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CONSORZI VINO

CONSORZIO TUTELA LUGANA DOC: TASTING IN GIAPPONE E USA

DOC LUGANA TRA ORIENTE ED OCCIDENTE:CONTINUA L’INTENSA ATTIVITÀ PROMOZIONALE DELLA DENOMINAZIONE GARDESANA

 

Da oggi 30 ottobre a venerdì 15 novembre 2019 il Consorzio Tutela Lugana DOC sarà in degustazione tra massimi esperti di settore e wine lover di Giappone e Stati Uniti  

 

È un autunno di fuoco quello del Consorzio Tutela Lugana DOC che, tornato dalla Milano Wine Week con un “tutto esaurito” alla masterclass organizzata proprio in occasione dell’ultima e fortunata edizione della manifestazione meneghina, si prepara ad incontrare il pubblico specializzato di Tokyo, Tampa (Florida), New York e San Diego.

 

Un periodo di intensa promozione internazionale che inizia oggi 30 ottobre 2019 nel Paese del Sol Levante, con la partecipazione all’evento di Tokyo - presso l’hotel Ritz Carlton nel quartiere di Minato Ku – incluso nel prestigioso Tre Bicchieri World Tour promosso dal Gambero Rosso. Un corner speciale sarà dedicato alla DOC Lugana, che sarà in degustazione con 26 etichette durante il walk-around tasting aperto a un pubblico di professionisti, ristoratori, buyer, stampa e wine lover (previste circa 1.500 persone). Non solo, la Denominazione gardesana sarà protagonista anche della masterclass “Lugana, timeless harmony” condotta da Marco Sabellico e Isao Miyajima, giornalista di settore nonché uno tra i più autorevoli esperti del vino in Giappone, che, insieme, guideranno gli ospiti in una verticale di otto vini delle tipologie Lugana, Lugana Superiore e Lugana Riserva, dal 2018 al 2012.

 

Ed esattamente ventiquattro ore dopo il Consorzio sarà dall’altra parte del Mondo, in rappresentanza della DOC, alla 52ima National Conference dell’American Wine Society, la più grande community di esperti ed “esploratori” del vino degli States. Dal 31 ottobre al 2 novembre 2019, infatti, i vini Lugana DOC saranno sponsor della manifestazione che quest’anno si terrà a St. Pete Beach, Tampa (Florida), incontrando i massimi esperti del Paese attraverso un banco d’assaggio, un seminario - che presenterà in modo dettagliato il territorio di produzione con un’ulteriore degustazione guidata dalla nota Wine Ambassador Susannah Gold - e una cena di Gala dove il Consorzio Lugana sarà nuovamente chiamato a raccontare le peculiarità di questa gemma del Lago di Garda.

 

Il Consorzio volerà poi a New York per unirsi al “viaggio sorseggiato” ideato da Jeff Porter, Direttore della sezione beverage del gruppo Bastianich e tra i più influenti sommelier per il vino italiano negli Stati Uniti. “Sip Trip” è appunto il nome dell’atteso rendez-vous enoico della Grande Mela nell’ambito del quale si terrà il Somm Meet Up, in programma il 4 novembre presso il Corckbuzz Wine Bar, dove Jeff Porter e i suoi amici sommelier assaggeranno e racconteranno vini delle aziende e dei Consorzi presenti e provenienti da ogni regione di Italia, in un’atmosfera informale e rilassata, evitando qualsiasi tecnicismo o linguaggio troppo “settoriale”.

 

Sempre a New York, il Lugana DOC in collaborazione con Colangelo & Partners, ha organizzato un Grand Tasting, alla presenza di 24 produttori della denominazione, in programma martedì 5 novembre dalle ore 12.00 alle ore 17.00 presso il The Redbury Hotel. Durante la giornata i vini della DOC saranno protagonisti anche di due masterclass condotte dal Presidente del Consorzio Ettore Nicoletto al fianco di Lars Leicht, VP, Communications e Trade Relations presso The Somm Journal.

 

Gli eventi autunnali si chiuderanno, infine, a San Diego, California, dove dal 13 al 15 novembre 2019 e in collaborazione con la Brand Ambassador Laura Donadoni, il Consorzio parteciperà per la prima volta alla SommCon, una tre giorni di “educational summit” che riunisce addetti ai lavori e professionisti di settore, sommelier, stampa ed opinion leader per degustare, discutere e sviluppare diversi temi attraverso sessioni di assaggio, seminari, masterclass ed esposizioni, ma anche per confrontarsi sulle nuove tendenze dell’industria vinicola e del mercato a livello mondiale.

 

 

Valentina Fraccascia

PIEMONTE LAND BRINDA AD ARTISSIMA

 

 

 

Le Denominazioni piemontesi protagoniste alla fiera internazionale di arte contemporanea in scena a Torino

 

i rinnova la partnership tra Piemonte Land of Perfection ed Artissima. Anche quest’anno infatti l’importante fiera di arte contemporanea in programma all’Oval di Torino (01 – 03 novembre) sarà accompagnata dalle Denominazioni che hanno reso il Piemonte del vino celebre nel mondo. Per l’occasione sarà allestito un corner di degustazione nell’area parterre, connotato da un’immagine grafica ispirata all’opera di Alice Ronchi, presentata in occasione della 53° edizione del Vinitaly. Qui i tanti visitatori attesi potranno degustare ed acquistare i vini tutelati dai 13 Consorzi rappresentati da Piemonte Land, scoprendo la proposta enologica della nostra regione. Completeranno l’offerta enogastronomica un ristorante e un bistrot, curati dal Ristorante Gardenia di Caluso e posizionati nell’area lounge sopraelevata dell’Oval.

 

Una partnership questa che mette in contatto due eccellenze piemontesi, dove ciascuna di esse contribuisce a valorizzare l’altra, grazie all’indubbio prestigio e notorietà che entrambe vantano. Un connubio che ricade nel più ampio tentativo di sviluppare un brand Piemonte capace di abbracciare l’intero patrimonio storico, culturale ed enogastronomico che appartiene alla nostra regione. “Per il secondo anno torniamo ad Artissima, convinti dell’importanza di tracciare nuovi percorsi di valorizzazione del patrimonio enoico regionale” dichiara Filippo Mobrici, Presidente di Piemonte Land of Perfection.  

“In tal senso non c’è niente di più adatto di una fiera internazionale di arte contemporanea, capace di

proporre i valori che il vino incarna a un pubblico sensibile a quel prestigio che contraddistingue i nostri vini. L’invito che rivolgo a tutti gli appassionati di arte è quello di scoprire la bellezza di quei capolavori enoici racchiusi nelle bottiglie che saranno in degustazione presso il nostro corner”.

 

Il consorzio Piemonte Land of Perfection nasce per offrire ai 13 consorzi di tutela del vino piemontesi associati un tavolo di confronto continuativo, dove individuare operatività e strategie di promozione comuni. Costituito con l’obiettivo di armonizzare la promozione dei vini, dell’eccellenza agroalimentare

e delle bellezze di territori di produzione, Piemonte Land si fa veicolo di queste unicità in tutto il mondo, così come sul territorio nazionale. Il vino è uno degli ambasciatori principali del Piemonte: famoso e apprezzato per le caratteristiche uniche, la qualità e il valore aggiunto che deriva dal profondo legame con i territori che lo producono. 

 

 

 

La superficie a vigneto in Piemonte si attesta a 46.700 ettari concentrati nelle province di Asti, Cuneo e

Alessandria, e si estende anche lungo una fascia pedemontana e montana. L’85% della produzione enologica piemontese è costituita da vini a denominazione d’origine, di cui 18 DOCG e 42 DOC prodotti da una ventina di vitigni autoctoni storici. Vino che è contributo fondamentale all’economia piemontese - con un valore dell’export in aumento - e al turismo. Un territorio, quello piemontese, il cui paesaggio è stato plasmato dalla mano dell’uomo e modellato dal lavoro a contatto con la terra, che ha permesso di

creare paesaggi unici, riconosciuti Patrimonio dell’umanità UNESCO nel 2014. Luoghi capaci di rappresentare il vino al meglio grazie all’espressione dei vigneti e alla capacità di accogliere il turista e di trasportarlo in un viaggio alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche

 

Raffaele Minervini

ASOLO PROSECCO, VENDITE IN AUMENTO DEL 23% RISPETTO AL 2018

 

Zamperoni: “Abbiamo investito sull’identità territoriale con risultati evidenti. Ora puntiamo ai 15 milioni di bottiglie entro fine anno”

La marcia dell’Asolo Prosecco non si ferma: nei primi nove mesi del 2019 le vendite sono aumentate del 23% rispetto a quelle dell’anno precedente. Nello stesso arco di tempo sono state collocate sul mercato circa 12 milioni di bottiglie, di fatto quasi quanto in tutto il 2018, che aveva chiuso l’anno a quota 12,6 milioni.

“Investire sulla propria identità territoriale – dichiara Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio di Tutela dell’Asolo Prosecco - è la scelta migliore che si possa fare nel mondo del vino. Noi abbiamo investito sull’identità di un Prosecco Superiore che esprima il carattere delle colline di uno dei borghi più belli d’Italia, Asolo, e ora raccogliamo i risultati”.

A vendemmia appena conclusa, Zamperoni traccia anche le prime considerazioni sull’annata: “Il risultato dell’investimento fatto dai nostri viticoltori sulla capacità di leggere e interpretare il territorio e gli andamenti stagionali lo si è toccato con mano soprattutto quest’anno. L’avvio della stagione viticola era stato infatti estremamente complicato. Arrivando da un inverno molto secco, il clima è evoluto in una primavera tra le più difficili degli ultimi anni: di fatto, l’estate è esplosa praticamente senza una vera traccia di primavera. Ma è proprio qui che si è rivelata vincente l’esperienza della nostra filiera e dunque, pur nella complessità dell’annata, abbiamo saputo portare in cantina delle uve dotate di caratteristiche addirittura al di sopra dei canoni qualitativi consueti, il che ci fa pensare che possa proseguire la marcia spedita imboccata dall’Asolo Prosecco nel 2019”.

Le aspettative sono di una crescita costante: “Abbiamo visto un’accelerazione nei tre mesi estivi – continua Zamperoni - durante i quali abbiamo certificato 4,7 milioni di bottiglie contro la media di 3,5 milioni dei due trimestri precedenti. Pensare che ci era sembrato già un successo senza precedenti aver superato per la prima volta i 3 milioni di bottiglie nel trimestre estivo del 2018. Ovviamente nei numeri siamo lontani dalle altre denominazioni del Prosecco, ma non essendoci motivi per ipotizzare dei rallentamenti da qui alla fine dell’anno, prevediamo comunque di sfondare per la prima volta entro fine 2019 la quota di 15 milioni di bottiglie, che per la nostra viticoltura collinare rappresenta un volume importante e che costituisce anche un chiaro segnale di emancipazione del nostro Asolo Prosecco nell’offerta degli spumanti italiani di pregio. Dai mercati, del resto, ci stanno arrivando segnali di attenzione molto incoraggianti nei confronti della nostra denominazione e della nostra identità collinare e noi a questa ci teniamo tantissimo, perché la consideriamo il nostro vero patrimonio”.

 

Chiara Brunato

A VENEZIA, IL PRIMO SUMMIT INTERNAZIONALE SUL PINOT GRIGIO

 

 

 

Per la prima volta, nella città lagunare, un convegno dedicato ad un vitigno diffuso in tutto il mondo ma diventato simbolo dei grandi bianchi italiani. Promosso dal Consorzio Doc delle Venezie, la denominazione che rappresenta il 42% della produzione mondiale.

 

Si è svolto ieri, a Venezia, il primo convegno internazionale sul Pinot grigio, un vitigno ormai diffuso in tutto il mondo ma diventato, grazie ad una gloriosa storia produttiva e commerciale, il vino bianco italiano per eccellenza sui mercati mondiali.  Promosso dal Consorzio DOC delle Venezie  -  denominazione che rappresenta l’85% della produzione italiana e il 42% di quella mondiale  - la conferenza  ha messo a fuoco le possibili tendenze del Pinot grigio italiano e il grande potenziale rappresentato da una denominazione che ha posto al centro della propria filosofia lo “Stile Italiano”.

 

Uno stile fondato su una denominazione che ne garantisce origine e qualità, ritrovandosi in una identità territoriale attorno alla quale costruire il percorso di valorizzazione del Pinot grigio “Stile Italiano”. Forte di una filiera compatta sul territorio (con oltre 10.000 viticoltori e, ad oggi, 362 imbottigliatori) e in grado di mettere in campo un sistema di valori unico al mondo, il Pinot grigio DOC delle Venezie ha tutte le carte in regola per riposizionarsi nei mercati di riferimento quali UK e USA e affermare una nuova identità di prodotto-territorio.

 

In apertura, il saluto iniziale da parte delle  Autorità rappresentative delle tre Amministrazioni  di questa grande denominazione: il messaggio del  Presidente Luca Zaia  e gli interventi degli  AssessoriGiuseppe Pan  per il  VenetoStefano Zannier  per la  Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia  e  Mario Tonina  per la  Provincia Autonoma  di  Trento, a sostegno dell’importante progettualità che il Consorzio sta portando avanti.

  

Gli interventi, a seguire, dei relatori hanno tracciato gli ampi margini di crescita sui due principali mercati di riferimento,  UK e USA, che oggi rappresentano oltre il 70% dell’export, dove gli operatori dichiarano di essere interessati alla proposta di un Pinot grigio di alta qualità e di forte territorialità. Diventa quindi necessario allontanare il rischio che questa risorsa italiana sia considerata una  commodity, lavorando sul valore ma anche puntando alla conquista di nuove fasce di consumatori, in primis i giovani, con proposte accattivanti in termini di  packaging  e di linguaggio.

 

Albino Armani, Presidente del Consorzio, dichiara:  “Siamo partiti col parlare di Stile Italiano e oggi rappresentiamo qualcosa di più: un sistema che comunichi un territorio dalla forte identità. La qualità di un vino si fonda sui valori che rappresenta: la personalità espressa dal suo profilo organolettico, la sua versatilità negli abbinamenti con il cibo, il territorio e la sua storia, il saper fare, la capacità di crescere sui mercati, i brand che lo rappresentano, la sua sostenibilità economica e ambientale”.

  

Riguardo all’evento,  Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere, coordinatore del convegno, afferma:  “Questo congresso è stato una pietra miliare nella storia del Pinot grigio, un incontro di respiro internazionale, doveroso per aggiungere valore al territorio delle Venezie e al suo vino simbolo: abbiamo pubblicamente affermato il suo ruolo da protagonista nel mondo del vino italiano e non solo”.

 

 

 

Emma Dawson, Master of Wine  e  senior buyer Berkmann Wine Cellars, ha proposto una panoramica sul mercato inglese: il rischio Brexit sta contraendo i consumi di vino, ma la categoria dei vini italiani nell’on-trade (ristoranti e wine-bar) spunta comunque una crescita del 5%. Dawson sottolinea:  “E’ necessario lavorare per non essere i più economici nella lista dei vini, perché basta ottenere anche un piccolo premium price per essere distintivi. Il Pinot grigio delle Venezie ha la possibilità di posizionarsi tra i Pinot grigio premium, con grandi potenzialità di crescita nel mercato purché sia in grado di raccontare una forte identità territoriale e una riconoscibilità organolettica.”

 

Christy Canterbury, Master of Wine e giornalista di New York, dati alla mano, ha dimostrato come il segmento premium sul mercato statunitense sia in ascesa e come la tipologia Pinot grigio mantenga la terza posizione tra le varietà consumate con una crescita, dal 2000 ad oggi, dal 14% al 34% e ha rimarcato: “Nonostante la forte pressione dei Pinot gris americani, il Pinot grigio italiano resta sempre un vino molto apprezzato dal consumatore medio. E’ però necessario lavorare sulla qualità, sull’identità territoriale e sul packaging per promuovere una nuova immagine della DOC delle Venezie presso sommelier e opionion leader.”

 

Al riguardo, Armani sostiene: “Dalle relazioni su Usa e Uk arrivano indicazioni chiare su come vanno affrontati questi mercati. Ci sono spazi importanti di crescita dove il Consorzio insieme alle imprese deve marciare all'unisono, puntando al racconto della storia, del territorio e dei valori che lo contraddistinguono, evitando il “rischio commodity”. Alcuni di noi lo sapevano, oggi diventa noto a tutti e in questa direzione dobbiamo marciare uniti, Consorzio e marchi aziendali”.

 

Ettore Nicoletto, AD Gruppo Santa Margherita, dopo aver ricordato il ruolo pioneristico dell’azienda e in particolare di Gaetano Marzotto ha dichiarato: “L’idea della nuova denominazione e i pilastri sui quali essa si basa sono fondamentali per giungere alla necessaria perequazione del valore lungo tutta la filiera. E’ stato creato uno straordinario modello di relazioni, che noi in Santa Margherita chiamiamo il “modello della fiducia”.

 

Sandro Sartor, MD Constellation Brands Europe, Middle East, Africa and Ruffino, afferma: “Bisogna impegnarsi a fondo per costruire i valori della DOC delle Venezie facendo leva sull’identità territoriale, sulla compattezza della filiera e proponendo una forte differenziazione nel segmento Pinot grigio. Per portare il consumatore a scegliere la DOC delle Venezie e poi il Pinot grigio, dobbiamo, ad esempio, iniziare a mettere nelle nostre etichette il simbolo della DOC delle Venezie grande e visibile più del nome della varietà”.

 

Alberto Marchisio, DG Cantine Vitevis, ha concentrato il suo intervento sul quadro storico, le caratteristiche della varietà, di viticoltura e tecnica enologica che la legano all’areale produttivo della DOC delle Venezie proprio per le unicità microclimatico-ambientali evidenziando: “A dispetto dell’immagine di semplicità della varietà, il Pinot grigio è un vitigno molto difficile da coltivare, al di fuori del suo optimum climatico, e che richiede una cultura e una tradizione viticola che dovremmo valorizzare in termini di comunicazione come elemento di valore della DOC”.

 

Flavio Innocenzi, DC Veronafiere, dopo aver sottolineato che con la DOC delle Venezie parte il processo di distinzione del Pinot grigio nella sua caratterizzazione italiana, ha rimarcato: “Ricordiamoci che l’impegno sulle attività promozionali e di informazione deve marciare di pari passo con l’attività di tutela della denominazione stessa”.

 

 

Lucia Boarini

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Cell. +39 349 43 32 333

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#BARDOLINOCRU E IL CHIARETTO CHE VERRÀ

 

 

LE DUE GIORNATE DEL VINO SULLA SPONDA VERONESE DEL GARDA

 

Due eventi per scoprire i vini simbolo del territorio bardolinese a poche settimane dalla fine della vendemmia. Appuntamento a sabato 7 e domenica 8 dicembre alla Loggia e alla Barchessa Rambaldi, sul lungolago di Bardolino

Due giorni dedicati alla scoperta del Bardolino e del Chiaretto, i vini della sponda orientale del lago di Garda, veri e propri simboli del territorio, ottenuti prevalentemente dalle uve di Corvina Veronese. Le date da segnare sul calendario sono sabato 7 e domenica 8 dicembre, quando al ristorante La Loggia Rambaldi e nell’adiacente Barchessa a Bardolino (Verona) si terranno i due eventi #BardolinoCru e Il Chiaretto che verrà, voluti dal Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino.
Giunta alla sua seconda edizione, #BardolinoCru è la degustazione in programma sabato 7 dicembre dedicata alla scoperta dei vini sperimentali delle future sottozone Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna proposti in varie annate. Oltre ai produttori del Bardolino all’evento saranno presenti anche dieci vignaioli dei "cru” della DOC sudtirolese St. Magdalener nel nome delle forti affinità che legano i vini rossi a base di Corvina e di Schiava. Una sessantina i vini in assaggio.

Seconda edizione anche per Il Chiaretto che verrà, la pre-anteprima dell'annata 2019 del Bardolino Chiaretto: domenica 8 dicembre si degusterà il Chiaretto "da vasca" dell’ultima vendemmia, che verrà messo a confronto con il Chiaretto del 2018: si tratta di un’occasione più unica che rara di assaggiare la produzione della denominazione leader dei vini rosa italiani nelle primissime fasi post fermentazione. Un centinaio i vini in degustazione.

“La vendemmia che si è appena conclusa – dice il presidente del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino, Franco Cristoforetti – è stata tra le più interessanti degli ultimi decenni a Bardolino: poca uva, di altissima qualità, con una freschezza straordinaria. Avrà dunque modo di verificarne il calore chi verrà ad assaggiare le prime prove di vasca del Chiaretto 2019. Per il Bardolino prosegue invece il progetto di nuova valorizzazione dei cru già noti a fine Ottocento: è un percorso che ci accomuna ad altri territori, come quello altoatesino del St. Magdalener, la denominazione che sarà nostra graditissima ospite con alcuni dei suoi produttori più rappresentativi”.

I banchi d’assaggio di #BardolinoCru saranno aperti dalle 14.00 alle 20.00. Il Chiaretto che verrà, invece, sarà aperto dalle 10.00 alle 20.00. Il costo del calice per le degustazioni di #BardolinoCru è di 15 euro per l’intero, mentre per Il Chiaretto che verrà è di 10 euro. Il costo del biglietto per entrambe le giornate è di 20 euro. Il biglietto ridotto è pari ad 8 euro ed è riservato ai soci Ais, Onav, Fisar, Fis, Aspi, Slow Food. Per i residenti nel Comune di Bardolino l’ingresso a #BardolinoCru è di 8 euro, mentre Il Chiaretto che verrà è gratuito.

 

Michele Bertuzzo

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347 9698760

 

INFO IN BREVE

#BardolinoCru
Data: sabato 7 dicembre 2019, dalle 14.00 alle 20.00

Luogo: Ristorante La Loggia Rambaldi

Biglietto: 15 euro per l’intero, 8 euro per il ridotto (soci Ais, Onav, Fis, Slow Food, Fisar, residenti nel Comune di Bardolino). Per entrambe le giornate il costo del biglietto è di 20 euro

Info: www.ilbardolino.com

Il Chiaretto che verrà

Data: domenica 8 dicembre 2019, dalle 10.00 alle 20.00

Luogo: Ristorante La Loggia Rambaldi

Biglietto: 10 euro per l’intero, 8 euro per il ridotto (soci Ais, Onav, Fis, Slow Food, Fisar). Per i residenti nel Comune di Bardolino l’ingresso è gratuito. Per entrambe le giornate il costo del biglietto è di 20 euro

Info: www.chiaretto.pink

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