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CONSORZI VINO

CONSORZIO VALPOLICELLA PUNTA SU RISTORAZIONE E APPRODA A CORTINA.OBIETTIVO OLIMPIADI INVERNALI 2026

La Valpolicella si siede nel salotto delle Dolomiti e guarda ai Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina 2026. Punta sulla ristorazione il Consorzio di Tutela Vini Valpolicella che i prossimi 11 e 12 settembre sarà il partner ‘in rosso’ di The Queen of Taste, la manifestazione gourmet dell’estate ampezzana organizzata dall’associazione Cortina for Us e Chef Team Cortina. Nelle due giornate di “Valpolicella-Cortina andata e ritorno”, il progetto del Consorzio per la quinta edizione del festival, Amarone, Valpolicella Superiore, Ripasso e Recioto saranno abbinati ai menù proposti dai maestri del gusto di alcuni locali selezionati in rappresentanza della Dolce Vita gastronomica della perla delle Dolomiti e non solo, con piatti contemporanei, sapientemente interpretati da una squadra di chef veneti, anche stellati, oltre che dai rispettivi titolari delle cucine.

 

Il posizionamento dei nostri vini nella ristorazione di fascia alta, a partire da quella veneta, è tra gli obiettivi prioritari della nuova politica di promozione del Consorzio Vini Valpolicella – spiega il presidente, Christian Marchesini -. In questo contesto, l’inserimento del nostro evento nel palinsesto del festival gastronomico di Cortina rientra in un percorso propedeutico che ci proietta anche verso le Olimpiadi invernali del 2026”. Dopo questa prima tappa di andata, in autunno “Valpolicella-Cortina” farà ritorno in Valpolicella, con un programma di incoming che coinvolgerà il team di chef protagonisti di The Queen of Taste.

 

Aziende della Valpolicella partecipanti all’evento: Cantina Valpolicella Negrar, Corte Canella, Costa Arente, Le Guaite di Noemi, Mezzo Ettaro, Piccoli, Rubinelli Vajol, Sartori di Verona, Secondo Marco, Tenuta Chiccheri, Torre di Terzolan, Vigneti Villabella.

 

Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella

Nato nel 1924 è una realtà associativa che comprende viticoltori, vinificatori e imbottigliatori della zona di produzione dei vini della Valpolicella, un territorio che include 19 comuni della provincia di Verona. La rappresentatività molto elevata (80% dei produttori che utilizzano la denominazione) consente al Consorzio di realizzare iniziative che valorizzano l’intero territorio: il vino e la sua terra d’origine, la sua storia, le tradizioni e le peculiarità che la rendono unica al mondo. Il Consorzio annovera importanti ruoli istituzionali: si occupa della promozione, valorizzazione, informazione dei vini e del territorio della Valpolicella, della tutela del marchio e della viticoltura nella zona di produzione dei vini Valpolicella, della vigilanza, salvaguardia e difesa della denominazione. L’area di produzione è molto ampia ed è riconducibile a tre zone distinte: la zona Classica, (Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano e Negrar); la zona Valpantena, comprendente l’omonima valle; la zona DOC Valpolicella, con Verona, Illasi, Tramigna e Mezzane. Le varietà autoctone che danno vita ai vini delle denominazioni vini Valpolicella sono: Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara. I vini della denominazione sono il Valpolicella doc, il Valpolicella Ripasso doc, l’Amarone della Valpolicella e il Recioto della Valpolicella entrambi docg.

 

 

Elena Gottardo

MORELLINO GRAVEL: IN BICI TRA I VIGNETI E BORGHI DELLA MAREMMA

 

 

Morellino Gravel: è questo il nome del progetto ideato dal Consorzio Morellino di Scansano e da Saturnia Bike, una partnership già avviata con VisitMorellino.com, uno spazio virtuale lanciato a maggio 2021 che racchiude tutte le opportunità turistiche del territorio in cui ha origine il Morellino di Scansano. Su Visit Morellino è possibile infatti organizzare il proprio soggiorno nell’area della Denominazione unendo attività, luoghi da visitare, percorsi di degustazione, ma anche sport ed escursioni tra alcuni dei borghi più belli d’Italia, immersi nelle campagne della Maremma.

L’obiettivo di Morellino Gravel è quello di promuovere lo sviluppo dell’enocicloturismo nel territorio della denominazione, rendendo l’area una destinazione turistica d’eccellenza. “Il territorio del Morellino di Scansano rappresenta il luogo ideale per gli amanti delle due ruote, con i suoi percorsi storici che risalgono all’epoca etrusca e romana, ma anche naturalistici ed enogastronomici, perfetti per essere esplorati in bici” racconta Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio.

 

Il clou del progetto è l’evento che avrà luogo nell’autunno 2021: una manifestazione in cui gli appassionati di bici e di cicloturismo potranno percorrere la regione di produzione di questo famoso rosso toscano in sella a una gravel bike per vivere un’esperienza sportiva e culturale davvero unica.

In particolare, la gravel bike è pensata per affrontare itinerari medio-lunghi collinari ed è dotata di pneumatici più larghi che permettono di rimanere stabile in sella e gestire qualsiasi condizione meteorologica e superficie stradale, rendendo confortevole il passaggio su sentieri sterrati e ghiaia, ma anche strade asfaltate o con pavimentazione sconnessa. Un turismo adatto a chi ama lo sport, la scoperta e l’ambiente, come il Consorzio del Morellino di Scansano che, anche attraverso iniziative come Morellino Gravel, si impegna per una sostenibilità sempre più ampia e per la tutela del proprio patrimonio territoriale.

Andrea Gurayev responsabile dei Brands di Saturnia.bike parla cosi: “è un’iniziativa che conferma la volontà di collaborazione tra strutture ricettive e brands territoriali per avvicinare tutti gli utenti a vivere un’esperienza outdoor. Il nostro territorio è perfetto per tutti i livelli, dalla persona più allenata a chi si è appena avvicinata al mondo delle due ruote. Abbiamo scelto l’autunno – prosegue - per far vivere a 360 gradi l’emozione dell’enogastronomia. Abbinare lo sport ai profumi del territorio e alle tradizioni della vera Maremma è un’emozione unica nel suo genere in un periodo che vede impegnate le aziende nella raccolta e vinificazione.”

 

Morellino Gravel è stato presentato in questi giorni e prossimamente verranno condivisi ulteriori dettagli su percorsi, date e modalità di partecipazione. Nell’attesa, su VisitMorellino.com e Saturnia.bike si può curiosare e solleticare la propria voglia di scoprire le bellezze della Maremma Toscana a bordo di una bici.

CONSORZIO BRUNELLO DI MONTALCINO: BENEVENUTO BRUNELLO ANTICIPATO A NOVEMBRE

 

BINDOCCI (PRES. CONSORZIO): NECESSITÀ DI INNOVARE E DI RISPONDERE AL MERCATO MA DISPONIBILI PER ALTRI PERCORSI COMUNI

 

Nuove date e collocazione autunnale per Benvenuto Brunello. Già a partire da quest’anno, l’evento di anteprima del Consorzio del vino Brunello di Montalcino si sposterà in pieno autunno, con la 30^ edizione dedicata al debutto dell’annata 2017 e alla Riserva 2016 in programma nel complesso monumentale di Sant’Agostino dal 19 al 28 novembre. Una decisione, questa del Consorzio, che nasce dall’esigenza di rivedere il progetto delle Anteprime di Toscana, già espressa alla Regione e agli altri Consorzi del territorio.

 

“Da tempo avevamo manifestato la necessità di rendere l’evento di debutto delle annate più incisivo per il mercato, soprattutto quello internazionale, che per la nostra regione vale complessivamente circa un miliardo di euro di export - spiega il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci -. In questi 11 anni, le Anteprime di Toscana hanno avuto il merito di accendere i riflettori sul nostro immenso patrimonio vitivinicolo - prosegue Bindocci -. Ma in una fase di grande cambiamento come quella attuale, occorre avere il coraggio di innovare per centrare quegli obiettivi di promozione che le stesse aziende ci richiedono. Ribadiamo la nostra disponibilità al dialogo - conclude il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino - e a collaborare per identificare altri percorsi comuni di valorizzazione del vino made in Toscana”.

Per quanto riguarda il format, rigorosamente su invito, sarà la stampa nazionale e internazionale ad aprire il 19 e 20 novembre la dieci giorni del 30° Benvenuto Brunello. Nei giorni successivi gli appuntamenti del Consorzio coinvolgeranno influencer e blogger, sommelier di ristoranti stellati e operatori professionali dell’horeca e anche i winelover.

 

 Sara Faroni

 

DOC DELLE VENEZIE, IL PINOT GRIGIO ROSATO DIVENTA UN CASO DI STUDIO

 

Il Consorzio di Tutela al fianco del Centro Ricerca Viticoltura ed Enologia di Conegliano per selezionare i cloni migliori destinati alla produzione della tipologia rosata

 

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la modifica di disciplinare della DOC delle Venezie: emanato il decreto che permetterà di utilizzare i termini “rosato”, “rosé” o “ramato” in etichetta.

Il vino rosato è oggi più che mai sulla bocca di tutti. I trend parlano chiaro: il consumatore globale, soprattutto quello britannico, tedesco, statunitense e canadese – mercati di riferimento per la DOC delle Venezie con oltre l’80% di export destinato a questi Paesi – cerca e beve rosé. Le prospettive sono incoraggianti, dunque, per la tipologia, soprattutto nel complesso panorama post-pandemico.

Se l’industria vinicola è impegnata a cavalcare l’onda delle “mode rosa”, il Consorzio delle Venezie – che rappresenta gli operatori della filiera produttiva di Pinot grigio DOC del Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento, una delle aree a vitigno unico più estese al mondo –, attraverso uno studio iniziato già nel 2017 e guidato dal Dottor Diego Tomasi del Centro Ricerca Viticoltura ed Enologia (CREA-VE) di Conegliano, ha deciso di investire prima di tutto nella ricerca associata al Pinot grigio e, in particolare, alla sua versione rosata o ramata. Una tipologia che a tutti gli effetti rappresenta la storia e la tradizione vitivinicola di questo vino-vitigno legato a doppio filo al Nordest italiano sin dalla fine dell’800: qui viene oggi prodotto l’85% del Pinot grigio nazionale e il 43% di quello globale.

 

Benché sia principalmente diffuso e conosciuto a livello mondiale per la sua versione bianca, il Pinot grigio deve il suo nome proprio al tipico colore grigio dell’uva e per questo il risultato della vinificazione “tradizionale”, ossia lasciato macerare con le bucce per un tempo variabile, è un colore ramato o “buccia di cipolla”.

Lo scopo del progetto, condotto dal CREA-VE e finanziato dalla Regione Veneto, è quello di studiare e confrontare le proprietà ampelografiche di 17 cloni di Pinot grigio provenienti da diversi areali produttivi di Italia, Francia, Germania e Serbia: forma e compattezza del grappolo, forma dell’acino, spessore della buccia, proprietà coloranti (quantità di polifenoli e antociani), resistenza alla botrytis, sono tutte informazioni qualitative fondamentali per la progettazione del nuovo vigneto e per la gestione dei processi di vinificazione, in particolare nelle fasi di ammostamento e macerazione.

Uno studio di grande interesse scientifico e divulgativo, su due annate, che permetterà non solo di selezionare attraverso l’analisi dei diversi campioni e delle micro-vinificazioni i cloni di Pinot grigio migliori per la produzione del “rosato”, ma di definire anche una vera e propria “identità del colore” da applicare anche in etichetta, scegliendo quindi il termine più coerente rispetto al risultato ottenuto – rosato o ramato - nell’ottica di cogliere le migliori opportunità e tendenze di mercato.

 

Un tema caldo portato nel 2020 sul tavolo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dal Consorzio delle Venezie DOC e conclusosi a seguito dell’emanazione del decreto - e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del testo con la prima modifica ufficiale al Disciplinare di Produzione - che, senza mettere mano alla base ampelografica, permetterà di riportare in etichetta i termini “rosato”, “rosé” o “ramato” riferiti alla specifica tipologia e che a tutti gli effetti formalizza una tipologia già esistente.

“Nel frattempo” racconta Diego Tomasi “abbiamo provveduto ad allestire un altro impianto sperimentale con lo scopo di confrontare 13 diversi portinnesti tutti innestati su Pinot grigio. Il cambio climatico, delle tecniche agronomiche, dei caratteri dinamici del suolo e delle attese qualitative, obbligano ad una attenta e forse diversa scelta del portinnesto. Le verifiche fisiologiche e di espressione genica, dovrebbero portare in poche stagioni a nuovi consigli per il viticoltore”.

È ormai evidente che il trend del rosato sia in forte crescita”, chiosa il Presidente del Consorzio di Tutela Albino Armani “Mi preme sottolineare che la nostra attenzione verso la tipologia esula da qualsiasi moda del mercato o del momento. È un lavoro del tutto indipendente iniziato già agli albori della nostra DOC, che vanta basi molto solide e importanti studi preliminari sull’aspetto enologico e viticolo. La ricerca sarà utile ai nostri produttori di Pinot grigio per poter fare un grande rosato e categorizzarlo in maniera precisa e scientifica, soprattutto ora che abbiamo ottenuto l’approvazione della modifica del disciplinare che ci permette finalmente di formalizzare una categoria che da sempre è nostra”.

 

Valentina Fraccascia

CHIANTI: SU VENDEMMIA 2021 SOSPIRO DI SOLLIEVO, CALO PRODUZIONE ‘SOLO’ DEL 15%

Regione Toscana approva l'istanza del Consorzio Vino Chianti sulla  riduzione rese massime vendemmia 2021, per tenere in equilibrio il mercato e a sostegno dei prezzi. 

“Dopo la gelata del maggio scorso le piante hanno reagito bene, quindi avremo una buona produzione. Non sarà un'annata eccezionale da un punto di vista quantitativo, ma il danno è minore di quello che pensavamo quindi possiamo tirare un piccolo sospiro di sollievo”. Così Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti fa il punto sulle previsioni per la vendemmia 2021 su cui pesano i danni registrati dopo la gelata dei mesi scorsi. “La produzione sarà più scarsa del trend normale - aggiunge Busi - ma rispetto alla prima stima che vedeva una riduzione media del 30-40%, ora prevediamo un -15%”. 

 

Un'altra notizia positiva per il vino Chianti arriva sul fronte delle vendite che nel mese di giugno hanno registrato una crescita del 15% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Per tenere in equilibrio domanda e offerta, l'ultima assemblea del Consorzio Vino Chianti, che si è svolta a giugno, aveva deciso la riduzione delle rese per la prossima vendemmia. La decisione ora è stata approvata  dalla Regione Toscana con una delibera nell'ultima seduta di Giunta. 

 

“Per la vendemmia 2021 abbiamo deciso una riduzione delle rese del 15% per mantenere in equilibrio la produzione e il mercato - spiega Busi -. Per fortuna il mercato sta riprendendo e il prodotto in magazzino c'è, quindi con questa decisione garantiamo un ritorno economico maggiore per la fase della produzione.  

 

Nell'ultimo mese, infatti, abbiamo registrato un aumento dei prezzi per la produzione del 15-20%, quindi siamo sulla strada giusta. “La riduzione delle rese - precisa infine Busi - non è stata fatta perché non c'è mercato per il Chianti, tutt'altro, ma per mantenerlo in equilibrio ai prezzi attuali, senza creare sbalzi eccessivi. L'obiettivo finale adesso è quello di consolidare la crescita al fine di garantire alla fase della produzione una marginalità che prima non c’era”.

 

 

Marco Mannucci

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