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CONSORZI VINO

INVITO SEMINARIO SUI VINI DELL'ALTO ADIGE A GENOVA

 

La degustazione sarà guidata dal giovane altoatesino Eros Teboni, Certified Sommelier della Court of Master Sommelier.

Nel corso del seminario verranno presentati 10 vini dell'Alto Adige tra i quali 2 vecchie annate.

 

VINI IN DEGUSTAZIONE

  • Alto Adige Valle Isarco Kerner Aristos 2019 _ Cantina Valle Isarco
  • Alto Adige Pinot Bianco Anna 2018 _Tenuta Tiefenbrunner - Schlosskellerei Turmhof
  • Alto Adige Chardonnay Flora 2018 _Cantina Girlan
  • Alto Adige Pinot Grigio Riserva Giatl 2017 _ Peter Zemmer
  • Alto Adige Sauvignon Praesulis 2019 _ Gump Hof - Markus Prackwieser
  • Alto Adige Sauvignon Oberberg 2017 _ Tenuta Kornell di Florian Brigl
  • Alto Adige Gewürztraminer Vigna Kastelaz 2018 _ Elena Walch
  • Alto Adige Schiava Sonntaler Alte Reben 2019 _ Cantina Kurtatsch
  • Alto Adige Pinot Nero 2016 _Maso Thaler
  • Alto Adige Gewürztraminer Lunare 2006 _ Cantina Terlano

LA RIPARTENZA DEL LUGANA PARLA TEDESCO

Il Consorzio sarà protagonista di ben 4 eventi in una settimana a Monaco, Amburgo e Vienna. Tiene l’export in Germania ma cambia la domanda

 

 

 

Gli impegni internazionali del Lugana ripartono dalla Germania. Non poteva essere altrimenti per la DOC che da sempre vede i tedeschi come i maggiori appassionati al mondo e che esporta nei paesi di lingua germanica circa il 40% del totale della produzione. A partire da lunedì 7 settembre, per una settimana, il Consorzio sarà protagonista di 4 appuntamenti che faranno tappa ad Amburgo, Monaco e Vienna. “La scelta di focalizzarsi sul mercato interno e sul centro Europa è dettata non solo dagli evidenti limiti imposti agli spostamenti internazionali, ma dalla effettiva potenzialità che risiede nei mercati di prossimità che hanno dimostrato, negli anni, una grande continuità e fidelizzazione – afferma il Direttore del Consorzio Andrea Bottarel –. E’ necessario continuare a presidiare i mercati esteri, intercettando i mutamenti in atto anche in paesi come la Germania, mercato storicamente “conservatore”, molto orientato al valore e a prezzi convenienti, dove invece si registra un'accelerazione alla tendenza verso marchi più ambiziosi e rivolti al consumatore, promossi sui social media e venduti attraverso l’ e-commerce, come emerge da una recente indagine di Wine Intelligence. Abbiamo perciò bisogno di innovare la nostra comunicazione, integrando gli eventi dal vivo con il digital, come prevede la strategia del Consorzio e promuovere una più profonda conoscenza della Denominazione in primo luogo fra la stampa e il trade”.

 

Il primo degli appuntamenti che vedranno protagonista il Consorzio si terrà il 7 settembre presso il Se7en Oceans di Amburgo, in collaborazione con la prestigiosa rivista Vinum. 22 Lugana di annata 2019 saranno protagonisti di una degustazione alla cieca riservata agli abbonati della rivista, che potranno esprimere una votazione con punteggi da 1 a 20. La stessa tipologia di evento, sempre sotto l’egida di Vinum, sarà riproposta anche il 9 settembre al Pure Wine & Food a Monaco.

 

L’8 settembre ad Amburgo, presso Villa Verde, centrale location di eventi e seminari sul vino in città, si terrà una Masterclass dedicata principalmente alla stampa condotta da Steffen Maus, wine journalist e Lugana Ambassador con una profonda conoscenza del vino italiano. La Masterclass proporrà in degustazione 4 Lugana DOC e 4 Lugana Riserva di differenti aziende, per dimostrare il potenziale espressivo delle due tipologie di Lugana che più vengono apprezzate all’estero e che da sole rappresentano circa il 98% della produzione.

 

La trasferta si concluderà il 14 settembre a Vienna, con un’altra Masterclass in collaborazione con Wein&Kultur. L'obiettivo della manifestazione è proporre il Lugana al pubblico austriaco con un approccio più divulgativo e di presentarlo anche in abbinamento al cibo. La manifestazione sarà divisa in due momenti. Dalle 14:30 alle 18:00 c/o Augustiner Keller si terrà prima una Masterclass condotta da Walter Kutscher (Vice-Presidente Associazione Sommelier Viennese), a seguire un abbinamento cibo & vino (assaggio di tre pietanze per sperimentare l'abbinamento con il Lugana) ed infine un open tasting. Dalle 19:00 alle 22:00 il Consorzio insieme a Christian Bauer, altro Lugana Ambassador e firma di spicco della stampa enologica austriaca, proporrà invece una degustazione riservata su invito nel ristorante italiano O' Sfizio. Anche in questo caso si presterà particolare attenzione al pairing, oltre che alla proposta dei vini in purezza.

 

Francesca Goffi

VENDEMMIA 2020, TANTA QUALITÀ MA SI SELEZIONANO I VIGNETI

La stagione vendemmiale alle porte si preannuncia ottima da un punto di vista sanitario. Molta selezione dei grappoli nel vigneto per potere portare in cantina un’alta qualità. Utile la riduzione delle rese decisa dal Consorzio

Una stagione metereologica come la 2020 non si vedeva da diversi anni. Preceduta da un inverno mite e siccitoso, il germogliamento è partito con sostanziale anticipo rispetto alla stagione precedente. I mesi di aprile e maggio sono stati perturbati e piovosi, e le basse temperature registrate hanno rallentato la corsa delle viti per arrivare alla fioritura in giugno in perfetto stato. I mesi estivi hanno registrato temperature senza estremi, ventilazione e un perfetto apporto idrico che hanno portato le vigne a essere rigogliose e sane, senza attacchi di peronospora o altre malattie. Un po’ più preoccupante è l’aumento di mal dell’esca e flavescenza dorata che è però costantemente monitorata dai tecnici delle “Sentinelle del Soave” che stanno effettuando interventi puntuali ed efficaci.

Le vigne di Garganega e Trebbiano di Soave sono quindi in ottimo stato e con un produzione nella media. La scelta del Consiglio di avere prudentemente abbassato le rese per la vendemmia 2020 arriva quindi a sottolineare una grande attenzione in vigneto, selezionando quelli migliori per la produzione del vino Soave che anche quest’anno raggiungerà i 450.000 ettolitri, in linea con le richieste del mercato. Dati incoraggianti inoltre sono quelli che vengono dagli imbottigliamenti, che stanno recuperando rispetto ai primi mesi dell’anno, segno di una maggiore fiducia e richiesta di prodotto sui mercati di elezione del Soave, in particolar modo la Germania. 

La vendemmia per le terre del Soave dunque è prevista per il 20 di settembre, solo qualche giorno di anticipo rispetto agli scorsi anni, con una garganega allungata e spargola e con le acidità che sono aiutate dalle importanti escursioni termiche che si stanno registrando e che sono ottimali per la freschezza ma anche per i profumi floreali di fiori d’acacia e camomilla del Soave.  «Ci stiamo preparando a una vendemmia da un lato estremamente promettente, dall’altro con qualche nuvola all’orizzonte – dice Sandro Gini, presidente del Consorzio – il nostro Consorzio si è dimostrato reattivo e in grado di rispondere alle problematiche che ci si sono poste davanti e siamo sicuri che saprà reagire con prontezza anche in futuro.»


Chiara Mattiello

IL CONSORZIO TUTELA DOC DELLE VENEZIE OTTIENE IL RICONOSCIMENTO DEL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA

A nemmeno un mese dall’iscrizione della DOP nel registro eAmbrosia da parte della Commissione Europea, il Consorzio Pinot Grigio Delle Venezie DOC ottiene finalmente dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) il riconoscimento ufficiale e l’attribuzione dell’incarico a svolgere le legittime funzioni di promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza, informazione (di cui all’articolo 41, comma 1 e 4 della legge 12 dicembre 2016, n. 238 per la DOC delle Venezie).

 

Con il Decreto Ministeriale dell’11 agosto 2020 si è concluso rapidamente l’iter di richiesta del riconoscimento avviato lo scorso 23 luglio, arrivato, come auspicato dal Consorzio, in tempo per questa vendemmia che tra pochi giorni inizierà in alcune aree di produzione del Pinot Grigio delle Venezie.

 

È solo nell’aprile del 2017 che viene formalizzata la nascita del Consorzio di Tutela, con la conseguente sostituzione della preesistente IGT e l’obbligo, dal 1° agosto 2018, di imbottigliare solo Pinot grigio Delle Venezie DOC. “A nome del Consiglio di Amministrazione e di tutti i nostri Soci desidero ringraziare il MIPAAF non solo per la professionalità e disponibilità dimostrate, ma anche per la rapidità nella gestione della pratica per il conseguimento del riconoscimento del nostro Consorzio” dichiara il Presidente Albino Armani e continua “Ora diventiamo ufficialmente soggetto attivo anche nell’ambito dei finanziamenti per la promozione e valorizzazione del Pinot grigio Delle Venezie DOC e potremo ripartire nel 2021 con un’offensiva decisa sui mercati mondiali. Questo ultimo traguardo, conseguito grazie all’impegno illuminato, la dedizione e la grande competenza di Bepi Catarin, premia il lavoro svolto in modo sinergico e coordinato dalle regioni Veneto e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Provincia Autonoma di Trento, al fine di tutelare e accrescere il valore della nostra filiera vitivinicola, che rappresenta il primo vino bianco fermo delle nostre esportazioni e una grande ricchezza del nostro sistema vitivinicolo nazionale”.

 

Ora più che mai questa Denominazione interregionale entra a pieno titolo nel ruolo di tutela, promozione e informazione di un’unica grande identità condivisa e radicata nel territorio delle Venezie, il Pinot grigio, allo scopo di affrontare in maniera coordinata i mercati internazionali, definendone uno stile e tutelandone l’immagine nel mondo. Per l’anno prossimo il Consorzio punta non solo a rafforzare ulteriormente le posizioni acquisite sulle principali piazze di riferimento – tra cui UK e USA, animati da turbolenze legate ai temi Brexit e dazi che preoccupano la filiera – ma intende aprire una strada anche verso Paesi nuovi, dove il Pinot grigio delle Venezie è assente o marginalmente presente.

 

Valentina Fraccascia

“L’ESUBERANZA DELL’ABRUZZO PECORINO”

 

Vitigno autoctono da cui deriva un vino che spicca tra le proposte dei bianchi per l’estate, grazie alla sua freschezza e persistenza

 

L’Abruzzo non è solo una terra di grandi vini rossi ma, grazie anche al vitigno pecorino - diffuso in tutta la regione “Verde d’Europa” - offre un’allettante proposta di vini bianchi perfetti per la stagione estiva e non solo. Perché non scegliere di scoprirlo proprio sul fantastico territorio che - tra enogastronomia, bellezze naturali, arte, cultura, vendemmia, eventi e sport - ti conduce dalla montagna al mare in meno di un’ora, soffermandosi magari ad ammirare anche la costa dei Trabocchi al tramonto?

 

Armonico, persistente, secco, l’Abruzzo Pecorino ha tutte le caratteristiche per essere considerato un vino d’eccezione. Fresco, con un’ottima acidità̀ bilanciata da una grande potenza alcolica, si rivela il compagno ideale in particolare per piatti di pesce, formaggi ma anche carni bianche e primi con condimenti importanti. Con un colore giallo paglierino tendente al dorato, un gusto armonico e un bouquet fruttato e floreale, è caratterizzato da profumi di frutta tropicale, note agrumate e balsamiche; l’Abruzzo Pecorino deriva in realtà da un vitigno “antico” che racconta la storia e le tradizioni di una regione ricca di sapori e di aromi. Le sue prime tracce risalgono ai tempi di Catone il Censore (II secolo a.C.) che lo includeva tra le varietà portate in Italia durante le migrazioni greche.

 

Con una maturazione abbastanza precoce delle uve e basse rese quantitative, è stato riscoperto in tempi recenti (dagli anni ’80/’90) per la produzione di vino di qualità, mentre prima gli si preferivano varietà più produttive. Il nome del vitigno rimane tutt’oggi un mistero, ma tra le varie ipotesi maggiore credito ha quella che lo lega alla pratica della pastorizia transumante, tipica dell’Abruzzo: pare che le pecore andassero pazze per questo tipo di uva che, maturando prima delle altre varietà regionali, era dolcissima nel periodo del loro passaggio, verso metà settembre.

 

Il vitigno, per raggiungere l’eccellenza, preferisce zone fresche e forti escursioni termiche. Coltivate in tutta la regione Abruzzo, le uve pecorino conferiscono al vino caratteristiche organolettiche differenti a seconda del terreno dove sorgono le vigne e dei metodi di vinificazione e affinamento. I vini provenienti dai vigneti costieri hanno, per esempio, una grande impronta sapida mentre freschezza e acidità sono più marcate nelle proposte che provengono dai piedi della Majella e del Gran Sasso. Insomma la versatilità è uno dei punti di forza dell’Abruzzo Pecorino e sono davvero tante le proposte abruzzesi da degustare.

 

IL CONSORZIO TUTELA VINI D’ABRUZZO

Organismo di carattere associativo senza scopo di lucro, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo è stato istituito nel 2003 con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAF) per svolgere funzioni di tutela, valorizzazione e di cura generale degli interessi connessi alle denominazioni da esso tutelate. Sovrintende all’adempimento della disciplina regolamentare delle denominazioni, alla formulazione di eventuali proposte di aggiornamento della stessa, e coordina il lavoro delle categorie produttive del settore ai fini della valorizzazione delle singole denominazioni. 

Il Consorzio tutela i seguenti vini a Denominazione di Origine Controllata: Montepulciano d'Abruzzo Doc, Trebbiano d’Abruzzo Doc, Cerasuolo d'Abruzzo Doc, Abruzzo Doc, Villamagna Doc. Tutela inoltre anche i vini a Indicazione Geografica Tipica: Colline Pescaresi Igt, Colline Teatine Igt, Colline Frentane Igt, Colli del Sangro Igt, Del Vastese o Histonium Igt, Terre di Chieti Igt, Terre Aquilane o Terre de L’Aquila Igt.

 

Simonetta Gerra

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