal sapore asiatico e internazionale. Non vedo l’ora di farvi (ri)scoprire i sapori dell’autunno a Castellana San Giovanni!” dichiara lo chef Enrico Degani.
“Ogni volta Enrico mi porta ad affrontare una nuova sfida nell’abbinare i suoi piatti innovativi al giusto vino. Questa volta la sfida è stata complessa, ma il risultato saprà stupire i nostri ospiti” ha aggiunto Carlotta Rosso, maître di sala.
Menù TRADIZIONE
Vitello tonnato
Lumache, aglio nero e funghi o L’autunno tra zucca e castagne
Risotto Carnaroli alla ‘‘Nino Bergese’’ o Agnolotto con castelmagno, miele e nocciole
Tagliata di Fassona affumicata con patata all’argilla e animelle fritte o La trota
Zabaione tradizionale Prezzo menù 4 portate: 50,00 euro
Prezzo menù 6 portate: 60,00 euro
Menù INNOVAZIONE
Battuta in brodo
L’autunno tra zucca e castagne o Capasanta e sanguinaccio
Risotto Carnaroli ‘‘Risi e Verza’’ o Gyoza di pesce
Cervo con melassa di zucca e cipolla ripiena di olandese o ‘‘Unione tra pesce di acqua dolce e salata’’
Zuppa inglese
Prezzo menù 4 portate: 60,00 euro
Prezzo menù 7 portate: 80,00 euro
Per info e prenotazioni telefonare al numero 0175 518038 oppure scrivere una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
MILANO COME NEW YORK: APRE RIVINGTON,IL PRIMO RISTORANTE NEWYORKESE CON VISTA SULLO SKYLINE DI PORTA NUOVA
Sentirsi a New York restando a Milano? Ora è possibile!Apre Rivington, il primo ristorante di ispirazione newyorkese. Il 16 novembre il locale apre le porte al pubblico; un vero e proprio angolo della Grande Mela nel capoluogo lombardo con una delle viste più mozzafiato della città: i grattacieli di Porta Nuova incorniciati dalle vetrate a tutt’altezza del locale. È questa la nuova scommessa dell’Hyatt Centric Milan Centrale, l’hotel che strizza l’occhio alla moda e al design, già noto per il suo panoramico e frequentatissimo rooftop, ORGANICS SkyGarden.
Rivington promette grandi emozioni in un viaggio culinario e sensoriale 100% made in NYC, ispirato ai ristoranti storici di Manhattan.
Atmosfera jazzy, lume di candela, ritratti di personaggi italo-americani che hanno contribuito a rendere grande New York e una vista che spazia sulle luci sfavillanti dei grattacieli creano un ambiente intimo dall’allure retrò.
La filosofia di Rivington, guidato dallo chef Guglielmo Giudice, si basa sui piatti della tradizione newyorkese e sui suoi sapori audaci che si concretizzano in un ampio menù di piatti classici e iconici rivisitati in chiave moderna.
Tra le proposte da segnalare: i crudi dal Raw Bar e le famose "Oyster Rockefeller", ostriche cotte al vapore e servite con spinaci e formaggio pecorino cremoso; l’insalata alla "Waldorf", rivisitata con l’aggiunta di gorgonzola e la steak tartare preparata al tavolo. I secondi si ispirano alle vecchie chophouse (bisteccherie) newyorkesi dove gustare il tipico "Surf & Turf" (filetto mignon abbinato all'aragosta) o un sostanzioso NY Striploin o una classica Dover Sole "à la meunière".
Infine, da non perdere, l'hamburger "Vanderbilt", omaggio e sintesi dei cheeseburger più famosi.
I dessert sono interpretazioni di classici della metà del secolo scorso, come l’iconica cheesecake New York style.
Grande attenzione è riservata alla carta dei cocktail che, come da tradizione newyorkese, segnano l’inizio di qualsiasi pasto importante…del resto un Martini preparato a regola d'arte è la promessa di una serata perfetta!
Rivington è stato concepito in collaborazione con Jeffrey Tascarella, noto imprenditore alberghiero newyorkese, che ha aperto con successo locali iconici di New York come il pluripremiato NoMad e il ristorante italiano Scarpetta.
Tascarella, insieme al socio Chris Lowder - uno dei consulenti più ricercati e premiati al mondo nel settore dei bar di alto livello - ha lavorato fianco a fianco con lo Chef Giudice, prima a Milano e poi a Manhattan, per portare al Rivington tutta l'autenticità della cucina newyorkese.
La sala ristorante è gestita da Luca Soldovilla che, sotto la supervisione del F&B Manager Matteo Rube, coordinerà l'intero team con un servizio old school: dalla preparazione delle tipiche “Hudson Steak Tartare” e “Dover Sole” direttamente al tavolo, ai cocktail miscelati e serviti davanti agli ospiti.
Andrea Pallavicini, General Manager dell’Hyatt Centric Milan Centrale, afferma: "Avevamo intenzione di portare a Milano qualcosa di nuovo. Un ristorante in vero stile newyorkese con una cucina ricercata, caratterizzata da un'altissima qualità dei prodotti. Il nome "Rivington" deriva da Rivington Street, la strada del Lower East Side nella quale molti immigrati italiani hanno cominciato la loro nuova vita. Il quartiere divenne in seguito famoso come scena artistica e musicale, in particolare come luogo di nascita della musica punk e new-wave americana.
Per portare un po' di New York a Milano, ci siamo avvalsi dell'esperienza della Lowder-Tascarella Hospitality grazie alla quale abbiamo cercato di cogliere l’essenza di ciò che rende davvero unica un’esperienza culinaria nel cuore di Manhattan: ed è così che è nato Rivington".
L'ingresso di Rivington si trova in Via G.B. Pirelli 20. I clienti vi accedono tramite un ascensore dedicato che li catapulta nel cuore di Manhattan.
Rivington è aperto tutte le sere dalle ore 19.30.
Info e prenotazioni: 348 968 7419
Meridian Communications Srl
RAL 6001 CLASSIC BY DAVIDE SCABIN COLLEZIONE CARIGNANO FW 2022-2023 dal 15 novembre 2022
Si chiama Ral 6001 classic la carta che apre ufficialmente il nuovo corso del Ristorante Carignano al GHS-Grand Hotel Sitea, firmata da Davide Scabin.
Chiamato come direttore creativo per tutta l’offerta ristorativa del GHS, Davide Scabin inizia con il Carignano – 1 stella Michelin appena riconfermata – a imprimere un cambio di passo per lo storico brand dell’accoglienza di Torino disegnando un menu degustazione dove il patrimonio del passato si fa fondamento per il futuro.
Ral 6001 classic è un unico percorso da tredici portate che presenta un'alternanza di grandi classici e piatti inediti, caratterizzato da un ordine di servizio non convenzionale che segue la logica del “Up & Down”. Niente proposte alla carta (ma è assicurata l’attenzione alle richieste dietetiche) per questa release che si avvale del contributo dei sous chef Francesco Polimeni e Kevin Gardini e del pastry chef Matteo Dinoia.
Per i vini si può decidere se accompagnare la degustazione con il pairing messo a punto dai maître-sommelier Nicola Matinata ed Elisabetta Riccardi, o scegliere una etichetta di quelle presenti in cantina. Davide Scabin: «Sono consapevole che un unico menù sia all’apparenza limitativo, ma stiamo lavorando su una idea di fine dining di più ampio respiro, che non si concentri sullo chef e sul cibo ma sia espressione di un piacere a tutto tondo. Il cibo gioca una parte importante, ma non l’unica: chiedo un atto di fiducia ai nostri ospiti, prendendomi la responsabilità di firmare la regia del gusto di una serata che supera i confini del tavolo.»
Dall’American Bar dove all’arrivo si viene invitati per l’aperitivo, fino al dopocena quando il caffè e i due percorsi whisky&savouries e sherry&sweets sono serviti nei salottini, ogni ambiente del GHS concorre a permettere un fluire nel tempo e nello spazio.
Federico Buratti: «L’idea di lusso è spesso associata a un concetto di esclusività che per noi è superato. Vogliamo riportare invece il lusso al suo significato originario, quando quel luxus latino indicava una “abbondanza di cose deliziose”: il GHS da anni sta perseguendo quest’ottica, ponendo la massima attenzione sul tempo sociale. Noi associamo il lusso al concetto di comunità, ci piace pensare che i nostri ospiti provino il piacere di vivere valori condivisi, trovandoci in questo perfettamente allineati con l’idea di Davide Scabin che riporta in primo piano il significato conviviale del mangiare insieme.»
Ral 6001 classic by Davide Scabin menu degustazione € 210,00 | pairing 10 vini € 130,00 prenotazioni www.ristorantecarignano.it | tel. +39 0115170171
Camilla Rocca
SUSHI DAILY: ECCO IL GALATEO DEL SUSHI DALL’ARTE DI PREPARARLO A QUELLA DI METTERLO IN TAVOLA
Maestri artigiani, table designer, food stylist e parfum designer insieme per insegnare come servire e gustare maki, roll e nigiri. Ed evitare tutti gli errori nell’uso delle bacchette
Sushi Daily brand del Gruppo KellyDeli che in queste settimane vediamo in una campagna pubblicitaria multicanale in Italia che racconta l’arte di preparare il sushi da parte dei suoi maestri artigiani, ha chiesto a un team di designer i segreti per metterlo in tavola.
“La cura che noi mettiamo nella preparazione – spiega Massimo Mezzanotte AD di KellyDeli Italia - fa parte dalla cucina tradizionale giapponese e deve essere associata alla preparazione della tavola. Noi ci occupiamo della prima come spieghiamo nel claim della campagna “Cerca il volto della qualità”, che accompagna il consumatore in un viaggio in una terra lontana dove una mitica sushi chef, figura ispirata alla fondatrice dell’azienda Kelly Choi, condivide con dei volenterosi allievi tutti i segreti della preparazione che è appunto un’arte. Tuttavia non basta fare un sushi buono bisogna anche saperlo servire. Le designer che abbiamo coinvolto ci mostrano come i valori estetico filosofici di questa cultura andrebbero impiegati magari in un invito a cena con sushi a partire dalle nostre 100 ricette” conclude Mezzanotte.
Mise en place, impiattamento e corretta profumazione dell’ambiente sono i 3 capisaldi di un galateo di servizio da cui dobbiamo partire se vogliamo creare un’esperienza capace di attivare i cinque sensi e ricreare una atmosfera corretta per gustare un piatto di sushi.
La mise en place con Kazuyo Komoda - table designer - è prima di tutto “eleganza” che ritrova nei piatti di ceramica giapponese e nei bicchieri “art nouveau” e “art deco” acquistati nei mercatini d’antiquariato nel sud della Francia più che in Italia. Kazuyo Komoda si allontana dal solito piatto bianco o nero che qui in Occidente siamo abituati ad associare al suo paese, simbolo di minimalismo e essenzialità: “Per noi giapponesi è raro abbinare il sushi con i piatti bianchi perché non fanno esaltare i colori degli ingredienti, per questo propongo per le tavole per esempio oggetti d’epoca che sono la mia passione” afferma Kazuko Komoda. “Una soluzione che amo è l’abbinamento dei piatti Ko-Imari, una delle porcellane giapponesi più rappresentative che tra la fine del 1800 e l’inizio del 900 furono esportate in Occidente in particolare verso la Francia e calici di baccarat art nouveau che nello stesso periodo ha prodotto una serie di collezioni ispirate al Giappone, il così detto stile japonesque. Anche lo scrittore contemporaneo Haruki Murakami descrive nel suo romanzo “Assassino del commendatore” la stessa tavola rendendo questo connubio di stili quantomai attuale. Un altro suggerimento è la tavola con piatti di ceramica giapponese contemporanea di Mitsuhiro Demachi, tipo Oribe con bicchieri sempre di baccarat ma di epoca art decò Luii, attualmente ricercatissimi dai ristoranti di sushi di fascia alta in Giappone” .
Giovanna Hoang food stylist e food blogger di origini orientali suggerisce di impiattare il sushi in modo semplice caratterizzando la composizione con fiori, germogli e altri ingredienti vegetali. “Mi sono inspirata alla delicatezza della natura per creare armonia ed equilibrio tra colori e sapori e per rendere il sushi ancora più seducente. La ricerca dei fiori e vegetali parte principalmente dall’orto e dalla stagionalità delle piante ma ci sono tante altre soluzioni che ci permettono di trovarli confezionati”
Il ginger o meglio lo zenzero domina le note delle fragranze dedicate all’ambiente se si vuole servire il sushi. Parola di Laura Favaretto parfum designer “Quando si affronta uno spazio dedicato al cibo è sempre una sfida, perché si deve rispettare l’odore e la personalità di ciò che ci delizierà, i sapori dei piatti e la coerenza con ciò che viene proposto, il luogo di provenienza e lo spazio. Gli abbinamenti che propongo tengono conto della grande armonia comunicativa giapponese, le fragranze richiamano spazi aperti e fiori tipici: aloe, zenzero, tè verde, yuzu, sandalo e il salino del mare: questi ci aiutano a creare un legame tra i luoghi lontani ed il sushi e i suoi spazi tanto da diventare un vero e proprio richiamo tentatore”.
Kazuko Komoda
Nasce a Tokyo, dove si laurea in design presso Musashino Università delle Bell’Arti, intraprendendo successivamente la sua attività in design industriale ed architettura d’interni. Dal ‘89 vive e lavora a Milano. Ha partecipato a numerose mostre e manifestazioni in Europa e in Estremo Oriente. Collabora con varie aziende tra cui Acerbis International, Fabriano Boutique, Calligaris, Driade, Dornbracht, Elica, Fedrigoni, Ferrero, I 4 Mariani, Mogu, Moleskine, Panasonic, Pandora Design, Riva 1920, Sony e Yamaha Motor. Tiene seminari in importanti università in Italia e in Giappone. I suoi progetti sono collezioni permanenti dei musei come Triennale di Milano, the Museum fur Angewandte Kunst Köln, Museo Maguma e Musahsino Art University Library collection.
Giovanna Hoang
Food stylist e food blogger. Ama definirsi una milanese dagli occhi a mandorla perché scindere le sue origini asiatiche dall’amore per la sua città del cuore, Milano, è impossibile. Come impossibile sarebbe farle scegliere tra la cucina asiatica e quella italiana, perché le ama entrambe. “La petite Xuyen”, il suo blog, è il risultato di questa sfrenata passione. Una commistione di sapori e colori, con ricette di entrambe le culture ma anche di contaminazioni gustose. Un viaggio nelle sfumature della buona cucina dove chiunque potrà sedersi a tavola e gustarsi il suo piatto preferito.
Laura Favaretto
Parfum designer, crea esperienze olfattive perché non solo i colori permettono di suscitare emozioni e ricordi. Per Laura la diffusione in un ambiente di fragranze specifiche ci porta all’interno di un viaggio ad occhi aperti riscoprendo sensazioni passate, collegandole a nuove esperienze. Per Laura è quindi possibile creare la propria essenza per rendere unica la propria casa, ma non solo.
Mara Starace