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CONSORZI VINO

A VINITALY E’ #OVADAREVOLUTION

 

 

 

“2019 Anno del Dolcetto” Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, un Anno da protagonista

Nell’’Anno del Dolcetto’, il Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG è in prima linea per affermare il ruolo di questo vitigno piemontese.A Vinitaly, martedì 9 aprile alle 14.00, il racconto dell’Ovada Revolution con una degustazione di annate recenti e longeve dell’Ovada DOCG: un viaggio nel tempo nell’arco di tre decenni, fino al 1991

 

L'onda nuova dell'Ovadese avanza con passione per riportare il Dolcetto al suo prestigio originario, oltre i luoghi comuni. Ne è protagonista il sorprendente Ovada DOCG in occasione del Progetto "2019 - Anno del Dolcetto” lanciato dalla Regione Piemonte per riportare alla ribalta la potenzialità di un vitigno storico tra i più tipici del Piemonte e coltivato diffusamente in tutto il territorio regionale.

Il Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG – Pad 10 stand H3 isola 1 - ha fatto squadra con l’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato e con le diverse realtà e istituzioni pubbliche e private del territorio ovadese per dare luogo a una piccola rivoluzione, anche di comunicazione. 

 

Per troppo tempo considerato un vino facile, "di pronta beva", – sostiene Italo Danielli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG – “il Dolcetto è un vitigno che invece ha potenzialità intrinseche per stare al fianco dei grandi rossi piemontesi famosi in tutto il mondo. Con il nostro Ovada DOCG vogliamo dimostrarne la grande versatilità”.

 

L'appuntamento è martedì 9 aprile alle 14 nell'Area Istituzionale Regione Piemonte - Pad. 10 Area G2 dove, con la conduzione di Fede & Tinto di Decanter e in collaborazione con i Sommelier AIS Piemonte, avrà luogo una ‘degustazione narrativa’ cui parteciperanno i diversi protagonisti, tra cui la Regione Piemonte con l'Assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero; Piemonte Land con il Presidente Filippo Mobrici; il Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG e l’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato, rispettivamente rappresentati dai Presidenti Italo Danielli e Mario Arosio. Si illustreranno le sinergie attivate per promuovere l'Ovada DOCG, puntando a fare sistema e rilanciare l’economia del territorio partendo dal vitigno che vi affonda le radici, all’insegna della qualità e dell’accoglienza, quindi in prospettiva all’Enoturismo.

 

In prima linea la nuova generazione di Produttori dell'Ovada DOCG, costituitasi in Consorzio nel 2013 e che partecipa a Vinitaly per la prima volta, con un viaggio nel tempo nell’arco di tre decenni, degustando le produzioni più recenti datate 2017 e 2016, passando per agli anni 2011 e 2004, fino a bottiglie datate 1998 e 1991.

 

 

I produttori dell’Ovadese, la zona più vocata per i vini Dolcetto “di struttura” – afferma Daniele Oddone, Vicepresidente del giovane Consorzio - “negli ultimi decenni hanno privilegiato una produzione con vendita a breve termine, a pochi mesi dalla vendemmia. Ma il vitigno Dolcetto ha caratteristiche tali da poter produrre vini eccellenti e longevi”; ed è per perseguire questa strada che una trentina di Produttori, principalmente rappresentati dalle nuove generazioni di viticoltori del territorio, hanno deciso di costituirsi in Consorzio e avviare l’Ovada Revolution.

 

Abbiamo unito le forze e gli sforzi -il vitigno Dolcetto non è semplice da coltivare-” - conclude Oddone – “e ne abbiamo fatto un grande vino, ricco di piacevoli sorprese”.

 

L’Ovada Revolution è espressione di una sinergia a tutto campo, come evidenzia Mario Arosio – Presidente dell’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato: “L’Anno del Dolcetto è un’occasione unica e importantissima, l’ovadese ha la possibilità di far conoscere tutte le sue eccellenze e di presentarsi ad una platea ampia e qualificata. Lavoreremo per far sì che il territorio viva questo appuntamento come fossero le nostre Olimpiadi, non ci fermeremo ad includere solamente il mondo vitivinicolo. Tutto l’ovadese dovrà sentirsi partecipe e riscoprire l’orgoglio dell’appartenenza e l’Ovada DOCG può davvero essere la nostra bandiera. Le Enoteche Regionali in Piemonte hanno una funzione strategica molto importante ed in particolare quella di Ovada. Questi enti non devono essere incentrati solamente sulla vendita dei vini ma svolgere una funzione essenziale nel progettare, insieme ai territori, nuove strategie volte alla promozione e valorizzazione del settore turistico e più in generale dello sviluppo locale. L’Enoteca Regionale di Ovada rappresenta ventuno comuni e una cinquantina di Soci produttori, una rete ampia e qualificata che dovrà assumere un ruolo sempre più strategico, anche grazie al decisivo supporto della Regione Piemonte”.

 

 

 

 

LE CARATTERISTICHE DELL’OVADA DOCG

Le specifiche caratteristiche dei terroir dell’Ovadese e il particolare microclima della zona danno vita a un vino di notevole struttura, caratterizzato da robustezza e forza - più alcol, più tannini - e non di rado da più acidità. Dal sapore concentrato e persistente, proprio per la maggior struttura l’Ovada DOCG è caratterizzato anche da una spiccata attitudine all’invecchiamento. Il vento marino che soffia dalla Liguria attraverso i filari arricchisce l’uva di profumi mediterranei, di sapidità e mineralità. Ha un colore rosso rubino intenso, con tonalità di mora. Esprime percezioni vinose e fruttate, soprattutto in fase giovanile, con sentori di prugne e ciliegie nere, a volte quasi con ricordi di cacao. Poi evolve progressivamente verso una notevole complessità, con sentori di spezie, mandorle e cioccolato amaro. 

 

 

Caratteristiche che si sposano perfettamente anche con la cucina stellata di Tommaso Arrigoni, Chef di “Innocenti Evasioni” di Milano (1 stella Michelin), che propone l’Ovada DOCG come abbinamento ottimale al suo ‘agnello al succo di ciliegie’, in carta nel menu di Pasqua. Arrigoni sostiene che “Il Dolcetto è un vino che va usato, al contrario di quello che si può pensare, per accompagnare piatti ‘di struttura’ che hanno bisogno di un vino in grado di supportarli ed esaltarli, come guancia brasata, carni rosse pregiate e appunto la carne di agnello”.

 

“… Non ha veramente nulla [il Dolcetto a Ovada] del Dolcetto delle Langhe. Lo si distingue da maggior profumo, maggiore gradazione, maggiore densità e una maggiore possibilità di invecchiamento.”

 

Mario Soldati, Vino al vino

 

Ufficio Stampa Consorzio Tutela Ovada DOCG

The Round Table - Milano

 

Chiara Fossati / Mob: +39.347.7362313 / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

“Consorzio Vino Chianti” & Ipssar Datini

 

 

Studenti a lezione di promozione, in cattedra il Consorzio Vino Chianti

Presentazione del “Protocollo d’Intesa” tra “Consorzio Vino Chianti” e  capofila della rete “Progetto Made In Italy”

 

Dal Vinitaly fino in Cina, lezioni pratiche di promozione enogastronomica per gli studenti dell’Ipssar “F. Datini” di Prato e del “Saffi” di Firenze. Grazie a un protocollo di intesa siglato tra l’Istituto Datini e il Consorzio Vino Chianti i ragazzi potranno partecipare attivamente ai più prestigiosi eventi promozionali e vedere da vicino l’attività di promozione e di valorizzazione della denominazione.

L’Istituto pratese è capofila della rete “Progetto Made in Italy”, una associazione di Istituzioni scolastiche operanti nel settore dell’enogastronomia e ospitalità alberghiera che ha lo scopo di realizzare attività formative e di apprendimento tramite il contatto con realtà di eccellenza dell’economia ed il mondo del lavoro.

 

“Il potenziale motivante di queste nostre attività in varie nazioni del mondo è enorme sia sugli allievi che sui docenti” dichiara il Dirigente del “Datini” Daniele Santagati, orgoglioso di aver dato l’avvio, con la rete della quale è capofila, ad un processo di internazionalizzazione dell’Offerta Formativa che coinvolge numerose omologhe scuole d’eccellenza di tutto il territorio nazionale e che è un punto di riferimento per chiunque voglia approcciarsi a queste buone pratiche. Santagati prosegue affermando che tutto il sistema del “Made in Italy” possa trovare nelle migliori realtà scolastiche potenti alleati, caratterizzati da grande entusiasmo e inesauribili risorse umane. 

 

Negli eventi previsti all’interno della collaborazione fra il Consorzio Vino Chianti e l’Istituto Datini di Prato, i ragazzi parteciperanno attivamente alle più importanti attività di promozione enologica con gli espositori con attività di allestimento sala, servizio agi intervenuti, etc. In alcune occasioni all’estero si procederà anche all’allestimento di corner e alla preparazione di piatti tipici della cucina toscana/italiana che saranno serviti agli intervenuti. L’enogastronomia utilizzata come biglietto da visita del Made in Italy. Il primo appuntamento è previsto a Verona, dal 7 al 9 aprile, per il Vinitaly; si prosegue poi, in Cina, a Guangzhou dal 3 al 5 giugno.

 

“Vogliamo dare ai giovani uno strumento in più per migliorare la propria preparazione - commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - La professionalità non si improvvisa, soprattutto nel campo delle eccellenze enogastronomiche e del Made in Italy. Siamo contenti di poter contribuire a formare gli operatori e gli esperti di domani, dando loro l’opportunità di vedere da dietro le quinte quanto lavoro c’è nell’attività di promozione e valorizzazione di un prodotto di qualità come il Chianti.

 

Consorzio Vino Chianti 

Tel. +39 055 -333600

  

Lorenzo Galli Torrini

“mareMMMa, la Natura del vino”

 

Maremma, Montecucco e Morellino di Scansano invitano a scoprire il loro straordinario territorio con 400 vini di 85 Aziende in degustazione

 

Va in scena lunedì 11 MarzomareMMMa, la Natura del vino”, evento unico con la più grande selezione di etichette della Maremma, territorio ampio, variegato e incontaminato, vocato alla viticoltura sin dal tempo degli Etruschi. Per la prima volta 85 Aziende, con i loro quasi 400 vini, si riuniscono per dar voce a questa Toscana del Vino alternativa, che ha molto da raccontare.

 

Nel salone centrale del Granaio Lorenese a Spergolaia - Alberese, Grosseto - le denominazioni Maremma Toscana, Montecucco e Morellino di Scansano presenteranno la produzione vitivinicola delle loro Aziende insieme a tipicità gastronomiche del territorio. I professionisti del settore sono attesi dalle 14.30 alle 19.30; dalle 17.30 l’evento sarà aperto anche al pubblico di appassionati che vorrà approcciarsi all’altra frontiera della Toscana del Vino. Un’incredibile degustazione: rossi, bianchi e rosati emblemi della migliore produzione vitivinicola di quest’area.

 

" L’unione fa la forza! Raccontare insieme le molteplici sfaccettature di un luogo unico, dove si coltiva la vite fin dall’antichità, seguendo i ritmi della natura e rispettandone le sue peculiarità”, questo è l’obiettivo per Francesco Mazzei Presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana che aggiunge: “Vitigni autoctoni e varietà internazionali si affiancano, esaltando la biodiversità, su un territorio incontaminato con caratteristiche climatiche, pedologiche e morfologiche molto diverse tra loro, dunque l’offerta enologica che ne risulta è variegata ed estremamente interessante, tutta da scoprire”. Dalle varietà tradizionali - Sangiovese, Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Vermentino, Ansonica – a quelle internazionali - Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Syrah, Petit Verdot, Viognier, Sauvignon, Chardonnay - la scelta è davvero ampia all’interno della grande provincia di Grosseto. “E’ straordinario vedere che così tanti attori - aziende prestigiose assieme a grandi e piccoli vignaioli intraprendenti - abbiano deciso di proporre, per la prima volta, in un’unica degustazione, quasi quattrocento diversi vini, simboli di questa Maremma in cui mare, montagna e collina si incontrano rendendola incomparabile.”

 

Questo evento – afferma il Presidente del Consorzio Tutela Vini Montecucco Claudio Tiparappresenta la volontà di crescere di questo territorio, è un ulteriore passo avanti nelle sinergie fra i consorzi della Maremma, che anche grazie agli sforzi compiuti dai singoli fin qui, comincia ad essere considerata come un’area enologica dalle grandi potenzialità”.

 

La nostra denominazione affonda le proprie radici nella storia del territorio: sono passati oltre quarant’anni dall’assegnazione nel 1978 della prima DOC, poi diventata DOCG dalla vendemmia 2007, ma i riferimenti alla viticoltura nell’area di produzione risalgono al tempo degli Etruschi con reperti che dimostrano in modo inequivocabile un grande commercio di vino dalla Valle dell’Albegna verso i porti della Francia” commenta Rossano Teglielli, Presidente del Consorzio Tutela Morellino di Scansano. “Il Morellino di Scansano rappresenta l’espressione alta di un vitigno nobile come il Sangiovese in un territorio dalle caratteristiche pedoclimatiche uniche, tra cui il positivo influsso delle brezze marine e il ruolo da protagonista giocato ancora dalla natura. Un panorama che vale la pena scoprire in tutte le sue sfaccettature: dai più freschi ed immediati vini Annata alle etichette Riserva con il loro potenziale evolutivo.” 

 

Non solo vino però. Saranno, infatti, presenti anche aziende produttrici dell'agroalimentare di qualità della Maremma (formaggi, salumi, olio EVO e altri prodotti tipici).

 

L’appuntamento da segnare in agenda per operatori e appassionati è per l’11 di Marzo, dalle ore 14.30, alla scoperta di un territorio unico, dove Natura e viticoltura si incontrano, seguono gli stessi ritmi e offrono un’ampia e suggestiva proposta di vini apprezzati in tutto il mondo.

 

Ingresso riservato ai giornalisti e agli operatori del settore. Dalle  17.30 l’ingresso sarà aperto anche al pubblico. 

 

CONSORZIO TUTELA VINI DELLA DOC MAREMMA TOSCANA

Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della stessa DOC con l’obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi, inoltre, alla tutela del marchio e all’assistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Oggi il Consorzio conta 312 aziende associate che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini - per un totale di 5,9 milioni di bottiglie prodotte all’anno. Il Consorzio opera nell’intera provincia di Grosseto, una vasta area nel sud della Toscana che si estende dalle pendici del Monte Amiata e raggiunge la costa maremmana e l’Argentario fino all’isola del Giglio. Ai vitigni autoctoni - Ciliegiolo, Canaiolo nero, Alicante, Sangiovese, Pugnitello, Aleatico, Vermentino, Trebbiano, Ansonica, Malvasia, Grechetto –, si sono affiancate varietà internazionali come Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Syrah, Viognier, Sauvignon, Chardonnay e Petit Verdot. Lo scopo della DOC Maremma Toscana è oggi quello di affascinare e stupire gli amanti del bello e del buono di tutto il mondo, valorizzando le diversità di questo sorprendente territorio e ampliando gli orizzonti del gusto toscano attraverso la varietà e la qualità dei suoi vini.

Sito web: www.consorziovinimaremma.it

Facebook: https://it-it.facebook.com/ConsorzioViniMaremmaToscana/

 

CONSORZIO TUTELA VINI MONTECUCCO

Il Montecucco, la nuova promessa del vino toscano, nasce dalle uve coltivate con passione nei 7 comuni della denominazione di origine controllata e garantita, la DOCG in vigore da settembre 2011: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano. 

Nuova frontiera del vino toscano, la Denominazione, con le sue 67 aziende associate, punta a uno sviluppo che possa coniugare gli aspetti produttivi con quelli promozionali e turistici del territorio: la zona, altamente vocata alla produzione del Sangiovese, gode di condizioni climatiche estremamente favorevoli, vicino al Mar Tirreno – da cui dista solo pochi km in linea d’aria – e all’ormai spento vulcano Amiata, che con i suoi 1.738 metri di altezza domina tutto il territorio compreso tra la Maremma, la Val d’Orcia e la Val di Chiana. Qui si sono succeduti Etruschi, Romani, Longobardi, monaci benedettini, dominio senese e la famiglia dei Medici: una stratificazione storica che ha lasciato tracce indelebili e testimonianze che ancora oggi sono visibili nei borghi, negli stupendi agriturismi e nelle dimore d’epoca, nella produzione di olio e, soprattutto, di vino. 

Sito web: www.consorziomontecucco.it

Facebook: https://www.facebook.com/MontecuccoSangioveseDocg/

 

CONSORZIO TUTELA MORELLINO DI SCANSANO

Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano ha da poco festeggiato i suoi primi 40 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007.

Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato.

Sito web: www.consorziomorellino.it

Facebook: https://www.facebook.com/ConsorzioTutelaMorellinoDiScansano

 

Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana

Simonetta Gerra _ Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

cell. 347.1735429

 

Consorzio Tutela Vini Montecucco

Federica Schir_ Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

cell. 389.9425510

 

Consorzio Tutela Morellino di Scansano

Jessica Busoli Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

cell. 366-5725233

10 ANNI DI DOCG

 

 

 

Dalla Barbera superiore al Nizza, una crescita continua

 

 Il Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato ha festeggiato oggi una ricorrenza mai così importante e significativa.  L’evento è stato celebrato nella suggestiva cornice del castello di Costigliole d’Asti che ospita la sede del Consorzio di tutela, guidato da Filippo Mobrici. A parlarne Giorgio Ferrero, assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni Borriero, sindaco di Costigliole d’Asti, Mario Sacco, presidente di Confcooperative ePaolo Cerruti, della Direzione generale Cassa di Risparmio di Bra.  Al convegno, moderato dal giornalista de “La Stampa” Maurizio Tropeano, sono intervenuti: Nicola Lucifero,  docente di Diritto agrario e Diritto agroalimentare dell’Università di Firenze, Michele Antonio Fino, professore associato di Fondamenti del diritto europeo e direttore del Master in wine culture communication and management all’università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Mario Fregoni, presidente onorario dell’OIV, Vincenzo Gerbi, professore ordinario di Enologia all’università di Torino e Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale Sicurezza Alimentare.

 

Un “parterre du roi” in omaggio al vino che da oltre un secolo rappresenta il Piemonte enologico e che nell’ultimo decennio ha fatto registrare un incremento costante, arrivando a toccare quota 21 milioni di bottiglie per un valore del comparto di oltre cento milioni di euro. Di queste oltre la metà è stata esportata nel mondo; i

mercati più gettonati Nord Europa, Nord America e Canada.  “Il vero, grande valore aggiunto della Barbera d’Asti resta l’elevatissima qualità della produzione, frutto di una selezione sempre più attenta a partire dal vigneto” - ha sottolineato il presidente Filippo Mobrici – ricordando anche come in questo periodo il Consorzio abbia visto lievitare il numero dei soci: dai 175 del 2014 agli attuali 338. Ma quello che i numeri dicono solo in parte è il valore di un comparto, 11 mila gli ettari tutelati dal Consorzio della Barbera, che si riflette anche sulla promozione del territorio. “Non a caso - continua Mobrici - ci sono sempre più grandi firme dell’enologia di qualità, albesi in primis, che vogliono investire sui nostri terreni. E il prezzo di acquisto delle terre da vino, nell’Astigiano, è cresciuto esponenzialmente in questi ultimi tempi arrivando a toccare quota 100 mila euro per un ettaro di Barbera d’Asti”.

 

Un vino, come hanno fatto notare gli esperti presenti, che grazie allo straordinario impegno del Consorzio è ormai diventato l’ambasciatore del Piemonte e dell’Astigiano nei vari continenti. Grazie anche ai tour di degustazioni e master class svolti, che hanno permesso di raggiungere i mercati di tutto il mondo, da Zurigo a Bruxelles, da Amsterdam a Londra, da New York a San Francisco, fino alla Cina e all’Estremo Oriente. “Oggi possiamo affermare che la Barbera d’Asti può collocarsi nella fascia alta del mercato internazionale – sostiene l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero -. Lo confermano i numeri dell’export sui mercati extra-europei e la qualità delle produzioni di denominazione di origine. Un risultato ottenuto grazie al lavoro in sinergia dei viticoltori, al Consorzio e a Regione Piemonte che in questi anni ha investito nel valorizzare al massimo questo vitigno e di conseguenza il territorio astigiano”. E sono sempre più frequenti i cosiddetti “educational tour” che coinvolgono le grandi firme del giornalismo (non solo enologico) internazionale e li portano a contatto con la realtà produttiva astigiana e monferrina. Perché accanto alla Barbera (d’Asti e il Nizza che nei giorni scorsi ha ottenuto a sua volta la Docg) sono cresciute in questianni le altre Denominazioni: il Ruchè di Castagnole Monferrato Docg, diventato ormai un prodotto “che fa tendenza” e poi Albugnano (Nebbiolo), Cortese Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Piemonte, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Terre Alfieri.

 

 

 

 

La giornata costigliolese si è conclusa con una degustazione verticale di Barbera d’Asti sotto la guida di Ian D’Agata, giornalista e “influencer” di fama internazionale, diventato il testimonial della Barbera d’Asti con una serie di iniziative che lo hanno portato a promuovere anche le piccole grandi Doc dell’Astigiano. Il pensiero comune dei degustatori è stato quello che la barbera mantiene nel tempo profumi, eleganza e freschezza facendone un vino longevo, internazionale e di grande valore. “Stiamo lavorando ad una serie di iniziative promozionali anche per il 2019, a partire ovviamente da una massiccia presenza dei nostri vini e dei nostri produttori al prossimo Vinitaly di Verona – concludono i Vicepresidenti Lorenzo Giordano e Stefano Chiarlo - e non ci fermiamo solo alla partecipazione ai più importanti saloni del vino italiani e internazionali. Il segreto della nostra crescita, in questo bellissimo decennio, è stata anche la capacità di fare squadra con il territorio, andando a dar vita ad un modello di promozione del vino che a suo modo ha fatto scuola. È il caso di iniziative collegate alla ristorazione, ma anche al mondo dello sport o della cultura. Siamo diventati l’emblema e il marchio di garanzia di un territorio che ha ancora grandi potenzialità di crescita. E ci auguriamo che il prossimo decennio sia ancora più bello e stimolante di quello che abbiamo celebrato oggi insieme a tanti amici. Tutti insieme abbiamo fatto grande la Barbera d’Asti e gli altri straordinari vini del Monferrato. Ed è da qui che vogliamo ripartire”.

 

Bouquet Agency

Comunicazione & Media relations del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato

CHIANTI: EVENTI E SEMINARI A CUBA; COLOMBIA E PERU'

 

 

 

 

Al via il tour del Consorzio Vino Chianti in America Latina, nasce la Chianti Academy Latam.  Dopo il successo di “Chianti Lovers”, si parte con l’attività internazionale. Busi: “Strategico presidiare mercati dalle grandi potenzialità”

 

Una tappa a Cuba per un evento davvero speciale e poi un lungo tour ancora nell’America Latina per annunciare la nuova Chianti Academy Latam, che come in Cina arriva anche oltreoceano. Dopo il successo dell’anteprima “Chianti Lovers” a Firenze  -  con oltre 4mila partecipanti, 150 aziende coinvolte e 400 giornalisti accreditati,  il Consorzio Vino Chianti dà ufficialmente il via alla promozione internazionale per il 2019

 

Fino al 22 febbraio, il Consorzio e i vini delle aziende associate aderenti all’iniziativa saranno a L’Avana per il XXI Festival Habanos. Sono stati organizzato seminari e incontri con importatori invitati da Messico, Panama, Brasile, Argentina, Perù e Colombia. Evento clou domani con la  “Chianti Magnum Celebration” nel rinnovato Hotel Packard. In occasione del Cinquecentesimo anniversario dalla fondazione della città, anche il Consorzio vuole dare il suo contributo a questa importante ricorrenza con una serata esclusiva per un ristretto gruppo di operatori internazionali. Sono previste degustazioni di Chianti formato magnum, in tutte le sue declinazioni, abbinato alla cucina locale e ai migliori sigari habanos.

 

Dal 26 febbraio, invece, prende il via a Medellin, in Colombia, il Latam Tour III, con incontri tra operatori e professionisti del settore che dureranno fino al 1 marzo. Successivamente, dal 1 al 6 marzo, il Consorzio Vino Chianti porterà la denominazione a Lima, in Perù, per appuntamenti  con declinazione decisamente più gastronomica. Ci saranno seminari sui vini e incontri specifici sull’abbinamento con il cibo, come una masterclass con la scuola Cordon Bleu e presenze nei ristoranti più blasonati della città.

 

“Dopo il successo del “Chianti Lovers”,  l’anteprima aperta al pubblico, il Consorzio parte con il suo tour promozionale - commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - Forti delle esperienze maturate nei mesi precedenti, soprattutto in Cina, abbiamo deciso di lanciare dal prossimo autunno la Chianti Academy Latam, che coinvolgerà diversi paesi dell’America Latina, come Messico, Panama, Cuba, Perù, Colombia e Nicaragua. Stimiamo un bacino di almeno 50 studenti per paese che seguiranno l’iter tecnico e didattico già noto con l’esperienza cinese. Il nostro obiettivo è creare e consolidare la conoscenza sui nostri vini, in mercati delle altissime potenzialità che riteniamo strategico presidiare con progetti mirati e soprattutto a lungo termine”

 

 

Clara D’Acunto

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