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CONSORZI VINO

MICHELIN, BINDOCCI (PRES. CONSORZIO BRUNELLO): STELLA A MONTALCINO DOPO 11 ANNI PREMIA SISTEMA VINO/TERRITORIO

 

CONSORZIO BRUNELLO ASSEGNA A MATTEO CIRCELLA RICONOSCIMENTO MICHELIN SOMMELIER 2021

 

“La riconquista della stella Michelin a Montalcino dopo 11 anni è di per sé un’ottima notizia, ma il fatto che questa sia stata assegnata a un gruppo che fa del vino la propria identità ci rende ancora più orgogliosi”. Lo ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, commentando la stella assegnata oggi dalla Guida Michelin al ristorante Sala dei Grappoli di Castello Banfi-Il Borgo, guidato dallo chef Domenico Francone.

“Banfi – ha proseguito – è l’esempio di quanto il sistema vino a Montalcino sia complesso e radicato nel tessuto sociale della comunità ben oltre il proprio prodotto. Il brand Brunello di Montalcino è legato a doppio filo al suo borgo e allo sviluppo che la sua principale economia è stata in grado di dare e che ne ha fatto una bandiera dello stile di vita italiano, della sua storia, della sua biodiversità e della sua cucina. Questo riconoscimento è la prova della grande crescita della ristorazione montalcinese, che punta con impegno a raggiungere l’eccellenza del suo vino di punta. Anche nell’anno più difficile – ha concluso Bindocci – oggi registriamo un’altra bella notizia dopo quelle dell’eccellente vendemmia e delle prime recensioni internazionali dell’annata 2016 – in commercio dal prossimo gennaio – considerata tra le migliori di sempre”.

In occasione della presentazione della Guida Michelin 2021 il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, che ha partecipato come partner della manifestazione, ha assegnato il Premio Michelin Sommelier 2021 a Matteo Circella, sommelier del ristorante La Brinca (Ne, Genova). Oltre al riconoscimento, al vincitore anche una mathusalem da 6 litri di Brunello di Montalcino 2015.

 

Eugenia Torelli, 328.6617921 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

EFFETTO BARBERA D’ASTI DOCG: +28% IN VALORE IN CINQUE ANNI

Una nuova ricerca Qualivita, promossa dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, fotografa il valore della DOCG, le azioni promotrici del Consorzio e l’impatto sul territorio

  

Una storia antichissima quella della Barbera d’Asti DOCG che si proietta nel futuro grazie a valori produttivi ed economici importanti e in crescita e alle buone pratiche messe in atto dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato: questo in sintesi è ciò che emerge da una nuova ricerca della Fondazione Qualivita.

Prima fra le Barbera del Piemonte per i volumi certificati, la Barbera d’Asti DOGC nel 2019 ha visto attestare a 21 mln € il valore della sua produzione certificata sfusa, a fronte di 164 mila hl di prodotto a denominazione, frutto del lavoro di oltre 3.000 operatori (circa il 30% di quelli piemontesi), disposti in 167 comuni tra le province di Asti e Alessandria. Risultati importanti e in crescita: il valore della produzione certificata sfusa della Barbera d’Asti DOCG è cresciuto del +28% nel corso ultimi 5 anni, quasi dieci punti in più del valore relativo a tutta la produzione a denominazione d’origine del Piemonte.

Questa crescita del valore ha due principali motivazioni: una buona progressione dei prezzi e una buona tenuta dei mercati sia nazionali che esteri. Sul prezzo in particolare si assiste ad una variazione di +44% per la Barbera d’Asti DOCG, considerando la media dei prezzi media 2010-2014 e quella 2015-2019, a fronte di un incremento dei prezzi dei vini DOC-DOCG italiani del +27%.

 

Oltre a fotografare i valori produttivi ed economici, la ricerca ha evidenziato le buone pratiche di questo percorso di crescita della DOCG e del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Lo ha fatto valutando 4 pilastri fondamentali: la comunità, cioè il capitale sociale produttivo; il valore, cioè il capitale sociale di mercato; le azioni per il futuro, sintesi prospettica del capitale sociale produttivo e di mercato; l’identità, attraverso la condivisione di valore, cioè il capitale sociale am­bientale. Oltre 300 le aziende socie del Consorzio nel 2019, raddoppiate rispetto al 2014 a conferma del ruolo di aggregatore di interessi riconosciuto al Consorzio negli ultimi anni. Questo patrimonio relazionale, che combina le risorse e le competenze dei soci, permette di rendere più efficace ed efficiente la co-produzione di valore e lo sviluppo comune per costruire un vantaggio competitivo sostenibile e una conoscenza condivisa.

Tra le buone pratiche realizzate dal Consorzio di tutela per crescere il valore e costruire il futuro: il progetto Barbera 2.0 condotto con l’Università degli Studi di Torino con lo scopo di creare un’innovativa mappa sensoriale della Barbera d’Asti DOCG attraverso l’analisi delle aree di produzione e delle caratteristiche chimico-fisiche e sensoriali del vino e l’azione legale internazionale per la registrazione della Barbera d’Asti DOCG nel mercato cinese a tutela dei veri produttori.

Una survey online somministrata ai referenti dei Comuni dell’areale di produzione ha dato poi voce agli stakeholder del territorio interrogati sul legame della Barbera d’Asti DOCG e il suo indotto. Ben il 46% dei rispondenti trova che vi sia una relazione molto forte tra la DOCG e il territorio, riconosciuta anche dai turisti (58%), confermando così la denominazione come simbolo di un territorio. Proprio il turismo, si rileva strategico per la Barbera d’Asti DOCG: per il 58% dei rispondenti l’aumento dei flussi turistici è infatti il principale impatto che essa ha sul territorio. I dati sui flussi turistici mostrano con evidenza questo aumento: negli ultimi 5 anni nella provincia di Asti gli arrivi sono aumentati del +28% e le presenze del +15% (dati Istat, variazione 2019 su 2014). Una crescita che porta con sé lo sviluppo di altri settori, dai servizi alle infrastrutture, fino alle ricadute benefiche su tutto il tessuto territoriale.

 

«Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato - ha dichiarato Filippo Mobrici, presidente del Consorzio di Tutela della Barbera, Vini d'Asti e del Monferrato -  con le sue 13 denomina­zioni (4 DOCG, Barbera d’Asti, Nizza, Ruchè di Castagnole Monferrato, Terre Alfieri e 9 DOC, Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Lo­azzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Piemonte), può essere considerato il cuore unitario di un territorio unico e ricco di unicità enologiche, paesaggistiche e cultu­rali, dal 2014 Patrimonio dell’Umanità Unesco. Uno scenario che rappresenta circa il 30% della superficie vitata a D.O. del Piemonte, dove convergono lavoro, cultura e occupazione. Nasce da questa consapevolezza la volontà di investire in un progetto di ricerca che, a cominciare dalla Barbera d’Asti Docg, prodotto di massima identità in termini economici e di immagini, arrivi a tracciare un quadro analitico circostanziato del Monferrato del vino; un lavoro che metta in evidenza le attività e i numeri del Consorzio e le prospettive dei nostri vini, importanti e blasonati ambasciatori del made in Italy nel mondo». 

«La nuova ricerca, realizzata dalla Fondazione Qualivita per il Consorzio di Tutela della Barbera, Vini d'Asti e del Monferrato conferma come, anche in un momento di crisi come questo, i Consorzi di tutela siano strumenti di organizzazione e sviluppo che permettono di trovare soluzioni di crescita significative per tutto il territorio - ha affermato Mauro Rosati, Direttore Generale di Fondazione Qualivita. Per analizzare questi processi abbiamo elaborato un modello di ricerca originale, basato su dati primari e secondari, indirizzato a cercare sia i dati economici che le altre dimensioni valoriali delle filiere legate alla zona di origine; turismo, sviluppo rurale, coesione sociale, sostenibilità ambientale sono solo alcuni degli ambiti in cui la Barbera d’Asti DOCG ed in generale tutte le Indicazioni Geografiche più evolute riescono ad affermare dinamiche positive per i produttori e per un intero territorio».

 

>>CONSULTA LA RICERCA E LE VIDEO INTERVISTE<<

 

CONSORZIO BARBERA D’ASTI E VINI DEL MONFERRATO

Fondato nel 1946, il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro diffusione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi. Cuore unitario di un territorio Patrimonio dell’Umanità Unesco, il Consorzio rappresenta il punto di riferimento di una filiera vitivinicola che esprime, con i suoi prodotti, la storia e il valore di una regione unica al mondo. Il supporto fornito alle aziende è mirato a garantire un alto profilo produttivo e qualitativo, ma anche a legare assieme le diverse anime di un territorio a massima vocazione vinicola per promuovere in modo unitario e uniforme tutto il Monferrato.

 

FONDAZIONE QUALIVITA

La Fondazione Qualivita è un’organizzazione culturale e scientifica nata nel 2000 e impegnata nello sviluppo di sistemi di conoscenza per le produzioni agroalimentari a Indicazione Geografica con attività editoriali, di comunicazione, ricerca, formazione e networking. È stata riconosciuta dal Ministero delle politiche agricole italiano come soggetto di elevata capacità tecnico-scientifica nell’ambito del settore delle produzioni DOP, IGP, STG.

www.qualivita.it

 

Area Comunicazione Fondazione Qualivita

TRATTO DA UNA STORIA VERA UNICA AL MONDO

 

Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG 

La nuova campagna pubblicitaria del Consorzio di Tutela sarà  on air da domenica 22 novembre. Il piano di comunicazione coinvolge tv, stampa, radio e digitale

 

Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG rafforza il posizionamento del prodotto attraverso una comunicazione che mostra la sua essenza, le sue origini e la bellezza delle sue Colline Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Il contesto in cui il Consorzio sceglie di comunicare è quello di un anno che pone di fronte a continue sfide e proprio in un momento così delicato fa appello ai suoi valori più profondi e trova in essi la coerenza necessaria a coinvolgere i consumatori di oggi. I valori delle persone, le loro ambizioni e aspettative virano verso l’autenticità, la genuinità, la ritrovata curiosità e l’orgoglio per tutto ciò che è prossimo e prezioso, e che riconosciamo vicino, non solo fisicamente. Da qui, il claim della campagna “Tratto da una storia vera, unica al mondo”.

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG parla grazie ai suoi valori, che si arrampicano su ogni pendio e si esprimono attraverso le mani sapienti dei viticoltori che da generazioni lavorano questi vigneti, trasformando il peso della fatica quotidiana in un ricamo delicato dal valore universale.
Sono una comunità di 3300 famiglie che oggi più che mai si uniscono per ribadire la loro unicità, e per sottolineare il valore di quell’armonia circolare che leggiamo in questo paesaggio, nell’impegno inarrestabile di ciascun viticoltore e, come naturale conclusione, in ogni calice. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG fresco e fragrante, è un prodotto unico e tuttavia versatile, capace di conquistare il mondo.

Siamo orgogliosi di presentare la nuova campagna pubblicitaria del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene, perché mostra a tutti i consumatori le ragioni della solidità della nostra comunità, i motivi per cui siamo legati a questo territorio e alla qualità del nostro prodotto” afferma il Presidente Innocente Nardi “Questo momento di comunicazione, sicuramente il più evidente a tutti, chiude un anno in cui il Consorzio ha vissuto una decisa accelerazione verso il digitale. Grazie ai webinar per i soci, alle degustazioni per i winelover e addetti ai lavori, e ai virtual tour per gli ospiti stranieri abbiamo cercato di non interrompere mai la promozione dei nostri vini e del nostro territorio”.

La pianificazione della campagna, curata direttamente dal Consorzio è declinata su stampa nazionale, locale, televisione (la7, la7D e Sky – Marsterchef), radio e digitale.

Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG è l’ente privato, nato nel 1962, che garantisce e controlla il rispetto del disciplinare di produzione del Prosecco Superiore DOCG. Lo spumante prodotto sulle colline tra Conegliano e Valdobbiadene (TV) ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata nel 1969 e la Denominazione di Origine Controllata e Garantita nel 2009. Il territorio di produzione comprende 15 comuni: Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Follina, Miane, Vidor e Valdobbiadene. Il Consorzio, attualmente presieduto da Innocente Nardi, ha sede in località Solighetto a Pieve di Soligo, raggruppa 185 case spumantistiche e tutte le categorie di produttori (viticoltori, vinificatori e imbottigliatori). Opera principalmente in tre aree: la tutela del prodotto, la sua promozione e la sostenibilità della produzione, in Italia e all’estero, dove promuove la conoscenza del prodotto attraverso attività di formazione, organizzazione di manifestazioni e relazioni con la stampa.

 

Renata Toninato

USA E CINA “NEL MIRINO” DEI VINI D’ABRUZZO

Il protrarsi della difficile situazione per il settore non ferma il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo che continua ad investire nella comunicazione e nella promozione - seppur a distanza - dell’enologia regionale, tassello fondamentale per tutto il comparto economico.

In un momento di stallo per il settore, con la chiusura del mondo Horeca a causa dell’emergenza sanitaria, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo supporta le Aziende nel veicolare - anche se digitalmente e senza la possibilità di raccontarle dal vivo - i valori, il territorio e le potenzialità che stanno dietro ai vini abruzzesi e che, anno dopo anno, li stanno aiutando ad affermarsi sempre più sui mercati internazionali.

 

Il Consorzio annuncia quindi l’attività, organizzata con il prezioso supporto di Veronafiere e Colangelo & Partners, in calendario per il 24 novembre - durante l’appuntamento annuale, e per quest’anno, rigorosamente digitale di Wine2Wine - e rivolta agli stakeholder del mondo del vino targato USA. Il programma prevede uno speciale focus con degustazione guidata dedicati ai vini della Regione Verde d’Europa; diverse le aziende coinvolte che andranno a raccontare le sfaccettature delle DOC Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo e Villamagna senza tralasciare bianchi fermi come l’Abruzzo Pecorino che continua ad affermarsi come un vino estremamente versatile e di grande pregio.

 

“Gli Stati Uniti si confermano mercato importante per le nostre aziende”, racconta Valentino Di Campli presidente del Consorzio. “Negli ultimi tre anni vi è stata una costante crescita dell’export verso questo Paese e, in un anno che farà, purtroppo ma per forza di cose, registrare una frenata da parte del nostro comparto, lascia ben sperare che nel primo semestre del 2020 i vini abruzzesi abbiano conservato un trend positivo, certo dovuto al ruolo strategico svolto dal canale della grande distribuzione durante i vari mesi di lockdown; per questo vogliamo andare a parlare ancora una volta a importatori, ristoratori, sommelier e giornalisti in occasione del Wine2Wine per innalzare la loro sensibilità nei confronti dei nostri vini con la speranza che si possano presto tornare a degustare anche nei locali, target cruciale per gran parte delle aziende che non sono presenti nella distribuzione organizzata”.

 

Occhi puntati anche sull’Oriente. Nei giorni scorsi infatti il Consorzio è stato protagonista, con una masterclass dedicata al Montepulciano d’Abruzzo, alla terza edizione del QWine Expo, la fiera internazionale dedicata al vino italiano in che si è tenuta a Qingtian, nella provincia dello Zhejiang, in Cina, dove le manifestazioni continuano e si confermano momenti fondamentali per la promozione del vino. 

 

“La Cina è un mercato con ampi margini di crescita su cui stiamo investendo da diversi anni”, spiega Di Campli analizzando la necessità di andare anche a “formare” il pubblico di riferimento in questo Paese dove non vi è una cultura del vino già radicata e quindi “informazione e formazione qui sono propedeutiche alle vendite, per questo tra dicembre e gennaio abbiamo in programma diversi corsi di approfondimento sui vini abruzzesi dedicati a importatori, operatori, giornalisti ma anche wine lovers; andremo ad insistere sul forte legame vino e territorio e su quelle caratteristiche che rendono i nostri vini diversi dagli altri, anche se il Montepulciano d’Abruzzo è già molto apprezzato dai cinesi possiamo fare molto di più e ampliare il ventaglio di proposte da inserire anche su questo mercato”.

 

Il corso di formazione sarà strutturato su più livelli e parlerà di vitigni, caratteristiche, numeri, tecniche di servizio e di abbinamento rivolgendosi ai professionisti del settore ma si entrerà anche nel dettaglio della natura e della ricchezza paesaggistica, culturale e culinaria dell’Abruzzo di fronte ai wine lovers.   In programma, per lo stesso periodo, due masterclass - sempre per i professionisti - dedicate al Montepulciano d’Abruzzo nelle città di Chengdu e Xi'an e due tasting events nelle città di Xiamen e Xi’an. In quest’ultimo caso i partecipanti saranno gli operatori del settore Food&Beverage, gli operatori del settore Hotellerie, giornalisti e social influencers, wine educators, sommelier, studenti delle facoltà di Enologia di varie Università cinesi, rappresentanti di istituzioni cinesi, rappresentanti di istituzioni italiane in Cina e wine lovers. I produttori potranno anche intervenire direttamente con il loro importatore in Cina.

 

Questa è solo la prima parte di un progetto molto ampio pensato dal Consorzio per la Cina che vedrà anche la realizzazione del primo club dedicato al Montepulciano d’Abruzzo, per operatori e wine lovers che saranno coinvolti sia con eventi sul territorio locale sia con visite in Abruzzo alla scoperta delle tante anime di questa terra e della sua proposta enologica.

 

IL CONSORZIO TUTELA VINI D’ABRUZZO

Organismo di carattere associativo senza scopo di lucro, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo è stato istituito nel 2003 con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAF) per svolgere funzioni di tutela, valorizzazione e di cura generale degli interessi connessi alle denominazioni da esso tutelate. Sovrintende all’adempimento della disciplina regolamentare delle denominazioni, alla formulazione di eventuali proposte di aggiornamento della stessa, e coordina il lavoro delle categorie produttive del settore ai fini della valorizzazione delle singole denominazioni.

Il Consorzio tutela i seguenti vini a Denominazione di Origine Controllata: Montepulciano d'Abruzzo Doc, Trebbiano d’Abruzzo Doc, Cerasuolo d'Abruzzo Doc, Abruzzo Doc, Villamagna Doc. Tutela inoltre anche i vini a Indicazione Geografica Tipica: Colline Pescaresi Igt, Colline Teatine Igt, Colline Frentane Igt, Colli del Sangro Igt, Del Vastese o Histonium Igt, Terre di Chieti Igt, Terre Aquilane o Terre de L’Aquila Igt.

 

Lucia Boarini t. + 39 349 43 32 333 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

“WINE-BOX”: IL CHIANTI RUFINA A DOMICILIO

Anteprime di Toscana 2021 rinviate a maggio. Nel frattempo il Chianti Rufina viene a casa vostra

 

L’appuntamento per le Anteprime di Toscana è rinviato alla primavera 2021 e precisamente al periodo 14- 22 maggio. L’emergenza relativa al Covid19 ha costretto tutti gli organizzatori delle annuali fiere del vino italiano, gli eventi nei quali la nuova produzione viene presentata agli esperti e professionisti del settore, a posticipare le date di svolgimento che erano diventate ormai abituali e consolidate.

“Il rinvio della presentazione delle Anteprime è sempre un dispiacere per noi produttori”  afferma il Presidente del Consorzio Chianti Rufina Cesare  Coda Nunziante  “perché questo incontro rappresenta il primo banco di prova per le annate più recenti che fino a quel momento sono degustate "riservatamente" solo dal produttore e dal suo enologo”.

Il comprensorio della Rufina e Pomino è una delle zone di più antica tradizione di produzioni di vini di eccellenza in Toscana, riconosciuta e tutelata già nel 1716 con il famoso Bando di Cosimo III de’ Medici insieme a Chianti Classico, Carmignano e Valdarno di Sopra.

“Nessun dubbio però”, prosegue Coda Nunziante “da parte di tutti Consorzi toscani, di posticipare questo importante momento di confronto a maggio quando ci auguriamo che si potrà affrontare con maggior serenità questa intensa settimana di degustazioni. Inoltre, il mese di maggio è senza dubbio uno dei momenti più belli dell'anno, sulle nostre colline, dopo il risveglio primaverile e sarà più facile per tutti organizzare ulteriori momenti di confronto professionale e di convivialità sfruttando i favori della bella stagione. Faremo il possibile per trarre il massimo vantaggio che ci viene offerto per buttarci dietro le spalle questo difficilissimo periodo che stiamo attraversando, anche trasformando questo evento in una grande festa del vino della nostra Regione. Uniti, i Consorzi Toscani ce la faranno!”

DISTANTI, UNITI, UNICI

In attesa di una calda accoglienza di persona,  Chianti Rufina lancia la WINE-BOX

Il  periodo è particolarmente difficile, con la pandemia che ha dato un colpo di freno alla tendenza espansiva dei prodotti della Rufina, sempre più apprezzati in tutto il mondo. Fortunatamente le diminuzioni nei numeri del prodotto venduto sono fino ad ora contenute, grazie alla reazione positiva del mercato e al potenziamento delle vendite in rete. In questi giorni viene attivato il nuovo progetto ‘WINE-BOX’ con il quale si possono acquistare online le annate e le riserve del Chianti Rufina DOCG semplicemente visitando il sito www.chiantirufina.com/winebox/  oppure il profilo FaceBook “Consorzio Chianti Rufina” o Instagram @consorziochiantirufina o ancora Whatsapp. Ogni Wine-Box (per ora sono quattro diverse) contiene 6 Chianti Rufina divisi per tipologia Annata e Riserva e per posizione dei vigneti lungo la valle del fiume Sieve prima della sua confluenza nell’Arno. Riva Destra per Pontassieve e Riva Sinistra per Rufina, Pelago e Dicomano. Una ghiotta occasione per un comodo e vantaggioso viaggio attraverso le alte vigne dell’Appennino fiorentino.

La Rufina costituisce una realtà ambientale e produttiva unica in Toscana”, continua Coda Nunziante, “dove lo specifico microcosmo ecologico e climatico rende possibile il perfetto equilibrio tra vigneti, boschi di abeti, castagneti ed oliveti”. Le coltivazioni arrivano fino ai 750 metri,  permettendo di raggiungere un ottimale grado di maturazione delle uve grazie all’andamento delle temperature caratterizzato da forti escursioni, con estati calde e inverni rigidi. “Una delle principali caratteristiche dei nostri vini”, conclude il Presidente, “è la loro longevità, che li rende preziosi e ricercati dai collezionisti, ma per caratterizzare ancora di più il territorio abbiamo  avviato un progetto di selezione delle migliori vigne aziendali. Quando questo progetto vedrà la luce, potremo esaltare al massimo le espressioni più caratteriali del territorio.”

 

Per ulteriori informazioni:

Consorzio Chianti Rufina

Villa di Poggio Reale

Viale Duca della Vittoria,7

RUFINA (FI)

Tel: (+39) 055 8399944

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Paolo Valdastri

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+39 328 4603832

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