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CONSORZI VINO

PINOT GRIGIO DELLE VENEZIE NEL 2019 TRA LE DOC PIU' PERFORMANTI D’ITALIA

In un momento congiunturale difficile, la DOC interregionale imbottiglia nel 2019 +34% sull’anno precedente

                                                                                                                                

A un passo dal riconoscimento comunitario, la Denominazione mira nel 2020 a mantenere l’equilibrio raggiunto nell’ultima campagna di commercializzazione, lavorando sulla gestione coordinata delle produzioni, la salvaguardia del valore economico della Denominazione e il rafforzamento del mercato interno

 

Il 2019 ha rappresentato una vera e propria sfida per il Consorzio delle Venezie, che ha dovuto affrontare una situazione congiunturale decisamente complessa in coda a una campagna caratterizzata da un calo produttivo del 25% sull’anno precedente che (risultato delle forti, ma necessarie, misure di governo sull’offerta che hanno preceduto la penultima vendemmia). Ma nonostante ciò la Denominazione triveneta - che riunisce gli operatori della filiera produttiva del Pinot grigio DOC del Friuli-Venezia Giulia, della Provincia Autonoma di Trento e del Veneto a dicembre 2019 si posiziona tra le DOC più performanti a livello nazionale con un +34% e un aumento di quasi 58 milioni di bottiglie vendute sul 2018, raggiungendo i 223 milioni di bottiglie complessive e osservando una buona crescita della domanda in un momento di incertezza del mercato.

 

Numeri di grande importanza per il Consorzio che - a un passo dal riconoscimento ministeriale e dell’ufficiale attribuzione dell'incarico a svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione (primavera 2020) e il relativo erga omnes - da sempre strizza l’occhio all’export con una media del 95% dell’imbottigliato che oltrepassa il confine, e che riconferma a gran voce il forte posizionamento del Pinot grigio DOC italiano nei mercati internazionali, trainati – finora – da USA, UK e Germania. 

 

Nonostante i risultati certamente incoraggianti, il Consorzio continua nella sua opera di salvaguardia del valore economico della DOC - e di un’equilibrata ripartizione dello stesso attraverso tutti i comparti della filiera vitivinicola - impegnandosi a mantenere l’equilibrio raggiunto in questa ultima campagna di commercializzazione. “La Denominazione non ha ancora raggiunto il riconoscimento economico e sociale sperato e meritato, e su questo dobbiamo lavorare ancora molto al fianco dei produttori e di tutta la filiera” sostiene il Presidente Albino Armani e continua, “Nel 2019 la DOC del Pinot grigio è stata capace di affrontare una congiuntura complessa tra le due ultime campagne di commercializzazione e di raggiungere buoni risultati. Il Consorzio si augura di mantenere questo trend positivo, continuando a remare contro a possibilità di espansione della produzione e scongiurare rischi di speculazioni sui prezzi in favore di un clima di serenità commerciale. Il compito chiave della Denominazione tramite il Consorzio è chiaro: una filiera produttiva interamente tracciata è una garanzia per gli stessi produttori e, soprattutto, una tutela per il consumatore”.

 

In virtù di ciò, sarà quindi importante lavorare sia al fianco delle istituzioni e degli organi di controllo per difendere il nostro vino dai tentativi di pratiche fraudolente, di cui ancora purtroppo si parla nella cronaca recente, sia insieme con le Denominazioni del Nordest che, come la DOC delle Venezie, tutelano l’origine del Pinot grigio e ne gestiscono la qualità. Valutati sia i dati produttivi sia l’esito della commercializzazione dell’ultima campagna, il Consorzio delle Venezie in vista della prossima vendemmia, si coordinerà per una gestione consolidata delle riclassificazioni con gli altri Consorzi di tutela e le organizzazioni di categoria al fine di incentivare produzioni di qualità rispettose dell’ambiente e più rispondenti alle potenzialità produttive del Pinot grigio.

 

“Il sentimento è molto positivo”, è quanto emerge dall’ultimo Consiglio di Amministrazione della DOC delle Venezie che si è svolto a inizio gennaio. “Ci sono tutte le condizioni per affrontare la prossima campagna di commercializzazione con ottimismo e maggiore sensibilità produttiva”.

 

Parallelamente il Consorzio intende impegnarsi per migliorare il posizionamento e il percepito della DOC, sia nel mercato domestico sia in quello internazionale, lavorando su un rafforzamento del valore dell’identità del Pinot grigio e puntando i fari sull’areale di produzione e sul terroir, principale fattore che lo contraddistingue dalla varietà prodotta nel resto dello Stivale.

 

Proprio in un’ottica di rafforzamento dell’identità e del senso di appartenenza territoriale, il prossimo 31 gennaio verrà inaugurata la sede istituzionale di San Vito al Tagliamento (PN) che unirà i grandi attori della viticoltura: i tre Consorzi Tutela Vini delle DOC del Friuli-Venezia Giulia, DOC Friuli Grave e DOC delle Venezie, oltre agli Organismi di Controllo CEVIQ, Valoritalia e Triveneta Certificazioni.

 

Infine, il Consorzio è pronto a partire con il ricco programma di iniziative promozionali 2020, che già a febbraio porterà la DOC tra i banchi d’assaggio francesi della seconda edizione di Wine Paris/Vinexpo (10-12 febbraio, Parigi), per proseguire con i consueti appuntamenti di Prowein a marzo e Vinitaly ad aprile. “Intendiamo mantenere e possibilmente rafforzare il nostro ‘ruolo-guida’ per garantire sia ai produttori sia al consumatore internazionale un’offerta promozionale efficace, continuando a partecipare a eventi e a manifestazioni di richiamo internazionale, nuove e consolidate in ogni parte del mondo - dagli USA al Giappone al Nord Europa - che rappresentano importanti occasioni di incontro e di confronto con il pubblico specializzato di buyer, stampa o professionisti del settore”, precisa Nazareno Vicenzi, Responsabile Marketing e Promozione del Consorzio.

 

Un’attenzione maggiore nei confronti del mercato nazionale va inoltre a compensare in lievissima misura le preoccupazioni della DOC che, a causa della Brexit, ricadono oggi sul Regno Unito, dove peraltro già nel 2019 le esportazioni hanno subito una leggera flessione del 5%.

 

Valentina Fraccascia

GRANDI LANGHE 2020: OLTRE 2 MILA PROFESSIONISTI DEL VINO DA 34 PAESI DEL MONDO 

 

LA DUE GIORNI DI DEGUSTAZIONI AD ALBA SI CONFERMA UN APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE IMPORTANTE PER BUYER, HORECA E GIORNALISTI (+30%). BAROLO E BARBARESCO PROTAGONISTI A NEW YORK IL 4 E 5 FEBBRAIO PER SFIDARE L’INCOGNITA DAZI NEGLI USA

 

Gli ingressi degli operatori professionali e stampa specializzata, provenienti da 34 Paesi del mondo, crescono del 30%. È il bilancio di Grandi Langhe 2020, la due giorni di lancio delle nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero, Docg e Doc di Langhe e Roero che si è chiusa oggi ad Alba. Prima tra le anteprime del vino in Italia, si conferma un appuntamento importante per i professionisti del vino che operano nel panorama internazionale: dall’Europa agli Usa, dall’Australia a Hong Kong, fino a Tokyo.

«Oltre un terzo dei partecipanti è arrivato dall’estero, a conferma del fatto che il nome di Grandi Langhe si sta affermando sempre di più anche fuori dall’Italia – dice il presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani Matteo Ascheri – cresce la presenza degli operatori italiani provenienti da 69 province, soprattutto da Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria e Toscana».

Sono stati due giorni intensi per le 206 aziende che hanno presentato le nuove annate di Barolo 2016, Barbaresco 2017 e Roero 2017, e delle altre denominazioni di Langhe e Roero. Il Consorzio guidato da Ascheri è in prima fila nell’organizzazione dell’evento insieme al Consorzio Tutela Roero, con il supporto di Regione Piemonte, Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero e Ubi Banca. L’organizzazione logistica dell’evento, ospitato al Palazzo Mostre e Congressi di Alba, è stata coordinata dal Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero.

Un’edizione, quella del 2020, in cui non si sono nascoste le molte preoccupazioni del settore per le minacce dei dazi che l’amministrazione americana potrebbe introdurre sulla vendita del vino italiano in Usa.

Il 4-5 febbraio il Consorzio presenterà le nuove annate a New York al primo Barolo & Barbaresco World Opening – BBWO, evento prestigioso con oltre 200 etichette nel cuore di Manhattan.

«Il nostro messaggio è chiaro - dichiara Ascheri - il mondo del vino piemontese tiene moltissimo ai consumatori americani, non a caso gli Stati Uniti sono il mercato numero uno per molte delle nostre denominazioni. Negli anni vi abbiamo investito moltissimo e continueremo a farlo. Saremo a New York uniti con un evento che vuole ribadire la forza e la determinazione dei nostri produttori».

Grande apprezzamento per i seminari di approfondimento sulle Menzioni Geografiche Aggiuntive condotti da Alessandro Masnaghetti: «È stata un’occasione anche per un pubblico di esperti di cogliere a fondo il valore delle MeGA di Barolo, Barbaresco, Roero, Dogliani e Diano» ricorda Andrea Ferrero, direttore del Consorzio.

Focus anche sulle MeGa del Roero, seminario condotto da Francesco Monchiero, presidente Consorzio Tutela Roero: «Diamo appuntamento a tutti ai Roero Days, quinta edizione, alla Reggia di Venaria Reale il 5 e 6 aprile».

La prossima edizione di Grandi Langhe, la sesta, è in programma il 25 e 26 gennaio 2021.

  

Ufficio stampa Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani:

Ilaria Bertini – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  – 3938132901

 

Ufficio stampa iShock

 

Fiammetta Mussio – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 339 7552481

VINO: A ‘BENVENUTO BRUNELLO USA’ CORO UNANIME ANTI-DAZI BINDOCCI (PRES. CONSORZIO BRUNELLO): +75% LE FASCETTE RICHIESTE A FINE 2019

 

 

 

San Francisco, 29 gennaio 2020. Il Brunello di Montalcino sbanca negli Usa e fa il pieno in vista dei possibili dazi aggiuntivi. Si chiudono oggi le due tappe di New York (foto) e San Francisco nel principale Paese di sbocco (30% la quota export) per il principe dei vini toscani. 

 

Circa 1.000 gli operatori intervenuti per 50 aziende accreditate agli eventi di Benvenuto Brunello Usa e un coro unanime: no ai dazi. “Tra metà novembre e fine dicembre – ha detto il presidente del Consorzio Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci - abbiamo registrato un volume di richieste di fascette di Stato per l'immissione di bottiglie sul mercato del 75% superiore allo stesso periodo 2018 (3,5 milioni contro 2 milioni). 

 

 

Un dato senza precedenti, che ha permesso a molti nostri produttori di spedire oltreoceano il vino a gennaio e che la dice lunga su quanto i dazi preoccupino anche i nostri partner commerciali statunitensi”. Il prossimo appuntamento è in Italia, dal 21 al 24 febbraio, con Benvenuto Brunello e quella che sembra essere la super annata 2015.

 

Ufficio stampa Consorzio del Brunello di Montalcino: Ispropress

 

Eugenia Torelli, 328.6617921 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Nelle immagini l’evento del 27 gennaio “Benvenuto Brunello in New York City 2020” al Gotham Hall di Broadway, New York.

Il Chianti torna in Germania con il “Superiore Docg”

 

Appuntamenti a Monaco e Berlino per presidiare un mercato strategico

 

Il Consorzio Vino Chianti torna in Germania con 18 aziende che saranno impegnate in una collettiva in due tappe, domani, 28 gennaio a Monaco e il 30 gennaio a Berlino: protagonista della missione commerciale sarà il “Chianti Superiore Docg” che verrà proposto in una degustazione “verticale” di vini dal 2018 al 2011, uno per ciascuna delle sette sottozone di produzione della Denominazione.  A Monaco il Chianti Superiore Docg si inserirà nel collaudato format dei “Tre Bicchieri”, a Berlino in quello dei “Vini d'Italia World Tour”, sotto il cappello del Gambero Rosso International. In entrambe le occasioni il Consorzio Vino Chianti organizzerà anche un seminario per diffondere la conoscenza del Chianti Superiore Docg, una categoria di prodotto ancora non molto diffusa e caratterizzata da parametri di produzione più restrittivi rispetto al Chianti: minor resa per ettaro, grado alcolico minimo più alto, affinamento minimo di un anno e un profilo organolettico più raffinato.

Il Chianti Superiore Docg è un vino moderno e duttile, dinamico, interpretato da una minoranza di produttori con cifre stilistiche del tutto personali: dai modelli più freschi e giovani, che prendono spunto dai vini di annata per accentuarne struttura, acidità, complessità di profumi, ai modelli più austeri, maturi, anche da invecchiare.  

E' su questo Chianti “super” che il Consorzio punta per consolidare la propria presenza sul mercato tedesco, un'area strategica per le importazioni che però ha dato nell'ultimo periodo alcuni segni di sofferenza: il calo delle vendite di vino italiano in Germania è stato pari al 10% nei primi sette mesi del 2019 .

 

“La Germania è per noi il primo mercato europeo di riferimento, assorbe il 32% delle esportazioni totali pari a 19 milioni di bottiglie – dice il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi -. Il rallentamento dell'economia tedesca sta iniziando a farsi sentire con i consumatori che si rivolgono ai vini spagnoli e cileni che hanno prezzi più favorevoli. Dobbiamo essere presenti oggi a maggior ragione per mostrare la qualità superiore dei nostri prodotti e presidiare con cura un mercato che resta comunque strategico, nonostante le buone performance registrate in altri Paesi”.

 

 

Lorenzo Galli Torrini

LA DOC MAREMMA TOSCANA CHIUDE BENE IL 2019

La Denominazione conquista il 3° posto per superficie tra le DOP toscane, dietro soltanto al Chianti e al Chianti Classico

Cresce il Vermentino e nel 2019 le bottiglie sono passate a 1.607.000, rappresentando il 28% del totale della produzione imbottigliata

 

Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana chiude il 2019 con una crescita dei Soci (ad oggi 314) e guarda al 2020 con ottimismo. La vendemmia di quest’anno si attesta come una delle più interessanti degli ultimi anni: è cresciuta la quantità - rispetto al 2018 - e la qualità delle uve è ottima, ci si prepara quindi a portare sui mercati nazionali e internazionali vini - rossi, bianchi e rosati - dalle grandi potenzialità. I dati (fonte Artea) riferiti ai quintali di uva rivendicata parlano di 152.700 q.li (su una superficie pari a 2.016 ha rivendicata, superiore di oltre 80 ettari rispetto alla vendemmia 2018).

 

Tra le tipologie prodotte dalla Denominazione, va senz’altro segnalato il Vermentino, il cui interesse da parte dei mercati nazionali e internazionali è cresciuto molto negli ultimi anni e anche in Maremma rappresenta un fenomeno in continua ascesa. I numeri parlano di 747 ettari di Vermentino che si attesta come la prima varietà a bacca bianca della provincia; nel 2019 le bottiglie sono passate a 1.607.000 per 12.049 hl e rappresentano il 28% del totale della produzione imbottigliata.  Il Vermentino è quindi la seconda tipologia imbottigliata della DOC dopo la tipologia Rosso e la volontà è quella di “cavalcare” questo trend che potrebbe diventare uno dei motori trainanti della DOC. In Toscana, tra DOC e IGT, nel 2019 sono stati rivendicati 97.053 quintali di uve atte a Vermentino e, di queste, il 34% con la DOC Maremma Toscana (fonte Artea).

 

La DOC Maremma Toscana passa al 3° posto, per superficie vitata rivendicata, tra le DOP toscane, dietro soltanto al Chianti e al Chianti Classico. Territorio incontaminato, sostenibilità e proposta ampia di prodotti sono i plus della Denominazione che è ancora giovane e ha una potenzialità di crescita molto importante anche in termine di volumi. Ad oggi si punta quindi in generale su obiettivi di crescita quantitativa e qualitativa del prodotto. Tanti i progetti e gli appuntamenti in calendario per il prossimo anno, per ampliare il progetto di valorizzazione e di comunicazione promosso dal Consorzio sui mercati nazionali e internazionali: dall’ appuntamento del 15 febbraio con le Anteprime Toscane a Firenze (PrimAnteprima) e dal Prowein di Düsseldorf in programma dal 15 al 17 marzo.

 

 

Simonetta Gerra _ Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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