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Ristoranti

MIRROR: IL 4 MANI CHE VALORIZZA L’ATTENZIONE ALLA MATERIA PRIMA E AI SUOI UTILIZZI

 

Chef Nicola Bonora ospita a Motelombroso chef Jorg Giubbani di Orto by Jorg Giubbani per dare vita a un sorprendente viaggio gastronomico

 

Chi lo conosce lo sa: la cucina dello chef stellato Jorg Giubbani si caratterizza per una tecnica attenta alla digeribilità, al rapporto nutrizionale e alla connessione tra mare, orto e montagna. La direzione che ha preso la sua filosofia rappresenta al meglio il concetto di sostenibilità, grazie al rispetto totale della materia prima e della sua stagionalità. Ciò significa saper adattare la propria offerta e fare in modo che le tecniche utilizzate per la preparazione dei piatti tengano conto delle svariate proprietà degli ingredienti, delle sfumature di gusto apportate dai diversi tipi di cottura e dal saperle coniugare con condimenti ed erbe differenti. E in un certo senso, sono proprio quest’ultime a divenire il terreno comune su cui è stato ideato il 4 mani in programma martedì 24 gennaio: Mirror, per la serie di incontri “Take a look at the world” promossa da Motelombroso e dal suo team.

Nicola Bonora apre infatti la sua cucina allo chef ligure, con l’intento di creare un menu unico ed esclusivo. La serata vedrà anche la straordinaria partecipazione di In Aéras, Ancient herbal ritual from Sardinia for Contemporary Care. Il brand di skincare e lifestyle Made in Sardinia fondato da Alice Ziccheddu e concepito per prendersi cura di mente, corpo e anima grazie all’intima connessione con la natura più pura e potente dell’isola, accompagnerà gli ospiti aprendo il coinvolgimento di tutti i sensi, in un viaggio tattile e olfattivo, oltre che culinario.

L’idea riprende una comune filosofia di pensiero, condivisa dai due chef e dalle loro brigate, che raggiunge la massima espressione nelle loro preparazioni: una ricerca continua che porta a scoperte innovative, dove a fare da bussola è l’eliminazione degli sprechi e l’osservanza della stagionalità. Per coniugare al meglio la serata, i due cuochi hanno studiato un menu il cui punto di incontro è ciò che sta nel mezzo delle loro terre natali, la Sardegna e la Liguria: il Mar Mediterraneo e in particolare la tipica macchia mediterranea. Le sue essenze e i suoi odori diventano aspetti fondamentali per proporre una cena che sottolinea come la natura e il suo rispetto rappresentino una risorsa imprescindibile per il benessere della persona.


Mirror
accoglierà 26 ospiti, un numero di coperti che permetterà agli chef di prendersi cura di ognuno e alle esperienze proposte da In Aéras nel corso della serata di essere vissute con attenzione: i partecipanti sapranno godere di tutti i dettagli e di tutte le sensazioni. Motelombroso aprirà le sue porte alle ore 19:30, proponendo un aperitivo di benvenuto e invitando poi a prendere posto all’unico tavolo imperiale di specchio alle ore 21:00 per iniziare la cena. Mirror si prospetta come un’occasione unica, in cui le personalità dei due chef sapranno trasportare i commensali in una dimensione fuori dal tempo, dove al centro c’è l’individuo e il suo lifestyle, in strettissima sintonia con la natura, i suoi prodotti, i suoi profumi, i suoi sapori e i suoi ritmi.

Aperitivo dalle ore 19:30
Cena ore 21:00

Menu degustazione MIRROR 130€

Pairing bevande 80€

 

Multiverso

IL RISTORANTE KOSMO TASTE THE MOUNTAIN DI MOTTOLINO FUN

Il ristorante Kosmo Taste the Mountain di Mottolino Fun Mountain organizza una cena d’eccezione in collaborazione con lo chef pluristellato Norbert Niederkofler

 

Grande successo per la cena a otto mani nel nuovo ristorante di Mottolino Fun Mountain, con un menù realizzato dallo chef Norbert Niederkofler con Fabio Curreli, Executive chef di AlpiNN-Food Space & Restaurant, insieme a Michele Talarico e Matteo Grasso, il duo - Chef e Sous Chef – che cura la cucina di Kosmo Taste the Mountain.

 
 
 
 

Livigno, 17 gennaio 2023_ Più che una cena un’esperienza a tutto tondo: l’arrivo di Norbert Niederkofler al Kosmo Taste the Mountain – Livignodi Mottolino ha suscitato l’entusiasmo di tutti, ospiti, staff, chef e operatori del territorio. È stata l’occasione rara di accogliere, nelle cucine valtellinesi, uno dei simboli della cucina di montagna, tre stelle Michelin e Stella verde per la sostenibilità. Non sarà ad ogni modo l’ultima: ci sarà un nuovo appuntamento nel mese di aprile 2023.

Lo chef altoatesino ha curato antipasto e secondo insieme a Fabio Curreli, l’Executive chef di AlpiNN-Food Space & Restaurant di Plan de Corones, la “casa” di Cook the Mountain. I resident chefs, ovvero Michele Talarico e Matteo Grasso, rispettivamente Chef e Sous Chef di Kosmo, si sono invece occupati di realizzare il primo e il dolce.

Un menù specialissimo, e più unico che raro: è stato difatti ideato esclusivamente per la serata del 13 gennaio.

Otto mani hanno creato un’armonia di sapori che ha sorpreso tutti i presenti. La cena ha rappresentato anche un interessante e costruttivo momento di confronto con i ristoratori e gli operatori turistici di Livigno che hanno partecipato all’esperienza.

La serata ha permesso di raccontare, nel modo migliore, come la filosofia etica Cook the Mountain rappresenti un punto di svolta nella ristorazione di montagna. Ideata da Niederkofler, è la fonte di ispirazione alla base del progetto di Kosmo, inaugurato da poco più di un anno. Una proposta basata sul rapporto instaurato con i produttori del territorio e gli ingredienti locali di stagione. Senza sprechi: tutto ciò che entra in cucina si trasforma in ingrediente, opportunamente trattato. Grazie a questo approccio Kosmo si apre a un target ampio e desideroso di novità.

L’evento è stato anche l’occasione per scoprire i nuovi Headquarters di Mottolino Fun Mountain, la struttura che ospita il ristorante. Si tratta della prima opera olimpica privata per Milano-Cortina 2026, un centro servizi unico nel suo genere in Italia, che incorpora un innovativo hub digitale.

SAIMIR XHAXHAJ: QUANDO I RICORDI DI INFANZIA DANNO VITA A UN MENU ESCLUSIVO

 

SAIMIR XHAXHAJ: QUANDO I RICORDI DI INFANZIA DANNO VITA A UN MENU ESCLUSIVO

Passato di pomodoro è composto da otto portate, in equilibrio tra la tradizione albanese e le rivisitazioni dello chef

12 gennaio 2023, Verona – Da sempre Saimir Xhaxhaj racconta le sue origini creando i suoi piatti: nel menu del ristorante La Canonica alcune preparazioni parlano albanese, hanno ingredienti che rimandano alla terra natale dello chef e ai sapori della sua infanzia. Il riscontro positivo dei clienti affascinati è diventato ora motore per una nuova sfida: creare un intero menu che facesse di quei gusti e profumi appartenenti alle origini un ponte tra l’Italia e l’Albania, capace di collegare il passato impreziosendo l’attuale. Nasce così il menu Passato di pomodoro: otto portate che valorizzano la semplicità della cucina albanese, tradizione assaporata e apprezzata dallo chef fino a quanto non si è trasferito in Italia.

Il richiamo ai sapori casalinghi è accompagnato da una certa nostalgia: “Ogni piatto di questo percorso è collegato a ricordi, alle ricette della nonna, ai profumi che percepivo in casa e alla ricchezza che sapevamo cogliere anche nelle preparazioni più semplici, allora considerate povere. I nomi dei piatti o la loro descrizione non vengono presentati con il menu: chi lo sceglie si lascia trasportare in un viaggio che è altrove e in un altro tempo, il tutto condotto dallo chef che racconta il piatto al servizio di ogni singola portata, parlando così anche un po’ di sé.

Affinché si riescano a percepire tutte le emozioni e le sfumature di un piatto, trovo fondamentale raccontare come è nato, come è composto e come è stato ideato. Se avessi scelto un nome per ogni piatto, sarebbe certamente stato un nome albanese, chiaro per me ma non per i miei ospiti”.

Fondamentale il contributo di Luca Peretti, sommelier e responsabile di sala, che ha abbinato a ciascuna portata alcune etichette della più che fornita cantina del ristorante. Chi ha provato il menu è rimasto stupito da alcune note di sapore che hanno inaspettatamente saputo collegare due paesi e le loro rispettive cucine, attraverso gusti legati all’infanzia di ciascuno.

Per spiegare come Passato di pomodoro evochi emozioni e richiami inusuali, basti pensare che l’infuso albanese servito prima del dessert, è in realtà la stregonia italiana: un thè tipico e diffuso anche in Sicilia. 
Con questo menu, Saimir Xhaxhaj e in generale La Canonica continuano in una direzione di spiccata originalità che, senza timore, tenta l’ospite trasportandolo in territori inizialmente sconosciuti: con passione e dedizione, lo chef e le sue preparazioni sanno rendere anche i gusti più stranieri, familiari e testimoni di richiami al passato.

Il menu Passato di pomodoro è disponibile fino alla fine del mese, al costo di euro 110 bevande escluse. Per chi sceglie di farsi guidare anche sulla scelta del vino, l’abbinamento viene proposto al costo di euro 90.

 

La Canonica 
Creare in totale libertà: una cucina di qualità che non impone limiti o confini all’inventiva dello chef Saimir Xhaxhaj e della sua brigata. È così che nasce l’esperienza del ristorante La Canonica, grazie all’intuito del patron Lorenzo Donadel che ha deciso di scommettere fin da subito, in un rapporto di reciproca fiducia, sulla sua creatività e su un progetto che ha la curiosità e la voglia di osare nel suo DNA. Un sentimento che anima Saimir e tutti i suoi collaboratori. La cucina dello chef valorizza il patrimonio enogastronomico locale con suggestioni e rimandi provenienti da diverse culture. Quella che si può degustare a La Canonica è una versione alta e moderna del patrimonio culinario italiano, capace di rielaborare magistralmente i sapori della memoria e della tradizione con sempre nuovo estro e nuovo slancio; una cucina contemporanea, vivida e libera espressione di storie, idee, tecniche e culture. Il maître e sommelier del locale, Luca Peretti, condivide con lo chef la stessa passione per la ricerca e per la sperimentazione, per gli abbinamenti innovativi e sorprendenti. Il risultato è una cantina ricca di etichette di pregio, attenta ai piccoli produttori e alle eccellenze artigianali locali, a cui si affiancano le creazioni uniche di Luca, bevande e fermentati rigorosamente home-made.

Ristorante La Canonica
Vicolo S. Matteo 3 – 37121 Verona
Tel. 0454 732625
ristorantelacanonicaverona.it

 

HORTERIA, LA NUOVA APERTURA A FILIERA CORTISSIMA IN MOSCOVA A MILANO

 

 

Un progetto di due giovani under 35, Giorgia Codato e Mauro Salerno 

 

Il nuovo indirizzo in via della Moscova 24 a Milano è una cucina autentica che vuole essere uno strumento per introdurre le persone alla cultura del cibo in un ambiente genuino e di fiducia, dove la sperimentazione culinaria viene arricchita dalla consapevolezza del proprio impatto sul mondo. Il progetto è di due giovani under 35, Giorgia Codato, classe 1988 e Mauro Salerno, classe 1990.

Horteria Mirano nasce nel 2017 dal desiderio di Giorgia di creare un luogo in cui “poter stare bene” insieme al cibo. 

È proprio a Mirano che avviene il fatidico incontro tra lei e Mauro che, in viaggio per lavoro, rimane incantato dal progetto e dalla passione di Giorgia. Da qui nasce la decisione di aprire una nuova sede di Horteria nella città metropolitana di Milano.

Green senza essere vegani o vegetariani, la selezione dei prodotti viene fatta a filiera cortissima come Domus Salerno, azienda agricola di proprietà di Mauro Salerno, a conduzione familiare ospitata nel cuore più verde del Parco Nazionale del Cilento, a Vallo di Diano e Alburni, come il prezioso olio extravergine di oliva che si può degustare in accompagnamento ai piatti. Il nome stesso del locale, Horteria, è un chiaro richiamo alla genuinità dei prodotti dell’orto di casa. Ma non si tratta di un locale per vegetariani, ma per chi ama un'alimentazione corretta e ragionata, ma allo stesso tempo gourmet: proteine come carne e pesce non mancano, ma il vegetale e la sua trasformazione vengono esaltate al medesimo livello. Ricerca della materia prima, filiera corta e creatività non mancano in cucina. Passione ed estro la completano. Il design del locale segue questa filosofia, pulito, piante come decorazione e come protagoniste in tanti piatti. La sala vive di un’atmosfera propria: piante, legno, argilla, corten emergono in un contesto dalla forte espressività. La sala è intima e raccolta, come il servizio, attento, premuroso e gestito direttamente da Giorgia e Mauro.

L’attenzione per la sostenibilità e lo spiccato senso creativo che li contraddistinguono sono espressi non solo attraverso i piatti, ma anche esaltati dalla carta dei vini e dal menù, realizzati saggiamente con il riutilizzo di scarti alimentari. La prima è creata a partire dalla buccia dell’uva, mentre il secondo da quella d’arancia.

 

Giorgia Codato e Mauro Salerno

Figlia d'arte, Giorgia Codato  seguiva spesso il padre a Venezia dove lavorava come chef e nel poco tempo libero che aveva curava l'orto di casa, che usava come test per i suoi piatti. Laureata in psicologia, approfondisce in particolare il campo dei disturbi dell’alimentazione; il progetto Horteria nasce dopo un tirocinio post laurea a Londra dove, dopo aver lavorato in diversi ristoranti, si rende conto quanto intimo e forte possa essere il legame tra il cibo e la mente e quanto abbia da dire di ognuno di noi. Questa consapevolezza nasce anche, e soprattutto, dalla sua esperienza personale con i disturbi alimentari da giovane. Dopo questo periodo negativo nasce in lei il profondo desiderio di aiutare gli altri ad avere un rapporto sano con il cibo. Cucinare per le persone prestando attenzione alla materia prima, vedere nei loro occhi soddisfazione e gratitudine la fanno sentire viva e fiera di compiere questo mestiere e perseguire la sua missione personale.

Giorgia, Mauro e la squadra di Horteria lavorano ogni giorno con entusiasmo per offrire ai propri clienti un cibo sano, di qualità e bello sia esteticamente che qualitativamente.

Mauro Salerno nasce a Como, ma trascorre molto tempo con il papà, di origini cilentane e negli uliveti che possiedono in Campania. Crescendo, nel tempo libero, diventa parte “attiva” nell’ecosistema e fornisce un aiuto concreto alla manutenzione dell’orto: semina, innesta, raccoglie. Cresce quindi con un’idea chiara di stagionalità, filiera corta, territorio, educazione alimentare. Tematiche diventate i pilastri del suo locale e che sposa con la compagna Giorgia nella loro Horteria. Prima di approcciarsi al mondo della ristorazione, Mauro studia economia e management a Milano, lavora in una società di consulenza per svariati anni per poi decidere che le passioni devono essere coltivate con l’obiettivo di far nascere qualcosa, proprio come faceva da ragazzo con la terra dell’orto. 

 

Lo chef e la cucina

Roberto Cogni, classe 1994 di Magenta, ha iniziato subito all'estero con un'esperienza nella gestione di un ristorante a Valencia. Tornato in Italia, ha lavorato con lo chef Antonello Colonna a Milano per poi diventare sous chef al ristorante Desco. 

A fare da spalla a Roberto sono Leandro Santoli e Hisham Bendebka. Entrambi hanno collezionato importanti esperienze lavorative,  Leandro come membro di Gucci Osteria e Attimi di Heinz Beck, mentre Hisham di Langosteria e Trippa.

Tra i piatti signature di Horteria, la tartare di manzo con marmellata di tuorlo, verdure pickles, pane di segale e finocchietto; Horto (tripudio green con verdure cotte, crude e fermentate); la zuppa di cipolle con formaggio fontina d’alpeggio e tuille di verdure; i ravioli ripieni di coda di toro e cioccolato amaro; come secondo il diaframma di cavallo con chimichurri e cavolo romanesco e come dolce la tatin di mela e gelato allo yogurt. Degustazione 3 portate a 60 euro, da 5 portate a 80 euro. 

 

Horteria

via Della Moscova, 24 Milano

Telefono: 353 4419985

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Orari

Dal Martedì al Sabato : 12:00 > 15:00 – 19:00 > 23:30

La Domenica: 12:30 > 15:00

Chiuso il Lunedì

 

Camilla Rocca

LA TABLE D’ANTONIO SALVATORE ENTRA NELLA CLASSIFICA DEI 50 MIGLIORI RISTORANTI ITALIANI NEL MONDO

 

Con il 23° posto viene riconosciuto l’impegno dello chef Antonio Salvatore nel rappresentare il meglio del Made in Italy all’estero

Con il 23° posto viene riconosciuto l’impegno dello chef Antonio Salvatore nel rappresentare il meglio del Made in Italy all’estero

20/12/2022, Monte Carlo – Durante il Gran Gala della guida 50 Top Italy del 13 dicembre scorso, è stata svelata l’attesissima classifica annuale dei 50 Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo 2023. Nell’elenco dei più importanti interpreti di cucina italiana all’estero, lo chef Antonio Salvatore ha debuttato al 23° posto con il ristorante La Table d’Antonio Salvatore presso il Rampoldi di Monte Carlo. L’inclusione tra i Top 50 sancisce il riconoscimento del suo rinnovato impegno nel raccontare ai monegaschi la cultura del Belpaese, che trova una delle sue migliori espressioni proprio nell’enogastronomia.

Oltre alla maestria in cucina, la chiave del successo dello chef Salvatore è la sua grande capacità di coinvolgere la brigata in un obiettivo comune: rendere il ristorante un’isola di creatività e eccellenza italiana nel Principato. “Sono onorato e orgoglioso di essere stato inserito tra i migliori ambasciatori della cultura gastronomica del nostro paese. Devo ringraziare il mio team per questo risultato, i nostri i sacrifici sono stati ripagati” ha commentato Antonio Salvatore. In particolare, è stato importante il ruolo ricoperto dalla proprietaria e partner del ristorante Rampoldi, Ekaterina Verozub. Il loro sodalizio proseguirà anche in futuro con nuove avventure, tra cui l’imminente apertura di Rampoldi New York, insegna oltreoceano del gruppo MCHG.

 

LA TABLE D’ANTONIO SALVATORE

All’interno del leggendario ristorante di Monte Carlo Rampoldi, l’Executive Chef Antonio Salvatore ha ritagliato uno spazio di raffinata intimità dove le emozioni gastronomiche ed enologiche trovano il loro punto di eccellenza, La Table d’Antonio Salvatore. Un concept nuovo in cui la personale e continua indagine creativa dello chef si esprime attraverso una carta esclusiva dalle radici italiane e accenti francesi che rompe con i cliché dell’alta cucina. Nel 2021 la Stella Michelin ha confermato il valore della sua intuizione artistica e del suo instancabile lavoro, una gratificazione che non segna un traguardo finale per uno chef la cui ricerca dell’eccellenza non si ferma mai.

 

LA TABLE D’ANTONIO SALVATORE 

3, Avenue des Spélugues - 98000 Monaco 

+377 93 30 70 65

 

Petra Cucci

QUATTRO RISTORANTI DEGLI HOTEL BARCELÒ PREMIATI CON STELLE MICHELIN IN SPAGNA

 

 

Barcelò Hotel Group protagonista al gala della nuova Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023: 3 nuove Stelle MICHELIN e 2 Stelle rinnovate nei suoi ristoranti delle Isole Canarie.

La catena alberghiera Barcelò Hotel Group è stata una delle protagoniste del gala della nuova Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023, lo scorso 22 novembre presso il Palazzo dei Congressi di Toledo. La catena alberghiera è stata premiata con 3 nuove stelle MICHELIN nei suoi ristoranti di Granada e Tenerife e ha rinnovato le 2 Stelle in due dei suoi resort delle Isole Canarie, diventando così la realtà  con il maggior numero di Stelle MICHELIN nell’arcipelago spagnolo. 

 

Il Royal Hideaway Corales Resort 5* GL di Tenerife ottiene 2 riconoscimenti: il ristorante dei fratelli Padron "El Rinco³n de Juan Carlos" ottiene la seconda Stella, mentre, il ristorante Nikkei "San Hò´" riceve la sua prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023. 

A Gran Canaria invece, il ristorante "Poemas by Hermanos Padrò³n" dell'hotel Royal Hideaway Santa Catalina 5* GL rinnova la Stella ricevuta lo scorso anno e, infine, il ristorante "La Finca" dell'hotel Royal Hideaway La Bobadilla 5* GL si aggiudica la prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023, della provincia di Granada. 

Con questi riconoscimenti Barcelò³ Hotel Group conferma l'impegno dell'azienda nei confronti della nuova cucina canaria, della sua qualità e dell’accurata selezione dei prodotti.

 

Royal Hideaway Corales Resort 5* GL, Costa Adeje, Tenerife

Il Royal Hideaway Corales Resort 5* GL, situato nel sud di Tenerife e premiato con 3 Stelle nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023, ha dimostrato così il suo impegno nel posizionarsi come uno dei migliori hotel gastronomici della Spagna. I due ristorante stellati sono El Rincò³n de Juan Carlos e San Hò´.

El Rincò³n de Juan Carlos, 2 Stelle nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.

Arte e avanguardia gastronomica si fondono nelle cucine di Juan Carlos, facendo diventare il suo ristorante un punto di riferimento culinario sull’isola. Ciò accade grazie a una proposta originale basata su una cucina d'autore che esalta i prodotti locali, ma con un'’influenza di sapori internazionali. Ci piace utilizzare i prodotti migliori e, se sono locali, tanto meglio, anche se non ci priviamo di nessun prodotto globale, cercando sempre l'eccellenza", affermano gli chef Juan Carlos e Jonathan Padrò³n.

 

San Hò´, 1 Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.

La proposta del ristorante San Hô rappresenta l'eccellenza nell'incrocio delle culture peruviana e giapponese con un forte accento canario. Una combinazione unica sull'isola di Tenerife, guidata dal duo di chef formato da Adriàn Bosch, nominato Miglior Chef Assoluto delle Isole Canarie 2012, ed Eduardo Domi­nguez, Miglior Chef Assoluto delle Isole Canarie 2016. Il loro menu si basa sui segreti della cucina Nikkei, termine che si riferisce agli emigranti giapponesi presenti in Perù¹ e che descrive la fusione delle cucine e delle tecniche culinarie di questi due Paesi.

 

Santa Catalina, Hotel Royal Hideaway 5* GL, Las Palmas de Gran Canaria

Santa Catalina Hotel Royal Hideway 5* GL, storico hotel del Gruppo Barcelò³ situato nella capitale di Gran Canaria, ospita il ristorante Poemas by Hermanos Padrò³n, che anche quest’anno rinnova la sua Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.

 

Poemas by Hermanos Padrò³n, 1 Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.

Poemas by Hermanos Padrò³n¨ il primo e unico locale con 1 Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023 a Las Palmas de Gran Canaria, ed è caratterizzato da una personalità  inconfondibile che evoca la natura e l'arte, con influenze di sapori e consistenze internazionali. Al Poemas by Hermanos Padrò³n, con i fratelli Padrò³n al timone e lo chef Ici­ar Perez come capo cuoco, i clienti possono vivere un'esperienza gastronomica coinvolgente attraverso un menu degustazione o piatti à la carte, rendendo la visita al ristorante un viaggio di sapori da ricordare.

 

La Bobadilla, Hotel Royal Hideaway 5* GL, Loja, Granada

La Bobadilla, un Royal Hideaway Hotel in cui le tradizioni andaluse regalano ai visitatori un'esperienza di puro lusso nei pressi della Sierra di Loja, tra Granada e la Costa del Sol, ospita il ristorante La Finca, che proprio quest’anno ha ottenuto la sua prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.

 

La Finca, prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.

Il ristorante La Finca offre ai propri ospiti un percorso attraverso le province di Malaga e Granada sotto la guida dello chef Pablo Gonzalez, già  premiato nel suo ristorante La Cabanà a Murcia. La sua visione, con una filosofia locale e raffinata, viene eseguita dallo chef Fernando Arjona e dal maître Saturnino Burgueno. La Finca mira a sorprendere con un menu a base di prodotti locali, in cui i protagonisti sono l'olio extravergine d'oliva (EVOO) e l’eccellente caviale Riofrío, una prelibatezza della zona della Sierra de Loja.

 

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ÖSTERIA Ö MAGAZÍN CUCINA GENOVESE DI RICONOSCENZA

  

 Aperta la nuova Österia tra i carruggi di Santa Margherita, un vero e proprio inno alla tradizione gastronomica ligure

 

Dopo un lungo periodo di lavori ieri, giovedì 8 dicembre, l’Osteria Ö Magazín, Cucina genovese di riconoscenza, ha aperto finalmente le sue porte al pubblico, mostrando a tutti la sua nuova identità. Negli spazi in cui sorgeva prima il Bistrot di Santa Margherita infatti, le sorelle Mussini e lo Chef Edoardo Ferrera sono pronti per accogliere i propri ospiti con un’offerta gastronomica rinnovata. La nuova Osteria Ö Magazín punta a proporre i più iconici piatti regionali nella loro autenticità, viaggiando a ritroso tra le eccellenze gastronomiche dell’amata Liguria. Un progetto che nasce dall’intento rinnovato di proporre le tipiche ricette della tradizione gastronomica locale e riportare in auge i veri sapori e profumi del Tigullio. Un inno alle tavole di pizzo, al profumo di lavanda che permeava l’atmosfera nelle antiche case nobiliari e ad una grande Genova, che torna a vivere grazie alle specialità enogastronomiche che omaggiano la cucina di una volta. A guidare la brigata di cucina della nuova osteria rimane la sapiente mano dello Chef genovese Edoardo Ferrera, cuoco “nomade e irrequieto”, che firma un percorso gastronomico nella tradizione. Un vero e proprio itinerario del gusto, attraverso i sapori sinceri e veraci della Liguria, che racconta la storia dalle origini per arrivare ad oggi, con proposte in cui passato e presente costituiscono gli ingredienti principali per una vera cucina genovese di riconoscenza.

 

Österia Ö Magazín, il tributo alle ricette regionali del passato. Il progetto imprenditoriale Ö Magazín nasce originariamente nel 2017 dall'incontro tra le sorelle Simona ed Emilia Mussini e lo Chef Edo Ferrera che, da liguri Doc, vogliono promuovere la propria tradizione gastronomica attraverso una sensibilità romantica, un  ritorno ad uno “spirito di bottega” antico e alla valorizzazione di sapori autentici. Tradizione e rispetto sono le linee guida fondamentali che esprimono l’identità della cucina di Österia Ö Magazín, che vuole riproporre i piatti delle case borghesi delle generazioni passate, sotto la guida dello chef Ferrera e della sua brigata. Con un approccio dinamico e un occhio sempre rivolto alle ricette originali del passato, il team di cucina ha ideato un menù profondamente riconoscente, che celebra alcuni dei piatti liguri più iconici. Il menù di Österia Ö Magazin parla il dialetto ligure, con i tipici nomi della tradizione locale e per facilitare la consultazione agli avventori, un breve “dizionario del forestiero” guiderà gli ospiti alla scoperta della vera essenza dei piatti. Oggi Österia è il frutto di cuore, passione, identità e progettazione. Troveremo una selezione di salumi e formaggi delle Valli genovesi o La Panissa ripassata in padella con cipollotto di Loano e machetto di acciughe. Immancabile nell’offerta dell’Osteria, la Cima alla Genovese, con spuma di patate Quarantine - presidio slow food Liguria - prezzemolate, sott’olio di porcini e giardiniera. Tra i primi spiccano il Tagiæn verde a-o Tocco de Fónzo, i tradizionali taglierini al verde realizzati con la borraggine nell’impasto - tipica erba del territorio - o i Raieu co-o tocco de Capéllo do Præve, i classici ravioli con il sugo. E ancora, le Tommaxelle di vitella alla Genovese, involtini di carne, le Acciughe di Monterosso in Bagnun o lo Stocco accomodato, piatto per eccellenza della tradizione gastronomica ligure, che prevede una lunga cottura (da qui l’uso del termine “accomodato”) e ingredienti tradizionali come pinoli, olive taggiasche e olio extravergine di oliva. Il fil rouge della gastronomia ligure è mantenuto anche nelle proposte dolci, dove ritroviamo La Sacripantina, torta tipica genovese della tradizione, l’Oh Issa, una rivisitazione del tiramisù, realizzato con i tipici biscotti genovesi lagaccio, in sostituzione ai savoiardi, caffè, crema classica al mascarpone e spolvero di cacao amaro e infine l’iconico dolce natalizio, il Pandolce alla Genovese, in collaborazione con la storica Pasticceria Tagliafico di Genova. 

 

 

Dal 1990 la storia del ristorante Ö Magazín a Portofino si lega indissolubilmente a quella della famiglia Mussini e al mondo del mare. Le sorelle Emilia e Simona rilevarono l’attività di quel vecchio “magazzino” dove i nonni custodivano le reti e l’attrezzatura da pesca e ne fecero il ristorante, punto di riferimento che è oggi. La famiglia Mussini, a capo dal 1949 di uno storico cantiere navale fondato da Giorgio Mussini, è da sempre legata al mare e al Tigullio, tanto che il richiamo alla nautica e ai suoi elementi è evidente anche nel design e nella concezione del ristorante. Dal 2019 Ö Magazín raddoppia, aprendo il bistrot nel centro storico di Santa Margherita, che da questo dicembre 2022 si trasformerà nell’ Österia Ö Magazín, Cucina genovese di riconoscenza omaggio all’autentica tradizione gastronomica regionale. Tra le novità in programma, anche l’apertura di un’enoteca, in cui verranno serviti i tipici prodotti esclusivi della regione, con uno spazio destinato al laboratorio, nel quale personalità celebri della Liguria potranno utilizzare per presentazioni o degustazioni.

 

Erika Rencurosi • 3331953604

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Osteria Ö Magazín, Cucina genovese di riconoscenza

Via Cairoli 3 – 16038 Santa Margherita Ligure (GE)

Tel. 0185 698962 

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www.omagazin.it 

 

Orari di apertura

lunedì-domenica 12:30-15; 19-23

ERIKA GOTTA, EXECUTIVE CHEF DELLA COUNTRY HOUSE LA BURSCH IN ALTA VALLE CERVO, PREMIATA AI FOOD COMMUNITY AWARDS 2022 COME CHEF UNDER 35 DELL’ANNO

 

La scalata di Erika Gotta, giovane chef alla guida del ristorante de La Bursch, la country house in Alta Valle Cervo, non si ferma. Dopo aver conquistato il premio “Miglior Ristorazione d’Hotellerie” e la “Corona Radiosa 2023” durante Golosaria 2022, oggi, lunedì 28 novembre, la chef piemontese è premiata come miglior chef Under35 dell'anno in occasione dei Food Community Awards 2022, l’evento che ogni anno esalta il lavoro di chef, format, concept e ristoranti che ogni anno si sono particolarmente distinti nel panorama del settore food&beverage.  Un riconoscimento più che meritato, vista la grinta e la determinazione di questa giovanissima Chef che guida la sua brigata nella cucina della Bursch, offrendo ai propri ospiti un viaggio tra i sapori del territorio biellese: una cucina autentica, ispirata alla tradizione, ma con un twist in più.

 

Il ristorante de La Bursch: tutti i sapori più autentici del biellese, firmati Erika gotta

Aperto anche agli ospiti esterni, il ristorante de La Bursch propone i sapori del territorio attraverso una cucina piemontese improntata alla tradizione, rivisitata con una nota di creatività. La regia è affidata alla giovane chef di origini piemontesi Erika Gotta, che con la brigata di cucina e di sala guida sapientemente il ristorante con eleganza ed equilibrio. Il menù segue la stagionalità ed è sempre in divenire, con proposte sempre nuove, secondo la reperibilità degli ingredienti, offrendo percorsi degustazione e à la carte. 

Per i suoi piatti Erika si lascia ispirare dalle verdi montagne che circondano La Bursch, dove i boschi e la natura dominano un territorio antico, quasi incontaminato. Le erbe che crescono nell’orto del borgo sono elementi fondamentali per la costruzione dei suoi piatti e testimoniano la volontà di creare un’offerta realizzata completamente in loco. Il rispetto e l’amore per il territorio si riflette proprio nella selezione di materie prime della zona a vantaggio di una filiera corta, praticamente a km 0 e nell’utilizzo di erbe ed elementi naturali raccolti nel bosco.

 

Tra i piatti della chef per questa stagione troviamo La Siola, una cipolla ripiena di Don Giovanni, porri e liquirizia; Autunno ti aspetto riso tenuta castello, burro affumicato, amaretti al levistico, crumble al pecorino e abete rosso, cacao amaro, lime fermentato e gelsomino. Cerere, miglio, grano saraceno, quinoa, lenticchie nere mantecati al testun, carbone vegetale, erba dell'orto e tra i dolci troviamo Tonda Gentile in Valle Cervo, un soffice di nocciole, spuma al fondente, crema al finocchietto pepe cioccolato o il divertente Una sera al cinema, una meringa con panna, caramello, popcorn e capperi. Il viaggio tra i piaceri del gusto prosegue con i formaggi, un esempio di eccellenza del territorio. Da quelli tipici di alta montagna all’antica Mocetta Biellese. Il viaggio tra i sapori e i piaceri del gusto continua con i formaggi, un esempio di eccellenza del territorio. Da quelli tipici di alta montagna all’antica Mocetta Biellese.

 

Erika Gotta, classe 1993 è originaria di Cherasco, in provincia di Cuneo. Dopo l’istituto alberghiero Velso Mucci a Bra, inizia un’esperienza per lei molto formativa nel ristorante del Monastero di Cherasco. Dopo poco tempo viene assunta presso le cucine de La Ciau del Tornavento, da Maurilio Garola, dove continua la sua formazione in qualità di capo partita in pasticceria. Nel 2018 lascia il suo Piemonte per approdare in Lombardia e proseguire la sua gavetta prima al Ristorante Morelli, sotto la guida sapiente di Livio Pedroncelli (sous chef di Giancarlo Morelli) e successivamente da Pomiroeu. Nel 2020 avvia l’ambizioso progetto di Delivery Valley - la prima dark kitchen d’Italia - con la sorella Alida. Ma il 2021 sarà per lei l’anno decisivo, segnato dall’incontro con Barbara Varese, imprenditrice milanese e proprietaria della Country House La Bursch, che le offre l’opportunità di tornare “a casa” e di dirigere per la prima volta la cucina del suo ristorante. Ispirata dalla personalità di Barbara e innamorata del progetto, Erika vede qui l’opportunità di sperimentare e trovare la propria dimensione. Al suo fianco in qualità di sous chef, Pietro Cinti, supporto fondamentale in questo progetto.

 

Erika Rencurosi

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